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Strikeiron

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Strikeiron

  1. Beh, quello dei Supereroi langue quindi la vedo dura che si posti tanto velocemente
  2. Strikeiron

    La nostra storia...

    Il kyton annuisce insoddisfatto. Non vuole essere lo schiavo di nessuno, lui. Sì certo ha servito bene il suo padrone, ma non certo per finire sotto le grinfie di quello spocchioso di un lich. Trattiene un ringhio insoddisfatto quasi, la sua rabbia è al limite, così come la sua pazienza. Ma il lich è ben determinao ed ha previsto tutto. Se è così che il Suo Signore vuole così deve essere. Con rabbia afferra Garfuss che stava già allontanandosi, strisciando via da lui... -DoVe ScApPi... NoN CaPiScI NuLla alLoRa. StamMi ViCiNo...- scatta, afferrandolo come un sacco di stracci. Per un istante il kyton ha l'impressione che il kender abbia qualcosa tra le mani... Ma non fa in tempo a capire cosa possa essere. Qualcosa esplode, come un segnale accecante non lontano da lì ed il lich alza lo sguardo e si gira sorpreso. Sente l'enorme potere che si è raccolto e si sta liberando. Anche il Kyton lo sente e si volta nella stessa direzione. Là dove il profilo rossastro delle colline ora è illuminato da un bagliore azzurro. Nessuno dei due presta la minima attenzione a Garfuss in quell'istante. Il kender è ferito e debole, quasi non si accorge di quello che sta accadendo. Ormai è come in un sogno... vede il vecchio Fizbain porgergli qualcosa sorridendo: -Tienimi il cappello e non farlo vedere agli altri, mi raccomando- strizza l'occhio e scompare. Garfuss si ritrova a testa in giù, il cielo è una terra oscura ed a terra c'è solo oscurità ed uno strano bagliore. Non capisce che il kyton lo sta tenendo per i piedi a testa in giù. Ma bada bene di non far scivolare a terra l'oggetto che sta stringendo tra le mani. -Pazzi! Trovateli ed uccideteli tutti!- mormora il lich alla sua guardia. I suoi demoni lo obbediscono subito, altri si uniscono a loro nella caccia. Il kyton annuisce soddisfatto, chiunque sia laggiù è praticamente spacciato. Con la coda dell'occhio vede però che il bagliore sta aumentando. -Seguimi!- esclama il lich, mentre la veste svolazza attorno al suo corpo scheletrico. Ora è come se si fosse alzato un po' di vento. Perchè avviene sempre tutto così in fretta? Perenor si accuccia a terra, come un vigliacco, sì certo ed aspetta la morte. Sa di non poter usare gli incantesimi concessigli da Paladine. Sa che la spada attirerà su di loro tutti i demoni lì vicini. E sarà la fine. Ed in effetti è la fine. Sente il terreno tremare ed alza la testa, la piccola è lì vicino a lui, le fa scudo col corpo, mentre Aixela sembra impazzita. Combatte contro Ariaston come se nulla più le importasse, se non l'odio e la disperazione. Perenor sente la magia sgorgare da lei come un'onda pronta a travolgerli tutti e non può fare nulla, assolutamente nulla se non guardare. L'elfo trattiene per un attimo la guerriera e rimangono così per un istante, come se il tempo potesse fermarsi. I primi demoni si affacciano nella radura, temono e bramano allo stesso tempo l'enorme magia che sta scaturendo in quel luogo. E poi Perenor chiude gli occhi nella luce accecante che si solleva fino al cielo. Lascia che accade ciò che deve, mentre la magia fluisce attraverso di lui e la bambina, lasciandoli illesi. Probabilmente si sta scatenando contro Trebor a questo punto... perchè ha baciato quella ragazzina, si chiede? Poi perde conoscenza, scivolando a terra E poi si scatena la tempesta, Perenor non la può vedere perchè sta sognando, il corpo inerte appoggiato sulla piccola elfa che piange terrorizzata. Una voce nella sua mente: -Il libro. E' tutto nel libro... l'unica vostra salvezza. Siete ancora in tempo. Cerca il kender, ha il mio cappello.- ll giovane chierico nopn vede chi stia parlando, ma per un istante crede di avere l'impressione di aver già conosciuto quella persona. In un'altra vita? In altri luoghi? Riapre gli occhi ed i fulmini stanno esplodendo attorno a loro in tutte le direzioni. Non vede gli altri, ma sa che deve proteggere la bambina. La tiene stretta e la sente tremare. -Calmati piccola- urla nel frastuono, non sa se l'ha sentito. E mentre il lich ed il kyton si avviano insieme, il kender ben stretto sotto la presa sicura del demone delle catene il vento diventa tempesta. La tempesta abbagliante semina la distruzione nel luogo dov'erano un attimo prima... sotto i loro occhi le saette avvolgono il portale e lo chiudono. La luce esplode sotto i loro occhi e risucchia tutto ciò che incontra. Tranne loro. Quando la tempesta si placa il kyton ed il lich illesi vedono che il portale non esiste più ora. Sulla volta del cielo prima oscuro la luce fluisce dentro il semipiano. Presto cesserà di esistere... Il lich aspetta un istante e poi, volgendosi verso il kyton si irrigidisce ed urla rabbioso: -MOLLA QUI IL KENDER E VAI!! ABBIAMO ATTESO TROPPO! VOGLIO LE LORO TESTE!!-
  3. Strikeiron

    La nostra storia...

    Splendido post Wolf, davvero! Oggi ho giornata per postare... devo meditare un po' sui vostri post e poi vedo di mettere qualcosa...
  4. Veela pensa di avercela fatta dopotutto. Il momento di rottura, quello nel quale lo sbirro o qualcun'altro di loro potevano ammazzarsi è passato. Ha rischiato e forte anche... perchè l'ha fatto? Non lo sa nemmeno lei. L'unica spiegazione che può darsi prima che si scateni l'inferno è che il suo passato forse è molto più presente ora di quanto avesse mai pensato. Una volta qualcuno le aveva detto: "Ciò che sei, lo sarai sempre. Sei destinata a questo." Ma l'aveva detto in un'altra vita. Quando le vite cambiano, anche le persone non si riconoscono più. A meno che lei stessa non sia l'incarnazione dei propri fantasmi. Ecco perchè ha cercato di difendere quel Mike. Poi succede tutto così velocemente da non lasciarle ulteriore tempo per riflettere su quelle sciocchezze sentimentali. Chiunque li insegua è potente, determinato... e dispone di parecchi mezzi. Lo sbirro fatica a guidare mentre una valanga di piombo dall'alto si precipita su di loro. In una parte del suo cervello capisce che il lunotto posteriore è andato in briciole e emeccanicamente lei si appoggia sul sedile e spara... spara anche se sa che è inutile. Sono spacciati. L'elicottero vira attorno a loro come un rapace intento al colpo finale per straziare la sua vittima. Veela ricarica la pistola con difficoltà, in mezzo alla grandinata di proiettili che le sibilano accanto e pensa: è un Apache X-1000. Una persona che lei conosceva una volta lo sapeva guidare... Eliah viene colpito di striscio e Veela si gira verso quel maledetto elicottero, sempre più vicino e spara, urlando... ma non sa se più verso l'elicottero o piuttosto verso quella persona che una volta conosceva ed ora è ritornata a galla. I colpi piombano sulla lamiera dell'elicottero ma non lo scalfiscono neppure. Scema, si dice. E' corazzato... solo un missile potrebbe tirarlo fuori dalle spese.. e forse neppure quello. E poi l'inferno, Mike stenta a tenere la macchina in carreggiata mentre l'esplosione e l'onda d'urto bollente li investe. L'elicottero cade ferito, in una tempesta di lapilli fumanti. Veela guarda Eliah attentamente, non è grave per fortuna. E poi quel ragazzino trova per tutti un nascondiglio e sono di nuovo in una pace ovattata. Non li possono seguire ora, ma li aspettano. Perchè? Hanno tutti i nervi a fior di pelle: Veela assiste ad un litigio tra Mike e Sheila, inevitabile che vi arrivassero prima o poi... stanno tutti fermi, temono il peggio, perfino dopo la tempesta che si è scatenata là fuori. Ed invece Sheila piange alla fine. Perchè, si chiede Veela? Perchè liberarsi così da quello che è successo? Perchè piangere? Ha pietà per quella donna e prega che possa averne anche lei, ma non solo per sè stessa. ma anche per chi non ha più lacrime da versare. Si avvicina al ragazzo e gli scompiglia i capelli: - Grazie di tutto, se non fosse stato per te... Stai fermo adesso, devo curarti quella ferita prima di andare avanti.- Eliah la guarda sbalordito, sa che una cosa del genere non è da lei. Ma a lei non importa, non ora non in quel luogo, non in quella vita.
  5. Strikeiron

    La nostra storia...

    Bentornato Manzo! Si sentiva la tua mancanza... mi unisco agli altri in un in bocca al lupo. E non preoccuparti per come scrivi od hai scritto... ci mettiamo sempre un po' di noi stessi in quello che scriviamo, nel bene o nel male... sennò scrivere non avrebbe senso. Tieniti su!!
  6. Sborone: Veela ferma i proiettili con lo sguardo.... 8)
  7. Uffi appena modificato... t'ho fregatoooo Eliah ehehehe 8)
  8. Sinceramente Veela non capisce. E' seduta in macchina, con accanto il ragazzino e quel maledetto bastardo. la tipa lo chiama Paul, lei ancora non sa come si chiama... oppure sì, ha sentito quel Paul dire il suo nome, ma non se lo ricorda. Ed evita di fissarla troppo a lungo. Mai far vedere il proprio interesse con tipi del genere. Lo sbirro è inoffensivo: ha una pistola puntata alla tempia però, mentre guida e dimostra un certo sangue freddo. Per un istante Veela si sorprende ad ammirarlo... è duro, tenace quel tipo... sembrerebbe a posto. Ma è uno sbirro... Ma che importa? Con la coda dell'occhio vede Eliah guardare dietro, attraverso il lunotto posteriore... la macchina va veloce, molto veloce, ma sono inseguiti. C'era da aspettarselo. Veela nota che i sedili puzzano di plastica, l'interno è praticamente nuovo di pallino. Chiunque fossero quei tipi sono attrezzati al meglio... Sente qualcuno commentare che ci sono delle armi lì dietro. Ma lei nemmeno guarda, fa scattare il caricatore della pistola, lentamente... per fortuna è ben oliata e fa poco rumore... gli altri mnemmeno la sentono mentre estrae il caricatore con indifferenza. Bene, ci sono ancora proiettili. E poi è un insieme di eventi veloci, che non riesce a comprendere, parlano di qualcuno che lei non conosce con un tipo e la sua banda... Non ha paura, ma vorrebbe capirci qualcosa. Sembra che il bastardo debba andare in ospedale a far secco qualcuno, nonostante lui e la tipa nel frattempo abbiano prurito alle mani e per passatempo vogliano far fuori quella banda di teppistelli loro amici... E poi parla di un hacker..e del fatto che loro, bene o male sono tutti morti. Sì bello, questo lo sapevo da me, ma c'è altro. E poi Paul chiede loro di entrare in quel ballo, ma lei in ballo c'è già da tempo...da tutta la sua vita. Da quando ha chiuso con quell'altra vita... ed ora bene o male sembra che qualcosa la costringa ad indossare su di sè quella persona sepolta, quell'odio antico che non vuole più vedere... Non vuole più essere lei. Ma questo per fortuna gli altri non lo sanno, nè occorre che lo sappiano. Lo sbirro è l'unico che potrebbe fregarla, senza saperlo, ma quello è un problema del quale si occuperà quando ce ne sarà il bisogno... Per ora deve soltanto aspettare e vedere cosa accade. Poi Eliah fa qualcosa di stupido... dice agli altri che quel Mike è uno sbirro. Veela si trattiene, tesa, mentre i teppisti lo tengono sotto tiro e Mike a sua volta tiene sotto tiro gli altri. Basta un colpo e qui è una strage, pensa lei.... -Bene, ragazzi, non è il caso di mettersi a litigare adesso. Togliamoci da qua senza che nessuno si faccia male, ma prima di ballare con qualcuno preferisco sapere in quale storia sto ballando. Non so quanto tu sappia, Paul e quanto no, ma sarebbe il caso che tu ci dessi una prospettiva più generale, bello mio.- esclama, decisa, mettendosi davanti allo sbirro.
  9. Strikeiron

    La nostra storia...

    Si sentì improvvisamente esausto e la cosa lo terrorizzò ancora di più. Sapeva che molto probabilmente, finchè fossero rimasti in quel luogo, gli sarebbe stato impossibile pregare e meditare. Quindi nessun nuovo incantesimo di cura, proprio quando sarebbe stato a loro più utile. -Dobbiamo andare via immediatamente da qui.- sussurrò piano ad Ariaston. L’elfo fece un cenno, aveva compreso al volo. Sturmir non disse una parola, semplicemente si preparò per invocare un altro incantesimo. Aspettarono tutti quanti che la via di fuga comparisse dal nulla evocata dalle parole del nano. Ma nell’oscurità, ora rotta da un sinistro bagliore sanguigno non accadde nulla. Le piante contorte ed annerite non si mossero; tutto rimase perfettamente immobile. Nemmeno i tatuaggi sulla pelle della bambina elfa si misero a luccicare. Sturmir attese, pensò a cosa avesse potuto sbagliare recitando l’incantesimo, ma non trovò errore alcuno in come l’aveva recitato. Semplicemente non funzionava. Perenor avrebbe voluto sotterrarsi sottoterra;adesso più che mai sentiva pesantemente la responsabilità di averli cacciati tutti lì, in un pericolo più grande di loro. Strinse il libro, che teneva inconsciamente tra le mani e si accorse che da quando si erano trovati lì non l’aveva mollato un istante, quasi fosse una risorsa di potere, un appoggio alle loro speranze. Ma lì, in quello strano ed inquietante buio sembrava essere inutile. Delicatamente lo ripose nello zaino. -Ed ora che facciamo?- esclamò Entreri, portando rabbiosamente le mani all’elsa della sua spada. - Non ci rimane che trovare un’uscita.- gli rispose Ariaston, in tono beffardo. La sua proposta venne accolta da un gelido silenzio. Non ora, pregò il giovane chierico... non è ora il momento di mettersi a litigare: - Potrebbe essere un’idea, potremmo seguire i demoni.- disse. Lo guardarono, soppesando per un istante la sua proposta. Perenor trattenne il fiato, ma la tempesta per stavolta passò sopra alle loro teste. -Potrebbe essere un’idea.- esclamò Sturmir- Abbiamo visto che i demoni passano dal loro piano, ovvero QUESTO piano, a quello dal quale noi proveniamo attraverso un passaggio. Potremmo approfittarne anche noi.- - Dimentichi il problema principale però: siamo circondati dai demoni ed ogni volta che ci muoviamo corriamo il rischio di venire attaccati. Non potremo resistere a lungo...- gli contestò Entreri. - Sì ma forse quella in cui noi ci troviamo ora è la coda di una processione di demoni diretti al passaggio tra i piani.- spiegò pacatamente Ariaston. -...E quindi non dobbiamo far altro che aspettare che passi oltre rispetto a dove ci troviamo ora e quindi potremo seguirla a distanza, senza correre inutili rischi.- concluse per lui Sturmir. Rimasero in silenzio un istante, soppesando la possibilità che una tale ipotesi potesse essere vera. Ma visto che la magia non funzionava non rimaneva loro altra strada percorribile... Perenor si guardò intorno esaminando le piante contorte ed annerite che davano loro riparo e parzialmente almeno, un nascondiglio. -Aspettiamo un’ora e quindi ripartiamo, se a tutti va bene.- propose. Nessuno protestò: nonostante tutto erano ancora esausti, si acquattarono a terra e lì rimasero in attesa, immobili. Il chierico pregò stavolta che quel piccolo ritardo non fosse decisivo per la salvezza di Garfuss... nel bacino avevano visto tutti qualcosa, ma nessuno di loro aveva osato parlarne. Avevano semplicemente ignorato che una cosa del genere avesse potuto accadere. Ma quello non era l’unico problema che avevano tranquillamente ignorato... qualora avessero raggiunto il portale di comunicazione tra i due piani cosa avrebbe garantito loro che avrebbero potuto passarlo indenni’ E che cosa avrebbero trovato dall’altra parte... Domande, sempre inutili domande, si disse Perenor, appisolandosi con la testa fra le mani, poggiata sulle ginocchia. Na'Rghal aveva portato quel piccolo miserabile kender al cospetto di Korbag finalmente. Il kender era ancora svenuto e con parecchi uncini piantati nella carne ancora... ma era vivo. E di questo Korbag era soddisfatto... avrebbe ricompensato bene l'astuzia e l'intelligenza del kyton: aveva fatto un buon lavoro. Soltanto ora era suo desiderio che il kyton portasse quel kender nel semipiano, là avrebbe trovato altri ad attenderlo. Insieme avrebbero potuto interrogarlo finchè non avesse detto tutto quello che interessava loro sapere. Poi, poteva fare del kender quello che desiderava... Il suo servizio era stato ottimo e la ricompensa era vicina. Na'Rghal uscì dall'edificio, trascinandosi dietro Garfuss... il colloquio era stato breve, ma significativo. Non rimaneva che una sola cosa da fare. Il kyton si diresse verso il portale dal quale ancora ora sciamavano fuori i demoni... chissà chi lo attendeva dall'altra parte... Avevano aspettato alcune ore in quel posto terribile. Poi, non venendo più attaccati da alcuno avevano deciso di rischiare. Era andato in avanscoperta Ariaston, visto che poteva facilmente nascondersi dai possibili pericoli, poi non doveva allontanarsi troppo. Ed in effetti nell' oscura boscaglia deserta, dove non gli era difficile dissimularsi, non trovò difficoltà a trovare quello che stavano cercando. Gli era bastato seguire le tracce. Ora stava tornando indietro, dagli altri, ma non con buone notizie: il portale per uscire da lì era vicino e gli ultimi demoni stavano sciamando fuori da esso. Tutti tranne alcuni, che aspettavano sull'ingresso. Guardie? Ariaston non sapeva, ma aveva la netta impressione che stessero aspettando qualcuno... e come se non bastasse tra loro vi era una figura ammantata. Ariaston aveva faticato a trattenere il pugnale che era bollente al suo fianco. Si affrettò per raggiungere gli altri... Perchè quella figura ammantata era il lich. Narratori? Su sveglia!!!
  10. Strikeiron

    La nostra storia...

    Perenor abbassò lo sguardo, era colpa sua! Tutta colpa sua! Per quale motivo si era distratto ed aveva permesso che il kender fosse catturato? Ed ancora peggio... come era riuscito a portare non i demoni, ma loro stessi su un piano? Ora che il suo peggiore sospetto si era mutato in realtà il giovane chierico rimase svuotato, come incapace di decidere cosa potessero fare per cavarsi d'impiccio. -Dobbiamo salvare Garfuss!- affermò Sturmir, rivolto verso di lui. Ma come? Potevano loro contrastare i demoni su quel piano quel tanto da potersene andare inosservati. E poi come avrebbero liberato il kender? Perenor non vedeva altra via d'uscita a doversi scontrare ancora con i demoni... e non sapeva se stavolta sarebbero stati capaci di cavarsela. Ma Paladine li accompagnava... si disse, a suo modo seguiva i loro passi. Per quale altro motivo sennò erano ancora vivi. Vide l'urgenza e la preoccupazione del nano e decise che non era di certo il momento di mostrare i propri dubbi agli altri. Dovevano uscire di lì? Bene, lo avrebbero fatto, nonostante tutto! Solo... perchè il kyton era ritornato al villaggio? Perchè aveva portato solo il kender con sè? Per quale motivo Garfuss era così importante in quella storia? Troppe domande senza risposta... Continua...
  11. Io se riesco dopo scriverei qlcsa... se non dò segni di vita nn faccio fino a domattina.
  12. Anche il mio...fra un po' però...
  13. Pausa pranzo.... Quelli sono dei killer, non c'è dubbio alcuno... ma hanno trovato qualcuno che non cede, stavolta, pensa Veela rialzandosi in piedi. Il tipo le porge una mano che lei non accetta... è quel bastardo, quello che le ha rovinato la vita. Lo riconosce subito ed il suo primo istinto è quello di saltargli addosso e spezzargli il collo, lì per lì. Ma immediatamente sa che non è possibile, non lì... è un gesto stupido. Per questo la rabbia le monta dentro, diventando furia quasi... -Maledetto bastardo! Sei stato tu, hai distrutto la mia bici!- L'altro ride, quasi... ha uno sguardo beffardo, da persona sicura di sè. Lei vede che si trattiene, ma legge ancora l'ironia nei suoi occhi. Cosa voleva da lui? Vendetta? Quel tipo è talmente stupido da non capire che la sua bicicletta era la sua intera vita... anni di lavoro pesante per poter fare quel salto in più, che l'avrebbe portata fuori dai bassifondi. Per lui una bicicletta è un giocattolo. Per lei la vita. Lui sta continuando a parlare adesso, ma Veela non lo sente... si stupisce che Eliah sia riuscito a fermare quei due, ma pensa che sarebbe bastato un solo istante per sacrificare la propria vita in una vendetta. Tanto, per come stanno le cose ora, non le importa più nulla... Calmati, dice a sè stessa... ed il ragazzo? Ma che cazzo te ne frega del ragazzo? E' grande e può cavarsela da solo... Veela capisce che quel bastardo le sta dicendo che corrono un grosso rischio a stare lì, vicino a loro... Ed allora? Vorrebbe sputargli in faccia? Chi si crede? Crede forse che lei non abbia mai visto delle cose del genere? Lavoretti facili e puliti, li chiamavano... entravano in un posto e massacravano qualunque cosa vi fosse a portata di mano... cercando e seminando morte, una morte inarrestabile che nulla poteva fermare... Ma quello era passato, faceva parte di una vita che non le apparteneva... la vita di una persona diversa da lei. Che con lei non aveva in comune neppure più il nome... Il tipo le porgeva la mano, ora. Veela capì che erano forse più in pericolo di quanto quel tipo volesse far intendere. Aveva fretta di uscirsene da lì, anche troppa per volerla liquidare così semplicemente... Stava per prendergli la mano, il viso scuro ed i muscoli tesi... Aveva male... fitte che le salivano sugli avambracci. Quella piccola troietta assieme al bastardo era stata perfino più brava di quanto avesse sospettato... Stava per prendergli la mano e torcergli il braccio dietro di lui, una mossa leggera, nulla di che... Non voleva fargli male, ma voleva chiarire che non si sarebbe arresa facilmente alle sue scuse.. E poi lo sbirro, quello che aveva cercato di sedurla, sulla porta. Veela lanciò uno sguardo dietro di sè... l'apertura era divelta e poteva essere un vicolo cieco. E poi il poliziotto era solo?...Alzò le mani in alto, lo sguardo che sfrecciava su e giù per la stanza, pronta a scappare... anche se li teneva sotto tiro non poteva sparare a tutti contemporaneamente. Si preparò a rifugiarsi dietro il bancone... facendo finta di obbedire ai suoi ordini. Ottimo post davvero Wolf... e tu Joram non sottovalutare la mia Veela...ehehehe
  14. Fai tu... se poi non vai giù abbastanza pesante ci penso io a rincarare la dose, Okk?
  15. Ieheheheh mio caro bastardo adesso sono c***i acidi!!! Scherzo, ovv. Veela non vedeva l'ora di fare la tua conoscenza!!!
  16. Si sono d'accordo a spostarli: Wolf Joram Rosebringer Strikeiron No, non sono d'accordo a spostarli:
  17. Strikeiron

    La nostra storia...

    Umm tra oggi e domani ci inventiamo qualcosa... Vero Wolf? Ma anche daermon però... Iehehehe che bastardo che sogno
  18. L'ingresso ai livelli sotterranei era deserto. Veela puntò con sicurezza nel buio, sovrappensiero per quanto aveva appena scoperto dalle parole del ragazzino che caracollava dietro di lei. Burton. Una leggenda... Le voci passano di bocca in bocca, dovunque. Lei aveva sentito raccontare molte cose su quel tipo, così come sugli Psychodeath... una banda male organizzata, prima dell'arrivo di quel Burton. Un gruppo forte e molto potente dopo... c'era stato un periodo in cui quel tipo sembrava aver voluto qualcosa in più oltre che radunare la banda. Agiva per qualche suo interesse personale. Ma nessuno lo aveva mai capito... Veela aveva avuto degli agganci con qualcuno vicino agli Psychodeath e sapeva che nessuno aveva mai capito Burton. Neppure quelli più vicini a lui... Proprio nessuno. E la leggenda si era rafforzata giorno dopo giorno. La banda era diventata qualcosa di più, ma nessuno di loro, semplici pony express, aveva mai capito cosa sarebbe venuto dopo. Sì perchè quel Burton aveva delle idee precise...loro, come corrieri l'avevano capito subito. Veela sapeva soltanto che tutte le volte che era passata nelle loro zone di influenza negli ultimi tempi non le era mai successo nulla. Non le avevano chiesto percentuali. Non le avevano chiesto nulla in cambio. Così era, punto e basta. Nonostante lei si fosse interrogata molte volte su questa strana lacuna; in genere i corrieri dovevano pagare delle percentuali per passare a fare le consegne nelle zone di influenza delle bande. E così era sempre stato, fino all'arrivo di Burton... Con lui come capo dei Psychodeath chiunque dei corrieri non lo avesse provocato poteva passare indisturbato. Sembrava quasi che vi fosse un'etica sotto. Sì, pensò Veela camminando frettolosamente nella penombra, evitando le macerie lungo la strada, l'udito teso a captare qualsiasi rumore... probabilmente Burton aveva semplicemente aspettato per fare più soldi dopo. Ma non c'era stato un dopo: soltanto una bomba umana ed un intero isolato polverizzato. Ed ora tutto ciò che rimaneva di lui era quel ragazzetto dietro di lei ed a giudicare da come era ridotto, Veela si convinse che non poteva essere stato lui a far fuori Burton. Non aveva i mezzi, non aveva l'esplosivo e soprattutto non era stato nemmeno tanto furbo da trovarsi un rifugio sicuro dopo l'attentato. Nel buio Veela sorrise, attenta a non farsi vedere da quel ragazzetto straccione. Ma quell'Eliah era un Burton... il figlio, ricercato e con una grossa taglia sulla testa. Sarebbe potuto tornare utile non appena avesse cercato di fregarla. Anche se un simile gesto non era da lei. E poi se quel ragazzetto diceva il vero ed era il figlio di Burton lei doveva almeno rispettare la memoria di quel vecchio bastardo degli Psychodeath... quasi a ricambiare il fatto che grazie a quel Burton nessuno dei Psychodeath l'aveva mai disturbata quando lavorava. Ma in realtà quel ragazzino era una bella grana, si disse: dovunque andassero erano braccati. Ma lo erano comunque ormai... se non dalle bande dei sottolivelli, almeno dagli sbirri che certamente, non appena si fossero accorti con chi avevano avuto a che fare, avrebbero raddoppiato gli sforzi per trovarli. Sempre che li avessero trovati ancora vivi, pensò Veela. Anche se a dire il vero ormai non le fregava più niente di nulla e di nessuno, tranne che di quel bastardo. Soldi o non soldi gliel'avrebbe pagata cara. Un rumore. Un barattolo che rimbalzava per terra più volte. Proprio adesso che stavano arrivando al tunnel verso il sottolivello successivo e fino ad ora non avevano incontrato anima viva. Laggiù si vedeva il bagliore dei neon improvvisati. Ma Veela si fermò ed arrestò Eliah con un braccio, bruscamente. Con un dito sulla bocca gli fece segno di tacere. Eliah annuì e sussurrò: -Fammi andare avanti... me la cavo io.- Veela fece un segno di diniego. Non era il caso di rischiare. Volevano arrivare tutti interi. Poi dalle macerie davanti a loro apparvero. Erano in due e li tenevano sotto tiro con delle pistole. Chissà che cannoni potevano essere osservò Veela sovrappensiero. Veela si fece cautamente avanti e sentì che puzzavano e molto anche. Represse una smorfia di disgusto e rimase immobile, tesa... ogni muscolo pronto. Che volevano? Poi associò la puzza che emanavano e capì cos'erano: mutati. Uno dei due si stava avvicinando: -State fermi e dateci tutto quello che avete! Per passare di qui si paga il pedaggio...- La voce era raschiante e sgradevole, accentuata dal rumore metallico di un impianto. Veela li riconobbe e seppe che anche qualora gli avessero dato tutto non sarebbe bastato... li avrebbero uccisi comunque, per espiantare gli organi, per avere occhi freschi per trapianti. Qui Eliah non poteva fare nulla... non era una banda quella, ma pazzi maniaci sfuggiti tra le maglie della rete. E Veela avrebbe dovuto sapere che erano lì, o perlomeno aspettarselo. Odiava la feccia e soprattutto farsi sorprendere così stupidamente. Il tipo si avvicinava, ghignando, tenendoli sempre sotto tiro. Sottovoce Veela sibilò qualcosa ad Eliah: -Buttati a terra!- Non guardò se il ragazzo l'avesse sentita: aveva lo sguardo fisso su quello davanti a lei... era sempre così, li attirava perchè sembrava indifesa. Ma non lo era. Affatto. Aspettò il momento giusto e scattò scivolando contro quello che aveva davanti. L'altro non si rese nemmeno conto che gli aveva preso il braccio... almeno finchè non glielo spezzò con un movimento secco e lo fece volare letteralmente a terra, mentre in una capriola sul terreno Veela si ritrovava la pistola fra le mani. Era accucciata a terra, pronta a sparare ora su qualsiasi cosa si muovesse. Il tipo gemeva lì accanto, incapace ormai di muoversi per il dolore. Alcuni colpi a casaccio erano partiti attorno a lei... ma non l'avevano neppure sfiorata. Era stata troppo veloce per loro.. ed era abituata ad esserlo. Controllò la pistola... un vecchio modello e senza la sicura inserita. Bastardi! Veela si controllò attorno. Nessun segno di vita... solo rumore di passi che si allontanavano correndo. L'altro stava scappando ora. Non c'era più pericolo. Si alzò: ai suoi piedi il mutato rantolava come un sacco di stracci. Sparò solo un colpo... preciso ed alla testa. L'eco dello sparo rimbombò nel tunnel, ma almeno il rantolo cessò. Non era un'assassina, ma bastava... il compagno si sarebbe guardato bene da seguirli. La pistola fra le mani Veela si guardò attorno: -Eliah?- Il ragazzo si alzò in piedi, una strana espressione in volto. ma era così per tutti: non se l'aspettavano. Non la conoscevano... non avevano idea di che cosa fosse capace. - Sei a posto?- -Sì- le rispose. -Bene, seguimi. Siamo quasi arrivati.- Ormai erano vicini al TATTOOine...
  19. Vado adesso sul mio portatilino a scrivere qualcosina...
  20. =D> =D> =D> =D> =D> =D> Veramente bello sto pezzo. Mi dovrò impegnare forte ora...
  21. Eliah stava divorando un piatto di sintopasta... Veela notò il sorriso sarcastico ed appena accennato di Bezzy, mentre allungava al ragazzo un secondo piatto. Non sapevano nulla di lui, tranne il nome, che chissà come erano riuscite ad estorcergli, davanti alla promessa di cibo caldo. Veela non aveva tempo per sorridere. Era rovinata, i soldi di anni buttati via nel giro di pochi secondi. Senza la bicicletta non aveva più un lavoro, senza lavoro niente eurodollari. Niente eurodollari voleva dire niente vita. Ed in più era anche braccata dalla polizia. Se l'avessero ripresa gli sbirri l'avrebbero semplicemente sbattuta in una cella e l'avrebbero fatta marcire dentro, torturandola magari per ottenere una confessione qualunque. Per questo doveva trovare quel bastardo. Non le importava che potesse essere più pericoloso di lei, poteva essere un killer, anche il re dei killer. Ma di certo non era disperato quanto lo era lei. E duri anni di disperazione e sopravvivenza l'avevano addestrata ad essere peggio di un killer. Chi la conosceva bene lo sapeva: era dura, ma soltanto perchè così doveva essere per sopravvivere. E là dove molti avevano fallito lei era sopravvissuta per questo. Allungò le mani su un piatto di sintopasta che Bezzy le porgeva e mangiò svogliatamente, riflettendo su quanto era accaduto. Prima il tipo che usciva dal locale, poi l'esplosione, poi ancora un altro tipo che frugava tra le macerie, ma con la stessa inconfondibile andatura. E poi quello che l'aveva buttata per terra.. veloce, riflessi rapidi e scappava da qualcosa. Possibile che fossero la stessa persona? Sui primi due era sicura, ma sul terzo.... eppure si era sempre fidata del proprio istinto. Se era la stessa persona tutte e tre le volte lei lo conosceva. Aveva fatto diverse consegne a quel tipo, sempre pacchi piccoli, sempre poche parole ed una discreta mancia. Nessuna domanda: poteva essere qualche droga da cybersballo... qualsiasi cosa. Ma no, pensò. Una volta aveva provato a sentirne l'odore e non puzzava. L'involucro era cartonato, impossibile sapere cosa vi fosse dentro... Ma lui lo ricordava e molto bene anche. Ed il suo istinto le diceva di averlo incrociato quella mattina per ben tre volte. -Bezzy, cara. Vieni qui un attimo.- sussurrò. Bezzy capì al volo: -Vieni con me sul retro.- le disse. Si allontanarono mentre Gemin teneva d'occhio il ragazzetto. Aveva quasi finito il secondo piatto. Quando superarono la porta e si furono sincerate che bnessuno le sentisse Veela chiese: -Ti ricordi quel tipo, quello dei paccchetti? Quello delle grosse mance?- Bezzy ci pensò su un attimo:- Sì, forse, dov'era che andavamo a fargli le consegne? Nel settore orientale?- -Penso di sì.- o così le sembrava almeno di ricordare. -Per caso sai chi è quel tipo? Lo devo vedere...- Bezzy spalancò gli occhi: -Lo posso sapere, ma non è che ti cacci in uno dei tuoi guai?- Veela sorrise, un sorriso freddo, senza calore: -Non preoccuparti, è una semplice sciocchezza. Personale però... puoi sapere chi è e come si chiama quel tipo?- Bezzy ci pensò su un attimo: - Non io, tutte le volte che ti passavo gli ordini, parlavo con qualcun'altro. Una ragazza, una tipa dei bassifondi... dovresti parlare con lei per sapere chi è. Penso che basti dirle che gli devi dei soldi perchè svuoti il sacco.- -Perfetto- sussurrò Veela covando la propria vendetta. Avrebbe scucito a quel tipo tutti i soldi che LUI le doveva, per averle distrutto la bicicletta. Costi quel che costi. -Ma questa tipa come la trovo, cara la mia Bezzy?- Bezzy rise, divertita e piccata insieme: -Ah, questo è semplice per te. Ha un negozio nei sottolivelli... mi pare che si chiami TATTOOine.- -Scusa un negozio di cosa?- le chiese Veela. -Tatuaggi.- rispose. Scusate per la tirata trita e ritrita, ma mi sembra che questo possa essere un buon collegamento nella storia. Wolf sappimi dire se ti va bene e Joram, vediamo se in un modo o nell'altro riusciamo a rincrociarci...
  22. Sì, poi ho visto quello che ha postato daermon, io avevo postato quell'osservazione prima.... Cmq se serve una mano per inguaiarvi io sono sempre qua...
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