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Tolman

Circolo degli Antichi
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Messaggi inviato da Tolman

  1. Il contenuto della scatola: manuale giocatore, manuale DM, dadi (non necessariamente da colorare, la confezione che avevo io conteneva dadi normali);

    i moduli: possiedo solo Il Palazzo della Principessa d'Argento, un fulgido esempio di avventura su binario di Moldvay & Wells, la cui versione originale (che a suo tempo era scaricabile dal sito della Paizo) era enormemente diversa, non è ben chiaro il motivo delle modifiche. So che il castello del Leone era un'avventura in solitario, se non erro per PG ladro.

  2. C'è qualcosa che non mi convince nell'anulare della mano che stringe il fodero, ed anche nella posizione degli occhi di entrambe le donne. In quella in alto penso che sia la vicinanza fra gli occhi, in quella in basso c'è l'occhio a sinistra che mi pare un po' troppo in alto. Se uno lo copre con un dito, il resto del volto funziona, anche se forse accentuerei un po' la palpebra inferiore per rendere pure l'occhio più sorridente. È un problema comune, si tende a far sorridere solo la bocca. Per il resto mi sembrano dei bei lavori, forse potresti usare una matita più morbida per marcare le ombre, ma qui parliamo di gusti.

  3. personalmente preferisco usare come aggrappante il bianco, rende più luminosi i colori che sul nero perdono lucentezza. Non è strettamente necessario usare uno spray, io sono andato avanti per anni con un normale pennello ed una mano di bianco uniforme, con gli acrilici è meno difficile di quanto si pensi. Per la scelta dei colori la GW è comoda (ma assai cara) perché ti mette le tinte già pronte e con tanto di definizione, ma ne esistono mille marche altrettanto buone, anche senza volersi avventurare nella colorazione pittorica tradizionale mescolando i colori. Per la lavatura vanno altrettanto bene le chine, quelle in barattolino che si prendono in cartoleria. Il nero va sempre diluito, mentre il seppia si può dare anche puro, è abbastanza trasparente, come pure le altre tinte quando vorrai sperimentare. Per i dettagli ci si fa la mano col tempo e con una buona lente da tavolo, mentre il pennello secco è un ottimo sistema e molto efficace, ma richiede l'uso di un pennello destinato unicamente a tale scopo, possibilmente non di qualità eccelsa se non ci tieni a spendere, visto che l'uso rovina le setole. Conviene anche prendere un sigillante protettivo per impedire che i colori si stacchino a forza di prendere in mano le miniature.

  4. Orpolamiseria. Tutto tranquillo mi apro la pagina del forum, vedo "una notifica non letta", ci vado a cliccare e mi ritrovo di colpo enorme, scaglioso e con le ali. Ed in ottima compagnia, per giunta. Onoratissimo (e assai stupito).

  5. Farei un fischio alla Tolkien Society per spiegare l'idea. Sono loro quelli a più stretto contatto con la Tolkien Estate che si occupa dei diritti. La sicietà tolkieniana italiana meriterebbe un discorso a parte, ma diciamo che, pur avendo un nome simile, non sono i referenti diretti dell'ente inglese. Bisogna che chieda poi ad un amico mio che si occupava di gestire il progetto calendari, appena ne so di più posto le informazioni. Quanto ai fondi... boh.

  6. Mia opinione personale: Cor Blok può andare bene per lo Hobbit (forse, anche se sembra proprio sfuggire all'artista il concetto di "piedi scalzi"). Per il signore degli Anelli, non ci siamo proprio. Manca il respiro da epica germanica, il dramma degli hobbit sperduti nell'orrore della guerra, la luce degli elfi, tutto. Trasforma il romanzo in una favoletta. Non è questione di disegno, che può essere in vari modi, ma proprio di atmosfera. I disegni dello stesso Tolkien, per quanto ingenui nello stile, sono mille volte più potenti. Manca il senso di "vastità" che la Terra di Mezzo ispira.

    Per quanto ne so, sul discorso "calendario SdA" più che la società tolkieniana va interpellata direttamente la Tolkien Society inglese. Con la comunità di Eldalië ne abbiamo fatti un bel po' di calendari, nel corso degli anni, e non mi pare che ci siano mai stati grossi problemi, una volta parlato con gli inglesi. Gli italiani non mi risulta detengano diritti esclusivi.

  7. Mica tanto. C'è apposta il capitolo in flashback in cui si spiega come i bondsmagi (scusatemi, l'ho letto solo in inglese) non hanno avuto problemi a distruggere un impero solo per ripicca. Quando uno si serve di un appartenente a quella cricca per minacciarti, non è che hai tutte queste scelte, specie quando hai a cuore il resto della tua conventicola.

    Spoiler:  
    Appunto per questo, quando il covo è distrutto e sono rimasti solo Jean e Locke, quest'ultimo ha molte meno remore a pestare il falconiere. Cos'altro può fargli? Resuscitare i suoi amici e riammazzarli?
  8. Non sono del tutto d'accordo sulla mtivazione economica. Voglio dire, comprarsi tutta la manualistica targata WotC è roba da mutuo, ma anche abbonarsi ai vari giochi online è un esborso non da poco. Oltretutto nessuna legge impedisce di giocare a GdR meno costosi, e ce ne sono parecchi anche gratuiti.

    Credo che la causa sia più quella esposta dal magnifico Sire, ovvero che i ragazzi non sono più stimolati a inventarsi qualcosa, al massimo a riproporre cose già viste. Si fa loro preferire la quantità (numero di PF, danni che si posso infliggere, talenti speciali, etc.) alla qualità (personalità del PG, interazione, capacità strategiche o diplomatiche, etc.), perché la qualità richiede impegno e tempo. Il modo in cui i ragazzi crescono ora impone il modello "tutto e subito", ovvio che gran parte di loro preferiscano spaparanzarsi sul divano davanti al megaschermo e massacrare mostri a destra e a manca con i giochi online. O che, se giocano di ruolo, lo fanno come se fosse un videogame su carta, e si annoiano appena tocca usare un po' di inventiva. Il guaio peggiore è che i videogame hanno scelte d'azione limitate, e questo porta i giocatori più giovani a perdere quell'elasticità mentale che permette la creatività ed il pensiero laterale. Vale anche per i master. Secondo la mia opinione, un buon gruppo è quello in cui i giocatori, avendo un continente già preparato e pronto da esplorare, ne cercano un altro ed il master è capace di inventarselo lì per lì. Invece il videogame irreggimenta il giocatore, gli mette i paraocchi. C'è bisogno di una rieducazione alla fantasia per riportare i giovanissimi al GdR vero e proprio.

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  9. Sarebbe ora. Il primo libro (in inglese) l'ho consumato a furia di rileggerlo, e ogni volta mi sganasciavo a leggere certi passaggi, tipo le domande filosofiche che Locke intendeva fare al Re Grigio una volta finita la faccenda. La parte dell'addestramento di Jean poi è esaltante.

    Le politiche editoriali italiane mi lasciano sempre più perplesso. Vabbè, che me ne frega, leggerò in inglese.

  10. Ricordo un episodio avvenuto mentre col mio vecchio gruppo registravamo da un amico, lui stesso chitarrista jazz eccellente ed insegnante di strumento. Durante la pausa per la cena, mentre la violinista era in bagno, il nostro amico ha messo nel videoregistratore, giusto per farci fare qualche grassa risata, una cassetta del sor Benson in cui il tapinaccio, teoricamentre, "insegnava" a suonare. Richiamata dagli sghignazzi, la ragazza è rientrata ed ha visto sullo schermo questo tizio con gli occhiali scuri e la parrucca più kitsch della storia. Alla sua domanda "Chi è questo qui?" il nostro amico, serafico, ha risposto: "un cretino!"

  11. Quando uscirà prevedo un terremoto di magnitudine mostruosa con epicentro Cross Plains, nel Texas. e sarà R.E. Howard che si rivolta come una trottola nella tomba. Per quanto la pellicola dell'82 non fosse fedele al 100% al personaggio letterario (a dire le verità neppure al 70%) in confronto a questa cavolata è oro puro.

    Per la cronaca: il sig. Conan partì dal villaggio per cercare fortuna, con i genitori ancora vivi, e non gli passava neppure per l'anticamera del cervello di salvare il mondo.

  12. Confermo. La Intuos4 è eccellente. A Lucca c'era in promozione, non me la sono fatta sfuggire. L'unica fregatura è stata che, scioccamente, dei programmi disponibili per il download autorizzato ho scelto Corel Sketch Pad che è stracolmo di bug, senza che la Corel si degni di correggerli.

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