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ilmena

Circolo degli Antichi
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  1. Woltgard, umano brb Mi sveglio con la testa che sembra debba scoppiare da un momento all'altro. I nemici... sono in pericolo! Devo... riprendermi... Tento quindi di mettermi in piedi reggendomi all'asta della mia alabarda, e sebbene ancora la vista sia un po' appannata, una volta levatomi, impugno la mia arma e mi guardo attorno circospetto. State attenti, potrebbe essercene ancora qualcuno! Come diavolo ha fatto a seccarlo da solo??? Qualcosa non mi torna....
  2. Woltgard, umano brb Ancora resisti?! dico al non morto, sebbene sia conscio che non posso esser capito. Senza attendere una risposta roteo l'alabarda, puntando al cranio della creatura.
  3. Una Voce a caccia - parte I: Ritirata strategica Prima sessione della campagna di Fate Accelerato "I Rinneganti di Cardito Opum" Vai all'inserzione introduttiva sui personaggi: https://www.dragonslair.it/blogs/entry/1106-fate-acc-i-rinneganti-di-cardito-opum-personaggi/ Vai alla pagina di obsidianportal con le schede dei personaggi e con tutto il materiale sulla campagna: http://irinneganti.obsidianportal.com/ Era quasi buio. Il sole si ritirò sulle viuzze, sdegnato dall’odore intenso e dolciastro del quartiere della Donnola, per abbracciare un’ultima volta la Città di Cardito Opum e sparire dietro le Mura vecchie senza un suono. Arnaud percorse veloce via della Zecca, il passo nervoso ma sicuro, e si fermò davanti alla porta del Buco della Vedova. Chinatosi per entrare, scrollò sovrappensiero gli stivali dal fango. Il posto non era cambiato un granché dal suo ultimo show: la stessa dozzina di avventori, alcuni avvinazzati, altri intenti a lamentarsi della giornata, del Conte, dei Mercanti, della pioggia e del sole. La crème de la crème, o secondo la maggior parte della città, la merde de la merde. Ma questa è la mia gente Un sorriso a metà si dipinse sul volto del Favoliere mentre si avvicinava al bancone, le mani in tasca, il borsello saldamente in pugno. «Tarusi» «Arnaud» Una pausa, mentre lentamente comparve prima una schiena, poi delle grosse spalle e infine una testa rasata da dietro il tavolaccio. «Non cerco favole né altre baggianate per almeno un altro Arco, ricordi?» Finalmente la figura si girò a guardare Arnaud, che ostentava un’aria sorniona. Un leggero cipiglio si accennò sulla faccia dell’oste. «Non sei qui per quello, vero? Vuoi da bere, o altro?» «Porto un ospite speciale stasera, mio caro Tarusi. Solito tran-tran: doppio giro, pago io, tu pronto a eventuali situazioni… inattendue, mon amì» Le sopracciglia dell’oste si unirono nel mezzo, mentre la bocca si spalancò… e si chiuse, quando Arnaud fece passare due contee sul bancone. La mano dell’orso si chiuse in fretta sul denaro, la fronte si spianò, ogni tipo di tensione dimenticato. «Mh» «Lo prenderò per un “oui oui”» Sogghignò il Favoliere dirigendosi al tavolo centrale, il volto rivolto alla porta, la posa distesa. Ora stupiscimi, mio nuovo amico, e mostrami fino a che punto sei disposto a lasciarti sbottonare. Quasi in risposta al suo pensiero, la porta del Buco si aprì nuovamente lasciando spazio ad una figura china ed allampanata avvolta nei cenci. Quasi fragile, forse troppo sottile per poter camminare eretta, si diresse lentamente al tavolo. Arnaud non si fece ingannare. Il passo del nuovo arrivato era sicuro, il suo sguardo saettava veloce intorno cogliendo i particolari della stanza prima di fissarsi in quello del favoliere. L’oscurità che aleggiava in quegli occhi aveva un qualcosa di disturbante, di dissonante. «Sei venuto. Accomodati, prego. Ho già provveduto per entrambi, e se solo aspetti un…» «Sono venuto. Ora discutiamo. Non ho fame, non ho sete, non ho bisogno di altro» Non ha cambiato atteggiamento dalle altre volte che l'ho incontrato. Pensavo che salvarsi a vicenda la pelle avesse sciolto un po' il ghiaccio. «D’accord, d’accord» Arnaud si spinse in avanti, portando il volto più vicino a dove la figura aveva preso posto. «Non vorrei essere io a ricordarlo, ma a volte ci tocca essere messaggeri di male nuove. Non è stato Arnaud Chanteur des la Montagne a richiedere questo incontro, se non mi sbaglio. Dimmi ora, cosa cerchi, Dagon?» L’ultima lettera aleggiò nell’aria per qualche secondo, marcata a fondo dall’accento di Arnaud. «Lo sai cosa cerco… Volpe» Controbattè irritato, alzando un sopracciglio in un gesto quasi minaccioso, l’uomo nei cenci. «So che puoi aiutarmi, so che puoi tenermi lontano da occhi, e da mani, fin troppo avide e mai sazie. Ora detta pure le tue condizioni…» Dagon chiuse gli occhi un secondo, poi li riaprì all’improvviso. Arnaud sentì l’oscurità farsi strada fin nel suo intimo. «Purché siano in linea con le mie!» Lys sedeva irrequieta sulla sedia, guardando attorno con disprezzo il pavimento, il bancone, il soffitto, gli astanti, tutto. Buco è un nome appropriato, crepino gli antenati. Col bastone disegnava impaziente disegni sul terreno lercio, mentre la benda sull’occhio sinistro le irritava il delicato sopracciglio. Paludata in quel modo, coperta di stracci e di una barba posticcia, pareva perfettamente adatta all’atmosfera della locanda. Locanda, pfff. Un covo puzzolente per chi non sa far fruttare la propria povertà a discapito degli altri. Gente senza talento. Popolo di incapaci. Idioti e pure brutti. Assistette senza troppa attenzione all’entrata in scena di un ridicolo Favoliere, le cui movenze aggraziate le causarono un moto di riso, subito represso. Tornò subito a concentrarsi quando la porta del Buco si aprì lentamente per lasciare spazio ad una figura alta e sottile. Dagon. Brucino gli antenati, se mi trovo qui è solo per colpa di quel vecchio puzzone di Deriyp. Non scoprirmi non scoprirmi non scoprirmi Lo sguardo di Lys saettò velocemente su Cairi e Verves, seduti poco oltre il tavolo occupato dallo stregone e dal bardo. Li conosceva poco, ma in quei casi anche poco era meglio di nulla. Mai più da sola insieme a LUI! La giovane si mise comoda, pronta a tenere aperte le orecchie e chiusa la bocca. E a defilarsi in fretta in caso di guai, ovviamente: non dimentichiamo la parte Rapidi dei Rapidi Silenti. Gli ordini erano di non prendere iniziative violente, per nessuna ragione al mondo. La porta si spalancò improvvisamente, interrompendo Arnaud a metà frase. Un uomo armato in vesti aderenti, color panna e oro, si fece largo nella stanza, creando insieme ad altri due un piccolo spazio protetto proprio di fronte all’entrata. Dal rettangolo di buio della sera fece il suo ingresso, accompagnato da refoli di aria gelida, un’alta figura dall’abito completamente bianco. Il volto, splendidamente incorniciato da una curata barbetta alla Prenthese, aveva i bei tratti rilassati in una posa distesa. Lo sguardo, tuttavia, si fece duro mentre estraeva dalle pieghe del vestito un rotolo dall’aria costosa. «La Voce del Circolo, quivi rappresentata dalla persona di Seri Badus, annuncia la volontà del Senato. Dagon Trelassis, conosciuto anche come Il Risvegliato, deve essere ricondotto, stante o meno la sua collaborazione, stante o meno il suo respiro, presso l’Elaia Prima per essere giudicato. Il crimine di cui è accusato è ora di essersi sottratto alla giustizia senatoria, stante la sentenza di colpevolezza per truffa. La Voce è pertanto dotata di ogni potere necessario a tale scopo, stante il suo respiro». Il silenzio che fece seguito alle sue parole fu interrotto da un rapido fruscio, dopodiché Arnaud si ritrovò circondato da due braccia e da una corda. Mais qu’est-ce que…? Un guizzo rapido del busto, e riuscì a sottrarsi alla stretta prima che si chiudesse. Di fronte a lui stava un tipo tracagnotto, un corsetto sbrindellato addosso e una pipa abbandonata ai suoi piedi. La mano, in una sporca manica di camicia che una volta doveva essere stata beige, si stava muovendo verso la tasca destra dei larghi pantaloni. Senza fermarsi a vedere cosa ne avrebbe cavato, Arnaud estrasse la propria spada per metà, colpendo l’avversario in pieno volto con il pomello. Approfittando del suo momentaneo stordimento, lo incalzò tentando di liberare completamente la lama dal fodero. Quel dannato chien si riprese però rapidamente, e scattando di lato spinse Arnaud per andare a spostarsi vicino al bancone. Il Favoliere si issò sul tavolo, danzando sul suo bordo e gettando un’occhiata all’intera stanza. Dagon sembrava avesse avuto a che fare con un altro assalto alle spalle, ma il suo avversario era ora per terra, tenendosi una spalla. Le tre guardie si erano avvicinate all’Augemante, muovendosi cautamente a stringere un cerchio intorno. Fermo all’entrata, lo sguardo inflessibile, stava il tipo pomposo. La Voce del Circolo, a quanto pare. Avessi solo idea di chi diable sia… Ora basta. Dopo aver visto Cairi e Verves gettarsi sullo stregone e sul suo amico, in barba agli ordini, Lys decise di averne avuto abbastanza. Non aveva idea di cosa stesse succedendo, né di perché; tutto ciò che le interessava era trarre il massimo profitto dalla situazione e uscire di scena, mettendo la maggior distanza possibile tra se stessa e il fattucchiere. Un’occhiata rapida a quella autoproclamata “Voce” le permise di appurare ciò che già pensava: vesti ricche, aria importante… tasche gonfie. Muovendosi rapidamente nonostante i cenci, si portò alle spalle dell’uomo, come pronta ad andarsene per non restare coinvolta nello scontro. La sua mano destra scattò, cercando con cautela la causa del rigonfiamento. Trasferito il contenuto nelle proprie, colse il baluginio di una cinta argentata tra le vesti della Voce. Pantaloni? Interessante, interessante… Mentre le tre guardie si stavano spostando incontro allo stregone, un’idea brillante si fece strada nel flusso dispettoso dei suoi pensieri. Senza fermarsi a riflettere troppo, mosse lo stiletto in direzione della cinta e la recise nettamente. Forse per rendere la situazione più piccante, forse come vendetta a quella nobiltà che i suoi genitori hanno ostinatamente tentato di propinarle sin da piccola. Ora vediamo come te la cavi, panzone! Un urlo si levò dalla gola della Voce, niente affatto virile ed imperioso. «Guardie, a me» Quando il grido stridulo non produsse un effetto immediato, l’onorevole Seri Badus caracollò, una mano sui pantaloni a mezz’asta, verso le sue guardie in mezzo alla stanza. Voltandosi in quella direzione, Lys non riuscì a dare un senso a quel che vide. Cairi, schiena a terra, era ancora più scioccato di lei. Il suo pugnale era stato fermato a mezz’aria da delle forme oscure, una sorta di anelli senza capo né coda saldati l’uno nell’altro a comporre delle catene concepibili solo da un pazzo. Aleggiando senza rumore, le catene si frapposero tra Dagon e i tre armigeri, minacciose nella loro scura fluidità. I soldati fecero un passo indietro, prima che uno di essi, il più coraggioso o il più fuori di testa, decise di chinarsi sotto alla nera massa per poi gettarsi sopra allo stregone. Un altro urlo attirò l’attenzione di Lys, mentre il favoliere con una bottiglia in mano Da dove l’avrà presa? Dannati gli antenati se lo so si lanciò dal tavolo per andare a schiantarsi di spalla poco distante da Verves. Con la consueta efficienza, questi sollevò una sedia per rompergliela in testa. A questo punto dovrei uscire di scena. Eppure, eppure… La spalla destra gli faceva malissimo, ҫa va sans dire, ma la Volpe Grigia si era già trovata altre volte in risse da osteria. Il trucco era concentrarsi sul fare male agli altri ignorando il proprio dolore. Facendo leva sull’avambraccio sinistro Arnaud si issò nuovamente in posizione eretta, colpendo l’avversario sul polso e costringendolo a lasciar cadere la sedia. Una ginocchiata precisa la mandò a levarsi in aria, e schivando di un soffio lo stiletto del manigoldo Arnaud saltò in alto fin sopra di essa. Scusami, sono stato poco gentile: riecco la tua sedia! Piroettando in volo, liberò con un calcio la propria forza, proiettando la sedia dritta in faccia all'avversario. In una pioggia di schegge e sangue, questi crollò per terra. Il rumore inconfondibile di ossa rotte nascose l’interruzione del respiro. Tze! Pensavi davvero di farcela contro di me? Allenati ancora dieci anni, poi potrai... oh, parbleu. Forse non potrai... Voltatosi indietro, Arnaud rimase a fissare affascinato e al contempo spaventato ciò che stava succedendo vicino al tavolo. Dei filamenti neri si intrecciavano in anelli, danzando vicino a Dagon. Uno di essi si mosse rapido, mettendo fuori gioco una delle tre guardie avvicinatesi nel frattempo. Delle altre due, una si diresse correndo rapida verso la porta, l’altra si mosse come per attaccare l’Augemante. Della Voce non c’era più nessuna traccia, mentre un vecchio straccione si era avvicinato al centro della stanza. Senza perdere tempo, Arnaud sguainò del tutto la spada e in un movimento fluido raggiunse l’ultimo armigero alle spalle, spingendo a fondo la lama appena sotto alla clavicola. Non vedo altri muoversi. Dov’è finito il secondo homme bravache? Per alcuni momenti se l'erano vista brutta, ma ora la tensione era finita. Frugando nelle tasche dei caduti, Arnaud trovò qualche contea e uno o due marchi. «Rimettili in forma per me, Tarusi, ti va? Il resto quando sarà tutto più tranquillo» Lanciate le monete all’oste, si voltò verso il suo compagno. «Conosco un posto qui vicino, dove possiamo stare tranquilli per qualche Corda ancora. Pronto, o vuoi continuare a giocare con i tuoi gingili?» Con cui avresti ucciso tutti, probabilmente. Ma meglio non mostrarsi troppo impressionati, la Volpe Grigia ne ha viste di peggiori. Forse… Lo sguardo fosco che gli restituì Dagon gli mise i brividi, ma dopo un breve istante l’Augemante annuì. «Andiamo» Verves era morto al di là da ogni dubbio. Cosa avrebbe potuto dire a Deryip? Nulla di quanto era successo aveva senso. Ma Lys non era tra le migliori dei Rapidi Silenti per nulla; controllato il tremito alle mani, si diresse verso la porta da cui la coppia favoliere-stregone era uscita. Fare rapporto, innanzitutto. Vediamo dove vanno questi puzzoni, poi filata da Deryip a cercare di capire qualcosa in questo guazzabuglio. La pioggia era incessante, una cortina spessa che sbavava nel buio il profilo degli edifici circostanti. La strada era prevedibilmente deserta. Prestando attenzione a non farsi vedere, seguì le due figure ingobbite fino all’ingresso del piccolo cimitero della Donnola. Qui il favoliere estrasse una chiave, e dopo un rapido sguardo intorno sgusciò all’interno, seguito subito dallo stregone. Bene, ho fatto il mio dovere. Ora dritta al Pipistrello, e vediamo un po’… Dagon uscì dal piccolo stabile chinandosi leggermente. Le ore passate ad ascoltare il favoliere ciarlare sul proprio rifugio erano già sbiadite nella sua mente, concentrata sullo stringere i propri legami interni. La forza dell’Antico sembrava crescere, forzare gli interstizi della sua anima per inserirvi le proprie scheletriche dita. Solo il controllo delle forze di legame riusciva a mantenere sana la mente di Dagon, ma anche da quel punto di vista cominciava ad accusare il colpo. Una volta avrei spazzato via pezzenti e guardie del Circolo con un solo pensiero. Ora mi ritrovo a concentrarmi per Vincolare gli anelli in successioni abbastanza sensate da avere uno scopo. Maledetta la mia curiosità. Seguendo la Volpe Grigia per vie strette e scure, sopportando il ticchettio della pioggia sui cenci in cui era avvolto, l’Augemante lasciò perdere i foschi pensieri sul passato e si concentrò sull’immediato. «Rumori di passi. Tanti. E di corsa» «Oui, oui. I tuoi amici stanno arrivando, e la porta è appena più avanti. Ci caleremo dai merli, come giovani scoiattoli furtivi!» Sulla sinistra, una scala a sbalzo dalla muratura conduceva al camminamento superiore. Da qui avrebbero potuto scendere grazie ad una corda, senza attrarre l’attenzione. O almeno questo era il piano. Maledetti soldati, maledetto Badus, maledetti tutti. Maledetto Senato. Correndo in fretta dietro ad Arnaud, Dagon si portò in cima alla scalinata, mentre le grida dei soldati si avvicinavano sempre più. Oramai era impossibile non li avessero visti. «La Volpe Grigia! Insieme allo stregone! Là in cima!» Voltandosi lentamente, ne vide alcuni salirei i primi scalini. Era impossibile riuscire a calarsi prima di essere raggiunti. Ho sacrificato tanto, e ciò che sono ora non è ciò che ero allora. Non tornerò docile dai Mantelli, pronto a farmi macellare. No, ed è abbastanza. La vista gli si sdoppiò, un forte sapore di bile bruciante gli risalì in gola. Le vene del suo collo si tesero allo spasmo, mentre emozioni non sue gli si insinuarono dentro, spazzando via ogni ragionevole resistenza. Una risata rauca gli si formò in gola, mentre le mani si proiettarono in avanti, ansiose, artiglianti l’aria. L’antico non era come un anziano mentore, pronto a spiegargli come lavorare insieme per risultati maggiori. Era più un tiranno impostore, capace di forzargli la mano seguendo pensieri di un altro mondo. Un rumore come di tuono gli percosse le orecchie, mentre grida sovrapposte si fecero strada fino al suo cervello. Quando fu in grado di rimettere a fuoco la scena, avrebbe preferito cavarsi gli occhi. Una massa confusa di interiora, peli, pelle strappata e sangue era qua e là puntellata da ossa ancora intere, bianche come dopo mesi al sole. Non dovrebbe essere possibile utilizzare così i legami. Anzi, non lo è. Eppure, questo. E sono così stanco… «Vieni qua, mon amì. Gli altri non saranno un problema, ma dobbiamo scendere ora!» Vicino ad Arnaud giacevano due cadaveri, trafitti entrambi all’altezza del cuore. Il favoliere aveva appena spinto due botti alla base della scala, per impedire ad altri soldati un facile accesso. Il rumore della porta che si chiudeva giunse alle orecchie di Dagon insieme allo sguardo di Arnaud, seminascosto nella maschera della Volpe Grigia. Terrore, ma ben celato. D’altronde, non posso fargliene una colpa. Calatosi per primo, l’Augemante fece appena in tempo ad appoggiare i piedi sul terreno che già il suo compagno gli era saltato accanto, la corda tranciata dopo pochi metri di discesa. «Ahahah! E ora via, verso il vento! La Volpe Grigia ed il suo grigio compare, incontro alla libertè!»
  4. Woltgard, umano brb Mpf! Addirittura fanno a gara nel combattere contro questi mostri. Mi sa che la prendono troppo alla leggera penso di sfuggita, mentre col bastone dell'alabarda spingo via il braccio dello zombie dal mio avambraccio, appena in tempo per far sì che il taglio non diventi troppo serio. Un errore che io non farò di certo mi dico poi, con un mezzo sogghigno sulla faccia, mentre porto la lama di lato e la faccio scattare repentinamente verso il collo del mio avversario. Torna a dormire!!!!! urlo mentre tento di decapitarlo. @DM:
  5. Woltgard, umano brb Ha! Stavolta non mi faccio fregare così facilmente! E ora vediamo di toglierne di mezzo uno, almeno per ora! Prendi questo! dico allo zombie, prima di far saettare la punta della lama verso il suo petto. @DM:
  6. Cosí di getto mentre attendo il treno: Drago: non è uccello ma ali ha, non è toro ma corna ha (se effettivamente è previsto), non è lupo ma denti ha, non è camino ma fuoco fa (quest'ultima parte molto facile). Tempo: se ne spende sempre e non se ne ha mai abbastanza, lo si ammazza ma non muore, se lo si perde non lo si ritrova piú, scivola via e non si può trattenere. Leggenda: narra di epiche gesta, a metà fra fantasia e realtà, si racconta durante la festa, se sia vera nessuno lo sa.
  7. Woltgard, umano barbaro Vedendo che nessuno si appresta ad aprire la prima porta mi faccio avanti sbuffando. Ho capito, ho capito, prima porta... pronti? Andiamo! Apro quindi la porta, pronto a mettere un piede dentro la stanza. @DM:
  8. Il povero Toff quando ci ha visto entrare avrà pensato "Evviva! Ecco il classico gruppo di affiatati avventurieri buoni venuti per salvarmi". Avrà già capito che non è proprio così?
  9. Woltgard, umano barbaro Chiudo gli occhi e mi metto una mano nei capelli mentre Paimon parte con l'ennesimo sproloquio. Non é che ti odio, mago. É che ogni volta che apri la bocca vorrei infilarci la mia alabarda, fino in fondo, con calma, gustandomi ogni istante in cui il tuo bla bla bla si spegne, per mettere fine alle sofferenze di tutti. Peró non credo mi convenga: mi é parso di notare che hai una buona mira, con la tua ridicola arma da poppante. Stai attento, bambino: se non ti tagliano la gola gli scheletri ci penserai tu stesso, se stai troppo vicino a quello lí. Detto ció mi volto e cammino distratto, misurando con la mano la larghezza della lama e girandomi un istante per fissare brevemente il collo di Paimon.
  10. Perfetto, chiarissimo! Non avevo considerato che potesse conteggiare anche le mie visite. Grazie mille!
  11. Woltgard, umano barbaro Fatico a sostenere lo sguardo speranzoso del bambino. Curioso: ho fatto tremare diverse persone, con i miei occhi da cane pazzo, e ora esito di fronte a quelli innocenti di un infante. Non ci ha mandati tuo padre, ragazzino esordisco con sguardo grave Non solo, almeno. Ci hanno mandati qui tutti gli abitanti del tuo fxxxxxo villaggio perchè ci consideravano bestie da poter sacrificare per capire cosa diavolo c'è in questo stramaledetto sotterraneo dove i morti si rialzano e chissà cos'altro succede! Che muoiano tutti! concludo, stringendo i pugni e puntandoli verso la porta d'ingresso, come se questo potesse arrecare dolore alle persone là fuori. Voltandomi di nuovo verso il bambino capisco che forse non era il caso di lasciare uscire fuori i miei pensieri in sua presenza. Beh, però... non preoccuparti. Noi siamo molto forti... dico, girandomi verso i miei compagni. ... almeno io e il nano aggiungo, dopo aver squadrato la gente squinternata a cui mi accompagno. ... e lui è un bravo curatore, e sssssembra una brava persona, anche se è un elfo continuo indicando il chierico. ... quindi ti tireremo fuori di qui. Basta che stai attento dietro tutti senza romp... eeehhmmm... senza ostacolarci.
  12. Ciao a tutti, spero di essere nella sezione giusta e che l'argomento non sia già stato trattato. Ho fatto una ricerca ma non ho trovato nulla. Cosa significa che un'inserzione dei blog qui su dragonslair "Non è stata pubblicata" e "è chiusa"? Lo chiedo perchè ho appena scritto una inserzione che volevo potesse essere vista solo da settimana prossima, quindi ho impostato l'ora e il giorno di pubblicazione desiderati, eppure ha già fatto una visualizzazione. Allora ho premuto il pulsate "Chiudi", e nonostante mi si sia chiusa ha ricevuto un'ulteriore visualizzazione. Mi chiedo quindi: è possibile scrivere e inviare una inserzione, ma vederla accessibile ad altri solo in una certa data? Grazie per la disponibilità
  13. Benvenuto, benvenuto… o forse no I Rinneganti di Cardito Opum non sanno bene se rivelarti la verità sia la cosa giusta da fare. O se sia possibile. O se ti faccia star meglio. I fatti sono questi: non ci sono verità sotto il Senato Superiore. La Volpe Grigia è un pericoloso criminale dedito al saccheggio, o un eroe popolare? Gli echi della voce del Risvegliato sono pericolose illazioni, o moniti a cui prestare orecchio? I Conti in Cerchio sono i regnanti di diritto, oppure gli Otto Castelli sono in mano a mercanti e criminalità? Quando anche la sincerità dei Cercavero è posta in dubbio, come è possibile non rinnegare ogni verità apparente? Ciao a tutti! Inizio con questa prima inserzione nel blog di dragonslair le cronache della campagna "I Rinneganti di Cardito Opum", che vedranno i nostri protagonisti affrontare mille peripezie, perlopiù scontrandosi con la legge costituita, all'interno della Marca di Laurestos. Quali saranno i loro obiettivi? Creare un'organizzazione anti-governativa per aiutare i più deboli contro i ricchi oppressori? Raddrizzare vecchi torti subiti? Distruggere ogni nemico sfruttando la potenza di un'antica entità malvagia? Nemmeno noi giocatori lo sappiamo, ora come ora. La campagna si svolgerà con il sistema di Fate Accelerato: un sistema che predilige la narrazione all'ottimizzazione meccanica dei personaggi, e che aiuta i giocatori a creare PG sfaccettati e non banali. Se siete curiosi di farvi un'idea veloce del gioco suggerisco il seguente video: https://www.youtube.com/watch?v=Xx8LrPgE394 Per Fate Accelerato esistono alcune ambientazioni ufficiali, ma noi giocheremo in un'ambientazione homemade creata dal nostro master Andrea; il mondo dove sono immersi i nostri personaggi è una via di mezzo fra la Roma imperiale e il Medioevo, con la giusta spruzzata di magia qua e là per rendere il tutto più fantasy e (a nostro parere) godibile. Senza dilungarci troppo vediamo una carrellata veloce dei personaggi che prenderanno parte alla campagna e delle avventure che hanno vissuto e che hanno intrecciato le varie storie fra di loro: Lys, Decimerede di Kartisan. Player: Elio Diciassettenne, 1,60 m per 45 kg, le curve nei posti giusti, capelli castani tenuti corti. Giovane erede del Conte di Kartisan, ora tra i migliori Rapidi Silenti. La vita della figlia di un Conte in Cerchio non è poi dura, se ti tappi il naso e accetti un marito, ma con il neo Barone Colagua mio padre ha veramente esagerato. Da sempre abile a non farmi trovare, mi sono spostata proprio a Cardito Opum, la città del mio promesso sposo! Nessuno mi cercherà qui. I miei nobili natali mi hanno permesso di essere prima valutata e poi reclutata dai Rapidi Silenti, la gilda di ladri più grossa del paese, ma ora sono i miei talenti a rendermi davvero una di loro. In una missione per i Rapidi Silenti ai danni di un Tribuno ho derubato i proventi delle tasse all’uscita dalla città, ma per una distrazione di quegli avidi dei miei compagni il bottino ci è stato poi sottratto da un omone con la maschera da lupo. Ho poi scoperto poi che si trattava della Volpe Grigia, un criminale idolo del popolino che si credeva oramai scomparso. Quel folle ha poi distribuito il denaro agli straccioni del Quartiere della Donnola, lo so per certo. Folle? O generoso? Forse anche i ladri possono avere una morale. Quando quel Dagon è comparso in città, i miei capi si sono fregati le mani: un Augemante qui, a Cardito Opum! E in disgrazia! Quale opportunità imperdibile! Ovviamente hanno scelto la migliore per tentare il colpo. Fatto sta che quel puzzone mi ha colta in pieno, sicuramente grazie alla magia, e mi ha fissata con quegli occhi vuoti tanto a lungo da farmi vedere catene spettrali e uno spirito spaventoso. Non so quanto sia stato reale, ma una cosa è certa: nè io nè i Rapidi Silenti vogliamo affrontare quest’uomo e la sua stregoneria. Dagon, il risvegiato. Player: Piga Sui 35 anni, capelli sale e pepe una volta ordinati, alto 1,85 m, avvolto in cenci, una catenina in mano. Ex-augemante del Senato Superiore, ora tormentato da uno spirito Antico. Inviato ad indagare su alcuni affari sospetti della Scala Oltreoceanica, sono stato tradito e ridotto in fin di vita. A salvarmi è stato lo spirito dell’Antico che, nel tentativo di possedere il mio corpo, ha respinto la morte abbastanza a lungo. Dopo mesi a peregrinare senza meta, sempre in fuga, mi sono stabilito a Cardito Opum. Qui sono finito nel mirino dei Rapidi Silenti, fattisi avidi alla possibilità di ottenere qualcosa da un Augemante caduto in disgrazia. Una di loro, tale Lys, ha cercato di rubare la mia catenina credendola un oggetto magico; individuatala facilmente, l’ho incatenata, interrogata, spaventata a morte e rilasciata. Un criminale straccione locale, la Volpe Grigia, mi ha salvato quando, sorpreso da una banda di briganti, non ho fatto in tempo ad approntare difese adeguate; quando, poco tempo dopo, mi sono invece imbattuto in lui, attaccato da alcuni sicari dalla carnagione scura, ho provato ad aiutarlo scatenando poteri distruttivi, e provando una gioia sadica ho massacrato l’intero gruppo. L’Antico si è scatenato! Arnaud Chanteur des la Montagne, aka La Volpe Grigia. Player: Mena (su dragonslair: ilmena) Alto 1,80 m, spalle larghe, portamento orgoglioso, capelli neri e lisciati indietro. Giovane cantastorie un po' sbruffone, di notte indossa i panni della Volpe Grigia, un vecchio paladino del popolo. In vita mia ho sempre cercato di essere giusto, come diceva mio padre; sono quindi per attitudine ben al di sopra del disonesto, del senza onore, del voltagabbana. Da quando nel mio girovagare per la Marca ho sentito parlare della Volpe Grigia, non ho dovuto cercare altrimenti per trovare il mio mito. Purtroppo però le droghe provenienti dalle provincie remote dell'impero sono più forti anche dei miti di infanzia: il giorno della caduta della Volpe mi brucia ancora, come ogni cosa negativa a cui assisti impotente. “Mai più”, mi son detto. Trovato il suo covo segreto, ne indosso da allora i panni, per portare lustro a quel nome glorioso, e per dare ai deboli e agli oppressi una speranza. Lunga vita alla Volpe Grigia!. Da che mi ricordi sono sempre stato il più grosso, il più forte e il più capace nelle competizioni a cui ho partecipato. A parte quella volta. Ero riuscito ad intrufolarmi alle selezioni per la Tagmade Senatoria, il corpo di guardia del Senato Superiore, e stavo mettendomi in mostra, quando uno dei selezionatori disse: "Terzodecimo, vedi di abbassare la cresta al paesano". In pochi secondi sono stato preso, girato, ferito, deriso e umiliato, il tutto senza che quel Dante si prendesse la briga di mutare la sua espressione annoiata. Mi sembra evidente che la mia voglia di prevalere non sia stata sufficiente, ma da allora mi sono affilato. Ho aiutato quello che credevo essere un povero straccione, rivelatosi poi essere Dagon, mentre era stato colto di sorpresa da alcuni predoni. Qualche tempo dopo sono stato attaccato da alcuni sicari dalla pelle scura, e per quanto mi costi ammetterlo, erano in troppi. Già sanguinante da diverse ferite, cominciavo a disperare, quando il vecchio cencioso è comparso all’estremità del vicolo. Nel tempo di un respiro, ha completamente massacrato l’intero gruppo. Il suo volto era in ombra, e non ho colto la sua espressione. La mia era di certo di sollievo. Forse avere qualche alleato ha la sua utilità, dopotutto. Terzodecimo, il Segugio di Dubbi. Player: Umbe Sui 45 anni, alto 1,76 m, rasato, fisico asciutto ed atletico, sguardo indagatore e aria vagamente violenta. Ex-Ttano dei Cercavero Senatori, spada scelta e abile investigatore. Il mio addestramento inizia presto: le mie sono terre dure ed aspre, e non c’è tempo per i bambini e i loro giochi. Mi distinguo subito tra i migliori combattenti, ed entro presto nel gruppo selezionato dal Senato Superiore. Il mio spiccato intuito unito alle capacità marziali fa di me un perfetto esempio di Cercavero, ed in breve vengo promosso Ttano. Da tempo avevo notizie di trame nell’ombra del Senato, ma mai mi sarei aspettato qualcosa come il Caso Dagon: risolta la frode ai danni del Decarca Ai Cusul, e trovato il colpevole, uno scherano del Senatore Urisoli, ho subito fatto rapporto al Pritano Senatorio. La mia sorpresa è stata totale quando mi è stato riferito che il colpevole in realtà era già stato trovato: si trattava dell’Augemante Dagon, deceduto qualche giorno prima. Menzogne! Schifose menzogne! La mia fiducia nei Cercavero ne è stata scossa, e una volta scoperto che Dagon era sopravvissuto ho deciso di lasciare il mio lavoro e partire alla sua ricerca. Arrivato a Cardito Opum grazie ad alcune voci, mi metto sulle sue tracce. La cosa deve dare fastidio ai locali briganti, che inviano tale Lys a parlamentare, offrendo aiuto. Non sarò più un Cercavero, ma questa feccia mi ripugna ancora. Rifiuto sdegnosamente, posso farcela da solo, e non mi fido di chi concede aiuto senza chiedere nulla in cambio. Le schede dei personaggi possono essere viste su http://irinneganti.obsidianportal.com/characters --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- A guidare e ad assecondare le idee di questi giocatori c'è il bravo master Andrea, vero autore del 90% delle parole che riporterò qui. Oltre che masterare, Andrea infatti si occupa di aggiornare la pagina della campagna sul sito obsidian portal (http://irinneganti.obsidianportal.com/), dove si può trovare tutto il materiale da lui prodotto su questa storia (pagine wiki sulle leggi, la città, i personaggi, ecc.). Che altro aggiungere? Se siete curiosi di sapere se Dagon imparerà a convivere con l'Antico o se quest'ultimo prenderà il sopravvento, se volete conoscere il futuro di Lys, entrata in contatto con qualcosa di forse più grande di lei, se bramate udire le nuove avventure della Volpe Grigia e dei suoi nuovi (forse) alleati, o se volete sapere se Terzodecimo troverà Dagon e come, seguite questi blog, che verranno uploadati a cadenza (più o meno) settimanale Ciao!
  14. Woltgard, umano barbaro Strabuzzo gli occhi alla vista del giovane attaccato dai due scheletri. Senza esitazione abbandono l'atteggiamento prudente che avevo poco fa, e mi fiondo verso lo scheletro non attaccato dal nano. Forse almeno QUESTO bambino riuscirò a salvarlo, se colpisco in tempo! LASCIATELO STARE, MALEDETTIIIII!!!!!! @DM.
  15. Woltgard, umano brb Senza proferire parola, come sono solito fare, seguo gli altri, stando dietro il nano. Sono già ferito, e i maledetti abitanti di questo posto maledetto sanno colpire maledettamente bene, maledizione! Meglio stare allerta. Procedo quindi tenendo l'alabarda saldamente davanti al mio busto, le due mani distanti l'una dall'altra sulla lunga asta, pronta a parare eventuali minacce provenienti da davanti a me. @Tutti:
  16. Te l'ho già detto: non ha senso pagare una persona per giocare come giochi tu e basta. Per giocare a scopone o a calcetto non devo passare ore e ore a prepararmi: arrivo, gioco, punto. Quindi i tuoi esempi non c'entrano col caso in questione, secondo me. Tu qui paghi un master per le ore che passa a prepararti una campagna con tutti i crismi del caso. Un po' come paghi una compagnia teatrale per andare ad assistere al suo evento all'aperto; un po' come paghi i DM di un torneo di GdR per poter giocare l'avventura che loro hanno preparato. Un po' come paghi per giocare al Cervellone, o al Doctor Why, o per vedere una band... Poi ripeto: sono d'accordo con te che forse è un po' triste, e che sicuramente sarebbe più bello e coinvolgente che uno del gruppo facesse il master. Però non reputo nemmeno così scandaloso pagarne uno (ripeto ancora: se le tariffe sono molto contenute. Se, come dici tu, si fan pagare tanto, allora assolutamente no) se lui spende parte del suo tempo libero per me e per i miei amici.
  17. Proprio come per le ripetizioni, se vedo che chi mi fa un servizio non mi piace non glielo faccio più fare. Non ha senso fare un contratto: come il 99.999999% delle ripetizioni anche questa cosa si paga in nero, non prendiamoci in giro Lui fa anche le prime due sessioni gratis, così da farsi valutare direttamente, e capire se piace o no. Poi appunto se smette di piacere non lo si chiama più, punto. Mi sembra corretto. Non si tratta di ruolo sacrificale, si tratta di non avere tempo materiale per farlo. Concorderai che per fare e gestire una BELLA campagna occorra tempo, che spesso quando si lavora e magari si ha famiglia diventa impossibile fare. Pur mettendoci tutta la buona volontà. Io lo vedo ora: pur non avendo famiglia faccio fatica a masterare delle one shot. Oppure si tratta di ragazzi estremamente alle prime armi che prima di cimentarsi nel masteraggio vogliono provare a giocare con qualcuno di esperto. Qua certo, sarebbe più positivo provare a masterare e imparare, ma non mi sembra così diabolico spendere invece dei soldi, se non si hanno problemi economici, per avere un professionista che lo fa. Qui stai esagerando... il DM ha una quantità di lavoro da fare e un ruolo essenziale per l'avventura che un player si scorda, quindi... non c'è bisogno che aggiungo altro, lo sai anche tu.
  18. Ne sto discutendo ora sul gruppo di whatsapp della mia associazione ludica. Non sono così drastico come te: la cosa mi lascia stranito, ma se pensi a un gruppo di giocatori di ruolo che amano giocare ma nessuno è in grado di masterare o non ha tempo (cosa in cui mi ci ritroverei benissimo, dato che è il mio caso), non mi sembra così da idioti pagarne uno per farlo (se il prezzo è decisamente contenuto e la qualità della narrazione è significativamente migliore di quella degli altri giocatori, ovviamente). Io personalmente non lo farei mai, perchè conosco tanti master buoni e che hanno tempo e voglia di farlo, e probabilmente se anche non ci fossero mi intratterrei in altro modo, però posso capire se qualcun altro lo facesse. Sicuramente credo sia lecito proporsi senza pretese o arroganza come ha fatto DMdellaLanterna
  19. Woltgard, umano brb Mi alzo in piedi, ignorando le discussioni che avvengono fra i miei compagno di sventura. Quando volete fate strada, sono pronto. Non ho idea di dove andare; secondo me tanto vale girare a caso e affettare chi troviamo finchè non becchiamo l'uscita
  20. Woltgard, umano barbaro Tiro un misto fra un sospiro di sollievo e una sbuffata di dispiacere, quando uno dei miei compagni fa stramazzare a terra l'ultimo mostro. Aiuto gli altri a buttare nel fuoco i resti dei cadaveri, poi mi siedo rumorosamente su una sedia, sputo per terra un fiotto di sangue e attendo qualche minuto guardando il chierico in attesa delle sue cure. Ehi chierico, quando hai finito di guardare magari... puoi darmi una mano con questi tagli qui? Quei fetenti erano dei fuscelli, ma pungevano Pungevano fottutamente bene. Forse devo stare più accorto, non sono fragili e non si fanno impaurire come alcune persone che ho assalito in questi tempi... Al diavolo! è vero che non ho niente da perdere, ma morire qui in questo posto di mxxxa, con questa gente sconosciuta, per mano di quelle schifo di cose... non è da me. Non lo merito, nemmeno io. Nossignore. In un raptus di rabbia afferro uno sgabello e lo lancio nel fuoco Si fottano i non morti e chi li crea. VI UCCIDERÒ TUTTI, CAPITO? TUTTI!!!!! @Tutti:
  21. vedo che il chierico chiede se ci sono feriti: io se non ho sbagliato i conti sono a 4 PF su 15, se vuoi
  22. Woltgard, umano brb Ancora una volta sono quasi esausto a causa delle molte ferite, e ancora un semplice colpo potrebbe essere letale. Ma mentre un uomo sano di mente fuggirebbe o tenterebbe almeno di mettersi sulla difensiva, queste possibilità non mi balenano nemmeno nell'anticamera del cervello. Forse per scarso amor proprio, forse per la furia omicida che mi pervade, forse per semplice idiozia, o più probabilmente per un misto di tutte e tre, non vedo altro che il mio nemico come un bersaglio da schiantare violentemente. Un unico pensiero lucido risuona in lontananza fra il clangore della battaglia e il ruggito della bestia che graffia dentro di me: Fottitene, e vendi cara la pelle Waaahhrrrrr!!!!! CREPATE, BASTARDIIII!!!!!!!!! urlo, mentre tiro una spazzata per tranciare la testa ai mostri davanti a me. @DM
  23. Woltgard, umano brb Rido di soddisfazione, quando scaglio nel fuoco il mio avversario, ma quando la nebbia sale un senso di angoscia mi coglie, e inizio a dubitare di me. E se fossero troppo forti? E se non riuscissimo a ucciderli? Se si rialzassero sempre, moriremmo.... Mentre la nebbia si dirada però mi schiarisco i pensieri. E sentiamo Woltgard, da quando te ne frega di morire? Non importa nulla ormai. Vendi semplici cara la tua pelle. DISTRUGGI QUELLO CHE TI SI PARA DAVANTI FINCHè HAI FIATO, IDIOTA! La vista del mio sangue e la rabbia per essermi fatto intimorire per un attimo accendono in me il desiderio di fare mattanza di quelle bestie schifose. TORNA NELL'INFERNO DA CUI SEI VENUTOOOOO!!!!! urlo, mentre calo la mia albarda verso il non morto più vicino a me. @DM:
  24. Decisamente sì Invece avviso che domani sono a Biella tutto il giorno a un torneo di Savage World, quindi riprenderò a postare da lunedì credo. Comunque il DM può muovere il mio personaggio senza problemi, così non rallentiamo il ritmo!
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