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  1. Chi di voi ha mai giocato almeno una volta ad uno dei giochi di Monkey Island?
    1 punto
  2. [PRIMA PARTE] Background di Kyrion Un mago è un essere unico, inimitabile, imponderabile, sfuggente, imprevedibile. Niente lo accomuna ai suoi simili. Nemmeno uno stesso incantesimo, anche se l’aggraziato movimento delle mani si ripete uguale in centinaia di occasioni. È l’anima che muta, l’approccio all’Arte, la predisposizione, la determinazione, la genialità… Ecco la parola chiave: genialità. Quel punto nel quale l’umano si eleva fino a toccare il divino, quel punto in cui il divino si abbassa per trovare l’umano: qui sta la genialità.Ma il genio sfugge a qualsiasi definizione, è un’onda che non può essere imprigionata, è unione di estremi che sfuggono, alto e basso, umano e divino, bene e male… sì, perché nel genio c’è qualcosa di diabolico, una sfumatura intangibile che fa sentire la sua presenza, la sua essenza viva. Ammirazione e timore: ammirazione che diviene venerazione, timore che sfocia in paura. Puoi trovarti di fronte cento guerrieri, mille guerrieri, e credere che essi siano una cosa sola, la stessa persona moltiplicata all’ennesima potenza. Puoi trovarti di fronte cento monaci, mille monaci, e credere che essi siano una cosa sola, la stessa persona moltiplicata all’ennesima potenza. Ma guai a credere la stessa cosa con i maghi. Essi non sono asserviti ad una religione, non hanno rigidi codici morali: esiste solo l’Arte ed il modo di padroneggiare l’Arte, la Trama ed il modo di dominarla, di seguire i suoi sentieri e farli divenire i propri sentieri. “Dove sono? Mormorai. “Sei nella cittadella senza sole,a molti metri dall’aria pura. Il vecchio si interruppe,aspettando che il giovane riflettesse. “Cosa ci faccio qui?Ah ora ricordo ero venuto a prendere c’ho che tutto può e che ora è in pericolo. “…”Il vecchio tacque. “Bhe come ti chiami? Il vecchio disse sibilando. “Non sembra che sei di queste parti! Continuò dicendo,standosene in ginocchio vicino a me. “Hai ragione non so di queste parti,il mio nome è Kyrion e vengo da tircaldien. “Ero qui quando ho visto l’accaduto. Il vecchio disse. “Nascosto dietro quelle rocce,sei stato sorpreso da un losco figuro,che ti ha preso alle spalle e ti ha colpito. Restò in silenzio per pochi secondi “Ho visto solo che aveva raffigurato sulla sua tunica lo stemma del dio Helm. Disse con sguardo teso. Il giovane stava li,in silenzio ascoltando quello che il vecchio aveva da dire. “Ah scusami non mi sono presentato sono Az’thir. “Mi puoi spiegare cosa ci facevi qui? Disse Kyrion con aria curiosa “Ero qui per stare in pace con me stesso “Mi posso definire un eremita,mi piace starmene da solo fuori dalla confusione della vita caotica cittadina. Disse con un filo di voce “Anche a me. Risposte Kyrion “Il silenzio è il nostro uditore,ascolta solo e non ci disturba, Kyrion si guardò in torno e con faccia preoccupata e disse: “Ma dov’è il mio libro? “Il mio prezioso libro dove può essere! “Eccolo. Rispose il vecchio “L’ho conservato io in modo che non si rovinasse con l’umidità che c’è qui. Kyrion sorpreso lo ringraziò,ma ad un tratto un rumore fece calare il silenzio. Un ombra si stava avvicinando. “Presto, segui i mie passi e non restare indietro: e così dicendo si infilò in uno stretto cunicolo, seguito dal giovane che poté così osservare il luogo. Erano nel cuore di pietra di quella che pensò essere una montagna. L’umidità rendeva scivolose le rocce, dentro le quali serpeggiavano stretti cunicoli e corridoi più ampli, che s’aprivano in grandi ed aerei spazi. Si incominciava a scorgere un fascio di luce che illuminava a poco a poca l’aria. “Doveva essere qualcuno che ti stava cercando. Il vecchio disse “Meglio uscire da qui. Andò più avanti dove si vide una lunga scalinata e un luce quasi accecante. “Ora puoi andare e non tornare qui da solo. Sobillò il vecchio. “Ora tu cosa farai. Disse Kyrion. “Non ti preoccupare per me,me la so cavare. E con un balzo il vecchio scomparve nei cunicoli,che la luce del sole non faceva vedere bene. Kyrion stava per uscire,pensando dentro di se che quel vecchio gli aveva salvato la vita. Mentre usciva la vista,gli si annebbiò e qualcosa lo sfiorò. “Kyrion,Kyrion. Disse Kadyan. “Ti senti bene?. “Ma cosa succede?. Disse Kyrion “Perché mi trovo qui. Sbarrando gli occhi. “Come perché ti trovi qui, quell’ esplosione ti ha fatto perdere la memoria per caso?. “Non ricordi?Eri seduto a parlare con me,quando Illian ha fatto esplodere tutto… “Comunque niente di grave stiamo tutti bene. Disse il mentore “Tu come stai? “Bene,ma quel sogno sembrava vero. Disse “Che sogno?. Prese fiato “I sogni possono prevedere il futuro ricorda,i sogni danno consiglio. “Vieni con me,ti accompagno a casa. Disse Kadyan Kyrion si alzò e si diresse con Kadyan a prendere il cavallo per recarsi a Tircaldien. Presero i cavalli e uscirono fuori da Raphazan. Dopo poche ore arrivarono a Tircaldian “Grazie per avermi accompagnato. Disse Kyrion “Non c’è problema,ci vediamo la settimana prossima. Disse allontanandosi Kyrion tornò a casa e si mise a meditare su quello strano sogno e su quel vecchio che lo aveva aiutato. Non riusciva a capire cosa ci faceva in quel posto. I conti non tornavano,prese la cartina del territorio e vide che la cittadella senza sole si trovava vicino a Collequercia non molto distante da Tircaldian. Il giorno seguente si diresse a Collequercia per sapere informazioni ben precise sulla locazione del posto in questione. Dopo varie domande alla gente del posto,un uomo si fece avanti per accompagnarlo. Oltrepassarono un fitto bosco e valli verdi,e arrivarono ai piedi di un burrone. Un ponte univa un’ estremità all’altra.
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