Aphidoidea
Aphidoidea
Aspetto fisico
Le aphidoidee a prima vista assomigliano a normali donne umane,
a seconda del ruolo che ricoprono nella comunità hanno aspetto e corporatura di bambina,
adolescenti, giovani donne dai fisici perfetti o volti di anziane.
In realtà queste creature sono molto simili a degli insetti,
sono tutte femmine e si riproducono per partenogenesi,
come succede per gli afidi, il loro sviluppo dipende dal tipo di alimentazione che ricevono,
come succede per le api e possiedono una forza ed una resistenza simile a quella delle formiche.
Si può distinguere un'aphidoidea da una femmina umana da molti fattori, la pelle di queste
creature profuma di essenze vegetali, l'incarnato è
sempre delicato e pallido, i capelli possono assumere colori insoliti come il verde ed il blu,
anche le iridi possono avere colori insoliti come il giallo, il viola o il rosso,
tutte queste variazioni fisiche sono causate dalla linfa della quale si nutrono.
Ambiente e comportamento
La comunità delle aphidoidee si insediano sempre in luoghi dove la natura è lussureggiante,
esse stesse si reputano figlie e protrettrici della madre terra che venerano come una dea,
sono maggiormente vegetariane e si nutrono della linfa di alcuni alberi che coltivano,
la loro società è molto complessa, regolata da una rigida gerarchia,
al cui apice c'è la regina, sovrana e somma sacerdotessa della terra,
considerata la madre di tutte le appartenenti della comunità,
seguono per importanza le nutrici, il consiglio delle anziane e le sacerdotesse vestali.
al livello intermedio vi sono due caste guerriere, le guardiane e le cacciatrici.
infine le giovani aphidoidee che ricoprono i ruoli di artigiane ed ancelle.
La gerarchia non ha fondamento solo politico, viene decisa sin dallo sviluppo nel ventre della madre tramite
l'alimentazione, quando si alimentano con determinati tipi di linfa, come la pappareale per le api,
generano esseri destinati a differenti funzioni.
La maggior parte degli individui si nutre di melanna, che comprende diverse miscele di linfa grezza,
la neteria, una soerta di miele arricchito, è destinata soprattutto alle guerriere
mentre il Liqueos, una sorta di nettare ziccherino concentrato, è riservato alle regine,
quest'ultmo può prolungare la vita di qualsiasi essere viente.
Le aphidoidee partenogeniche e si riproducono senza maschi, sebbene a volte,
quando c'è bisogno di rinforzare la stirpe, si confondono e si incrociano con alcune razze
umanoidi, generando dei maschi per portare sangue nuovo all'interno della tribù.
Gli insediamenti delle aphidoidee sono molto semplici e costruiti con elementi naturali,
Le case vengono costruite nei bosci, solitamente intorno a delle radure, sono fatte di legna
e di una specie di cartapesta fatta con fibre vegetali.
A volte costruiscono templi di pietra grazie all'auito di maschi umani resi schiavi.
Solitamente queste crature convivono in armonia con le altre specie umanoidi, ma hanno un'attenzione
quasi maniacale per la cura dell'ambiente ed il rispetto della natura, questo le porta
a scontrarsi con i popoli che più sfruttano il territorio.
La natura matriarcale delle tribù aphidoidee le porta as contrarsi anche con i popoli
che sottomettono le donne, poichè considerano questi abusi un insulto verso la madre terra.
A volte per stingere alleanze le regine danno in sposa le loro figlie ai re delle terre vicine,
le giovani aphidoidee, per la loro bellezza, sono molto apprezzate come spose o concubine.
Regina
Nelle comunità delle aphidoidee c'è solo una regina,
ella ha il compito di fungere da madre di tutte, in raltà
ella partorisce solo poche potenziali regine che ne prenderanno
il posto o formeranno nuovi nuclei, è l'unica che però può decidere quanta prole generare.
Le regine vengono alimentate con il liquos,
che le rende estremamente longeve e conserva il loro fisico giovane,
esse però non governano fino alla morte,
dopo un certo numero di generazioni lasciano il posto ad una della figlie e prendono posto
nel consiglio delle anziane, dove cominciano lentamente
ad invecchiare poichè smettono di assumere il liqueos.
Le figlie della regina sono le sacerdotesse della tribù,
non si alimentano solo di liqueos ma anche di melanna e neteria, questo miscuglio
impedisce la procreazione fino a che ricoprono il ruolo sacro,
solo alcune di loro diverranno regine.
Anziane
Il conciglio delle anziane è composto dalle precedenti regine, esse decidono volontariamente
di non nutrirsi più del liqueos ma il loro fisico comunque
invecchia molto lentamente, non generano più figlie,
divengono le depositarie della storia e delle tradizioni
della tribù, consigliere della regina ed educatrici delle giovani.
Sacerdotesse
Le sacerdotesse sono le figlie delle regine, fino a che non si decide se prenderanno il posto
della madre o fonderanno una loro tribù servono il tempio della terra,
a loro è proibito ed impedito di procreare, molte
rimangono sacerdotesse per la vita, anche per loro stessa scelta, in tal caso conservano
per sempre l'aspetto di giovani donne avvenenti, fino alla morte.
Le appartenenti a questi 3 gruppi, grazie al liqueor, vivono anche fino a 200 anni.
Nutrici
Le nutrici sono coloro che partoriscono ed allevano materialmente tutte le aphidoidee della tribù,
sebbene siano loro a nutrire ed accudire le "pupe", vengono considerate
solo le aiutanti della regina madre, la loro infanzia è molto breve, già prima della maturità assistono
le nutrici nel lavoro. Le nutrici più anziane che non procreano più, si occupano di supervisionare
il lavoro delle più giovani ed assistono anche le regine anziane del concilio.
L'alimentazione di queste donne è costituita soprattutto dalla melanna maturata ed integrata
con prodotti naturali che esse stesse preparano, latte, formaggi, verdura e prodotti lievitati.
il ciclo vitale della nutrici è simile a quello delle donne umane ma possono vivere anche fino a 100 anni.
Guardiane e cacciatrici
Per proteggere la regina e le caste alte delle sacerdotesse e delle anziane, alcune aphidoidee
vengono allevate per diventare guardiane, esse vengono scelte tra le bambine più forti,
quando ancora sono pupe, vengono poi allevate ed istruite da altre guardiane.
Per consentirne lo sviluppo vengono nutrite co la neteria, questa le conserva anche giovani e forti.
Le cacciatrici vengono scelte tra le bambine che hanno più affinità con la natura,
lo sviluppo è simile a quello delle guardiane ma la loro educazione avviene fuori dal villaggio nella foresta,
sono fondamentalmente delle ranger, hanno anche il compito di controllare la fauna,
sono le uniche autorizzate a nutrirsi di carne, esse devono anche proteggere la comunità dai pericoli esterni.
Le appartenenti alle caste guerriere possono vivere anche fino a 150 ma il oro aspetto non muta, rimangono
giovani e forti fino all'ultimo, si dice che esse conoscano d'istinto quale sarà il giorno della loro morte,
e che vengano salutate da tutta la tribù con commoventi cerimonie di accettazione della morte.
Artigiane ed ancelle
Le giovani aphidoidee vengono chiamate pupe, all'età di sei anni divengono ancelle,
in questo periodo della loro vita le aphidoidee condividono con la natura un legame fortissimo,
si pensa riescano a parlare con gli alberi ed a sentire le emozioni degli animali, senza abbandonare
le abitudini ed i giochi dell'infanzia, cominciano a ricevere la prima educazione dalle anziane ed
assistono le sacerdotesse nelle funzioni, se non vengono scelte come guerriere o nutrici all'età di dieci anni
viene data loro la melanna comune che consente loro di crescere e di divenire adolescenti.
Le aphidoidee adolescenti sono le operaie della tribù, coltivano i campi e raccolgono la linfa,
si occupano dei tessuti e del vasellame, del mantenimento del villaggio e dell'allevamento delle mandrie.
Pur assomigliando a delle ragazzine possiedono una forza ed una resistenza superiori a qualsiasi umano.
Le artigiane vivono anche fino ad 80 anni e per la maggiorparte del tempo il loro aspetto rimane quello
di giovani di circa 16/18 anni, negli ultimi anni della loro esistenza invecchiano molto in fretta,
senza comunque avvizzire e conservando giovani volti di ventenni, e
si occupano principalmente di addestrare le giovani artigiane, le appartenenti a questa casta
sono sterili e non procreano. Prima di morire le Artigiane partono addntrandosi nel folto delle foreste,
le leggende raccontano che madrenatura le trasformi in alberi.
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