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Gromund Felsbreaker

Circolo degli Antichi
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Commenti al blog inviato da Gromund Felsbreaker

  1. Mi è stato fatto (giustamente) notare che il punto del mio ragionamento non emerge chiaramente dai miei scritti. Ti chiedo scusa, evidentemente mi sono espresso male. Cercherò di essere lapalissiano.

    1. Non voglio assolutamente considerare dal punto scientifico quelle "incorenze" (soprattutto quelle legate alla magia) del gdr confezionate ad hoc per un gioco fantastico.

    2. Allo stesso modo non sto promuovendo (in questi articoli "culturali") la fisica del nostro mondo dentro il mondo di DnD: ciò che mi limito a dire, invece, è che in ogni mondo immaginario esiste una fisica e che essa è diversa dalla nostra.

    3. Il ragionamento da me promosso, in ultima istanza, è un invito alla riflessione su come giochiamo. Vi sono delle scelte non legate al manuale che sfidano la classica concezione della fisica (come hai sottolineato nel calzante esempio di Hulk). Quello che affermo è che ogni narratore accetta spesso inconsapevolmente cosa è plausibile e cosa no al suo tavolo e ciò è conseguenza diretta dell'ampio ventaglio di concetti  di verosimiglianza.

    4. Quindi non voglio scrivere un manuale di meccanica razionale del gdr. Intendo generare consapevolezza su come e quanto siamo diversi nel gestire situazioni in cui è coinvolta la fisica del sistema MA in cui da manuale è lasciato spazio di manovra al DM. A mio modo di vedere le cose sono proprio queste situazioni che rivelano la struttura profonda del mondo immaginario di un narratore.

  2. Sono d'accordo: la scena è credibile in quel momento. Questo non significa per che non esista una fisica, ma semplicemente che le sue regole sono diverse siccome piegate alla magia o (come nel caso di Hulk) al livello di miticaggine dell'azione. Un mondo può avere una fisica coerente nonostante sia fantastico.. semplicemente basta ammettere che la natura funziona in modo diverso :) E sì, DnD secondo me ha i requisiti per supportare una visione della magia consistente con le leggi della fisica inventando (anche solo delineandola a grandi linee) una nuova realtà. D'altronde La Trama dei Reami ha proprio lo scopo di spiegare "come" si accede alla magia.

    Non dico che bisogni creare delle leggi e un formalismo matematico, ma un giocatore medio dovrebbe sapere che un qualcosa del genere esiste all'interno del mondo e che i maghi trattano il potere arcano come un fenomeno da studiare e sfruttare. Sono degli scienziati a tutti gli effetti.

    In realtà ciò che sto cercando malamente di affermare è che non è assolutamente importante che le leggi fisiche del tuo gioco seguano quelle reali. Può però essere interessante cercare di capire come si comportano le leggi del tuo personalissimo mondo fantastico. :)  Per esempio:

    "Un mago, situato sul ponte di una nave in curva, casta Levitazione su se stesso. Col passare del tempo il mago rimane in verticale sopra il punto della nave dove ha lanciato l'incantesimo o parte per la tangente?"

    Io sono convinto, ad esempio, che non tutti i DM risponderebbero in modo uguale alla precedente domanda e va bene così. Non c'è assolutamente bisogno di rifarsi a principi fisici spesso inapplicabili, ma vorrei far riflettere su come (inconsapevolmente) creiamo delle nuove leggi per il gioco ;) La questione è (come giustamente hai sottolineato) di sospensione dell'incredulità: accetti già che esista la magia e che i cazzotti di un tipo verde spostino fino a mille volte il suo peso, perché non credere che qualche principio fisico sia leggermente diverso nella nostra ambientazione anche quando non c'entri la magia?

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  3. Scusami ho alcuni dubbi e considerazioni da fare:

    1. Per quale motivo disco fluttuante + levitate permetterebbe di volare assumendo il disco come sistema di riferimento? Il disco fluttuante non può alzarsi a più di 1 metro da terra.

    2. Le descrizioni regolistiche degli incantesimi servono alla gestione del gioco. Non esiste una "fisica della magia", perché parliamo appunto di magia. Tutto può essere possibile, a priori, per questo le regole cercano di definire cosa si può e non si può fare, al fine di mantenere un certo "bilanciamento" del gioco. Questo significa che non puoi usare una tua interpretazione delle regole (ad esempio: la staticità di alcuni incantesimi sarebbe incompatibile con la definizione di "sistema di riferimento", terminologia non presente nel regolamento) come confutazione di un'altra interpretazione delle regole.

    3. Creare un sistema magico regolato da norme coerenti con le leggi della fisica è sicuramente possibile, ma rischia di essere poco funzionale allo svolgimento del gioco. Sicuramente D&D non ha un sistema magico sviluppato in questo senso.

     

    Ciao e grazie per il primo commento sul blog :D

    Non sono completamente d'accordo quando scrivi che "Non esiste una fisica della magia", anzi, ritengo che essa si situi a metà tra Arte e Scienza. In fondo i maghi passano anni a cercare di comprendere le sue regole o a sperimentare nuovi incantesimi. Certo è che la fisica della magia non è la nostra fisica e questo rende virtualmente possibile tutto. Ogni DM riconosce che la Magia ha le sue regole: perché esse non potrebbero essere parte della fisica del nostro mondo di meraviglia?

    Il problema del sistema di riferimento è (diciamo) trasversale. Esso non è apparentemente presente nelle regole, ma sicuramente è un aspetto che prima di riflettervi viene comunque gestito, sebbene in maniera inconsapevole. Questo è l'esempio che ho proposto, spero di spiegarmi meglio:

    • Ammettiamo che, ente io DM, un mago halfling si lancia Levitate durante una battaglia su una nave in movimento. In quel momento (senza pensarci troppo, siccome la griglia di battaglia che stiamo usando rappresenta (è coerente con) il ponte dell'imbarcazione) stabilisci che il mago nei round successivi rimane sopra il punto della nave su cui ha lanciato l'incantesimo - il quale permette di librarsi da terra verticalmente.
    • Due settimane dopo lo stesso mago (siccome è un po' un pigrone) in un dungeon si siede sopra il suo Disco di Tenser per evitare il tedioso incedere tra i sassi. Come prima, questa volta per raggiungere un posto troppo alto per lui, si lancia Levitate.. mentre il disco si sta muovendo.

    Ti faccio quindi una domanda. Come gestiresti gli esempi in questione e in particolare quest'ultimo caso? Potresti rispondermi che questa volta l'halfling rimane fermo rispetto al pavimento del dungeon e non rispetto al disco di tenser. Al che io però potrei chiederti come mai nel primo caso tu abbia utilizzato l'incantesimo in maniera coerente con un mezzo di trasporto e la seconda volta invece no? E qual è il limite di grandezza di un veicolo per cui Levitate si muoverebbe con esso? Oppure salveresti capra e cavoli asserendo che il bersaglio di Levitate adesso rimane fermo rispetto al disco di Tenser? (muovendosi quindi sopra di esso)

    Qui è il nocciolo: non sto proponendo nessuna regola :) sto semplicemente cercando di generare consapevolezza circa un ruling risolvibile in modi diversi e che probabilmente nella tua carriera hai già gestito in uno dei tre approcci dell'articolo solo grazie al tuo istinto da DM.

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