athelorn

A cosa puoi rispondere? Quali sono i tuoi ordini riguardandi il laboratorio ed il padroncino? le chiedo diretta

Non sta' torturando lui? Bene, ho spazio di manovra. Torno nella mia stanza prendendo carta e penna chiamando la cameriera. Non reagisce con libero arbitrio, dovrei riuscire a sfruttare un buco negli ordini. Perfavore, mi disegneresti la planimetria del laboratorio? Anche solo abbozzata. Non gli ha detto di non parlare del laboratorio: prima me ne ha parlato. Speriamo sia utile.

Gli passo tutto il cibo che le ho portato nella gabbia per poi allontanarmi. Perdonami le dico andandomene nelle mie stanze. Mi lavo e dopo essermi messa i vestiti del primo giorno scrivo un altra lettera da abbandonare sullo scrittoio. Siglo la lettera e la piego sopra tutti gli altri fogli che ho scritto. Quell'uomo ormai e' chiaro che non dorme o quasi. mi dico sedendomi. Ho solo una possibilità stasera, devo farla valere. Spoiler: Per il pomeriggio provo a spiare il fratello per vedere dove sia e cosa faccia. Mi alzo tornando al planetario e prendendo il volo per poi sedermi di nuovo sul tetto del planetario, osservando l'altra ala con odio.

Sorto il sole mi alzo dal letto, sempre più incerta del passare dei giorni. Eravamo algiorno dodici, tredici o addirittura son passate ormai due settimane? mi chiedo passandomi una mano sul volto. Il senso di sconfitta mi attanaglia, ma non per questo intendo starmene ferma a fare nulla. La prima cosa che faccio dopo la colazione è nuovamente andare a prendere del cibo per portarlo un po' a tutti ma specialmente di piu' alla viverna, coccolandola. Una cugina lontana dei draghi. penso parlandole in draconico. Scusa se ieri ti ho rubato del veleno, ho provato a farla pagare a chi ci tiene tutti qui. Avessi avuto i poteri e la forza dei tuoi cugini avrei liberato il mio amico e tutti voi, ma non ce l'ho. Non so' quanto a lungo potrò tornare qua, ma ti porterò da mangiare tutti i giorni che potrò. Oh, e scusa per l'incanto, ma ero di fretta e non so' come interagire con la tua specie... Ma vorrei essere davvero tua amica. dico alla creatura coccolandole il muso.

Guardandolo con furia unica me ne torno indietro. Credo piu' in lui io che tu, che ne condividi il sangue. Fai schifo. Se quando torna l'hai trasformato in un mostro, la pagherai. Cara. dico intonando una breve intonazione lirica per spiccare il volo ed atterrare di nuovo nella mia stanza. Non so' cosa sperassi di ottenere in quel modo. Non avevo grosse speranze per cominciare. mi dico atterrando nella mia stanza e cadendo in ginocchio. Avevo bisogno del modo per entrare nella porta segreta, ma all'epoca che potevo sgusciarci dentro non ci ho pensato. Quando ho scoperto tutto era tardi: non ne è piu' uscito. Ho fallito. SONO un fallimento. mi ritrovo a pensare alzandomi e trascinandomi a letto con la sconfitta in faccia. Potevo salvare quel ragazzo ed avevo fallito. Mi butto a letto, stanca, distrutta. Non era l'ora di dormire, ma ero stata sveglia anche troppo a lungo e avevo visto troppo. Prendo carta, penna e calamaio con un libro per usarlo come base e prendo a scrivere. Poggio la lettera vicino a tutti gli altri fogli che ho scritto. Le pagine del diario per i miei compagni, i piani futuri per l'ordine, le canzoni scritte. Affondo la testa nel cuscino sentendo il peso delle mie incapacita' senza un gruppo intorno a me, piangendo e poi cadendo addormentata.

Tutto chiaro. replico ringhiante togliendomi i pezzi di stoffa dalle mani. Ma voglio che anche a te sia chiaro qualcosa. Replico indicandolo. Sei un maestro senza confronto in biologia e botanica, ma in psicologia sei un vero zero se ci metti giorni di terapia per sconfiggere una chiacchierata. Quello è il mio lavoro, e tuo fratello non è quello che credi te. Un giorno ti si rivolterà contro, e non capirai nemmeno perché dico sbattendo al suolo i due pezzi di stoffa. Dimmi solo COSA gli stai facendo e me ne vado. Io credo in lui.

Appoggio la cassa a terra, soddisfatta. Salve. Vedo che ho dovuto essere scortese per avere la sua attenzione. dico soddisfatta. Non si preoccupi che non avevo intenzione di farne uso. Ho visto le due cavie e letto il suo lavoro, assai lodevole. concludo le frasi di circostanza. guardandolo diretta. Che stai facendo a Thenardier contro la sua volonta'? Non posso permetterlo: ho promesso che lo avrei protetto.

Porto Il veleno di viverna fino alla serra trasportando con calma la cassa passando pero' prima dal planetario arrivo dall'alto vicino alle porte del castello per poi dirigermi verso la serra, guardando se vi sia qualcuno.

Prendo la mia gonna strappandola all'altezza quasi del bacino. Ora serve qualcosa da fargli pungere.... Strappo in tre parti la gonna per fasciarmi con due le mani per sicurezza, correndo alla cripta in cerca di un vasetto, urna cineraria o simile. Alla peggio torno nella zona dove si tiene il cibo per prendere un contenitore. Copro il contenitore improvvisato copro con l'ultimo pezzo di stoffa rimasto per tornare dalla Viverna. Le prgo la mano per instaurarci un rapporto coccolandola, indicandole poi la coda per chiederle di avvicinarla.

Ok, passo uno, fatto. mi dico avvicinandomi alla manticora. Capisci quello che dico? vuoi aiutarmi? chiedo alla manticora e guardando anche gli hobgoblin. Ho bisogno del veleno della manticora per farla pagare a quello ******* avvelenando le scorte d'acqua. Qualcuno mi sa' dire come facesse? Spoiler: Faccio un tiro pure io di conoscenza per sapere COSA avveleni della manticora XD

Se non volete rispondere, peggio per voi. dico scoraggiata ingorandoli. Lancio l'ultimo incanto di alto livello a mia disposizione concentrando i miei poteri sulla manticora. Ho bisogno di te... dico concentrandomi Spoiler: Charme monsters sulla manticora

in un paio d'ore faccio il giro numerose volte, portando cibo a sazietà a tutte le creature presenti per saziarle a pieno. Mi rivolgo ai coboldi. Ho bisogno di farla pagare a chi vi ha fatto questo. Ho bisogno del veleno della manticora per intossicare: voi sapete se parla una lingua o come farla ragionare?

Vai le dico andandomene. Subito esco puntando il magazzino del cibo trovato esplorando per rubare a mani piene quanto piu' cibo a base di carne che trovo per poi andare dove ho trovato le creature tenute alla fame, dando quasi tutto il cibo alla manticora e un po' al troll. Dopo di che attendo una mezza ora che abbiano mangiato aggirandomi per i corridoi controllando se cambia qualcosa

Come si apre la porta segreta nel laboratorio? chiedo diretta guardandola torva. Si trova lì il laboratorio? Come ci arrivo? la bombardo di domande sperando che almeno una risponda in maniera interessante. Se non puoi disturbarlo, fai così. Informa i tuoi padroni entrambi che sto' facendo di tutto per infastidire la terapia.

Picchio la porta segreta con tutte le mie forze spinta dalla disperazione appena torno materiale. THENARDIER! urlo pestando il muro cadendo in ginocchio, incapace di aprire tale porta. Un paio di lacrime in ginocchio mi rigano il volto. Ci ho passato le ore davanti, studiato tutte le carte, e ancora nulla. L'inutilita' piu' totale da parte mia Abbandonando totalmente una persona tanto confusa e bisognosa nelle mani del fratello per farsi plagiare. Un bravo ragazzo che stava uscendo trasformato nel mostro che credeva di essere. Me ne vado a passo svelto in camera, riconvocando la cameriera, scrivendo un messaggio. Vai da Thenardier e mostraglielo. le dico consegnadoglielo.

Spulciando le carte mi scappa un mezzo sorriso notando vhe dopotutto uno spiraglio di correttezza vi sia in quello che sta' facendo. Li sta' curando e allungando l'aspettativa di vita, si spera. Appoggio le carte certa che li debba lasciare stare i due coniugi con un pensiero mesto. La notte intera passa senza che quell'uomo si faccia vivo. Mai che me ne vada bene una, penso seccata. Sulla porta segreta prendo violentemente a pugni la pietra urlando. Thenardier! urlo Thenardier! Non ti ho abbandonato! Riuscirò a tirarti fuori! Lo giuro! Trovero' il modo! urlo con tutti i miei polmoni per farmi sentire di sotto lanciando poco dopo l'incantesimo per diventare gassosa e attendere che qualcuno esca, aspettando anche 20 minuti.

Fan...! impreco a sentire che ci deve essere una seconda parola d'ordine unica per entrare. Replico esattamente quanto ha fatto rinunciandoci solo dopo 4 tentativi almeno. Mi toccherà farlo in extremis mi dico attendendo quindi che sia lui ad uscire, pronta a trasformarmi appena li sento arrivare per mettermi sul soffitto e lanciarmi dentro mentre lui esce. Nel frattempo controllo di nuovo gli appunti in attesa

Torno materiale e vado alla porta del passaggio segreto. Mi lancio l'invisibilita' e poi busso tre volte nel modo esatto che ho visto fare al proprietario.

Bene, allora vai via, grazie. dico diretta prendendo il necessario della notte scorsa, determinata. Ora lo salvero' io. Come gia' fatto tante volte ormai parto diretta per lo studio gassosa come al solito entrando e piantandomi al soffitto per vedere se è nello studio.

Aspetta, sessione terapeutica?! chiedo allarmata. Nella stanza dietro la porta segreta nel suo studio immagino. dico piu' decisa che mai ora senza attendere risposta. Scrivo un foglio e lo mostro alla serva consegnadoglielo. Ascoltami attentamente: quando il signorino Thenardier è da solo e solo in quel momento, mostragli questo foglio. Chiaro? Se c'è l'altro padrone non mostrarglielo ne consegnaglielo, chiaro?

Un altra domanda: dov'è il signorino Thenardier? non lo vedo qua da giorni. le chiedo scocciata. Oh, e voglio un libro sulla geografia di questo posto.

Chiudo il libro verso il tramonto stanca ed annoiata a morte. Ma quello ******* non si fa' un giro fra le sue piantine del cavolo!? mi chiedo parlando tra me e me scocciata da morire dalla cosa. Non posso andare avanti così, devo avere un piano! Non ho mai pensato alla ****, ma devo trovarne una per loro due. So' come farlo incavolare o allontanare se serve: dalla manticora estraeva veleno, giusto? Rubo un libro, scopro come estrarlo, lo butto nella cisterna idrica e tutte le sue piante vanno al diavolo. Devo trovare il modo di sfondare quelle porte o renderli coscienti, ma soprattutto un modo per portarli fuori. Sbuffo, stanca. Veramente stanca. William, Toshiro, Rurik, Thenardier... non c'è nessuno? Sono davvero rimasta sola? mi chiedo prendendomi le ginocchia sul tetto. Non so' dove sono, ma è quasi mezzo mese, 12 giorni. Nemmeno Thenny si è piu' fatto vivo per almeno un po' di compagnia. Mi sento davvero sola. Sono incapace io, non sono brava come gli altri. Uno chiunque avrebbe fatto di meglio, scassinato porte, lanciato incanti utili, curato quei poveretti... ed io qua inutile! sbotto tirando un pugno ad una tegola spezzandola e facendomi un leggero taglio sulla mano. La solitudine era una cosa che ho scoperto di non sopportare. Forse era per questo che mi piaceva essere in mezzo alle persone, parlare, attirare l'attenzione e simili. La mia forza vera è nelle persone intorno a me, nella mia decisione nel combattere per loro, nel proteggerli e dare il meglio. Sola stavo riscoprendo che valevo poco da sola. Avevo bisogno di potere forse.... Prima di attuare l'ennesima azione volo di nuovo in stanza, chiamando la cameriera. Cosa puoi portarmi? Puoi portarmi una pozioni o cose magiche? Una di Polymorph per favore?

La mattina è la solita mattina. Sveglia quando capita, colazione, ginnastica, bagno. Perso l'abitudine di usare le scarpe avendo solo scarpe femminili o sandali e volando questi sono difficili da tenere. Lascio un biglietto all'entrata. Indossato un lungo vestito bianco lancio il mio solito canto per fare il mio solito volo, alla cui conclusione per mezzogiorno mi rifugio sul tetto della prima torre o edificio che mi permetta di vedere la serra sedendomi a leggere e studiare seduta lì sul tetto ala brezza osservando la serra vedendo quando e se compare il fratello nel pomeriggio.

Oh, menomale... rilasso i muscoli gassosi, tranquilla. Temevo che facesse qualche esperimento psicologico, o non, al fratello.. o ad un altra vittima. Rimane quella orribile sensazione e timore che i due umani abbiano in corpo organi Hobgoblin o simili per il trattato, ma non è qualcosa che possa fare stanotte. Esauriti di nuovo gli incanti piu' potenti un altra volta, non posso certo materializzarmi e ri-uscire di nuovo e cosa rimane da fare rimane purtroppo di facile decisione. Scendo lungo il muro silenziosamente per infilarmi sotto la porta e materializzandomi appena oltre per camminare indietro fino alla biblioteca per aprire una finestra, intonare un breve canto e catapultarmi fuori volando fino alla mia stanza atterrando dal giardino come sono ormai abituata a fare. Prendo carta e penna. Come la sera prima poi appoggio tutte le cose in un angolo e mi infilo a letto.

Nel momento in cui si apre il passaggio mi appiattisco al soffitto sgusciando per leggere quanto stesse scrivendo sulla pergamena. Bingo! Ora so' come entrare! mi dico sperando che leggendo gli appunti abbia un idea di cosa stia succedendo dietro quella porta.