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Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 31/12/2012 in tutte le aree

  1. Per quanto mi riguarda: - I requisiti della CdP sono facilissimi. Artigianato è un'abilità di classe per cani e porci, quindi non è un problema alzarla. E Robustezza Migliorata (a differenza di Robustezza) è un buon talento, quindi doverlo selezionare non è un sacrificio. - La CdP trasforma il personaggio in un mezzo gish (d8, Tempra alta, BAB medio). - La CdP fa perdere un solo livello dell'incantatore. In più, questo succede solo al 6º livello, quindi è possibile prendere i primi 5 livelli senza nessun sacrificio. - I privilegi di classe, di per sé, non mi hanno colpito più di tanto. Io farei perdere il livello dell'incantatore al 1º livello invece che al 6º e metterei Robustezza come prerequisito, senza possibilità di scegliere Robustezza Migliorata. Dopodiché, mi sembra abbastanza equilibrata come CdP. Io non farei perdere altri livelli dell'incantatore, perché onestamente i privilegi di classe non mi sembrano così buoni. Se si ritiene che la CdP sia ancora esagerata, metterei casomai dei requisiti un po' più stringenti (che spingano magari verso il gish, ad esempio un bonus minimo alla Tempra, un BAB minimo, compentenza in armi e armature, ecc.). Oppure, al contrario, si potrebbero eliminare le caratteristiche gish della CdP, ad esempio dargli BAB basso e Dado Vita d6. Dopotutto, solo perché un mago è specializzato nella magia metallica, non vuol dire che sia buono nel combattimento. Si potrebbe anche sostituire il BAB medio con un bonus al tiro per colpire quando si utilizzano armi metalliche.
    1 punto
  2. No, non si può minacciare con estrazione rapida (anche se mi pare ci sia un talento che permette una cosa del genere), semplicemente perchè quando si presenta l'occasione tu non hai armi con cui minacciare e fuori dal tuo turno non puoi eseguire azioni gratuite...
    1 punto
  3. Se vuoi usare metamagia divina in realtà non hai molta scelta sui talenti da prendere. Il chierico ne ha pochi, soprattutto se non umano, e sono quasi sempre gli stessi. Ad esempio se volessi metamagia divina su incantesimi persistenti dovresti prendere: incantesimi estesi, incantesimi persistenti, metamagia divina (incantesimi persistenti), scacciare extra Quindi già fino al 9° non avresti dubbi. Proprio per questo io considererei l'umano come razza. Per il dio se magari ci dici in che ambientazione giochi ti possiamo aiutare.
    1 punto
  4. Classe stregone (con uno spiccato amore per la piromanzia ) Razza umano Cos'è il fuoco? Quello che a prima vista sembra essere soltanto una manifestazione luminosa del calore , in realtà è molto di più. Il fuoco nell'alchimia rappresenta la vita, ma è anche il principio della distruzione e del caos, come ha imparato a sue spese Alester. All'età di 8 anni, dopo aver subito l'ennesima punizione dal padre, scopre di poter manipolare il fuoco, può spegnere le candele e farle riaccendere, far apparire piccole fiammelle in aria di pura luce. Ma la sua carriera nel mondo della magia è destinata a perire giovane, il padre desidera che lui diventi un cavaliere e vede di cattivo occhio l'uso della magia. Ma gli ordini del padre non possono fermare il richiamo che la magia ha su Alester e il ragazzo continua, di nascosto, a praticare l'Arte. Tuttavia creare luci ormai suscita ben poco interesse nel ragazzo e, all'età di 10, grazie all'aiuto della madre, riesce a procurarsi il suo primo libro di magia. Ma quello che doveva essere il suo regalo più grande si traduce in realtà in un fallimento, il libro è a dir poco criptico e Alester non ha la più pallida idea di cosa significhino gli strani glifi che dovrebbero dargli il potere di imbrigliare il potere magico. Non si rende continua a studiare, cercando nelle librerie della casa della madre qualcosa che possa aiutarlo a controllare i suoi poteri che nel frattempo sono cresciuti esponenzialmente... Ora non fatica più a tenere accese le luci , ma dove prima si formavano innocue fiammelle, adesso genera fiamme bollenti dalla punta delle dita quando è arrabbiato, cosa che ormai accade spesso. Suo padre lo considera un mostro ed è solo grazie a sua madre che è ancora vivo, ne è certo. Accetta quindi con accondiscendenza di andare al castello di suo zio per continuare l'apprendistato forzato al cavalierato. qui passa gran parte del tempo in camera sua, pregando Mystra (Di cui ha letto molto durante il suo studio della magia) di uccidere suo padre. Le sue preghiere non si avverano, ma almeno gli offrono una speranza a cui aggrapparsi, esile forse come una tela di ragno, ma sempre speranza. A 16 anni torna per la prima volta dopo 6 anni a casa, ma qui lo attende solo una tragica notizia: sua madre è morta e suo padre lo ha ripudiato per il suo nuovo figlio Peter. Ora l'odio contenuto a stento per 8 anni non può essere contenuto e Alester sa che ora il fuoco gli obbedirà: lo sente parlare a cena, una piccola voce che gli sussurra parole finalmente comprensibili e quando finalmente giunge la sera , quello che doveva essere solo un pensiero maligno si trasforma in Inferno. Il fuoco è ovunque, ma non brucia Alester, poiché ne è lui la causa: un bagliore sinistro gli illumina gli occhi mentre, avanzando lentamente per quella che era la sua casa, osserva la servitù cercare di spegnere il fuoco. Ma non ci riusciranno, di questo è certo Alester, perché tutto è avvenuto quando era protetto dall'oscuro manto della notte. Persino suo padre dormiva... Lui è stato il primo a morire, e ora moriranno tutti. Esce e si dirige al giardino alberato che senza le cure di sua madre si è lentamente trasformato in un contorto intrico di rovi. Vorrebbe farlo tornare allo splendore di un tempo, ma non ne ha le forze, la magia di prima lo ha come prosciugato. Riesce solo a lanciare qualche debole raggio di gelo a bloccare alcuni tentacoli di fuoco che si stavano avvicinando al Giardino Segreto: quello deve rimanere intatto, in memoria di sua madre, si inoltra sempre di più nel piccolo bosco fino a raggiungere la radura interna. Quello era il vero Giardino Segreto: un giardino nel giardino, un segreto fra sua madre e lui. Ma qualcosa è cambiato, un blocco di marmo bianco sorge al centro della radura, accanto al piccolo stagno dove un tempo fiorivano le ninfee. Una tomba. Quella di sua madre. Coglie un fiore, un'orchidea selvatica, unica superstite di quello che era una volta un piccolo angolo di paradiso, e la depone sulla tomba della madre. Vorrebbe fare di più ma non ne ha le forze. Trattenendo le lacrime si volta ed esce dal Giardino e vede per la prima volta quello che la sua magia ha causato: quella che pochi minuti fa (ma erano davvero passato solo così poco tempo) era una delle più belle case di un ricco mercante, era ridotta in un ammasso di macerie ed era tutta colpa (di suo padre, solo sua) sua, (perché suo padre non capiva) se solo avesse provato a capire, forse (era LUI la causa della sua morte, tu non centri) questo non sarebbe successo (SI! sarebbe accaduto ugualmente) La voce nella sua testa continua a tormentarlo, quella voce che un tempo trovava così confortante, perché era ora così fredda e distante. Urla, chiude gli occhi e spera che quanto accaduto sia solo un'illusione, che tutto sia accaduto nella sua mente, ma quando li riapre lo scenario non è cambiato: la casa è ancora distrutta e le ultime lingue di fuoco si stanno estinguendo consumando i resti di qualche antico tappeto o prezioso tavolo. E quando la disperazione finisce rimane solo la fredda consapevolezza. Il fuoco continuerà sempre a sussurrargli all'orecchio, forse non più come una tenera amante, ma comunque come un amico, pronto a sorreggerlo nel suo viaggio, sa che per quanti incantesimi imparerà, non potrà mai e poi mai abbandonare il fuoco, perché è ormai parte di lui, ma questo va bene, gli ricorderà per sempre cosa ha fatto, un monito indelebile inciso a fuoco nella sua anima. Spero che non sia troppo noioso
    1 punto
  5. Un ladro per un vecchio pbv: Vann Carter Parsuss, più che una città è una topaia, mantenuta a galla soltanto dalla corruzione, dal contrabbando e dalla prostituzione. Un fetore di decomposizione e di escrementi aleggia perenne sulla città, e questa calura di certo non migliora le cose; è cosa normale scaricare i propri rifiuti in strada, così facendo facilitano la vita ai ratti, che ormai hanno invaso tutta la città. Le case, sono costruite una sull’altra e affiancate a tal punto da non permettere il passaggio neanche di due uomini a cavallo, l’intera città è un intricato labirinto di stradine e viuzze, probabilmente se fosse scoppiato un incendio, prima di riuscire ad isolarlo avrebbe consumato tutta la città. La cosa che peggiora tutti questi problemi, è la feccia che vi abita, puttan*, assassini e tagliaborse, le guardie cittadine poi, hanno l’aspetto più disonesto degli altri. Una sola via è abbastanza larga da permettere il passaggio di un carro, la strada principale o “la malanotte” come la chiamano gli abitanti, attraversa tutta la città, dalla cinta di mura esterna fino a quella più interna. Dopo avermi sentito parlare così vi stupirà sapere che sono un ladro, uno dei migliori anche, e che mia madre era una prostituta. Sapete perché sono uno dei migliori? Naturalmente non sarò il più agile, svelto o furbo della città . . . vi chiedete ancora il perché? L'anonimato! Nessuno andrà mai ad urlare da quelle fott**e guardie: Mi hanno derubato, è stato Vann Carter, arrestatelo! No! Per questo non mi prenderanno, perché non mi interessa rivendicare un furto nella casa più impenetrabile di Parsuss. Questa è la migliore arma di un ladro! Ora immagino vogliate sapere qualcos'altro su di me . . . beh, dobbiamo cominciare dall'inizio; mia madre, Elenie, nacque povera ed irrimediabilmente finì sulla strada, crescendo ebbe la fortuna di essere “ingaggiata” dal bordello La Rosa Blu, dove la sua bellezza la rese famosissima e ricercata dagli uomini più ricchi della città . . . così quando la proprietaria della Rosa Blu morì senza eredi lasciò tutti i suoi averi e possedimenti alla sua ragazza preferita: Elenie. Lei ristrutturò il bordello e lo rinominò La dama in nero, trasformandolo poi nel più famoso di Parsuss, roba da ricchi . . . infine da un’avventura con un mercante straniero ebbe due gemelli: io e mia sorella, Vann e Mia Carter. Tutto questo è successo vent’anni or sono, ora mia sorella si chiama Mia White; ha sposato Arthur White il capitano delle guardie, un tipo tutto fiero e impettito . . . se sapesse il lavoro che faccio mi avrebbe già buttato in cella, nonostante tutto credo di essergli simpatico. Mia grazie alle vaste conoscenze di nostra madre è riuscita ad aprire un negozio di oggetti magici “L’ampolla incantata”, rifornita dai migliori mercanti sulla piazza. E grazie all’intercessione di Mia con Arthur sono riuscito a farmi assegnare una vecchia torre di guardie in disuso nella cinta di mura intermedia, ci sono volute molte settimane per rimetterla in sesto ma ora niente più spifferi, il camino funziona di nuovo ed il tetto ha smesso di gocciolare quando piove . . . dall’esterno ha sempre lo stesso aspetto fatiscente di quindici anni fa’, meglio non attirare sospetti. Inoltre ho un altro nascondiglio, il mio magazzino più che altro, al quarto ed ultimo piano della dama in nero ho modificato il sotto-tetto lasciando come unica uscita una botola sul tetto; qui nascondo la refurtiva. Ultimamente si è aggiunta alla famiglia una gattina nera, ho provato a lungo a scacciarla ma alla fine mi sono arreso e mi ci sono affezionato, l’ho chiamata Erya.
    -1 punti
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