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Dragons´ Lair

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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 25/07/2025 in Articoli

  1. TSR Periodicals pubblicò The Dragon numero 30 nell'ottobre del 1979. È lungo 48 pagine e aveva un prezzo di copertina di 2,00 $. In questo numero, TSR affronta il panico satanico, debutta una nuova rubrica di Len Lakofka e fa il suo esordio Ed Greenwood! L’editor Tim Kask apre il numero osservando che "DUNGEONS & DRAGONS sta ricevendo la pubblicità che un tempo potevamo solo sognare, quando gelavamo nel seminterrato di Gary..." Sfortunatamente, questa pubblicità non è esattamente positiva. Poche settimane prima, un adolescente di nome James Dallas Egbert III scrisse una lettera suicida e scomparve. Egbert era un appassionato giocatore di D&D, e si scatenò un putiferio mediatico, con molti commentatori che collegarono il gioco alla scomparsa. Le autorità trovarono Egbert vivo alcune settimane dopo (purtroppo si suicidò circa un anno dopo), ma questo evento diede inizio al cosiddetto "satanic panic", con genitori, leader religiosi e insegnanti che sollevarono gravi preoccupazioni riguardo all'impatto di D&D sui giovani. Ironia della sorte, gli storici dei GDR affermano che non c’è dubbio che questa pubblicità abbia portato a un enorme aumento della popolarità di D&D. Forse è stato davvero così, ma per molti anni una vera ombra gravò sul gioco, e l’idea che D&D fosse psicologicamente dannoso e legato a poteri oscuri era ancora molto viva quando iniziai a giocare nei primi anni '80. Il nuovo arrivato Kim Mohan racconta la GenCon XII, che fu la sua prima convention. Segue un saggio lungo e divertente intitolato The Game’s the Thing, con Mohan che riassume la sua esperienza con "Mi è piaciuto ogni singolo minuto." Il collaboratore occasionale Jon Pickens propone “Tournament Success in Six Steps” rivolto ai giocatori di D&D competitivo. I consigli sono perlopiù buon senso, ma sono un buon promemoria dei tempi in cui il gioco in convention significava gioco competitivo. A margine, ho partecipato a un’avventura competitiva di D&D poche settimane fa in una convention e mi è piaciuta moltissimo. C'è una nuova rubrica fissa chiamata Leomund’s Tiny Hut, che offre al veterano Len Lakofka uno spazio per condividere la sua saggezza su D&D. Questo pezzo inaugurale riguarda i vampiri, e Len espande notevolmente le informazioni contenute nel Monster Manual con un bel po’ di orpelli e regole casalinghe. Il materiale è solido. Passiamo alle altre rubriche regolari. Giants in the Earth include le statistiche di Sol of All Weapons (di Piers Anthony), Zorayas (di Tanith Lee) e Maal Dweb (di Clark Ashton Smith). Si potrebbe giustamente pensare che stiamo già attingendo ai personaggi di seconda fascia! In From the Sorcerer’s Scroll, Gygax rimprovera gentilmente Giants in the Earth per aver reso i personaggi “più simili a dei che a eroi.” Ma dedica la maggior parte della rubrica a difendere l’indipendenza editoriale di The Dragon. Non so cosa abbia provocato questa presa di posizione, ma la TSR è sempre stata sensibile a qualsiasi accusa che la rivista fosse semplicemente un organo interno della casa editrice. In Bazaar of the Bizarre, Bill Fawcett (che scriverà in seguito per FASA) presenta una serie di piccoli oggetti magici presumibilmente ideati da “Orlow l’Indolente.” Sono del tipo che oggi considereremmo oggetti magici “comuni” nella 5e. Le voci sono divertenti e ingegnose. La rubrica occasionale Up on a Soap Box ritorna con un contributo di Bob Bledsaw (fondatore di Judges Guild). Il sottotitolo, "Standardization vs. Playability", non comunica bene il contenuto. Bledsaw suggerisce che si può aumentare notevolmente l'interesse narrativo nei giochi introducendo elementi che deviano dalla “norma.” Ad esempio, bisognerebbe incontrare occasionalmente orchi molto intelligenti, le religioni significative dovrebbero avere tutte delle fazioni, la tecnologia dovrebbe variare da regione a regione e la lingua comune dovrebbe avere dialetti che portano a malintesi divertenti o pericolosi. Queste idee possono sembrare ovvie, ma mi pare che vengano applicate solo sporadicamente. L'ultima delle rubriche regolari è Dragon’s Bestiary, e qui abbiamo una chicca speciale. Un ventenne canadese di nome Ed Greenwood fa il suo debutto editoriale con una creatura chiamata “curst.” Avendo letto ogni articolo pubblicato nei primi 30 numeri di The Dragon, posso dirvi che questo, pur essendo breve, è di altissimo livello. Le idee sono forti, la meccanica ben congegnata, la scrittura chiara. Va detto che il livello della rivista in questa fase non era ancora altissimo (due numeri fa, nella stessa rubrica, è stato proposto il “Whiz-Bang Beetle”). Ma credo che non si tratti solo di giudicare a posteriori: il talento di Greenwood è già evidente. In questo numero sono presenti anche alcune varianti di design e discussioni. The New, Improved Ninja offre una raccolta di armi, strumenti e altri accessori per personaggi in stile ninja. Ci sono ottime idee, ma l’autore non fornisce sempre una meccanica solida per ciascuna. Boot Hill? Sure! But What Scale? discute le varie opzioni per le miniature del gioco Boot Hill. In FLATTOP: A Long Game but a Strong Game, il creatore del wargame FLATTOP spiega il processo di progettazione. Purtroppo ci sono solo poche recensioni in questo numero. Spellmaker della Gametime Games è “un gioco eccellente che offre un grande intrattenimento.” Black Hole, un gioco di fantascienza tattica della Metagamming, “si gioca molto velocemente” ed è “divertente.” Down Styphon, un regolamento per miniature con moschetti e picche della Fantasy Games Unlimited, è “molto giocabile” anche se la presentazione delle regole è solo “OK.” Sono presenti anche un paio di articoli di approfondimento. Armies of the Renaissance è il quinto capitolo di quella che sembra una serie interminabile. Più divertente è Lankhmar: The Formative Years of Fafhrd and The Mouser, un memoriale di Franklin C. Macknight, che frequentò il college con Fritz Leiber e Harry Fischer. Si prende il merito di aver introdotto Leiber all’arte della scherma e agli scritti di H.P. Lovecraft, il che è qualcosa. La pagina delle lettere è tornata e contiene contributi più positivi e intelligenti di quanto visto in passato. L’ultimo elemento degno di nota è una breve rubrica intitolata Tell Us Your Fantasies!, nella quale l’editore invita a inviare articoli. Vogliono contributi che siano “comprensibili, leggibili e illuminanti e/o divertenti e che trattino gli aspetti del gioco che conoscete meglio.” Quanto al compenso, “Paghiamo un minimo di 1 centesimo a parola, molto spesso ben più di così, e molto di più per materiale di altissima qualità.” Nel complesso, questo è uno dei numeri migliori, con un assortimento stuzzicante di articoli ben scritti. Si percepisce chiaramente che The Dragon è “salito di livello” di recente. Nel prossimo numero: avventure nella giungla, narrativa di J. Eric Holmes e la prima puntata di una rubrica di gioco diventata iconica! Link all'articolo originale https://www.enworld.org/threads/dragon-reflections-30.669891/
  2. Articolo di J.R. Zambrano del 14 Gennaio Sappiamo tutti che i Warlock ricevono il loro potere arcano da un patrono mistico, talvolta sinistro. Ma che aspetto ha questa relazione? Che abbiano fatto un patto con un immondo, siano riusciti a stringere un accordo con un essere fatato conservando la libertà, o abbiano stretto un vincolo con entità più esoteriche come un antico abominio o un magico unicorno che dona potere celestiale, i Warlock hanno un vasto numero di opzioni a loro disposizione per quel che riguarda i potenziali patroni. Eccetto per i Warlock Hexblade che, anche volendo provare a modificare il proprio patrono perche appaia come qualcos'altro, stanno comunque vendendo la propria anima ad una spada magica sotto mentite spoglie. E neanche delle buone mentite spoglie. Ma qualunque sia il suo patrono, la relazione di un Warlock con esso è di sicuro intensa e personale. Ecco alcune cose che potete provare per creare una relazione personale e profonda. Per prima cosa, bisogna considerare l'obiettivo superficiale della relazione. Alla fine è un accordo che il Warlock ha stretto con questo essere, il prezzo del potere diciamo. Il vostro personaggio ha mantenuto la sua parte dell'accordo? O sembra che il personaggio ne debba ancora pagare il prezzo? Lo status dell'accordo iniziale è un aspetto del personaggio che può generare future avventure. Il Grande Antico fa una richiesta o fa impazzire il Warlock, uno degli Immondi si impossessa della sua anima, etc. Ma la cosa interessante è che quel potere, una volta dato, non può essere preso indietro. E presumibilmente c'è una possibilità per il Warlock di sottrarsi a quell'accordo, o di imbrogliare il patrono, il che mi fa pensare ad un personaggio con il background Ciarlatano che abbia barattato la sua anima, ma che stia cercando in tutti i modi di battere in astuzia il suo patrono Immondo. O che magari si sia sottratto da quell'accordo e ora sia inseguito da sgherri infernali ad ogni passo. O potrebbe essere un grande spunto di trama: Il Grande Antico, o l'Immondo o persino il Signore Fatato, si impossessano del personaggio mentre "dorme" durante la notte. O ancora potrebbe essere una buona giustificazione per farsi tirare fuori dai guai all'ultimo minuto, dopotutto il vostro patrono deve proteggere il suo investimento. Il che è sia rincuorante che terrificante. Il punto è che (il Patrono) è una parte del background del vostro personaggio che potete usare per arricchire la storia personale del vostro Warlock tanto quanto il posto da dove viene. Pensate a com'è la loro relazione con il potere e guardatevi questo video (un dettaglio secondario di interesse in questo video è che un chierico può apertamente voltare le spalle alla sua divinità e mantenere la sua magia Divina. Adoro come questa piccola notizia bomba sia nascosta in un video sul Warlock.) Anche quello potrebbe creare una storia interessante. Ma siamo qui per parlare di relazioni e la Guida Omnicomprensiva di Xanathar contiene delle idee su come approfondire la relazione tra Warlock e Patrono. L'Atteggiamento del Patrono Il mio atteggiamento è: "devi sempre essere disposto a dare una mano ..." Una buona relazione è una strada a doppio senso e tiene da conto i sentimenti di ciascuno. E questo significa considerare come il vostro patrono si senta riguardo a voi. È gentile? Ha aiutato voi o le persone a voi care? È capriccioso, affabile un momento e minaccioso il momento dopo (come certi esseri fatati)? Vede tutto ciò come una chance di poter ancora agire sul mondo, anche se attraverso di voi? Ha avuto più vantaggi di voi nel vostro patto? Vi ha lasciato prendere da soli la vostra strada e le vostre decisioni personali, ma più diventate potenti più vi rendete conto che un giorno ne chiederà il conto? Termini Speciali del Patto A cosa, esattamente, avete acconsentito? Una buona relazione si basa su delle aspettative chiare: a prescindere da cosa vi aspettiate dall'altra persona, è importante che sappiate entrambi quali siano quelle aspettative. La stessa cosa vale per le condizioni del vostro patto. Dovete, occasionalmente, eliminare un nemico del vostro patrono? O riguarda più delle restrizioni che vi sono state imposte? Niente alcol o cose così? È qualcosa di più sinistro, come incidere il nome del vostro patrono sui muri? O sono condizioni più strane, come non indossare mai lo stesso abito due volte o dire costantemente il suo nome quando invocate il suo potere? Marchio Vincolante Qual è il marchio, se ce n'è uno, che il vostro personaggio porta per dimostrare di avere un patto arcano con un essere dagli indicibili poteri? Lo nasconde? Lo porta con orgoglio? Gli esempi includono l'avere uno dei vostri occhi simile a quelli occhi del patrono, il che potrebbe essere sexy alla David Bowie o che potrebbe voler dire avere un brutto caso di occhio alla Cthulhu. O trovare una piccola imperfezione sul volto ogni volta che vi svegliate, solo che ogni volta è in una posizione diversa. Magari sembrate soffrire di qualche malattia, nonostante non risentiate di alcun sintomo (molto Lovecraftiano). O magari apparite solo strani. In ogni caso, il patrono del Warlock può essere un ottimo strumento per sviluppare il personaggio e infilarvi entrambi dentro in (o tirarvi fuori da) molte brutte situazioni. Quindi la prossima volta che state considerando di fare un Warlock o che cercate di metterne alla prova uno, pensate al suo Patrono. È un'eccellente relazione su cui fare affidamento, perché il Warlock ha definitivamente bisogno di esso come via facile per avere i suoi poteri. Avete un Patrono preferito o un aggancio per una trama che lo riguarda? Fatecelo sapere nei commenti! Link all'articolo originale: https://www.belloflostsouls.net/2020/01/dd-patrons-warlocks-and-relationships-a-guide-to-eldritch-power-and-responsibility.html
  3. Articolo di J.R. Zambrano del 01 Febbraio Palla di Fuoco è più o meno sinonimo di D&D. Per alcuni è un rito di passaggio, un segno che sono arrivati al quinto livello pur avendo solo il d4 come Dado Vita nella 1E, dove si hanno solo due incantesimi e poi bisogna mettersi a riposare. Quindi nelle vecchie edizioni Palla di Fuoco è una ricompensa per aver tenuto duro durante i primi livelli spesso mortali. Per altri è un costante esercizio nel calcolare il volume. Qualunque sia la vostra prospettiva non c'è incantesimo più "alla D&D" di Palla di Fuoco: fa un sacco di danni, agli amici come ai nemici, e bisogna lavorare sodo per arrivarci. E a differenza di Dardo Incantato, non è detto che funzioni sempre. La prima volta che si ha la possibilità di lanciarla si ha la sensazione di aver dato una svolta alla propria carriera di Utilizzatore di Magia, si passa dall'essere la fragile figura in tunica con i d4 (o d6) come Dado Vita e che magari può fare qualche d4+1 danni per poi doversi riposare per un po', all'essere un potente mago capace di fare dei danni significativi. È lungi dall'essere un incantesimo perfetto (a seconda dell'edizione che state giocando, ce ne sono molti altri che possono far fare più danni in proporzione), ma è un solido ammontare di danni contro un nemico singolo ed è perfetto per ripulire la stanza di un dungeon da tanti nemici (anche se si dovrebbe essere molto cauti nel farlo nelle prime edizioni). Considerando tutto questo, diamo un'occhiata alla Palla di Fuoco attraverso i secoli. Prima Edizione Fermi tutti. Quando ho detto attraverso i secoli intendevo proprio attraverso i secoli, indossate i vostri guanti in lattice gente, stiamo per aprire la Scatola Bianca e tuffarci nella profonda magia dell'alba dei tempi. OD&D Ecco, ora ci siamo. Ogni cosa è in una gradazione di gialli, marroni e colori ruggine, c'è un vago odore di moquette un po' ovunque, e naturalmente c'è la Scatola Bianca di D&D. È qui che vengono presentati molti degli aspetti fondamentali. Gli Utilizzatori di Magia guadagnano nuovi incantesimi ogni due livelli. Gli incantesimi di terzo livello arrivano al quinto livello di Utilizzatore di Magia (quel livello di classe aveva il titolo di Thaumaturgist e, nota a parte, sapeva combattere come 3 uomini normali messi insieme). Quando si prendeva Palla di Fuoco si leggeva: Praticamente tutto ciò che ci si aspetta da una Palla di Fuoco. Raggio d'azione molto lungo (essenzialmente 72 metri), colpisce con la forza del livello da incantatore (e, teoricamente, si potevano avere infiniti livelli da incantatore) ed esplode in un raggio di circa 6 metri. NdT le distanze in OD&D e AD&D 1E erano spesso legate alle notazioni delle distanze nei giochi di guerra medievali, come Chainmail, che si basavano sui pollici. Un pollice (indicato come ") corrispondeva solitamente a 1,5 metri o a 3 metri, ma la conversione variava a seconda che ci si trovasse al chiuso o all'aperto e sulla base delle tabelle usate. In Basic D&D, e in altre edizioni seguenti di AD&D, si passò invece all'uso del piede o della iarda come unità di misura interna per D&D, laddove 5 piedi = 1,5 metri e 1 iarda è essenzialmente equivalente ad 1 metro. Palla di fuoco è rimasta largamente invariata in seguito. Ci sono poi stati l'Expert, il Companion, il Master e l'Immortal che hanno mantenuto Palla di Fuoco decisamente limitata. La notazione del raggio fu cambiata da 24 pollici a 240 piedi (72 metri) e le fu dato un raggio d'esplosione di 20 piedi (6 metri) A parte questo, Palla di Fuoco rimane Palla di Fuoco attraverso tutte le varie Revisioni. Ma ora arriviamo ad AD&D... 1a Edizione Ok, eccoci qua. Anche in AD&D 1E la Palla di Fuoco è di nuovo disponibile solo per il Thaumaturgist (la progressione dei titoli dei livelli dell'Utilizzatore di Magia è: Prestidigitator/Evoker/Conjurer/Theurgist/Thaumaturgist/Magician/Enchanter/Warlock/Sorcerer/Necromancer/Wizard e poi sempre Wizard per i livelli 12-20) Palla di fuoco, naturalmente, è ancora presente. E' sempre di 3° livello e infligge ancora d6 di danni per livello. Ma! Ci sono un po' di differenze importanti, qualche nuova trovata che cambia il modo in cui l'incantesimo interagisce col mondo di gioco. Diamoci un'occhiata: NdT: notare l'errore di stampa per cui, nonostante la presenza della componente materiale della palla di guano e zolfo, non ci sia la dicitura M nella riga delle componenti. A livello di volume 33.000 piedi cubi corrispondono a circa 891 metri cubi, ovvero il volume occupato da 33 cubi di spigolo 3 metri. La differenza più grande sono le specifiche componenti materiali, il tempo di lancio in 3 segmenti, il raggio più corto (dipendente dal livello) e naturalmente l'area della Palla di Fuoco. Che sia chiaro, quel volume si traduce in una sfera di circa 6m di raggio, cosa che avrebbero potuto affermare direttamente, ma invece si sono andati a fare tutti i calcoli per chiarire che l'incantesimo riempie un volume di "circa" 33.000 piedi cubici (per poi rovinare il tutto con quella parentesi dove dicono "o iarde", personalmente saprei sicuramente quale tra le due interpretazioni userei da giocatore). NdT 33.000 iarde cubiche corrispondono a circa 25.000 metri cubici. Ma l'altra cosa interessante è che la Palla di Fuoco di AD&D 1E si espande per riempire l'area, il che significa che si potrebbe riempire un corridoio stretto con una singola Palla di Fuoco, ma questo porta con sé anche un'implicazione più sottile. Lanciando Palla di Fuoco contro il suolo si guadagnerà del volume extra, perché la sfera diventa una semisfera. Volendo fare i calcoli si noterà che ottiene circa 1,5 metri extra di raggio, quindi si avrà un esplosione del raggio di 7,5 metri, e che a spararla addosso ad una creatura specifica se ne avranno meno (ma si avrà della portata extra). Un altro grosso cambiamento è che ora Palla di Fuoco crea un cambiamento massiccio nell'ambiente. In questa edizione Palla di Fuoco dà fuoco a tutto ciò che investe. Carta, oggetti di legno, tutto ciò che è combustibile prende fuoco e in una mossa molto alla Gygax (ovvero cavoli vostri giocatori) l'incantesimo farà fondere l'oro e gli altri tesori che si trovano nel posto sbagliato. Inoltre questo è anche il momento dove entrano in gioco le storiche componenti materiali, guano di pipistrello e zolfo (ovvero la cara vecchia polvere da sparo). 2a Edizione La 2a Edizione non fece grossi cambiamenti. La differenza più grande è che ora, invece di avere un raggio d'azione di 10 pollici + 1 pollice per livello, il raggio d'azione è calcolato come 10 metri + 1 metri per livello. Il che è bene, perché adesso si può lanciare una Palla di Fuoco molto più lontano senza fare affidamento sull'instabile scala di gittata "al chiuso o all'aperto". La 2E, inoltre, aggiunge un limite al danno (10d6) il che mi dice che qualcuno si era stufato di personaggi del 18° e 19° livello che ogni volta facevano saltare in aria tutti quanti con palle di fuoco da 19d6 di danno lanciabili 6 volte al giorno. 3a Edizione La Terza Edizione cambiò un sacco di cose per la Palla di Fuoco. I due cambiamenti più grossi sono: ha un raggio d'azione di 120m + 12m per livello (rendendolo uno degli incantesimi con un raggio d'azione finora più lungo). E la seconda cosa è che questa edizione aggiunge i talenti di Metamagia. Specialmente i Maghi, possono tirare fuori dalla loro Palla di Fuoco cose che vanno oltre il limite di 10d6 di danno. Si potevano vedere cose come Palle di Fuoco Potenziate e Massimizzate, oppure una Palla di Fuoco Rapida lanciata in un istante alla quale se ne accompagnava una lanciata regolarmente di modo da fare 20d6 di danni in un singolo round, o ancora una Palla di Fuoco Rapida e Potenziata insieme ad un'altra Palla di Fuoco Potenziata per fare 20d6 x1,5 danni in un singolo turno. Certo, come già detto prima, ci sono un sacco di modi migliori di fare danni ad un singolo bersaglio, eppure questo rimane un classico. 4a Edizione Per quanto ami la 4a Edizione, è certo che abbia la peggior Palla di Fuoco della storia del gioco. Guardate: Certo, è un esplosione considerevole e fa comunque la metà dei danni anche superando il tiro salvezza, ma 3d6, specialmente al 5° livello, sono praticamente uno schiaffetto sulla mano degli avversari e, a meno che non la si usi contro degli sgherri, non da soddisfazione. Specialmente visto che è un potere Giornaliero. Ma la 4E riuscì comunque a dare una buona base per la successiva iterazione della Palla di Fuoco, che è probabilmente la mia preferita. NdT la palla di fuoco della 4E aveva poi ricevuto una errata portandola a fare 4d6 + modificatore di Intelligenza danni da fuoco. 5a Edizione La 5E torna alle basi, ma con un cambiamento. Tutto ciò che hanno fatto è stato aumentare il danno a 8d6. Ma dà tanta soddisfazione e lanciarla è il massimo del divertimento. Ed anche tirando dei risultati scarsi si fa comunque qualcosa. Non so perché quei 3d6 extra facciano tanta differenza, ma la fanno. E si può far salire il danno man mano che si sale di livello: è molto efficiente e serve alla grande come base per gli incantesimi offensivi. Gli incantesimi offensivi di questa edizione usano la Palla di Fuoco come linea di riferimento. Bene, questa è la Palla di Fuoco, da OD&D fino alla 5a. Certe cose sono dei classici per un motivo: tenetelo a mente durante quei weekend nei quali lanciate una Palla di Fuoco in una stanza di 6 x 9 metri piena di Orchi. Non solo state facendo danni in modo efficiente, ma siete anche parte della grande tradizione di D&D. Link all'articolo originale: https://www.belloflosts ouls.net/2020/02/dd-a-brief-history-of-fireball.html
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