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Checco

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Messaggi inviato da Checco

  1. 6 ore fa, Bille Boo ha scritto:

    Ciao, l'idea è carina però si riduce a una negoziazione tra me, DM, e il giocatore.

    Mi affibbia un onere non piccolo (dovrei ad ogni round inventarmi una "proposta di Anubi" ritagliata su misura per quel PG, e tale da non rendere la scelta banale - quindi una proposta né troppo buona né troppo cattiva). Su una campagna di decine di sessioni rischia di diventare molto faticoso e ripetitivo.

    Mi piacerebbe di più qualcosa di più versatile e che non richieda la partecipazione del master.

    Ti ringrazio comunque per la risposta! 🙂

     

    Beh, dipende dal tasso di mortalità in gioco: se prevedi svariati TS contro morte a ogni sessione, probabilmente il tutto diverrebbe eccessivamente gravoso.

    O ogni modo, per sgravare il GM, basterebbe che il PG interessato facesse una promessa ad Anubi in cambio di, che ne so, vantaggio al tiro. Se poi non la mantiene entro tot tempo, sono caxxi suoi, ooops... volevo dire, allora si beccherà svantaggio automatico a un futuro TS contro morte. Insomma, cose così...

    Ma anche qui, se prevedi una certa frequenza di TS simili, tutta l'idea perde effettivamente un po' di significato.

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  2. Boh, al volo, mi viene da pensare che potresti inserire una sorta di negoziazione tra il PG morente e la MORTE (le Moire, Anubi, quello che è!), del tipo:

    Se mi offrirai in sacrificio il cervo bianco la prossima notte di luna piena allora ... e, se accetti, quel determinato TS riesce.

    Ecc. ecc.

    Meglio ancora se la negoziazione tirasse in ballo elementi della storia pregressa del PG o della sua rete di relazioni o magari potesse rappresentare un'occasione per fare del worldbuilding collaborativo.

  3. @Nyxator, mi accusi di essere prevenuto. Non penso che tu o chicchesia trucchiate i dadi per impostazione predefinita, ma mi aspetto però che le regole del gioco siano concordate tra ogni partecipante e se qualche persona al tavolo può, per qualsivoglia motivo, alterare i risultati dei dadi mi aspetto che tale regola sia conosciuta e accettata. Tutto qui. Nessun giudizio né pregiudizio. Solo trasparenza.

    Mi accusi di essere moralista. Ho ammesso già in passato di aver talvolta alterato i tiri i dado, ma l'ho sempre fatto in seno al mio gruppo storico e previo consenso delle persone che ne facevano/fanno parte. Oggigiorno, è comunque una pratica che non trovo funzionale e l'ho oramai totalmente dismessa da diversi anni.

    Mi accusi di essere entrato a gamba tesa nella discussione senza neanche aver letto la discussione dall'inizio, ma probabilmente, avendo evidentemente preso la questione sul personale, hai avuto questa impressione. Il mio intento non era quello di accusare chicchesia, solo di riflettere e di ribadire dei fatti.

    Ciò detto, sulla falsariga di Bille Boo, abbandono anche io la discussione. Se vuoi continuare a confrontarti con me, non esitare a conttattarmi in privato.

  4. 7 ore fa, Nyxator ha scritto:

    Oh beh, vero e vero, come è vero anche che ci sono opzioni migliori (ma diciam pure più eleganti) anche rispetto alla pretesa di presentarsi in sessione zero e dargli sostanzialmente del baro a prescindere a un dm che magari si fa un cuculo così per progettare a modo il tuo (tuo in generale) passatempo.

    Chessò...giocare a un masterless, o ancor meglio a un diceless. Meno stress e più divertimento per tutti. (e personalmente, ammesso che il modo in cui mi si pone "l'insulto" iniziale non mi abbia già fatto cader le braccia e passar la voglia di giocare, proporrei questa soluzione)

    Perché diciamocelo, un dm coi presupposti all'insegna del "ah no, io non mi fido dell'umanità e ho diritto a esser coccolato e rassicurato che non ci son bari a gestir codesto tavolo" che fioccano qui (o in generale sull'argomento dadi a vista o no), dovrebbe far tirare su le maniche a titolo di precauzione a tutti i giocatori, allontanare a vista chi ha dei trascorsi da prestigiatore (amatoriali o professionali, il che è assurdo solo a dirlo, ma tant'è) e controllare i dadi (meglio se sigillati come le carte al casinò) a uno a uno a tutti a ogni sessione, foss'anche solo per accertarsi che il materiale o la vernice non li abbia resi "casualmente" difettosi. 

    Quindi, o si dà al GM il potere di poter truccare i tiri di dado oppure è preferibile giocare a un masterless, o ancor meglio a un diceless?

    Può darsi che sia così, eppure io ho giocato a diversi giochi con la classica impostazione "GM + Players" progettati per funzionare senza necessità di alterare i tiri di dado.

    Se hai bisogno di truccare i dadi per mandare avanti l'avventura che con tanta fatica e spirito di abnegazione hai progettato non c'è problema, ma me lo dici prima di iniziare a giocare: a quel punto, posso scegliere in maniera informata di giocare lo stesso con te (e, quindi, perché dovrei darti del baro a prescindere?) oppure di non giocare.

    O vorresti truccare i dadi a mia insaputa?

    O ti aspetti che io accetti a prescindere qualsiasi cosa tu faccia, perché ti sei fatto un cuculo così per progettare a modo il tuo (tuo in generale) passatempo?

    Ripeto: concedere al GM la facoltà di cambiare a suo giudizio il risultato di un dado è una regola e proprio in quanto tale va accettata preventivamente dal gruppo, come qualsiasi altra regola.

    O dovrei rispettare una regola che ignoro che tu vuoi applicare?

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  5. 23 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

    Dire apertamente in sessione 0 "può essere che si trucchi qualche tiro di dado" secondo me uccide il gioco. I PG si aspetteranno sempre un deus ex sui dadi o avranno sempre dubbi che una determinata azione sia stata fatta truccando il dado.

    Semplicemente, è vero anche il contrario: se non è detto apertamente, ma sanno che comunque potresti farlo a loro insaputa, potrebbero aspettarsi sempre un deus ex sui dadi o avranno sempre dubbi che una determinata azione sia stata fatta truccando il dado.

    Peraltro, concedere al GM la facoltà di cambiare arbitrariamente il risultato di un dado è una regola che in quanto tale andrebbe accettata dal gruppo, come qualsiasi altra regola.

    23 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

    Cambiare un risultato di un dado che sia a favore dei PG o dei PNG ma sempre a favore dei giocatori, è una sorta di gentlemen agreement non detto. Non si specifica né l'uso né il numero di volte. La contropartita è data dal fatto che ricorrere a questo "trucco" deve essere una cosa rarissima, che diviene sempre più rara con il progredire dell'esperienza del DM e dei giocatori. 

    Se io e te giocassimo assieme e tu truccassi i dadi per il "bene della storia", a me non andrebbe bene, altro che gentlemen agreement.

    Non faccio parte del tuo gruppo storico e non ti conosco come GM (né tantomeno come persona): fosse solo per questo, mi aspetterei trasparenza e chiarezza su tutto (dadi inclusi) sia da te che da tutte le altre persone coinvolte.

    Decenni di game design hanno dimostrato empiricamente che ci sono opzioni migliori rispetto al non onorare il risultato dei dadi, e non è una mia opinione.

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  6. A pagina 30 delle Regole Expert - Set 2 (edizione in italiano) c'è scritto:

    Lo "scenario" storico sul quale è basato D&D è l'Europa del XV secolo, prima dell'invenzione della stampa. La polvere da sparo, però, è una delle invenzioni di quel periodo che non è presente in D&D.

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  7. 26 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

    Sta girando l'immagine del videogioco La soglia di baldur. Qualcuno sa dirmi se è vero? Cioè che cavolo di traduzione è? Davvero da google traslate. 

    Non so se sia vero, ma comunque non mi stupirei: l'adattamento dei contenuti fa proprio parte del processo di qualsiasi localizzazione (localizzazione, appunto, non traduzione).

  8. A me va bene, purché si tratti di una localizzazione di qualità.

    Poi i gusti son gusti e non si discutono. Per dire, a me Pulciorso alla fine non dispiace (e Phandalin mi è sempre sembrato naturale pronunciarlo Fandalin, forse perché ho studiato il latino).


    Avendo poi una conoscenza prossima allo zero del panorama videoludico, non sento neanche distorsioni in tal senso (anche se capisco che possano esserci per una persona appassionata del genere).


    Probabilmente, è la tempistica a non essere proprio azzeccata.

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  9. 24 minuti fa, neurone ha scritto:

    Esempio porte segrete.

    Tiro investigazione aperto, fa 20 di dado metti ha bonus +10. Totale 30.

    Io gli dico che non trova niente da DM.

     

    Il giocatore è sicuro al 100% che lì non ci sono porte segrete e va avanti.

    Ed è giusto che sia così, non trovi? Ha ottenuto un successo (e magari ha anche investito punti abilità per avere più possibilità di riuscirci) e non vedo perché sia opportuno ridurre la portata di tale successo.

     

    25 minuti fa, neurone ha scritto:

    Esempio 2:

    UN mostro strano, serve tiro religione per capirne qualche dettaglio sacrilego/sacro.

    Il giocatore fa 1 e io gli dico da DM alcune cose che possono essere o non essere di rilievo. Avendo fatto 1 , il giocatore sa che avendo fatto 1, le informazioni sono inutili o comunque trascurabili.

    In questo caso, basta non dare nessuna informazione, nemmeno quelle inutili o trascurabili. Se si ottiene un fallimento, è sufficiente che chi fa da GM non fornisca alcuna informazione, quasi come se il tiro non fosse stato fatto.

    *

    Facendo così, tutti i tiri possono essere fatti in modo trasparente dalle persone direttamente interessate.

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  10. 15 minuti fa, Dracomilan ha scritto:

    Essendo il famoso utente citato... per me non è scandaloso che WotC si adatti al trend attuale modificando le regole per renderle più inclusive/diverse. Trovo però che siano solo questo, modifiche guidate dal marketing alle quali stiamo dando fin troppa attenzione.

    Nelle mie campagne ci sono tutte razze custom che si potrebbero definire molto rigide, perchè il mondo le richiede. Ma poi esiste la Regola dell'Uno, che permette a un giocatore di interpretare il personaggio che vuole... e va bene così, purché serva a raccontare una storia più bella.

    Come ho già precisato, il mio commento non era specificatamente rivolto a te o a qualche utente in particolare: ho solo colto la palla al balzo e citato quel passaggio per poi suggerire una riflessione.

    Poi, per quanto possa valere, personalmente reputo che dal punto di vista del game design abbiano tutt'altro che un impatto pari a zero.

  11. 1 ora fa, Pippomaster92 ha scritto:

    Ho citato un altro utente, ma vale anche per me.
    Ai miei tavoli, digitali o fisici, nessuno di questi argomenti è mai stato un peso. Tasha, razze non malvage... non ci sono stati problemi. 
    Un po' egoisticamente, ma a me importa davvero poco dei gruppi con i quali non gioco. Se va bene a me, è tutto a posto. 

    So che hai citato un altro utente. Io ho citato te per comodità, anche perché non volevo "personalizzare" il mio intervento (il tuo era l'ultimo messaggio in ordine di tempo e, casualmente, riportava proprio la frase che intendevo citare).

    Per il resto: da consumatore, puoi perfettamente ignorare queste tematiche, soprattutto se non costituiscono un problema al tuo tavolo. La Hasbro, invece, non può ignorarle. E trovo buffo che si trovi scandaloso che non lo faccia (che non le ignori, appunto), a maggior ragione se poi si reputa che tali questioni non abbiano alcun impatto al tavolo.

  12. 7 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

    Insomma, un pò di cose senza alcun impatto al tavolo ma destinate a far parlare molto. 

    La cosa buffa è che ormai si fa fatica a trovare discussioni in cui non si parli di come siano scandalose queste cose e poi però si reputa che non abbiano alcun impatto al tavolo.

  13. 11 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

    Il fantasy classico è quello incarnato da tolkien, da cui d&d poi ha tratto a piene mani.

     

    Sul nr. 95/1985 della rivista Dragon, Gary Gygax scrive (in un suo articolo intitolato The influence of J. R. R. Tolkien on the D&D® and AD&D® games. Why Middle Earth is not part of the game world) che (enfasi mia)

    The popularity of Professor Tolkien's fantasy works did encourage me to develop my own. But while there are bits and pieces of his works reflected hazily in mine, I believe that his influence, as a whole, is quite minimal.

    Ma poi mi chiedo: nelle opere di Tolkien è assente l'antropomorfismo? Direi proprio di no. Animali parlanti, gli Ent ... c'è anche della letteratura sull'argomento!

    E in D&D? Kenku, kuo-toa, lizard-man, rakshasa, ecc. ecc.

    12 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

    gli elfi non sono sempre alti e umanoidi nella mitologia eppure l’elfo fantasy è quello e non quello di altre tradizioni.

    Non dirlo all'elfo di AD&D 2e, che altrimenti ci resta male! E non dirlo neanche agli elfi di 5e, se è per questo, in cui (cito dalle regole base): They are slightly shorter than humans on average.

    12 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

    Io a questo mi riferisco e questo è quello che mi piace. Animali antropomorfi o bestie meccaniche si trovano assolutamente in diverse storie fantasy, ma non sono il tipo di fantasy che mi piace perchè non sono di quello che riconosco puramente fantasy. 

    Ripeto, il fatto che tu non li riconosca come fantasy non rende questi elementi meno fantasy. Probabilmente, fanno semplicemente parte di un tipo di fantasy che non ti piace, tutto qui.

    Insomma: una cosa è dire che non ti piace il giallo, un'altra è dire che che non ti piace perché secondo te non è un colore.

    🙂

    • Mi piace 1
  14. 22 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

    E non mi piacciono gli animali antropomorfi (guato personale) che secondo me non hanno nulla di fantasy.

    Ma la letteratura fantastica è piena di esempi di animali antropomorfi, a partire da certi manoscritti medievali (ma volendo si potrebbe andare anche più indietro nel tempo) e finendo con certi romanzi moderni.

    Come dire: non mi piace il giallo perché secondo me non ha nulla di cromatico! Ci sta che, per un tuo gusto personale, non ti piaccia il giallo però resta il fatto che il giallo è un colore.

  15. 1) Non c'era una data fissa: ogni sessione era programmata dai giocatori al volo.

    2) Non c'era un gruppo regolare: ogni partita aveva giocatori diversi estratti da un pool di circa 10-14 persone.

    3) Non c'era una trama regolare: i giocatori decidevano dove andare e cosa fare. Era un gioco sandbox inteso nel senso che ora viene utilizzato per descrivere videogiochi come Grand Theft Auto, senza però le missioni. Non c'era nessun vecchio misterioso che li mandava all'avventura. Nessuna trama principale, solo un ambiente principale.

    Io ho giocato con queste modalità diverse volte, ai tempi della scuola (fine '80-inizio '90). E spesso giocavano allo stesso modo tutte le persone appassionate dell'hobby che frequentavo. Mi fa strano pensare che fossimo un'eccezione e mi fa sorridere leggere che A metà degli anni 2000 Ben Robbins ideò un tipo di campagna assolutamente innovativo ...

    Davvero, non c'è nessun altro sul Forum che ha giocato in questo modo prima del 2000?

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  16. 4 minuti fa, Nyxator ha scritto:

    Se bisogna lanciare awaken per far salire l'Int degli animali da 3 a 10 e fargli apprendere un linguaggio direi che l'automatismo del ho un pg con poca Int oggettivamente intelligente, "nato imparato" o acculturato a palla a seconda della scena/mia esigenza ludica non torna. Specie se ha 3.

    Quindi si tratta di deduzione, null'altro.

    Da regole, il mio PG di 1° livello con 3 di INT potrebbe parlare, leggere e scrivere correttamente 4 lingue: il comune + 1 lingua extra + altre 2 lingue extra se gli metto come background Accolito o Saggio.

    E, se uso i talenti, gli piazzo pure Linguista: altre 3 lingue extra!

    Quindi: da regole, il mio PG parla, legge e scrive correttamente 7 lingue.

    Però, dato che ha 3 di INT, è stupido.

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