"Poi cosa vai a fare?"
Domanda apparentemente innocente che moltissimi di noi (specialmente universitari) avranno sentito rivolgersi nella vita.
Ora, non so voi, ma queste sono diventate in assoluto le parole che odio di più. Proprio stasera mi sono state rivolte nuovamente da una delle mie zie.
Sono anni che ho maturato la consapevolezza che in Italia trovare un lavoro inerente al mio ambito di studi sarebbe stato quasi impossibile (sappiamo tutti come funziona la parità religiosa in Italia e non è questa la sede per parlarne) e che forse l'unica soluzione sarebbe stata emigrare all'estero, ma ovviamente la situazione è a dir poco deprimente.
Forse ha ragione un mio amico a dire che una bella risposta sarebbe "lo spazzino", ma io preferisco "un colpo di stato".
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