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Mondo Oscuro - La Resistenza
Eldon addrizza subito le orecchie al sentire il nome di famiglia. Si avvicina al tomo e lo osserva ammirato, saggiandone la copertina, sfogliandone le pagine, ammirandone le rappresentazioni. "Zio Vaudeville, vecchia canaglia. Certo che lo conosco, è il fratello di mio nonno. Forse era... non ne sentivo parlare da un pò. Grande uomo Vaudeville, così diceva sempre mio padre. Suo figlio Wilimac e mio zio Roscoe ne hanno passate un sacco insieme. Credo che il mitico Vaudeville Goodbottle abbia visitato davvero quasi tutto il Faerun, non si è mai fermato da nessuna parte per più di qualche mese e ogni tanto tornava a casa con un figlio nuovo da madre sconosciuta. Grande uomo Vaudeville, ha insegnato molto a noi hinnini in quei pochi momenti in cui lo si vedeva. Pensate che una volta tornò con un carretto pieno di rape acquistate a Baldur's Gate da uno gnomo inventore. Disse che quel poveraccio era in cattive acque e che voleva aiutarlo. In realtà usò il carico di rape per portare via un piccolo tesoro dall'Amn senza pagare le tasse e temere i predoni. Ha devoluto poi tutto alla nostra comunità. Grande uomo Vaudeville...l'ho già detto?" E felice del ritrovamento si impossessa del libro, felice di avere finalmente una copia di quel tomo. Jebbeddo abbandona la biblioteca, ormai depredata, e si fa spazio vicino al tiefling. Il grande libro aperto sullo scrittoio è una specie di libro mastro in cui Michares raccoglieva tutte le sue spese, i suoi contatti, i suoi crediti. Mentre Eldon studia il volume del suo parente Jebbeddo si immerge alla ricerca di informazioni utili, partendo dalle pagine più recenti. Qui trova quasi subito un grosso esborso di denaro per l'acquisto della miniera di zolfo di Tal Rock, con tanto di mappa catastale che indica lo spazio delimitato di concessione mineraria concessa. La miniera, da un rapido calcolo approssimativo, è a circa tre giorni di cammino dalla casa, segnata con un piccolo cerchio sulla mappa. L'area risulta essere remota e non facilmente raggiungibile, tanto che allegati alla vendita erano compresi gli spazi da utilizzare per le baracche dei lavoratori, i magazzini, la mensa. Tra i dettagli della trattativa risulta chiaro che il venditore si manleva da ogni responsabilità sul contenuto della miniera, considerata esaurita da tempo, senza però escludere la possibilità della scoperta di una nuova vena zolfara. Continuando a scorrere il libro Jebbeddo trova i contatti di Mastro Thogloron, con un fitto scambio di beni e pagamenti, ma trova anche altri contatti simili con incantatori e artigiani di tutto il Faerun, alcuni depennati quasi con violenza, altri con qualche commento sprezzante affianco: codardo, incapace, pericoloso. Infine Jebbeddo recupera i nomi di alcuni debitori ai quali Michares sembra aver fatto favori o venduto qualcosa, sparsi qua e là. Non ci sono dettagli su queste transazioni, ma alcuni sono segnati con un triangolo rovesciato vicino al nome.
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Jebbeddo scorre i titoli dei diversi volumi che affollano la piccola biblioteca dello studio. Resta stupito dalla varietà di argomenti trattati. C'è una copia delle Cronache di Myth Drannor che raccoglie storie e leggende dell'antica città elfica, un pomposo trattato di alchimia dal titolo "Ricette e riti dell'osservatore notturno", una elegante versione di "L'Arte del Viaggio: Guida alle Strade e ai Sentieri di Faerun, di Vaudeville Goodbottle", un piccolo compendio su dei, semidei ed eroi dell'era moderna. Poi altri tomi e volumi di poco conto, da ricettari ad atlanti geografici, tutti degni di una biblioteca ma senza nulla di particolarmente interessante. Ma proprio quando lo gnomo sta per passare allo scrittorio, trova un rotolo di pergamena molto interessante. Deve essere antico a giudicare dallo stato di conservazione e riporta un simbolo aggiunto di recente della biblioteca di Cimbar che ne svela la provenienza. È l'elenco puntuale dei membri della Società Indipendente Studi Storici e Religiosi, con data di ingresso e di dimissione, opere di rilievo e note varie. Jebbeddo cerca febbrilmente il nome di Zarelith e lo trova. Le informazioni date dal mercante di libri trovano conferma: entra nella società da giovane nel 1024, si occupa di cose di poco conto fino alla metà del secolo e poi le note parlano di un graduale isolamento del mago durante uno studio al Collegio di Magia di Cimbar, fino alla sua scomparsa nel 1060. Non ci sono altre informazioni rilevanti sul documento. Keidros intanto, seguito da Eldon, controlla il baule in cui trova un ottimo bottino: 100 monete di platino, con una ricevuta indirizzata al fabbro del Thay Thogloron, altre 1000 monete d'oro sfuse, cinque rubini e un anello in metallo scuro con una pietra nera incastonata. Dal mobile con i liquori invece si serve un ottimo bicchiere di vino passito del Calimshan, dolce e forte, che lo scalda e rinfranca.
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Il bivacco sembra ormai vecchio di settimane. Non è chiaro se chi ha saccheggiato è anche lo stesso che poi ha bivaccato nel salone o se i due avvenimenti sono uno successivo all'altro. Jebbeddo non trova nulla di interessante tra i resti lasciati dai predoni: qualche pagina sgualcita di un libro mastro con acquisto e consumo di vettovaglie ma senza nulla di particolare. La porta invece sembra essere molto robusta ed aver resistito a tutti gli attacchi dei saccheggiatori. Ma chi ha violato l'abitazione non doveva essere un ladro professionista; Jebbeddo capisce che la porta ha un piccolo sistema di blocco oltre alla serratura già devastata dai predoni. Con un paio di abili mosse, la porta scatta lievemente e si apre, rivelando un piccolo studiolo al suo interno. Qui sono presenti un paio di scaffali con volumi e pergamene, uno scrittoio con un grande libro aperto, penna e calamaio, un baule e una vetrina con bottiglie di vini e liquori e bicchieri molto eleganti. L'inchiostro nel calamaio è secco, altro segno che nessuno entra qui da parecchio tempo.
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Eldon sorride dello scambio tra i due amici. Però anche lui è preoccupato per la situazione e non lo nasconde. "Se il nostro amico non è qui rischiamo di aver fatto un viaggio a vuoto. E se il camino è spento vuol dire che non c'è nessuno da parecchio." Keidros arriva per primo alla porta e si accorge subito che è stata forzata: qualcuno non si è disturbato a non fare rumore e ha spaccato con violenza i chiavistelli con ripetuti colpi di oggetti contundenti. Dentro l'abitazione è buia e gelida, ma a pria vista sembra essere stata saccheggiata. Tutti e tre entrano con le dovute cautele, ma è chiaro che nessuno entri da tempo visto lo spesso strato di polvere e detriti a terra. Al piano terra dalle pareti mancano quadri e arazzi, dai pochi mobili intatti manca vasellame e posateria. Girando per le stanza Keidros trova nel salone i resti di quello che sembra un bivacco di almeno sei o sette persone, mentre Eldon in cucina constata che non è rimasto nulla di utilizzabile. Al piano superiore le camere sono nello stesso stato, mentre una sola porta sembra essere rimasta chiusa, forzata ma senza successo.
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L'oste è dispiaciuto per la partenza dei tre e fa loro i suoi auguri per la loro cerca, aggiungendo come buon augurio di aspettarli sulla via del ritorno. Fuori il nevischio scende lieve, le temperature basse infastidiscono le cavalcature ma la strada è libera e il gruppetto si inoltra nelle pendici dei Cavalieri. Passata qualche ora i tre si fermano, senza mai aver incontrato nessuno per strada. Dopo un pasto rapido ma confortante consumato al riparo di alcuni abeti, il viaggio riprende. Trovano il bivio descritto per indicare la via e proseguono, mentre il pomeriggio avanza e la neve inizia a fermarsi sulla via. Poco prima del tramonto arrivano in vista di una grande villa, del tutto coincidenze con la descrizione avuto della casa di Sandwisper. Tuttavia tutte le luci sono spente, il comignolo non fuma e la porta sembra essere stranamente socchiusa. I tre sono a circa mezzo miglio dall'abitazione. Nessuna impronta fresca è presente sul sentiero e intorno alla casa.
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Eldon è lì vicino che ascolta i due. È d'accordo sul partire subito, malgrado il clima. Se si sbrigano possono arrivare alla dimora Sandwisper prima di sera. E una volta li potrebbero anche dormire da lui il che darebbe ulteriori possibilità di indagare. Fuori intanto il nevischio continua a cadere, senza però rendere impraticabili le strade. Nel libro la storia narrata è la Leggenda degli Archi del Nulla La leggenda degli Archi del Nulla racconta di misteriose formazioni rocciose sparse tra i picchi dei Cavalieri del Cielo. Questi cerchi, grandi anelli di pietra nera che formavano archi incompleti sospesi nel vuoto, sembrano essere stati erosi dal tempo, ma nessuna fonte storica o ancestrale può spiegare la loro origine. Gli anziani del Chessenta sussurrano di un antico culto oscuro che credeva che i Cerchi fossero portali verso una dimensione di puro nulla, un reame caotico abitato solo da creature incomprensibili. Secondo la leggenda, alcuni sacerdoti di quel culto dimenticato usavano gli Archi del Nulla per evocare energie antiche e innominabili, compiendo sacrifici umani nelle notti senza stelle per aprire brecce sottili verso questo luogo di completa follia. La tradizione vuole che chiunque sia stato troppo vicino ad un Arco del Nulla in quelle notti percepisca una presenza, un sussurro crescente, una fame insondabile che erode l’anima. Esistono storie di avventurieri e studiosi che, dopo aver studiato questi Archi, sono impazziti, affermando di sentire un “grande occhio” osservare da oltre i confini del tempo. Alcuni credono che aprire anche uno solo degli Archi con il rito corretto potesse portare il mondo a cospetto di quelle entità fameliche, creature che divorano mondi e le menti di chi li abita ed alterano la realtà stessa. Gli archi ormai sono andati completamente distrutti e non se ne conosce più l’ubicazione originale.
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"Augathra la Pazza, erano anni che non ne sentivo parlare. Di lei si parla nelle antiche cronache, dove si narrano eventi di circa duemila di anni fa. Augathra diede vita ad un potente artefatto in cui raccolse le Cronologia Nera, che narra del presente, passato e futuro di ogni cosa. Ora che colleghi questi due argomenti, sia lei che Zarelith in qualche modo erano legati ad entità misteriose. Lei diventò folle seguendo le visioni da esse ispirate, lui trovò il modo di imbrigliarne il potere dentro il Cuore dell'Ombra. Sarebbe una scoperta incredibile se davvero le due cose fossero, a distanza di millenni, legate." Granon poi va a cercare un volume specifico sulle antiche leggende della zona. "Qui puoi trovare i vecchi racconti legati a questa regione. Ti consiglio la leggenda degli Archi del Nulla. Il volume è tuo per 20 monete." Granon, contento di aver trovato qualcosa su cui lucrare, porge il libro a Jebbeddo con un sorriso soddisfatto.
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Granom osserva Jebbeddo incuriosito. "Strano, anche Sandwisper sembrava interessato a lui." L'uomo prende quindi un volume, Censimento anno 1000. Sfoglia qualche pagina e poi trova ciò che cercava. "Zarelith è originario dello Shar, arrivato giovane in Chessenta dopo il 1000. Ha fatto parte della Società Indipendente Studi Storici e Religiosi, un gruppo ormai scomparso di studiosi non troppo famosa che operava intorno all'antico collegio di magia di Cimbar, oggi distrutto e sulle cui ceneri sorge la biblioteca. Intorno al 1060 è scomparso e nel 1070 i suoi beni sono stati confiscati; non aveva eredi. Possedeva una abitazione a Cimbar e una piccola casa estiva qui sui Cavalieri di cui non c'è più traccia, portata via da una frana. Altri documenti non ne ho, ma la leggenda del Cuore dell'Ombra viene ancora narrata dai vecchi per spaventare i più piccoli: un tesoro enorme che puo inghiottire nel vuoto chi è troppo avido."
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"Beh ho parecchia carta a riguardo. Principalmente sulle storie dei maghi e stregoni più potenti della regione." In breve i due si immergono nello studio di libri e pergamene, con Granom che guida lo spulciare di informazioni. I due parlano di tre incantatori degni di nota vissuti in diversi periodi in quella zona. Thalios Grezzalian, il Mago dei Venti, noto per il suo profondo legame con i venti montani della zona. Magro e alto, con lunghi capelli bianchi che si muovevano sempre come se fossero in balia di una brezza invisibile, Thalios aveva dedicato la sua vita a studiare e domare gli elementi dell'aria. È celebre per la creazione dell'incantesimo Soffio della Tempesta, che gli permetteva di evocare una raffica di vento tagliente capace di colpire gruppi di nemici contemporaneamente. Anessa Rhyshal, la Veggente delle Nubi, figura enigmatica e visionaria che viveva in un isolato santuario tra le vette più remote, immersa nella nebbia. Con lunghi capelli intrecciati di piume di corvo e occhi color del cielo coperto, Anessa era capace di vedere visioni legate agli eventi futuri attraverso gli strati di nebbia e nubi. Creò un antico artefatto chiamato Lo Specchio della Nebbia, un grande specchio di cristallo incantato per riflettere non solo immagini ma visioni frammentarie del futuro. Dopo la scomparsa di Anessa, lo Specchio è stato smarrito, e si dice che chiunque lo ritrovi possa scrutare frammenti del futuro della regione, sebbene non sempre in modo chiaro. Zarelith Aundar, il Sussurro delle Ombre, una figura nota per il timore che incuteva nella gente, anche se questo sentimento non aveva radici chiare visto che il mago mai fu trovato colpevole di qualcosa. Aveva lunghi capelli neri come la pece e occhi privi di colore visibile, come se riflettessero un vuoto profondo. Vestiva sempre di scuro e si muoveva con una grazia inquietante, quasi senza fare rumore, attirando un’aura di mistero e timore intorno a sé. La sua opera più inquietante fu il Cuore dell’Ombra, un cristallo nero che, secondo le leggende, conteneva l’essenza di un’antica entità oscura. Zarelith sosteneva che il cristallo fosse capace di concedere poteri straordinari a chi fosse disposto a liberare ciò che conteneva, ma con il rischio di perderne il controllo. Un giorno, Zarelith scomparve senza lasciare traccia. Gli abitanti della zona dicono forse a causa di un esperimento fallito o di un patto non rispettato con l’entità nel Cuore dell'Ombra che mai fu trovato.
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La donna offre a Keidros un vasetto di miele, scuro e denso, chiuso in un vasetto bombato col tappo di sughero coperto da un fazzoletto a quadri rossi e bianchi. "Questo fa al caso tuo. Aiuta a superare il freddo delle montagne e dà energie per affrontare le fatiche dell'inverno." Intanto Granom risponde a Jebbeddo. "Certo, Sandwisper. Ho conosciuto quell'uomo di Cimbar circa un anno e mezzo fa. Era interessato alla storia antica del posto, ai maghi che l'avevano abitata e alle loro dimore. Strano interesse per un funzionario di biblioteca, ma chi sono io per giudicare. Una volta che ha saputo tutto quello di cui aveva bisogno mi ha mandato via senza troppe cerimonie... Scortese da parte sua. Comunque ha preso casa a mezza giornata da qui, su un'incantevole promontorio che domina le valli. Credo che alla fine avesse fatto qualche affare con un vecchio proprietario di miniere da tempo esaurite. È parecchio che non lo vedo, ma non frequentava questo posto volentieri. E sono sicuro viaggiasse da solo, o meglio con due servitori ma nessun codazzo di aiutanti e tanto meno minatori."
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La grassa signora è ben felice che il tiefling sia interessato alle sue pozioni. "Questo è il Sorso del Serpente, un liquore intenso e pungente ricavato da una pianta grassa e infuso con l'essenza stessa del deserto del sud. Il suo punto forte è un tocco di veleno di vipera con cui è stata uccisa la larva. Bevila di un fiato e ti garantirà ristoro dal freddo e protezione dai veleni. Lo usavano i nobili dignitari calimshiti durante le loro ambascerie al nord." Intanto la caramella appena mangiata sprigiona prima una dolcezza avvolgente e poi la sua intensa nota piccante, tanto da far sudare addirittura il tiefling. L'uomo dal cappello a punta intanto saluta rispettosamente Jebbeddo ed Eldon al suo fianco. "Signori è un piacere vedere facce nuove da queste parti. Siete stato ben informato, il mio nome è Granom. La maggior parte dei volumi rilegati qui sono storie e leggende della regione, alcuni romanzati e altri cantati dai bardi, che ho raccolto in anni di mio peregrinare. Se non siete interessati alla narrativa ho diversi resoconti relativi all'andamento demografico dell'intero Chondat e molto specifici sui villaggi della regione dei Cavalieri del Cielo. Infine ho qualche incantesimo su pergamena, alcuni che ho scambiato e che sono disposto a vendere, altri che ho preparato io stesso. Se posso, mi vanto di aver dato i natali all'incantesimo noto come Nevischio Tagliente che spesso ha tolto diversi avventurieri da situazioni spinose."
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La venditrice è una donna molto simpatica e sorridente. Sta completando un affare con una signora e chiede di avere un po' di pazienza a Keidros. Intanto il tiefling, osservando il banchetto, trova diversi tipi di miele, caramelle, filtri e pozioni. Una, molto interessante, è contenuta in sottili fiale di vetro, tappate con sughero e ceralacca e contenente un liquido giallastro con al suo interno un verme grassottello. "Eccomi, mio caro. Come posso esserti utile? Con questo tempaccio un po' di miele può tenere alto il morale. Assaggia una caramella. Offre la casa. Attento, quelle sono piccantine!" Il gruppo di minatori non ha molta voglia di chiacchierare; hanno tutti smontato dal turno e si sono fatti una marcia sotto la tormenta per venire al mercato. Ora hanno solo voglia di qualcosa di caldo nello stomaco. Il nome di Sandwisper non sembra interessarli e dicono di non conoscerlo. "Se qualcuno di nuovo gira da queste parti, sicuramente il vecchio Granom lo saprà sicuramente." Dice uno del gruppo, indicando il vecchio col banchetto di pergamene. "Ha una specie di ossessione per il censo, è sempre lì a dire che quella zona si è spopolata, quell'altra ha il maggior numero di figli per levatrice, che con la nascita dell'ultimo arrivato quel villaggio non è più il più piccolo... Mah, cosa ci troverà di interessante.."
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Eldon è divertito dalla bonaria follia di Keidros e lo asseconda. Ogni tanto è giusto anche godersi in futilità i frutti delle loro fatiche. Jebbeddo tra le cose utili vede alcuni piccoli ramponi, da agganciare sotto la suola in caso di terreno ghiacciato. Potrebbero essere utili se dovessero peggiorare le condizioni meteo. Oltre a diversi picconi, piedi di porco e pale di varie dimensioni scova una fune con particolari chiodi. Chiede informazioni e gli viene spiegato che sono cordame rinforzato e ganci a dente di drago, un equipaggiamento molto utile di corde e ganci resistenti in metallo temperato dalla particolare forma a dente che li rendono davvero affidabili, soprattutto per la discesa in pozzi e crepacci. Proprio vicino scova anche una maschera in cuoio con piccoli filtri metallici. Il fabbro spiega che è pensata per filtrare polveri sottili o fumo, molto utile per le miniere poco areate, dove si scatenano esplosioni pericolose o in caso di sacche di gas sotterranee, anche se rendono davvero complicato parlare. Mentre i tre girano per le bancarelle un gruppo di quattro minatori, due nani e due umani, entra nella taverna, diretti a banco per fare colazione. Fuori ha cominciato a nevischiare, a giudicare dal sottile strato bianco sulle loro spalle.
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Il mezzelfo è soddisfatto di aver toccato le corde giuste del suo probabile cliente. Eldon osserva la pietra con sguardo assorto, poi dice all'amico:"Beh, è un gran bell'oggetto, ha dei colori stupendi. Credo che sia un citrino." Il mezzelfo lo corregge:"È un granato, ma hai ragione, i suoi colori sono stupendi. Ha la capacità di migliorare il benessere interiore, rafforzare la volontà e la determinazione, aiutare ad affrontare situazioni difficili con coraggio e lucidità, e favorire l'espressione delle proprie potenzialità. Una pietra perfetta per uno come voi. Potete averla per sole 15 monete d'oro." Il fabbro intanto pensa qualche momento al nome detto da Jebbeddo. "Sandwisper dici? Mmm, no, mai incontrato. Strano che qualcuno abbia acquistato le miniere di zolfo, sono esaurite da anni. La più vicina da qui è a est, a circa tre giorni a cavallo. Ma la strada sarà malconcia, da quando è chiusa nessuno fa più manutenzione. Comunque se ha intenzione di riaprire le miniere gli toccherà aspettare la bella stagione. Con il freddo bestie feroci e creature pericolose scendono verso valle dai monti, a cercare il caldo e il riparo di grotte e miniere."
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Eldon segue Keidros dal mezzelfo. "Hai visto quel tizio? Ha comprato tutte le cipolle che vendevano i due ragazzi. Se ha intenzione di mangiarle tutte, povera moglie..." dice al tiefling ridendo. Gli altri clienti del mercato sono li per curiosare, fare un po' di spesa, comprare qualche provvista. Ci sono massaie, contadini, minatori, tutta gente abbastanza umile. Il mezzelfo è educato, affabile e intraprendente. Capisce subito l'interesse di Keidros e mette in mostra il meglio del suo banchetto. "Questa pietra sembra fatta apposta per stare su uno dei tuoi anelli, tiefling. L'ho acquistata da un nano, tempo fa, che l'aveva scambiata per la suo Rothe nel sottosuolo." dice mentre mostra una splendida gemma nera con striature rosso scuro. Il fabbro guarda Jebbeddo dall'alto in basso, sollevando un sopracciglio, stupido dall'interesse dello gnomo. "Voi gnomi di solito amate più gli attrezzi con ingranaggi e leve. Io vendo ferro forgiato, semplice ma affidabile. Ne vengo da est, affari grami. Poca gente, pochi affari. E i troll sono parecchio intraprendenti ultimamente. Se non avessi avuto un paio di fuoco in boccetta mi avrebbero raggiunto, ma sono dei fifoni dopotutto. Le miniere stanno esaurendosi, bisogna scavare sempre più in profondità per estrarre sempre meno, non conviene quasi più. Non so quanto ancora girerò per queste terre."
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La serata passa tranquilla, con un ottimo pasto a base di arietorso, un grosso montone allevato da queste parti. L'oste ha preparato stufato, costine laccate al miele, coda alla chondatan e ossibuchi. Non mancano patate al burro e erbe saltate, che però sono il piatto meno richiesto se non dal sovrintendente diretto a Luthcheq, evidentemente sovrappeso. La mattina dopo i tre scendono nella sala comune e la trovano già affollata di gente venuta per la colazione. Il mercato inizia a popolarsi, con artigiani e mercanti che utilizzano i tavoli laterali come banchetto. I mercanti sono: - il nano Kalaf Highpeak già conosciuto il giorno prima, con la sua mercanzia in peltro; - una grassa donna che espone miele, erbe e pozioni, probabilmente Madama Klein; - una coppia di giovani con verdure e ortaggi, tra i quali diverse varietà davvero bizzare; - un fabbro grosso come un toro che vende attrezzatura da minatore e qualche arma; - un mezzelfo vestito di pelli e corteccia con un furetto posato sulla spalla che espone qualche gioiello, gemme e minerali; - un rubizzo vasaio che, oltre ad esporre la merce, ha portato un piccolo laboratorio per procedere con i lavori ed eseguire riparazioni sulla terracotta; - due vecchi umani, uomo e donna, con rotoli di tessuti e nastri; - uomo di mezz’età con un’aria solenne e una barba lunga e grigia che vende pergamene e piccoli testi rilegati.
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Eldon che ha teso un pò le orecchie alla sala comune riferisce ciò che ha sentito. "Ci sono diversi minatori da miniere di carbone e rame, un paio che arrivano da distante sui Cavalieri e stanno tornando a casa dopo che un'altra miniera di carbone ha ridotto le estrazioni e li ha licenziati, un sovrintendente della miniera di ferro qui vicino in viaggio verso Luthcheq, ma nessuno parla di zolfo a quanto pare. Io direi di riposarci, goderci il mercato, chiedere ancora qualche info e poi partire in direzione della dimora."
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L'oste guarda un pò fuori dalla finestra ma non sembra troppo preoccupato. "Non abbiate timore, è una nevicata leggera, per ora. Non credo renderà impraticabili le strade o tutti i nostri amici minatori qui sarebbero molto più preoccupati. In ogni caso se ci fosse bisogno di attrezzatura domani al mercato potrete acquistare quanto vi serve. Vi consiglio il miele di madama Klein. Ha un nonsoché di rinvigorente che aiuta a superare il freddo e la fatica. "
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Il nano racconta diversi aneddoti inerenti alle bestie presenti su quei monti, ma Jebbeddo non capisce dove finiscano le cronache e inizino le fantasie. Ad ogni modo vengono nominati orsi, troll e persino draghi. L'ultimo incidente sembra essere stato proprio a causa di un troll che forse si era perso e, vagando affamato, era arrivato in prossimità del villaggio. Li è stato abbattuto da un manipolo di abitanti ma ci furono ben due vittime. I tre vengono sistemati in una grande stanza con camino, comoda e pulita. Quando Jebbeddo torna nella sala comune la trova piena di gente e molto più allegra del pomeriggio, anche se la clientela è perlopiù composta da umili lavoratori come dicevano oste e nano il pomeriggio. Ci sono un manipolo di minatori sporchi di fuliggine nera, un altro gruppo infangato dalla testa ai piedi, una mezza dozzina di contadini stanchi ed infine tre nani minatori, che se ne stanno per conto loro e non danno confidenza a nessuno dei presenti. Fuori inizia a nevischiare e c'è già chi si lamenta che l'indomani sarà ancora più dura lavorare.
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Il nano accetta volentieri la birra e decide di lasciare incustodito il banchetto. Visti i pochi avventori comunque non corre alcun pericolo. Si siede vicino a Keidros e lo guarda divertito ma comunque scontroso. "Una volta quelli come te li prendevamo a calci. Però non sembri così male. Hai ragione, meglio starsene davanti ad un caminetto invece che girare a vuoto qui intorno. C'è ben poco da vedere, è un villaggio minerario. Ma le miniere stanno pian piano esaurendosi o sono sempre più pericolose da raggiungere, quindi è sempre meno un villaggio. Più tardi torneranno un pò di minatori e il posto si farà molto più animato, ma non come una volta. Domani invece il mercato potrebbe essere interessante, viene gente da tutti i Cavalieri e dalle valli, ci si scambia notizie, merci utili, favori... Magari potrete scoprire qualcosa di più su questo Sandwisper, anche se ne dubito. Se volete sapere cosa c'è di bello qui intorno ve lo dico io: le montagne. Sono bellissime, uno spettacolo della natura, perfette. Sono rimasto qui perchè non potrei sopportare di vivere lontano da loro, di svegliarmi e non poterle ammirare. Per il resto la regione non offre molti svaghi ed è sempre meno popolata da quando si sono aperti i Cerchi di Vuoto. Forse un giorno me ne andrò anche io e mi unirò alla resistenza!" La giornata passa lenta e tranquilla e man mano, come preannunciato da Kalaf, la taverna-mercato si anima. Parecchi contadini e minatori arrivano a consumare finalmente un pasto caldo e bere una birra fresca. L'oste è molto impegnato a servire tutti quanti aiutato solo da sua figlia, ma la gente dopo tutto non è così dispiaciuta di aspettare ed avere la possibilità di parlare un pò in tranquillità. Rispetto alla città, qui sicuramente i Cerchi di Vuoto non sono l'argomento principale delle conversazioni, tutte rivolte sul lavoro, le miniere, il clima."
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L'oste ci riflette un momento, ma alza le spalle in segno di resa e guarda il nano sperando questi abbia più informazioni. "Dev'essere quell'ometto pomposo che ha iniziato a girare qui intorno mesi fa. Era in cerca di informazioni sulla storia del posto e sui suoi antichi abitanti. Credo abbia preso la vecchia villa del poggio. Era di un vecchio proprietario minerario caduto in disgrazia. Lo so bene perchè ero il suo capo mastro prima di finire a vendere peltro da quel pel di carota. In realtà non si vede qui da parecchio, ma se volete andare a cercarlo trovare la villa sarà facile, anche se è un pò fuori dalla strada maestra. Superate il villaggio e andate verso i Cavalieri per circa mezza giornata a cavallo. Troverete un bivio con una grande quercia spaccata in due da un fulmine, lì andate a destra. La villa è su un promontorio che si affaccia sulla valle, impossibile non riconoscerla." Fuori intanto una leggera pioggerellina ghiacciata ha iniziato a cadere sul villaggio.
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L'oste è ben curioso di ogni nuovo pettegolezzo e drizza le orecchie. Keidros si accorge che anche il nano sonnecchiante apre un occhio e tende l'orecchio alla conversazione. "Ah bene bene, se una miniera dà lavoro non posso che esserne felice, gli affari ultimamente non vanno troppo bene. Non conosco i Sandwisper ma devono aver fiutato l'affare da lontano se hanno deciso di investire qui." Il nano si inserisce nella conversazione con fare burbero e scontroso. "Ma quale affare, dico io? Lo zolfo è terminato sui Cavalieri, lo sanno anche i troll che lo abbiamo estratto tutto. Non fatevi ingannare, questo tizio è stato fregato. Magari hanno trovato qualche rimasuglio, ma scavare gli costerà più di quanto potrà guadagnarci, ve lo dice Kalaf Highpeak, non per nulla detto Piccone." L'oste ribatte divertito. "Nessuno ti ha mai chiamato Piccone. Te lo sei dato da solo quel soprannome!" Da qui scoppia una amichevole schermaglia tra i due che a quanto pare si conoscono da una vita. I due alternano coloriti insulti ad aneddoti imbarazzanti, fino a scoppiare entrambi a ridere e tornare tranquilli ai loro affari.
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Eldon concorda con Keidros. Il mercato potrebbe essere un buon momento in cui raccogliere informazioni su quello che accade nei dintorni. "Sembra gente semplice, credo troveremo qualcuno disposto ad aiutarci." Quindi ordina birra e montone come il suo amico. Poco dopo torna l'oste con le portate. "Benvenuti a Saadaun. Cosa vi porta ai piedi dei Cavalieri?"
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La taverna è attualmente poco frequentata anche se spaziosa e visibilmente vissuta. Tavoloni di legno sono sparsi qua e là nella sala, una grande stufa in ghisa scalda l'ambiente al centro mentre altri due camini laterali fungono da bracieri che tengono in caldo zuppa e carne alla griglia. Sui lati altri tavoli fungono da banchetti per i venditori, ma attualmente sono quasi tutti sgombri. Qualche contadino in pausa pranzo sta consumando un pasto frugale, un paio di donne stanno intanto concludendo un affare con un venditore di miele. Un altro tavolo laterale è ingombro di suppellettili in peltro mentre un nano sonnecchia dietro di esse in attesa di clienti. L'oste è un grosso uomo dai capelli rossi e gli occhi di ghiaccio, dal petto possente e le braccia muscolose. Ha un grembiule sporco sul davanti che usa per pulirsi le mani. Vedendo i tre manda loro una giovane cameriera anch'ella dai capelli rossi che dà loro il benvenuto, li fa accomodare ad un tavolo e serve una brocca d'acqua fresca. "Volete bere o mangiare qualcosa? Abbiamo montone alla griglia, porchetta laccata la miele e zuppa di legumi. Con le cotiche, davvero ottima. Birra rossa e vino dei monti. E se vi fermate fino a domani potrete acquistare qualcosa al mercato. Tutti i tavoli qui intorno si popoleranno di venditori."
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Mondo Oscuro - La Resistenza
Il meteo è più clemente, anche se decisamente più freddo dei giorni precedenti. Marphenot sta volgendo al termine, la Decomposizione si avvicina e il gelo dell'inverno anche a sud si inizia a far sentire. Il viaggio però è decisamente più agevole dei giorni precedenti. La strada è ben manutenuta e il traffico abbastanza buono: mercanti, viaggiatori, carovane. I tre incrociano anche una carovana di dignitari Untheresi in viaggio verso ovest, ma non riescono a carpire molte informazioni sullo scopo del loro viaggio. Dopo due notti passate in taverne accoglienti lungo la strada, i tre superano il fiume Heptios e devono lasciare la strada maestra per seguire un piccolo sentiero fangoso che punta dritto ai Cavalieri del Cielo, già imbiancati di neve. Qui il traffico è molto più rado e l'incedere più scomodo. Qualche carro di minerali grezzi, pochi viaggiatori, quasi nessun mercante. La sera si rifugiano in un piccolo villaggio sulla strada abitato da contadini, senza nemmeno una palizzata e con una piccola osteria che offre pasti frugali e giacigli di paglia. Il giorno dopo infine, per pranzo, i tre arrivano in vista i Saadaun, il villaggio segnato sulla mappa dal quluc di Sandwisper. Qui dovrebbe trovarsi la residenza del funzionario. Il villaggio è circondato da una piccola cerchia di mura in legno e pietra, con un paio di porte. Al suo interno ci sono poche persone, quasi tutti troppo giovani o troppo vecchi per lavorare, soprattutto donne. Il centro del villaggio è il tempio di Waukeen con affianco una grande taverna mercato, un luogo unico dove ci si scambia le merci e si condivide il pasto. Le abitazioni qui sono relativamente modeste, difficile che la residenza Sandwisper sia dentro le mura.