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Frammenti di Radiogenesi (sistema casalingo)


Le Fantome

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Il seguente articolo sono brevi paragrafi che ho pubblicato sui gruppi Telegram e WhatsApp di Radiogenesi. Ognuno di essi è un tassello della tradizione di Radiogenesi e della Terrà che verrà quando le ceneri della prima ricaduta si saranno depositate al suolo.

Il 'potere della volontà' è una straordinaria capacità delle menti più risolute. Chiamato attraverso le varie epoche 'Maat', 'Thumos' o 'Spirito Santo', dopo la catastrofe nucleare ha preso il nome di 'Ambizione'. Teoricamente presente in ogni individuo dotato di raziocinio, solo pochissime persone riescono ad avere una tempra mentale tale da manifestare l'Ambizione a livello "fisico". Le capacità dell'Ambizione sono molteplici, ma, sostanzialmente, sembrerebbe essere in grado di donare una qualche forma di preveggenza dell'immediato futuro, permettere al corpo di resistere a ferite apparentemente letali o dare la facoltà di intimorite le volontà più deboli con la sola propria presenza. Ambizioni particolarmente potenti sembra siano perfino in grado di deformare l'ambiente circostante, rompendo il legno e piegando l'acciaio. Chi padroneggia questa facoltà della mente sembra anche essere in grado di riconoscere il potere della volontà in altri individui. E' bene precisare che allo stadio attuale delle conoscenze diffuse, nessuno sa dire con esattezza cosa sia questo 'potere della volontà', ma si riesce solo a descriverne gli effetti.

Non è chiaro come mai gli antichi, all'alba della guerra atomica, abbiano costruito i mastodontici golem di ferro. Forse erano solo armi dalla grottesca forma umana, oppure erano servitori solerti e silenti impiegati nell'edilizia, alla stregua di giganteschi operai, chi può dirlo. Fatto sta che i resti di alcuni di questi golem possono essere riesumati in svariati luoghi e, alcuni di loro, ancora camminano errando (apparentemente) senza meta. Non sono ostili, e ripetono frasi strane, contro nemici lontani nel tempo e nello spazio che, ormai, non esistono più.

Il deserto di Europa... innumerevoli sono i pellegrini che intraprendono un viaggio della santa speranza attraverso le sue roventi lande sabbiose. Sono tutti aditati come pazzi, adoratori di una voce che solo loro possono udire. Gli abitanti di Ganimede, la comunità più vicina alla città-cadavere di Venere, la chiamano la voce di Dio. E' un lamento costante, essi dicono che è Dio "che piange e si dispera, costernato per come l'umanità ha trasformato la Terra, da paradiso cosmico, a inferno rovente di morte.

Mastodontico e apparentemente invincibile, Azazel, il primo Rashō della regione di Titano, si è ammantato nel corso degli anni di un velo di leggenda. Di lui si dice che sia nato in una bolgia infernale sotto terra, e che sia poi risalito dagli inferi per schiavizzare i poveri uomini della superficie con lo scopo di punirli dei peccati dei loro progenitori, rei di aver infuocato la Terra per poi avvelenarla con le loro armi ancestrali. Nessuno di noto e mai riuscito a mutilarlo o anche solo a ferirlo gravemente in uno scontro diretto. Nella sua rapida scalata al potere tra gli shura ha affrontato guerrieri indomiti, ma nessuno è riuscito a sopravvivergli. Si dice che le spade si spezzino sul suo torace e che le frecce non riescano a penetrare la sua carne. Tuttavia, i pochi ad averlo visto in volto dichiarano come presenti una vistosa cicatrice sulla fronte. Non è chiaro come se la sia procurata, né chi sia stato l'avversario che è stato così vicino all'ucciderlo.

"Un giorno le nubi della ricaduta si ritirarono, e il sole tornò a illuminare le macerie di ciò che era stato costruito dalla grande famiglia dell'uomo. Vi erano alcune rovine di sublime bellezza, con sopra incisi simboli arcani dal significato misterico. Chi dicesse che gli antichi non praticassero strani culti all'alba della guerra atomica, direbbe pure menzogne. Forse, poco prima della catastrofe nucleare, molti rinnegarono il sapere scientifico nel tentativo di trovare la salvezza in forme di sapere più occulte e primitive. Oppure, quelle forme di sapere ancestrale avevano un fondo di verità, visto l'esistenza di popoli ben più antichi dell'umana stirpe.
Quale che fu la verità, tentare di campire la ratio dietro queste forme di culto degli antichi da alla nostra esistenza la dignità di una tragedia."
cit. Apò.

"Chissà se credevano in un Dio, gli uomini che decisero di inserire le chiavi e premere i bottoni. O forse fu un disperato tentativo di richiamare il Fondatore sulla Terra insieme alla sua progenie stellare, con uno straziante boato cosmico" cit. Apò.

"A volte mi piace fantasticare di una falce celeste che tagli in due la Terra, in modo da poter vedere il mondo blasfemo che si cela sotto i nostri piedi in tutta la sua perturbante magnificenza" cit. Apò.

"Dicono che le anime dei defunti dimorino sulla luminosa scia della Diaspora... (ciò che rimane della Luna e dei suoi anelli) personalmente non credo che l'anima sopravviva alla morte del corpo, non avrebbe senso. Eppure, malgrado la mia difficoltà nel credere a queste favole consolatorie, malgrado la mia fredda razionalità, guardando il cielo al crepuscolo, ogni tanto mi sembra di cogliere l'ombra dei compagni: essi mi guardano, silenziosi, al di là dei dilemmi e delle sofferenze di questa vita. Hanno quella bellezza immortale di certe statue di marmo, mi sento insignificante di fronte a loro. Ma è solo un'attimo, poi le nuvole nel cielo tornano tutte al loro posto." cit. Argo.

Per qualche tempo venne l'inverno; la cenere e il particolato radioattivo vennero ricoperti da un fitto manto di neve, la Terra divenne candida, gelida, morta.

Strane piramidi sorgono in alcune regioni della zona contaminata. Si dice fossero vascelli usati per viaggiare fino a strani palazzi celesti dalle geometrie bizzarre e stravaganti.

L’Essere supremo ha molti nomi: Dio, l’Uno, l’Infinito, l’Universo, il Mondo, la Sublime Intelligenza, la Sublime Volontà Celeste, la Luce, il Padre, la Grande Ruota, Alfa e Omega, il Creatore, il Fondatore, il Tutto, la Scienza, l’Atomo, la Verità, l’Occhio, l’Essere che è sia la Chiave che la Porta, l’Essere che racchiude in sé l’illimitata curva dell’esistenza.

"Le rovine tecnologiche sono posti di una sublime bellezza... viene difficile credere che furono costruite da uomini simili a noi. Eppure, non cadete nell'errore di "mitizzarli" come fanno alcuni; loro (gli antichi) non erano infusi della vera Scienza, e le bombe che lanciarono quella notte erano molto misteriose anche per loro che le avevano create" cit. Apò.

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(Viandante di fronte a criptiche rovine prebelliche, illustrazione proveniente dal manga di Fullmetal Alchemist)

Grazie per la lettura!

Modificato da Le Fantome

2 Commenti


Commento consigliato

Ho sempre adarato questo modo di raccontare un'ambientazione qualsiasi. Complimenti!

Cita

"Chissà se credevano in un Dio, gli uomini che decisero di inserire le chiavi e premere i bottoni. O forse fu un disperato tentativo di richiamare il Fondatore sulla Terra insieme alla sua progenie stellare, con uno straziante boato cosmico"

Questa però è sicuramente la mia preferita. 😂

  • Grazie 1
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4 ore fa, Vackoff ha scritto:

Ho sempre adarato questo modo di raccontare un'ambientazione qualsiasi. Complimenti!

Grazie! 😄
La cosa interessante è che neanche i personaggi hanno modo di scoprire una cronostoria precisa degli eventi che hanno portato alla guerra atomica e alla Terrà che verrà. Comprensibilmente, la catastrofe nucleare ha come creato una sorta di "amnesia" storica per cui ci sono circa due secoli di storia umana le cui informazioni a riguardo sono frammentarie, mistificate e talvolta contradditorie. Tieni anche presente che, nel tempo attuale in cui si svolgono le campagne di Radiogenesi, nessuna delle persone con cui i personaggi hanno (o avranno) modo di interloquire ha visto davvero la catastrofe nucleare: sono passate diverse generazioni umane, anche se non saprei dirti di preciso quante. Ma chi crede nel mito di Thule confida che almeno lì, nella sublime città di marmo tra i ghiacci polari, si possa ricostruire la storia e il sapere dell'uomo che fu 🙃

4 ore fa, Vackoff ha scritto:
Cita

"Chissà se credevano in un Dio, gli uomini che decisero di inserire le chiavi e premere i bottoni. O forse fu un disperato tentativo di richiamare il Fondatore sulla Terra insieme alla sua progenie stellare, con uno straziante boato cosmico"

Questa però è sicuramente la mia preferita. 😂

Questa è una delle tante frasi di Kápou Pouthená (lett. "Da qualche parte, in nessun luogo"), soprannominata Apò. Si tratta di una persona bizzarra e un po' filosofa, che diventerà consigliera e compagna di viaggio di Clio, la dittatrice di Ganimede.

Quando pubblicai questa sua frase, misi a corredo questa immagine, che mi colpì per la potenza visiva:
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Purtroppo non ricordo il nome dell'artista, ma è di nazionalità russa, e questo traspare da molte sue illustrazioni. In questo caso raffigura quello che credo sia un generale della Federazione Russa in preghiera (o in supplica?) di una misteriosa entità celata dalla pioggia...
 

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