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Oh, finalmente!


Aerys II

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Terminato un racconto non brevissimo, Il Ritratto dell'Angelo, sul solito blog.

Vi pregherei di leggerlo prima di, eventualmente, aprire lo spoiler...

Spoiler:  
La terza parte, riassume i vari indizi lasciati qua e là, e completa l'opera di progressivo incupimento che ho voluto conferire: se la prima parte è prettamente "delicata", limitandosi al punto di vista di una bambina inconsapevole, la seconda già spezza l'atmosfera con l'iniziale immagine del cadavere gonfio della madre. E' la terza, infine, a farsi portatrice di sangue e follia.

Parallelamente all'oscurità che va infittendosi (ripresa nei riferimenti al tramontare del sole nella terza parte), si delinea in una proporzione inversa il tema della consapevolezza. E' un percorso che mi piace fare, o meglio che ho intenzione di riprendere: il racconto è diviso in diverse parti, e in ciascuna si fa più acuta la percezione delle cose da parte dei protagonisti, o meglio del lettore. Questo, inevitabilmente, fa scoprire l'orrore. Così, se nella prima parte il quadro è una bellissima sorpresa per Emily e per chi legge, nella seconda diventa quasi un'innocente ossessione per la bambina (e inizia a dare spazio a indizi per il lettore), e nella terza si svela come l'incarnazione della follia del padre, che ormai precipita a valanga in un oblio di cui non siamo sicuri: saranno visioni allucinatorie, le sue? Saranno davvero immagini di altri mondi devastati da infinite variazioni dell'Apocalisse? Non lo sappiamo.

Ciò che sappiamo, e qui sta l'ultimo e reale tema, è che la sua opera degenerata è vana: non c'è modo di evitare il decadimento, la morte. Il tempo scorre, e noi non possiamo ingannarlo. Così, la tela che ha prodotto con tanti folli sacrifici, l'altare alla vita fatto di cadaveri, non è altro che un'illusione, un pezzo di materia destinato, come tutto, a sparire.

Almeno, questa è a grandi linee la mia idea.

Riguardo alle indicazioni geografiche e storiche, ho voluto renderle palesi solo in questa terza parte...

Spoiler:  
Per i bambini, il cronotopo non ha senso, come asserisco esplicitamente nella seconda parte, ed è dunque nella parte in cui compare il PoV del padre, adulto, ad avere senso l'inquadratura. Questa non è esplicita, ma per chi conosce la storia d'Irlanda (sappiamo con certezza di trovarci di fronte a personaggi irlandesi dalle ultime righe) la presenza (o meglio, il ricordo) del "Re Parnell", unitamente a "Sackville Street" (vecchio nome della via principale di Dublino) da un'idea, volendo indagare un attimo, riguardo gli anni d'ambientazione...

Qualche piccola citazione qua e là...

Spoiler:  
Una su tutte "Nell'uscire dalla porta, egli causò un riflesso", immagine presa dall'immenso INLAND EMPIRE, del regista David Lynch. Per altro, Lynch è anche il nome di un personaggio secondario del Ritratto dell'Artista da Giovane di Joyce. Opera in cui si parla del "povero Re Parnell". Una combinazione, ma mi faceva piacere sottolinearle. ;-)

EDIT: Dimenticavo!

Spoiler:  
La figura del Divoratore di Sogni è ispirata al Baku, mostro della cultura sino-giapponese che si nutre di sogni (belli e brutti). Non ha una valenza prettamente negativa, e si dice possa guarire da diversi mali. Anche una delle immagini ritratte dal pittore, il cetaceo scheletrico, è ispirato a una creatura del mito nipponico, ovvero la Bakekujira. Entrambe le creature sono descritte in Enciclopedia dei Mostri Giapponesi, di Shingeru Mizuki.

Emily, invece, me la immagino simile alla bambina sulla copertina di Images & Words, dei Dream Theater, pur avendo il nome della protagonista di una canzone dei Pink Floyd.

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