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simo.bob

Circolo degli Antichi
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Messaggi inviato da simo.bob

  1. Code "Lenny" Ashtrayer
    Halfling bardo

    Seguo i miei compagni, sperando che le loro supposizioni siano corrette. In realtà la donna nelle prigioni utilizzava un'arma per aggredirci, quindi la possibilità che l'armeria non sia sicura non è nulla. Mi tengo pronto quindi allo scontro, tendendo le orecchie per sentire eventuali lamenti e restando dietro ai miei compagni pronto ad essere di supporto.

  2. Il Gith pensa un pò alle parole di Jebbeddo, ma gli effetti dell'alcol e il suo temperamento non sono di aiuto. 
    "Vuoi davvero sapere la verità? Così anche tu diventerai un bersaglio, sappilo. Il figlio di quel tronfio di un Elthorne è un depravato... o meglio lo era. La sua famiglia lo sapeva e lo ha coperto più volte, ma i suoi istinti non si placavano. Così, tramite un contatto, si sono rivolti a me. Il Sapido, tutto quello che vuoi al giusto prezzo." L'ultima frase la recita, come un venditore ambulante. 

    "Quel pazzo godeva a torturare dei ragazzini. Non ho mai visto un drow, ma sono certo assomigli a lui. Ma abbiamo preso la ragazza sbagliata. Non lo sapevo, non so come mi sia sfuggito... di solito gli fornivo vittima, luogo e servizio di pulizia. Ma questa volta abbiamo preso la persona sbagliata. Amira, promessa di un membro degli Arkassar, uno dei più influenti purtroppo. Si sono innamorati e lui ha deciso di sposarla malgrado le sue umili origini."

    Eldon intanto va verso la porta. Incontra nel corridoio Keidros che si sta ancora rivestendo. All'inizio del corridoio spunta, da una camera, uno dei due operai, sguardo truce, aria tutt'altro che stanca e remissiva come poco prima fuori dal locale. Si guarda intorno e, visti i due, si rivolge a loro: "Ehi voi due, sto cercando un Gith. In che stanza è?" Subito dopo esce il secondo operaio, mentre pulisce un pugnale insanguinato con uno straccio lurido. 

     

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  3. La ragazza si ferma alle parola di Jebbeddo e decide di non tentare la fortuna. Si rannicchia tra i tendaggi, seminascosta e in silenzio. 

    "Ma come diavolo parli, gnomo? Siamo in un bordello, non alla corte del re." Biascica il Sapido. Poi tenta di sollevarsi a sedere con fatica :"Lascia che vengano, saprò come accoglierli. Devono completare il lavoro e non si fermeranno, hanno già ucciso tutti quelli coinvolti. Ma io non so sapevo, non sapevo che quella ragazza fosse promessa, era la figlia del panettiere."

    Intanto Keidros, in camera, sta iniziando a sollazzarsi quando un leggero trambusto proveniente dal corridoio e un breve strillo soffocato, sicuramente non dovuto ai piaceri offerti dalla casa.

  4. Il gith scrolla la testa e guarda in direzione della voce sconosciuta che gli ha parlato, un occhio chiuso per mettere meglio a fuoco. "Un ometto in camera mia? Chi me lo ha mandato? I miliziani non possono proteggermi, hanno già provato a vendermi. Che diavolo volete da me?"

    La ragazza intanto, sentendo Jebbeddo, trasale leggermente e fa per allontanarsi, spaventata. 

  5. La ragazza accetta senza ulteriori domande e si avvicina al tendone, tira una corda e svela la porta nascosa. Da dentro una voce impastata e sbiascicante gracchia qualcosa: "Jeska sei tu? Eh? Porta altro vino, dannazione, perchè finisce sempre il vino?" 

    La stanza all'interno è molto particolare: tende e drappi scendono dal soffitto, rendendo impossibile vedere a più di un metro e mezzo. Il terreno è coperto da un morbido strato di tappeti, qua e là sono sparse bottiglie vuote. Avanzando tra i drappi, i tre arrivano a una piattaforma molto ampia con un materasso e diversi cuscini su cui è sdraiato un personaggio seminudo davvero singolare. E' alto ed emaciato, la pelle verdastra e la testa lunga e angolosa, con occhi infossati, naso appiattito e orecchie appuntite e seghettate. Radi capelli rosso ruggine cadono sugli occhi a ciuffi. Eldon sussurra a Jebbeddo: "Il ragazzo non ci aveva detto che il Sapido era un Gith".

    E' visibilmente ubriaco, ha gli occhi semichiusi e una mano sulla fronte. "Cosa vuoi? Voglio dormire..."

     

  6. La ragazza, una giovane dalla pelle ambrata e i lunghi capelli argentati, sorride cordiale e subito cerca di sottrarsi, diretta verso un altro cliente. Ma l'offerta sembra molto interessante e decide di non farsela scappare. 

    "In due saprete come farmi contenta. Andiamo." 

    Il gruppetto sale al primo piano, un piccolo atrio con uno stanzino in cui, presumono, sono rintanati alcuni buttafuori. Poi un lungo corridoio con diverse porte chiuse a sinistra e a destra. La ragazza supera tutte le porte, arriva al tendone sul fondo del corridoio e, dopo aver controllato qualcosa, dice: "Tesori miei la stanza della tenda è occupata ma possiamo usare questa affianco, la stanza della vasca. Molto gettonata tra i nostri clienti." 

     

  7. Eldon si guarda intorno e sussurra al compare "Risolviamo quanto prima la questione. Se il nascondiglio del Sapido è così facile da trovare non vorrei non fossimo gli unici a cercarlo." e con un cenno del capo indica i due operai, che dopo aver scambiato qualche parola con una ragazza si alzano, indicando le scale. 

     

  8. Code "Lenny" Ashtrayer
    Halfling bardo

    Respingo con forza l'impulso di correre via al suono dei colpi sulla porta. Mi allontano silenziosamente, mettendomi alla testa del gruppo. Non vedo l'ora di uscire di qui visto che già stare in un fortilizio della guardia mi provoca il mal di stomaco, ma in più sapere che c'è una infestazione di creature che vogliono uccidermi è davvero insopportabile. 

    Leggo poi le labbra di Zarkov e sgrano gli occhi. Ma perchè mai dovremmo trovare qualcosa di interessante nelle latrine? So di un avventuriero una volta che trovò una gemma nello scarico di una latrina in una lontana città, ma non credo sia questo il caso. Non ci è bastato l'incontro di prima con il povero soldato diviso a metà? Mimo violentemente un NO con la testa e con le labbra, facendo cenno ai miei compagni di proseguire alla ricerca di armi, sperando questa volta mi seguano. 

  9. La donna si irrigidisce al nome del Sapido. "Cerian, quell'idiota... ma perchè ancora usa quello stupido soprannome. Lo sapevo che stava scappando da qualcosa. Gli ho detto Cerian questa volta non voglio guai, non ti copro. E così sarà. Se lo volete è di sopra. In fondo al corridoio c'è una stanza, basterà tirare il cordone della tenda e la porta nascosta si aprirà. Quel manigoldo è rinchiuso lì da giorni. Vi chiedo solo di non fare danno, ma portatevelo via o fatene ciò che più vi aggrada. Non voglio mai più vederlo, i suoi soldi non valgono il rischio di averlo intorno. Se metterà in pericolo il locale o chi ci lavora questa volta la morte sarà solo che una liberazione per lui." 

    Detto questo si volta, rabbiosa, portandosi via la bottiglia di vino. A quanto pare i due non sono più così benvenuti, ma almeno hanno l'informazione che serviva loro. 

    Intanto dalla porta entrano i due tizi di prima, gli operai non troppo puliti che i buttafuori volevano lasciare per strada. A quanto pare li hanno convinti. Si guardano intorno e si piazzano a un tavolo, cercando il miglior modo per proseguire la giornata. 

  10. La banconiera è ben felice di offrire ai due un paio di calici di una bevanda scura dal colore rosso rubino.

    "Questo è il Vino di Gerlach, uno gnomo delle colline a ovest. La formula e il processo per crearlo sono segreti, tutti i passaggi sono su due pergamene custodite in un forziere protetto da un clan di Ogre. Servito fresco è un nettare divino. E di quali informazioni sareste alla ricerca? Spero vogliate godervi i piaceri della casa e sapere quale sia il migliore, a mio avviso." 

  11. La ragazzo prende per mano il tiefling e lo accompagna direttamente al piano di sopra, in una piccola stanza illuminata da qualche lanterna schermata. "E' la prima volta che ti vedo, straniero. Sarà un piacere passare un pò di tempo con te. Un giro di clessidra per 20 pezzi d'oro. Posso offrirti da bere?"

    Intanto giù di sotto Eldon va verso il bancone: "Per ora una buona bevanda rinfrescante andrà più che bene." Al banco una donna non più giovane ma ancora attraente si sporge per vederli e sorride ai due: "Benvenuti al Molo del Diavolo, cosa posso fare per voi bei signori? La mia nonna diceva sempre persone piccole, cuori grandi. Sono sicura sia così."

  12. I due energumeni cercano di allontanare i lavoratori, ma appena si avvicinano i tre li squadrano e si allargano, facendo cenno loro che possono entrare. Il mezzorco dice, rivolto ai due che non vogliono far entrare. "Vedete, loro sono dei gentiluomini, puliti e ben vestiti. Madama Tikin non vuole gentaglia come voi dentro."

    Una volta dentro i tre vengono accolti da un ambiente tranquillo ma ben poco elegante. Nel locale ci sono una decina di avventori al piano terra, tra tavoli e divani. Ragazze e ragazzi svestiti girano per i tavoli, clienti appagati scendono dal piano di sopra, qualcuno si attarda bevendo e chiacchierando al banco. 

    Una ragazza con poco più che qualche filo di cotone addosso si dirige verso Keidros e gli lancia un occhiolino malizioso.

     

  13. I bacini sono un luogo molto trafficato. Maniscalchi, sarti, falegnami e operai di varia natura girano per i moli, chi a fine turno, chi a inizio, chi in cerca di lavoro. 

    Le pattuglie sono molte ma come al solito cordiali e discrete, ma la zona è sicuramente una delle più presidiate dalla guardia cittadina. 

    I tre notano facilmente il Molo del Diavolo. Insegna lasciva ben in vista, vetri oscurati da pesanti tendaggi, guardie alla porta, ragazze in pausa nel vicolo a fianco. Due uomini, probabilmente operai a fine turno, stanno cercando di convincere a farli entrare, ma senza successo, i due grossi personaggi all'ingresso, un mezzorco senza un occhio e un umano dalla pelle scura grande come un troll. 

  14. Eldon ci ragiona un pò e abbozza qualche idea. "Penso che questa storia sia già nota al nostro amico Hakam, il ragazzo non mi sembrava molto restio a raccontarla. Aspettiamo di avere altre informazioni prima di andare a fare rapporto. E cercare il Sapido credo sia la cosa migliore. Gli proponiamo protezione dagli Arkassar, non dalla legge ovviamente. E intanto scopriamo il collegamento tra lui e le altre vittime. Potremmo anche usarlo come esca per attirare gli assassini fuori dal loro nascondiglio."

    Mentre discutono si fermano a un carretto di un simpatico venditore di succo di datteri, bevanda particolarmente apprezzata nella zona.  

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  15. Eldon è decisamente disgustato e si è trattenuto a stento durante la conversazione. Ora che sono da soli esterna i suoi pensieri. 

    "Ridurre così le spoglie mortali di qualcuno è barbaro. Nessun commiato, nessuna benedizione, nessun rito. Anche il cannibalismo, caro Keidros, spesso è rituale. E lo capisco di più che questa mattanza senza rispetto. 

    Seguiamo la pista che volete, ma vorrei che anche il Sapido fosse consegnato alla giustizia. Ora è la vittima forse, braccato dagli assassini delle nebbie, ma fino a poco fa era il carnefice, un vile che traeva profitto da un traffico indegno."

  16. "Mio fratello ha sempre lavorato sodo, mi ha cresciuto e ha trovato questo impiego per noi faticoso ma rispettabile. E' dura lavorare con i marinai, i cambusieri e chi approvvigiona i mercantili. Ogni tanto abbiamo dovuto inventarci qualcosa per andare avanti ma non abbiamo mai fatto male a nessuno. Il Sapido ha avvicinato mio fratello sapendo che eravamo in difficoltà, ci ha fatto qualche favore e poi gli ha proposto questo lavoretto. Disgustoso si, ma quelli erano già morti, non facevamo male a nessuno. 

    Trovate il Sapido e trovate chi ha ucciso mio fratello. Voglio sapere se è stata una esecuzione o un incidente."

  17. "No niente cannibali. I resti passavano per carne normale una volta macellati. E i falsi clienti erano solo i contatti del Sapido che si liberavano della carne buttandola a mare. Il vero cliente del Sapido, chi pagava per tutto questo, era chi voleva disfarsi di un corpo."

    "Mio fratello è morto. Non mi ritengo fortunato. E considerando i due spicci che abbiamo guadagnato, maledico il giorno in cui il Sapido ha incrociato le nostre vie."

  18. Code "Lenny" Ashtrayer
    Halfling bardo

    Guardo la porta e penso che probabilmente non reggerà a lungo se quella cosa che ci insegue volesse sfondarla. 
    Cerco intorno se può esserci qualcosa di utile per tentare di sbarrarla ma mi rendo conto che è sicuramente meglio tentare di far perdere le tracce ai propri inseguitori. Mi preparo a qualsiasi cosa possa uscire da lì stringendo la piccola spada come se fosse la mia unica ancora di salvezza in questo incubo nel quale mi sono risvegliato. 

    @Hugin

    Spoiler

    Come al solito, mi accodo al maresciallo se parte verso una delle porte. 

     

  19. Il ragazzo si guarda intorno, poi continua a lavorare mentre racconta qualche dettaglio sulla sua storia. 

    "La vita qui al porto non è facile. Noi lavoriamo con la fattoria dei Jerva, macelliamo le loro bestie e le vediamo qui. Ma qualche moneta in più fa sempre piacere. Il Sapido ha proposto un lavoro a mio fratello: noi facevamo sparire dei.....resti, senza fare domande. Dovevamo macellarli e... venderli a clienti che ci avrebbe mandato lui. Loro avrebbero imbarcato i resti per poi farli sparire in alto mare. Un modo complicato per sbarazzarsi di un corpo, ma in questo modo le guardie avrebbero fatto passare il carico come semplice merce. 

    L'abbiamo fatto solo un paio di volte...non so chi erano, ma sicuramente hanno sofferto prima di morire. Erano stati torturati o peggio. 

    Le altre dopo essere stati pagati sono iniziati gli incidenti. Uno dei clienti mandati dal Sapido è stata la prima vittima. Poi è morto un altro tizio che ho visto spesso girare con lui, ma non so cosa facesse. Per ultimo sono morti quel riccone e un suo valletto e da allora non ci sono stati più incidenti. 

    Dovete parlare col Sapido. Da qualche giorno non lo vedo ma sono sicuro sia ancora in città. Dicono si stia nascondendo per paura di qualcosa. L'ultima volta era al Molo dei Diavolo, un bordello vicino ai bacini di carenaggio a nord est."

  20. Il ragazzo guarda un po' confuso lo gnomo. Troppe parole complicate lo hanno lasciato un po' interdetto. Ci pensa un po' e poi continua. "Qui andrà benissimo, i clienti aspetteranno. È per mio fratello. 

    Il Sapido è un...facilitatore. Diciamo che conosce le persone giuste e mette in contatto chi ha bisogna si qualcosa e chi quel qualcosa lo può vendere. Ci ha trovato un po' di lavori, ma ora ho chiuso. 

    Si dice che tutti i morti per la nebbia siano in qualche modo legati suoi affari. Anche mio fratello."

    La voce quasi si rompe in fondo alla frase, lasciando il ragazzo con gli occhi lucidi.

  21. Il ragazzo subito crede che lo gnomo sia un cliente e mostra sicurezza e aggressività, come con gli altri. Quando però sente parlare del motivo della loro visita si ferma, li osserva con occhi nuovi e mostra la sua vera età. Rajak e poco più di un ragazzino, catapultato in un mondo complesso e violento, con una sottile corazza di sfrontata prepotenza e eccessiva impetuosità. Ma ora il suo sguardo sembra spaventato e perso, in cerca di un appiglio a cui aggrapparsi per non affogare. 

    Abbassa la voce e si avvicina, la speranza negli occhi: "Vi manda il Sapido? Mio fratello è morto per colpa dei suoi lavoretti, è giusto che ora se ne occupi lui. Come posso aiutarvi?"

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  22. Il macellaio termina la transazione con il cliente con quello che sembra un insulto in una lingua sconosciuta, quindi torna al carretto a cercare un nuovo pezzo di carne da lavorare. 

    Mentre i tre sono lì ad aspettare arrivano un altro paio di clienti che si avvicinano al ragazzo. Uno dei due lo prende saldamente per un braccio mentre l'altro gli parla molto piano e da molto vicino. Rajak ha perso tutta la sua spavalderia e risponde sommesso a tutto ciò che gli dicono. Dopo poco i due sembrano aver finito e si allontanano, lasciano il ragazzo a lavorare. 

  23. I tre si salutano e vengono scortati nuovamente al cancello della villa. Mentre si dirigono verso l'angiporto Eldon ci tiene a specificare la sua posizione. "Amici miei voglio mettere in chiaro che questa volta vorrei evitare di utilizzare la violenza. Sono contento di poter dare la caccia ai colpevoli, ma mi preoccupano le colpe del giovane. Vorrei saperne di più. Sono convinto che questo sia la chiave di tutto."

    Verso metà pomeriggio individuano il banco di Rajak, un largo tavolaccio in legno scuro con una intelaiatura dalla quale pendono diversi insaccati. Alle spalle del banco un carro coperto copre i tranci di carne ancora da tagliare.

    Il ragazzo è sui 30 anni, scuro di carnagione, fisico muscoloso e atteggiamento schietto e aggressivo. Liquida velocemente i curiosi e conclude gli affari bruscamente con i clienti. Sta litigando con un tizio dal turbante giallo che chiede a gran voce uno sconto sull'acquisto del mezzo maiale che sta macellando Rajak in quel momento. 

  24. "Posso darvi un nome, il fratello di una delle vittime. Rajak Hassam, lo trovate nella zona dell'angiporto, vende carne di maiale di una piccola fattoria fuori città. Lui e il fratello arrotondano in maniera poco nobile, facendo sparire i resti di chi incorre nella sfortunata condizione di morto ammazzato. Lui potrebbe darvi qualche informazione sugli altri morti e magari troverete una storia credibile da portare al tempio. E ora andate. Se avrete bisogno di contattarmi non esitate, ma evitate di usare il nome della famiglia Elthorne durante le vostre indagini."

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