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AlexITA81

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  1. Mara osserva il movimento dei barbari al villaggio e poi si volta a fissare Nesfash dritto negli occhi, con i pugni sui fianchi. Il vento soffia e le smuove i cappelli ed il mantello, ma la spadaccina non fa una piega. Va bene, senti, per me la faccenda è piuttosto strana. Poco fa ero davanti ad una porta con i miei compagni ed ora mi ritrovo qui in mezzo al nulla. Ci hanno detto che si tratta di una prova di Auril ... tsk! E per giunta mi appari d'improvviso! Per cui non mi è ben chiaro cosa sia reale e cosa frutto della mia mente. Per quanto ne so, potrei essere morta e stare vagando in un sogno. Però il freddo lo sento. Sento me stessa e tutto quello che provo. Può essere la morte così? No, devo essere viva e soggetta a qualche sortilegio di Auril. Le mie parole sono affilate come una lama delle volte anche se non vorrei. Che ne diresti se fossimo compagni? Io ti rispetto, Nesfash il Potente, perché impugnando il tuo potere ho ottenuto molte volte la vittoria. E così dicendo Mara sorride, senza boria stavolta, ed allunga la mano destra verso il genio del fuoco per farsela stringere in segno di amicizia.
  2. Mara inarca un sopracciglio osservando per bene l'essere dalle sembianze umane che ha di fronte. Un genio del fuoco? Pensando che sia solo opera della prova, la spadaccina si guarda un attimo attorno posando lo sguardo sul villaggio in lontananza. Quando torna a fissare Nesfah anche nei suoi occhi brilla un fuoco indomito. Nefash il Potente? Tsk ... quindi tu saresti la mia spada, Vento del Deserto? Bene allora, ammesso che sia vero, mi auguro che tu possa ritornare una spada se devo combattere. Attende un attimo la reazione dell'altro e poi riprende. Io sono Mara ed ammetto di non aver mai parlato prima con una spada finora. Sai dove ci troviamo? Perché penso che andrò a quel villaggio a fare qualche domanda. E strada facendo potresti spiegarmi bene chi sei e perché ora appari di fronte a me.
  3. Quando si rende conto che combattere il guardiano sarebbe futile, Mara fa uno smorfia. Tsk ... Dannazione. Stizzita, osserva la figura del guardiano avvolta negli stracci. Ascolta le parole di Jil, che cerca di convincerla ed infine rinfodera la spada. E va bene facciamolo! Però Jil, non penso che verremo misurati per la forza fisica. Vimak allora si fa avanti prima degli altri raggiungendo la porta con inciso "Crudeltà". Sospira lentamente per soppesare quella parola. Io prende questa. Auril segnato mia vita, io conosce bene significato di parola. Io prova. La spadaccina annuisce ed osserva la scritta "Isolamento" sopra l'ultima porta. Quella che non ha scelto nessuno. Io non temo di restare da sola, non più. Tu Auril non riuscirai a farmi paura. Con un sorriso beffardo, la spadaccina va verso la porta che ha scelto. D'accordo, mostriamo ad Auril che di fronte ai Lupi le suo prove saranno giochetti da ragazzini. Ci vediamo dopo, compagni.
  4. Mara stizzita fa un gesto con la mano e sguaina la spada. Bastardo! Ti sei immolato per lei, sei suoi schiavo, ed ora vuoi farci fare i suoi giochetti? Non le darò questa soddisfazione. Ora ti do io una possibilità: aprici la porta che conduce al Codicillo in Bianco ed io ti libererò da questo vincolo. Anche Vimak, per tenere calma Mara, fa un passo avanti ma il suo corpo emana solo calma a differenza della compagna. Mai tardi per cambiare proprio cuore. Io spezzato catene che Auril messo me, ed ora lotta per bene più grande di tutti noi. Nostra ultima speranza è trovare manufatto. Per salvare molte vite. Te non importa più? Tu druido un tempo, tutto questo non è equilibrio.
  5. Mara cammina ascoltando il rumore dei propri passi sul pavimento di ghiaccio. Tutte quelle raffigurazioni e quelle parole non le dicono nulla, sebbene sia stata istruita anche sull'alfabeto nanico. Però quando vede la figura sul fondo e la sente parlare porta d'istinto la mano alla spada. Delle prove, stai scherzando? Non abbiamo tempo di stare ai giochetti di Auril. Come dice Jilowyn, c'è un oggetto sepolto qui sotto e che cerchiamo. Magari puoi essere abbastanza furbo da dircelo. Vimak osserva la situazione. La figura è incappucciata e strana. Ma chi sarà. Noi non fare male, noi cerca manufatto per aiutare molta gente. Ma le parole di Vimak stavolta suonano vuote perfino a sé stesso. Se questi esseri sono devoti ad Auril, che interesse potranno mai avere per le faccende degli umani e degli altri abitanti delle Lande?
  6. nMara osserva l'immenso e vecchio gigante adagiato stancamente sullo sgabello di legno. Tutte le storie che sentito da bambina sono vere: i giganti esistono, e sono così possenti. Sorride perché avrebbe voglia di confrontarsi con lui con la spada, per capire il peso di quella leggenda. Ma ode anche le parole di Jil e Narod. Già Jil, non escludo che il gigante sia solo un servo di Auril o come dici un 'guardiano'. Anche Vimak è meravigliato del gigante. Secondo il mito ha lo stesso lignaggio del proprio sangue, una discendenza vecchia di era ma cambiata col tempo. Però io non servo Auril. Non più. Noi come mosche per lui, Narod ragione, evitiamo a cerchiamo Codicillo. Scale in basso.
  7. Mara cammina verso la fortezza guardinga, cercando nemici nascosti ovunque o sentinelle sulle mura. Nulla. Che sciocca, sono giganti! Di certo non sono difficili da notare per noi umani. E quando arriva di fronte all'enorme portone si sente in soggezione. Solamente la presenza di tutto il gruppo la aiuta a restare salda. Poi la voce di Jil intona una piacevole melodia, parole che infiammano gli animi e danno coraggio. Sorride spavalda e fa un passo dentro l'immensa stanza. Vimak per tutto il tempo non ha fatto altro che osservare Aurl sul suo Roc e domandarsi se lo potesse sentire. Finché non è sparita nella notte lasciando dietro di sé l'Aurora eterna della sua Brina. Ha la sensazione che il suo potere fosse più grande vicino alla Dea, oppure era solamente la sua mente a giocargli uno scherzo? Io rifiutato Auril, io deciso usa dono per bene di popolo, lei non degna di essere venerata se comporta così. Segue il gruppo fino dentro la fortezza e quando sente la melodia di Jil il suo cuore si scalda. Mancava tua poesia Jil, felice tu ritrovata. Ora dove andiamo? Mara si guarda attorno cogliendo il fatto che sia tutto vecchio e abbandonato. Per come è messa, direi che questa era una fortezza di giganti. Armi arrugginite e legno marcio, nessuna vedetta. Forse Auril se n'è impadronita ma è vuota. Stiamo comunque attenti, potrebbe avere dei servitori. E se non sbaglio la palla di vetro ha detto che il Codicillo sta nelle fondamenta, per cui potremmo cercare una scala che scenda. Che dite?
  8. Mara sbuffa sentendo il tono con cui il globo magico le risponde. Tsk! Imparare sulle diavolerie di Auril? No grazie, mi basta sapere come batterla. Si vede che sei abituato a cercare le soluzioni sui libri, caro professore, ma senza quelli che impugnano le armi le tue restano solo parole. La spadaccina si alza in piedi e si sgranchisce per bene le spalle, quindi si avvicina alla sfera di cristallo - che si illumina mentre parla - e ticchetta col dito sul vetro incantato. Sei fatto di vetro, fossi in te starei attento al modo in cui mi rivolgo agli altri. Vimak dal canto suo fa quasi un mezzo sorriso. Mara è sempre stata così da quando l'ha conosciuta qualche settimana addietro. Si rende conto ora più che mai che per la vita che ha vissuto sarà difficile che cambi il carattere. Ma col tempo ha imparato a fidarsi anche di altri, ha riconosciuto di essere più forte assieme ai Lupi piuttosto che da sola. Già qualcosa, strada per suo destino lunga e difficile ma un passo fatto. Anche il goliath si solleva, è ora di rimettersi in viaggio verso la fortezza. Professore Skant aiuta noi Mara, nostro amico ora. Pronti? Aspettare notte allora ed entrare in fortezza per Codicillo. Vediamo quando Auril allontana su Roc e poi entra. E noi non attirare sua attenzione per nessun motivo. Poi torna da balena parlante e viaggia verso città sepolta.
  9. Mara sorride a Jil, orgogliosa dei suoi compagni di viaggio. Con voi al mio fianco sarebbe Dagult Neverember ad avere paura della morte. Tu la vedi come Vendetta, Jil, io invece la vedo come Giustizia. Comunque, quando sarà il momento, hai il mio permesso di ricordarmelo va bene? Sono fiera di tutti voi, ma ora mettiamo da parte il nostro passato e pensiamo al futuro delle Valli. Vimak ascolta tutto il resoconto del globo magico e le domande di Narod. Sempre con aria impassibile si intromette nella conversazione parlando con tono piatto, ma con voce potente. Auril troppo potente Narod, come dice professore, noi evitare. Entrare mentre lei fuori. Prende libro magico e poi viaggia e cerca cura a suo incantesimo. Anche Mara ascolta la discussione e non può fare a meno di farsi alcune domande. Tarrasque? Mai sentito, eppure dici che è leggendario. Cosa sarebbe? E poi questo incantesimo di cui parli, La Rima della Dama Del Gelo, a cosa serve? Magari è una magia che ci può aiutare a fermare Auril, a fermare la sua? Tsk ... fermare la magia di una Dea, come può essere che un mortale abbia creato un simile incantesimo? No mi sembra impossibile. Dacci qualche spiegazione "signor professore".
  10. Mara sorride con aria tronfia a Jil. Trattarmi in modo diverso, e perché mai? Il mio nome tra i Lupi non conta, di nobile in me c'è solamente il mio sangue, dato che sono stata addestrata come un soldato. E comunque se mi portassi da Neverember ci aspetterebbe solo la forca. Sospira immaginando come avrebbe potuto essere la sua vita se avesse vissuto a corte e sua madre non l'avesse nascosta. Ora sarei patetica e debole, sarei al guinzaglio di Neverember o peggio in una tomba. Invece sono un Lupo e sono diventata forte. Solleva la testa e la determinazione brilla come un fuoco nei suoi occhi. Fra noi solo tu Jil, hai il portamento di una nobile, io non sarò mai elegante come te o mia madre. Ma non importa perché il mio scopo é riprendermi ciò che mi spetta di diritto. Se non vi ho detto chi ero prima, era per proteggere me stessa e voi. Nessuno doveva sapere che la famiglia Alagondar non era estinta. Mia madre mi raccontava spesso, fin da bambina, la storia affinché non dimenticassi: Nell'anno della Conoscenza Rivelata ci fu un terribile cataclisma che colpì la città di Neverwinter e la famiglia Reale Alagondar fu data per sterminata, sepolta nella sua stessa fortezza. La leggenda narra che solo i loro spettri affamati siano rimasti a vagare per le rovine del Castello di Never. Mara smuove un tizzone con il bastone e le fiamme si ravvivano baluginando di riflesso nei suoi occhi. Gli anni successivi Lord Neverember si sedette sul trono usurpando la mia famiglia e annunciando discendenze false. Ma la famiglia Alagondar non era sterminata, mia madre si salvò e portava in grembo l'ultimo erede. Mi ha dato alla luce da sola e lontano dagli agi di un tempo, nascosta in un monastero tra i monti. Mi ha tenuta al sicuro e mi ha fatto addestrare perché se Dagult Neverember avesse scoperto di noi, ci avrebbe fatte ammazzare per mantenere il proprio potere. La spadaccina fa una pausa e lascia che le sue parole restino nelle menti dei compagni. Al mio diciassettesimo anno, persi mia madre e rimasi sola, unica discendente della famiglia Alagondar. Sarei rimasta ad addestrarmi ancora qualche anno al monastero di Tyr, ma Neverember aveva mandato alcuni suoi uomini fidati a cercarmi. Non so come, ma in qualche modo aveva scoperto di noi. Per cui me ne andai, presi la prima carovana e venni nelle Lande. Un posto inospitale dove sarei morta se non avessi incontrato Vimak, un goliath possente dal cuore gentile. E senza i Lupi non sarei diventata così forte. Ora sapete, ma vi chiedo di non parlarne con nessuno. Io sono ancora Mara Brightwood, in verità ho usato questo nome per tutta la vita, ed ora sono un Lupo del Caer. E se riusciremo in questa impresa contro Auril allora marcerò verso Sud ed inizierò la mia guerra personale contro quel bastardo di Dagult.
  11. Mara, seduta attorno al fuoco con i compagni Lupi, di tanto in tanto ravviva le braci con un bastone. Siamo in un luogo dove non vive nessun essere umano, e siamo ancora vivi. Solo per questo dovrebbero scrivere un storia da raccontare nelle locande! Passa lo sguardo sugli altri, uno ad uno, notando la concentrazione di Narod e la preoccupazione di Jil. Hanno accettato bene chi sono, spero, anche se non hanno fatto domande. Ma poco importa oramai, noi Lupi non ci fermeremo. Tsk! Ragazzini a chi? Perché tu quanti anni dovresti avere? Comunque Narod ha ragione. Stiamo cercando il Codicillo in Bianco. Secondo la Harpell quel libro ed il Globo - cioè voi, Professor Skant - contengono le conoscenze per arrivare in un luogo sconosciuto dove possiamo trovare una cura per quelle che sta accadendo nella Valle del Vento Gelido. Quindi sicuramente non siamo come quelle due megere! Vogliamo aiutare i popoli delle valli per quanto ci è possibile. La spadaccina sorride. E forgiare la nostra leggenda, così quando marcerò contro Neverember avrò la possibilità di trovare molti seguaci disposti ad aiutarmi. Vimak - la cui magia lo protegge dal gelo - si gode comunque i benefici del fuoco e di un pasto caldo. Resta molto tempo assorto a riflettere sul luogo in cui si trova, sul potere di Auril che qui scaturisce più potente. Da quando ha messo piede sull'isola, le sue capacità magiche sono incrementate continuamente. Dove limite di potere? Pericoloso? Ma ancora di più il goliath è turbato dal cambiamento dell'amica Jil. Un tempo era più solare, scriveva poesie degne di fiabe e viveva con spensieratezza. Ora sembra più cupa e preoccupata. Con voce grave ma delicata si rivolge all'amica. Tutto bene Jil? So che tu preso spirito di Harpell per bene. Parlare? Me aiutato, io aiuta te ora.
  12. Mara si protegge gli occhi dall'esplosione, e quando la neve si deposita nuovamente a terra e vede il corpo riverso della Harpell sorride con arroganza. Ben ti sta strega, che ti serva di lezione. Fa per avvicinarsi per accertarsi della sua morte quando Jil la anticipa. Vede l'amica mossa dalla rabbia, non ha mai visto Jil in questo stato. E' sempre pacata e delicata, possibile che sia stata scossa fino a questo punto? La voce di Jil muta ed il vento si solleva. Mara sta per intervenire quando sente una presa salda sul braccio. E' Vimak che si è avvicinato per fermarla. Lascia stare Mara. Fidati di Jil, suo legale con spirito speciale. Lei fa per bene. La spadaccina Mara allora si osserva attorno cercando Narod con lo sguardo. In fondo i Lupi se la sono cavata anche questa volta. Bravo Narod, ora vediamo di far parlare questo signor professore dentro il globo. Dobbiamo trovare il Codicillo e partire per un nuovo viaggio. Ma intanto possiamo riposare un attimo, troviamo un punto buono.
  13. Mara vede i morti sollevarsi dal terreno e quando il primo cerca di ghermirla, lei devia l'attacco con la spada e balza all'indietro velocemente riposizionandosi. Sorride. Dopo il Drago, dovevo sgranchirmi un po'. L'hai detto, strega! Questo è il posto perfetto per te. Difatti tra poco andrai a fare compagnia ai tuoi amati morti. E sulla fiducia dei Lupi ti sbagli di grosso, noi abbiamo interesse nel salvare queste Lande a differenza di te. Una volta compresa la tua indole perversa, non ci resta altra scelta che lottare. Vimak si muove in avanti a lunghi passi per avere linea di vista su tutti i morti evocati. Quindi tende le braccia in avanti e sbatte le mani permettendo all'energia magica di accumularsi maestosa. Poi di colpo allarga le braccia ed una sfera di tempesta, un vento tagliente pieno di elettricità avvolge i morti per farli a pezzi! La neve si accumula e vortica attorno a tutti disperdendosi poi d'improvviso in un boato! Questo luogo non ideale solo per te, Lady Harpell. Fatto male conti. La spadaccina, intuendo l'attimo ideale dato dalla magia di Vimak, osserva la posizione di Narod. Annuisce al giovane lupo, quindi solleva la spada magica, Vento del Deserto. Sulla punta della lama inizia ad accumularsi una sfera di fuoco crepitante e con un semplice gesto, Mara - Silifrey Alagondar - rilascia un inferno di fuoco contro i nemici! Perché fuggire Narod? Ricorda cosa abbiamo sconfitto insieme! Se fuggissimo ci seguirebbe ed io sono dannatamente stanca di fuggire. Meglio farla finita subito.
  14. Mara intuisce la direzione di Narod, che si sta per lanciare in avanti ad una velocità sovrumana, ma vede anche che le mani della Harpell iniziano a muoversi per evocare un incantesimo. Narod prendi il Globo! Io e Vimak teniamo impegnata questa serpe. Sorride. E sia allora, ora i Lupi hanno fatto la loro scelta. Il corpo della spadaccina si carica di fulmini cremisi crepitanti e si lancia in avanti portando un fendente con tutta la forza che ha in corpo, nell'intento di rivolgere tutta l'attenzione della maga su di sè. Non ti lascerò completare il tuo incantesimo, strega! Aaaargh!
  15. Mara stringe con forza l'elsa delle spada quando sente la minaccia della Harpell. Tsk! Sei un'infame, come le serpi ricorri al veleno per uscirne viva. Ma la stizza della spadaccina diventa poco dopo euforia, un sorriso divertito le appare sul volto mentre il vento gelido le sferza il viso e le smuove i lunghi capelli raccolti dietro la testa. Io sono più la ragazza di cui parli. La tua minaccia è futile! Ho vissuto troppi anni nascosta nell'ombra con la paura di essere trovata ed uccisa, perché così mi ha insegnato mia madre. Per sopravvivere. Ma il bastardo di Neverember non mi fa più paura ed io non mi devo più nascondere. Mara solleva la spada in aria ed una luce cremisi danza sulla lama fino alla punta emanando scintille e spazzando via la neve attorno! Io sono Silifrey Alagondar, ultima discendente della Famiglia Reale Alagondar e legittima erede al trono di Neverwinter! Il mio segreto ora non è più mio, come te anche i Lupi ora sanno. Cosa pensi di fare quindi, streghetta? Vimak lentamente volta la testa verso Mara, stupito delle parole che ha appena sentito.
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