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Nobby Nobbs

Circolo degli Antichi
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Messaggi inviato da Nobby Nobbs

  1. Proviene da praticamente tutto il mondo Fantasy. Dai classici (Signore degli Anelli, Elric di Melniboné) ai più moderni (Game of Thrones, the Painted Man, Acacia), tutto il fantasy contiene malattie mortali non facilmente curabili. La ricerca della cura per una malattia è uno dei temi più comuni in assoluto.

    Beh, questo perchè nei libri che citi tu non ci sono i chierici o, più in generale, non è prevista l'esistenza di un incantesimo di Cura veleni/malattie...

  2. Uh, quanta roba nuova! Belli belli come sempre.

    L'unica osservazione che faccio è (molto probabilmente) una mia impressione: i due dragozzi mi sembra abbiano un che di caricaturale, quasi umoristico (son malato io, evidentemente). Forse perchè sono abituato a vederli raffigurati con la bocca spalancata ripiena di zanne e artigli e aculei ossei a tutto spiano.

    Comunque mi piacciono assai (sebbene la colorazione del primo draghetto gli dia un aspetto metallico. Io lo colorerei meno sfumato per dargli un aspetto più squamoso, ruvido, "reale")

    EDIT - l'elfo lupastro è venuto spettacolare! E anche il cavallo ha perso quell'aria di ippopotamo :D

  3. Tu hai detto di fare il pignolo e allora che pignoleria sia :P

    Dunque:

    Fino al busto è fighissimo. Forse un orecchio è più grande dell'altro, ma chissene. Non mi convince invece il braccio sx: mi sembra un po' troppo allungato, così come la mano, rispetto al braccio dx (che mi piace assai).

    Inoltre trovo che l'attaccatura del bacino sia un po' troppo spostata in alto, ma forse è dovuto alla postura. Comunque le zampe sembrano lunghette rispetto al tronco.

    Le zampe le farei un po' pelose, mi sembrano troppo glabre (soprattutto se si inserisce il lupaccio in un paesaggio freddino)

    Il "piede" dietro sembra abbia una curvatura troppo morbida.

    Infine accentuerei un po' l'effetto fiato e toglierei la sfocatura che separa la parte sinistra con lo sfondo e magari metterei un piano d'appoggio sotto il bestio: così è un po' troppo "galleggiante".

    Ovviamente IMHO.

  4. Se vogliamo essere pignoli, oltre a una certa sgranatura dell'immagine, non mi convince la fiocina rispetto all'attaccatura (in termini di prospettiva). Inoltre non sembra corretta l'ultima falange della mano sinistra (mignolo?). Inoltre penserei: quante dita ha lo zaund? I piedi indicano 5, le mani sembrerebbero indicare quattro (o almeno lo semprerebbe indicarne la mano sinistra). Occhio all'anatomia.

    Comunque, ribadisco, a me piace così com'è. BRAVO.

  5. Con l'archetipo "draconico" un personaggio di tipo bestia magica(credo).....comunque sie, esiste un archetipo o qualcos'altro che mi permette di cambiare in tipo; drago?

    l'archetipo "draconico" in quanto tale consente che il draconico (in quanto bestia magica) sie considerabile come drago...... Per cambiare il tipo di drago devi cambiare il tipo; di draconico

  6. Devo dire che questo stile non mi fa impazzire: tecnica digitale troppo accentuata, sembrano davvero (come già fatto notare precedentemente) dei personaggi presi da un film di animazione della Pixar o Dreamworks. Ma io preferisco i disegni in bianco e nero disegnati a matita, quindi non faccio testo. ;-)

  7. I miei due cent (premetto che mi sono fermato all’OD&D n mila anni fa):

    C’è un’incongruenza di base nel sistema fantasy caratterizzato da una presenza massiccia di magia (high magic): da una parte l’ambientazione fantasy si basa su un periodo storico reale (si veda castelli, eserciti, contadini ecc), dall’altra presuppone l’esistenza della magia.

    Per ovviare a questo, la soluzione più ovvia è ridurre drasticamente la magia (se non abolirla): le uniche cose magiche potrebbero essere alcune tipologie di creature fantastiche (primi tra tutti i draghi). Gli incantesimi potrebbero non essere fruibili da alcuno, gli incantatori potrebbero essere dei saggi/alchimisti/ingegneri, i chierici dei religiosi con abilità curative apprese tramite erboristeria. Si ha quindi un trade off tra coerenza storica e disponibilità della magia.

    Personalmente io prediligo un sistema "realistico/plausibile". In un gdr che avevo iniziato a ideare, usavo la cosiddetta “Capacità magica”, una sorta di caratteristica ulteriore (oltre alle classi INT, FOR, COS ecc) indicante la predisposizione di un individuo/creatura ad utilizzare la magia, slegato dall’intelligenza (leggasi immaturi poteri “paranormali”, limitate doti di telecinesi, preveggenza, manipolazione del fuoco, ecc.): questo per ovviare all’inconveniente che il classico popolano potesse o meno saper usare gli incantesimi. Lo trovavo anche utile per spiegare come mai un ragazzino qualsiasi potesse venire notato da head hunter magici e gli venisse offerta la possibilità di migliorare la padronanza della magia. Tale predisposizione magica influiva anche sul numero di incantesimi conosciuti nonché castabili giornalmente, sulla % di successo nel lanciarli, sul livello massimo a cui si poteva aspirare (alcuni potevano fermarsi agli incantesimi di II livello, e via via, sempre più raramente, esistevano individui eccezionali che potevano aspirare a ben più alti traguardi) ecc. Inoltre spiegava l’esistenza dei multiclasse.

    Perché questo sistema funzionasse, però, avevo aumentato enormemente i danni da combattimento (introducendo il livello di abilità (da 1 a 10) nell’uso di una determinata arma. In sintesi si trattava di una tabella a doppia entrata in cui si incrociava il livello di abilità con una probabilità di infliggere ferite lievi, gravi, critiche e mortali) per ogni TxC andato a segno. Un colpo di spada, se ti prendeva, facilmente (come dovrebbe essere) ti accoppava. Entrare in combattimento lo si faceva a proprio rischio e pericolo, questo per cercare di ottenere un sistema regolistico bilanciato.

    In conclusione, la coerenza di una ambientazione è legata a cosa il DM e giocatori vogliono fare: in un regno basato sulla supremazia della magia, anche il più infimo mendicante potrebbe essere un incantatore che in un altro posto sarebbe considerato il più potente degli arcimaghi. Ovviamente in questo caso tutti gli schemi medioevali vanno a ramengo, ciao ciao cavalleria, armi d’assedio, vita nei campi ecc, ma non vuol dire che l’ambientazione non sia coerente con se stessa.

  8. Belli, belli, belli!

    Ma se mi permetti, secondo me il secondo nano dall'alto ha il braccio sx un po' troppo grosso (o il dx un po' troppo piccolo ;-)) e l'ultimo nano in basso ha la mano troppo grossa rispetto a braccio e soprattutto testa.

    Ma son quisquilie, son bellissimi (soprattutto i primi in alto e basso (quanti dettagli!)!

  9. Ma Pratchett trascende il fantasy, anzi si è essenzialmente creato il proprio genere di fantasy ironico :D

    Per quanto sia uno dei miei autori preferiti in assoluto a prescindere dal genere non lo considero fantasy "puro".

    Assolutamente d'accordo, ma sempre fantasy è ;-).

    Anzi, secondo me è un fantasy sublimato, toglie tutti i cliché (raggruppandoli tutti insieme) per dare una nuova (e profonda) interpretazione di un genere esplorato in lungo e in largo da innumerevoli autori con il risultato di renderlo (spesso) banale o arido.

    Chi ha mai pensato a personificare la morte (Morte)? Di dargli una personalità (o una figlia? o un apprendista?) Di fargli avere un hobby (giardinaggio)?

    Come fare a non innamorarsi dell'incipit del ciclo delle guardie?

    Potete chiamarli Guardie di Palazzo, Guardie Cittadine o Guardie e basta.

    Qualunque nome abbiano, in ogni opera di genere fantasy-eroico il loro scopo è lo stesso: più o meno al capitolo 3 (o dopo dieci minuti di film) irrompono nella stanza, attaccano l'eroe uno alla volta e vengono massacrati. Nessuno chiede mai se sono d'accordo.

    Questo libro è dedicato a quei nobilissimi uomini.

    O dello stereotipo assoluto di eroe fantasy (Hrun il barbaro)?

    «E adesso che succede?» chiese Duefiori.

    Hrun si stuzzicò l'orecchio con un dito che guardò poi meditabondo. «Oh, mi aspetto che fra un minuto apriranno la porta e mi trascineranno nell'arena di un tempio dove lotterò forse contro due ragni giganti e uno schiavo di due metri proveniente dalla giungla di Klatch e poi libererò una principessa legata all'altare e ammazzerò un po' di guardie o roba del genere e poi la fanciulla mi mostrerà il passaggio segreto per andare va da quel luogo e libereremo due cavalli e scapperemo via con il tesoro».

    Hrun appoggiò la testa sulle mani intrecciate, guardò il soffitto, fischiettando piano.

    «Tutto questo?» domandò Duefiori.

    «Di solito».

    In conclusione, secondo me è talmente non fantasy che ha raggiunto Tolkien dall'altra parte.

  10. Folli, siete dei folli! In 22 post solo due citazioni di Pratchett. Quello è IL fantasy (ok, ok, anche Tolkien):

    La mia lista personale:

    - Pratchett (genio puro)

    - Tolkien (monumentale)

    - Martin (profondità)

    - Lovecraft (genio puro II/matto come un cavallo; è qui solo perchè non si può definire prettamente fantasy, altrimenti sarebbe almeno un gradino più in alto)

    - varie ed eventuali

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