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Sine requie - les feuilles mortes


Alessio

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Riprendendomi dallo sconforto inizio a fare a pezzi il giovane prete pervertito insieme a Bastien. Quando l'altro ad un tratto trova un quaderno sul corpo del frate, io continuo meccanicamente a ridurre a spezzatino il cadavere. Tra un'accettata e l'altra, ascolto la traduzione. Inizialmente non ne sono interessato, ma pur di distrarmi dall'orrenda visione della carne trita e del sangue che si mesce alla terra, lo ascolto.

Sei troppo suscettibile, questo era un maniaco!

Ormai sono troppo stanco per portare rispetto agli altri e non gli do più del voi.

Dalle mie parti si dice che il macellaio lavora solo se ci sono vacche e maiali. Alla prima occasione "fratello Alberto"- lo pronuncio con un tono di disprezzo- ha approfittato della carne che aveva tra le mani. Era un pessimo uomo, prima era castrato dalla sua fede e quando è venuta meno ha ordito questo piano tremendo.

Sangue, pezzi di carne e frammenti di ossa finiscono ovunque, anche sul mio viso. Mi impiastricciano i capelli. Sono costretto a fermarmi per darmi una ripulita e per riprendere fiato. I segni del digiuno si fanno sentire, ho lo stomaco chiuso e non sento la fame, tuttavia sono esausto e sento che devo fermarmi a riposare. Mi avvicino ad un albero, mi siedo alla base e appoggio la schiena al tronco.

Vuoi che ti dica che tutto questo ha un senso? Va bene. Sì, ha senso. Ora ti spiego pure il perché, e non ci vuole mica un genio per capirlo. Allora, il nostro "caro" fraticello era semplicemente un folle, doveva giustificare la sua ignoranza e senza chiedere spiegazioni ha pensato di vedere il demonio. Probabilmente Madeleine ha provato a parlare riuscendoci malamente, mentre quello che disse il Maggiore non lo ha capito perché avrà usato il vostro dialetto. Bastien, non dirmi che per un'istante hai creduto alle farneticazioni di un pazzo?

Ora lasciamo perdere quello stupido quaderno, ma raccontami piuttosto di come hai salvato la ragazza.

Tento di cambiare discorso su qualcosa che non ha nessun a che fare con strane fantasie religiose.

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Bastien Moreau

Guardo Jules, una volta finito il macello, per niente rassicurato dalle sue parole.

Ho trovato le tracce, le ho seguite e ad un certo punto, in mezzo a questo frasca...

Spiego, indicando le frasche da cui erano usciti Madeleine e Alberto.

...ho visto il forcone di Alberto, ma per fortuna ho aspettato a sparare, poichè lo stava reggendo Madeleine.

Lei è uscita e dopo ho esortato Alberto ad uscire.

Lui è uscito con le mani in alto, ha tentato di spiegarmi cosa stava succedendo e poi è arrivato il Maggiore, che gli ha sparato.

Spiego, con un sospiro, mettendomi a sedere nella terra bagnata.

Poi siete arrivato voi. Semplice, no? Anche troppo.

Dico, ripensando al diario.

Troppo...

Mormoro, alzandomi.

Tra l'altro, quando ho visto il forcone era puntato verso di me...

@cartomante

Spoiler:  

Vado nel punto dal quale sono scappati fuori Madeleine ed il prete e controllo se c'è qualcos'altro a terra. Qualsiasi cosa.

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Avrà creduto che tu fossi in combutta con lui, mi sembra una reazione piuttosto logica. Prova a metterti nei suoi panni: ha visto morire suo nonno, poi è stata rapita e chi sa cosa le stava per fare questo porco, - indico con la mia arma i resti del frate -sarà stato spaventoso, appena ha avuto l'occasione gli ha rubato il forcone e mossa dalla paura ha voluto tenere sia te che lui alla larga.

Non trovi che sia plausibile questa ricostruzione?

Ancora una volta a mani nude mi metto a scavare una fossa. Non la faccio molto profonda. Dopo quello che ha fatto non si merita una tomba, ma non mi piace l'idea di lasciare quell'immondizia alla mercé degli animali, potrebbero morire avvelenati. Non trovi? Forzo una risata.

Tu vai, finisco io qui. Se vuoi, butta il quaderno dentro la buca che poi il suo padrone lo raggiungerà. Altrimenti tienilo, pensandoci bene, le pagine ancora bianche le potremo ancora usare.

Quando ritorno celebreremo il funerale per Tancrède, mi sembra giusto onorarlo come si deve. Non meritava di morire, quel povero uomo ha fatto tanto per tutti noi.

Smetto di blaterare e mi dedico unicamente al lavoro di scavo.

Ci vediamo dopo.

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Bastien Moreau

Cercando all'interno delle frasche faccio una scoperta che avrei preferito non fare.

Questo come lo spieghi?

Dico, tirando fuori una pala sporca di sangue.

Alberto e Madeleine erano privi di ferite che potevano giustificare una tale perdita di sangue, in più Alberto aveva il forcone, non questa pala...

Dico, pensando solo ora al fatto che il forcone fosse privo di macchie di sangue.

Cosa diavolo hanno fatto Madeleine ed il Maggiore...

Chiedo, prima di lasciar cadere la pala a terra.

Jules, ti prego, dimmi che non sei così convinto della colpevolezza del prete...

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Intanto che l'altro uomo recupera qualcosa dalle frasche, io inizio a spostare i pezzi del morto nella fossa.

Prendo atto dei dubbi posti da monsieur Moreau, ma aspetto a rispondere alla sua domanda, mi prendo del tempo per riflettere.

La colpa è tutta mia, se avessi detto fin da subito che avevo notato lo strano comportamento del frate, forse sarebbe stato allontanato e questo non sarebbe mai successo. Come ho già detto espierò le mie colpe.

Non è solo l'uomo di chiesa a essere il colpevole, il mio animo è lacerato, squarciato, distrutto. M'incolpo per ogni morte di queste ultime ore. Nascondo dietro i lunghi capelli gli occhi neri, pentiti e addolorati. Per la vergogna evito di guardare in faccia Bastien. Solo la mia voce è ferma, quasi distante dai tragici eventi.

Tuttavia mi sembra giusto che tu abbia dei dubbi, e quella pala insanguinata... farebbe sorgere alcune domande a chiunque.

Non conosco bene i fatti e, a quanto pare, nemmeno tu.

Mi giro in direzione della casa.

Forse nascondono qualcosa, ma sono mesi che sono con loro e non è mai capitato nulla fino ad oggi. Quindi credo proprio che mi possa fidare del Maggiore e di Madeleine.

Raccolgo l'attrezzo che ha lasciato cadere Bastien poco fa.

Sai, ero convinto che fossi ateo, lo hai detto anche prima, però ora stai facendo intendere che credi alle parole del frate sul fatto che la ragazza sia indemoniata.

Io non credo al demonio, ho sempre basato la mia vita sulla scienza, soprattutto quella dei materiali, per questo motivo sono un uomo pratico. Analizzo i metalli e cerco di renderli più resistenti, più resilienti, più malleabili, gli abbasso il punto di fusione, eccetera. Cioè li miglioro. Questa è la mia fede, anche se spero che dopo la morte ci sia un paradiso, non posso assolutamente credere a delle fantasie che non posso verificare di persona.

Probabilmente sei troppo scosso per ragionare lucidamente. Tuttavia se mi dici di ritenere opportuno pensare al paranormale e alla religione per spiegare gli avvenimenti della giornata, fai pure.

Improvvisamente a forza di accennare alla religione mi passano per la mente le ultime parole del ragazzo.

Scusami, il mio scetticismo tende a rendermi antipatico. Perciò adesso interrompo il monologo. Rilassiamoci un poco, conosciamoci meglio. Magari puoi raccontarmi una delle storie locali? Sì dai, parlami del santo, il santo che sta sulle montagne.

A questo punto, senza l'ausilio della pala, ricopro la tomba.

Ho i brividi, fa freddo ed è tardi, ma sono troppo curioso di capire il perché un ragazzino si è spinto lontano da foix per cercare un santo da queste parti.

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Bastien Moreau

Mi siedo, cercando di non pensare ai miei dubbi.

Storie locali? No... Non mi sono mai interessato alle cose che non potessi provare con la scienza, apparte l'occasionale desiderio di far cadere un fulmine sulle teste dei miei studenti...

Sorrido al ricordo.

Avevo una sorella sai? Lei, io e mia madre ci stavamo mettendo in fuga insieme... Puoi immaginare come sia andata a finire.

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Tutti hanno perso qualcuno, alcuni più degli altri. Avere una famiglia in questo secolo è qualcosa d'impossibile. Le guerre prima, i morti dopo... Sembra che siamo destinati all'estinzione.

Sospiro.

Mi dispiace per tua sorella e tua madre.

Guardando la fossa appena coperta mi torna un'altra volta in mente il ricordo del ragazzino che ho fatto a pezzi e sepolto vicino alla cappella. Anche lui aveva una madre.

Il giovanotto che abbiamo ucciso oggi, prima di morire, sembrava che parlasse a sua madre, le chiedeva di non morire. Poi disse che avrebbe trovato il santo che sta sulle montagne. Deve aver camminato molto, credo di aver sentito che parlava anche di Foix. La gente di quel posto avrà usato il castello per ricrearsi un posto sicuro dai morti. Se qui le cose si mettessero troppo male, non sarebbe una cattiva idea andare lì a cercare ospitalità.

Mi sposto verso la strada che avevo percorso per arrivare qui.

Ci incamminiamo verso la casa? Non ho voglia di stare all'aperto con il buio.

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Bastien Moreau

Ascolto le sue parole, interessato.

Un rifugio con altre persone a Foix? È una notizia incredibile!

Urlo, scattando in piedi.

Torniamo indietro e riferiamo al Maggiore. Ti prego di non dire niente sui miei dubbi su Madeleine, stai certo che non tenero niente ai suoi danni...

Dico, incamminandomi lungo la strada.

...sebbene non mi fidi di lei

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Vi incamminate a testa bassa verso il rifugio. La pioggia non smette di battere e pure la giornata sembrava essere iniziata all'insegna del bel tempo. Beh, sembrava essere iniziata diversamente anche per altri aspetti, ma l'imprevedibilità del destino, soprattutto in questi tempi oscuri, può far cambiare le cose da un momento all'altro. Siete nauseati e questa è l'unica sensazione fisica che provate nel vuoto che avete in corpo. Spappolare cadaveri di gente a cui fino a stamattina avete cordialmente dato il "buongiorno" non era certo il progetto della giornata. Camminate senza guardarvi intorno, come pecore, forse destinate al macello; vi trovate di fronte la casa. Dal comignolo del camino esce del fumo, entrate. Il Maggiore sta ravvivando la brace lasciata lì ieri sera, buttando sul fuoco dei piccoli pezzi di legno tondi e secchi. Madeleine è seduta accanto a lui, avvolta in una vecchia coperta che un tempo fu bianca, ora è gialla e puntellata di chiazze marroni. Ha i piedi scalzi puntati sulle pietre del camino e la testa coperta sotto il lenzuolo: un fantasma infreddolito. Il suo vestito è appoggiato a una sedia, gocciolante, si asciuga lentamente. Suo padre si gira verso di voi non appena vi sente arrivare

Asciugatevi o prenderete un brutto malanno...

Parla lentamente, con gli occhi abbassati. Pare sia stato svuotato di tutta la sua prorompente energia. Si butta sullo sgabello di legno che ha vicino come un macigno, sembra crollare; si toglie la giubba, la camicia, la maglia di cotone, poggia tutto vicino al fuoco, lentamente, con una cura maniacale. Sua figlia sembra rapita da qualche pensiero angoscioso, fissa le fiamme, silenziosa, con gli occhi sbarrati. Didier, sempre a capo chino, con le mani protese verso il calore, riprende a parlare:

Noi ce ne andremo da qui. Madeleine non può vivere in un luogo isolato, ha bisogno di una compagnia femminile, di qualcuno che le possa stare vicino quando io mi occupo di altro. Potete tenere la casa. E poi Madeleine prima o poi dovrà trovare marito, se vorrà, e qui non ci sono mariti. E comunque questo rifugio non mi piace, siamo soli, siamo in pochi, indifesi. E la morte non è lontana da qui, anzi. L'italiano ci ha fatto questa bella sorpresa... a mio padre andava bene stare qui, ma a Madeleine non va bene, deve stare in compagnia, trovare un marito, non possiamo rimanere, andremo via... voi restate pure se volete

Il Maggiore non sembra più lui. Parla in modo confuso, con voce insicura, sbrigativa, lui che ha sempre amato parlare con calma, spiegando perbene ogni sua decisione, ogni sua mossa. Ora sembra un uomo che non sa più che pesci prendere. A tratti balbetta, mentre la figlia accanto a lui è una statua, impassibile.

"Domattina, se il tempo ce lo consentirà, io e Madeleine partiremo..." Aggiunge il maggiore, girandosi a guardare la figlia.

D'un tratto, la ragazza si gira verso il padre, lo guarda negli occhi e vi fa rimanere impietriti, sbalorditi. Una voce angelica, ma bassa, flebile, esce fuori come un respiro dalla bocca della ragazza che tutti credevate muta. Madeleine prende a recitare, con gli occhi fissi in quelli del padre. Il fuoco le colora di rosso e arancio la guancia sinistra, mentre la destra è violacea, fredda, sembrano le due facce di questa strana ragazza. Fino ad ora ne conoscevate una sola, quella che state vedendo ora è del tutto nuova, coronamento di una giornata fuori dal comune; la ragazza scandisce con cura le parole, mentre il padre la osserva in silenzio, col volto tirato, sembra disperato:

Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi

i giorni felici del nostro amore

Com'era più bella la vita

E com'era più bruciante il sole

Le foglie morte cadono a mucchi...

Vedi: non ho dimenticato

Le foglie morte cadono a mucchi

come i ricordi, e i rimpianti

e il vento del nord porta via tutto

nella più fredda notte che dimentica

Vedi: non ho dimenticato

la canzone che mi cantavi

È una canzone che ci somiglia

Tu che mi amavi

e io ti amavo

E vivevamo, noi due, insieme

tu che mi amavi

io che ti amavo

Ma la vita separa chi si ama

piano piano

senza nessun rumore

e il mare cancella sulla sabbia

i passi degli amanti divisi

Le foglie morte cadono a mucchi

e come loro i ricordi, i rimpianti

Ma il mio fedele e silenzioso amore

sorride ancora, dice grazie alla vita

Ti amavo tanto, eri così bella

Come potrei dimenticarti

Com'era più bella la vita

e com'era più bruciante il sole

Eri la mia più dolce amica...

Ma non ho ormai che rimpianti

E la canzone che tu cantavi

la sentirò per sempre

È una canzone che ci somiglia

Tu che mi amavi

e io ti amavo

E vivevamo, noi due, insieme

tu che mi amavi

io che ti amavo

Ma la vita separa chi si ama

piano piano

senza nessun rumore

e il mare cancella sulla sabbia

i passi degli amanti divisi

Silenzio. Solo la pioggia e il crepitio del fuoco ronzano nelle vostre orecchie. Padre e figlia rimangono a fissarsi, il Maggiore pallido come un lenzuolo.

@Bastien

Spoiler:  
Ti sembra strano che Madeleine conosca questa poesia. E' l'opera di un autore contemporaneo, Jacques Prévert, di una decina di anni fa, diventato famoso in Francia per questa suo scritto: "Le foglie morte"(Les feuilles mortes). Gli appassionati come te, sono riusciti ad avere una copia di questo che è diventato il canto di tutti i francesi, versi che racchiudono in loro la malinconia di un mondo andato, ora ricoperto da foglie morte. A te la fece conoscere uno zingaro, un commerciante nomade che faceva la spola con Parigi, Yanuz si chiamava. Ti portava spesso libri dalla capitale, forse li trovava in giro, forse li rubava.
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Bastien Moreau

Finalmente arriviamo a casa, troviamo il Maggiore e Madeleine vicino al fuoco.

All'avviso del Maggiore annuisco, togliendo mi le vesti come lui e mettendole vicino al fuoco.

A quel punto ascolto l'avviso del Maggiore sul doversene andare,

Sarei anche sul punto di rispondere ma fango interrotto da Madeleine, che recita la poesia, cosa che non mi stupisce più di tanto. Anzi, per la precisione vengo stupito dalla poesia recitata più che dal fatto che Madeleine parli.

Come fai a conoscere questa poesia Madeleine? È presente in un libro molto raro...

Faccio una pausa, osservandola con uno sguardo leggermente ostile.

Sa, Maggiore, abbiamo trovato il diario D'Alberto addosso a lui.

Diceva di aver già sentito Madeleine recitare una poesia di amore e morte, dopo però sentiva anche la sua voce, Maggiore.

Prendo un profondo respiro e continuo.

Una parte di me, esausta, vorrebbe solamente riposarsi ma l'altra, più razionale e inquisitoria, vorrebbe sapere se lei, Maggiore, l'aveva mai sentita narrare questa poesia. Vorrebbe sapere come fare a conoscerla e...

Altro respiro profondo.

...cosa ci faceva una pala insanguinata nel luogo dov'erano Madeleine ed il prete, mentre il forcone del prete era pulito.

Maggiore, cosa sta succedendo? Non sto accusando nessuno, però voglio sapere cosa è successo. O almeno vorrei.

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Entro nella casa per riscaldare un poco le mie ossa prima del lavoro finale. Non ho voglia di parlare, non ho voglia di ascoltare. Sento il bisogno di un posto calmo e silenzioso. I miei propositi però vengono traditi dalle direttive insicure del Maggiore. Mentre stavo per comunicargli la mia intenzione di volermene stare in pace di fuori sotto la pioggia, una flebile voce raggiunge tutti noi, è la ragazza. Sorpreso di ciò ascolto con interesse ogni singola parola, ma non capisco il perché ella reciti una poesia. Bastien interviene immediatamente dopo che la giovane finisce con l'ultimo verso. Interroga prima Madeleine, poi il Maggiore. A questo punto mi porto verso l'uscita.

Madeleine! Hai parlato! Sono molto contento per te!

Dico piuttosto felice ma incredulo.

Ah! Vorrei proprio rimanere qui a discutere con voi, ma la giornata non è ancora finita...

Torno serio e triste

...c'è qualcuno che merita un'ultimo saluto. Qualcuno che merita rispetto. Tutti noi gli dobbiamo qualcosa, era un'amico, un genitore e un nonno, gli dobbiamo un funerale.

Io esco, preparo il necessario, poi vi chiamo.

D'accordo?

E Bastien, riferitegli voi quello che vi ho comunicato prima, certamente sarà di loro interesse.

Mi dirigo nel posto dove abbiamo lasciato i resti del povero Tancrède, li raggruppo e li trasporto vicino a dove intendo scavare la fossa. Questa volta sento fin troppo la stanchezza e il senso di nausea, ho bisogno di uno strumento. Vado a recuperare una pala e comincio a spostare mucchi di terra bagnata. Ne sento il peso ad ogni badilata, ma continuo finché la profondità raggiunge circa i due metri. Esco dalla buca e accatasto delle pietre anch'esse là vicino. Infine torno a chiamare gli altri e a prendere qualcosa per avvolgere il cadavere.

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Madeleine, dopo aver fatto la sua più o meno inaspettata recita, torna ad osservare il fuoco, non proferendo più parola, tornando immobile come prima. Il Maggiore, alle domande di Bastien non dà risposta, comincia a roteare gli occhi, a respirare più velocemente, sembra innervosirsi. Quando interviene Jules, si alza in piedi e fa sbrigativo:

Esatto...speravo tanto qualcuno mi desse una mano...

Jules, ormai allo stremo, non perdi altro tempo, esci fuori e cominci col tuo lavoro.

Poi Didier si avvicina a te Bastien, mettendoti le mani sulle braccia, stringendoti forte e guardandoti con dolcezza, un sguardo che non avevi mai visto farsi largo sul volto del Maggiore, se non raramente per parlare a Madeleine:

Avrete le vostre risposte Monsieur, ve le devo, ma prima lasciatemi salutare mio padre. Ve ne prego

@Bastien

Spoiler:  
Hai la sensazione che il Maggiore abbia colto la palla al balzo per sottrarsi alle tue domande. Dice di dover prendere della roba del padre, ma prima abbraccia da dietro la figlia, le bacia la testa e le dice di non preoccuparsi, di stare tranquilla lì in casa vicino al fuoco, di non uscire di nuovo sotto la pioggia e che domattina sarebbero andati via, loro due da soli, tranquilli.

Il Maggiore va in camera sua a recuperare qualcosa, mentre la figlia è tornata ad essere il solito fantasma muto, vicino al fuoco, sorda ad ogni stimolo. Qualunque cosa sia successa, la ragazza è scossa, non c'è da biasimarla.

Spoiler:  
Hai un po' di tempo prima che Jules vi chiami, se vuoi fare qualcosa

@jules

Spoiler:  
Jules, sotto la pioggia scavi come se fosse l'ultima cosa da fare nella tua vita, non ti fermi, sembri una macchina, lavori senza pensare a nulla.

Spoiler:  
Aspetti di finire il lavoro per chiamare gli altri; Bastien ha qualche minuto per parlare ancora col Maggiore e la figlia se vuole. Attendiamo le sue mosse

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Bastien Moreau

@Cartomante

Spoiler:  

Trattengo a stento la rabbia, sapendo che il Maggiore cercherà a tutti i costi di non rispondere.

Prima che vada al piano di sopra gli dico:

Jules mi ha detto che c'è un rifugio di sopravvissuti a Foix.

Potremmo andarci tutti insieme, visto che difficilmente io e Jules rimarremo qui e probabilmente troverete ciò che cercate per Madeleine, Maggiore.

Dopodiché osservo Madeleine.

Immagino che non mi dirai niente Madeleine, vero?

Immagino che mi dovrò accontentare.

Le dico, in tono arrabbiato, per poi uscire per dare una mano a Jules.

Una volta da Jules gli dico:

Non mi hanno risposto, ovviamente.

Scusa se non sembro triste per la morte di Tancrede, ma sono troppo esausto e arrabbiato.

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Mi rivolgo a monsieur Moreau facendo finta di nulla sulla prima cosa che mi ha detto.

È stata una giornata terribile. Siamo tutti scossi e non campiamo come dovremo essere a livello emotivo. Comunque avrai tempo per dispiacerti della sorte capitata al povero Tancrède, anche se questo sarebbe il momento giusto.

Parlo al Maggiore con voce tremolante, triste, quanto è grande il mio dispiacere.

Dovreste essere voi a celebrare questa triste cerimonia, lo so che è doloroso, ma dovete farvi forza e ritornare l'uomo di sempre, credo sia quello che vorrebbe Tancrède.

Mi faccio da parte e lascio tutto nelle mani di Didier.

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La pioggia cade ancora fitta, quando il Maggiore esce fuori dalla casa, solo, con in mano una piccola cassa metallica chiuda da un lucchetto arrugginito. E' quella che Jules portò a Tancrède, quando il vecchio era ancora tra voi...

Monsieur Blanc ha provveduto subito a coprire i resti dell'anziano con un primo strato di terra, evitndo spiacevoli visioni, soprattutto per la povera Madeleine, molto provata, ma che per ora è ancora chiusa in casa. Il Maggiore poggia la cassa sui resti del padre, alzando poi la testa. Ha di nuovo il suo sguardo, fiero e bonario allo stesso tempo, un uomo abituato al comando e alla comprensione, come ce ne sono pochi ormai in giro, in un mondo pieno di lupi e conigli, avvoltoi e pecore. Il Maggiore fino a oggi vi era apparso come un leone, fiero capo, sempre in prima linea, pronto a sacrificarsi per i suoi. Prende il fucile che ha dietro la schiena, carica un colpo e parla abbozzando un sorriso

Mio padre è stato militare, come me, un buon soldato, sempre al servizio della Repubblica, del popolo, di noi tutti. Un uomo d'onore e con questo colpo lo saluteremo, come si salutano gli eroi caduti in battaglia. La Francia oggi ha perso uno dei suoi custodi più fedeli e capaci...

Detto ciò china il capo, incupendosi. Il Maggiore respira a fatica, sembra non riuscire a mettere aria nei polmoni. Per qualche secondo interminabile rimane così, poi si schiarisce la voce e continua con tono confidenziale, emozionato, mentre la pioggia gli si raccoglie sulle punte dei capelli formando de rivoli sul volto dell'uomo.

Papà, purtroppo hai dovuto vivere questi giorni tristi, che ci hanno cambiato un po' tutti, hanno trasformato le nostre vite e la nostra natura. Non era questo il modo in cui dovevi andartene, anche se non avrei resistito a vederti spegnere lentamente in un letto, mentre io.... mentre io attendevo il....momento per farti a pezzi

La voce dell'uomo è rotta dall'emozione, la natura sentimentale del Maggiore torna a farsi largo tra la sua scorza dura da soldato

Avrei dovuto vegliare meglio su Madeleine...su di te...ovviamente, ti chiedo perdono... China di nuovo il capo, interrompendosi...

Mentre siete tutti e tre intorno alla fossa, spalle alla casa, sentite veloci calpestii che si fanno spazio nel rumore della pioggia.

Madeleine corre scalza, nuda. Indossa solo delle culotte bianche, già zuppe d'acqua, che lasciano quasi nulla all'immaginazione. I suoi piccoli seni sodi dondolano leggermente su e giù, dando un po' di spessore al corpo fine, con tutte le costole in mostra. I capelli della ragazza le coprono buona parte del volto, ma tra i lunghi fili dorati intravedete due occhi spiritati accompagnati da una bocca semiaperte che mostra i denti stretti in una morsa carica di rabbia. Madeleine ha con se il coltellaccio da cucina che fino a poco fa il padre aveva sistemato nella cintura, vi sta puntando, tra un attimo vi è addosso.

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Bastien Moreau

Ora basta!

Urlo, estraendo la roncola e preparandomi all'arrivo di Madeleine.

@Cartomante

Spoiler:  

Allora, non so se Jules è armato o meno. Se non lo è mi metto davanti a lui e mi preparo a tirare una roncolata a Madeleine, se ha un'arma per difendersi allora carico Madeleine se è possibile non mettersi davanti al Maggiore.

Il mio obbiettivo è colpirle le braccia con la roncola, meglio sarebbe colpire il coltello e farglielo cadere di mano.

Se ho una botta di **** e riesco a buttarla a terra senza colpirla con la roncola meglio.

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L'istinto mi guida e, senza rendermene conto, raggiungo velocemente con la mano il manico della pala che avevo lasciato piantata nel terreno vicino alla tomba. L'afferro saldamente pronto ad usarla per difendermi.

Ma che cosa sta succedendo! Calmati Madeleine! Lascia cadere il coltello!

@Cartomante

Spoiler:  
Quando la ragazza si avvicina, cioè a portata di pala, le do un colpo di piatto sulle mani per farle cadere l'arma.
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I problemi paiono veramente non finire più oggi. Sbalorditi, ma non troppo in fondo, vi preparate alla carica di quel fuscello impazzito che è Madeleine, che corre ciondolante, ringhiante, sembra più una belva feroce che un essere umano. Ma cosa è rimasto dell'umanità ormai? Per un istante vi guardate dentro, cercando quell'ultimo barlume di ragione che vi è rimasto in questo pomeriggio piovoso. Stringete i denti e buttate giù l'ennesimo boccone amaro come il fiele.

Bastien, mentre Jules recupera la pala con cui aveva scavato la fossa, sei già balzato in avanti per fermare Madeleine a ogni costo, con l'intento di non colpirla. La sorte però ti aiuta e la ragazza scivola su un sasso, finendo a terra, in ginocchio, puntando le braccia in avanti per non finire con la faccia nel fango. Lascia cadere il coltello, che finisce a poche decine di centimetri da lei.

Jules, prendi la pala, puntando bene i piedi a terra, pronto a colpire la ragazza. Dietro di te, però, senti un rumore ripetersi per due, tre, quattro volte...

Clak...clak....clak clak

Il Maggiore ha puntanto il Mas-36 verso Bastien, ma l'arma si è inceppata, miracolosamente. Furioso, l'uomo pensa bene di agire diversamente. Col calcio del fucile da un colpo alla testa di Jules che cade al suolo.

Jules, il mondo pare diventare una trottola che gira vorticosamente. Un tuono ti rimbomba nella testa, mentre un rivolo di sangue ti scende dalla tempia sinistra, riscaldandoti la guancia resa gelida dalla pioggia. Prendi un bel respiro, provi a tenere gli occhi aperti, ma tutto scompare.

@Bastien

Spoiler:  
Hai davanti a te, a una decina di metri, Madeleine che piano prova a rialzarsi, impiastricciata di fango e sempre furente, forse più di prima. Dietro, a circa 5 metri, hai il Maggiore che respira affannosamente, spostando lo sguardo da Jules a te, pronto a scattare.

@Tutti - Tarocchi

Spoiler:  
Bastien - LA RUOTA DELLA FORTUNA - L'evento si rivelerà fortuitamente positivo, non per meriti specifici del pg, ma per fortuna

Jules - LA MORTE - Insuccesso grave e definitivo. Maggior danno possibile dagli eventi, senza possibilità di rimedio. Non è il tuo giorno fortunato

@Honos

Spoiler:  
Non sei moto, solo svenuto. Ti prego di attendere il momento in cui ti riprenderai, a meno che non ti uccidano definitivamente. Per ora non sbirciare sotto gli spoiler per Flame. Cercherò di risolvere tutto velocemente.

@Flame

Spoiler:  
Jules non può seguire la scena, è a terra privo di sensi, forse morto. Da ora agisci sotto spoiler
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Bastien Moreau

@Cartomante

Spoiler:  

BASTARDO!

Urlo, attaccando ferocemente il Maggiore con gli occhi scintillanti di rabbia.

Spoiler:  

Tentando di tenere sotto controllo Madeleine corro verso il Maggiore, con l'intento di ucciderlo a roncolate.

Quindi miro al collo, o alla testa. Se lo prendo da altre parti non mi lamento eh!

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@Bastien

Spoiler:  
La furia che hai in corpo ti dà la carica giusta per lanciarti contro un uomo che in circostanze normali ti avrebbe fatto di sicuro paura. Non pensi più a nulla, sei un po' come Madeleine un attimo prima, vuoi solo buttare giù il Maggiore, senza troppi fronzoli. Il tuo avversario però non si fa trovare impreparato, alza in fucile e punta col calcio verso di te, dritto allo stomaco. Tu, col tuo braccio sinistro, riesci a deviare il colpo, che comunque ti fa un brutto livido tra il polso e l'avambraccio, ma la mossa del Maggiore è stata troppo avventata, forse l'uomo era troppo sicuro di se. Tu, con la roncola stretta nella mano destra, sferri un colpo diretto alla sua testa; fa per buttarsi all'indietro, ma il piede destro gli scivola in avanti nel fango e vede la lama scura della tua arma cadere dritta, fredda e mortifera. La roncola gli si conficca nel cranio all'altezza del sopracciglio destro: l'occhio sguscia fuori dalla sua orbita, a brandelli, il sangue schizza copioso, il Maggiore è come se si spegnesse tutto a un tratto. Gli cadono le braccia e assieme a quello anche il fucile, idem per le gambe. La roncola è incastrata e il peso del cadavere ti trascina quasi a terra. Ti chini involontariamente su quel corpo senza vita, sfigurato, con l'occhio destro invaso dal sangue ancora vivo e gelido, carico di rabbia. Il sangue del Maggiore continua a sgorgare copioso dalla voragine che gli hai procurato tra capo e volto, è arrivato fin sul tuo viso, un pensiero ti assale, un incubo: sei un assassino.

Ti risvegli meno di un istante dopo, un suono che sembra una sirena che preannuncia un bombardamento ti è esploso alle spalle. E' Madeleine che, visto il padre colpito a morte, ha lanciato un grido così stridulo, così acuto, da sembrare metallico. La rabbia cieca l'ha fatta rialzare, veloce come un gatto, di nuovo armata, di nuovo alla carica, di nuovo fermata nel suo intento dal fato che ha deciso che non è arrivato ancora il momento per te di dire addio a questo mondo. Madeleine rallenta, zoppica, probabilmente ha peso una brutta storta, cadendo o rialzandosi e ora non riesce a essere veloce come la sua sete di vendetta scellerata e pazza vorrebbe. Hai l tempo di puntare un piede sul petto del Maggiore e tirare via dalle ossa dell'uomo la roncola insanguinata.

La pioggia pare non voler smettere. E' arrivato mica il diluvio universale definitivo? Sarebbe una liberazione per le vostre anime stanche. Jules è disteso al suolo, non hai modo di vedere se respiri o meno, la ragazza coi capelli zuppi incollati in faccia si avvicina a te zoppicando, aumentando di velocità a ogni passo, urlando, piangendo, stringendo i denti per non sentire il dolore al piede e per la rabbia

@Bastien - Tarocchi

Spoiler:  

Ho pescato due arcani, uno per l'attacco che hai portato al Maggiore e uno per l'attacco che Madeleine stava portando a te

1 - L'IMPERATORE - Con forza e prepotenza riesci a uscire fuori da ogni situazione.

2 - LA RUOTA DELLA FORTUNA - evento fortuitamente positivo, non per merito tuo

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