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Fullmetal Alchemist: ovvero, come avere un soggetto fantastico e mandarlo in malora.


Le Fantome

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Torniamo a recensire, questa volta un'opera giapponese di discreto successo internazionale: Fullmetal Alchemist.

Premessa: nonostante io abbia visto tutta la serie animata denominata "Full Metal Alchemist: Brotherhood" non ho mai letto il fumetto originale. Tuttavia, diversi appassionati mi hanno detto che è abbastanza fedele all'opera originale sia nello svolgimento degli eventi che nell'atmosfera e nelle tematiche, quindi penso di poterne parlare con cognizione di causa. 

Ora, la mia non sarà una vera e propria recensione. Sarà piuttosto uno sfogo, su come, secondo me, Full Metal Alchemist incarni perfettamente il concetto di "occasione sprecata".

Diamo un'infarinatura di cosa stiamo parlando a chi non dovesse conoscere l'opera: le vicende si ambientano nella nazione fittizia di Amestris, una sorta di federazione di più cantoni la cui capitale, Central City, ha un'architettura europea che potrebbe richiamare la Vienna dei primi del '900.

Oltre la nazione di Amestris, sono citate altre nazioni fittizie, quali gli stati di Drachma, Xing e altri ancora. La sensazione, quindi, è quella di trovarsi su una Terra alternativa, che nulla ha da spartire con il mondo reale e la sua storia.

In questa "Terra alternativa" esiste una forma di magia chiamata, all'interno della serie, in modo assolutamente improprio "alchimia" o, peggio ancora, "scienza". 

Questo, per me, è stato il primo grande problema della serie: l'assoluta confusione in cosa consistesse davvero la presunta "alchimia" tanto decantata fin dal primissimo episodio.

Nella realtà, l'alchimia è stata un insieme di pratiche, per lo più misteriche e spirituali, che riguardavano presunte proprietà sovrannaturali della materia e delle sostanze. Gli alchimisti erano veri e propri iniziati di sette religiose, che credevano che gli astri e le congiunzioni astrali potessero influenzare determinate sostanze, così come credevano che vi fossero entità sovrannaturali che intervenivano nelle reazioni chimiche. Ancora ai tempi di Antoine-Laurent de Lavoisier (1743 - 1794) si riteneva che, nei fenomeni di combustione, intervenisse una misteriosa entità sovrannaturale chiamata "Flogisto", responsabile della scomparsa apparente della massa del combustibile. Fu proprio Lavoisier a dimostrare che non era necessario invocare la mediazione di un'entità sovrannaturale per spiegare il fenomeno e che, in realtà, la massa si conservava nei prodotti della combustione. Non a caso Lavoisier era un chimico, non un alchimista.

Cosa voglio dire con questo? Che l'alchimia NON è, come molti credono, una disciplina "antenata" della chimica. Era qualcosa di profondamente diverso: l'alchimia si basava su paradigmi concettuali antitetici a quelli della chimica. Era una pratica profondamente esoterica, nel quale si dava importanza a concetti astrusi e astratti, quali presunte "simpatie" o "antipatie" tra le sostanze, oppure degli effetti che i moti di Giove o Saturno potevano avere sui metalli o sulle persone. 

Ora che abbiamo chiarito cosa fosse l'alchimia nel mondo reale, parliamo di cos'è l'alchimia in "Fullmetal Alchemist": una forma di magia del tutto arbitraria. 

Eh sì: perché se è vero che l'alchimia non fu mai una scienza, in FullMetal Alchemist diventa vera e propria magia: gli alchimisti possono (apparentemente) fare TUTTO, tra cui: erigere muri di dimensioni arbitrarie, costruire ponti di dimensioni arbitrarie, costruire (dal pavimento di una stanza) una lancia, riparare con il solo tocco delle mani una radio o una carrozzina, dare fuoco all'aria o alle persone, fare esplodere gli arti umani al tocco, creare il ghiaccio dall'aria, curare ferite gravi (causate da armi da taglio o proiettili) senza che rimanga neanche una cicatrice, fondere insieme più creature viventi in orride chimere, vincolare un'anima a un oggetto per impedirne la morte, creare la vita, et cetera, et cetera.

Ovviamente, questo rende impossibile capire durante la serie cosa realmente i protagonisti (e i loro nemici) possano fare: perché, potendo fare tutto, lo spettatore non ha nulla a cui aggrapparsi per poter fare previsioni. Questo, dal mio punto di vista, ha spesso reso la visione dei momenti più salienti terribilmente noiosa: non solo non capivo mai la reale entità delle forze in campo ma sapevo anche che, qualora le cose si fossero messe male per i protagonisti, l'eccessiva flessibilità e "onnipotenza" dei loro poteri li avrebbe salvati in ogni caso. Cosa che, puntualmente, accadeva.

Ma la cosa veramente ridicola è che, nella serie, viene ripetuto continuamente che l'alchimia non solo "è una scienza" (?!) ma che è anche vincolata a un presunto principio di equivalenza, una forma distorta del principio di conservazione della massa di Lavoisier.

Questo non è mai tradotto in qualcosa di concreto all'interno della serie animata: nonostante questo presunto limite dell'alchimia venga ripetuto quasi ossessivamente, non si capisce mai quando un alchimista possa finire realmente "le risorse" a sua disposizione. In linea teorica, anche l'aria che respira potrebbe essere usata dall'alchimista come arma, perfino il suolo dove cammina o la sua stessa carne! E, ovviamente, è quello che puntualmente accade! Che senso ha, narrativamente parlando, inserire un presunto "limite" all'onnipotenza dell'alchimia se poi, a conti fatti, questo limite praticamente non sussiste e sembra non porre mai un effettivo vincolo alle azioni dei personaggi? Non so, io mi sono sentito preso quasi in giro, durante la visione.

La cosa ironica è che, nella serie, viene introdotta una pietra magica, la fantomatica "pietra filosofale", una sostanza rossa che può "apparentemente" violare il principio di equivalenza. Ogni personaggio che vi mette le mani sopra ne parla come se avesse in mano qualcosa che possa renderlo virtualmente onnipotente ma, in realtà, non è così: siccome il principio di equivalenza tanto decantato nella serie non ha MAI un effetto concreto su cosa possano o non possano fare i personaggi, anche la "pietra filosofale" che permetterebbe di violare questo principio diventa un oggetto narrativamente insignificante: è importante perché ci dicono che lo sia, non perché sia mai evidente che lo sia davvero. Ho trovato questa cosa quasi grottesca.

Che dire di FullMetal Alchemist: è una vicenda scritta da persone che non hanno idea di cosa sia stata davvero l'alchimia e che non sanno neanche come creare un "sistema magico" vagamente coerente. Ciò che ne risulta è una storia dove si susseguono eventi per lo più casuali, con svolte narrative al limite del demenziale.

Ah, ultima chicca: sapete che il protagonista della serie, un alchimista di stato, a inizio serie si professa ateo? Sipario.

 

Modificato da Le Fantome

8 Commenti


Commento consigliato

Cita

Ah, ultima chicca: sapete che il protagonista della serie, un alchimista di stato, a inizio serie si professa ateo? Sipario.

Qui sono morto! 🤣

Non ho mai visto l'anime né letto il manga, ma dopo il tuo sfogo mi trovo in un limbo tra "voglio vedere cosa diavolo hanno fatto" e "pietà, posso ancora salvarmi". 😂

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18 minuti fa, Vackoff ha scritto:

Qui sono morto! 🤣

Non ho mai visto l'anime né letto il manga, ma dopo il tuo sfogo mi trovo in un limbo tra "voglio vedere cosa diavolo hanno fatto" e "pietà, posso ancora salvarmi". 😂

Allora, la serie "Brotherhood", quella più fedele alle vicende originali, ha più stagioni. La prima è abbastanza godibile, malgrado tutti i problemi che riguardano il funzionamento confuso e abbastanza arbitrario della fantomatica "alchimia". Diciamo che il carisma di alcuni personaggi e alcuni intrecci sopperiscono alle carenze logiche e aiutano a sostenere il tutto. Della prima stagione, tutto sommato, ho un buon ricordo. Ma dalla seconda... mamma mia, un declino costante. 
A un certo punto, l'autrice inserisce nemici apparentemente così potenti e letali che poi, puntualmente, è costretta a "depotenziarli" senza motivo di continuo, altrimenti ucciderebbero i protagonisti in un battito di ciglia. E' assolutamente snervante, non riesci più a goderti un singolo scontro per questo motivo :'D

Comunque ci sono alcune "chicche" che val la pena recuperare: ad esempio, la rappresentazione di Dio all'interno della serie è una delle più efficaci che abbia mai visto: esso è la Soglia, un portale marmoreo in una specie di spazio bianco sconfinato, oltre il quale si trova la "vera scienza", in realtà un abisso oscuro senza fine dove flussi di eventi e fenomeni distorti si susseguono in forme caleidoscopiche senza fine. Personalmente, è la rappresentazione di Dio che ho fatto mia per quanto concerne Radiogenesi, pur rielaborandola e rendendola coerente con la mia visione.😁

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Mah... a me personalmente FMA (il manga e la serie "Brotherhood") è piaciuto molto.
Personaggi interessanti, storia appassionante... ammetto che l'alchimia di FMA non sia l'alchimia del mondo reale, ma stiamo pur sempre parlando di un'opera di fantasia ambientata in un mondo che non è il nostro.
Il "cuore" dell'opera, poi, non è nemmeno l'ottenimento della pietra filosofale o il recupero dei propri corpi da parte dei fratelli Elric, ma

Spoiler

come dimostra il combattimento finale contro Father, il sacrificio di Greed, o la rinuncia al potere dell'alchimia da parte di Edward Elric: la vera forza sono gli amici.

 

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37 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

Mah... a me personalmente FMA (il manga e la serie "Brotherhood") è piaciuto molto.

Ne sono lieto, il mio parere non inficia in alcun modo che ad altri l'opera possa esser piaciuta molto.

37 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

Personaggi interessanti

Personaggi sì interessanti, ma spesso contraddittori. E alcuni erano anche un po' grotteschi, ma nel senso negativo del termine secondo me.

37 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

storia appassionante...

Sì, se non fosse che alcuni eventi accadono in modo straordinariamente forzato. Uno su tutti: per impedire il piano del Padre sarebbe bastato far crollare con della dinamite il tunnel scavato da Pigrizia prima della congiunzione astrale, una soluzione di una banalità sconcertante che però non balena in testa a nessuno dei protagonisti neanche per un momento. E dire che alcuni di loro sono anche esperti di esplosivistica e tattica militare...

37 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

ammetto che l'alchimia di FMA non sia l'alchimia del mondo reale

Questo di per sé non sarebbe un problema. Il punto è che non è un sistema magico coerente. Gli alchimisti sembrano poter fare di tutto. La bambina di Xing riesce a guarire Scar da ferite mortali con la sola imposizione delle mani, per dire.

37 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

Il "cuore" dell'opera, poi, non è nemmeno l'ottenimento della pietra filosofale o il recupero dei propri corpi da parte dei fratelli Elric, ma

Ma infatti il soggetto alla base, quello che tu sottolinei, è molto bello. Penso sia la trama che ci hanno costruito sopra che non si regga in piedi sotto quasi nessun punto di vista :'D

Ciò detto, ribadisco che se ti sei appassionato all'opera e ne serbi un bel ricordo, va benissimo!

Modificato da Le Fantome
  • Grazie 1
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Mi sa che non abbiamo letto lo stesso manga e visto lo stesso anime. 
Non voglio impelagarmi in una discussione infinita, ma il principio di scambio equivalente viene spiegato in modo piuttosto esaustivo. 

Puoi ottenere una trasformazione della materia, a patto di fornire la materia stessa e l'energia. Per fare ciò hai bisogno di incanalare il tutto tramite un sigillo, un cerchio alchemico. Queste sono le basi. 
Per creare una spada di 1kd di ferro hai bisogno dell'energia sufficiente per trasformare le particelle di ferro contenute in un oggetto metallico, più o meno di 1kg di peso. Tale energia la crei tu usando il sigillo. O meglio, la ottieni come parte dello scambio equivalente, l'energia è sempre stata lì in potenza e fa parte del flusso della natura. La pietra filosofale ti permette di "barare" al costo dell'energia vitale di individui usati per creare la pietra stessa. 

L'alchimia di FMA non è diversa da normali pratiche di forgiatura, chimica, costruzione edile XD Solo è immediata. 
Infatti la maggior parte degli alchimisti deve portare con sé l'occorrente per fare ciò che deve fare, oppure arrangiarsi con quello che trova in giro. Ed usa il ferro dei propri automail per creare lame o altri oggetti temporanei, oppure lo prende da altre parti. Mustang deve creare una scintilla iniziale o usare una fiamma già presente, perché l'ossigeno brucia naturalmente ma in natura di solito non c'è fuoco allo stato brado, senza combustibile. Il misconosciuto Alchimista d'Argento usa l'argento della protesi e della spada (non lo crea da altri metalli), etc etc. 

I limiti degli alchimisti sono ben chiari per tutta l'opera. L'unico elemento un po' vago è "l'energia necessaria" per cominciare una trasmutazione. Non viene mai specificata quanta ne serva, come venga dosata... ma si immagina che la capacità di comprenderla e impiegarla bene siano le basi di un buon alchimista. 
I ricercatori infatti creano trasmutazioni complesse (chimere, per esempio) usando cerchi fissi che incidono o disegnano in molto tempo; probabilmente servono a stabilizzare il trasporto di energia in gran quantità. Gli alchimisti dell'esercito usano trucchi come guanti o tatuaggi con dei marchi semplici... ma possono usarli in modo limitato. L'Alchimista Scarlatto può usare i guanti per creare esplosioni ricombinando elementi nei corpi e negli oggetti (di preciso, chimicamente, non penso funzioni davvero... MA può avere a che fare anche con l'energia usata per la trasmutazione stessa), e non può usare quei cerchi per trasformare una macchina in una gabbia o una panchina. 
L'alchaestri (o come si scrive) è invece una forma di alchimia che si rifà esclusivamente all'energia degli esseri viventi. Quindi viene considerata "guaritrice". Qui effettivamente rientra di prepotenza il topos del ki e dei punti di pressione e dell'energia vitale che fluisce nelle creature viventi, molto caro ai giapponesi e presente in tantissimi anime. 

P.s. per impedire il piano del Padre non sarebbe bastato far esplodere un tunnel, perché nel tunnel c'era Pride. Avrebbe impedito il crollo o ucciso gli artificieri prima dell'esplosione. Tra l'altro questo avrebbe rallentato solo per poco il Padre, senza risolvere la questione (la vittoria avviene proprio perché tutti i protagonisti si alleano e si uniscono in un ensamble contro un individuo che è fondamentalmente da solo e privo di alleati). 

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4 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Mi sa che non abbiamo letto lo stesso manga e visto lo stesso anime. 

Fidati, lo abbiamo fatto. 

4 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Non voglio impelagarmi in una discussione infinita, ma il principio di scambio equivalente viene spiegato in modo piuttosto esaustivo. 

Neanch'io voglio dilungarmi più del dovuto, non temere. Ma un commento tanto lungo e scritto con accortezza merita una risposta, anche se immagino resteremo entrambi "arroccati" sulle rispettive posizioni.

Partiamo dal presupposto che io non ritengo (ne ho affermato) che il principio di scambio equivalente non venga spiegato, anzi: viene ripetuto innumerevoli volte nella serie.

Il problema è che questa spiegazione in cosa consiste non aiuta comunque lo spettatore a comprendere quali siano i limiti di un alchimista: a seconda dei casi, sembrano poter manipolare quantità arbitraria di materia e in forme arbitrariamente complesse. Il protagonista, in uno dei primi episodi, ripara letteralmente una radio (dispositivo complesso, dotato di circuiti, cavi, pile e quant'altro) con il semplice tocco delle mani. E non è l'unico caso. La sensazione è che gli alchimisti, teoricamente, potrebbero ricombinare qualsiasi sostanza in qualsiasi altra cosa, il tutto in modo quasi istantaneo e con uno sforzo apparentemente nullo da parte dell'alchimista. A parole viene detto che vi sono dei limiti, ma nella serie questi limiti non vengono mai percepiti. C'è una discrepanza tra quanto viene detto e quanto viene mostrato a mio avviso, e questo in molte, troppe situazioni.

10 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

I ricercatori infatti creano trasmutazioni complesse (chimere, per esempio) usando cerchi fissi che incidono o disegnano in molto tempo; probabilmente servono a stabilizzare il trasporto di energia in gran quantità. Gli alchimisti dell'esercito usano trucchi come guanti o tatuaggi con dei marchi semplici... ma possono usarli in modo limitato. L'Alchimista Scarlatto può usare i guanti per creare esplosioni ricombinando elementi nei corpi e negli oggetti (di preciso, chimicamente, non penso funzioni davvero... MA può avere a che fare anche con l'energia usata per la trasmutazione stessa), e non può usare quei cerchi per trasformare una macchina in una gabbia o una panchina. 

Anche questa affermazione è molto vaga: apparentemente, tutto l'occorrente per creare una chimera perfettamente adatta alla vita è un cerchio alchemico disegnato sul pavimento e due povere cavie, nient'altro. Ci sono ulteriori limiti? Può darsi, ma la serie non è mai chiara su quali dovrebbero essere, né perché un alchimista dovrebbe limitarsi a trasmutare un solo tipo di materiale piuttosto che, letteralmente, qualsiasi cosa gli capiti sotto mano. Servono cerchi alchemici diversi? Può darsi, ma dato che letteralmente QUALSIASI cosa può essere usata come cerchio alchemico (perfino le gallerie o le nuvole, oggetti quindi privi di una vera e propria consistenza fisica) non si capisce perché un alchimista all'occorrenza non possa disegnare con un gessetto e una lavagna portatile qualsiasi cerchio magico gli serva in ogni momento. Nella pratica, è tutto molto più vago e arbitrario di quanto venga spiegato a parole con dovizia di particolari.

15 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

L'alchaestri (o come si scrive) è invece una forma di alchimia che si rifà esclusivamente all'energia degli esseri viventi. Quindi viene considerata "guaritrice". Qui effettivamente rientra di prepotenza il topos del ki e dei punti di pressione e dell'energia vitale che fluisce nelle creature viventi, molto caro ai giapponesi e presente in tantissimi anime. 

Va bene, ciò non toglie che vi sono personaggi che dal nulla hanno doni di preveggenza, capiscono la posizione esatta di nemici nascosti e possono curare ferite mortali con il solo tocco delle mani, senza che lascino neppure sangue o cicatrici. Sarà pure legato a concetti intimi della cultura orientale, ma io quando in una storia vi sono simili poteri, per lo più nelle mani di una bambina accompagnata da un cucciolo di panda, mi sale un tedio profondo.

17 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

P.s. per impedire il piano del Padre non sarebbe bastato far esplodere un tunnel, perché nel tunnel c'era Pride. Avrebbe impedito il crollo o ucciso gli artificieri prima dell'esplosione. Tra l'altro questo avrebbe rallentato solo per poco il Padre, senza risolvere la questione (la vittoria avviene proprio perché tutti i protagonisti si alleano e si uniscono in un ensamble contro un individuo che è fondamentalmente da solo e privo di alleati). 

La congiunzione astrale sarebbe durata poche ore e non si sarebbe ripetuta per secoli. Facendo crollare il tunnel in corrispondenza della congiunzione, in che modo Pride, il Padre o chiunque altro avrebbe potuto istantaneamente ricostruire il tunnel per permettere il rituale? Siamo realisti, il piano del Padre era semplicemente una macchinazione troppo complicata e che richiedeva troppe variabili per poter funzionare senza enormi forzature logiche. Anche perché il tunnel è lungo centinaia di chilometri, a Pigrizia sono occorsi decadi, forse secoli per scavarlo nella sua interezza. Inoltre, Pride non avrebbe mai potuto impedire detonazioni sincrone in cantoni diversi, a meno che non avesse il dono della ubiquità (cosa che non mi risulta).

Ciò detto, ti lascio con una piccola provocazione: nell'istante in cui il Padre assimila il Fondatore (o una sua parte) diventa in grado di controllare le reazioni di fusione termonucleare (emblematica la scena in cui tiene in mano una riproduzione in miniatura del sistema solare).
Perché non disintegra istantaneamente i protagonisti con una detonazione atomica? 😁

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10 minuti fa, Le Fantome ha scritto:

Il problema è che questa spiegazione in cosa consiste non aiuta comunque lo spettatore a comprendere quali siano i limiti di un alchimista: a seconda dei casi, sembrano poter manipolare quantità arbitraria di materia e in forme arbitrariamente complesse. Il protagonista, in uno dei primi episodi, ripara letteralmente una radio (dispositivo complesso, dotato di circuiti, cavi, pile e quant'altro) con il semplice tocco delle mani. E non è l'unico caso. La sensazione è che gli alchimisti, teoricamente, potrebbero ricombinare qualsiasi sostanza in qualsiasi altra cosa, il tutto in modo quasi istantaneo e con uno sforzo apparentemente nullo da parte dell'alchimista. A parole viene detto che vi sono dei limiti, ma nella serie questi limiti non vengono mai percepiti. C'è una discrepanza tra quanto viene detto e quanto viene mostrato a mio avviso, e questo in molte, troppe situazioni.

Viene implicato chiaramente: maggiore la quantità di materiale da trasmutare, maggiore o più complicato deve essere il cerchio. Infatti il Padre ha bisogno di un cerchio bello grosso! Tieni poi presente che gli alchimisti che vediamo di più in azione sono dei geni: Ed e Al, Izumi, in un certo senso pure Mustang. Già Armstrong è estremamente specializzato e si implica che non abbia vita semplice a trasmutare cose che non siano rocce e pietre. 

13 minuti fa, Le Fantome ha scritto:

Anche questa affermazione è molto vaga: apparentemente, tutto l'occorrente per creare una chimera perfettamente adatta alla vita è un cerchio alchemico disegnato sul pavimento e due povere cavie, nient'altro. Ci sono ulteriori limiti? Può darsi, ma la serie non è mai chiara su quali dovrebbero essere, né perché un alchimista dovrebbe limitarsi a trasmutare un solo tipo di materiale piuttosto che, letteralmente, qualsiasi cosa gli capiti sotto mano. Servono cerchi alchemici diversi? Può darsi, ma dato che letteralmente QUALSIASI cosa può essere usata come cerchio alchemico (perfino le gallerie o le nuvole, oggetti quindi privi di una vera e propria consistenza fisica) non si capisce perché un alchimista all'occorrenza non possa disegnare con un gessetto e una lavagna portatile qualsiasi cerchio magico gli serva in ogni momento. Nella pratica, è tutto molto più vago e arbitrario di quanto venga spiegato a parole con dovizia di particolari.

Si, ma i cerchi alchemici vanno ricreati. Vanno studiati e testati chissà quante volte. Tucker ci mette anni a perfezionarli e ancora fanno schifo, relativamente parlando. L'obiezione è come dire che per accendere una TV serve solo premere un tasto e ciò è assurdo perché la TV è un apparecchio complesso e pieno di cavi, circuiti e chip. Certo creare la prima TV sarà stato complicato e ha richiesto lavoro. Migliorarla richiede studi anche oggi. Ma usarne una già fatta, o crearne un modello standard, richiede solo dei progetti e il materiale. 

16 minuti fa, Le Fantome ha scritto:

Va bene, ciò non toglie che vi sono personaggi che dal nulla hanno doni di preveggenza, capiscono la posizione esatta di nemici nascosti e possono curare ferite mortali con il solo tocco delle mani, senza che lascino neppure sangue o cicatrici. Sarà pure legato a concetti intimi della cultura orientale, ma io quando in una storia vi sono simili poteri, per lo più nelle mani di una bambina accompagnata da un cucciolo di panda, mi sale un tedio profondo.

Ciò detto, ti lascio con una piccola provocazione: nell'istante in cui il Padre assimila il Fondatore (o una sua parte) diventa in grado di controllare le reazioni di fusione termonucleare (emblematica la scena in cui tiene in mano una riproduzione in miniatura del sistema solare).
Perché non disintegra istantaneamente i protagonisti con una detonazione atomica? 😁

Per curiosità, hai visto altri anime? Perché queste capacità sono abbastanza lo standard XD FMA è solo leggermente più realistico di altri anime o manga di genere.
In merito al Padre che poteva uccidere tutti, sì... poteva. Forse? E a che pro? Era già "invincibile" e voleva ben dimostralo a tutti. 

18 minuti fa, Le Fantome ha scritto:

La congiunzione astrale sarebbe durata poche ore e non si sarebbe ripetuta per secoli. Facendo crollare il tunnel in corrispondenza della congiunzione, in che modo Pride, il Padre o chiunque altro avrebbe potuto istantaneamente ricostruire il tunnel per permettere il rituale? Siamo realisti, il piano del Padre era semplicemente una macchinazione troppo complicata e che richiedeva troppe variabili per poter funzionare senza enormi forzature logiche. Anche perché il tunnel è lungo centinaia di chilometri, a Pigrizia sono occorsi decadi, forse secoli per scavarlo nella sua interezza. Inoltre, Pride non avrebbe mai potuto impedire detonazioni sincrone in cantoni diversi, a meno che non avesse il dono della ubiquità (cosa che non mi risulta).

Certo è un piano complicato (ma i piani nelle opere di fantasia lo sono spesso, per una serie di motivi narrativi). Ma Pride era presente in tutto il tunnel, contemporaneamente, nonché sotto la città e probabilmente anche in altri punti: viene esplicitamente detto che occupa tutte le ombre presenti nel sottosuolo. Dato che è fatto di ombra e occhi è ragionevole credere che nell'ambito di un anime fantastico ciò lo renda molto percettivo e capace di reagire ad assalti di questo tipo. 
 

Poi certo, FMA è lungi dall'essere perfetto ed esente da critiche. Ma cercare un certo tipo di narrazione in un manga o anime shonen è un po' un controsenso. 

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13 ore fa, Pippomaster92 ha scritto:

I limiti degli alchimisti sono ben chiari per tutta l'opera. L'unico elemento un po' vago è "l'energia necessaria" per cominciare una trasmutazione. Non viene mai specificata quanta ne serva, come venga dosata... ma si immagina che la capacità di comprenderla e impiegarla bene siano le basi di un buon alchimista. 
I ricercatori infatti creano trasmutazioni complesse (chimere, per esempio) usando cerchi fissi che incidono o disegnano in molto tempo; probabilmente servono a stabilizzare il trasporto di energia in gran quantità. Gli alchimisti dell'esercito usano trucchi come guanti o tatuaggi con dei marchi semplici... ma possono usarli in modo limitato. L'Alchimista Scarlatto può usare i guanti per creare esplosioni ricombinando elementi nei corpi e negli oggetti (di preciso, chimicamente, non penso funzioni davvero... MA può avere a che fare anche con l'energia usata per la trasmutazione stessa), e non può usare quei cerchi per trasformare una macchina in una gabbia o una panchina.

Ricordo ora che viene detto che l'energia per la trasmutazione viene dalla terra, e il cerchio serve appunto per usarla... almeno per quanto riguarda l'alchimia usata nel regno di Amestris.
A Xing usano un metodo leggermente diverso, ecco perchè Padre riesce a bloccare l'alchimia di Ed e Al, ma non quella di Mei.

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