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Principe Arthas

Circolo degli Antichi
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  1. @Vorsen Beh ma fondamentalmente tutte le classi sono basate su stereotipi (più o meno fantasy). Si può lavorare di immaginazione per cercare di non rendere il proprio pg il "classico esempio" ma con certe classi rigide c'è poco spazio di manovra, il tutto ovviamente sempre imho. Ma anche senza tirare in ballo gli stereotipi: da sempre le comunità ecclesiastiche nei loro ranghi sono poco inclini all'apertura mentale, soprattutto in un mondo politeista. E l'addestramento militare richiede un certo inquadramento schematico per rispettare la catena di comando. Sommiamo tutto questo e il cerchio sul perchè i paladini siano legali prima di tutto si può chiudere. Un paladino di Kord, divinità buona ma tendenzialmente caotica, ha comunque un suo rigido codice da rispettare. L'esistenza stessa di un codice di condotta da seguire implica comunque una sorta di chiusura mentale, senza per questo sfociare nella fanatica devozione dei Justicar. Anche la convinzione nelle proprie azioni richiede un'ermeticità mostruosa, visto che i paladini sono spesso costretti ad affrontare situazioni drastiche anche a livello di fede (le altre divinità non stanno certo a guardare). Questo è uno dei motivi per cui ritengo la classe del paladino della libertà, di allineamento caotico, un ossimoro concettuale. Oltretutto la libertà è un fattore estremamente soggettivo e dato che occorrerà sempre qualcuno che decida super-partes dove finisca la libertà di un individuo e inizi quella dell'altro, quel qualcuno dovrà essere per forza rigido nel mantenimento di un ordine prestabilito. Sulla questione della dicotomia legge/caos: anche qui ci sarebbero tomi da riempire ma tendenzialmente si preferisce semplificare le cose per non creare troppa confusione. Sono d'accordo con te quando dici che un paladino dovrebbe avere principalmente bonus inerenti al contrastare il suo opposto, ossia buono/malvagio e viceversa. @Arthas II Proprio per il tuo pensiero dico che paladini secondo me ci si nasce. E' una vita di doveri, di responsabilità, di sacrifici e ovviamente di fede. La predisposizione a questo tipo di vita è innata, la sola determinazione non rende la fede incrollabile. Per questo i paladini sono pochi (giustamente).
  2. Nella mia esperienza ruolistica in fatto di paladini, ho sempre inteso la legalità dell'allineamento come una rigidità formativa, tecnica, teorica nonchè innata del proprio ruolo nei confronti della divinità e del mondo circostante. Ho volutamente inserito anche il contesto della predisposizione innata perchè paladini fondamentalmente ci si nasce, non si diventa. Infatti il percorso di iniziazione di un paladino viene definito come "chiamata". O la si sente o non la si sente. L'addestramento di tipo militare e la formazione ricevuta, soprattutto inerente al codice di condotta in relazione al mondo circostante, chiudono il cerchio sulla sfera della legalità. Ma è così per tutti i personaggi che hanno avuto un addestramento militare dove la disciplina rigida è la perfetta antitesi della caoticità. Secondo me è' la forte legalità, il senso del dovere, dell'onore, della disciplina a caratterizzare ed accomunare i paladini (oltre ai dogmi del dio a cui si legano). Tant'è che due paladini legali, seppur uno buono e l'altro malvagio, potrebbero persino collaborare proficuamente finchè rimangono inconsapevoli l'uno del dogma divino dell'altro. In poche parole sono l'epitome estremizzata di un concetto di vita che permette ben poche sfaccettature. O è nero, o è bianco oppure nessuno dei due (quindi mai un misto dell'uno o dell'altro, il grigio per intenderci). Quindi a dare senso ai paladini, sempre secondo me, è principalmente la legalità. Bene, male o neutralità sono ottiche correlate. Infatti, sempre secondo me, gli allineamenti adatti ai paladini sono 3: LB, LN e LM. Un paladino caotico (buono o malvagio che sia) è un ossimoro in quanto perseguisce il suo ideale senza la tipica chiusura mentale propria dei paladini. Il tutto ovviamente imho:think:
  3. Il mio barbaro tenta di intimidire uno pseudo capitano di nave, impadronitosi illegalmente del battello, con l'intenzione di farselo restituire "Stammi a sentire pidocchio: o te ne vai con le cattive, o con le mie. Credimi, sono meglio le cattive!" Inutile specificare che il mio barbaro aveva già deciso da un pezzo di usare le sue maniere, indipendentemente dalla risposta ricevuta:butcher:
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