Secondo me la cosa migliore da fare quando si interseca realtà storica con il soprannaturale di D&D è rivisitare alcuni aspetti cruciali del percorso dell'uomo.
Se esiste la magia, l'evoluzione tecnologica ha poco senso. Non so se conosci l'ambientazione di Eberron, però è ben descritto questo passaggio. In pratica gli incantesimi lavorano meglio di qualunque scoperta/invenzione, allora perché non concentrarci proprio su questi per ottenere il massimo del rendimento? Ed ecco la nascita di mezzi a propulsione elementale per lo spostamento delle grandi masse, come i treni folgore (mossi dalla forza di un elementale dell'elettricità), i vascelli volanti (sospinti da elementali dell'aria o del fuoco) e via dicendo.
Con questa base, è decisamente più credibile che con l'avvento di un apocalisse, si sia spezzato qualcosa nella continuità del quotidiano, piuttosto che far giungere improvvisamente persone capaci di manipolare la magia. Io personalmente vedrei l'avvento degli elementi stempunk, come una lenta risposta al disastro mondiale. Tale opzione ti permetterebbe di giustificare il motivo del perché ci siano pochi utenti di magia, magari limitati proprio dallo squarcio della crosta terrestre. Se avete giocato sino adesso nel Faerun, sono sicuro che i tuoi giocatori capiranno immediatamente cosa possa comportare una tale smagliatura nella Trama
Abbracciando l'ipotesi di un evoluzione magica (al posto di quella tecnologica), io ritengo che ti si aprono interessanti opportunità, senza far mai cessare la sospensione dell'incredulità.
Tornando IT,
Se ambienti tutto in Italia, potresti prendere tranquillamente spunto da Sine Requie. Il Bel Paese è spezzettato in città-fortezza, seppur l'influenza dello stato papale, e dei suoi inquisitori, viene rammentato puntualmente con roghi e persecuzioni. Il resto dell'Europa è un vero macello.