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DTM

Circolo degli Antichi
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  1. DTM

    negare la resurgo

    da SRD Wish is the mightiest spell a wizard or sorcerer can cast. By simply speaking aloud, you can alter reality to better suit you. Even wish, however, has its limits. A wish can produce any one of the following effects. Revive the dead. A wish can bring a dead creature back to life by duplicating a resurrection spell. A wish can revive a dead creature whose body has been destroyed, but the task takes two wishes, one to recreate the body and another to infuse the body with life again. A wish cannot prevent a character who was brought back to life from losing an experience level. undo misfortune. A wish can undo a single recent event. The wish forces a reroll of any roll made within the last round (including your last turn). Reality reshapes itself to accommodate the new result. For example, a wish could undo an opponent’s successful save, a foe’s successful critical hit (either the attack roll or the critical roll), a friend’s failed save, and so on. The reroll, however, may be as bad as or worse than the original roll. An unwilling target gets a Will save to negate the effect, and spell resistance (if any) applies. You may try to use a wish to produce greater effects than these, but doing so is dangerous. (The wish may pervert your intent into a literal but undesirable fulfillment or only a partial fulfillment.) Duplicated spells allow saves and spell resistance as normal (but save DCs are for 9th-level spells). Material Component: When a wish duplicates a spell with a material component that costs more than 10,000 gp, you must provide that component. XP Cost: The minimum XP cost for casting wish is 5,000 XP. When a wish duplicates a spell that has an XP cost, you must pay 5,000 XP or that cost, whichever is more. When a wish creates or improves a magic item, you must pay twice the normal XP cost for crafting or improving the item, plus an additional 5,000 XP. vedi i due effetti in grassetto.... nel primo posso sostituire "corpo" con "anima" nel secondo posso fare in modo che l'incantesimo non abbia avuto effetto o se si puo' effettuare TS farlo ritirare....
  2. DTM

    negare la resurgo

    non mi arrampico sugli specchi semplicemente (premettendo che non conosco nello specifico l'incantesimo in questione) Desiderio permetterebbe magari di ricostituire l'anima del malcapitato in modo da poterlo resuscitare. che poi il master da regolamento puo' mettere precisi limiti ai desideri o magari "storpiare" il risultato se si esprime il desiderio in maniera non corretta o non precisa questa è un'altra storia
  3. DTM

    negare la resurgo

    infatti io parlavo di possibilità non di difficoltà dicevo semplicemente che la possibilità di resuscitare qualcuno in D&D c'è sempre..... poi puo' essere remota o meno e se desiderassi che quell'incantesimo non abbia mai avuto luogo?
  4. DTM

    negare la resurgo

    ma alla fine non basta un desiderio? D&D per com'è fatto rende impossibile non poter resuscitare una persona.
  5. DTM

    Giocatori insopportabili

    premettendo che l' I-phone è stata una disgrazia...... c'era un giocatore tempo fa che si leggeva continuamente i manuali al tavolo di gioco...... ovviamente quando toccava a lui era totalmente distratto da cosa fosse successo e via alla fatidica risposta: scusa non ho capito che succede :banghead: giocatori che per quanto continui a ripetere le stesse identiche regole ogni seduta ti ridicono alla seduta dopo: ma come non posso fare la mossa X?
  6. DTM

    Fine o azione?

    se ho ben capito il suo pensiero hanno senso ma sempre nell'ottica soggettiva del personaggio che si pone questa domanda
  7. DTM

    Fine o azione?

    no che roba è? cmq se mi vengono in mente altre cose chiedero'
  8. DTM

    Fine o azione?

    perdonami questa non l'ho capita.... mi spiego con un'esempio Erythnul, Dio del massacro è Caotico Malvagio un suo chierico o paladino ritiene che il massacro sia una forma di bontà (un po' come il personaggio descritto prima) per cui potrei farlo legale buono. Legale perchè segue ed è fedele alla dottrina della divinità, buono perchè ritiene che il massacro libera dalle sofferenze terrene. abbiamo quindi una divinità e un suo paladino di "allineamento" diametralmente opposto.... per quanto sia giustificato nel mio stesso esempio lo trovo un po' dissonante.... inoltre nel caso del chierico dovrebbe scegliere tra i domini Caos, Guerra, inganno e male, non esattamente in assonanza con quello che il personaggio ritiene di essere ovvero legale buono..... spero di non aver fatto confusione non difficoltà solo dissonanza.... reputo il non morto malvagio per eccellenza ma forse è una paturnia mia;-) altra cosa che mi viene in mente. La cosa è valevole anche er i mostri che abbiano un minimo di saggezza per distinguere il bene dal male (sempre secondo la loro personale concezione questo è sottinteso)? ad esempio gli orchi si riterrebbero buoni.... insomma mi pare di capire dai discorsi che in definitiva si è buoni sempre e comunque tranne quando volutamente si capisce che un comportamento è sbagliato ma lo si persegue per convenienza..... come l'assassino che sa che uccidere è un'atto malvagio perchè è vissuto in ambiente con una distinzione Bene-Male "standard" e persegue i suoi atti per goduria o convenienza pur sapendo di sbagliare.... magari quest'ultima frase riassume un po' l'asse bene-male da te giocato nelle tue campagne...
  9. DTM

    Fine o azione?

    regolisticamente è considerato malvagio.... ma qui ora stiamo parlando della visione di Dedalo della moralità che esula completamente da quelle che sono le regole.....
  10. infatti.... come master la prima cosa che faccio quando gioco mostri con un minimo di raziocinio (aka int abbastanza alta) i primi che attacco sono i caster del gruppo se riconoscibili.
  11. no.... credo intendesse far finire gli incantesimi ai caster dopo numerosi combattimenti.... tieni presente pero' che i caster sono anche curatori.... un guerriero sarà messo male a pf....
  12. quoto! ci sono certamente classi + o meno forti di altre..... ma ognuno ha il suo posto in qualunque campagna
  13. DTM

    Fine o azione?

    no scusami ma mi hai frainteso..... intendevo che sia maligna da regolamento nel senso di "accezzione del male in D&D" ovvero una delle tante possibili a questo punto.... non intendevo applicare la regola. qui non rispondo.... perchè non conosco la visione che dici purtroppo non ho ancora giocato alla 4ed.... pero' mi pare di capire che ogni futura guardia nera evochi un'esterno corrispondente che possa essere a questo punto buono o malvagio? perfetto.... quindi non intendi un'arma "sacra" ma un'arma "divina", ovvero un'arma impregnata del potere e del pensiero del dio che la "genera" esatto? per cui un'arma sacra a Heironeus è differente e non usabile da un paladino di Pelor? qualche altra domanda come gestisci la neutralità? o meglio.... la neutralità esiste nella tua concezione? come si gestiscono gli allineamenti degli dei? e dei loro chierici? non potrebbe capitare che si discostino troppo? una guardia nera (quella dell'esempio) che sia stata un paladino decaduto e che possa accedere al compagno non morto come funziona? immagino che due guardie nere con concezione di evil opposte usino il summon monster summonando creature che si confanno al loro concetto no?
  14. DTM

    Fine o azione?

    se il padre è un'orco il feto sarà un feto di mezz'orco..... ovvio che poi bisogna vedere in D&D come si interpreterebbe un feto (se già essere vivente a tutti gli effetti o no) e a questo credo che nessuno possa dare risposta. volevo farti qualche domanda per meglio capire il tuo pensiero che ripeto trovo comunque interessante. hai asserito qualche post fa che "Per quanto concerne le classi con prerequisito [insert alignment here] vi entrerà chi compia atti [insert alignment here] secondo le proprie convinzioni", in risposta alla mia domanda su come funzionasse con i personaggi che avessero come prerequisito "evil" per cui un personaggio che ritenga che il comportamento X sia malvagio, per X= a qualunque cosa, soddisfa il requisito giusto? io sono un personaggio vissuto in un'ambiente sociale dove è ritenuto malvagio aiutare gli altri, perchè farlo implica un danno a queste persone: se vengono aiutate non impareranno a cavarsela da soli in un mondo dove conta la pura forza e chi vince è sempre nel giusto a prescindere delle situazioni. se non ho male interpretato il mio personaggio che incontra una famigliola attaccata da orchi o mostri vari e che sta soccombendo li lascia al loro destino e rimane ad esempio Legale Buono (in pratica l'opposto della definizione di bene e male che viene data in D&D e che ora ovviamente non deve essere tenuta in considerazione) un domani il mio comportamento comincia a mutare.... incontro altre famigliole in pericolo ma le aiuto cambiando quindi il mio allineamento in malvagio (malvagio secondo le concezioni con cui il personaggio è cresciuto ovvio) ho quindi i requisiti di allineamento per divenire una guardia nera. per diventare guardia nera uno dei requisiti è avere un contatto con un'esterno malvagio evocato da me o da qualcuno. questo esterno malvagio avrà una concezione di male ovviamente differente da quella del mio personaggio che crede che è malvagio aiutare il prossimo.... l'esterno malvagio gli confermerebbe l'opposto. a questo punto non dovrebbe avere dei ripensamenti su cosa è male e cosa è bene? insomma riuscirebbe a soddisfare i requisiti di malvagità di allineamento se si trovasse di fronte ad una creatura malvagia che pero' per lui è l'equivalente di buono? oppure dovrebbe semplicemente evocare quello che da regola è esterno buono per soddisfarne i requisiti? e se fosse una persona (maligna da regolamento)a evocare l'esterno malvagio per lui? e se peggio ancora fossero due i personaggi a voler divenire guardie nere, uno con la concezione descritta sopra e un secondo con allineamento malvagio "standard"? evocherebbero creature differenti a quato punto immagino magari un'esterno buono uno e un'esterno malvagio l'altro.... ma poi riuscirebbero a confrontarsi? altra domanda: un paladino di una divinità buona (nel senso regolistico del termine) incontra il suddetto personaggio. questo paladino ha un'arma sacra e combatte con quella. il pala ovviamente ha effettuato un'individuazione del male sul personaggio in questione che è risultato ovviamente maligno. durante lo scontro il pala viene disarmato, il personaggio raccoglie l'arma sacre. secondo il tuo concetto il personaggio credendo che il concetto di bontà che ha è corretto riuscirà a combattere con l'arma sacra contro il paladino non solo senza penalità ma ritenendo malvagio il paladino quest'ultimo subirtà anche i famosi 2d6 di danno giusto? il paladino che assiste a una scena del gfenere come si comporta? non dovrebbe quanto meno avere una crisi di coscienza? non si domanderà "ma se lui è malvagio e io sono buono come puo' usare la mia arma? e soprattutto come è possibile che io subisca danni da energia sacra? sono dunque maligno?" insomma come gestiresti la cosa? queste due situazioni, ripeto, non sono una critica.... volglio solo ben capire la tua linea di pensiero
  15. DTM

    Fine o azione?

    il topic lo hai aperto con delle domande ben precise. da questo ne è scaturita una discussione molto ampia giunta a una nuova discussione ben precisa. ti è stato fatto notare che per effettuare una campagna "matura" con interpretazioni dei personaggi bisognava coadiuvare la moralità con le meccaniche... a cui tu hai posto una tua spiegazione linkando una discussione di un'altro forum; il concetto di moralità è per te soggettivo e dipendente da numerosi fattori, per cui per porre un'esempio anche il più efferato degli assassini, cresciuto in un'ambientazione sociale in cui essere spietati è equivalente a essere buoni deve essere considerato buono ai fini delle meccaniche di gioco. un'individuazione del male ad esempio si comporterà in modo differente a seconda di chi lo lancia. Da qui alcuni di noi ti hanno fatto notare che questo cozzerebbe con le regole dove in effetti sono ben specificati i concetti di bene e male. su questo mi trovi d'accordo in via logica ma non d'accordo in via regolistica dove secondo me va a inficiare troppo in moltissimi punti del regolamento a cui bene e male vanno applicati (vedi i numerosi individua-allineamenti che si dovrebbero ridurre a uno solo e generico. altrimenti sarebbero impossibili da usare o banalmente inutili) per qeuesto ponevo l'accento su quello che regolisticamente è D&D e sul perchè per le meccaniche trovo che ele tue idee siano si valide ma portino a un'interpretazione troppo soggettiva e inconsistente con troppe scappatoie. i buoni sono individuabili con incantesimi di individuazione del bene che vanno a cadere se l'incantesimo tiene conto del concetto di bene di chi lancia piuttosto di chi subisce l'incantesimo. che cappero c'entra il giocatore cattolico? tu mi hai chiesto come è la visione di D&D su qualche cosa che non è minimamente specificata in nessun luogo.... cosa che ti ho preannunciato al principio della mia risposta. del resto potrei dirti che un satanista sarebbe d'accordo con me..... a questo punto. semmai è il contrario. è inconsistente una moralità profonda come la intendi tu in un gioco che non la prevede. ribadisco quello sopra. D&D prevede che uccidere a sangue freddo è un comportamento malvagio. tu stai uccidendo un mezz'orco che non ha la minima colpa degli atti del suo genitore.
  16. DTM

    Fine o azione?

    se come ho capito tu intendi, tutto si confà alla concezione personale di ogni soggetto. ma allora che senso ha dedicare un'intero capitolo del manuale spiegando cosa è buono e cosa è malvagio? prendiamo la tua concezione di individuazione del male...... mi stai dicendo che se due persone (un seguace del dio degli assassini e un paladino di heironeus) lanciano un'incantesimo di individuazione del male su un'assassino mi appare buono per il primo (laddove il dio insegni che lassassinio è sempre un'atto di bontà) e malvagio per il secondo? allora perchè avere due versioni dell'incantesimo (individuazione del bene/male) e non semplicemente individuazione e basta? gli esempi te li riproppongo perrchè non mi hai dato una risposta logica ed esauriente....perchè la tua concezione va contro quelle che sono le regole spiegate in un manuale. se poi vogliamo parlare di come renere il D&D un gioco differente dal punto di vista dei comportamenti allora ok..... l'aborto e l'eutanasia in D&D? a parte che sono due esempi troppo estremi.... cmq vedo di rispondere: per l'eutanasia essendo chi soffre a chiedermi di morire posso accontentarlo pur essendo buono. se sono malvagio non ne parliamo nemmeno perchè non c'è da pensarci. sull'aborto dipende..... ti posso rispondere in due modi differenti: se D&D concepisce una creatura vivente come tale dall'atto del concepimento l'aborto è malvagio. se D&D concepisce una creatura vivente solo quando sviluppata o da un certo punto in avanti sarà malvagio solo da quel punto in poi non prima..... regolisticamente parlando.
  17. DTM

    Fine o azione?

    mi scuso se non sono riuscito a esprimermi..... ti posto di seguito il "mio concetto" in modo da chiarire il mio pensiero. concettualmente parlando posso essere d'accordo con te. capisco bene il fatto che la bontà e il male possono essere, e in effetti lo sono, problemi filosofici e soggettivi dipendenti da background e situazioni contingenti, dovuti in particolare a esperienze di vita, società e molto altro. queste esperienze mettono delle regole, quelle che definisco paletti, per definire cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa è un'atto buono e cosa è un'atto malvagio. l'individuo ne assorbe i concetti e vive di conseguenza. su questo mi è parso di capire che siamo entrambi d'accordo. in questo caso, ovvero in D&D, quello che viene definito dalla società o da tutti i fattori detti in precedenza come bene e come male, è il regolamento, dove in una sezione specifica ne dà delle definizioni. queste definizioni sono poste in maniera assoluta (non sarebbero regole altrimenti) per cui ciò che sfocia nel bene non puo' essere considerato male e viceversa. un personaggio come nel mio esempio o come pol pot sarebbe definito un malvagio, benchè come ho già asserito, dal punto di vista del personaggio o di PolPot stesso essi si definirebbero buoni. ma purtroppo per quello che è scritto nelle regole essi non lo sono. mettiamo da parte per un momento le definizioni di bene e male date nel manuale del giocatore..... se queste non ci fossero accadrebbe che: A) un assassino ad esempio (classi) non ha senso che sia solo malvagio come prerequisito. gli incantesimi come ad esempio i due protezione sarebbero uno solo. protezione dal male.... inteso come qualsiasi cosa sia maligno per il presonaggio. un personaggio che creda che aiutare il prossimo sia un'atto malvagio perchè tende a fare in modo che chi è aiutato non se la cavi da solo si casterebbe protezione dal male contro un paladino beneficiando di tutti i bonus. regolisticamente non ha senso C) oggetti: un personaggio che sgozza le vecchie e ferisce in modo gratiuto giocato con questo motto: "chiunque non la pensi come me è malvagio" potrebbe usufruire di un'arma sacra senza incappare nelle penalità di livello come da descrizione. anzi quest'ultimo potrebbe essere un malvagio da regolamento che puo' usufruire di qualunque cosa. da regolamento inaccettabile. mi sovviene (non so se lo hai letto) il discrorso tra death mask del cancro e doko della bilancia nel fumetto di Saint seiya: il cavaliere del cancro va ad uccidere il cavaliere della bilancia. alla domanda del secondo "come puoi seguire il gran sacerdote che è palesemente malvagio" lui risponde: "il bene e il male sono concetti che mutano con il tempo. se domani il gran sacerdote vincerà, cio' che oggi chiami maligno sarà tramutato un giustizia." Doko replica "Stolto! il male non potrà mai tramutarsi in giustizia a seconda delle necessità" questa è esattamente la situazione che paventiamo noi due. perchè il bene e il male non possono tramutarsi l'uno nell'altro a seconda della situazione? perchè il regolamento (nel caso di saint seiya il concetto generale) il bene e il male sono ben regolati e distinti. eppure death mask rimane convinto che il suo è un perseguire il bene. resta pero' nel concetto generale un'uomo malvagio scusa se sono stato prolisso....... ma spero di aver chiarito il mio pensiero.
  18. DTM

    Fine o azione?

    allora no scherzi a parte.... l'agente infiltrato deve castarsi una protezione addosso: si casterà la protezione con descrittore relativo agli attaccanti. le guardie sono buone? prot dal buono. le guardie sono malvage? prot dal male le guardie sono neutrali? non lo casta perchè inutile. (ovviamente sottolineando il fatto che in qualche modo sappia l'allineamento delle guardie in questo caso) che l'agente sia neutrale, buono o malvagio non conta al fine dell'incantesimo. rispondendo alla seconda: se tu mi dici che il personaggio da me descritto è buono..... non so che dire tranne che non mi trovi d'accordo. ma sottolieno.... in che senso non mi trovi d'accordo? da GDR il personaggio potrebbe non avere la consapevolezza di essere malvagio ma i suoi atti per quello che è il concetto di buono in D&D lo rendono evil. facciamo,per quanto lo odio, un parallelismo con il real. Pol Pot è stato considerato dai suoi seguaci e dai suoi familiari una persona buona umana e di alti valori morali. Lui stesso era convinto che (almeno a quello che dicono i libri) di agire per il bene. Spero che tu non mi dica che lo reputi buono con gli eccidi di gente innocente che ha fatto. il personaggio da me descritto è uguale. vive nella convinzione che la sua vita sia imporntata sulla bontà e sulla giustizia. maGARI è convinto che trucidare con sofferenze immani i suoi avversari una volta sconfitti sia un'atto dovuto. ma nell'ottica di bene e male in D&D è malvagio. come da descrizione di manuale del resto. e per le classi con prerequisito "non buono" come la lama iettatrice ad esempio?
  19. DTM

    Fine o azione?

    rispondo alle domande che mi hai fatto non a tutte ah ok... avevo capito che con protezione dal male intendessi cosa è male per il personaggio non in senso assoluto il background potrebbe essere (dico potrebbe perchè potremmo immaginarne molteplici) che è cresciuto in una zona dove il più forte sopravvive.... un mondo di guerre in cui "mostrare il fianco" o aiutare il prossimo sia considerato un'atto di debolezza.... dove chi vince e sopravvive è nel giusto a prescindere. un personaggio del genere potrebbe considerarsi buono perchè non ha avuto nel suo vivere altro avanti agli occhi. poi viaggia, va in altri paesi e vede altre realtà oltre la sua. come si comporterà? potrebbe tanto perseguire il suo modo di vivere o magari avere un'illuminazione su cosa possa essere giusto e "buono". anche nel primo caso comunque secondo D&D il suo è un comportamento malvagio. il personaggio non capirà di esserlo magari. ma al fine "regolistico" è Evil. se l'allineamento è soggettivo come si giustifica una classe come il ladro o il bardo che non possono essere legali o un'assassino che deve essere per forza evil? tanto per portarne un paio di casi
  20. DTM

    Fine o azione?

    chiamasi neutralità il tuo è un discorso interessante ma che imho potrebbe portare a scompensi laddove ci siano prerequisiti di allineamento per talune classi..... secondo me un gioco fatto di regole deve avere dei concetti come bene e male ben distinti se su questi si appoggiano regole e situazioni ben precise.....
  21. mandami PM e ti rispondo ben volentieri...... qui andiamo molto ot
  22. DTM

    Fine o azione?

    è esattamente quello che intendevo..... altro esempio: se gioco un personaggio che è cresciuto nella convinzione che uccidere chiunque gli si ponga avanti e lo ostacoli sia il concetto di bontà, riuscirà ad usare un'arma sacra senza i due livelli negativi? se gioco un personaggio convinto che chiunque non agisca come lui sia malvagio castandosi protezione dal male sarà protetto da un paladino di heironeus? D&D ha un concetto ben preciso di cosa sia bene e cosa sia male, concetto su cui si basano comportamenti incantesimi e molto altro. certo i due personaggi descritti sopra si considereranno magari buoni mentre invece sono magari legali malvagi...... ma cio' non toglie che regolisticamente parlando un protezione dal male per tornare all'esempio non funzionerà e sulla scheda avranno un certo allineamento.... poi il resto è gioco di ruolo. EDIT @Dedalo secondo me il tuo modo di pensare si accosta molto al "senza allineamento" che purtroppo in D&D dove molte classi lo hanno come prerequisito, non è pienamente applicabile
  23. DTM

    Il Guerriero (3)

    sconsigliavo il guerriero ranger per vari motivi..... imho il guerriero prende i talenti bonus per cui avrà gli stessi talenti del ranger alla fine. consigliavo il ladro perchè con qualche livello prendi eludere, e puoi aggiungere qualche dado da attacco furtivo. calcola che con iniziativa migliorata e alta destrezza inizi per primo quasi sempre e quindi furtivi contro chi non ha agito (a patto di trovarti entro 9 metri) non conosco molte cdp purtroppo per cui non ne ho consigliato nessuna. in più con il guerriero se prendi un po' di livelli aggiungi talenti carini come arma specializzata e arma specializzata superiore. +4 a tutti i danni non è male
  24. DTM

    Fine o azione?

    ho letto un po' del post sull'altro forum..... non mi trovo d'accordo ...... D&D pone dei paletti ben precisi su cosa è bene o cosa è male e trovo assurdo regolisticamente parlando che un "protezione dal male" possa essere attuato su tutto cio' che è male per il personaggio protetto.... rende inutile ad esempio un "protection from good", se ho ben capito il tuo pensiero.
  25. DTM

    Il Guerriero (3)

    great composite longbow fa 1d10 critico migiorato ti da un range 19-20 io come classi metterei il guerriero/ladro a dire il vero con una cdp associata
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