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Magnus Ormai ho perso il conto delle pinte scolate e i miei discorsi sulle peripezie affrontante fuori dalle terre controllate dagli uomini si trasformano ben presto in parole sbiascicate dette da un ubriacone. Irritato dal fatto di essere preso in giro dalla clientela della locanda sbatto in pugni sul bancone rompendo il boccale ormai privo di ogni contenuto liquido sul bancone del oste. Stupidi uomini! Cosa capite voi di quello che abbiamo passato io e i miei compagni in questa settimana?! Abbiamo sofferto la fame, il freddo, camminando senza sosta per miglia e miglia coprendo il vostri cul* che nel frattempo si riscaldavano nelle vostre case. Non avete la minima idea di cosa si prova a essere circondati da un esercito di orchi incazzat* che vogliono tagliarvi la gola. Quasi mi pento di aver rischiato la vita per difendere queste terre piene di ingrati. Detto ciò mi faccio largo tra le persone ponendo il mio massiccio corpo contro chiunque mi si pone davanti. Raggiungo i miei compagni negli alloggi di Testarotta e noto come cercano di contrattare per fargli aprire il forziere assistendo al suo "operato". Nel rifiuto dello scassinatore vedo che Gul'Thak prova a corrompere l'uomo offrendogli più soldi e la spada presa all'esploratore deceduto dal quale è iniziata la nostra avventura. Ancora con molto alcol in corpo blocco il braccio del Goliath. Lascia perdere Gul! Brutta razza i ladri. Cercano sempre di raggirarti. Il contenuto di ciò che abbiamo preso alla roccaforte di Grull di sicuro è più prezioso di ciò che quest'uomo ha visto in tutta la sua vita. Mi avvicino minaccioso verso Testarotta. Noi abbiamo rischiato la vita per difendere questa città. Non ti stiamo finanziando un semplice lavoretto. Mentre tu eri qui a fare gli affari tuoi c'è chi poteva morire. Ti conviene accettare la nostra offerta! @DM
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Il Codice dei Dannati
Gabriele Le grida della gente si elevano nel cielo tinto di rosso e continuo a guardarmi intorno in maniera scrupolosa tendendo il mio orecchio a grossi passi che si accostano in modo minaccioso alla nostra posizione. Una volta che Riccardo ha finito di "medicare" Dorotea mi avvicino ai due. La donna appare seccata e preoccupata per l'arrivo dei colossali mostri. Non mi permetterei mai di prendermi tutta questa confidenza senorita. Dico con voce molto calma e priva di emozione. Una volta però che la stessa Dorotea pone la domanda sui giganti eccone uno sfrecciare verso il duomo con un container in spalla. Lampo rosso. Esplosione. ... Mi ritrovo in pochi istanti su delle macerie disorientato e ricoperto da abrasioni, ematomi e piccoli lividi. Madre de Dios Il mio abito ormai logoro e ricoperto di polvere; la stessa che alzandosi nell'aria ha creato un insolita e tetra nebbia dall'odore acre. Le orecchie fischiano in modo quasi incessante. Mi alzo in piedi stringendo i denti. Raggiungo la posizione di Riccardo e Dorotea in modo tempestivo mentre il rumore del carrarmato che avanza insieme al nemico si fa sempre più vicino. Raccolgo il mio cappello da terra e quella maledetta voce, quell'entità che alberga nella mia mente si pronuncia. Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. [Genesi 19, 23-25] Un ghigno agghiacciante compare sulle mie labbra nel vedere i due sorpresi da quest'altra personalità che si insidia anche nel mio modo di parlare. Sembra che non posso controllarla. Scuoto per l'ennesima volta il capo tornando "normale". Cerco nel migliore del modi di ricompormi per poi senza indugiare oltre pronunciarmi. Non possiamo rimanere qui. Il carrarmato ci farà fare la stessa fine che il gigante ha fatto fare al duomo. Tenemos que escapar de aquí. Dal banco di cenere ecco però sbucare dei morti che ormai sono troppo vicini alla nostra posizione. Punto Radamanto contro di loro indietreggiando a ogni colpo approfittando del momento più favorevole per ritirarmi. Presto. Tenemos que refugiarnos. Sparo. @Master
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Il Codice dei Dannati
Gabriele La nostra pazienza cresce e si rafforza, riposando in Dio, nella Sua volontà, nei Suoi tempi ed anche di fronte a persone malvagie, che hanno successo nelle loro malvagità, (Giacomo 5:7-8) Scuoto la testa disorientato per un secondo. Di nuovo quella voce nella mia mente. Il sorriso ormai è svanito dal mio volto. Guardo Minosse per un altro istante per poi riporlo accuratamente dentro la valigetta; intorno a me non sembra esserci una guerra, una strage, una carneficina, sembro una madre che depone il suo neonato dentro una culla. Ahora no, mi amigo. Sussurro alla doppia corona mentre richiudo quasi in modo ermetico le serrature della custodia. Mi riverso per le strade di Ivrea raggiungendo Riccardo e Massimo. Ascolto cosa ha da dire l'inquisitore ma non capisco proprio a cosa si stesse riferendo. Vedendolo andar via noto con la coda dell'occhio il ragazzo di origini marchigiane allontanarsi con una donna in maniera molto furiosa. Con molto acume il mio occhio sano rivelava le ferite della donna e la copiosa quantità di sangue che stava perdendo. Senza pensarci ulteriormente li seguo per le vie che circondano il duomo. Appartati non molto lontano, capisco che l'uomo sta tamponando le sue ferite non per guarirle ma per camuffare il suo aspetto o meglio la sua identità che la rende ancora viva sulla terra. Mi faccio vedere dai due senza essere invadente e con Radamanto (la mia pistola) nella mia mano sinistra scruto meticolosamente ogni tipo di insidie che possano sbucare all'improvviso. @tutti @Master
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Magnus Al Prontera faccio riconoscere a tutta Lirit quanto possa essere rozzo. Rimango al tavolo dei miei compagni giusto il tempo di consumare un paio di pinte di birre al malto scura e diversi cosciotti di carne d'allevamento locale. Noto che Hans è uscito fuori dalla locanda ad avvisare la città dei risultati della nostra missione e penso alle parole di Logan. Logan ha ragione. In parte abbiamo fallito. Non voglio intromettermi ulteriormente nei discorsi e mentre il Goliath seccato parla con Den del ricavato del cavallo venduto a Krad mi butto indietro sullo schienale della sedia ridendo a squarciagola. Den non fare il tirchio! Sappiate che dovete riempire il mio zaino con nuove provviste. E' grazie a me che li fuori non siete morti di fame! Butto lo stesso zaino, ormai vuoto, sul tavolo facendo più volte segno di riempirlo con ogni possibile pietanza poi fisso il bancone della locanda dirigendomi verso di esso. Passo dall'altra parte servendomi da solo un altro boccale di birra, poi un altro, poi un altro finchè il mio corpo regge. Ubriaco, intrattengo in modo del tutto brillo chiunque mi chieda delle nostre imprese "eroiche" nelle terre orchesche.
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Magnus La fuga dalla roccaforte orchesca non è stata di certo una passeggiata. Dopo estenuanti giorni di cammino dove come sempre rimango in un inconsueto silenzio le mie mormorazioni e giudizi salgono ogni volta che devo smezzare le mie provviste con il resto del gruppo. Dannati e inutili umani! Combattono come donnette di città ma mangiano come porci affamati. Penso mentre mastico l'ultimo pezzo di pane ormai rancido delle mie "scorte". Arrivati al bivio con un fiatone esagerato dico anche la mia sbraitando come sempre. Concordo con tutti voi compagni! Innanzitutto sono sobrio da più di una settimana... Controllo di nuovo il mio zaino rimanendo incredulo nel vederlo quasi del tutto vuoto. ...Vi siete mangiati tutte le mie provviste! Sappiate che una volta a Lirith dovrete offrirmi come minimo dieci galloni della migliore birra di queste terre e carne di montone, maiale o qualsiasi bestia d'allevamento. Sto morendo di fame! In più Grull è ancora vivo e tornerò a Krad con le mani vuote. Punto il dito verso tutti allontanandomi dal gruppo per seguire la strada che porta a nord cercando di avere un minimo di vantaggio prima di essere recuperato dal resto dei miei compagni. Intanto continuo a discutere sempre a voce alta e seccata. Muovete il cul*! Non discutiamo su scelte abbastanza ovvie! Si va a Lirith!
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Magnus Bel colpo Logan! Prendete quel maledetto forziere e troviamo un punto dove poter nasconderci. Se Grull dovesse tornare saranno guai per tutti noi. Noto come l'oggetto sia sospeso troppo in alto per la mia minuta statura. ..Emh ragazzi! Prendetelo voi. Non vorrei fare la fine dell'orco morto! La mia espressione si rammarica ricordandomi di essere il più basso ma uno scatto di rabbia mi fa scattare e ammetto esclamando. Coraggio! Io sono troppo basso per prenderlo!
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Il Codice dei Dannati
Gabriele Arrivato in prossimità della porta di San Felice la coltre di cenere impedisce quasi di farmi vedere cosa c'è al di là di esso quando ecco la bocca di un cannone di carrarmato fare capolino lento e spaventoso. Un colpo. Un colpo rimbombante. La mia vista si annebbia e le orecchie fischiano in un brusio continuo. Disorientato, presto Ivrea si trasforma in un campo di battaglia. Uomini armati scortano il gigante chiodato mentre morti si riversano per le strade. Excubitores si appostano dietro gli edifici e ingaggiano l'attacco inaspettato con le loro armi da fuoco. E' guerra. Quella che nei miei anni di giovinezza la mia morale aveva evitato, ora, nel presente, non posso di certo ritirarmi. Non si tratta più di moralità ma queste sono le condizioni che purtroppo il mondo conosce. Vivere nell'apocalisse risulta avere quasi tutti lati negativi. Il braccio copre il mio volto da piccoli pezzi di macerie e polvere alzati dal potente colpo di cannone. Stringo i denti e il mio sguardo punta diritto davanti ai morti che stanno avanzando minacciosamente verso la mia posizione. La mia mano in seguito stringe la bibbia che ho nella tasca della giacca gessata. Madre de Dios! Proteggi questo tue umile servo... Con un movimento veloce estraggo dalla fondina nascosta dal gilet la mia revolver cal 22. La scritta placcata in oro sul calcio brilla sotto il cielo tinto di sangue. ...Guida i colpi della mia Radamanto contro i miei nemici e nel tuo nome ti sarò per sempre riconoscente o Vergine dei Cieli. Scosto i miei capelli. Ora i miei occhi diversi si notano e mentre uno dei due si chiude per prendere la mira l'altro e ben aperto per centrare i bersagli. @Master Sparati i miei bossoli fino a finire un caricatore mi rifugio dietro l'edificio sulla sinistra disinteressandomi e passando davanti Riccardo e Dorotea. Li vi è un excubitor che continua a difendere la città; mi posiziono affianco a lui ricaricando l'arma. Il suono delle campane si fa sempre più intenso coperto solo dalle grida della gente che viene ammazzata dagli invasori vestiti di nero. @Master Il carrarmato avanza e non ho nulla che può contrastarlo. Ripongo la pistola nella propria custodia e mentre sono coperto dal excubitor mi chino a terra per aprire la mia valigetta. Era tempo che non lo facevo infatti le serrature e il rivestimento sono coperti di un leggero strato di polvere. Minosse! Fai il tuo lavoro. Approfittando della mia posizione china eseguo un segno di croce e una breve invocazione a Dio. Dio. Guida le mie mani in modo da poter redimere queste anime corrotte e spedirle nel fuoco della Geenna(inferno). Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. [Mt 3 ,10] Invocato anche un passo del Vangelo estraggo la mia doppia corona. Sulla sega circolare e dentellata ecco che compare la scritta "Minosse". Un suono sempre più acuto proviene da essa. La mia arma, dopo tanto tempo, è di nuovo in funzione. Sorrido. Il sorriso di un folle. @tutti
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Magnus Appena si presenta davanti a me l'hobgoblin con un colpo secco gli fracasso il cranio facendo rimanere il suo corpo diritto davanti la mia minuta ma possente figura. Pezzi di cervello e sangue a fiume investono me e la piccola avanguardia che la compagnia aveva creato. Den una volta infilzato il cuore dell'altra creatura con la mano disarmata tiene il corpo ormai morto per non farlo cadere a terra. Estraggo l'ascia dalla testa spappolata del mio nemico e Gul'Thak sostiene il secondo cadavere. Mi giro verso i miei compagni per cercare approvazione ed in seguito mi rivolgo a Den lanciandogli prima un occhiolino e in seguito una pacca sulla spalla. Devo ricredermi. Voi umani non siete così inutili come pensavo. Rido spezzando anche quel momento d'ansia e assoluta adrenalina che si era venuta a creare. Ritrovatici poi nella scena successiva avere Grull così vicino mi fa trepidare. La voglia di ucciderlo per poco non mi faceva scoprire. Sono impaziente e di certo non voglio sottostare a strategie. Sempre scortato va lo stronz* Penso mentre mi mordo le labbra dal nervoso. Una volta abbandonata la stanza l'orco senza armatura cerca di capirci qualcosa del meccanismo di semplici piedi di porco ma se servono per aprire un forziere che l'orco grigio brama così tanto quello che possiamo fare è farlo sparire per attirarlo in una futura trappola. Mi giro verso Logan e Ulas principalmente che hanno ancora le loro rispettive armi a distanza tra le loro mani mimando in modo goffo di ucciderlo con delle frecce e di farlo anche in maniera rapida e silenziosa. Rubiamo quel maledetto forziere! Uccidiamo tutta la feccia di questa roccaforte e diventiamo eroi!
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Magnus Entrati nella crepa il silenzio causato dall'ambiente chiuso e stretto rispetto all'esterno è quasi assordante e mette parecchia tensione. Una volta che la torcia di un possibile nemico compare dall'ombra risplendendo a intermittenza sulle pareti della galleria mi precipito a passo felpato in prima linea con Den e Gul. Sfilo la mia ascia da dietro la schiena e la impugno saldamente pronto a tagliare l'ennesima testa orchesca. @dm
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Il Codice dei Dannati
Gabriele Giunto in piazza mi limito a guardarmi intorno. Molta di quella gente è preoccupata per l'attacco accaduto a Torino. Noto padre Dante non molto lontano dalla mia figura. Mi avvicino destreggiandomi tra folla. Una volta davanti a lui bacio le sue mani e con un esagerata riverenza cerco con un elegante insistenza la sua benedizione. Non pronuncio nemmeno una sillaba rimanendo in silenzio. Non conosco bene questa gente e tutta Ivrea non mi ha accolto come "uno di loro", infatti, non sono di grandi discorsi ne di sicuro faccio trapelare il minimo sentimento. La maggior parte delle giornate le passo all'interno del duomo che ha aperto solo per me la cripta anche nelle ore notturne così da ritirarmi in preghiera oppure a consultare le reliquie di San Besso o i manoscritti dei frati, preti e vescovi passati di li nelle ere passate. @Tutti Non passa molto tempo prima che la figura sulla porta di San Felice alza le braccia al cielo. Un cielo tinto di sangue. Il boato fa cadere la piazza nel panico e mentre le persone corrono disperate a destra e a manca mi limito a rimuovere con assoluta tranquillità la polvere dal mio soprabito. Fisso per un secondo il losco figuro per poi abbassare subito la testa; sistemo il mio capello a falda larga e in contemporanea stringo la valigetta che porto con me. Rivolgo in seguito una rapida occhiata a Dante facendogli cenno che ho intenzione di avvicinarmi. Sorrido in modo agghiacciante. Il sorriso di un pazzo... e comincio a camminare evitando la folla come un fantasma. Il mio passo è lento e disinvolto come se stessi passeggiando per il corso una domenica soleggiata d'estate. Sembra che la situazione non mi stia facendo minimamente effetto. Damos la bienvenida a nuestro nuevo invitado.
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Magnus Nel vedere lo squartatore tremo per la paura ma anche per l'adrenalina nel tagliargli la testa. Sono consapevole che una creatura del genere è al disopra delle mie doti da combattente. Mi limito dunque a trattenere il fiato. Ci sarà occasione per fracassargli il cranio! Ma non è il momento. Spostatomi con tutto il mio gruppo sento arrivare le sentinelle e istintivamente sono d'accordo anche io con il Goliath. Coraggio compagni! Tutti nella crepa. Ad occhio sembra il posto meno controllato dalle guardie del castello. Sfruttiamo questo loro punto debole e uccidiamoli tutti dall'interno. Accenno nell'andare in avanscoperta seguito per seguire Gul'Thak.
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Magnus @Denaos Mi alzo di scatto dall'albero dove per pochi istanti mi ero ristorato avventandomi contro lo stregone. Per la foga del momento la pipa mi cade dalla bocca. (I barbari non amano di certo coloro che usano la magia perchè sono ignoranti e difficilmente si può trovare un nano più stupido di Magnus). Arrivato in prossimità dei Denaos la mia fronte arriva a malapena al suo petto. Sposto l'uomo con una "panciata" sfidandolo in maniera severa. Ringraziami. Uomo. Se sei ancora vivo gran parte del merito va a me e non hai tuoi guanti brillanti. Mi ricompongo fortunatamente con il piano di Edward, infatti la mia attenzione viene completamente presa quando il guerriero propone un attacco fulmineo ma ben studiato. La cosa più intelligente che ho sentito dire questi giorni! Sono con te! L'unica cosa che voglio è la testa di Grull da portare come trofeo a Krad. Voglio inondarmi del suo sangue e ricevere gloria e onore come un eroe. Mi ricompongo in un attimo e tasto ripetutamente la mia ascia ponendomi tra il chierico e il combattente.
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Il Codice dei Dannati
Gabriele Josè Fernàndez De La Rosa Ramirez @Tutti L'ennesima giornata cupa e senza sole ad Ivrea. Non ricordo nemmeno l'ultima volta che sono uscito fuori da quelle mura ma meglio così. Infondo qui non mi manca nulla ed è un buon punto dove poter tenere a bada la mia sete. Dopo essere stato davanti la cripta che contiene le reliquie di San Besso cammino con passo deciso ma posato per la navata centrale dell'edificio. Gli ornamenti in stile barocco rendono per un attimo più vivace una città piccola, stretta, soffocante per tutti gli abitanti della stessa provincia ma sopratutto per me. Varcato l'uscio della portone le colonne in stile romanico fanno sfondo alla mia alta figura elegante e scura. Mi fermo, alzo il bavero del mio soprabito per poi con un gesto rapido sistemo i miei capelli in modo da nascondere il mio viso. Il cappello a falda larga non permette di certo di farmi vedere in volto ed è l'effetto che desidero tenere ogni volta che cammino in compagnia di altra gente. Stretta nel mia mano guantata destra vi è la mia valigetta; ormai sembra un prolungamento nel mio corpo. Nell'altro arto tengo già accesa una sigaretta che fumo avidamente ogni manciata di passi che mi portano verso il luogo che mi sono prefissato di raggiungere. C'è movimento in piazza e noto una certa preoccupazione. Ovviamente io so cosa è successo da poco a Torino; Un attacco interno alle mura. Troppa morte. Anime portate via ingiustamente e strappate a questa terra per pagare il peccato di gente corrotta dall'apocalisse che questo mondo sta vivendo. Mi avvicino sempre di più notando come la voce si sia sparsa in fretta. Mi tengo in disparte accendendo l'ennesima sigaretta. Ivrea hai tutta la mia attenzione.
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Magnus Durante la notte dalla nostra "tana" i miei occhi nanici sono fissi sul ponte dove le piccole orde di ronda si danno cambi continui per avanzare l'estenuante ricerca del mio gruppo Presto ci troveranno. Meglio farci trovare pronti Mentre Hans cura le mie ferite infette da una punta di freccia, guadagnata un paio di giorni prima, mi rivolgo al gruppo ormai sempre più affamato e trasandato. Il nostro punto di forza è il ponte. Abbiamo visto che hanno diversi gruppi di ronda e scommetto che se uno di questi dovesse sparire perchè vittima delle nostre armi ne verrà un altro. Il problema però è che Grull ad un certo punto capirà il nostro piano ed setaccerà questi boschi con tutta la sua armata. Ne avremmo indebolito una piccola parte ma guardatevi.. Dico puntando il dito contro tutti e facendolo scorrere in modo accusatorio. ..Non abbiamo abbastanza razioni per affrontare tale impresa. Ci vorranno diverse notti per eliminare una piccola parte dell'esercito di Grull e siamo costretti a rimanere nascosti come vermi in un cumulo di rocce. Non capisco nemmeno se il chierico ha guarito del tutto le mie infezioni ma scatto in piedi sbraitando da una ira sussurrata. Rozzi e stupidi uomini! Non lamentatevi se venite insultati come una sottorazza. Adesso qualcuno mi spiega cosa vogliamo fare di preciso?!... Perchè se devo dirvi la verità sento avvicinarsi la puzza della morte! Ed un uomo morto puzza quasi quanto un orco.
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Magnus Nel sentire molto disaccordo su ciò che avevo pianificato tiro un calcio a terra per cancellare la pseudo mappa fatta poco prima con il ramoscello. Appostamenti e guerriglie? Vi ricordo che ci vorranno diversi giorni e tanta fortuna per uscirne indegni! Poi non avete manco le razioni sufficienti per gestire tale situazioni! Mi sposto di un paio di metri dal gruppo piazzandomi all'ombra di un albero. Estraggo la mia pipa e comincio a fumare. A pochi metri da noi vi è una bella armata orchesca! Stupidi e fetidi orchi che sicuramente sono organizzati più di noi. Ma se volete morire ritarderò questo vostro desiderio con la mia ascia.
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Magnus La fatica nella caccia alla bestia è sovrastata dalla mia voglia di uccidere il bersaglio mancato. Mi attacco a Logan per tutto il viaggio di ricerca e durante la notte le mie mani prudono nell'attesa della prossima aurora. Arrivato sul ciglio del burrone e, "perlustrato" quel che i miei occhi riescono a vedere della fortezza, noto come il coboldo viene ucciso senza pietà dal capo orco. Quell'essere non scherza mica! Godrò quando porterò la sua testa a Krad. @Gul'Tahk Sono d'accordo con te mio caro compagno.. Appoggio l'ascia a terra poggiando le mie membra stanche su di essa. .. Ma non possiamo attaccarli. Nonostante la nostra voglia di combattere sia alta concordo con Den. Se entriamo li dentro ci uccideranno. E' brutto ammetterlo ma ci serve un aiuto. Di certo non morirò per via di uno sporco orco cresciuto più del normale. Mi siedo a terra e con un ramoscello disegno uno pseudo percorso; dalla Lirith alla fortezza di Grull. In seguito invito i miei compagni a radunarsi intorno a me ed ascoltarmi. Non sono mai stato così sobrio in vita mia. Tornato a casa ho un bisogno vitale di bermi un goccio. Compagni. Servono rinforzi! Sarò anche un combattente pronto a tutto ma non sono così stupido. Propongo di dividerci. Alcuni resteranno qui evitando che delle piccole armate entrino nel bosco per monitorare possibili invasioni da parte nostra. Grull ora è consapevole che stiamo invadendo il suo territorio e credo escogiterà una contromossa per contrastarci. E' li che dobbiamo farci trovare pronti. Sempre con il ramoscello traccio una linea in verticale scrivendo da una parte i nomi di chi resta e i nomi invece di chi partirà a chiamare rinforzi. Ulas! Il tuo muoversi quasi come un fantasma servirà in questi boschi per attacchi furtivi. Tu resti qui. Hans! Le tue preghiere e veglie notturne serviranno per benedire il viaggio dei nostri compagni. Tu resti qui. Logan! Sei un esploratore. Guiderai il gruppo di ritorno nella strada meno tortuosa. Tu vai. Edward e Gul'Thak. Voi due scorterete Logan con le vostre armi e abilità di combattimento sperando non servano, ma se doveste incontrare imprevisti sarete più che capaci di gestire tali situazioni. Voi andate Den. Una persona in più a guardia non può che aiutarci. Tu resti qui. Mi alzo da terra e mi annuncio in maniera eroica e sbruffona. Io rimango qui ad assicurarmi che rimaniate vivi. Al primo segno di allarme o se venissimo scoperti scappate. Terrò a bada io Grull e i suoi. Infine alzo le braccia all'altezza delle spalle per cercare l'approvazione dei miei compagni. Allora? Che ne dite?
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Magnus Mi avvento contro il coboldo in lontananza. Arrivato con tutta la mia foga barbara nei pressi della creatura alzo la mia ascia caricandola fin dietro le scapole per poi, con un leggero balzo, cercare di piantarla nella testa dell'avversario. Sfortunatamente riesce a spostarsi con un fulmineo colpo di reni mentre la mia arma si conficca nel terreno; al posto del caldo sangue orchesco questa volta il mio viso fu inondato da fango paludoso e polvere. Avevo mancato il bersaglio. Manco una manciata di secondi e l'orrida creatura si era data alla fuga. I miei compagni intanto avevano sterminato gli avversari davanti a loro senza aver subito troppi danni. Maledizione! L'ho mancato. Digrigno i denti. Nel frattempo un hobgoblin sfreccia davanti i miei occhi e noto con estrema approvazione la voglia di sterminio di Gul'Thak che avanza a grandi falcate verso la mia posizione per lanciare un giavellotto. Io non me li lascio scappare bestione! Dico al Goliath quasi con aria di sfida. Estraggo la mia ascia dalla terra e mi avvento contro il coboldo che è stato salvato dal fato. @DM
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Magnus Siamo a tre in manco un giorno intero di combattimento. Non male vero bestione? Mi rivolgo ridendo pieno di adrenalina a Gul'Thak. Appena scalcia via il cadavere del nemico in contemporanea sputo sulla stessa carcassa. Gli occhi si caricano d'odio e mentre i miei compagni sono accalcati con ferocia sui restanti hobgoblin il mio sguardo volge più a nord; ad un impaurito coboldo che trema con il suo inutile arco. Allungo il braccio che impugna la mia ascia alzandola a fatica con un solo arto. Sorrido in modo beffardo e presuntuoso e urlo in faccia alla creatura più lontana. Non preoccuparti lurida merd@. Ce n'è anche per te! Detto ciò riimpugno l'arma saldamente e mi avvento contro il coboldo @DM
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Magnus Il collo mi sta facendo passare i guai. Dormire in un buco con il fetore di umani di certo non giova alle mie membra stanche. Camminando per la palude scorgo non poco distante una pattuglia al servizio di Grull. Sussurro ai miei compagni mentre sguaino la mia ascia ancora con brandelli secchi di carcassa di hobglin rivestiti all'estremità. Attacchiamoli di soppiatto in modo che non ricordino nemmeno il loro nome! Impugno ancora più saldamente la mia ascia. Li sfigurerò in modo tale che i loro simili non riconosceranno i loro compagni. Faccio un cenno di approvazione alle parole di Edward per poi rivolgermi ad Hans Chierico! Benedici la mia arma! Voglio che Moradin veda i favori che fa per lui il suo umile servo e guerriero. Questa volta non saremmo noi ad essere colti impreparati. La voglia di uccidere e non essere umiliato ancora pervade i miei occhi ambrati mentre della bava scende sulla mia folta barba. Ho voglia di combattere. @DM
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Magnus Dopo aver ucciso anche il secondo hobgoblin fracassandogli la gabbia toracica pulisco il sangue che è sul mio volto. Tra la clavicola e il lungo tendine del bicipite destro estraggo una punta di freccia per infine fermare l'emorragia con uno strappo delle vesti del mostro abbattuto. Comincio ad respirare pesantemente; oltre l'adrenalina la stanchezza comincia ad avere il sopravvento. C@zzo! Sono giorni che camminiamo senza sosta e questa battaglia già mi sta stremando. Non posso di certo dimostrarmi debole davanti ai miei compagni. Davanti a degli uomini! @Edward Vado avanti io! Giorno o notte non fa differenza! Fra questi alberi nulla può sfuggirmi! Qualsiasi cosa i miei occhi vedano muoversi tra queste paludi saranno vittime per la mia ascia! @DM
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Magnus Dopo essere passato in testa al mio gruppo dall'oscurità sbucano tre esseri. Uno di loro prova ad infilzarmi puntando direttamente il mio petto ma con un colpo di reni mi sposto con un leggero balzo sulla destra e con un colpo secco gli spappolo il cranio con la mia ascia. Il sangue nero mi inonda in viso mentre faccio quasi fatica ad estrarre la mia arma dalla carcassa ormai priva di volto. Brandelli di cervello sono inevitabilmente deposti sulle mie lame mentre una freccia lontana si conficca nella mia pelle mischiando il mio sangue a quello del hobgoblin. CORAGGIO COMPAGNI! CONTINUIAMO AD ATTACCARE! @Logan Non andiamo da nessuna parte! Devono uccidermi se vogliono spegnere la mia furia! Osservo per pochi secondi quali creature arrivano dalla nostra destra. Due hobgoblin stanno caricando anche dal versante ovest. In guardia compagni! Ne arrivano altri due!! La mia ascia rigira nella mie mani per attaccare la creatura che ha cercato di ferire Gul'Thak. @DM
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Magnus Il suono del corno e il rumore delle grida da battaglia orchesche fa trapelare delle mie vene un'eccitazione che non provavo da diversi giorni. Sento molteplici passi avvicinarsi alla nostra posizione ma questo non mi fa affatto paura, infondo aspettavo solo la battaglia. Dopo la magia fatta da Hans, la mia ascia, che ormai era salda tra le mie mani, si illumina di un'improvvisa aura mistica. Spero che Moradin sia grato per questo e che mi protegga nella battaglia. Dico al chierico sorridendo e ringraziandolo per ciò che ha appena fatto per me, in seguito vado in testa al gruppo colpendo Logan con una spallata violenta. Non voglio codardi in questo gruppo! Siamo guerrieri! Non temete! Se sta notte morirà qualcuno non saranno degli uomini, goliath e sopratutto nani puoi starne certo! Focalizzo meglio la provenienza dei passi. Sono in cinque! Due arcieri e tre combattenti! Schifosi hobgoblin e coboldi. Facciamoli fuori! Faccio roteare un paio di volte la mia ascia tra le mani prima di mettermi in guardia. @DM
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@Gul'Thak Magnus Senti bestione, un vero combattente non si ferma mica alle prime peripezie. Camminando per gli acquitrini di quella palude maleodorante il fango, in alcuni punti, mi sovrasta facendo arrivare la melma ben oltre il mio collo. Faccio molta difficoltà a camminare borbottando e bestemmiando fra i denti. Discutendo tra di noi per quanto riguardava accendere un fuoco mi metto più in disparte strizzando le varie code della mia folta barba fulva quando tutti notiamo un fuoco accendersi non molto distante. Estraggo immediatamente la mia ascia pregustando la battaglia e sentendo le parole dei miei compagni intervengo rimanendo d'accordo più sulle parole di Hans. Il chierico ha ragione. Per me l'assassinio è da vigliacchi. Voglio che quei mostri vedano cosa li ha uccisi! Detto ciò, quasi i miei piedi non toccato terra dall'eccitazione della situazione venutasi a creare.
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Magnus Nei giorni successivi all'abbandono di Krad l'impeto di avvicinarmi alle sponde del fiume fa crescere dentro di me una sete di sangue. Sangue nero, come quello degli orchi. Mentre i miei compagni a Lirit cercano di estrapolare informazioni utili l'unica cosa sono stato in grado di fare e starmene seduto al bancone a tracannare birra locale. Ero talmente ubriaco che non ho sentito nemmeno l'invito di Den di seguirlo al mercato. Dopo tre giorni, di cui uno passato a smaltire la sbornia, resto il silenzio cercando invano di mantenere il passo più lungo dei miei compagni. Il fiato corto e il sudore costante cominciano a darmi sui nervi. I sole picchia forte sulla mia ruvida pelle e il viaggio per uccidere qualche pelleverde sembra non finire mai. Sono un combattente, non un esploratore! Sto sudando come una scrofa su un braciere ardente! Arrivati in prossimità della vallata noto che i miei compagni hanno arrestato la propria marcia per fermarsi ad osservare un palo piantato nel terreno. Non scorgo cosa vi è appeso. Isso su il mio pesante zaino e mi avvicino il più velocemente possibile. Una volta arrivato e noto anch'io il simbolo di Grull; lascio cadere la mia imponente zavorra e finalmente spezzo il mio silenzio portato avanti a fatica per tutto il viaggio. Oltre alle solite mormorazioni e giudizio verso i miei compagni di avventura per avere un passo più scattante del mio, questa volta la mia bocca si apre per annunciare in maniera quasi eroica. Ci siamo gente! Il nostro momento è arrivato! Non vedo l'ora di torturare qualche goblin e tagliare la testa di qualche orco! La mia ascia a fame... L'ultima frase è stata interrotta da un rauco brontolio proveniente dal mio stomaco. ...E ho fame anch'io! Sono ore che camminiamo e di certo non sono veloce come voi, senza parlare del bestione. Dico seccato rivolgendomi a Gul'Thak. Proporrei di fermarci per qualche minuto. Rendo meglio a pancia sazia. Non vorreste mica andare a combattere orde di rivoltanti bestie senza il mio contributo? I miei occhi si ricolmano di un ira velata. Estraggo la mia ascia e distruggo il "simbolo di rivendicazione" degli orchi. Questo territorio è nostro! Vogliono intimorirci? Hanno scelto il nano sbagliato. Detto ciò in maniera testarda, mi lascio cadere a terra ed estraggo dal mio zaino della carne essiccata e un pezzo di pane ammuffito mangiandoli in maniera avida.
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Magnus Continuo a calmare l'animale, domandolo, accarezzandogli la criniera. La mia voce intimidatoria non ha fatto alcun effetto sulla popolazione del villaggio. Noto che sono tutti spaventati e nessuno si è fatto avanti; evidentemente non hanno alcuna informazione che può tornarmi utile. Uomini. Appena sorge un problema il loro tanfo nauseabondo si fa più elevato. La puzza della paura non è cosa che mi compete. Mentre dirigo il cavallo per legarlo fuori dalla locanda sento a gran voce le parole Hans che incitando la folla fa splendere negli occhi di questa gente un barlume di speranza e voglia di avere meno paura per quanto riguarda l'invasione degli orchi. Estraggo la pipa appesa al mio cinturone ricoperto di pelle d'orso e dopo aver schiacciato del tabacco secco inizio, egoisticamente, a fumare. Il chierico ha ragione. Ha dato un bello scossone a queste persone ma a giudicare dalle loro doti da combattenti non durerebbero mezzo dì contro quei bast@rdi Rientro nella locanda dove noto che i miei compagni, seduti intorno a un tavolo, discutono sulla strada da percorrere e le strategie per affrontare meglio i musi verdi. Ascolto attentamente ciò che hanno da dire e fumando in modo nervoso e seccato devo ammettere che hanno ragione. Penso a ciò che mi ha detto Gul'Thak ovvero di barattare il cavallo del cavaliere deceduto con delle provviste e, nonostante il mio zaino sia pieno di scorte, non farebbe male avere altro cibo per questo lungo viaggio che ci attende. Faccio più spazio possibile al suo interno. In seguito mi rivolgo all'oste in modo quasi autoritario. Oltre a ciò che ti ha chiesto di preparare il chierico non sarebbe male avere qualche bottiglia di vino e birra. Affronteremo un lungo viaggio e di certo non voglio rimanere con la bocca asciutta. I miei compagni discutono ancora sul da farsi quando ad un tratto perdo quasi la pazienza dalla smaniosa voglia di mettermi in cammino. Per stare al passo dei miei compagni dovrò correre. Ma se serve per uccidere un bel po' di orchi sono pronto anche a caricarmeli tutti in spalla. Estraggo la mia ascia bipenne e la conficco nel punto esatto dove sulla mappa è segnata Lirit. La mia voglia di combattere è arrivata allo stremo. Parlate troppo secondo la mia opinione! Dirigiamoci verso Lirit. Se gli orchi hanno invaso il nostro territorio vuol dire che avranno sicuramente un'avanguardia, sentinelle pronte a coglierci alla sprovvista. Coraggio muoviamoci! Andiamo in quella città a chiedere informazioni e se dovessimo incontrare qualche schifoso muso verde sul nostro cammino so esattamente come trattarlo. Un altro colpo di ascia questa volta colpisce una delle sedie vuote intorno al tavolo. Un colpo ben assestato divide il pezzo di legno in due parti perfette conficcandosi nel pavimento. Per la violenza dell'impatto la mia pipa cade dalle mie labbra. Un sorriso mellifluo e soddisfatto continua a fissare l'arma immaginando che quella sedia fosse proprio la testa di un orco.