simo.bob

Il mercante li guarda, felice di aver trovato qualcuno che contratta come piace a lui. "Ebbene mostratemi queste pozioni e cercherò di dirvi di che si tratta. Non si direbbe ma ho iniziato come apprendista nel laboratorio alchemico di un piccolo mercante del Turmish: vediamo se ricordo ancora come si fa." Prende quindi la pozione di Keidros e ne osserva il contenitore, svita cauto il tappo e osserva il liquido, scrolla leggermente l'ampolla e annusa. Quindi prende un monocolo appesa al collo molto elegante in oro con la lente opaca. Lo indossa e sussurra qualche parola. La lente diventa per qualche istante trasparente e poi torna opaca. "Avete tra le mani una pozione di velocità, molto utile se si ha fretta. E la boccetta è di ottima fattura, potrei acquistarvela per qualche moneta una volta utilizzato il contenuto. Ora passiamo al macabro contenitore dell'altra." Sam prende la boccetta col teschio dalle mani di Eldon. La stappa e subito la allontana, ritappandola. Si mette quindi un fazzoletto su bocca e naso, si siede ad un tavolo e la stappa, prudente. Intinge quindi un piccolo ritaglio di carta nella pozione, lo osserva, lo avvicina alla fiamma di una candela e ne osserva i colori. Il fuoco diventa subito azzurro, poi verdastro ed infine torna rosso arancio. "Questo invece non la assaggerei, fossi in voi. Mi era parso subito di capire che non fosse magica, ma sicuramente è pericolosa. E' un potente veleno, Olio di Taggit, per la precisione. Il solo contatto con una dose sufficiente di questo veleno può provocare nello sfortunato un mancamento che dura all'incirca a un giorno intero. Direi che c'è abbastanza veleno per tre dosi. Maneggiatelo con cura" "L'habanero draconicus invece è una simpatica spezia, di cui è meglio non abusare. La gola vi sembrerà in fiamme, ed effettivamente potrete lanciare un cono di fiamme come foste un drago. Usatelo per disimpegnarvi durante una cena noiosa, ahahah... Allora siamo d'accordo, 200 pezzi d'oro a voi e quegli strani oggetti a me. Avete fatto un ottimo affare."

"Il candelabro è sicuramente un pezzo pregiato. Peccato non averne la coppia. La maniglia è sicuramente un pezzo molto interessante ma difficile da piazzare. E questo globo... forse riuscirò a piazzarlo come scherzo o a qualche sprovveduto,ma non posso esserne sicuro. Potrei fare 250 pezzi d'oro e dirvi che cos'è quella pozione, se non lo sapete." Eldon armeggia tra le tasche e tira fuori anche la sua boccetta con il teschio stilizzato :"E anche questa, se i miei amici sono d'accordo."

Scusate domande di servizio. Come e dove iniziamo la storia? Ci conosciamo tutti? Ci conosciamo? Siamo un gruppo collaudato? Io lascio al master il tutto, non ho particolari preferenze.

Il mercante si solleva aggraziato dal suo giaciglio e fa cenno ai tre di seguirlo, salutando brevemente le signore. Fa accomodare Keidros davanti ad un tavolo di cristallo e gli chiede di posare lì la merce. Osserva per primo il globo, incuriosito ma poi forse deluso. Quindi passa alla maniglia che lucida con il lembo del vestito e osserva meglio controluce. Per ultimo prende il candelabro e lo soppesa, lo controlla e lo studia, interessato. "Devo dire che mi avete portato tre oggetti particolari. Al giusto acquirente potrebbero interessare, ma non sono di facile smercio. Potrei.....potrei essere interessato, soprattutto per la maniglia. Vi propongo 300 monete sonanti per tutto. Avete per caso altro da mettere sul banco? Oggetti di cui non conoscete l'utilizzo, pergamene magiche, ori, pozioni, componenti rare... I miei clienti ogni tanto mi fanno richieste bizzarre e spesso propri nobiluomini come voi vengono in mio soccorso nel reperire la merce giusta."

Il locale esternamente sembra un cencioso bazaar, pieno di cianfrusaglie rugginose esposte qua e là. Entrando però l'atmosfera cambia. Si è accolto da un valletto che offre il suo aiuto e porta il gruppo a un grande divano in velluto rosso su cui è steso un mercante molto curato, elegante e raffinato che conversa con aria maliziosa insieme a due nobildonne, una grassa e piena di ori e l'altra non più giovane e vestita con i tessuti più pregiati. "Benvenuti, amici del Cammallanus. Onorato di ospitarvi. Sono Sam e vi aspettavo; ditemi, come posso esservi utile?"

Cookie osserva incuriosito i tre oggetti. "Ebbene, un buon bottino di guerra direi. Non sono un esperto ma Jabbar, uno dei miei ragazzi, sicuro saprà darvi una mano." L'halfling fa a chiamare un grosso umano, quasi sicuramente Calimshita. "Con lui il detto "mai fidarsi di un Calimshita" non vale. È un ottimo dipendente e sa fare il bene del suo datore di lavoro." Jabbar saluta silenziosamente e guarda un po' di traverso il Tiefling prima di prendere in mano la maniglia. "Cristallo gnomesco. Molto elegante. Probabilmente dai laboratori di Athkatla. 200 pezzi d'oro nuovo, forse 150 adesso. Un candelabro antico, metalli e pietre sono da lucidare ma in ottime condizioni. Forse di un culto minore di Mask visti i simboli, ma non ci giurerei. Altri 200 pezzi dovresti chiederli, come minimo. Questo globo invece è più difficile da piazzare. Il materiale è poco prezioso, al peso saranno 20 o 30 monete. Ma iscrizioni e fattura sono molto personali, una maledizione a un marito infedele in una antica versione di una lingua del Turkish. Qui potete giocare voi col mercante, dalle 20 alle 200 monete"

L'halfling ascolta molto soddisfatto e sorride felice quando Eldon estrae e gli consegna il monile tanto conteso. '"Finalmente la foglie del Luiren torna al suo popolo. Ve ne sono estremamente grato, da oggi potrete considerarvi i benvenuti ovunque io e i miei collaboratori arriveremo con le nostre merci." Un'ombra torna sul suo volto:"Vorrei potervi ricompensare con ben più della mia riconoscenza ma come sapete è un periodo complesso. E il fatto che altri miei pari siano nelle stesse condizioni non mi rende più felice, anzi. Come sapete la sfortuna sembra essersi accanita sui cinque grandi mercanti. Proprio questa mattina un altro incidente, anzi no, possiamo parlare di un vero e proprio sabotaggio, avrete sentito. Akhthais Sorrow, il Tiefling Nero, è il secondo più colpito. Aveva già perso una nave in un’esplosione quattro mesi fa e oggi l’intero gruppo di non morti a suo servizio, affondati con la banchina che è stata sabotata: cime tagliate, assi segate… il commercio in città ne subirà gravi consegna, la popolazione ne soffrirà sicuramente."

Eldon accoglie tutte le informazioni in silenzio, cercando di metabolizzarle per ricominciare. Quindi si dice pronto e precede i tre fuori dalla taverna. Il magazzino dell'halfling mercante è come lo avevano lasciato, con una buona dose di sorveglianza e poca merce esposta. All'ingresso i tre vengono fermati da una guardia che li riconosce e chiede loro di attendere. Cookie non li fa attendere troppo e si presenta con un gran sorriso: "Qualcuno mi ha detto che ho fatto bene a fidarmi di voi. E ditemi, che ne è stato di Thogloron? C'è un gran via vai di agenti del Tharchion e di membri del Consiglio degli Artigiani. Scommetto che avete tirato su un bel polverone. Ma venite, discutiamone nel mio ufficio." Detto ciò accompagna i tre all'interno, facendo loro gesto di accomodarsi su poltrone e divani e chiedendo che venga servita acqua e limone fresche per i suoi ospiti.

Jebbeddo e Keidros vengono cortesemente salutati e accompagnati fuori dal negozio e tornano in taverna. Trovano Eldon in camera che scrive appunti su un diario. Con aria greve dice "Ho scavato nelle mie memorie e nei miei appunti. Un rito del genere mi è nuovo, solitamente i necromanti non usano così i corpi delle loro vittime. Anche per la produzione di golem di carne, orrore contro natura, le parti vengono trattate in maniera completamente diversa. E quel pulviscolo che alimentava la creatura...è come se prendesse forza risucchiando il nostro mondo. Sono preoccupato: come ha fatto un artigiano ad entrare in possesso di queste conoscenze? Da dove viene questo empio rituale? Comunque, scusatemi, i miei pensieri mi portano lontano spesso. Come è andata col nostro amico ricattatore?"

Edwin sorride, notando evidentemente il disagio di Jebbeddo. "Ottimo ottimo, continuate così. Ho solo bisogno che facciate un po' di domande in giro e cerchiate di capire se questi "incidenti" sono un qualche modo collegati. Per quanto riguarda il monile, farò finta di non aver sentito. È affare vostro, non voglio finire in mezzo a questa diatriba. E anche il Consiglio non credo voglia saperne nulla."

L'illithid guarda gli oggetti, li passa tra le mani e li soppesa, in particolare le lenti. "Queste sono il vero tesoro che avete trovato. Un oggetto magico di Thogloron il Costruttore, originale e del periodo migliore. Queste sono Lenti dello Charme, in cristallo e ottone, di ottima fattura. Si adatteranno agli occhi di chi le indossa. Possono lanciare l’incantesimo charme su persone su una creatura umanoide che possa essere vista da chi le indossa. Hanno un certo numero di cariche, in questo caso tre, e le recuperano ogni giorno all’alba." Osserva le piume e sorride:" Simpatici giocattoli, possono rivelarsi molto utili." Quindi passa agli altri oggetti. "E queste? Non so aiutarvi, l'alchimia non è il mio campo, ma sicuramente saranno utili se erano in casa del Costruttore. I quadrelli invece sono incantati per infliggere un danno da acido allo sfortunato bersaglio. Sono molto fragili e si infrangeranno una volta lanciati." Osserva infine candelabro, maniglia e globo ma sembra poco interessato. "Oggetti d'arte, non incantati, interessanti per qualche antiquario forse. Potreste ricavarci qualche moneta andando da Notorius Sam, vi mostro la posizione del suo negozio." E, mentre vi comunica queste parole la via per raggiungere la bottega vi appare chiara nella mente. Poco dopo Edwin entra nel negozio, scortato dalle solite due guardie. "Ebbene abbiamo dei validi collaboratori, mi dicono. Posso complimentarmi con voi? Mentre arrivavo Zh'tfaks mi ha aggiornato." Si siede quindi comodamente e con aria soddisfatta su una poltrona. "La nostra collaborazione sono certo sarà fruttuosa. Sono così contento che non vi chiederò neanche conto di ciò che avete preso dalla torre. Bottino di guerra, dopotutto. E' vostro di diritto. Ma le vostre fatiche non sono ancora terminate, ahimè. Avete licenza di riposarvi e riprendervi da questa faticosa avventura, ma vi chiedo quanto prima di cercarmi per proseguire con le nostre attività. Ho un paio di incarichi che sono sicuro vi renderanno felici. A proposito, ho già mandato una squadra a dar manforte ai poveri assistenti e un paio di rapidi messaggi al Consiglio degli Artigiani che a breve si riunirà per gestire la cosa. Quindi, se avete qualcosa in più per me, sono qui. Altrimenti andate, riposatevi e poi tornate a cercarmi. E se nel frattempo teneste le orecchie aperte sui pettegolezzi che circolano sugli incidenti ai mercanti ve ne sarei infinitamente grato. "

La creatura ascolta interessata i racconti dei due. Insondabile rimane la sua espressione mentre apprende della caduta del nano, l'evocazione di un essere misterioso e la corruzione della Torre. Una volta terminato il resoconto chiede di visionare gli oggetti che avete portato via dalla Torre, aggiungendo che per quanto gli riguarda sono legittimamente di vostra proprietà in quanto avete svolto un ottimo lavoro. Quindi la voce torna a risuonare nella vostra testa: "A breve arriverà Edwin, era già informato del fatto che foste usciti dalla torre."

Jebbeddo e Keidros vanno al negozio dell'Illithid ed entrano, senza trovare alcun inconveniente. Zh'tfaks li accoglie con un breve saluto telepatico e chiede loro di attenderlo mentre avverte Edwin del loro arrivo. Quindi si palesa loro uscendo dal retrobottega dicendo, con una voce gutturale, umida e impastata: "Tornate dunque vittoriosi. Che novità portate?"

I tre escono senza ulteriori problemi dalla torre, senza destare interesse o particolare attenzione. Tornano alla taverna stanchi ma contenti di aver portato a termine la missione e mentre si rifocillano vengono avvicinati dall'oste. "Chi vi paga le stanze mi ha chiesto di informarvi che, non appena tornati, avreste dovuto andare al l'Occhio del Kammallanus, per concludere i vostri affari." Eldon è pensieroso ed esprime i suoi dubbi:" Abbiamo appena assistito a qualcosa di empio che sfrutta la morte per scopi oscuri. Ancor peggio della necromanzia, sembrava qualcosa di puramente malvagio. Il Costruttore ne era divorato e tutta la torre contaminata. Sono turbato. Ho bisogno di riflettere. Andate voi al negozio del Illithid, vi aspetterò qui, in stanza."

Il minotauro è rimasto al suo posto e ha sempre lo sguardo idrofobo e rabbioso. Alle parole del tiefling chiude un attimo gli occhi ed entra in uno stato di trance per qualche istante, quindi si sposta di lato per lasciare il passo. "Avete il mio permesso".

Intorno alla scrivania centrale rimangono i resti della battaglia, la sabbia, il corpo del Costruttore e i resti degli assistenti sacrificati per il rito. Nella stanza sono presenti diverse mensole con oggetti di poco valore ma sicuramente legati alla carriera di Thogloron, come una piccola incudine consumata dai colpi, alcune lettere di ringraziamento di re e governanti, un mortaio e pestello vecchi e crepati, un paio di spillette commemorative. Finito di esplorare la stanza i tre provano ad interrogare qualche assistente, senza ricavare troppe informazioni. Alcuni sono ancora troppo deboli o confusi per rispondere anche se in netto miglioramento, altri non ricordano nulla di strano. Stavano lavorando e hanno continuato a farlo come al solito.

Sfogliando le pagine, Jebbeddo trova una decina di piume di Quaal: due albero, un'ancora, una barca cigno, tre uccello e due ventaglio. Sono state registrate circa quattro mesi fa in entrata nel magazzino da un mercante chiamato Haziz.

Eldon afferra il monile, lo nasconde in una tasca e poi va a controllare con gli altri il libro mastro. Jebbeddo e Eldon capiscono subito che il libro è magico e ne intuiscono il funzionamento. Le merci vengono scritte in un modo per quelle in ingresso e in un altro per quelle in uscita. Scrivendo le merci in uscita si disattiva qualche incantesimo di protezione. "Probabilmente se dobbiamo portare fuori dalla torre qualche oggetto è il caso di scriverlo in questo libro, o ne subiremo le conseguenze qualsiasi esse siano" dice Eldon. Le ultime pagine del libro riportano un fitto scambio di qualche tempo prima con il Chessenta, in particolare con un archivista dello Sceptanar (il governante della città) di nome Michares Sandwisper, il quale richiede oggetti magici particolari: borse conservanti, dischi fluttuanti, buchi portatili... Una missiva, conservata tra le pagine del libro mastro, riporta le parole del funzionario: Biblioteca di Cimbar, mezzo Solealto 1486 CV Egregio Mastro Thogloron, non posso che lamentare la poca qualità dei manufatti ultimamente arrivati presso la nostra sede. Mi avevate assicurato che avreste adempiuto egregiamente ai vostri compiti ma l’ultima consegna non è stata all’altezza della vostra antica fama, e non è l’unica volta che la vostra merce suscita critiche. Anche la fornitura precedente era particolarmente al di sotto delle aspettative. Non vorrete che anche noi iniziamo a farvi pessima pubblicità al di fuori del vostro tharch! Mi sembra di aver capito che state già passando un duro momento. Ma forse potremmo darvi una mano. Prendetevi una pausa, venite a trovarci e vi presenteremo una soluzione inaspettata ai vostri problemi; qualcosa che vi darebbe nuovamente l’antico lustro che sta svanendo in questi giorni. Il prezzo potrebbe essere alto, per alcuni, ma confido che qualcuno di esperienza come voi saprà cosa è meglio per tutti. Un caro saluto. M

Eldon osserva i vari oggetti. Ci pensa un po' su poi spiega il suo punto di vista :" A mio parere questi oggetti erano del Costruttore. Lui si è perduto e noi lo abbiamo sconfitto, liberando la città dalla sua piaga e salvando tutti i suoi assistenti. Prendiamo ciò che ci serve senza farci troppe remore. Se qualcuno dovesse reclamare qualcosa lo restituiremo, ma meritiamo parte del tesoro. Ma più importante ancora è studiare il libro mastro."

Code (Lenny) Ashtrayer Scheda BG Immagine

Ecco la mia scheda, in fase di completamento... https://www.myth-weavers.com/sheets/?id=2834695 A breve il background

Prendendolo in mano, Jebbeddo si rende conto che il libro ha sicuramente qualcosa di magico, anche se non gli è chiaro cosa. La stanza che si trovano davanti è un piccolo magazzino o cabina armadio. Al suo interno, rovistando qua e là, i tre trovano: Una scatoletta con 50 monete d'oro, 30 monete di platino e 4 pietre rosse. Un quadro di ottima fattura rappresentante la lotta tra due mastini per un osso, con una cornice dorata davvero splendida. Un busto in bronzo e pietre preziose di un personaggio. Quattro candelabri in oro riccamente ornati. Un globo di ottone ricoperto di strane incisioni. Una maniglia di cristallo di una porta. Un monile in metallo a forma di foglia di Luiren. Un paio di occhiali molto particolari, con lenti spesse e traslucide blu scuro e una montatura in bronzo, sicuramente magici dato il loro tenue bagliore.

Jebbeddo trova qualcosa di interessante sulla scrivania, di lato: schizzato si sangue, quello che sembra il libro mastro del Costruttore, sulla cui copertina sono disegnate le pietre menhir presenti nella stanza precedente e il simbolo del nano. Alcune lettere spuntano dal libro, che viene lasciato lì da Jebbeddo che va a sincerarsi dello stato dei servitori. Keidros nota la porta socchiusa a sud dello studio. Il pulviscolo si sta dissolvendo pian piano e i servitori sembrano, piano piano, riprendere coscienza di sé. Smettono di fare lavori meccanici, si siedono a riposare o si guardano intorno straniti.

Gli attacchi congiunti di tiefling e gnomo vanno a buon fine, penetrando nelle difese dell'avversario. Thogloron lascia cadere il martello, indietreggia, gli occhi sbarrati e le mani attorno alle ferite. Poi crolla a terra esanime, lo sguardo vacuo fisso sulla creatura inginocchiata. Poco dopo la morte del nano, il rito di evocazione sembra essere definitivamente interrotto: la creatura diventa sempre più sfocata fino a scomparire, insieme alle forme sul pavimento che smettono di agitarsi e tornano ad essere semplice sabbia scura sparpagliata.

Keidros attacca, affondando lo stocco dritto al cuore di Thogloron, che però non accusa il colpo. Il tiefling ha infatti colpito una delle sue immagini senza danneggiare l'avversario. Jebbeddo invece ha più fortuna e colpisce la creatura che, con un ultimo rantolo, finisce a terra esausta ed inizia ad evaporare come il suo tentacolo. Thogloron attacca ancora, colpendo Keidros al fianco mentre Eldon nuovamente invoca la sua divinità per sconfiggere l'avversario che, indebolito, quasi cade a terra.