Già solo per il fatto di avere delle "situazioni", qualcosa che fa presagire che ci siano degli eventi che a prescindere dalla mia volontà si muovono, è un qualcosa di "pilotato" di per sé (passami il termine).
Non sto dicendo "viva il Railroading", ma anche avendo la libertà di scelta quegli eventi si muoveranno a prescindere. E' comunque qualcosa di pianificato. Certo, a seconda di come mi muovo la situazione si evolverà diversamente rispetto al non fare nulla a riguardo, ma è comunque è un evento prestabilito e accadrà in modalità diverse. Perciò, che io lo voglia o no, questa è una costante. Per definizione è Railroading (non ti sto accusando di niente, sto solo attribuendogli la definizione adatta, secondo me).
Quello che dico io è che avere la pretesa di lasciare totale libertà, anche per l'esperienza che ho avuto io, non ha dato risultati a mio avviso soddisfacenti (non sto criticando nulla, mi baso su quello che ho vissuto al tavolo, dunque non conto i PbF). Ho visto che dando ai giocatori più responsabilità, o si cade nel ridicolo/il nuovo spunto sovrascrive quello precedente oppure non si crea una storia avvincente.
In definitiva, trovo che giocare seguendo una sola delle due "discipline" sia meno soddisfacente che attingere da entrambe. Le eccezioni ci sono, ma di certo essa non sarà migliore solo perché si adotta un certo tipo di approccio rispetto ad un altro.
Queste sono considerazioni mie, ognuno è libero di dissentire e di non condividerle. Riporto solo la mia esperienza.
Ci tengo a precisare che la mia non è diffamazione del Sandbox, per la mia esperienza non è stato stimolante. Posso sempre ricredermi. Ma anche in quel caso, non mi ricrederò "perché il Sandbox è più figo e basta", ma sarà perché il DM, a prescindere dal metodo usato, mi farà vivere una bella esperienza.
Questo è il concetto che vorrei far trasparire: Non importa il metodo che si usa, ma il contenuto che si crea e l'esperienza che ne deriva.