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Dragons´ Lair

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Magic Fox

Circolo degli Antichi
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  1. Kato Yukishige Il ronin si fa ancora una volta avanti per parlare per il gruppo. Controlla che nessuno, o quantomeno non troppe persone siano in ascolto, è parla. "Ci manda un comune amico, che non può essere qui di persone perché costretto ormai ad un esilio dorato, ma pieno di solitudine." Sperando che il capo delle guardie capisca la frase neanche tanto criptica. Se al contrario non mostra segni di aver compreso, allora Yukishige aggiunge sottovoce. "Ci manda Itsugi-dono"
  2. Kato Yukishige Il ronin si accarezza il mento pensieroso,sentendo le parole di Itsugi. Dopodiché lo ringrazia per le informazioni ricevute e afferma che farà del suo meglio per salvare la moglie. Mentre anche lui sta per uscire, si ferma sulla porta, girandosi nuovamente verso lo yoriki, assicurandosi di essere solo e non sentito da altri. "Dopo aver tratto in salvo Kaede, dove dobbiamo portarla? Avete un altro luogo sicuro?" Che sfortuna non aver potuto parlare con il medico! Il cattivo karma sembra iniziare a fare la sua opera occultatrice e questo a Yukishige non piace. Lo spadaccino dunque inizia a domandare nelle immediate vicinanze della casa se qualcuno sapesse qualcosa della dipartita del medico. Quando è avvenuta, se sapevano le cause. Infine, dopo una giornata di colloqui e indagini, Yukishige conduce i suoi passi al Kiruma, dove spera di trovare conforto. Saluta ovviamente Genzaburo con un sorriso caldo, quasi strano per lui, e chiede di poter nuovamente offrire dei servigi di Sayaka.
  3. Kato Yukishige Il ronin ascolta con grande interesse le risposte di Itsugi, cercando di far quadrare il tutto nel disegno che si stava formando nella sua testa, soprattutto la parte relativa a Morisawa, che cerca di approfondire. "Mi duole non averlo conosciuto in vita, ma sembra che la sua fama, sapienza e bontà gli siano sopravvissute. La nobile Sanada parla molto bene di lui, ad esempio, Emi sarebbe piaciuto conoscerlo. Voi dite di averlo incontrato 3 anni fa, cosa lo ha portato a Shinano in quel periodo, e com'era?" Yukishige poi ritorna di nuovo sull'argomento principale. "Giudichereste il generale come persona ambiziosa?" Infine, dato che mi è parso di capire che non ci sono altre domande, il ronin ringrazia Itsugi per tutte le informazioni preziose che ha saputo dirci e chiede dove si trova la moglie, o come trovare qualcuno che lo sa. Magari i suoi ragazzi sono disposti ad accompagnarci, altrimenti Yukishige e compagni sarebbero andati volentieri da soli. Prima di congedarci definitivamente, lo spadaccino dice ai suoi compagni di andare avanti e che lui li avrebbe raggiunti in un attimo. Si volta di nuovo e chiede altre due cose a Itsugi, specificatamente che cosa sa su due persone, il cortigiano dalle sopracciglia rasate e l'altro più grassoccio che ha stretto la mano a Giorgio. (Il giocatore si scusa ma è pigro a cercare i nomi) Una volta solo con i suoi compagni, meglio se nelle loro stanze, chiede quando partire per sistemare la faccenda di Itsugi. Se, come spera, si parte questa sera o l'indomani mattina, dice che si assenterà per del tempo. Intende infatti prima parlare con alcuni ashigaru sul generale Akiyama, cercare di capire che persona è e cosa pemsano di lui e del suo operato i soldati (in fondo un ronin in cerca di un nuovo padrone non dovrebbe daretroppo nell'occhio e visto che il compito di proteggere il nanbanjin sta volgendo al termine è più che naturale cercare un nuovo impiego) e successivamente recarsi ai quartieri alti e parlare con l'isha di cui ha parlato Itsugi. Poi vuole passare al mercato per prendere del sale in buona quantità, se riesce a trovarlo. Se ha ancora ora tempo prima della partenza gradirebbe ripassare dal Kiruma per rilassarsi in vista del lavoro da fare. Ma prima di uscire dagli alloggi... "Jorujou-san, le vostre parole su questo kami dai tre volti mi ha incuriosito non poco. Potreste parlarmi di lui e le vostre pratiche religiose?"
  4. Kato Yukishige Lo spadaccino ascolta silenzioso le risposte dell'anziano interlocutore, cercando di mettere insieme i pezzi del puzzle che è la situazione a Shinano. Ciò che Itsugi propone come motivo delle rivolte apparentemente può essere verosimile. Mettere nel caos la regione per poi costringere i Takeda a cambiare governatore. Ma chi ci gioverebbe? Un nome subito balena nella mente di Yukishige, che non si attarda a parlare nuovamente (Non prima di aver risposto al buon Giorgio con un veloce "Isha: uomini che posseggono la conoscenza di curare ferite e malanni") "Cosa mi sapete dire del nobile Akiyama? Che tipo di persona è, com'è fatto? Perchè mandare proprio lui? E' forse possibile parlare con gli Isha che avevano iniziato a curare e studiare i rivoltosi catturati?" Dopo aver pazientemente aspettato le risposte alle sue domande, il ronin ne azzarda una terza. "Perdonate questa domanda, dettata da curiosità più personale. Cosa sapete di Morisawa Hiroshi no Kami?" Yukishige rimane in attesa, con un sorriso che timidamente fa capolino al pensare riguardo alla dedizione della donna Sanada nel promuovere il sumo e le festività. Un possibile dettaglio importante nel capire le sue intenzioni.
  5. Kato Yukishige Il ronin ascolta attentamente, pensieroso. Il suo istinto gli aveva già suggerito che la faccenda bon era normale e adesso un'altra conferma di ciò. Che Itsugi abbia ragione e che la rivolta fosse causata dalla presa di potere della nobile Sanada? "Dite che una possibile causa sia la vostra signora, eppure in città si parla bene di lei. Forse voi conoscete le ragioni per cui è invisa a parte della popolazione: è forse per la natura dei suoi obbiettivi? Che sapete della morte del precedente daimyo? Ora poi che lo menzionate, Sanada Yukitaka non dovrebbe avere un figlio maschio, un erede al trono di Ueda? Sicuramente la nobile signora sta solo reggendo il trono per il figlio." A quest'ultima domanda però Yukishige già sapeva la risposta. L'erede Sanada dovrebbe essere già adulto e in grado di prendere il trono, ma tuttavia voleva la conferma delle sue informazioni. "Per quanto riguarda i rivoltoso cosa sapete dirci? Dove sono iniziati i primi moti rivoltosi e in quali località sono continuati? C'è uno schema che avete anche solo intuito o non hanno apparente scopo? Avete accenato a scoprire la fonte di questi problemi, avete avuto fortuna prima che le vostre indagini fossero interrotte? Una qualche pista, seppur misera?" Per ora le domande dello spadaccino sono queste, mentre si mette comido per ascoltare le risposte e le altre domande fatte dai suoi compagni.
  6. Kato Yukishige Non appena lo yoriki abbandona la spada e sembra aver riacquistato il controllo di sè, Yukishige fa un passo indietro e si siede nuovamente, ben attento a ciò che viene detto. Non gli era sfuggita la preoccupazione per la moglie, prima del colpo di testa, ma non pensava che l'anziano yoriki fosse così paranoico a tal proposito. Una reazione comprensibile anche se esagerata, così la reputava il ronin. Sta quindi in silenzio mentre il nanbanjin parla, accettando la proposta di Itsugi e rinforza il tutto parlando un'altra volta, questa volta con un tono di voce più basso, quasi timoroso di essere sentito. "Ciò che vuole fare il generale non gli fa onore, poiché da questi moti di violenza e repressione nascono gli spiriti più affamati e terribili. Dalla mia umile posizione vi ringrazio per aver risparmiato a più gente possibile soeti dolorose. Come già detto, potete contare su di noi per andare a vedere cosa è successo alla vostra consorte. Diteci dove e noi partiremo al più presto, sperando poi in tutte le informazioni che potete darci." Sull'ultima questione Yukishige cerca di sottolineare il suo interesse nelle domande poste dal veneziano in merito alla follia collettiva. Ma anche altre domande si affollano nella mente del ronin, domande inerenti non alla ribellione ma ad altro e tuttavia deve aspettare un secondo momento per parlarne.
  7. Kato Yukishige Il ronin assiste quasi sorpreso alla perdita di compostezza dello yoriki, mai si sarebbe aspettato un comportamenti del genere che culmina nell'estrazione della spada. Alzando un sopracciglio, Yukishige prende di nuovo parola, mostrando una calma ferrea. "Itsugi, riponete l'acciaio, nessuno di noi è qui per far del male. Ho forse detto di venire da Kai? Nè io nè il mercante nanbanjin abbiamo visto di persona chi ha richiesto i teppo. Siamo qui grazie ad una lettera di presentazione e null'altro. Questi sono i nostri collegamenti con Kai. È chiaro che non scorre buon sangue tra voi e il generale Akiyama, ma noi non siamo lui. Ci hanno raccontato di ciò che quell'uomo ha fatto e abbiamo visto alcune delle conseguenze. E voi volete porre fine alla vostra vita in un tentativo folle di ucciderci? Fraintendo le nostre intenzioni oltretutto. Mi spiace ma non posso permettervelo." Il ronin poi si alza, mantenendo il contatto visivo con lo yoriki, pronto a intercettare la spada con la propria lama e disarmarlo se necessario. "Se odiate così tanto ciò che il nobile Akiyama sta facendo, diteci il modo migliore di agire. Indicateci la strada giusta e noi la seguiremo. E se c'è qualcosa, qualsiasi cosa, che possiamo fare per provare la veridicità delle nostre parole, allora ditelo e noi seguiremo. Se invece avete ancora dei dubbi...in quel caso non vedo altro modo per convincervi. Ditelo e io volentieri mi toglierò la vita." Il ronin continua a guardare Itsugi con uno sguardo duro ma fermo. Non vi è traccia di paura nei suoi occhi, solo la determinazione di un samurai.
  8. Kato Yukishige Seppur lo yoriki ha interpellato i due stranieri, è il ronin a rispondere. "Non è ciò che dice la gente" inizia riferendosi all'appellativo -sama "ma se così vi compiace non lo utilizzeremo. Ha ragione, nessuno di noi è di qui e vari sono i motivi che ci hanno spinto a Ueda. Aoki-san viene dall'Echizen, anche se il monastero esatto rimane un mistero anche per noi." accenna a un breve sorriso "Ma come detto pocanzi ha interesse nella ribellione, forse per aiutare il popolo che lo ha aiutato ad aprire gli occhi ed abbracciare non solo un kami, ma centomila. Io invece sono solo un semplice ronin che ha trovato lavoro come guardia del corpo di quest'uomo." dice indicando il nanbanjin. "Voglio essere sincero con voi, Itsugi. Jorujou è un mercante di teppo ed è stato assoldato dal grande clan Takeda per consegnare un carico di fucili al generale Akiyama e al clan Sanada, per poi sovrintendere l'addestramento iniziale delle truppe. Non si faccia ingannare da queste parole, potrebbe anche considerarlo un mercante di morte, ma le sue intenzioni di aiutare la gente di Shinano sono nobili." Yukishige fa una breve pausa, cercando di trovare le parole più consone al prossimo argomento. "Io poi ho anche un interesse più personale qui a Ueda, più precisamente poco più a nord della città. Come potete aver intuito sono un viandante, se vogliamo essere gentili, e ho viaggiato molto, recandomi anche in questa zona. Col tempo mi sono fatto degli amici, persone gentili che mi hanno accolto e sfamato, dato piccole mansioni. Non ho mai potuto ringraziarli abbastanza e adesso temo per le loro vite. Per questo siamo qui a cercare di attingere alla vostra conoscenza, Itsugi."
  9. Kato Yukishige Una volta accomodato nella residenza dello yoriki e aver accettato il tè così gentilmente offerto, Yukishige si mette ad osservare l'anziana persona che ha davanti mentre parla con i due stranieri. Non proprio come se lo era immaginato, Itsugi sembra scambiare il trio per suoi vecchi amici e trattarli quasi come tali. La gentilezza, o forse la voglia di parlare finalmente con qualcuno, impressiona il ronin, che per il momento si concentra sul bere il proprio tè. Tuttavia, alla domanda sul perché della visita e al silenzio che ne è seguito, non può fare a meno di intervenire. "Itsugi-sama, se mi permettete è un onore poterla finalmente incontrare. Nonostante il vostro ritiro, il nome di Itsugi viene ancora accolto con gioia e rispetto a Ueda. Tuttavia siamo qui per questioni più gravi del semplice rendervi omaggio. Sapete certo della ribellione che sta vessando queste terre. Il qui presente bozu, Aoki, è venuto sin qui per cercare di aiutare come può la gente di Shinano, convinto che la pietà del Buddha e la mano di un monaco possano aiutare a riportare la pace. Tale volontà ha incontrato i favori del nanbajin Jorujou che si sta prodigano per aiutarlo. Ma dovete capire che siamo nuovi alla situazione di questa regione e chiedendo in giro, anche solo brevemente, il vostro nome salta fuori spesso. Dunque siamo qui, davanti a voi per chiedere aiuto. Parlateci di questa Rivolta delle Maschere."
  10. Kato Yukishige Notando che il monaco sta faticando a tirare fuori le parole e per non far aspettare troppo la nobile Ichijo, il ronin si presenta e inchinandosi fino a toccare con la fronte il pavimento chiede umilmente il permesso di parlare. Se questo gli viene accordato inizia a dire come le cose stanno. "Se mi è umilmente concesso parlare, Aoki-san è impressionato dalla fama di illuminato di Istugi-sama e della benevolenza che il popolo di Ueda gli sembra rivolgere. Essendo un uomo di spirito e desideroso di fare ciò che può per aiutare i sofferenti, voleva attingere all'esperienza di questo maestro di vita per svolgere al meglio il compito che gli si prospetta. Ci hanno detto che egli ormai si è ritirato dalla vita pubblica e quindi ha immaginato che risieda qui a palazzo."
  11. Kato Yukishige Lo spadaccino alza un sopracciglio non appena lo straniero si mette gli stivali dentro l'abitazione e con un sospiro richiama su di sè l'attenzione di Joroujou. E ne alza un'altro ancora più in alto al sentire che non è stato del sake a rendere Aoki in quello stato. "Se posso permettermi" dice il ronin "è evidente che voi non conoscete nessuna delle nostre usanze, menchemmai quelle di corte. Ieri siete stati fortunati che il nobile Teramoto-dono si sia umiliato per voi nel consegnare una lettera. È meglio se chiedete il suo perdono il più presto possibile; anche oggi se possibile. E tuttavia dovete imparare. Aoki, andate voi dalla nobile Sanada a chiedere udienza, io resterò qui con il nanbanjin per istruirlo al meglio delle mie possibilità sui modi corretti da tenere. Sempre che siate d'accordo, s'intende." Conclude Yukishige guardando i due occidentali.
  12. Kato Yukishige Il ronin guarda il monaco con sguardo tra il sorpreso e il confuso. Che fossero i postumi di una sbornia notturna? "Spero non abbiate fatto una notte di eccesso con l'alcol in compagnia di Joroujo-san, non sarebbe appropriato ad un monaco quale voi siete. Dovete assolutamente rendervi presentabile prima di chiedere udienza alla nobile Sanada, prima possiamo parlare con Itsugi-sama e prima potremo saperne di più. Inoltre, " dice Yukishige abbassando la voce in modo da ridurre la possibilità di venire sentito da orecchie indiscrete "Ho come la sensazione che sarebbe meglio chiedere dello yoriki prima che il generale Akiyama ritorni in città." Il ronin poi si rimette a mangiare, rivolgendo infine la parola al suo datore di lavoro. "Nanbanjin-san, se posso permettermi vorrei essere a conosc6delle vostre intenzioni per oggi."
  13. Kato Yukishige "Buongiorno" saluta Yukishige mentre si siede per iniziare a mangiare "confido che abbiate passato una serata piacevole. Com'erano le terme?" Chiede poi mentre invita i suoi compagni al tavolo. "Ho avuto modo di perlare con alcuni abitanti della città la sera scorsa e posso confermare che l'atmosfera a Ueda è intoccata da ribellioni e scontenti. Molti hanno anche fatto il nome di Itsugi, lo yoriki che si è ritirato dalla vita pubblica e che mi hanno confermato abiti a palazzo. Penso che sarebbe cosa buona e giusta andare a parlarci e a tal proposito, Aoki, perché non avanzate voi questa richiesta alla nobile Sanada? Penso che voi in quanto monaco possiate arrivare a toccare le corde giuste del suo animo e convincerla a farci questa gentilezza. Lui potrebbe avere informazioni preziose su ciò che sta succedendo al di fuori di Ueda."
  14. Kato Yukishige Per la gloria di Amaterasu, non un altro gaijin che blatera sul loro kami. Yukishige già sopportava abbastanza con il suo datore di lavoro, un altra persona sarebbe stata di troppo. Sforzandosi, il ronin sposta la sua attenzione verso lidi più interessanti. Entra al Kiruma e chiede quali ragazze sono a disposizione di un viandante stanco.
  15. Kato Yukishige Il ronin mostra un'espressione dubbiosa mentre il monaco parla e spiega. "Eppure la nobile Sanada sembrava così sicura. Magari lei ti ha visto nel tempio mentre porgevi i tuoi saluti al grande maestro e ti avrà scambiato per uno dei suoi allievi, chissà. Ma ditemi, com'era Morisawa Hiroshi no Kami? Ho sentito dire che aveva molta familiarità con gli spiriti." "Inoltre" continua Yukishige, invitando il monaco ad avvicinarsi "cosa avete intenzione di fare riguardo a questa rivolta? E' oltremodo sospettoso che un monaco si intrometta tanto da quasi sporcarsi le mani in una questione così sanguinosa. Non sarebbe stato meglio andare in un tempio e curare i feriti o pregare per la loro salvezza? Soprattutto se consideriamo le persone con cui ti abbiamo visto parlare la prima volta che ci siamo visti." Tutto questo quasi sussurrato per evitare che orecchie maliziose potessero ascoltare troppo. "Dunque mi chiedo, chi siete voi, Shigeuji Aoki?"
  16. Kato Yukishige "Uno strano Kami, il vostro" sentenzia il ronin, mentre mette in bocca un altro pezzo di cibo senza distogliere lo sguardo dall'interlocutore. "Ma ditemi, se il vostro maestro si chiamava Hisoka" continua Yukishige " come mai la nobile Sanada ha detto che voi siete discepolo di un certo Morisawa?"
  17. Kato Yukishige Mentre Jorujou esce dall'abitazione, il ronin sospira. Probabilmente questa volta non avrebbe avuto senso tentare di fermarlo. Speriamo almeno che non gli succeda nulla, in fondo deve ancora pagare. Mentre mangia qualche pezzo di cibo, con una calma estrema, Yukishige continua a conversare con il monaco. "Mi spiace ma non capisco perfettamente. Parlate di conversione, il vostro kami vi impedisce di credere e omaggiare altri kami? Forse pecca di egoismo." "Come si chiamava il vostro maestro? Aver accettato un nanbanjin non è cosa da tutti."
  18. Kato Yukishige Seguendo tutte le procedure e ritualità della corte giapponese, Yukishige si ritira insieme ai suoi compagni. L'incontro con la signora di Ueda è stato particolare, senza dubbio, ma il Ronin non aveva avuto modo di porre le domande che gli brulicavano in testa. Dopotutto era una semplice guardia del corpo, non aveva il diritto di porre domande, almeno per il momento. Mentre conduce i propri passi verso la residenza dei crisantemi, gli occhi tradiscono un certo stupore. Evidentemente il nanbanjin era più nobile di quanto pensasse, oppure... Lo sguardo vaga casualmente sul monaco. Chissà. Quando il nanbanjin lo tempesta di domande, Yukishige si siede comodamente e poi si prodiga a dare quante più risposte gli è possibile. "Se volete richiedere un nuovo incontro, consiglio di aspettare l'indomani. A meno che non veniate invitati a cenare con lei. Itsugi a quanto pare è una persona rispettata in questa città, ma che è scomparso o si è ritirato ad una vita più privata, come Teramoto-sama ci ha suggerito bisognerebbe chiedere alla nobile Sanada. Il generale Takeda qui in città è stato incaricato, presumo, con il fermare la rivolta e visto che i Sanada sono fedeli vassalli dei Takeda, egli ha richiesto tutte le truppe di cuo aveva bisogno. Forse addirittura troppe, nel sentire ciò che ci è stato detto. Immagino che anche se c'è una terribile ribellione in corso, la città di Ueda gida della protezione dei kami, oltre che delle sue guardie. La signora, immagino, stia facendo del suo meglio per rassicurare la popolazione." Prendendo un attimo fiato, Yukishige chiama a sè il monaco, invitandolo a sedersi per conversare. "Aoki-san" inizia il ronin "parlatemi di voi. È sempre bene conoscere i propri compagni di viaggio e noi non abbiamo mai conversato come si conviene."
  19. Kato Yukishige "Scusate se mi intrometto, generale Teramoto" dice ossequioso il ronin "prima avete nominato un certo Istugi (o Itsugi)-sama e il generale Akiyama. Se il secondo lo conosco di fama, il primo nome mi è sconosciuto. Se posso sapere, chi è costui e in che circostanze è morto/scomparso? E il generale Akiyama, che colpo di mano ha effettuato? A quanto ne so anche lui è fedele al clan Takeda." Yukishige domanda spinto da curiosità ma sempre con rispetto, cercando di non insistere se vede reticenza in Teramoto. Consegna le armi quando richiesto, anche se si separa a malincuore dalla wakizashi e attende l'arrivo della signora come gli altri. Al suo arrivo la a ruta attentamente per quanto pissibile prima di abbassare il capo come tutti. Anche le dame attirano ll'attenzione di Yukishige, soprattutto le due gemelle. Nonostante tutto, il ronin mantiene un'espressione neutra per tutto l'incontro.
  20. Kato Yukishige Ciò che sente il ronin lo rende dubbioso. Se prima pensava che questa fosse una normale rivolta, come tante si possono vedere dove c'è scontento, adesso i nuovi dettagli lo rendono dubbioso. Famiglie prima tranquillo che cambiano atteggiamenti con il cambio di una giornata, bambini che ignorano pericolo, dolore e paura pur di uccidere. Una furia e animosità inumani che ovviamente scuote il morale dei soldati. Tutto ciò potrebbe avere radici ben più sinistre. Che ci sia lo zampino di qualche kami? Il nanbajin sembra essere arrivato ad una simile conclusione, ma Yukishige dubita che le persone siano possedute, per fare qualcosa del genere sarebbero serviti tanti spiriti quanti i rivoltosi. No, qualcosa sta costringendo i popolani ad agire, vincendo la loro volontà e, evidentemente, anche la loro sanità mentale. Ma quale spirito può causare tutto questo? (Test su folklore o simili). La proposta del nanbajin sorprende Yukishige, mai avrebbe pensato che il nanbajin fosse così altruista da mettere a rischio la sua incolumità per delle "scimmie", come di tanto in tanto ci chiamava. Ora però Yukishige è curioso di incontrare questa tanto nominata Signora.
  21. Kato Yukishige La presenza del nobile spocchioso irrita molto il ronin, ma nonostante ciò non si può permettere una mancanza di rispetto per qualcuno di alto rango. Mantenendo un'espressione neutra fa un passo indietro e aspetta che sia il nanbanjin a parlare. D'altronde è lui il "capo". Certo è che le parole dello straniero sono cariche di sfida e oltraggio, ma Yukishige non può fare a meno di tifare per Jorujou. Nella sua vita si è imbattuto in queste persone, alla corte del suo signore, e le ha sempre mal digerite. Quando arriva il generale Teramoto Kojiro, Yukishige si presenta con un inchino rispettoso. Dopodichè osserva il guerriero mentre conduce il gruppo all'interno del castello. La vista di uomini feriti non lo tange, ormai troppo abituato a questo genere di spettacoli. Purtroppo quello è il segnale di conferma delle storie su Shinano. Non essendo molto versato nelle arti curative, il ronin preferisce stare a guardare chi è migliore di lui in questo: il monaco, forte della pietà del Buddha di cui ha dato prova lungo la strada. Mentre, curioso, drizza le orecchie per sentire le risposte del generale sulla situazione.
  22. Kato Yukishige Accompagnato il nanbanjin dall'artigiano, quasi controvoglia, Yukishige sta silenzioso, in disparte come suo solito. Accetta il tè offertogli come tutti e mentre sorseggia la calda bevanda si ritrova a osservare anche lui le armature esposte. I pensieri vagano e si mescolano ai ricordi del suo precedente signore. Quando Jorujou parla, il ronin alza un sopracciglio dubbioso e sorpreso. Troppa gentilezza e cortesia, padronanza di grammatica e vocaboli, nessun insulto. Sorprendente. Il parlare della terra di Vuenetsia lo tocca solo in parte, poco curioso su quelle terre strane popolate da un solo kami da tre facce. Davanti al portone del castello, alle parole dell'ashigaru, Yukishige risponde in modo calmo e rispettoso, presentando se stesso e le persone che sta scortando, aggiungendo poi che il nanbanjin dovrebbe avere con sé un permesso o invito che certifichino la sua presenza.
  23. Kato Yukishige Tenendosi a due precisi passi di distanza dai due nanbanjin, Yuikishige osserva attentamente i dintorini, aspettandosi pericoli dietro ogni angolo e cespuglio. La situazione che gli avevano detto della regione consigliava estrema prudenza, soprattutto per un gruppo come il loro. Eppure Ueda non appare come una città circondata da sospetti e ribellioni. Le mille e una stradine contornate da tende, bancarelle e carri accostati ai limiti della strada davano un senso di normalità, coronato dall'espressione serena dei paesani. Yukishige era già stato un paio di volte a Ueda, anche se non di recente, e ricordava vagamente la via per il palazzo, dove il ronin supponeva si dovesse recare il suo datore di lavoro. 'Dipende dalla persona a cui devi consegnare il carico. Ma sono abbastanza certo che chiunque sia si troverà a palazzo.' risponde Yukishige con il suo solito tono alla prima domanda del nanbanjin, per poi aggiungere poco dopo 'Per quanto riguarda l'armatura non vedo perché tu debba prenderne una, non stiamo andando in guerra.' Per quanto riguarda la richiesta del monaco, il ronin non batte ciglio ne si risponde. Non era sua l'autorità per acconsentire a tale richiesta, lui avrebbe seguito Jorujou.
  24. Hum, a costo di sembrarti io banalotto direi che si può optare per il classico Templare e seguito in missione che si imbatte nei sopravvissuti. Qualcosa di vagamente più originale è un Inquisitore e il suo seguito che li incontrano per caso mentre indagano su un culto poco ortodosso e alla fine si ritrovano invischiati con i sopravvissuti per colpa degli stessi eretici a cui davano la caccia. Oppure una carovana di mercanti che comprende una scorta e un burattinaio li incontra e rimane con loro. Se no c'è una banda di cacciatori di morti/disertori della wehrmacht che si imbatte nei sopravvissuti nel tentativo di scappare nel sanctum imperium.

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