Vai al contenuto

Classifica

  1. Maxim_One

    Maxim_One

    Circolo degli Antichi


    • Punti

      2

    • Conteggio contenuto

      206


  2. DarthVader

    DarthVader

    Circolo degli Antichi


    • Punti

      1

    • Conteggio contenuto

      2.8k


  3. Marth Freeman

    Marth Freeman

    Circolo degli Antichi


    • Punti

      1

    • Conteggio contenuto

      1.0k


  4. _Akéiron_

    _Akéiron_

    Circolo degli Antichi


    • Punti

      1

    • Conteggio contenuto

      659


Contenuto popolare

Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 02/02/2007 in tutte le aree

  1. Ti posso rispondere io se per te è uguale, anche se non ho fatto io i disegni, conosco bene i miti greci, e Scilla era una femmina, una nifa bellissima per giunta. Sperando di non andare off-topic e facendo prima di tutto i miei complimenti a Gideon Rowhan per i bei disegni e per l'ottima sua fantasia, se permettete vi narrerò brevemente le origini dei miti di Scilla e Cariddi. Cominciamo con il dire che "Scilla e Cariddi" corrisponderebbero attualmente ai nomi dei due scogli opposti dello stertto di Messina che si affacciano l'uno fronte l'altro, ed ognuno dei due scogli ospitava una caverna che era la tana di due creature mostruose in agguato per tutti i naviganti che traversano lo streeo, appunto Scilla e CAriddi. --------------------------------------------------------------------------------------------------- CARIDDI : Sullo scoglio situato nello Stretto di Messina viveva una creatura mostruosa, chiamata Cariddi. Era la figlia della Terra e di Poseidone e, durante la sua vita di donna, aveva mostrato grande voracità. Quando Eracle attraversò lo Stretto con le mandrie di Gerione, Cariddi divorò gli animali. Zeus la punì colpendola con uno dei suoi fulmini e la fece precipitare in mare, trasformandola in mostro: tre volte al giorno Cariddi ingurgitava masse d'acqua con tutto ciò che in essa si trovava, e così inghiottiva le navi che si avventuravano nei suoi paraggi, poi vomitando l'acqua assorbita. (Pertando Cariddi fu di fatto tramutata in un enorme vortice marino) Quando Ulisse transitò la prima volta per lo Stretto, sfuggì al mostro ma, dopo il naufragio provocato dal sacrilegio contro i buoi del Sole, fu aspirato dalla corrente di Cariddi. Ebbe tuttavia la furbizia di aggrapparsi a un albero di fico, che cresceva rigoglioso all'entrata della grotta in cui si nascondeva il mostro, cosicché, quando ella vomitò l'albero, Ulisse poté mettersi in salvo e riprendere la navigazione. A un tiro d'arco da Cariddi, sull'opposta sponda dello Stretto, un altro mostro attendeva al varco i naviganti. Era Scilla, nascosta nell'antro profondo e tenebroso, che si apriva nella roccia liscia e levigata, inaccessibile ai mortali. ---------------------------------------------------------------------------------------------------- SCILLA : per Scilla abbiamo due versioni dell'origine del mostro: la prima è questa: Scilla era una ninfa generata dall'unione di Forco con Crateide, che venne trasformata in un essere mostruoso da Anfitrite (Nereide generata da Nereo e Dorite, che divenne una delle spose di Poseidone generando: Tritone, Rodo, e Bentesecima). gelosa del fatto che il suo sposo Poseidone s'innamorò della bellissima ninfa Scilla. Secondo un'altra leggenda (che è quella ritenuta "Ufficiale" dai mitologi) la condizione mostruosa di Scilla (perfettamente rappresentata dal disegno di Gideon Rowhan) è stata opera della famosa maga Circe. Narra la leggenda "ufficiale" che presso i luoghi in cui oggi sorge Reggio Calabria, vivesse appunto la bellissima Scilla che amava andarsi a bagnare sugli scogli di Zancle (la parte dello stretto di Messina che appartiene alla Calabria). Una sera particolarmente afosa, Scilla stava facendo il bagno e la sua incredibile bellezza attirò l'attenzione di un essere metà uomo e metà pesce, l'essere marino si innamorò subito di Scilla e la volle possedere, ma Scilla spaventata scappò via fin su un monte. L'essere marino la inseguì tentando di spiegargli la sua vera natura così che ella non avesse più paura di lui, egli disse, era Glauco ex-pescatore e ora divinità marina. In effetti l'aspetto di Glauco non era certo mostruoso, al contrario era un uomo stupendo dalla cintola in su, e dalla cintola in giù egli aveva una poderosa coda da sirenide. Nella speranza che Scilla abbandonasse la sua paura e che la rivelazione della sua natura divina la spingesse a concedersi a lui, Glauco le narrò la storia delle sue origini.Egli raccontò di come un tempo passava le sue giornate solitario a pescare, un giorno terminato di pescare, attraccò su una spiaggia, oltre la quale cresceva uno stupendo prato verde dall'erba rigogliosa, in cui nessuno uomo o animale era stato fuorchè lui. Glauco raccontò di essere stato sopinto su quel prato da una misteriosa voce interiore. La pesca era stata molto fortunata e Glauco pose le reti piene di pesce sul prato per farle asciugare. Ma come i pesci furono a contatto con l'erba del prato, subito di rianimarono e cominciarono a mettersi in riga saltellando e così se ne tornarono in mare balzellando e facendo anche una specie di saluto cordiale agli occhi dello stupefatto Glauco. Il pescatore rimase attonito, e considerò qull'evento un prodigio divino, ma perchè gli era stato mostrato si chiese? Egli infatti non voleva credere che una divinità, forse lo stesso Poseidone, potesse perdere il suo tempo a prendere in giro un inutile pescatore, e quindi si convinse di essere stato attirato su quel prato per un motivo. Così ingurgitò un poco di quell'erba per vedere quali effetti avrebbe avuto su di lui, e non appena lo fece, sentì che un nuovo essere dalla potenza sovrumana cresceva dentro di lui, e questo essere alla fine ebbel meglio e lo spinse in mare. Glauco diveen quin di un essere marino. Gli dei del mare lo accolsero benevolmente, e pregarono Oceano e Teti di liberare Glauco dalle sue ultime scorie mortali. Oceano e Teti ordirano dunque a Glauco di porsi col petto sotto le acque di cento fiumi, mentre i due dei recitavano ogni volta nove formule magiche. Alla fine Glauco divenne un 'essere divino metà uomo e metà pesce. Sperando che questa sua rivelazione spingesse Scilla ad innamorarsi di lui, Glauco si protese per abbracciare la ninfa, ma ella ancora gli voltò le spalle e si rifiutò. Glauco allora, disperato, si recò dall'unica persona che ritenne in grado di poterlo aiutare, la bellissima e capricciosa maga Circe, maga della Colchide figlia di Elios dio del Sole e della divinità oceanica Perse. Si narrava che Circe fosse esperta nel convincere amanti ad abbandonarsi in modo del tutto docile alle braccia della maga. Glauco viaggio dunque oltre la Sicilia, a Nord dell'Etna sotto il quale Stava imprigionato Tifeo, vinto dal potere di Zeus, fino all'isola di Eea, dove risiedeva il palazzo di Circe (l'isola di Eea corrisponde all'attuale promontorio del Circeo, al tempo dei miti greci le acque del mare dividevano Monte Circeo dalla costa del Lazio, rendendolo di fatto un'isoletta). Glauco fu bene accolto, dalla stupenda Circe, come si confaceva ad una divinità, e chiese alla maga di creare una pozione simile nell'effetto alle erbe del Campo Prodigioso che egli aveva ingerito, per far si che Scilla divenisse una dea del mare come lui e che quindi potessero così unirsi. MA circe,invece rispose che un dio non doveva abbassarsi a corteggiare una donna mortale che non lo voleva, e che anzi doveva rivolgere le sue attenzioni a donne che avrebbero dovuto essere onorate della possibilità di potersi concedere ad una divinità, e quindi propose a Glauco di lasciar perdere Scilla e di lasciare invece che fosse lei, Circe, a soddisfare Glauco divenendo la sua amante. Ma Glauco, incapace di tradire il folle amore che provava per Scilla, rifiutò Scilla, e questo scatenò la rabbia della potente maga, bella e potente come il Sole, ma capricciosa e temibile come le acque oceaniche. Circe allora preparò una diabolica pozione utilizzando oscure erbe e le arti della magia più nere, la cui conoscenza Circe aveva ereditato dai torbidi abissi, e una volta completatale, si diresse verso Zancle, colpendo e scalciano i suoi succubi animali, che erano le forme dei suoi amanti che Circe trasformava in animali quando si stancava di essi. Una volta giunta a Zancle, versò la pozione nelle acque sottostanti lo scoglio, e recitando una formula magica, alterò la natura delle acque di Zancle, avvelendole di odio e vendetta nei confronti di Scilla. Soddidfatta Circe se ne tornò a palazzo. Quando, il giorno dopo, Scilla venne a bagnarsi nelle acque di Zancle, per sfuggire all'afa diurna, non appena si tuffò in mare, vide sorgere attorno alei delle mostruose teste di cani rabbiosi e ringhianti, spaventate cercò di scacciarle, ma... si occorse con orrore che quei musi di mostro erano attaccati alle sue gambe con un collo serpentino che si agitava fremente. Fino alle anche, la povera Scilla era ancora la stupenda ninfa di sempre, ma dalle anche in giù, spuntavano sei musi feroci, ognuno orlato di tre file di denti ghignanti e famelici di folle furore. Resa cieca e pazza dalla paura, Scilla si rifugiò in un antro trovato per caso sotto Zancle. Lì pianse nella sua pazzia, e le parve di sentire come in un sussurro nella sua testa la risata di scherno della maga Curce che la malediva. Allora Scilla giurò che un giorno si sarebbe vendicata di Circe, e lo fece quando assalì la nave di Ulisse, che transitava attraverso lo stretto di Messina. Ulisse era amato da Circe, e Scilla voleva compiere la sua vendetta uccidendolo. Attaccò la sua nave, e i mostri che le spuntavano dalle gambe divorarono sei dei compagni di Ulisse, e per poco anche Ulisse non fu ucciso da Scilla (ma questa è un'altra storia... che potrei anche raccontare in futuro... ) Glauco, pianse a lungo la sorte della bella Scilla, e per sempre rimase innamorato della splendida immagine della ninfa che Scilla era un tempo. --------------------------------------------------------------------------------------------------- E ancora oggi, si narra così, che Scilla e Cariddi stanno in agguato sotto i flutti che attraversano lo stretto di Messina, attacndo le navi che di lì transitano, fuoriuscendo dai loro antri sotto gli scogli e portando un mortale attacco coordinato: mentre la furiosa Cariddi crea tremendi vortici che attirano le navi verso le sue fauci diaboliche, la folle Scilla assale i marinai che cadono in acqua con le sue sei teste mostruose, divorandoli. --------------------------------------------------------------------------------------------------- Ecco qua, spero che "la curiosità mod on" di DarthVader sia stata ampiamente soddisfatta. Volevo ancora fare i comolimenti a Gideon per la sua introduzione della mitologia classica in D&D, cosa che invece la Wizard ha quasi ammazzato con le sue americanate. Un esempio sono l'Arpia e la Medusa, due mostri che nella 3.5 hanno perso la loro natura mitologica, divenddo le ennesime creature rettiliformni di cui ormai D&d è pieno Zeppo ( e che hanno pure un pò stufato). In realtà l'Arpia è nella mitologia classica un mostro mezzo donna e mezzo uccello rapace connla faccia di una vecchia megera, e la medusa non ha la pelle scagliosa, ma è invece una donna dal corpo e dalla pelle stupendi e dalla bellezza straordinarie, che era un tempo una sacerdotessa di Atena, che però poi Atena stessa punì trasformando la sua chioma in un'orrida massa di serpenti velenosi, i suoi denti in zanne acuminate, e dotandola del mortale sguardo pietrificante. Niente creature rettiliforme quindi, di rettiliforem la medusa ha solo i capelli serpenti. Personalmente io ho mantenuto e sostituito le versioni di Arpia e Medusa di 3.5, con le loro versioni classiche, che erano invece stae mantenute in Ad&d, e perse in 3.5, che però in compenso, nel manuale dei livelli epici ha invece davvero ben riportato gli Ecatoncheri mantenendo in modo ottimale la loro origine mitologica. Non volevo andare Off-Topic con l'ultima assezione. Apprezzo molto l'inizativa di Gideon Rowhan per Scilla e Cariddi, e visto che da ciò deduco che sia un conoscitore dei miti greci, gli propongo un'altra introduzione: che ne dici di Aracne ... (che potrebbe sembrare un drider, ma che in realtà...) Ciao a tutti, e scusate il post immenso...
    2 punti
  2. Ecco qua la versione con la fatina;-)
    1 punto
  3. io concordo con Baronts. Troppi cartoni sono ingiustamente finiti nel dimenticatoio per far spazio all'invasione degli anime... (che poi molti erano anime anche loro, ma tra quelli di un tempo e quelli di adesso c'è uno stacco abissale, vedi spoiler) Spoiler: vogliamo mettere questo essere con il grande ? oppure con ? o magari con il mitico ????
    1 punto
  4. Io sono un chierico e di solito strappo dall'abbraccio della morte! Ma quando non ci riesco mi comporto da chierico, benedisco il cadavere e lo santifico in modo ke non possa risorgere come non morto malvagio (quindi se lo risorgo io è tutto ok...) La morte è solo un altra strada, io devo solo mettere il cartello Deviazione!
    1 punto
Questa classifica è impostata Roma/GMT+02:00
×
×
  • Crea nuovo...