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Kensei

Ordine del Drago
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Informazioni su Kensei

  • Compleanno 06/04/1988

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Apprendista (3/15)

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3

Punti Esperienza

  1. Alexander Corvinus, Warlock A volte gli dei operano in modo misterioso. In ogni caso anche se lo sciàmano dicesse il falso e fosse solo un ciarlatano per servire il loro volere dobbiamo essere vivi. Sorrido beffardo al mio interlocutore. accettiamo!
  2. Alexander Covinus, Warlock La tenda é intrisa di un odore intenso di erbe e pelli animali. Ovunque sono appesi monili di ossa che al frusciare del vento producono una musica ritmica che sembra quasi volersi far beffe dei vivi. Le corde ruvide mi mordono i polsi e il mio vecchio corpo logorato dagli avvenimenti degli ultimi giorni é invaso da una stanchezza insidiosa. Mi sorprendo nell'apprendere che lo sciamano sappia così tante cose su di noi. Avevo avuto l'impressione che fosse un semplice mistico folle. Evidentemente i suoi movimenti nevrotici e gli occhi vitrei persi nel vuoto mi avevano tratto in inganno. " ha parlato di dei? possibile che questa tribù goda del nostro stesso favore?" Scaccio questa idea come un insetto fastidioso. Le terre del Nord sono piene di antiche credenze e adoratori di false divinità e parlare adesso di questo argomento mi sembra piuttosto pericoloso. Devo soppesare attentamente le parole consapevole che un ommissione non è una menzogna vera e propria. Siamo dei pellegrini. Conosci questa parola? Durante il nostro viaggio siamo stati attaccati da un gruppo di Derro e un nostro compagno é rimasto ferito. Siamo venuti per chiedere aiuto, ma è evidente che non siete disposti a darcelo. Pertanto, dicci quali sono le tue intenzioni.
  3. Alexander Corvinus https://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=2106181
  4. @Voignar .. scusami la svista regolistica. Sono ancora poco pratico. devo cambiare il post oppure va bene se ti confermo qua che utilizzo deflagrazione occulta contro il mio diretto avversario?
  5. Alexander Corvinus, Warlock Quando la violenza esplode in modo così improvviso non c'è tempo di pensare. Le immagini si confondono e la realtà diventa un immagine sbiadita che la mente non riesce ad elaborare chiaramente. Tutto diventa istinto e reazione. I muscoli si muovono indipendentemente dalla mia volontà mossi dal semplice istinto di autoconservazione. Io divento uno spettatore. Mi osservo da lontano mentre schivo il colpo del mio avversario e richiamò a me nuovamente le energie arcane consumato dal violento desiderio di vedere le carni dei nemici bruciare sotto le mie mani.
  6. Alexander Corvinus, Warlock Vedendo la spada di Ardan disegnare un arco mortale verso il braccio del capotribù, effettuo un leggero passo indietro mentre una risata isterica mi esplode dalla gola e un sorriso folle mi sfigura il volto. << Stolti! Rifiutate la nostra generosità e osate sfidare il potere degli Dei antichi?>> Alzo le braccia al celo pronunciando le antiche parole per dominare e richiamare a me le energie mistiche. Quando le mie spalle vengono avvolte da fiamme oscure volgo le mani in avanti mentre da esse si protendono tentacoli ardenti di potere oscuro.
  7. Alexander Corvinus, Warlock << Gli uomini delle terre civilizzate sono deboli. Mentono a se stessi da secoli e guardono alle loro menzogne senza più distguerle dalla verità ne dentro di sé ne intorno a sé. Costruiscono grandi città, impongono regole, leggi e convenzioni. E sai perché lo fanno?>> Vedo Ardan osservarmi in silenzio mentre camminiamo, ormai abituato a queste domande retoriche. << Perché questo gli fa credere di avere il controllo sui loro piccoli mondi meschini negando l’unica grande verità sulla condizione umana: la morte è un usanza che tutti prima o poi dobbiamo rispettare. Quando elimini tutte le sovrastrutture della società civile e comprendi questa verità tutto perde di significato, ma tutto improvvisamente diventa chiaro. Riesci a vedere come la forza di queste parole sgrettola sotto il suo piede impietoso qualsiasi covenzione sociale dei cosidetti popoli civilizzati?>> Il mio discorso viene interrotto da un urlo provveniente da una sentinella nascosta vicino al nostro sentiero. Rimango impassibile di fronte all’umanoide coperto di pelli che ci indica di procedere verso l’accampamento. Certamente sarei rimasto più sopreso se non avessimo trovato nessuna guardia. Mentre ci avviciniamo alle tende diventa sempre più chiaro che la nostra presenza non sia ben accetta e il tono del loro capotribù non smentisce il mio pensiero.Noto che la maggior parte delle armi e degli strumenti tribali sono in pietra e solo il nostro interlocutore indossa dei bracciali di bronzo e brandisce un’ascia di ferro. Conscio che qualsiasi parola sarebbe stata inutile, avanzo di mezzo passo verso di lui mentre con un movimento leggero estraggo dalla cintura un pugnale. Lo appoggio sul palmo della mia glielo porgo in segno di dono in attesa di una sua reazione.
  8. Alexander Corvinus, Warlock Mentre cerchiamo di recuperare le forze accampandoci a ridosso di un tronco morente osservo il paesaggio che con la sua bruttura e desolazione non ci aiuta a lenire le nostre miserie. Sento pulsare sotto la fasciatura la ferita alla coscia che ho cercato di mendare per quanto possibile con gli strumenti a disposizione. Mi metto leggermente in disparte rispetto al gruppo e fingo di leggere il tomo per non essere disturbato mentre rifletto su quanto è successo e, soprattutto, su come salvare il ragazzo che gli Dei desiderano vivo. Mi perdo in questi pensieri, senza rendermene conto, e intanto cala la sera portando con sé i suoi silenzi mentre le forme circostanti, prima chiaramente definite, diventano un gioco di flebili luci ed ombre. Una luna fredda ed indifferente alle nostre esistenze mortali si riflette debolmente sul manto bianco che ricopre le colline quando Oric torna dalla perlustrazione per fornire il suo resoconto ad Ardan. Quando questo si rivolge a me, lascio cadere un breve silenzio mentre soppeso mentalmente le parole da pronunciare. << Gli Dei hanno già parlato! Vogliono il ragazzo vivo! Il “come” è una nostra responsabilità. In ogni caso hai parlato saggiamente Ardan. Non dobbiamo agire come dei vili ladri, ma nemmeno come degli stolti. Andremmo io e te avanti mentre Philo ed Oric si infiltreranno>>
  9. Alexander Corvinus, Warlock Un pallido sole si stagliava al di sopra delle nostre teste. Un giudice tetro e austero che osserva impassibile la scena. I corpi dei Derro sono sparsi disordiantamente sul terreno, con gli arti posizionati in maniera innaturale come fossero delle bambole rotte. L’aria si riempe dell’odore acre del sangue mentre osservo la disordinata fuga dei ragni perdesi in quelle lande desolate. Ascolto le parole nella mia testa con il profondo desiderio di compiacere la loro volontà, ma non è chiaro cosa sia meglio fare. Mi accarezzo il mento affilato valutando quale sia il corso da seguire. Incerto sul da farsi con la mente dubbiosa e il corpo stanco, traggo un profondo sospiro mentre avvolgo la mia pallida figura nel mantello per trovare riparo dal freddo e cerco di ritrovare la dignità e compostezza nei gesti. Non posso mostramri debole di fronte alla compagnia, quindi mentre mi avvicino al corpo martoriato del giovane ragazzo, con tono fermo e dignitoso, mi rivolgo ad Ardan: << Dobbiamo salvare il ragazzo. E’ il volere degli Dei. Non possiamo perderlo. >>
  10. Alexander Corvinus, Warlock "oggi gli dei non mi arridono" Avverto la frustrazione invadermi mentre l'ultimo dardo scagliato si perde nel nulla. Un tonfo sordo attira la mia attenzione e vedo Il giovane Eric a terra mentre i Derro si scagliano contro di lui. Cerco di raccogliere tutte le forze del mio vecchio corpo consunto per scagliare un dardo contro i suoi assalitori.
  11. Alexander Corvinus, Warlock Allontanndomi dalla mischia avverto dei sussurri nella mia testa. Voci contrastanti che si accavallano una sull'altra. Gli dei sono cosí: volubili, capricciosi e vendicativi. Cosi come dispensano potere, gloria e fortuna posso o distribuire miseria, infamia e sfortuna. Mentre questi pensieri mi attraversano la mente, sento una violenta fitta alla coscia. L'intenso dolore mi fa quasi cadere a terra. Fatico a mantenermi dritto mentre il sangue, come miele caldo, diffonde il suo calore lungo la gamba. Guardo nella direzione del Derro che mi ha scagliato il dardo sorridendo maligno. " É tempo di morire"
  12. Alexander Corvinus, Warlock Cerco di placare il cavallo imbizzarrito dalla mischia tirando le redini per allontanarmi dalla mischia.
  13. Alexander Corvinus, Warlock Dannati Derro, ci faranno perdere del tempo prezioso. Adesso erano abbastanza vicini da poter distinguere i singoli membri del gruppo. Tre erano armati di lance e quelle potevano creare dei problemi ai nostri cavalli. Con un sospiro rassegnato, mi scosto il mantello dalla spalla destra liberando il braccio. Inizio a disegnare gli antichi segni nell’aria mentre barlumi di magia oscura volteggiano tra le mie dita.
  14. Alexander Corvinus, Warlock Una landa impietosa sferzata dal freddo. Sorrido sardonico. Siamo partiti per la gloria del nostro dio. Sarebbe ironico morire proprio in questo luogo dimenticato anche dal tempo. << Il fato ha decretato che oggi scorrerà del sangue. Cosi sia>> Annuisco nella direzione di Ardan mentre dirigo il cavallo alle sue spalle.
  15. Alexander Corvinus, Warlock La figura di Ardan sprigiona una forza caotica e brutale. E’ come un mare in tempesta: spaventosamente potente ed ingovernabile. Sbuffa come un bufalo furente alle mie parole e io lascio cadere il silenzio tra noi sapendo che non c’è altro da aggiungere. Mentre camminiamo fianco a fianco ruggisce degli ordini e Philo, come un cane fedele, scatta sull’attenti ansioso di compiacerlo. Non posso fare a meno di non notare il suo sguardo astioso verso di me. Non gli posso dare torto e sono consapevole che succederà sempre più spesso nel futuro. Ardan è una figura carismatica e attirerà su di se uomini e donne desiderosi di servirlo. Io d’altro canto ricopro una posizione privilegiata al suo fianco. Ma questo non è un diritto che mi sono arrogato da solo. Sono stato scelto per diritto divino e certamente non consentirò a nessuno di ostacolarmi. In ogni caso lo ignoro annotandomi mentalmente l’accaduto e, mentre salgo in sella, la mia mente è percossa da un lampo. All’inizio mi sento smarrito, ma lentamente acquisto coraggio per sostenere le visioni e mi addentro verso l’infinito, spingendo la vista alle sue possibilità estreme. Mi immergo nella luce divina e riesco a vedere oltre la realtà e in altri casi, quando il mio patrono me lo concede, oltre il tempo. Mi volto lentamente verso Oric mentre un sorriso malizioso mi si dipinge sul volto. << Una gola ripida tra due basse colline con le pareti ripide e taglienti. Quella di destra più alta simile ad un’onda pronta ad infrangersi sulla spiaggia, quella di sinistra occupata da una macchia di pini carichi di neve. Il nostro patrono ci ha indicato la via. >>
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