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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. DM Molèm abbaia felice alle parole di Fra Crispino, come se potesse capirlo. Come notato anche dal suo padrone, il comportamento del cane è infine tornato a riprendere lo spirito istintivo delle sue origini, rendendolo capace predatore e ubbidiente membro nei confronti del maschio alfa. Più spesso egli viene visto attaccare conigli e topi e riportarli davanti all’uscio di casa, in segno di rispetto. E laddove il fido animale del villaggio si dà da fare, anche il resto dei biadagiallesi non sembra tirarsi indietro, innalzando giorno dopo giorno sempre più palizzate per trincerare gli allevamenti e disegnare finalmente dei confini marcati nei terreni dei contadini, oggetto di notevoli dispute. X Galvano Tra queste, l’annoso problema di Berillo e Titiana pare risolto da un tonico a base di caffeina offerto da Impastro come compensazione dei filtri accusati di non funzionare. La coppia non solleva più problemi e la diatriba ha termine, con l’aggiunta delle ultime creazioni di Galvano tra le novità al bancone dello speziale del villaggio, l’inizio di quella che potrebbe rivelarsi una interessante partnership. Altrettanto interessante appare il comportamento di Frigirberto, visto da alcuni a parlare da solo con il proprio bracciale. Sebbene un comportamento simile desti in alcuni delle preoccupazioni, c’è chi invece attribuisce ciò alla vista della fata del lago e al fatto che egli sia rimasto invaghito da essa. Ma un’altra persona attaccata alla sua causa è di certo Braccoraldo, deciso a convincere le famiglie ad avvicinarsi agli abitati. Durante i lavori mattinieri del quarto giorno dopo la battaglia, presso la fattoria dei Foraggi, egli sta parlando con i Molinecchi al confine e ha quasi convinto Marchiano a parlare con la sua famiglia di questa possibilità, quando… Un suono rieccheggia in quella mattina a Biadagialla, un frastuono capace di buttare giù dal letto anche il più pigro dei dormiglioni. A nord, a una cinquantina metri dall’ingresso di Biadagialla, un gruppo di quattro energumeni dalla pelle verde si è palesato. Tre sono a cavallo di grossi lupi, alti al garrese quanto un giovane ragazzo e decisamente più grossi dei lupi affrontati fino a quel momento. Il quarto pelleverde porta invece a tracolla diverse armi, un facchino dall’aspetto. I messaggeri di Golgomath L’energumeno al comando, colui che ha suonato il corno, prende un grande respiro prima di urlare a squarciagola I MESSAGGERI DI GOLGOMATH SONO ARRIVATI! STRISCIATE FUORI DALLE VOSTRE TANE, VERMI!! il quartetto quindi avanza a passo sicuro verso l’ingresso della città, rimanendo in groppa (per coloro che ne dispongono) delle loro cavalcature. E il motivo del loro arrivo è ben presto chiaro, enunciato sempre dallo stesso suonatore di corno Golgomath, signore delle montagne, è ora il sovrano di queste terre! esclama A meno che non vogliate vedere gli uomini massacrati e le donne fatte schiave, portateci subito da chi di voi comanda. E preparateci da mangiare! Tanto da mangiare! X tutti.
  2. DM Per un attimo Il Becchino volge il capo notando l’artiglio sollevato di Xrovinsharaz, ma le parole dei Draghieri sono cariche di passione eroica e la sua bocca si storce in una smorfia sdentata Dunque è così? Avete ucciso quello sciocco di Nymod e quel suo drago ritardato? Poco male, sarete interessanti aggiunte al mio esercito di guardia ringhia, per poi puntare il dito contro Zekaun, colui che più di tutti ha parlato contro di lui Tu diventerai uno zombie addetto alla pulizia delle latrine! dichiara E vedrò di mangiare pesante, con te di turno! esclama. Egli dà quindi un’ordine alla sua compagnia Decimate questi fol-ACCIDENTI! tuona quindi, vedendo la rapida risposta degli aspiranti Draghieri. Se infatti i morti viventi non sono degli esempi di rapidità, i confronti avuti nel corso delle loro schermaglie ha portato i cinque a scagliarsi subito contro quella tetra e fetida minaccia, prendendo l’iniziativa assoluta! Iniziativa e mappa X tutti
  3. Mondravexis Il mio soffio non ottiene successo e, peggio ancora, il cavaliere risponde per le rime Tu sia maledetto! lo rimbecco, artigliando il terreno. Non sono un tipo troppo violento o aggressivo, ma di certo so difendermi e attaccare quando serve Vediamo come ve la cavate te e il tuo ronzino, adesso! esclamo, per poi scagliarmi contro di loro a grandi passi, diretto proprio contro il cavallo Sarà decisamente meno un cavaliere senza cavalcatura! penso, snudando i denti e aprendo gli artigli per gettarmi contro il quadrupede, pronto ad avvinghiarlo in una lotta serrata, le zanne dirette al collo e gli artigli ai fianchi, pronti a dilaniare!! Azione
  4. DM Se perfino Marcolfo è diventato vispo e attivo, tale non potrebbe che essere il segno lampante di come la situazione sia grave e nuova per tutta la cittadinanza. Come previsto, pur con le sue imponenti rassicurazioni del fatto che sarebbe stato un trasferimento temporaneo, Braccoraldo riceve una bordata di proteste dai contadini IO NON MI SCHIODO DA CASA MIA! LA MIA SEDIA HA IL CUSCINO CON LA SUA BELLA CONCA CHE HO FATTO IN ANNI DI SEDUTE! protesta Abrazzo, pur spiegandogli che potrebbe anche prendere la sedia dietro. In linea generale, la prospettiva di lasciare le proprie case non sembra andare giù molto ai contadini, visto che la convivenza con gli animali sarebbe quantomai forzata e inopportuna in certi casi. Di casa disabitata, come riesce a scoprire Marcolfo, ve ne è solo una e l’unica altra poco abitata in centro è di Ciccio Panzone, un convivente tale da far affermare ad alcuni contadini Piuttosto mi farei un altro giro con i lupi discorso diverso avviene invece per l’innalzamento di palizzate Oh sì, delle belle palizzate con i pali appuntiti che ci finiscono i lupi contro a impalarsi da soli! E degli spaventapasseri nuovi propone il vecchio Girlo, battendo le mani alla proposta di Saranna. L’eco fatto da Giambecco ridimensiona l’idea in una capace di rendere le difese più operative, ma senza richiedere troppo tempo e riducendo al minimo il consumo di legna dall’area. I giorni seguenti passano quindi all’insegna dell’innalzamento delle palizzate e del rinnovamento delle recinzioni per le aree dei contadini e degli allevatori E gli spaventapasseri!! bercia il vecchio Girlo di tanto in tanto. Frattanto, la lavorazione e la macellazione dei lupi procede spedita e pare che nel giro di qualche settimana potrebbero essere presenti diversi articoli a base di pelle di lupo Che forse è la volta buona che qualcuna ti potrebbe filare se ti vesti un attimo bene e che magari un giorno potrei pure diventare nonna brontola Cornelia durante una pausa serale, pur tuttavia mettendo in atto il suo contributo e facendo trovare al figlio una collana di denti di lupo sul cuscino del letto. Un’opera collettiva per la quale essi chiedono aiuto anche a diversi degli altri abitanti della città, in particolare Prippo e Braccoraldo, i quali però sembrano ai ferri corti e al limite di una faida cittadina, sebbene non tutti ne paiano comprendere i motivi adducendo a litigate sul lavoro. Questo astio passa infatti in ombra quando un nuovo caso viene sollevato dalla cittadinanza, tre giorni dopo la battaglia con i lupi. Matrona Titiana e suo marito Berillo, allevatori di buoi, accusano infatti lo speziale Impastro di aver truffato Berillo con dei filtri inutili, che non hanno ravvivato il loro rapporto. Impastro sostiene che i suoi afrodisiaci funzionino che è una meraviglia e che la colpa sia di Berillo che ce l’ha troppo piccolo. Berillo sostiene che le dimensioni non contino e che Impastro sia un idiota. La coppia vuole il rimborso di tre monete d’oro, Impastro invece offre uno sputo completamente gratuito. X tutti.
  5. DM Il dibattito tra i quattro draghi e Zekaun è acceso, con fronti decisi da entrambi i lati di quelle possibilità. Alla fine però, con il minimo vantaggio possibile, a emergere vincitrice è la scelta di dirigersi verso la tesoreria nel tentativo di fornire supporto a Tobias e sventare la minaccia che incombe Accidenti… Gramok non possiamo provare noi all’armeria? domanda Rirvym, insistendo su quel piano, accolto dal cauto scetticismo dello sciamano Vedremo… brontola, per poi annuire al gruppo che aveva sconfitto Nymod Penso che rimarrò qui a radunare eventuali altri superstiti e curare la vostra amica. Se incontrate qualcuno degli Anziani o dei Draghieri più forti, mandateli ad aiutarci per favore chiede loro, prima di congedarli. Il quintetto quindi intraprende il suo viaggio verso il destino, dirigendosi verso la tesoreria presente al palazzo principale della fortezza di Orlanis, il luogo dove anche l’Anziano Goldstaff si è diretto per fronteggiare quel nemico capace di mettere in crisi l’intero ordine in una sola notte. L’architettura della sede del potere centrale è maestosa, con alte torri e possenti mura che si ergono verso il cielo. Le finestre del palazzo sono ornate con dettagli intricati e vetrate colorate, che in passato avrebbero emanato una luce accogliente, ma ora sembrano spente e oscure. Tuttavia, in quella notte, una colonna di energia oscura avvolge il palazzo, creando un'atmosfera tetra e inquietante che le parole udite in precedenza sono a malapena riuscite ad evocare nelle loro menti. L'energia si contorce intorno alle torri, come un serpente nero che danza nell'aria. Questa colonna di energia è visibile da lontano, segnalando la presenza di una minaccia fuori del comune e tale da avvolgere come un sudario l’area, fatta eccezione per un unico punto. All'ingresso del palazzo infatti, l'unico passaggio all’apparenza sicura, si staglia una figura orribile. È un essere pallido ed emaciato, avvolto da stracci e dallo sguardo incandescente. Le sue orbite emanano un'aura sinistra e il suo corpo sembra essere avvolto da una nebbia oscura, la quale non può comunque celare diversi monili e preziosi che ne adornano il corpo. Il Becchino Egli sta confabulando con tre figure ammantate di scuro, mentre il terreno attorno all’ingresso è presidiato da un contingente da incubo. Sette arcieri scheletrici, un tempo uomini del corpo di guardia, sono stati evocati dalla magia oscura e disposti sulla balaustra sopra l’ingresso, così come una mezza dozzina di draghieri armati a terra, i muscoli contorti in maniera innaturale e i corpi afflitti da ferite mortali. Un dragonne, con ben poca pelle in corpo e le ali mangiate, arranca a fatica vicino a loro. Un sorriso si dipinge sul volto dell’uomo emaciato, il quale fa un cenno ai tre, i quali arretrano varcando la soglia di ingresso e sparendo al suo interno Ospiti indesiderati mormora il sinistro figuro, leccandosi le labbra di fronte al quintetto arrivato Dunque ci sono ancora degli eroi in giro… Peccato che a differenza di quell’anziano, siate giunti ora che presidio io l’ingresso ride Il mio nome è…. beh, in realtà non ho più un nome da molto tempo, ma potete chiamarmi Il Becchino. Il mio compito è quello di dare a voi cavalieri, aspiranti o addestrati, la tranquillità del riposo eterno e un futuro immortale al fianco dell’Ordine degli Oscuri. Per i vostri crimini contro i fratelli miei mi sembra un adeguato risarcimento dichiara, annuendo alle sue stesse parole Non credete? A meno che non abbiate intenzione di cambiare bandiera di vostra spontanea volontà… in quel caso forse si potrebbe arrangiare qualcosa? domanda, passandosi una mano sul mento L’Ordine degli Oscuri sa ricompensare chi li aiuta…. X tutti Checkpoint nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
  6. DM Gramok scuote la testa quando Dralium chiede del suo cavaliere Joker? a quanto pare ormai quel nomignolo sembra diventato lo pseudonimo perfetto per tutto il resto dell’Ordine No, non è qui. In verità l’ultima volta che mi pare di averlo visto è stato stasera, mentre parlava con Palla di Lardo e Cowboy nel refettorio durante la cena spiega. In compenso il mezzorco è sconcertato quando viene informato del coinvolgimento dell'Ordine degli Oscuri e del tradimento di diversi compagni, tra cui Nymod e Chamburam, con Rirvym che lancia un sibilo acuto Quel bullo di cristallo! esclama il giovanissimo di bronzo Non mi stupisce, era un bullo con tutti noi draghi più giovani. Cercava di estorcerci il tesoro e parte delle razioni di cibo! Non si meritava altro che essere preso a calci nel suo sedere gemmato! asserisce con convinzione. Gramok osserva le ferite riportate da Gixcaririxien Posso fare qualcosa, anche se speravo di conservare i migliori incantesimi nel caso capitasse qualche ferito grave come la vostra elfa commenta il mezzorco, storcendo la bocca zannuta. Appoggia quindi le mani al taglio sul collo, ignorando per il momento la mascella, mormorando quindi alcune parole in orchesco stretto mescolate a un dialetto regionale di Solstice. La ferita del drago rosso, quindi, pare richiudersi in parte da sola, pur esibendo un lungo taglio e mancando di qualche scaglia La mascella si dovrebbe riprendere bene, come il resto del tuo corpo con un po’ di riposo puntualizza Gramok. X Gixcaririxien La donna di mezza età si avvicina ai draghi, portando con sé un canestro con all’interno una grossa fetta di formaggio, pane, pomodori e un po’ di pesce essicato Tutto quello che siamo riuscite a prendere in fretta e furia dalla dispensa dell’ufficio del magazzino spiega la giovane Se avete fame, ecco… spiega. X tutti
  7. DM Data la sua mancanza di lucidità, Dralium è costretto a farsi aiutare da Zekaun per far sì che Idrifal sia issata sopra il suo dorso, con la consapevolezza di dover volare con prudenza dato il rischio che ella, incosciente, potesse scivolare dalla sella. Spalo invece all’inizio sembra titubante, ma la vista di una torre di guardia esplodere sulla facciata ovest della fortezza lo convince a dare fiducia a Gixcaririxien e salire in groppa al drago rosso G-giusto non sono mai stat-WHOOAAAAAA!!!! esclama lo stalliere, quando il drago rosso prende il volo, librandosi in aria, ben presto seguito dal resto di quegli apprendisti Draghieri. La ricerca di un fronte definito per la resistenza all’interno di quella che un tempo era la loro casa si rivela ben presto desolante. L’infermeria è stata distrutta da quello che sembra l’impatto di un grande drago metallico e, con i combattimenti ancora in corso, in buona parte in cielo e in minor parte a terra, il gruppo è costretto a volare rasente ai tetti degli edifici più semplici per non farsi notare e magari raggiungere da un soffio nemico (specialmente per l’incolumità di Spalo e della svenuta Idrifal). A un certo punto però una voce roca richiama la loro attenzione QUI! VENITE QUI!! a sventolare le mani è un mezzorco in mezza armatura, un aspirante Draghiere del vostro anno. Egli si chiama Gramok, uno sciamano presso la sua tribù, appostato davanti all’ingresso di un magazzino per i carri. Gramok lo sciamano Sopra il tetto la sua giovane dragonessa verde Idat contempla con cipiglio severo la situazione Presto, dentro! li invita, acquattata per non farsi notare. Il magazzino, dall’ingresso appena sufficiente ai draghi per passare, è stato adibito come temporaneo ricovero per alcuni dei feriti in battaglia. All’interno si trovano infatti le salme di due draghieri d’esperienza, lo gnomo Bandersnatch e Sir Fredric Whitestone. Una donna di mezza età, lavandaia presso il palazzo, è seduta in un angolo assieme alla figlia che fa la coppiera presso lo stesso, mentre un altro giovanissimo drago (taglia media) di bronzo, Rirvym, è lì presente Che cos’è successo? E’ la guerra? E’ un colpo di stato? Una secessione? Sapete qualcosa? un fiume di domande, con Gramok che alza una mano Prima i feriti, Rirvym! protesta il mezzorco. La risposta del drago di bronzo non si fa attendere HANNO UCCISO IL MIO CAVALIERE!!! sibila il drago di bronzo, spiegando le ali e rivolgendosi verso Gixcaririxien, Dralium e Xrovinsharaz Anche voi li avete persi, vero? Volete vendicarli, vero? Ho visto l’armeria qua vicino! Potreste prendere armi per tutti ed equipaggiamenti per voi e noi e…. BAM! Prendere a calci nel sedere chiunque stia facendo ciò che sta facendo! esclama il giovane esemplare. Sebbene entusiastico, in effetti all’interno dell’armeria si dice siano contenuti diversi oggetti magici, tra i quali quelli che di solito vengono consegnati a ogni nuovo Draghiere come “regalo di diploma”. Spalo scende di sella, aiutando Idrifal a calarsi, mentre lo sguardo di Gramok si fa corrucciato Posso aiutarla, ma mi servirà un po’ di tempo ammette Ma non è in pericolo ci tiene a rassicurare Se aveste tardato oltre forse però non se la sarebbe cavata. Buon lavoro commenta l’aspirante Draghiere. La voce di Rirvym quindi torna a farsi sentire E’ un’ottima notizia e forse ne potremo beneficiare, se perlomeno saremo armati per combattere, non credete? Altrimenti cosa volete fare, volare verso il palazzo? Idat ha visto Tobias Goldstaff dirigervisi e poco fa una colonna di energia nera salire al cielo li informa. X tutti
  8. DM Che adesso la mia attività diventi pure una infermeria… fa per dire Ortello Boccali, il cipiglio severo, ma queste sue prime parole vengono interrotte da una esultante Fredora Molinecchi Bravo Ortello! Così si fa! gli applausi di altri cittadini, i quali hanno evidentemente frainteso il tono iniziale dell’oste, portano lo stesso ad arrossire imbarazzato e borbottare qualcosa, prima di accettare passivamente quella decisione. Diversi abitanti, come Frigirberto, decidono di tornare alle proprie case per vedere che altre creature non si siano insidiate nei loro terreni nella confusione (come il temuto Ciccio Panzone, flagello di torte sul davanzale) mentre il grosso dei presenti si dirige invece all’Asino Bagnato, con l’intenzione di curarsi, curare e ristorare dopo tutta quella fatica. Una decisione sospinta dalla presenza ancora costante di Cornelia alla finestra, la quale stava iniziando a tirare ciottoli contro quelli a portata. X Braccoraldo X Frigirberto L’espressione atterrita di Primursula e sua figlia Patrigna all’Asino Bagnato sono accompagnate da quelle delle numerose mogli, sorelle e figlie che si gettano come una marea verso coloro che hanno combattuto per difendere Biadagialla dai lupi FIGLIA MIA! CHE TI E’ SUCCESSO? strilla Giudicca, vedendo Saranna in pessime condizioni, così come Nocina è vista da più di una persona stringere il proprio fazzoletto con forza alla vista di Braccoraldo, prima di chiamare Patrigna a curarne le ferite. Ben presto quel ricovero improvvisato diviene un vespaio di attività: c’è chi segue le istruzioni di Fra Crispino, chi fa bollire l’acqua, chi come Impastro va a prendere alcuni dei suoi medicamenti, chi come molti contadini e allevatori iniziano a battibeccare ad alta voce e chi, come Sangio, semplicemente beve al bancone proponendo brindisi Per la vittoriah… e la passherah…. esclama il vecchio ubriacone. Sebbene le ferite vengano ben presto disinfettate, lavate e fasciate con cura, il timore è ancora alto. Una delle voci più forti è quella del vecchio Abrazzo Io vivo solo con mio nipote! Che succede se la prossima volta i lupi vengono nel mio campo? ricevendo eco da Titiano Verrò mangiato con i miei porci se vengono da me che abito da solo! esclama. Tutti gli allevatori e i contadini, d’altro canto, abitano ai margini del villaggio e la loro posizione è una delle più svantaggiose in assoluto in quel frangente Ci vuole una soluzione! Qualcuno ne ha una? chiede Dantezio Zappati. Ma il ragionamento non è certo una delle prerogative di buona parte dei biadagiallesi e un silenzio imbarazzato cala tra i presenti, alla ricerca della prossima mossa dopo quella spaventosa mattinata. X tutti.
  9. Mondravexis Non morti! ringhio, all'indirizzo dei miei compagni Ne avevo il sospetto, ma dovevo verificare penso, afflitto, trovandomi sì in un ambiente a me congeniale, ma con le armi più inefficaci per affrontare la minaccia che sta flagellando questa foresta. Hana e Amon, per fortuna, sembrano sapere il fatto loro e pure Gixcaririxien sembra svolgere bene il suo mestiere. Ma l'idea di andare a supportare Narguldrid si scontra con la catena che si avvolge attorno al mio collo Maled-RRRGHH!! ringhio, scuotendo la testa nel tentativo di liberarmi Ti ucciderò per questo penso irato, non tanto per il fatto di essere stato colpito. Quello lo capisco, ci mancherebbe, ma più per il fatto di essere stato messo in catene come una bestia da soma Inaccettabile!!
  10. DM Sebbene di solito dispensatore di dolcezza e buoni consigli, per una volta Fra Crispino si trova ad essere portatore di morte e sofferenza. E forse anche Chianto Rubizzi, da oggi, ci penserà due volte prima di prendere troppo in giro il grasso frate, il cui rosario si abbatte sulla schiena del lupo, buttandolo a terra e infine portandolo a morire dissanguato. Un gesto che fornisce a Braccoraldo l’occasione di lanciarsi in direzione di Giambecco. Frigirberto, dal canto suo, si trova a scoprire che tendere troppo la fionda è un modo sicuro per colpirsi sul naso, il quale inizia a perdere un poco di sangue. La fortuna vuole che Avina, proprio in quel momento, si trovava a spiegare al vecchio Ezioccio, che le sue rudimentali conoscenze di primo soccorso non comprendevano il trattamento dei reumatismi e il ginocchio della lavandaia dei quali l’anziano era afflitto. Gli occhi di buona parte della popolazione, difatti, sono stati semmai attirati dallo scontro tra Giambecco e il suo lupo. E sebbene infine il canide si trovi in posizione di poter azzannare ancora più ferocemente l’allevatore di capre, il familiare martello del suo compagno di spedizione, si abbatte infine sulla mascella della creatura, rompendogliela e consegnando anche quell’ultimo lupo al creatore VAI BRACCORALDO!!! esclamano molti presenti, tra cui anche Prippo. Ben presto, l’esito della battaglia è decisa. La lancia impugnata da Berillo Cornuti colpisce l’ultimo lupo di quel branco, il quale si accascia a terra, prima di dare il via a un grido collettivo degli abitanti di Biadagialla VITTORIA! ABBIAMO VINTO!! urlano in molti, infule che vengono lanciate per aria salvo essere subito raccolte visto il freddo pungente di quel mattino. La vittoria non è stata comunque gratuita. Molti cittadini sono rimasti feriti nello scontro. Oltre a Saranna e Braccoraldo, il cui morso è ben visibile sulla gamba e grondante sangue, anche diversi altri compaesani non sono usciti illesi dalla battaglia: il vecchio Abrazzo è stato morso a un fianco, Marchiano Molinecchi è stato sgranocchiato anch’egli alla gamba sinistra, Serivio Camici si è ferito alla mano con il suo stesso pugnale durante una colluttazione, Prippo è inciampato sbucciandosi le ginocchia, Girlo Foraggi ha un principio di ipotermia dopo essersi spogliato per impressionare i lupi (i quali, secondo alcuni testimoni, siano rimasti storditi per il disgusto alla vista di quel vecchio corpo grinzoso nudo) e Ezioccio Forconi continua a lamentare problemi di reumatismi e al ginocchio della lavandaia. Il tutto è condito da un malessere generale dato dai continui commenti fuori campo di Cornelia Caprera Eh, và che casino davanti a casa! Che credete di essere a casa vostra? Ora pulite, eh! Che io non sono la serva di nessuno! ulula, sventolando un mattarello in una mano e una ciabatta nell’altra. Nonostante ciò l’umore è alto e in molti si scambiano esaltati racconti di come è stata quella battaglia, almeno fino a che il Sangio, l’ubriacone di paese, non suggerisce Che qualcuno vuole andare a bere? domanda. Riepilogo X tutti
  11. DM Forse gli scontri si sono fatti sentire per Chamburam e buona parte della sua boria era determinata dalla volontà di non mostrarsi debole. Forse Nymod stava cercando un modo per aggirare uno scontro del quale non si sentiva del tutto sicuro. O forse i draghi ancora pronti a tenere viva la speranza a Orlanis erano semplicemente troppo forti per questi due nemici. Dopo aver visto un suo fianco quasi liquefatto dal soffio di Dralium, Chamburam viene raggiunto al collo dal morso di Gixcaririxien, il quale mantiene salda la presa anche contro i tentativi di Nymod di spezzargli il cranio colpendolo con il suo bastone MUORI! MUORI! MUORI!! tuona il mezzo-drago. Ma i suoi tentativi sono vani. La mente del bellicoso assassino scaglioso viene flagellata da Xrovinsharaz quel tanto che basta da impedirgli di reagire. Con un sonoro CRACK! il possente collo del drago di cristallo si spezza e il cavaliere traditore viene sgozzato brutalmente da un colpo d’artiglio del drago rosso. I due draghieri, drago e cavaliere, precipitano al suolo con una parabola innaturale, schiantandosi contro la facciata principale della caserma, raggiunti da un leggero cumulo di detriti che non ne nasconde del tutto i corpi. E’…. è finita? domanda una timida voce e vedete quindi emergere un ragazzetto umano dalle stalle. Lo riconoscete di vista, egli è Spalo Stalli, uno dei pochi non studenti a Orlanis, un giovane di Vinhas che come altri è stato assunto per lavorare come stalliere, conciatore, fabbro o per simili mansioni necessarie all’interno di una piccola comunità di combattenti. E’ giunto più o meno al vostro stesso tempo, quando aveva appena dieci anni, per imparare il mestiere Cavoli… è stato assurdo! E’ la prima volta che vedo un combattimento tra draghi in cielo! esclama Mi sono nascosto nelle stalle dopo che i cavalli sono fuggiti e non so come… Oh… l’elfa non mi sembra stare bene commenta, indicando Idrifal. In effetti la grugach non sembra più cosciente, il respiro particolarmente debole. Riepilogo azioni X tutti
  12. Non per niente Mondravexis era bello confuso 😄
  13. Mondravexis Pfft.... non riesco a trattenere un ghigno gutturale alle parole di Narguldrid, che per una volta mi divertono... e preoccupare allo stesso tempo Contegno, contegno! penso, ritornando serio. Ma non è che ci sia più molto da parlare, non quando il messaggero sputa tali imprecazioni contro di noi e non quando Hana e Amon partono giustamente in quarta per eliminarlo Sono contento che abbiamo stabilito con loro una specie di alleanza penso, notando quindi emergere diverse figure a vari gradi di pericolosità gettarsi contro i miei compagni. Volgo la testa da un lato all'altro, ochieggiando i morti in difficoltà nell'incendio Bel colpo, Gix! dal canto mio, decido di andare a dar manforte a Narguldrid, la quale è in effetti una di quelle conciate peggio Resisti! ruggisco, prima di esalare una vampa di gas nervini contro il cavaliere Vediamo come te la cavi contro le mie tossine! declamo mentre continuo a investirlo di esalazioni brucianti, acide, allergiche e pure con una punta di orticaria, tanto per dare fastidio in più! azione
  14. DM Le grida di battaglia lanciate da Nymod e Gixcaririxien si mescolano a quelle che già imperversano nel cielo sopra Orlanis. Ma sebbene sicuro di sé, è chiaro che pure per un Draghiere combattere contro quattro avversari e un altro promettente aspirante è tutto fuorchè uno scherzo. Questo lo sanno i draghi cromatici ed essi si posizionano subito, formando un fronte difensivo con Dralium per intercettare eventuali avvicinamenti verso Zekaun e Idrifal, così come uno di attacco con Xrovinsharaz che esala una nube di veleni contro i due, aggredendo le loro difese AAHHH! ringhia Nymod, sventolando il proprio bastone mentre i suoi occhi sanguinano, un destino simile a quello che anche Chamburam prova. Una miccia alla quale Gixcaririxien dà fuoco investendo con un torrente di fiamme il duo di traditori, sebbene essi riescano a scartare l’assalto con un poderoso colpo d’ali del nerboruto Chamburam GRRRR!!!! ringhia il drago di cristallo come un cane grosso in un canile piccolo, con il suo cavaliere che si afferra a una delle sue placche frontali, tenendosi stretto mentre le ferite piagano il suo corpo Chambu, il drago nero ci tiene d’occhio, non possiamo attaccare gli elfi ora! Puntiamo al rosso! esclama NON ME LO FACCIO RIPETERE DUE VOLTE!!! ringhia quindi in risposta, ben lieto di potersi finalmente confrontare con Gixcaririxien dopo tante parole volate ECCOMI, SBRUFFONE!! tuona il drago nemico, spalancando le fauci ed emettendo un lampo di energia luminescente, simile a una brillante scarica elettrica, la quale colpisce il rosso, scuotendo dall’interno il suo sistema nervoso, prima di inspirare parte di tale energia e guarire alcune ferite grazie al suo stesso potere. Sebbene il colpo non sia stato poi così terribile, Gixcaririxien scopre ben presto cosa significa vedersela non solo con un drago, ma anche con il suo cavaliere. Nymod, giunto nella mischia rimanendo in sella al suo compagno, rotea il bastone colpendo dapprima il possente bruto rosso con un colpo alla mascella, quindi vede il suo secondo parato da una zampa di Gixcaririxien, ma il terzo si rivela più infido che mai, contundendo la gola di Gixcaririxien con una forza tale da spezzare quattro sue scaglie all’impatto e mozzandogli in gola il fiato, soffocando le fiamme che voleva far di nuovo divampare contro i nemici. E’ allora che anche Tleuggheshaggar si fa avanti, ingaggiando un combattimento per supportare il compagno, ma anche per egli il bastone del mezzo-drago rosso pare implacabile e un colpo combinato alla sua ala sinistra lo fa precipitare con difficoltà dietro la caserma, riducendo temporaneamente le forze alleate. Un ruggito di trionfo di Chamburam accompagna le parole ansimanti del mezzo-drago Avanti, fatevi sotto! esclama, pronto a intercettare gli assalti nemici. Mappa e iniziativa X tutti
  15. DM Le grida infuriano in quella battaglia tra uomini e animali, gli abitanti di Biadagialla costretti a lottare per difendere le proprie terre contro la natura stessa. Sebbene concentrati sulla propria parte, le grida che giungono dal resto della popolazione non sono meno inquietanti ABRAZZO! HANNO AZZANNATO ABRAZZO! si sente, oltre a un SI! DANTEZIO NE HA ABBATTUTO UNO! e un insolito GUARDATE! I LUPI STANNO SCIVOLANDO SULL’UNTO DI UNTONE, UNTO E UNTINO! sassi volano per aria, lanciati sia dalle fionde che dalle mani dei cittadini più fragili ai margini della battaglia, così come coltelli, martelli e randelli vengono sollevati e calati nel tentativo di abbattere quel branco di invasori. Solo un uomo si pone con il proprio fisico a difesa del gruppo: Giambecco Caprera, come un eroe dei racconti, stringe la presa sul proprio lupo, lo scricchiolìo di almeno un paio di costole del canide accompagnato dai suoi guaiti di dolore che accompagnano la sua sofferenza. E’ forse proprio per la disperazione nella quale si trova che il lupo fa scattare le fauci, mordendo il pettorale destro dell’allevatore di capre e affondando i denti, lasciando un morso sanguinante oltre a strappare un pezzo di camicia Ecco! Lo sapevo! tuona Cornelia dalla finestra Te l’avevo detto io che la rovinavi la camicia, ma te figurati se mi ascolti! Va che te la compri nuova con i tuoi soldi, che io non sono certo un ente di beneficienza! Altrimenti te ne giri nudo come il citrullo che sei! commenta aspra, rivolta al figlio, con pure il lupo coinvolto in quella lotta che per un attimo esprime uno sguardo carico di compassione a Giambecco, lo stesso che si terrebbe al capezzale di un caro amico. Molto, molto meno amichevole è invece la rissa che si sta svolgendo attorno a un altro lupo. Laddove i proiettili delle fionde vengono schivate dal lupo orbo (di certo egli non intende farsi colpire di nuovo), la carica suonata da Fra Crispino sembra fare il suo effetto. Il rosario si abbatte sul fianco del lupo, senza però sortire apparentemente effetto, ma le fauci della bestia tardano di qualche secondo, ideale per mancare la gamba di Frigirberto, il quale conduce una sanguinante Saranna nelle retrovie. Il grido belluino di Braccoraldo è forte quasi quanto la martellata che raggiunge alla schiena il lupo, il quale lancia un ululato di dolore, iniziando ad arrancare come un ubriaco. Un colpo eccezionale, ma che porta nella disperazione la bestia ad azzannare la gamba sinistra del giovane apprendista falegname, scavando terribili solchi, quasi come se il lupo stesse segando via la gamba del povero taglialegna! Se Atene piange, però, Sparta non ride. I lupi sono ridotti in condizioni pietose, in quella che la gente di Biadagialla ha reso una guerra di trazione, debilitando con attacchi continui i nemici. Funzionerà prima che i lupi reclamino le loro prime vittime? Mappa X tutti
  16. DM Il freddo, problema primario fino a poco prima, divenne ben presto un ricordo nelle menti dei biadagiallesi. Le zanne e gli artigli dei lupi, il cui sguardo feroce sembrava sfidare tutti i presenti, erano improvvisamente salite nelle classifiche personali di preoccupazioni dei villaggeri. Le parole volano forti da entrambi gli schieramenti, con Giambecco che minaccia e i lupi che rispondono latrando, sbavanti e arrabbiati. Quando infine inizia il confronto, il primo a raggiungere il nemico è (forse anche nella sua stessa sorpresa) Marcolfo, la cui pietra lanciata colpisce nell’occhio destro il lupo, strappando un guaìto di dolore acuto e l'incitazione di Avina, nascosta dietro un edificio in attesa di poter curare i feriti BEL COLPO, MARCOLFO!! esclamò, gli occhi spalancati dall’ammirazione. Un colpo da maestro, forse il migliore che potesse sperare, ma nulla poteva competere con la velocità che egli pose nell’allontanarsi rapidamente dalla sua posizione, dando il via alla celebre “tecnica della fuga” che sarebbe diventata leggenda nel folklore del villaggio negli anni a venire… sempre se fossero sopravvissuti. Purtroppo i proiettili di Frigirberto e Braccoraldo si scontrarono ben presto con la pelle del nemico, indurita dai rigori di una vita selvatica. Ma ancora più selvatico fu lo scontro tra Giambecco e uno dei lupi, il quale vide l’uomo tornare per un attimo cavernicolo e affondare le proprie grandi mani, serrandoli sul collo del lupo e iniziando a stringerlo, gonfiando i muscoli e tenendo a distanza le fauci dell’essere, bloccandolo in una stretta che sembrava più forte di una tenaglia VAI PIPA!!! SEI FORTE COME UN TORO!! tuonarono alcuni anziani nelle retrovie, assistendo a quello scontro fuori del comune, sebbene nemmeno tale prodezza parve impressionare la madre, spettatrice dal davanzale della cucina Citrullo come un toro! Vedi di non rovinare la camicia, che io non te la rammendo! Mi hai presa forse per una serva? Piuttosto te ne vai in giro nudo, te lo dico io! sibilò Cornelia E vedi di non far sporcare a quei citrulli dei tuoi amici, altrimenti le fai te le pulizie! berciò. Ma di sporco ve ne fu e purtroppo giunse ben presto tramite una delle coraggiose donne che era giunte a combattere. Se infatti Marcolfo aveva colpito bene, il lupo ferito (il quale ora esibiva una benda sull’occhio incredibilmente fashion) si lanciò ululando di rabbia contro la persona a lui più vicina. Il coltello della panettiera non raggiunse la gola del mostro, ma le zanne del quadrupede invece affondarono nella spalla sinistra di Saranna, facendole perdere fiotti di sangue, lacerando quella parte della tunica e insanguinandone buona parte. Non riuscì a buttarla a terra, ma la contadina soffrì. Era peggio di passare una serata in compagnia di Cornelia o una seduta vicino a Ciccio Panzone dopo una cena a base di fagioli. Era il dolore che poteva portare alla morte, se qualcuno non fosse intervenuto. Mappa X tutti
  17. DM Lo sguardo di Nymod vaga tra i draghi e gli elfi presenti e solo quando si sofferma su Xrovinsharaz, più meditabondo rispetto ai suoi compagni scagliosi, trova soddisfazione Si…. vedo il dubbio nei tuoi occhi, drago nero! Hai capito che è inutile stare a servire un gruppo di vecchi che tengono per sé il potere… ma ciò che i Draghieri mettono sotto chiave, l’Oscuro elargisce e…. si trova a brontolare quando la rabbia di Gixcaririxien divampa nelle sue parole, le grandi ali di Chamburam che sbattono ora non solo per tenere sollevato sé stesso e il cavaliere, ma anche a frenare la collera del drago rosso BULLO? tuona il drago di cristallo IO SONO FORTE E BASTA! TI SCONFIGGERO’ E TI SQUARTERO’ E BUTTERO’ LE TUE SCAGLIE IN MARE!! ringhia, concludendo il tutto con una gutturale risata. E l’impressione che quella trattativa possa essere volta solo allo scontro viene confermata dalla volontà di Dralium e dall’interporsi di Zekaun davanti a una Idrifal incapace di partecipare allo scontro Dunque avete scelto la morte commenta Nymod, storcendo la bocca come se ciò che gli fosse stato dato avesse un sapore, il più disgustoso di Erra Poveri stolti, pensate di poter cambiare l’ineluttabile? commenta, per poi sogghignare Mentre voi finite maciullati tra gli artigli di Chamburam e il mio bastone, sappiate che la vostra tesoreria è sotto attacco. Il Globo, la Corona e lo Scettro degli Oscuri presto saranno in mano all’Araldo, il prescelto dai Doni dell’Oscuro e colui che porrà stasera la parola fine a voi Draghieri! scoppia a ridere Siete già dei cadaveri e nemmeno lo avete capito! un ruggito furioso di Chamburam porta Nymod a tenersi alle redini BASTA CHIACCHIERE! VOGLIO UCCIDERE DRAGHI! VOGLIO BATTERE IL RECOD DI QUELL’ALTRO ST****O! tuona, spalancando quindi le fauci, pronto alla battaglia PER L’ORDINE DEGLI OSCURI E LA CADUTA DEI DRAGHIERI!! esclama quindi Nymod, gettandosi all’attacco. Mappa e iniziativa X tutti
  18. Mondravexis Aggrotto la mia fronte scagliosa al dubbio posto da Hana In effetti vorrei saperlo pure io, ma nel vasto multiverso non mi stupisco più di tanto anche nel sentire di potenti artefatti trafugati o finiti in altri mondi, le storie sono numerose in questo senso... mi zittisco quando sento i tamburi e a quanto pare questi non sono un trucchetto di qualche nemico, ma una realtà Difficile non sentirli replico a Gixcaririxien, mettendomi quindi in posizione di guardia. Quella che emerge sembra una processione guidata da un sinistro figuro, un messaggero che sembra decisamente sicuro delle parole del suo superiore Animali? penso, infervorito da quelle parole. Non conosco questo regno di Efestus, ma Gixcaririxien sembra saperne qualcosa e le sue parole, unite alla natura plausibilmente cadaverica dei nostri nemici mi fornisce più di qualche indizio Se il primo regno vi ha portati alla tomba, non deve essere stato questo grande regno commento Nemmeno il mio glorioso nonno Kallionastiryne avrebbe ricorso a un simile mezzuccio Anche perchè tende a rovinare molto le scaglie, tra le varie cose a quel punto mi volto verso Hana e Amon, constatando il desiderio bellicoso del drago rosso Se volete assisterci, siete i benvenuti. Costoro rientrano nella categoria delle creature commestibili preciso, a beneficio dell'affamato duo.
  19. DM Se le grida della Zappati erano stati in grado di allertare mezzo paese, l’altra metà non avrebbe comunque potuto non udire gli ululati degli invasori. Tra i primi a reagire, Braccoraldo richiama l’attenzione dei presenti e la risposta dei giovani non tarda a manifestarsi: Giambecco và a mettere al sicuro le proprie capre, Marcolfo va a prendere la propria fionda, Fra Crispino istruisce le donne del villaggio a tenersi pronte in caso di incendi, Frigirberto propone delle trappole. Il tempo a disposizione è però davvero, davvero risicato, troppo per permettere di tendere imboscate o preparare la popolazione a un simile scontro. La fame che attanaglia le viscere di questi predatori sembra peraltro renderli impervi ai timori delle civiltà e ben presto notizie di un branco di una dozzina di lupi raggiunge tutta la città. Biadagialla a quel punto si muove quindi come un sol uomo. Uomini, vecchi e perfino qualche donna coraggiosa come la matrona Avvita e la matrona Fredora e Saranna si affiancano in quella che è una folla armata di falci, forconi, torce accese, martelli, fionde, randelli e tutto ciò sul quale la popolazione riesce a prendere mano. Trovare il branco non è difficile, specialmente visto che la scia scelta dai nemici sembra portarli verso l’allevamento più prodigo di animali Biadagialla, vale a dire quello dei Caprera. Mòlem è appena stato in grado di andare a chiudere la bietta del recinto delle capre (un comando che ha richiesto mesi ma ha reso Giambecco famoso in città), per poi piantarsi a zampe divaricate per fronteggiare il branco di lupi, una marea dai manti griogio-neri e dagli occhi di un giallo spento. Lupi a Biadagialla! L’abbaiare del cane richiama il padrone, il quale viene ben presto raggiunto dai rinforzi di Biadagialla. Con quasi la metà dei biadagiallesi riuniti, i lupi sono in una schiacciante inferiorità numerica, ma nonostante ciò essi non paiono arretrare. Latrati, grida e incitazioni da ambo gli schieramenti si fanno sentire, mentre Cornelia bercia dalla finestra all’indirizzo del figlio Vedi di farli fuori! Che ti deve pure venire il vicinato ad aiutare! Che quando c’era tuo padre lui li avrebbe fatti a pezzi da solo… citrullo d’un figlio… parole seguite da altri insulti e improperi, la maggior parte dei quali rivolti al figlio più che ai lupi, tanto che essi stessi paiono leggermente confusi dalla situazione. Difficile dire chi sia stato il primo a colpire. C’è chi dice di aver visto Marcolfo incoccare la sua fionda e tirare contro uno dei lupi, chi di aver visto il Sangio tirare una bottiglia… tutti invece sono sicuri di aver visto Ciccio Panzone aggirarsi loscamente nei pressi della panetteria dei Farineti mentre si consumava quell’incontro tra lupi e uomini. Fatto sta che all’improvviso l’attacco di un lupo genera una reazione a catena. E la prima battaglia di Biadagialla ebbe inizio. Mappa e iniziativa X tutti
  20. DM I draghi e Zekaun non sembrano concordi sulla strategia da seguire. Essendo entrambi i percorsi assai viabili e importanti, diverse voci si sollevano su quei bastioni, fino alla proposta di separare quella squadra di allievi in due gruppi Devo dare ragione a Xrovinsharaz interloquisce a quel punto l’Anziano Goldstaff Io e Fimmandelir possiamo anche cavarcela, per certi versi, ma isolare chi ancora non ha completato il proprio addestramento rischia solo di esporvi al doppio dei pericoli anche la dragonessa d’oro è concorde e alla fine il gruppo trova la sua maggiore via nel ritorno alle caserme. Tobias a quel punto sorride Se riuscite a recuperare qualcuno in grado di combattere, e voi ne siete in grado, provate a raggiungermi. Potremmo forse riunirci lì per discutere le prossime mosse suggerisce. Fimmandelir a quel punto abbassa un’alta, permettendo al mezzelfo di salire in groppa Spero che la vostra ricerca si concluda bene, aspiranti Draghieri! A dopo! si accomiata quindi in volo, con l’augurio appunto di sopravvivere a quell’inferno che sembra essersi scatenato a Orlanis. L’arrivo alle caserme da parte del gruppo porta con sé uno spettacolo disarmante. La grande struttura è in parte crollata, mentre ciò che resta è in preda alle fiamme. Svariati corpi sono riversi per terra, molti dei quali ormai già carbonizzati. La maggior parte di essi sono cavalieri, ma vi sono anche alcuni draghi tra di loro, forse aspiranti soccorritori giunti per salvare i potenziali superstiti. Per affrontare le fiamme, Gixcaririxien si pone in testa al gruppo, sfruttando la sua naturale immunità per artigliare senza timore le macerie bollenti e scostarle, niente più che tiepide strutture tra le sue mani. Il bruto del gruppo di draghi purtroppo è anche il primo a scoprire altri corpi di caduti, sebbene tra di essi egli non abbia l’impressione di trovare il suo cavaliere. Ormai noti con i nomignoli affibiati in addestramento dal sergente istruttore Hedec, i soldati Joker (cavaliere di Dralium), Cowboy (cavaliere di Xrovinsharaz) e Palla di Lardo (cavaliere di Gixcaririxien) risultano ancora dispersi. Della vita viene però salvata. Dalle macerie Xrovinsharaz riesce a percepire un odore familiare nei suoi territori d’origine e il lavoro di squadra riesce a far emergere un membro dell’ordine ancora in vita. Tossicchiante, con la gamba sinistra fratturata e coperta di fuliggine, l’arco stretto convulsamente in mano, riconoscete Idrifal, una giovane arciera grugach giunta due anni prima dalle foreste di Avaloria e assegnata a un cucciolo di drago abissale Kargoss… sussurra Idrifal, lo sguardo vitreo D-dov’è Kargoss…? Domanda, un rivolo di sangue che le scivola tra le labbra mentre viene condotta fuori dalla struttura in fiamme. Idrifal A quel punto però un ruggito scuote l’aria, mentre un grosso drago color crema (taglia Grande) e dai muscoli nodosi, non si avvicina, sbattendo le ali. Riconoscete uno dei draghi di cristallo dell’ordine, un bellicoso e solitario esemplare di nome Chamburam e il suo cavaliere, un mezzo drago rosso dallo sguardo fiero, di nome Nymod, divenuto Draghiere tre anni prima e famoso per il suo ego. La speranza di un aiuto viene però presto spezzata Fermi dove siete! esclama il cavaliere, impugnando un bastone con entrambe le estremità fiammeggianti. Nymod Chamburam Lo sguardo di Nymod dardeggia tra i presenti e osserva Idrifal a terra Sopravvissuti, eh? Forse oggi è la vostra giornata fortunata! sibila Nymod L’Ordine degli Oscuri sta per risorgere e voi potete forse ancora fare la scelta giusta proclama Sgozzate quella stupida elfa morente come prova della vostra intenzione di sopravvivere e intercederò per voi per accettarvi nel vostro nuovo futuro. Mi farebbero comodo dei sottoposti la proposta non sembra però attirare le simpatie di Chamburam NYMOD, DOVREMMO FARLI A PEZZI E BASTA! ringhia, snudando le zanne sporche di sangue HO GIA’ UCCISO TRE DRAGHI STANOTTE E NE VOGLIO AMMAZZARE ALTRI! egli però sembra altrettanto curioso di sapere la risposta del gruppo e rimane in volo a tre metri dal suolo. Idrifal solleva la mano verso Chamburam, indicandolo, al che il drago ringhia divertito AH, LA COMPAGNA DI KARGOSS? QUEL POVERO CUCCIOLO HA STRILLATO COME UNA GALLINA MENTRE GLI SPEZZAVO IL COLLO! gongola. Nymod interviene quindi, rivolgendosi agli aspiranti Draghieri Valutate attentamente che cosa volete fare: preferite morire qui opponendovi? Oppure preferirete sopravvivere? L'Ordine degli Oscuri è in grado di aprire le porte a un potere che nemmeno potete immaginare... siate saggi! X tutti
  21. DM Zekaun sale in groppa a Tleuggheshaggar ed anche egli, come Dralium, Gixcaririxien e Xrovinsharaz riprendono il volo in direzione di Orlanis. I loro sospetti, alla vista di quel fumo, vengono ben presto confermati. E la vista che si staglia loro davanti, mentre i draghi sfruttano una corrente ascensionale per avvicinarsi, è raggelante. Incendio a Orlanis Orlanis è in fiamme. Un incendio pare occupare buona parte della facciata ovest del castello, l’area dove si trovano anche le caserme dei cavalieri e dove anche Zekaun ha il proprio dormitorio. Pur sormontato da una forte coltre di fumo che sta creando una coltre nuvolosa sopra la fortezza dei Draghieri, i cinque riescono a vedere come essi non sono gli unici in volo. Come uno stormo al quale fosse stato sparato da un cacciatore, alcuni draghi sono visibili in volo, sebbene ben presto sia chiaro come alcuni di essi si stiano addirittura fronteggiando tra di loro. Di tanto in tanto uno di essi viene infatti abbattuto e ricade, sia che esso sia con un pesante tuffo in mare o all’interno dei confini della fortezza, rovinando su strutture o persone ignare. A ME! DRAGHIERI A ME! grida una voce maschile da uno dei bastioni. Come un faro in quella notte, un mezzelfo in armatura (su cui è riportato il simbolo di Lathander) e dai lunghi capelli biondi sta ingaggiando un trio di uomini vestiti di tuniche nere. Con un colpo della sua sciabola, egli riesce a trapassarne due al petto contemporaneamente, fino a spingerli oltre alla balaustra e farli precipitare. Rimasto senza arma, egli si prepara a combattere l’ultimo a mani nude, fino a che con un ruggito assordante una imponente femmina di drago d’oro non piomba in una picchiata, azzannando l’ultimo avversario e scagliandolo contro una delle pareti della torre di guardia sud. Riconoscete i due, si tratta dell’anziano Tobias Goldstaff e della sua dragonessa Fimmandelir Tobias Goldstaff Fimmandelir L’espressione dell’elfo sembra trovare un po’ di speranza quando egli nota in volo il gruppo e si sbraccia affinchè essi lo raggiungano in quel punto al momento Aspiranti Draghieri! esclama, una volta ricongiuntosi con loro Come siete… no, non è importante. Dei traditori stanno cercando di rovesciare l’ordine dei Draghieri! spiega in fretta e furia Qualcuno ha fatto scaturire un enorme esplosione nelle caserme e ora dei rinnegati stanno attaccando i draghi in volo accenna al cielo. La voce profonda di Fimmandelir interviene Hanno ucciso le guardie al cancello, ho visto i loro corpi passando in volo. Non sappiamo quali siano i loro scopi, ma sospetto che possano essere dell’Ordine degli Oscuri a quel punto la dragonessa rivolge i suoi occhi dorati al gruppo Prima di perdere la sua spada, Tobias e io stavamo per andare a verificare direttamente al palazzo centrale. Potrebbe esserci utile un po’ di aiuto commenta. A quel punto però il dissenso giunge dall’Anziano in persona No, Fimmandelir! Tra di loro vi sono anche draghi senza i loro compagni si rivolge quindi al gruppo L’incendio ancora divampa, ma forse c’è ancora una speranza che i vostri cavalieri e altri membri della vostra classe possano essere ancora in vita un ringhio sordo prorompe dalle fauci di Fimmandelir O magari sono morti e stanno solo abbrustolendo. Andare da soli ci esporrà a molti rischi! non vi è animosità tra i due, solo il sincero affetto che la dragonessa prova per il suo cavaliere, così come la profonda preoccupazione del sacerdote per delle vite in pericolo. X tutti
  22. Mondravexis Osservo Amon muoversi e Gixcaririxien reagire, ma Hana stempera gli animi e quell'incontro sembra andare nella direzione giusta. Se infatti io fornisco informazioni importanti, ella ne restituisce altrettante a noi Con queste premesse, temo di sapere chi abbia il disco originale e le parole di Gixcaririxien non fanno che fomentare i miei più tetri dubbi Alla luce di ciò che ci dite commento rivolto ad Hana e Amon Abbiamo ragione di credere che l'entità al momento in possesso del disco di pietra originario sia un drago spiego Noi lavoriamo per una organizzazione che combatte questo tipo di minacce, ma non tutti i draghi sono spinti da buoni intenti come noi. A maggior ragione un'alleanza è imperativa per combattere insieme questo pericolo. Se Amon rispetta la nostra forza faccio un cenno verso il gigante dei due Uno con il potere del disco potrebbe essere troppo sia per noi tre che per voi due. Ma insieme, forse, potremmo avere una chance Ed è venuto fuori anche un bel discorso sia Hana che Amon sembrano proiettati verso questo scenario e anzi ci interpellano pure riguardo che cosa potremmo chiedere come ricompensa. Per un attimo mi lascio allettare dall'idea di un enorme cumulo di preziosi sui quali sdraiarmi e passare le giornate, ma il buonsenso riprende ben presto il controllo Dal canto mio l'interdizione degli abitanti del vostro mondo nel nostro sarebbe una ricompensa più che sufficiente. Al momento questo mondo sta vivendo una fase di ricostruzione e bloccare potenziali minacce esterne sarebbe di certo d'aiuto espongo.
  23. Capitolo Uno – Una nuova minaccia Si stava per concludere l’anno su Arth e con esso, giunse infine l’inverno a Biadagialla. Le giornate già grigie furono rese ancora più cupe non solo dalle minori ore di sole a disposizione, ma anche da un repentino calo di temperature. Le lanterne appese agli usci per illuminare le vie, usate dai paesani per dirigersi all’Asino o dai vicini, erano tenute strette in grembo per offrire un minimo di riscaldamento in aggiunta a quello che gli abiti pesanti e i doppi calzini di lana bucati potevano offrire. I venti di tramontana sembravano cercare ogni spiffero tra gli abiti, colpendo con la spietatezza di pugnali le vittime ignare che cercavano solo di compiere le loro mansioni quotidiane. Non mancò il lavoro per gli uomini, così come per i taglialegna, in quanto il consumo presso i camini delle case aumentò esponenzialmente. Le temperature, infatti, scesero quell’anno fin sotto lo zero, coprendo le case e gli animali parcheggiati fuori dalle tettoie con una patina di brina gelata, la quale andava raschiata via con una spatola prima di potersi mettere in sella. Che io mi ricordo che da bambino c’era un freddo che si tagliava con il coltello. O era la nebbia? berciò il vecchio Abrazzo Che voi giovani state davvero vedendo un fenomeno unico, che ve lo dico io! Ma non ci avete il sangue per queste cose, ah! lamentò, sottolineando la sua ipotesi con un propedeutico scatarramento con sputo Abrazzo, l’hai detto te. Non è una cosa normale questo freddo commentò Patrigna, che come molti dei presenti all’Asino in quella fredda mattina, si era messa un doppio scialle e vedeva i suoi giri passare più spesso nei pressi del camino dell’osteria, perennemente alimentato da un Marcolfo tenuto d’occhio dal padre. Una bestemmia del vecchio Camici fu raggiunta da una risatina del vecchio Foraggi quando quest ultimo fece la sua mossa Vecchio rinc********o! esclamò l’agricoltore al sarto Usando il tre di briscola hai attivato la mia trappola! Gioco l’asso! Asso di briscola! Sferra un attacco diretto ai suoi punti ferita! alcuni giovani spettatori commentarono quella manovra spettacolare, forse l’avvenimento più interessante dell’intera settimana. Ciccio Panzone, lì presente a mangiare una fetta di torta ai lamponi, commentò serafico Che noia. Possibile che non succeda nulla di interessante? domandò. LUPI!!!! gridò la voce strepitante di una donna, dalla strada, la quale fu riconosciuta come quella di Ceciliava Zappati I LUPI HANNO ATTRAVERSATO IL FIUME!!! SONO ARRIVATI NEI CAMPI!!! gridò. In effetti, quella notte, il freddo era stato talmente pungente che pure gli starnuti diventavano pericolosi come dardi incantati (sebbene i contadini non fossero sicuri di che cosa fossero) e la possibilità che il fiume gelasse non era assolutamente da escludere. Ciò che non si aspettavano era l’arrivo di predatori da Bosco Verde. Ma evidentemente i famelici animali della foresta avevano anche loro subito i rigori di quell’inverno sui loro stomaci affamati. x tutti
  24. DM Gli ultimi giorni dell’autunno furono forieri di parecchie emozioni, la maggior parte delle quali benigne e a tratti struggenti, sebbene puntellate qua e là da una sana dose di tensione. Frigirberto! commentò una scandalizzata Patrigna, strabuzzando gli occhi davanti a quella dirompente dichiarazione del giovane. Ella avvampò, ma non di sola irritazione Se ti sentisse mio padre ti prenderebbe a calci nel sedere da qui fino alla capitale! disse E non potrei nemmeno dargli torto, perché se non fosse che ti conosco sembrerebbe che mi dessi della donna di malaffare sospirò, quindi Ma so però che tu sei una persona a posto, giusto devi darti una calmata. E poi sono un po’ troppo grande per te disse Non che l’età sia un problema per me, solo penso ci siano ragazze più adatte per una scappatella! l’avvisò. Arrossì però un poco, segno che quei complimenti erano comunque riusciti a far breccia nella sorella di Marcolfo, di certo non immune o resistente a tali generi di attacchi. Saranna, dal canto suo, non trovò l’amore bensì un dolce e paziente insegnante in Impastro, a quanto pare desideroso di formare una apprendista. Lo speziale prese a benvolere la curiosità della giovane, permettendole di assistere ad alcune sue preparazioni e istruendola nelle arti basilari dell’alchimia Che i veleni vedremo se potremo lavorarci su, ma per quelli ci vogliono mesi di addestramento le spiegò Che prima è opportuno imparare i fondamentali potè quindi elaborare alcune ricette, sfruttando la propria esperienza in cucina per imparare in fretta, con soddisfazione del suo maestro. Rebeppe, suo padre, non fu però altrettanto entusiastico, ammonendo la figlia Che vedo come passi un po’ troppo tempo dietro agli intrugli di quel ciarlatano commentò il genitore Sarebbe meglio tu ti dedicassi del tutto all’attività di famiglia, un giorno tua. E magari potresti guardarti intorno per qualche ragazzo. Che sei carina, sono sicura che ci sono giovani che ti prenderebbero in moglie. Che non ce ne è nessuno che ti piaccia mi pare strano giudicò accigliato. X Braccoraldo Braccoraldo fu un uomo impegnato. Andò a informarsi per un nuovo martello, oltre a valutare dove poteva montare una nuova casa. L’opera avrebbe richiesto mesi di tempo e i rigori dell’inverno non sembravano per niente prodighi a un simile progetto. In suo soccorso giunse però proprio Zippolo, nel corso della sua trattativa per il martello Perché non cerchi di riqualificarne una abbandonata? propose Se le fondamenta vanno bene potresti dover solo rifare gli infissi e verificare la tenuta del camino e dei sanitari spiegò, per poi grattarsi il mento Il problema è che di abbandonata c’è solo la casa del vecchio Falcetti, poraccio lui che il suo cane gli ha attaccato la rabbia E’ dalle parti delle fattorie. Oppure forse potresti sentire il Ciccio Panzone se vuole vendere la sua in centro città. E’ sempre dietro a lamentarsi di questo villaggio… se ne andasse in città, dico io! ringhiò. A favore della città e contro Ciccio Panzone vi era anche una inaspettata triade. Giambecco, Fra Crispino e Marcolfo non erano certo cultisti di qualche divinità della distruzione infiltrati per controllare il proprio fano nascosto nelle montagne, ma erano altrettanto cospiratori quando si trattava di cibo e bevande. Una rapida ispezione nel villaggio portò i tre a identificare un terreno dove poter costruire una casa, nella zona periferica, così come la vecchia casa del Falcetti, abbandonata e posizionata nell’area rurale dove si trovavano le altre famiglie di contadini. A parte ciò, essi dovevano ancora valutare con chi confidarsi, temendo spioni che potessero cercare di farsi belli agli occhi degli esattori, ma il seme di un complotto era stato piantato. Ma esso, come gli altri piani di quegli abitanti, sarebbe cresciuto nel rigido inverno del 23? X tutti
  25. Capitolo Uno – Il risveglio del male Sono passati sei anni da quando un gruppo di apprendisti Draghieri si trovava ad affrontare le insidie dei cunicoli dei goblin e fronteggiare la minaccia di Re Bolg e della Corona dell’Oscuro. Si dice che le situazioni di pericolo uniscano le persone. Tale detto vale anche per i draghi ed è una delle ragioni per quella riunione tra amici al chiaro di luna. Dopo anni di addestramento Zekaun, il suo compagno drago Tleuggheshaggar e gli amici draghi Dralium, Gixcaririxien e pure il poco ciarliero Xrovinsharaz hanno raggiunto l’apice della loro istruzioni. Nel caso di Zekaun, egli è stato in grado di imparare nuovi incantesimi e coordinare le sue azioni di attacco in maniera più efficace in allenamento. Nel caso dei draghi, gli anni di volo hanno perfezionato le loro capacità di coordinarsi con un cavaliere. Oltre a ciò, l’aria di mare e il buon cibo hanno portato i draghi a crescere forti e sani, irrobustiti e ora capaci di trasportare i loro compagni in volo. Un segnale che ha infine convinto i loro istruttori a organizzare per il trimestre successivo l’ultima parte della loro formazione e il loro esame finale. Per tale fase finale essi saranno seguiti da un Anziano in persona, che essi hanno saputo essere Tobias Goldstaff in persona. Un nome noto a loro, dato che egli fu la persona che anni prima riportò in vita Tleuggheshaggar dopo lo sfortunato combattimento con il perfido Bolg. Dal cuore pio e gentile, egli aveva accolto con gioia la richiesta del loro sergente istruttore di riportare in vita il drago d’argento, specialmente alla luce dell’impresa che essi avevano compito. L’impresa fu tale che proprio la adulta dragonessa d’oro dell’Anziano, la possente Fimmandelir, offrì uno dei diamanti dal suo favoloso tesoro, invidiato da tutti i draghi più giovani. Eventi che paiono avvenuti poco tempo fa per i presenti di quella piccola rimpatriata, un modo per esorcizzare l’annuncio ricevuto quel giorno. Per quell’occasione, il quintetto si è riunito fuori da Orlanis, scendendo di nascosto in volto al di sotto della grande rupe per raggiungere una piccola spiaggetta attigua, sfruttando l’occasione per poter trasportare Zekaun a dorso e non più tra gli artigli (cosa della quale il sarto dell’elfo sarebbe stato per sempre grato). Non destinati alla guardia, gli apprendisti non stavano infrangendo nessuna regola importante, non temendo di fatto sanzioni. Anzi, era risaputo che alcuni cavalieri e draghi anche di grado superiore, presi dalle passioni giovanili, usassero spesso quelle piccole isole di sabbia e roccia che costellavano i limiti di quella scogliera per consumare le loro attrazioni. Certo, quella dei cinque era più un conviviale tra amici, ricordando i momenti più spassosi, drammatici e intensi di quella missione inaspettata. Il tutto osservando il mare dell’ovest, illuminato dalla luna. Il Mare dell’Ovest, visto dalla spiaggia Questo almeno finchè un lampo illuminò per un attimo quella notte, come se il sole avesse fatto capolino in un battito di ciglio. Dopodichè il buio tornò, sostituito da un boato assordante. Alzando lo sguardo al cielo, essi videro una colonna di fumo levarsi in aria da Orlanis, illuminata da quella che sembrava la luce di mille torce in contemporanea. Qualunque cosa stava accadendo, non poteva essere nulla di buono. X tutti
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