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neuronin

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  1. neuronin

    Il Druido (4)

    Leggo che per accedere alla classe Maestro delle Molte Forme devi avere "Wild Shape" che da Druido Shapeshift non hai... oppure i due poteri (Whild Shape e Shapeshift) si intendono assimilabili ai fini dei prerequisiti? Comunque, come dicevo, preferirei non multiclassare per il momento. Non riesco a trovarne la descrizione, potresti spiegarmi meglio come funzionano? UPDATE: Posto che io riesca a procurarmene una, a cosa la aggancio che mi permetta di parlare con gli altri quando sono in Shapeshift? Grazie mille!!! n3u.
  2. neuronin

    Il Druido (4)

    Ciao a tutti! Spero di non violare nessuna regola del forum nel postare qui, in tal caso ditemelo che rimedierò! Il motivo per cui scrivo è che vorrei dei consigli per la creazione di un personaggio un po' "astruso". Senza entrare nei dettagli del background, mi piace l'idea di giocare un druido shapeshift per la sua possibilità di stare sempre in forma animale e la sua agilità nel cambiare tra una forma e l'altra. In pratica il personaggio che ho in mente ha motivo per cercare di ridurre al minimo ogni esigenza di mostrarsi e cerca di restare "shiftato" sempre, sia in combattimento che fuori. Note sulle regole: Si gioca alla 3.5 ma si possono prendere in considerazione un po' tutti i manuali e le sorgenti di regole possibili. Il personaggio parte di sesto livello. Preferirei non multiclassare subito ma posso prendere in considerazioni template ed eventualmente razze con Level Adjustment. Accetto ogni suggerimento che vi venga in mente, ho già preso visione del manuale del druido shapeshift che è il riferimento citato un po' da tutti, ma mi rimangono alcune domande specifiche: 1 - Mi confermate che la razza warforged si sposa bene con questa classe (come build)? Ci sono altre razze che possono essere prese in considerazione? 2 - Qulasiasi sia la razza, per poter fare qualsivoglia gdr il personaggio ha bisogno di un modo per parlare con gli altri (PG e PNG) pur essendo in forma animale, cosa che "naturalmente" non può fare (neanche se si trasforma in pappagallo, recita il manuale), qualcuno ha qualche suggerimento? Se non ho capito male tutto l'equipaggiamento del druido, quando shifta, viene assorbito e sparisce con *tutti i suoi effetti*... ho capito bene? Qui si aprono due possibilità: 2.a - ho capito bene e quindi non ci si può affidare a un oggetto magico per comunicare con gli atri, pertanto ci va un'altra soluzione, qualcuno ha idee? 2.b - ho capito male e quindi ci si può affidare anche a oggetti magici, qualcuno ha idee di quali potrebbero andare bene? Grazie mille per ogni aiuto che vorrete fornirmi, n3u.
  3. ...ed ecco un variopinto gruppo di avventurieri che esplora le grotte di una dimensione infernale. Sta cercando una dantesca città nella roccia e percorre da ore labirintici, intricati e angusti cunicoli. A un certo punto, lungo una diramazione si vede un'antro allagato da un liquido blu ribollente. <Hey ma questo sembra proprio il Liquido Blu! Quello che dicono avere effetti esplosivi se messo a contatto col Liquido Rosso! Riempiamoci le borracce, magari ci tornerà utile> E gli avventurieri così fecero. La marcia prosegue nella roccia, per altre ore ancora. Un'altra diramazione: antro allagato da liquido rosso ribollente. <Hey è lui!!! Il Liquido Rosso!!! Fantastico!!! Chissà cosa succede se si mettono a contatto i Liquidi!> Si fa largo nel gruppo una chierica umana: <Ci penso io! Datemi uno scudo!> Ricevuto lo scudo, la chierica vi si inginocchia dietro, all'ingresso dell'antro. Poi comincia a caricare la fionda con una boccetta di Liquido Blu. Tiro da maestro. Parabola perfetta. Sorriso trionfante della chierica incrinato solo leggermente dall'eco di un'affannato scalpiccio proveniente dai recessi del corridoio. Scalpiccio di gente in fuga. Il gruppo, nella fattispecie. ... Giuro, non mi sono risentito quando il gruppo, vista l'urgenza della missione, ha tralasciato di scrostare la mia pg dalle mura della caverna
  4. neuronin

    Lingue da Manuale

    Questo thread è molto interessantissimo!!!! E di fatti sono partito in quarta sisalvichipuò! Secondo me il problema delle lingue ludiche è da valutare attentamente perchè include notevoli contraddizioni e, se affrontato di petto, porta rapidamente al suicidio Mi spiego: a rigor di logica la lingua parlata da un png deve essere compresa dal pg e non dal giocatore. Ne consegue che un master che si mette a parlare in ostrogoto-planare stretto e si aspetta che i giocatori imparino a capirlo, in verità, sta facendo metagame. Ovvero sta facendo un gioco nel gioco in cui vengono tirate in ballo le capacità mnemoniche dei giocatori anzichè quelle del pg. Questa cosa può essere il nostro caso o no, e così abbiamo due realtà: metagame sì, metagame no. METAGAME SI': Ora, non so voi, ma nella mia esperienza un gruppo di giocatori può essere divertito all'idea di cimentarsi con una lingua inventata, con tanto di fonetica sintassi e grammatica, e se è davvero tenace potrebbe anche divertirsi a cimentarsi con due... ma: 1 - di certo non avrà intenzione di imparare i 2000 vocaboli base della comunicazione, equivalenti alla 1a elementare celestiale; 2 - alla comparsa della 3a lingua inventata vedo i pg tentare i tiri per colpire tirando i dadi SUL master Ergo 1: se anche il master decide di introdurre i pg a un conclave di 15 creature provenienti da piani diversi non avrà la necessità di preparare 15 lingue complete e diverse, tutt'al pi? potrà esordire con qualche frase fatta, foneticamente distinta di lingua in lingua e non necessariamente di senso compiuto, e poi andare di traduzione simultanea di sè stesso (vedi SPUNTO 1). Ergo 2: inventare di sana pianta una lingua completa di tutto, è sì un lavoro titanico, ma può bastare per una campagna intera di ognuno di noi e cmq non richiede l'individuazione di tutti i dettagli pi? dettagliosi, tipo "tempi irregolari" "anomalie fonetiche" "contrazioni grammaticali" "alpha-morfosi pluri-palatale" eccetera (vedi SPUNTO 2). METAGAME NO: In questo caso i pg non devono imparare una lingua e interpretarla. Cosa che implica che il master a sua volta non è costretto a sapere quello che sta dicendo mentre dà voce alla Lieve Pioggia D'Autunno nel piano elementare dell'acqua. In questo caso pi? che inventare una lingua si tratta di trovare un modo divertente di dare la SENSAZIONE di stare parlanda una lingua (non so se qualcuno di voi ha mai sentito parlare del grammelot) (Vedi SPUNTO 1). Morale della favola: SPUNTO 1 Sarebbe carino andare a individuare quali possono essere le caratteristiche d'effetto delle varie lingue e scrivere un prontuario di particolarità fonetiche e/o grafiche cui attingere per simulare (anche al volo) la parlata o la scrittura di esseri provenienti da ogni piano possibile. Sempre da un punto di vista puramente scenico, s'intende. SPUNTO 2 Si potrebbe provare a inventare una lingua di fantasia fatta e completa, mischiando un po' tutte quelle note, che sia originale e che ognuno di noi può poi collegare alle sue avventure e così finire per divertirsi a parlare coi suoi pg in turbo-cuneiforme asintotico (e non è un problema se anche i pg leggono questo forum perchè il gioco è possibile solo e unicamente se anche loro conoscano la lingua ^__^) Spero di non essere partito per la tangente andando fuori tema ragazzi -__- Neuronin.
  5. Riporto questo pezzo che secondo me sull'argomento non è poi tanto OT. La guerra odierna non è mica tanto diversa da quello che c'è scritto qui sopra. I morti che io sappia non si alzano ancora ma quanto a esplosioni che arrivano da chissà dove (sottosuolo compreso), guerrieri che combattono al buio completo, velocissimi strumenti di morte grandi come un pugno che ti seguono se scappi o che ti raggiungono oltre spesse mura o effluvi invisibili che uccidono solo per il fatto che sono nell'aria o nell'acqua, raggi composti da energia pura rossa bianca o invisibile... insomma non è che sia tanto meno orrendo già oggi Dico questo perchè secondo me sarebbe interessante distinguere tra due fattori, nell'analisi della reazione della gente comune agli strumenti non comuni. Un conto è la reazione allarmata per un qualcosa che si comporta in maniera inconcepibile, un altro è la paura che incute un qualsiasi strumento di morte. Penso che il primo fattore sia maggiore tanto è maggiore l'ignoranza sul fenomeno mentre il secondo, paradossalmente, potrebbe seguire la legge inversa. Ho trovato interessante confrontare l'ipotetica reazione degli osservatori di fronte a "un uomo si accende una sigaretta con un accendino e poi estrae un coltello di 5 cm" in questi due luoghi contemporanei: 1) città come può essere torino, ufficio postale -> indifferenza, panico 2) trib? guerriera africana, centro del villaggio -> panico, indifferenza Mannaggia ai punti di vista
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