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Innanzitutto trovo le frasi ancora troppo schematiche.
---E' l'inizio. Serve a dare ritmo, non sono l'unico a usare questa tecnica di scrittura--
con un troppo ripetuto uso del verbo al passato remoto ad inizio frase.
---la storia si svolge in tempi remoti, quindi è chiaro che il passato remoto sia usato molto---
Perché l’“a capo?”
---per spezzare: è come un cambio d'inquadratura. Se invece uso le congiunzioni, la telecamera si gira verso l'obbiettivo continuando a inquadrare---
“Per […] fa che ci sia dell’ombra!” borbottò con un filo di voce, le labbra riarse e doloranti.”
---è chiaro che vuole ombra, è in un deserto: non ho voluto scrivere qualcosa di ovvio. E poi lo vede da sè che c'è ombra: proprio per questo va verso la formazione rocciosa---
Cercherei di rendere il nano ancora più caratterizzato, introduci un pantheon di divinità, fallo sbottare ogni tanto.
---fa caldo nel deserto, nessuno vuole mettersi a sbraitare, il caldo toglie le forze. Il nano è semplicemente troppo cotto per sbraitare, a meno che non lo abbiano appena teletrasportato là in mezzo all'inizio del racconto, come istintivamente si potrebbe pensare, visto che il racconto è appena iniziato, ma non è così----
Stava iniziando a guardarsi in giro per cercare un posto dove potersi riposare almeno qualche minuto, quando un leggero fruscio alle sue spalle lo fece girare allarmato. “Chi c’è?” urlò.
---lei è svenuta immobile, non fa alcun fruscio. E non voglio fare la solita cosa in cui casualmente le scivola un braccio proprio nel momento in cui il nano arriva, perchè è una coincidenza forzatissima, di quelle che svelano tutto l'artefatto letterario facendo scadere il libro subito---
----e poi l'ombra c'è solo da un lato, quindi è chiaro che il nano vede la donna appena possibile-----
Una giovane umana dalla pelle molto scura stava seduta lì al riparo su un masso, con un borsone grigio a tracolla appoggiato sulle ginocchia. Per terra accanto a lei un otre, vuoto.” Cerca di rendere l’idea che la tizia sia praticamente spacciata.
----i fatti la rendono già spacciata di per sè senza aggiungere altro. Non c'è bisogno di dire "era terrorizzato" se dici "lo squalo lo morse" <-- grazie che era terrorizzato, non c'è bisogno che sia l'autore a dirlo----
io cercherei di comunicare l’idea che preferirebbe che quello stramaledetto viaggio fosse finito (ovviamente )
----appunto, "ovviamente": quindi perchè scriverlo? Il lettore le capisce benissimo da solo certe cose-----
Trovo che le frasi siano anche qui troppo sintetiche e descrittive, come prima cercherei di far risaltare la personalità del nano (uno che ha abbandonato una ragazza nel deserto dopo averla colpita, sicuramente non è uno stinco di santo, quindi il suo linguaggio dovrebbe essere almeno un po’ colorito).
-----picchia una giovane indifesa: c'è davvero bisogno di dire o sottolineare che non è uno stinco di santo?-----------
-----la malvagità non dipende dalla cultura o dal lessico. Sono le sue azioni a renderlo malvagio, non come parla-----
-----il nano è un personaggio secondario alla storia quindi è inutile fare introspezione----------
Idem come sopra, fallo essere preoccupato per il suo tessssoro. Un buon “Per [...], il borsone!” e tutto passa.
------ho già detto che lo richiuse subito per paura che qualcuno lo vedesse, basta dirle una volta bene, le cose---------
------e poi vorrei evitare di farlo parlare da solo, come se sapesse di essere inquadrato.
e vorrei evitare di fargli pensare frasi che solo l'autore penserebbe.
Se stai agendo per qualcosa di importante pensi al massimo una o due parole, ma poi agisci.
Non è che uno sta per cadere da un burrone e pensa: "oh, non devo cadere nel burrone, l'importante è non guardare in basso, ma tanto mi hanno già spinto"<-- nel frattempo è già caduto 10 volte--------
e di ciò è contento? Contrariato? Eccitato? Se ne frega? Decrivi un po’ di più la scena.
----ha appena trovato un tesoro che conserva gelosamente: è chiaro che ne sia entusiasta <--- ho anche detto "pupille dilatate", più di così...-----------
"le grazie dorate": Non mi fa impazzire l’uso di termini pomposi, fanno troppo fantasy eroico. (e IMHO vecchiotto)
---le "grazie" di un carattere sono una parola moderna: sono i riccioli di caratteri "belli", come Garamond ecc-----
“Puntò la lente su una pagina a caso ma, cercando il giusto orientamento per inquadrare i piccoli caratteri, rischiò di concentrare troppa luce sulla carta. “Dannazione!” Cambiò subito angolazione, imprecando contro la sua leggerezza “Bruciacchiare una di queste pagine sarebbe come dare alle fiamme la Causa”.
----altro consiglio giusto, ora lo rendo più spaventato perchè è un passaggio importante----
Non capisco l’uso dei “–“, né tanto meno mi piace la costruzione della frase.
---- E' una regola di grammatica: il trattino serve a riprendere il discorso indiretto per un frangente in mezzo agli apici "" o ai caporali «» di un discorso diretto.---------
la balestra è carica? Deve essere caricata? I movimenti del nano sono frenetici (è spaventato/colto impreparato?) Descrivi.
----Giusto: ho aggiunto "cautamente"-------
“diversamente povera l’una dall’altra” non mi piace come frase, io la rifarei;
-------come la rifaresti?----------
“gente dal pelo che andava” trovo non stilisticamente piacevole l’uso del termine “pelo” per le persone. Io il pelo lo associo alle bestie, lo trovo discordante con l’immagine dell’uomo. Userei chioma.
--------------la sfumatura non mi è sfuggita (anche se il pelo ce l'hanno anche le persone), anzi è voluta proprio per il fatto che lì nel Sigis accadono delle cose particolari, come leggerai-------------
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ho descritto la scena dei due elfi marini e spostato un bel po' i capitoli in modo da non creare troppo smarrimento, sempre sul Blog di Zurjan
spero che renda molto meglio, ho aggiunto più descrizioni e finalmente sto avendo le idee chiare per dare profondità ai personaggi
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proprio perchè uccide un capodoglio come se niente fosse se ne deve dedurre che è grande come o più di un capodoglio, no?
ho messo una versione ri-ri-corretta (e chissà quanti "ri" ci saranno) sul blog
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sto leggendo la saga del trono di spade di Martin, anche se c'è qualche errore di traduzione... l'inizio è molto stile "era una notte buia e tempestosa", uno stereotipo. Ciononostante mi sta prendendo, sarà che ho il film in testa... chi lo sa
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-se spavaldo significa citare normalmente (quindi nè umilmente nè spavaldamente) delle fonti...
-un continuo rimbalzare di punti di vista?
Ma se dicono UNA frase a testa
. . .
-Ho aggirato l'ostacolo di "la notte prima" con "due giorni prima" , è vero: nel deserto di notte fa freddo
-il motivo per cui è giallo limone E' un motivo geologico che quindi non interessa a nessuno. E' come spiegare a causa di quale metallo il casco nero di darth vader è nero... non ha senso.
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quando scrivi che il nano si e' bruciato i peli per il caldo, la prima immagine che mi viene in mente e': un nano irsuto che diventa quasi una torcia umana
------- Dico che lui muore bruciato vivo?
NO
Quindi non accade. Punto. E' troppo importante per non essere detto, quindi LOGICAMENTE non accade.
Il punto e': non importa se meta' della popolazione italiana si brucia i peli come hai fatto tu e lo crede credibile. l'altra meta' che non lo fa e non ci ha nemmeno pensato si possibile lo riterra' una cavolata.
Io scrivo per gente che ogni tanto vive in un mondo reale.
Non in un mondo di plastica in cui la gente non esiste, non si soffia il naso, non fa figuracce e
HA SEMPRE L'OGGETTO UTILE A DISPOSIZIONE NELL'INVENTARIO
---e allora facciamo ai personaggi fare sempre le stesse azioni all'infinito "parla" "mangia" "attacca" "perquisisci il cadavere"...
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"Non importa se qui tu porti le fonti che rendono veritiero quello che scrivi"
------- Cioè "la verità non importa" . ?!?!?!?!
cioè:
CIO' CHE E' ABITUDINE VA BENE, E
CIO' CHE NON CORRISPONDE ALLA --TUA-- CONOSCENZA RISTRETTA DEL MONDO, VA MALE (????)
(nonostante le prove linkate, tipo i maratoneti scalzi, gli immigrati che vengono a piedi dal deserto ecc).
cioè:
"in un libro devi trovare solo ciò che hai già previsto" ?!?!?
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Un nano in un deserto se ne frega di fare le sfilate di moda.
Se il personaggio ragionasse come se fosse osservato 24hsu24 da una telecamera, allora diventerebbe poco credibile.
Voi ragionate con D&D nel cervello. Giocateci, ma liberatevene. Anche le vostre sessioni di gioco potrebbero giovarne.
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2. Hai una vaga idea di quando diventi calda la sabbia al sole in un deserto? Ovviamente se il buon nano è inseguito/lotta per la vita tutto prende un'altra piega: potrebbe plausibilmente attraversare un deserto anche sulle orecchie.
---bianchi = +0 tempra;
afroamericani = +4 tempra ai tiri vs caldo
nani = +4 tempra (tutti i tiri)
il nano è un personaggio fantasy (quindi più resistente) e, sì, lotta per la vita.<--- come detto esplicitamente "ormai era fuori pericolo, ma continuò a correre"<--- il che significa che si sente ancora in pericolo nonostante ne sia fuori. Difficile?
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2. Dal momento che immagino ci sia una spiegazione, potresti almeno fargli borbottare qualche boccone di frase che indichi al lettore che quello che sta succedendo non è caduto dal pero ma è voluto.1---e menomale che non si devono fare le self-inserctions
2---se dai mezzo secondo al racconto di svilupparsi, nel prologo spiego molte cose.
3---il prologo è un'anticipazione di ciò che succederà: in esso non si può spiegare proprio tutto.
Anzi è l'opposto.
Riguardo al prologo tu ti chiedi:
"ma come farà mai un nano a finire in quelle condizioni?!"
e io ti dico
"è proprio l'effetto che un prologo deve suscitare".
E' come se io leggessi romanzo qualsiasi e dopo 3 pagine dicessi:
"Quando lo scoprono quest'assassino? non si capisce, ci sono tutti questi intrighi, tutti questi misteri. Sbrighiamoci"
----Se ti da fastidio la suspense non leggere romanzi----
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1. Fino a prova contraria sei tu venuto da noi a (sponsorizzare? Spero non solo) chiederci dei feedback: se non ti va bene perchè devo sprecare il mio tempo? Inoltre, visto che non sono l'unico ad aver sollevato alcuni dubbi in merito alla credibilità del nano, non pensi che forse potrebbe esserci effettivamente un problema di credibilità?---Se sono sensati mi vanno benissimo.
Se ci sono fatti che controbattono ulteriormente, che faccio? L'educato che non comunica?
Nei forum c'è sempre questa moda per cui:
"Se ribatti con argomenti logici, sei maleducato"
Allora diamo fuoco a internet e distruggiamo la comunicazione no?
(io le mie cose le provo:fin'ora
sono stato l'unico a postare link
di siti attendibili)
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2. Tutto quello che scrivi deve avere un senso e un motivo per essere stato scritto, altrimenti può e deve essere eliminato dal libro: diluisce solo la storia.----E se io volessi scrivere qualcosa proprio per portare il lettore leggermente fuori strada?
E se io volessi scrivere per non dare la solita sensazione "che tanto è un romanzo e quindi va a finire così" ?
Il prologo è la parte più importante del libro, ma di certo uno che ha appena iniziato a leggere
non può e non deve sapere tutto subito.
Come in tutti i romanzi del mondo.
É come un trailer e tale deve rimanere.
http://www.treccani.it/vocabolario/prologo/
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3. Non voglio neanche sapere come e perchè ti sei rasato con un accendino (ma dubito che i Nobel vengano assegnati per questo):-----quando vado in campeggio non sto di certo a pensare a cosa penserai tu del forum.
Se vedi uno soffiarsi il naso per strada che dici? Ti metti a trollarlo in diretta?
<---"uuuh che schifo! hihihhihi! si è soffiato il naso! uuuuh"
La realtà è fatta di situazioni normali che hanno effetti spesso utili.
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non aveva così tanti peli, perchè se li sarebbe dovuti sfoltire? Per il caldo?----ci risiamo col dungeonesimo: non è che o LI HA o NON LI HA.
Esiste la via di mezzo.
come ho già detto.
Spiegazione definitiva:
"Ne ha abbastanza da esserne infastidito e non è tanto idiota da darsi fuoco a mo' di torcia"
(via di mezzo)
Mah. Tira via quella parte và, non è proprio nè utile ai fini della trama nè è piacevole dal punto di vista letterario.----non è utile ai fini della trama e la tiro via
come ho già detto
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4. Io di gdr non ne capisco un tubo, ma so cosa significa interpretare un personaggio usando il buon senso e immedesimandosi in quello che viene descritto. Non ammetto consigli/paternali su quest'argomento, ma grazie per il pensiero.----Fermi tutti: non capisci nulla di GDR, ma sei qui, e inoltre sai come interpretare un personaggio(???)
Ricordandoci che questo forum si chiama Dragonslair:
ne deduco che sei un attore prestato al mondo dei gdr.
Non avrò il nobel ma riconosco una fesseria quando la leggo. E non venirmi a dire cose strane, perchè
sei su questo forum --e quindi-- giochi di ruolo.
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5. senza pensare continuamente<----(ma lo vedi che sei un troll? "continuamente"?)come fare a raderlo e a sfoltirsi la criniera, dagli un piccolo coltellino e chi si è visto si è visto, anche perchè il deserto a) scarseggia di alberi/ legna da ardere (a meno che, ovviamente, non ci si trovi in un deserto di Ramadax con gli alberi di asciucar, ma questo è un altro discorso) e si dice che scarseggi anche di acqua, e dubito qualcuno abbia tanto voglia di sprecare la propria riserva per bagnarsi collo e quant'altro. Leggi Dune di Herbert, lui sì che ha descritto bene come si vivrebbe in un deserto estremo
----ho letto già Dune e quello del mio libro non è un pianeta deserto, è solo una regione deserta
(COME HAI LETTO SUL LIBRO).
Se solo tu avessi (e non vuoi averla) la pazienza di aspettare 0,1 secondi prima di giudicare, capiresti che:
Visto che ci sono "i ribelli", come detto a pag.1,
probabilmente ci sono anche "dei rifornimenti".
E' così illogico?
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Basterebbe una frase sibilata tra i denti del tipo: "Dannazione, tutta colpa di quel bastardo..." e già si aprirebbe al lettore un mondo di domande su cosa avverrà successivamente.----Non hai la pazienza di capire tutto ciò che è spiegato e poi vuoi una frase non spiegata?
Deciditi.
Ti stai contraddicendo anche troppo.
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Una frase del tiipo "<<E ora?>>, disse abbandonandosi per terra, stremato." darebbe almenoun'indicazione che non sta andando tutto rosa e fiori,
e potrebbe anche lasciarci le penne
---Tutto rose e fiori? Ma se corre in un deserto col sole in testa,
è ovvio che non se la passa bene ed è ovvio che ha un motivo per farlo.
Se DOPO si capisce che il motivo non c'era, allora il libro diventa illogico, non prima.
Tu vorresti che io spiegassi tutta la trama nelle prime due pagine, dicendo
"salve questa è la guerra di xxx in cui il cattivo è xxxx, c'è questo personaggio xxxx che fa xxxxx xxx xxxxx per questo motivo: xxxxx xxx xxxx"
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Io eviterei di dare le cose per scontate, non dico neanche di essere ovvio, ma almeno cercare di immedesimarsi nel lettore quando scrivi dovresti farlo: "è chiaro quello che sto scrivendo? Come potrebbe essere interpretato?" sono domande che mi farei spesso.-----I tuoi suggerimenti danno tutto per scontato: come
"e ora?" <--- piazzato in mezzo al nulla
o
"dannazione tutta colpa di quel bastardo"<<---- chi?!?!?! dai per scontato che io lo sappia
(e menomale che sono l'autore e non sto capendo di chi parli, figuriamoci un lettore)
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(o se credi, i peli)<--- ho scritto una cosa leggermente fuori dal comune, come mi sento diverso e quindi sbagliato, come mi sento fuori dal coro e quindi perso.
Nel libro avevo scritto, riassumendo:
"un nano che non ha più un rasoio ha un enorme fastidio con tutto quel caldo e non avendo altri mezzi si bruciacchia i peli". Come ho potuto pensare una cosa così pratica?
Visto che è "un nano di LV1 o maggiore", DEVE avere un rasoio nell'inventario base
C'è gente che che nel film "Survivors" sopravvive a un incidente aereo e si mangia i cadaveri per sopravvivere,
e io dovrei sentirmi in difetto per aver fatto fare a un personaggio fantasy una cosa semplice ed efficace?
Tu guardando quel film diresti
"Ma no, ci devono essere delle provviste: esattamente le provviste che penso io"
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Questa non l'ho capita: "sulla copertina di tela nera era impressa e dorata una parola", non va bene. "sulla copertina di tela nera era impressa una parola dorata" ha senso, la tua no.---ok corretta
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Per quanto riguarda la maiuscola/minuscola non è questo il problema: "sulla copertina di tela nera era impressa una parola dorata: Amagite." (in corsivo)----ok problema aggirato
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- Trovo le frasi troppo sintetiche, va bene non essere prolisso, ma non bisogna neanche essere troppo schematici. L’eccessiva punteggiatura spezza il ritmo. Non faccio in tempo a immaginarmi la scena che questa cambia. E mi innervosisce.
Hai ragione in certi punti è eccessivo. sto sistemando
- terza riga dell’incipit: togli il punto dopo le virgolette e metti una virgola.
Anche questo è un commento sensato
- il nano non ha senso sia scalzo.
Ripeto, c'è gente nel mondo reale che attraversa il Sahara a piedi per venire in Europa, ci sono documentari che ne parlano esaustivamente + maratoneti che vanno scalzi ---di corsa--- sull'asfalto per 40km di fila (gareggiando contro altri atleti)
l'ho già scritto prima citando anche fonti non da poco (wikipedia per la foto e RAI per i documentari, se proprio devo dirlo)
- io non lo farei correre per il deserto (e tantomeno non di giorno: se lo fa dovrebbe esserci una motivazione plausibile:
C'è la motivazione .quante volte lo devo spiegare? c'è scritto chiaramente nel libro, magari non lo dico subito, ma dopo 30 righi lo dico e come. Non dico di essere paziente, ma almeno aspetta una pagina, no?
- bruciarsi tutti i peli? D....rasticuccia come depilazione: e poi che è, un nano o un orso mannaro? E anche se fosse una protoscimmia (o meglio, dal momento che è un nano, un barbapapà o Cugino Itt), non potrebbe tosarsi con una lama piuttosto che rischiare di diventare una torcia umana (Ehm, nanica) oltre che ad ustionarsi?
e chi lo ha detto che aveva così tanti peli?
chi lo ha detto che avesse un rasoio affilato a disposizione? (non è in una città, è in un deserto, quindi usa mezzi di fortuna)
chi lo ha detto che ha usato un falò e non un semplice legnetto con la punta infuocata che con i suoi pochi peli non ha creato alcun effetto torcia??
una volta in campeggio ero senza rasoi e piano piano con un accendino l'ho fatto.
(Incredibile, vero? Il nano non è a una sfilata di moda, fa quello che fa perchè è utile.)
un consiglio: non ragionare in maniera dungeonesca in cui o "LO FAI" o "NON LO FAI".
C'è anche la via di mezzo.
ps. Sono morto bruciato? No. Non mi sono nemmeno scottato. Basta bagnarsi prima la testa o usare un telo bagnato attorno al collo.... devo spiegarlo davvero?..............
Questo pezzo non è: "Usa Accendino con Corpo" come nelle avventure grafiche.
E' "fai un'azione reale con tutti gli accorgimenti del caso": è diverso.
Esempio:
Se io dico "si è spruzzata un po' di profumo sul viso"
non vuol dire "si è fatta un'inalazione di profumo".
Calato in un contesto reale vuol dire
"Lo ha fatto come si fa di solito per non respirarlo, cioè spruzzandolo in aria e passandoci attraverso trattenendo il fiato": Va specificato ogni volta?
Se tu vuoi pensare che sia stupido, allora sarà stupido anche senza fare niente.
Con rammarico aggiungo:
se questo è il mio target, allora sono felice di dire che si è semplicemente rasato, tanto non è per niente centrale per il libro questo fatto. non attacchiamoci al capello XD
Incipit - l’ingresso nella grotta:
- frasi troppo sintetiche anche qui, fallo almeno pensare un po’ questo nano!
con quel caldo non hai la forza nemmeno di respirare.
Se fossi accaldato, stanco, pieno di sabbia, scalzo (!!!), oltre ..... mi verrebbe da pensare 1. do...., 2. chi me l’h.....e, 3. che cosa dev....
-alla faccia delle self-inserction, menomale che non andavano bene.
Decidetevi.
E comunque il nano è ovviamente troppo stanco per porsi tutti questi interrogativi.
- “Guardò le schegge metalliche giallastre che lo colmavano” ma è un nano o un costrutto? A parte gli scherzi, non è immediatamente chiaro. Con frasi così brevi ad ogni punto (full stop) ti aspetti che l’oggetto sia diverso da quello descritto nella frase precedente.
Ecco questo è molto sensato e ti ringrazio. <--- l'ho detto davvero?
Scusa: come fai a pensare che sia IL NANO a essere colmo di schegge giallastre?
Capiscilo dal contesto, è tanto facile.
C'è un borsone.
C'è un nano.
Chi dei due è ricolmo di schegge metalliche????????
- “sulla copertina di tela nera era impressa e dorata una parola. Amagite.” Cambia frase: “impressa e dorata” non va bene, dopo “parola” metti due punti.
eheh, in effetti mi serviva che fosse scritta in maiuscolo per una questione estetica.
E' una parola centralissima per il libro,
doveva spiccare, anche rompendo le regole grammaticali.
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ah, ne faccio tesoro. fino a che punto hai "resistito" ?
vedo che è stato tolto il link. metto il racconto qui (se l'admin può spostarmelo nel primo messaggio si capisce meglio la disc.)
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Prima di tutto era un Balrog, non un Baalor, secondo è un semidio (un Maiar, una divinità inferiore) e terzo, non sopravvive, ma muore e i Valar decidono di rimandarlo indietro perchè non ha finito il suo compito.
La paccottiglia Fentesy no, ma questo devi averlo letto! Non basta guardare il film.
Il discorso rimane lo stesso: perchè nel signore degli anelli possono succedere cose incredibili e nel mio non possono succedere cose credibili?? non sei per niente imparziale. Il nano è un tizio tosto? eroico? che cosa ti aspettavi da un fantasy? il "ciclo dei vinti" ?
La questione fondamentale è la verosimiglianza, perchè il gioco è tutto lì, se fai dire al lettore MCC hai fallito, la magia è finita e il sense of wonder se ne va a peripatetiche... Nel contesto SdA Gandalf poteva anche pisciare in bocca ai Nazgul, il tuo nano non può, altrimenti lo trasformi in Gary Stue.MCC??? quale di questi mcc?
http://www.urbandictionary.com/define.php?term=MCC
Non ho tempo di fare l'editing del tuo racconto, se ce lo avessi farei un'altro mestiere...hai il tempo di scrivere post lunghi e non hai tempo di fare un paio di "copia e incolla"? Strano.
Sulle subordinate, ti faccio un esempio su una parte del tuo racconto:....io forse la scriverei così:
Passò qualche minuto prima che la fresca ombra della caverna lo facesse rinvenire. Si destò di soprassalto ed istintivamente le mani corsero al borsone di cuoio: era ancora lì, per fortuna. Ancora agitato, aprì la tasca più grande e controllò che anche i frammenti metallici fossero ancora al loro posto...
Ok, Per un paio di righi va anche bene, ma immagina di leggere 2 pagine intere con tutte quelle subordinate (e tutti quei "che che che")
E' solo un esempio, le tue scene durano molto poco ma corri anche il rischio di raccontare senza mostrare. Il lettore la scena la vuole vivere, devi far si che si senta coinvolto. Se il ritmo è sempre lo stesso, dopo un po' la storia si appiattisce.C'è gente che mi ha detto esattamente l'opposto.
Mostro e non racconto. Ho avuto complimenti per la scorrevolezza.
Sono gusti. (poi anche tu prima mi hai detto esattamente l'opposto.....????.....)
<--- intanto lo stai facendo---Poi, non mi va di fare botta e risposta ma qui:"sfocare" (non comune, "sfuocare"). Vanno bene tutti e due. Col caldo "sfuocare" suona ovviamente meglio.Chiaramente no, se sfuocare è non comune, allora non lo devi usare, tu non vuoi che il tuo lettore si distragga a pensare cose tipo: "Mmmm... Sfuocare, ma non si dice sfocare?" perchè in quel momento lo perdi, e se te lo perdi due volte di seguito chiude il libro e va a guardarsi la televisione.
E allora se uno vuole sapere se un termine è giusto o meno, fa come faccio io:
vado mezzo secondo sul sito della Treccani, o su qualsiasi dizionario online e controllo.
E poi il lettore medio nemmeno si accorge della sfumatura, non sono tutti linguisti.
Comunque se una parola è poco comune, io la uso perchè si può usare.
"Poco comune" non vuol dire "inesistente".
Ma ti pare che uno squalo potrebbe mai fare un pensiero del genere:"Capodogli… ne ho perso il conto. Ricomincerò da questo"
Al massimo penserà:
"Sangue!" oppure "Un'altra preda!" o al massimo "Ecco un vero pasto..."
altrimenti sembra il cattivo standard di serie B N°274
Un personaggio credibile pensa in modo credibile per il suo background socio culturale, sei tu lo scrittore, tu devi delineare i personaggi e farli agire, pensare e parlare in modo coerente a se stessi.
Se solo avessi letto il racconto: tutto l'inizio della storia si basa proprio sul fatto che lo squalo non ha più alcun gusto a cacciare e, visto che è un dominatore del mare e non un semplice squalo, non si accontenta più del semplice mangiare.
Ti faccio un esempio di Self Inserction:Hai sentito di Zurjan? Pare che ormai sia diventato vecchio: gli altri dominatori del mare non lo temono più. Un tempo avrebbe distrutto un galeone con un solo morso, ma adesso…
Questi non sono elfi che parlano tra loro, ma lo scrittore che parla del suo mondo.
E' il primo rigo del primo capitolo: dare un po' di informazioni comprensibili al lettore mi pare doveroso.
Non basta scrivere:“Per quella giovane umana non c’è voluto nemmeno il colpo di grazia”.
Pensò il nano. Correva a torso nudo in un tratto roccioso dell’Impugnatura appena velato dalla sabbia giallo limone.
Scostò la maglia bianca di lino che portava legata alla testa e si guardò alle spalle per un attimo.
Deserto.
Fu accecato dal sole e tornò a guardare avanti.
Stringeva a sé un pesante borsone a tracolla grigio, che faceva un rumore di sonagli metallici ad ogni passo.
.....
Questo è Gary stue che corre nel deserto (lascia stare la quello che penso della scena) e di lui sappiamo solo che è un nano "ti spiezzo in due", spiegami perché dovrebbe interessarci quello che sta facendo... Per non parlare del fatto che quella per cui: "non c'è voluto nemmeno il colpo di grazia" sembra rispuntare fuori 20 righe dopo,
Ancora questo lessico da troll.
lo sai tu che vuol dire gary stue.
Comunque, sì, è forzuto, è robusto. E allora?
E poi DOVE rispunta fuori 20 righe dopo???
ma allora che me lo dici a fare? per far sembrare il nano più cazzuto? Ma così sembra solo un minus abens!Scommetto che tu te ne andresti in giacca e cravatta di cachemire nel deserto...
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Ma... se gandalf si butta in un burrone e sopravvive contro a un baalor... perchè il mio nano non può fare una corsa nel deserto...(???)
se invece scrivi per te stesso, il discorso cambia...
(Contestualizza, cita, per favore. Se io mi fossi già reso conto dei miei errori, lì avrei già trovati e corretti, e il problema è proprio questo. Se io analizzassi un tuo racconto farei citazioni su citazioni)
Usa le subordinate!
(le subordinate vanno bene per parti lente ed epiche o introspettive, ma spengono il ritmo del racconto, lo dicono tutti non solo io)
Self inserction: significa che...
(ho cercato self inserction so che vuol dire. ---Citami---- un paio di esempi, se no non capisco)
1. Uno scrittore deve conoscere bene la sua lingua...Usi ... la parola "sfuocato". A parte l'infelice scelta aggettivale, il termine corretto per fuori-fuoco è sfocato.
http://www.treccani.it/vocabolario/tag/sfuocare/
"sfocare" (non comune, "sfuocare"). Vanno bene tutti e due. Col caldo "sfuocare" suona ovviamente meglio.
2. Personaggi diversi parlano e pensano in modo diverso: Non è possibile che uno squalo vecchissimo pensi esattamente come un nano, o un elfo o quello che vuoi tu.
(Fai un ESempio di un personaggio che parla in modo poco credibile -e dimmi tu come dovrebbe parlare uno squalo: non c'è alcun modo di saperlo-)
(Per inciso, gli squali non sgranocchiano le ossa)<--- grazie, correggo. ci ho messo della carne attorno
-Paccottiglia fentesy per fortuna non ne ho mai letta (tranne le prime pagine di eragon e nihaldallaterradelvento)
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Se sei un criticone e quindi sei il benvenuto davvero.
...va bene la prosa asciutta ma qui si esagera. Sembra di leggere Baricco (che non mi piace), ma in più qui il ritmo è completamente slegato dalle scene.
-Fammi un esempio: non mi sto raccapezzando su questa cosa , siiiiiii specifico se puoi.
L'infodump è mascherato ma è lì sulla soglia
-E se no come faccio? Lo hai detto tu che è lento)
per non parlare della self-inserction.
-anche qui mi fai un esempio?
_______________
questione secondaria:
Il Nano è retard... Ma ti pare che con il solleone uno si possa rasare, denudare
-Corretto: stamattina mi sono reso conto che è un errore proprio di typing. Mi ero scordato di scivere che:
"La notte prima, il caldo infernale lo aveva costretto a bruciarsi tutti i peli dal collo in giù, a rasarsi barba e chioma e a lasciare gli stivali alla grotta dei ribelli."
-e andare in giro scalzo? <---(moltissimi tra gli immigrati che vengono dal Sahara a piedi lo fanno scalzi. Magari sbagliano nel farlo, ma se lo fanno è fattibile. Ci sono anche campioni olimpici di maratona che correvano scalzi sull'asfalto).
Vuole morire abbrustolito! <--(probabilmente sì, ha semplicemente preso una decisione azzardata dovuta al caldo eccessivo, è una decisione molto umana -nanica-. E poi è un fantasy, perchè mai un nano non dovrebbe resistere in queste condizioni? I nani sono ossi duri, così come gli elfi sono agili)
Trova una grotta e cosa fa? comincia a leggere
-Hai ragione dovrei sottolineare l'importanza vitale del libro che sta leggendo
Edit: c'era già scritto... hai letto dove dice che da quel libro dipende tutta la loro causa?
-
Ciao a tutti, vi segnalo l'anteprima Free dei primi 8capitoli di questo libro. (che potrebbe anche essere un raccontone autoconclusivo, volendo):
-cut-
Spoiler:- 1
-
Salve a tutti.
Ho trovato delle campagne/avventure da scaricare su Lulu.com ,:
una è free (si chiamava la valle del serpente, o qualcosa di simile, non la sto più trovando...)
e le altre sono a pagamento. Voi le avete mai provate? Vale la pena di scaricarle?
Zurjan
In Prosa e Poesia
Inviato
ho accettato alcuni dei tuoi commenti e spiegato il motivo per cui non ho accettato molti altri. non mi limito a dire "è così e basta".
L'ho modificato pesantemente. Credo che ora sia meglio.
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PROLOGO
È singolare come un colpo sul cranio possa far fuggire i ricordi di un’intera vita.
Anno 3388, Arco di Aurion, regione dell’Impugnatura.
Raffiche roventi distorcevano e sfuocavano la sagoma di un nano, solo e veloce tra le basse dune giallo limone.
Guardava il muoversi incessante dei suoi sandali coperti di sabbia, tant’era affaticato.
Per terra vide un’ombra e la seguì con lo sguardo, perciò si voltò a destra.
Una colonna naturale di roccia smussata traforata in più punti dal vento si stagliava contro il sole basso, ma già bianco e forte.
Un polverone prese a vorticare sul terreno duro attorno ad essa, mentre lunghi fasci obliqui di luce attraversavano i suoi fori.
Il nano ci si diresse per cercare un po’ d’ombra, strizzando gli occhi.
Giunse ad appoggiare le mani sulla roccia liscia.
Alla sua sinistra, per terra, guardando sotto una lama di luce che gli sbarrava lo sguardo, vide un paio di gambe lisce e negre.
Capì subito che era una giovane umana, così portò la sua mano sinistra alla piccola balestra d’acciaio che portava appesa al fianco, per sicurezza.
Puntò il suo dardo.
Non vide alcuna reazione e così si curvò lentamente.
La giovane restò seduta là, sull’unico mucchio di sabbia che era vicino all’alta colonna, appoggiata a una sporgenza col suo sacco a pelo arrotolato dietro la schiena.
Portava i capelli legati in tante lunghe treccine e aveva gli occhi chiusi.
“Non è una dei nostri”.
Allora le urlò di alzarsi nella lingua di Ruur, gesticolando con la balestra:
«Thar! Thar!».
Nessuna reazione.
Continuando a puntarla le rubò l’otre che aveva tra le mani.
Vuoto.
Lo lanciò via dalla rabbia con un urlo digrignando i denti.
Guardò il mucchietto di sabbia su cui era seduta e pensò:
“Questo mucchietto qui è fuori posto, troppo isolato: se l’è fatto lei di sicuro, per proteggersi dal freddo di ieri notte. Strano. Forse il sacco a pelo non le bastava?”.
Le mise una mano su una spalla e la buttò per terra.
«Fammi vedere che nascondi qui sotto» disse, sempre nella sua lingua.
Mise le mani nella sabbia e rinvenne un borsone grigio.
Aprì la tasca più grande e scattò in piedi dall’emozione.
Al suo interno aveva trovato ciò che tutti i suoi compagni ribelli stavano cercando.
Lo richiuse subito per paura che qualcun altro potesse vederne il contenuto, lì in mezzo al nulla.
Lei aprì gli occhi piena di dolori e vide il nano incombere su di sé.
Lentamente si alzò intontita, fissando il dardo.
Il nano disinnescò il meccanismo della sua balestra e se la rimise al fianco, così lei tirò un sospiro di sollievo.
Il nano si scalciò via la ghiaia da sotto ai sandali, si sgranchì le spalle, piantò le sue gambe possenti sul terreno e la travolse con un pugno alla tempia sinistra.
Buio.
Cancellò i suoi ricordi.
Cancellò il suo nome.
Dénev.
Il vigliacco non avrebbe diviso la gloria con nessuno.
Tornò in marcia sotto al cielo terso, stringendo a sé il malloppo.
Il pesante borsone a tracolla faceva un rumore di sonagli metallici ad ogni passo.
Si allontanò di un orizzonte.
***
Si voltò un attimo a controllare che nessuno lo stesse seguendo, ma il lungo sentiero tracciato dalle sue orme svaniva negli effetti ottici all’orizzonte.
Impossibile capire se qualcuno fosse sui suoi passi.
Si grattò la corta barba scura; prese dalla tasca destra dei suoi pantaloncini neri una piccola bussola d’avorio.
Aspettò il responso dell’ago magnetico e s’incamminò verso nord-est.
Dopo un altro orizzonte di sofferenza intravide il profilo delle rupi dei ribelli.
“Acqua a volontà”.
Un puntino nero spiccava in lontananza, al livello del terreno, isolato dal mondo conosciuto, eppure al suo centro.
***
L’entrata larghissima, ma alta appena due metri, pressappoco rettangolare a causa dell’erosione.
Entrò lento, sfinito, nell’ombra senza la forza di guardarsi attorno.
Trovò l’otre mezzo pieno d’acqua di uno dei suoi compagni e si mise seduto per terra a bere piano. Si accasciò sfinito stringendo il suo tesoro.
“Per andare giù al torrente c’è tempo”
pensò, mentre le sue gambe gli bruciavano dalla fatica.
Uno spiffero fresco dal sottosuolo lo fece rinvenire.
Tornò sotto il sole aprendo il borsone, gonfio d’orgoglio.
Le schegge metalliche giallastre che la colmavano lanciarono una miriade di riflessi in alto sulla volta piatta e sulle sue pupille dilatate.
Non era oro, ma qualcosa di ben più prezioso.
“Per questo mi faranno come minimo una statua, quando vinceremo. Torneranno qui entro stasera”.
Si alzò in piedi già abituandosi a sentire la gente acclamare il suo nome:
«Kel-den! Kel-den!».
Dal buio, la sua stessa voce gli rispose: «Kel-den!».
Preso alla sprovvista, il nano si gonfiò e poi fece una grassa risata il cui eco risuonò anch’esso nella spelonca.
Accasciata nel polverone.
Una voce immaginaria nel buio dei suoi occhi la chiamava.
«Dénev… Dènev».
Non la riconobbe.
Il nano aprì un’altra tasca del borsone, più piccola, posta sul lato sinistro.
Ne estrasse una massiccia lente d’ingrandimento quadrata e un libretto impolverato, ancor più importante delle schegge metalliche, per cui tanto aveva esultato.
Sulla sua copertina ruvida di tela nera c’era una parola dai tratti dorati, magnifici sotto il sole.
«Amagite».
La lesse con un filo di voce, fissandola incredulo, ancora un po’ intontito dal caldo. Puntò la lente su una pagina a caso, cercò il giusto orientamento per inquadrare i piccoli caratteri e concentrò troppa luce in un punto sulla carta.
Un filo di fumo iniziò a spandersi sotto la lente.
Il nano aspirò forte una boccata d’aria in un gemito di preoccupazione, tolse la lente con la mano sinistra e chiuse il libro con la destra, in un colpo secco.
Lo schiacciò forte, pregando che nessuna fiamma stesse covando tra i fogli, e lo portò all’ombra.
“Stavo per dare tutto alle fiamme”.
Si mise in un alone giallo di luce riflessa e trovò il coraggio di riaprirlo.
Nessun danno. Sollevato, sbuffò via un po’ di tensione ed osservò le illustrazioni tecniche colorate a china delle pagine centrali.
Spiccavano parole come attrattore di fulmini, metallo liquido e suono che plasma la forma.
Si mise a leggere.
Pagina 42.
A questo punto un fulmine cadrà sulla vostra incudine: così l’amagite diverrà ardente e sarà plasmabile per poco tempo. Fate in fretta. Nello stampo di metallo potrete dare una prima forma al vostro manufatto usando gli acidi triferàli, seguendo le proporzioni descritte nel capitolo quarto. Ripetete il processo...
- prese dalla sua borraccia un ultimo sorso, questa volta attento a non bagnare il manoscritto, anziché bruciarlo e per curiosità sbirciò l’ultima pagina -
… quanto più sarà spesso il vostro manufatto d’amagite, tanto più sarà impenetrabile agli incantesimi.
Di certo avere uno scudo o una spada con aloni giallo limone non vi darà un’aria spavalda, ma potete starne certi: i maghi smetteranno di usare tutti quei loro termini astrusi e vi porteranno rispetto.
“Che strano, - pensò grattandosi le labbra - questi ultimi appunti così informali non possono essere stati scritti da un senza mente”.
Sollevò lo sguardo e per un attimo gli parve di vedere delle treccine nere dietro a una duna.
Poggiò lente e libro cautamente e mise mano alla sua balestra, con una certa apprensione.
“Umana, non puoi essere ancora viva”.