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  • La Terra dei Fiori #2: Noth

    Pippomaster92
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    • Andiamo ad esplorare un altro angolo di Centerra, la bizzarra ambientazione ideata da GoblinPunch. In particolare oggi parleremo della Terra di Noth, un impero in forte ascesa.

    La Terra dei Fiori

    Articolo di Goblin Punch del 04 novembre 2013

    Sul lato sud-est del Grande Continente c'è una nazione chiamata Noth. Possiedono più terre di ogni altra nazione e hanno la seconda popolazione più numerosa del mondo. Di recente hanno conquistato i loro antichi rivali, Kaskala, cosa che ha causato grande celebrazioni

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    Noth è una nazione giovane e ricca e inebriata dai propri successi. Si sono fatti prendere la mano. Nell'arco di una generazione la loro hubris culturale ha creato una società molto diversa da quella dei vicini. 

    La maggior parte della gente di Noth è di etnia gilean, ma non sono razzisti. Anzi, sono una società caratterizzata da una forte mobilità sociale. Questo è uno dei loro punti di forza. Comunque i gilean sono umanoidi color bianco latte, con labbra rosa chiaro. La loro pelle diventa nera quando viene bagnata, e molti si truccano e si addestrano nelle arti marziali. 

    La nazione è un crocevia. Tutti usano il termine "impero" e Noth è decisa a diventare la prossima potenza mondiale, ma non è ancora arrivata a quel punto. A cosa somiglia un impero malvagio poco prima del suo apice?

    Teradar

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    C'è una città sulla costa, acquattata tra colline nodose. È la più grande città del mondo. Gli elementi più comuni sono la pioggia fredda e il ferro nero. Gli edifici sono coperti di linee verticali e con riproduzioni dei volti di santi, politici ed eroi di guerra.

    La città è piena di memoriali di guerra e cimiteri recintati. Il Bastione Tempesta, il più grande castello del mondo, si trova nel mezzo del parco reale, ricco di alberi dalle foglie nere e cervi addomesticati. Re Arcento Brevori IV e la regina Apathia Rinaldi tengono corte. Qui i guerrieri e gli ingegneri hanno posizioni importanti. Del resto il servizio militare è obbligatorio per almeno due anni. 

    La legge è draconiana. I traditori sono crocifissi fuori dalla Torre del Sangue, con i piedi appesantiti da grossi pezzi di metallo a forma di spada. Muoiono per dissanguamento, esposizione agli elementi o a causa dei "cuccioli" reali (che ogni notte prendono il volo dalla cima della torre). La polizia segreta si tatua il petto con simboli arcani (che nessuno oserebbe mai imitare) e protegge la popolazione da sabotatori e ribelli. 

    Molte parti della città sono automatizzate. I visitatori possono osservare i cancelli aprirsi da soli, e imbarcazioni che si muovono da sole lungo i canali. Molti pensano si tratti magia. Non lo è. Tutto questo splendore è animato dalle masse di criminali-schiavi-prigionieri che lavorano nei sotterranei della città, in un complesso di celle e meccanismi noto come il Pozzo. Molti degli abitanti del Pozzo sono infetti con una forma attenuata di vampirismo che non fornisce loro alcun beneficio, ma li rende allergici alla luce del sole e dipendenti da una sorta di sangue sintetico gelatinoso noto come acquadirose. Gli abitanti del Pozzo si chiamano tra loro "ragni" e hanno una cultura tutta loro. I carcerieri concedono loro molta libertà e, finché restano nel Pozzo e continuano a muovere i meccanismi, sono lasciati ad autogovernarsi. 

    Il simbolo più visibile di Teradar è la Via dei Corvi Rinaldi, una serie di canali che partono dal porto, si uniscono all'acquedotto e creano un sistema di fiumi sospesi. Questo sistema permette di trasportare una grossa nave dal porto e farla navigare sopra la città tramite un acquedotto di ferro nero. Tanto gli ingegneri quanto i poeti hanno fantasticato innumerevoli volte sulle ombre gettate dalle navi mentre navigano sopra la città, in stretti passaggi e canali.

    Cultura

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    I visitatori di Teradar sono spesso meravigliati dal gran numero di cancellate che si trovano in città. In effetti è tradizione tra i lavoratori del ferro di mettersi in mostra tramite la costruzione di alte cancellate elaborate. Viene fatto da generazioni, e quindi la città ne è piena. 

    I tatuaggi sono importanti, perché rappresentano la dedizione del singolo verso un'idea o un ruolo. Sono comuni quelli legati al lavoro svolto, spesso attorno l'occhio sinistro. I marinai si tatuano per rappresentare il numero di viaggi compiuti e le destinazioni raggiunte. I soldati se ne fanno uno per ogni campagna militare e per ogni uccisione. Anche i carpentieri si fanno tatuare il numero di tavoli che hanno fatto. Molti adulti hanno tatuaggi facciali che identificano la loro professione. E se vogliono cambiare mestiere? Ah! Domande come queste spiegano perché le altre nazioni sono così arretrate rispetto a Noth nell'industria, nella scienza e nell'esplorazione. 

    Il pianto è un evento comune e pubblico. Entrambi i sessi piangono. Non è un segno di debolezza emotiva, ma un modo per espellere tale debolezza e di passare oltre, di superarla. Se un uomo di Noth piange dopo che l'avete insultato, significa che si sta rafforzando nello spirito per compiere atti terribili. Spesso i guerrieri si radunano per piangere dopo una battaglia, e i giudici piangono quando condannano un uomo a morte per tortura. Gli svenimenti, invece, sono il pinnacolo della femminilità e le "buone mogli" dovrebbero svenire ogni volta che accade qualcosa di gioioso, tragico o notevole. 

    I tatuaggi non hanno sempre un significato ovvio per gli stranieri. I sacerdoti hanno un tatuaggio a forma di Z tatuato attorno agli occhi, e sta per San Zdanlos, il loro patrono. Le infermiere si tatuano ali d'uccello sopra gli occhi, e i medici uno scricciolo sotto di essi. 

    Gli uomini raffinati si rasano parti del capo. I nobili si rasano un intero emisfero (la parte anteriore, posteriore, la destra o la sinistra: hanno tutti significati specifici). Interi messaggi sono mostrati dalle acconciature e dalle trecce, e gli stranieri possono imparare molto da questa forma di linguaggio.

    Molti uomini portano la barba, intrecciata con anelli, campanelle o monete. Gli anelli rappresentano i campi di esperienza, le campanelle l'onestà (i ladri, ovviamente, non possono indossarle) e le monete simboleggiano la ricchezza. Lunghe barbe e capelli sono simboli di abbienza, perché solo i ricchi possono avere il tempo e il modo di mantenere acconciature poderose. Un principe potrebbe tenere il proprio astuccio per sigarette nella barba, e una dama potrebbe portare un piccolo gattino intrappolato in un vaso di vetro posto nell'acconciatura e che fa capolino. 

    I parchi sono popolari, ma la specie di albero che cresce meglio in quel clima piovoso e freddo è una specie di bambù rosso, e tutti i parchi sono strapieni di uomini barbuti che camminano tra alti gambi rossi, fumando furiosamente e lamentandosi della pioggia. La moda attuale propende per abiti ingombranti e scuri con piccole macchie di colore. Tra la nobiltà piccole catene d'argento o oro possono unire un piercing nasale ad un orecchino. 

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    Gli animali sono molto apprezzati, e quasi ogni famiglia tiene un animale per divertimento o profitto. I segrati sono grossi cigni, della taglia di un mastino, addestrati a combattere tra loro in competizioni pubbliche molto ritualizzate. Non vedrete mai un cane a Teradar, perché sono le iene ad essere incredibilmente popolari tra la gente comune: le crescono, le fanno lottare, tingono le loro criniere di colori feroci. La gente di Noth è sempre felice di spiegare l'assoluta superiorità delle iene sui cani.

    I ricchi si tengono in casa enormi e morbidi conigli angora, mentre la gente comune alleva greggi di conigli grossi e pesanti (fino a 20kg), il cui soffice pelo è usato per le stoffe.

    Tra i nobili è molto popolare la pratica dei cuccioli in barattolo. Piccoli animali (gattini, in particolare) sono rinchiusi in un vaso con solo la testa esposta. L'animale passa l'intera vita nel barattolo ed è nutrito, dissetato e pulito come se fosse una pianta.

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    Noth è anche l'unica nazione ad avere qualche relazione con i misteriosi e temuti eremanti delle Terre Oscure. 

    Il cibo locale richiede del tempo per essere apprezzato. La cucina di Noth include moltissimi cibi sott'aceto e usa molto aceto. Piatti come le uova fermentate o il formaggio in gelatina sono raramente apprezzati al primo assaggio, ma i nothiani li ingurgitano con piacere e sono sempre pronti per il bis.

    C'è un'arte marziale chiamate cho sabbat, è molto popolare. Così come un gioco da tavolo chiamato jeckett.

    La nazione è anche strapiena di fratellanze militari e non. I militari si infiltrano in molte altre sfere della vita quotidiana. C'è una strana mescolanza tra fede ed esercito, e molti dei battaglioni più famosi sono in realtà membri della Chiesa di Hesaya (anche se a prima vista non si direbbe).

    Un paio di ordini militari d'élite:

    • Le Fauci di Arquette, che divorano i corpi dei nemici sconfitti per diventare più forti e onorare San Arquette, che salvò una città dopo aver mangiato il corpo di un gigante.
    • Le Ali di Govindesa, che saltano per centinaia di metri e impalano i loro nemici con lance telescopiche (che servono anche ad attutire la caduta). Onorano San Govindesa, il santo patrono dell'aria (San Govindesa era anche un pacifista). 

    L'obbiettivo di Teradar si sta spostando da "conquistare tutti quanti" al più accettabile "colonizziamo tutti quanti". In questo senso stanno combattendo gli orchi a Drimthier, i ribelli a Kaskala, gli oscuri abitanti di Farsight e nella Terra dei Fiori... stanno combattendo qualcosa, anche se non sanno ancora cosa. 



    Tipo Articolo: Approfondimenti

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    36 minuti fa, Severance ha scritto:

    Nel merito: la cosa delle iene ho ragione, la cosa dei cancelli posso avere torto, la cosa degli schiavi ho ragione, [...]

    Fonte: Fidati!
    E poi procedi ad argomentare punti che nessuno ha contestato. (Tanto per riempire?)

    Cita

    Non credo che tutti i giocatori di GdR siano migliori, anche se a furia di specifiche il dubbio sulla comprensione del testo me lo fate venire XD. Dico che presumo i miei interlocutori siano percepienti e abbiano le migliori intenzioni. se poi si trovano in un forum dove si parla di creatività presumo alto grado di fantasia creativa, dunque di intelligenza, se no erano nel forum delle disponibili donne di est. Provateci anche voi. Vi sentirete meglio (a presupporre il bene, non a vedere il forum disponibili  donne di est intendo).

    [...]

    Probabilmente, presumo, dalla voglia di difendere la community da quello che sembrava un attacco, forse, non saprei, me lo spiego solo così.

    Cita

    Quindi ancora una volta, invece di presumere, partiamo dall'assunto delle migliori intenzioni e migliori capacità, ok? Dire "non sai", "non hai capito", "cosa pensi" sono modi inconsci di delegittimare senza argomentare. Se li usate per me la cosa finisce qua, non volete discutere, volete "avere ragione". Ce l'avete, fine.

    L'ironia...
    Non mi pare che nessuno dei tuoi interlocutori sia partito da alcun presupposto. Hanno letto quello che hai scritto ed hanno tratto le loro conclusioni, rispondendoti di conseguenza. Contrariamente alle supposizioni esposte da te, che mi sembrano per altro completamente campate per aria.

    Cita

    Ad esempio il tipo che mi parla di gente di colore mi fa venire un certo dubbio. Parliamo di gente bianchissima cui la pelle diventa NERA con l'acqua. Non diventano afro. Io ho immaginato un colore nero come l'inchiostro. E so come una pelle di colore si comporta, ho un figlio di colore che ho svezzato. Ora, dovrei litigare su questo? Cioè su un presunto razzismo? Da che cacchio gli è venuta questa idea?!?! Non è proprio pertinente al contesto né direttamente né indirettamente. Probabilmente, presumo, dalla voglia di difendere la community da quello che sembrava un attacco, forse, non saprei, me lo spiego solo così.

    Il tipo sarei io.
    "Nera" è la parola con cui comunemente si definisce la carnagione di un certo tipo di popolazione. Nell'articolo non si fa riferimento ad inchiostro o altro per identificare il tipo di nero di cui si parla, mentre per il bianco si specifica "bianco latte". "Nero come l'inchiostro" è una tua interpretazione valida grossomodo (per essere buoni) come la mia "nero africano" e chiarire il concetto è molto più utile di fare l'offeso.
    Non vedo motivo di litigare, non ho parlato minimamente di razzismo ed è pertinente al contesto. Ti ho fatto delle domande a proposito di quelle lamentele perché, e mi cito:

    Cita

    Questa non l'ho capita.

    L'ho scritto io per primo così non devi torturarti per dirmi che non ho capito e puoi passare a spiegarmi che hai interpretato il colore come "nero inchiostro". Che comunque non risponde alle domande, ma almeno è un passo avanti nella discussione.

     

    Cita

    [...]non volete discutere, volete "avere ragione". Ce l'avete, fine.

    Sinceramente a me sembra che tra il non voler argomentare, il volere che gli altri prendano per oro colato le tue parole, e frasi come:

    Cita

    Ma state facedo di tutto per farmi cambiare idea XD.

    Atte semplicemente a prendersi gioco dell'interlocutore, quello che non vuole assolutamente discutere ma solamente "avere ragione" sei tu.

     

    Detto questo, ho trovato l'articolo interessante nonostante le sue pecche ed un buon punto di partenza da cui prendere spunto per qualche creazione propria o da cui pescare in maniera mirata qualche idea, anche senza volerlo usare nel suo complesso.

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    Ti posso smentire punto su punto su ognuna delle obiezioni che hai fatto, se vuoi. 

    ecco qua

    Spoiler
    15 ore fa, Severance ha scritto:

    I gattini in barattolo erano una leggenda metropolitana pre-internet, l'equivalente per le nostre mamme dello Slenderman. L'autore non ha poi guardato molto oltre il proprio naso. E' fisicamente impossibile tenere un animale in barattolo e aspettarsi che campi più di un giorno. Fanno la cacca, ad esempio, ok?

    È fisicamente impossibile lanciare incantesimi. Non si possono creare oggetti magici, pozioni e omuncoli. Non esistono i golem, gli scheletri animati e i draghi. Un gatto in barattolo è richiede una sospensione dell'incredulità molto simile. Sporca? Probabilmente sì, e si useranno strumenti appositi per pulirlo. Non è diverso da una nave in bottiglia.

    POI PER PIACERE LEVATE IMMEDIATAMENTE QUELLA FOTO. E' l'equivalente di vedere un essere umano mutilato.

    È un gattino in un barattolo, sta palesemente benissimo. Non è incastrato né torturato. 

    "Anche i maschi piangono" AHAHAHAHAAH. Perché non dovrebbero? Ah aspetta, è tutto ripreso da JoJo Battle Tendency, ora capisco, sono il Popolo dei Pilastri. Ok ok, chiaro. "Se un uomo di Noth piange dopo che l'avete insultato, significa che si sta rafforzando nello spirito per compiere atti terribili." - ok ok è quello.

    In un sacco di società (tra le quali la nostra) un uomo che piange non è percepito come "normale". Ci sono determinate situazioni nelle quali possiamo accettare la cosa (tragedie immani, di solito) ma altrimenti nel mondo occidentale il pianto è femminile. Qui no. 

    La pelle diventa nera se bagnata, voglio vedere come si lavano le mani questi. "Ho le mani sporche di inchiostro... ah no. ah si. ah no". Però amano truccarsi, quindi mi chiedo come diavolo si struccano o cose del genere.

    Guarda caso piove sempre o piangono sempre e quindi saranno tutti a macchiette, righe e dimmi te che casino riconoscersi l'un l'altro.

    Sì struccano e si asciugano. Piove, e si asciugano. Si lavano e si asciugano. 

    In un clima piovoso e umido le cancellate sono l'elemento architettonico che forse forse si svilupperebbe meno di tutti (la ruggine, gente). Magari svilupperebbero reti fognarie e vasche. Bellissimi tetti spioventi. Ma il ferro battuto?

    Come sopra, Gran Bretagna. E non solo. 

    I nobili hanno il tempo di farsi crescere barba e capelli, mentre i poveracci devono continuamente rasarsi. Anche se ci si rade per mostrare il rango, quindi uno non sa bene cosa fare.

    Ci si rade (i capelli) per determinare li status. Non ci si rade (la barba) se si è ricchi. 

    Un ladro ammette di essere un ladro perché non può usare campanelle ("eh no guardi, niente campanelle, sono un ladro") se non che devi essere un ladro ricco perché un ladro povero comunque non si fa crescere barba e capelli.

    Qui proprio non hai letto. Chi indossa i campanelli non può essere un ladro perché non potrebbe rubare agevolmente, non senza essere sentito. Può togliersi i campanelli (ma a quel punto diventa vero che chi ha i campanelli non è un ladro, chi non li ha potrebbe essere un ladro). Chi non porta campanelli non è necessariamente un ladro, attenzione. 

    Crocifiggere con dei pesanti pesi ai piedi significa non aver capito come si crocifigge.

    Al contrario, significa sapere come funziona la morte per crocifissione, e renderla più rapida e dolorosa. Il peso aumenta il supplizio.

    La polizia segreta, per meglio restare segreta, ha dei tatuaggi. Sul petto. Ottima idea. Che nessuno deve replicare, quindi tutti sanno come sono fatti. Ma siamo sicuri sia la "polizia segreta"?

    Nessuno deve tatuarsi il petto. Salvo la polizia segreta, che evidentemente mostra il petto solo se strettamente necessario. Come un distintivo o un badge. 

    Se sei un medico lo sei tutta la vita perché come lo levi un tatuaggio dalla faccia? E se cambi mestiere? "ah, siete arretrati!" > "sto scrivendo una parola dietro l'altra quindi mi sono incartato, boh fate voi". Senza contare che un soldato si tatua *le uccisioni*, quindi un addetto a una catapulta porello non sa che fare.

    Non cambi mestiere, e l'autore intende qui che, dal punto di vista di Noth, chi si pone la domanda è un fallito e un primitivo. Noth funziona perché ciascuno fa la sua parte e non abbandona il lavoro di barbiere per fare il poeta. Un addetto alla catapulta segnerà le mura abbattute.

    Gli schiavi sono "lasciati relativamente liberi di autogovernarsi" - ok, guarda quanti minuti durerà il tuo schiavismo.

    Non possono uscire dal sottosuolo di giorno, vengono nutriti con cibo speciale e sono piuttosto certo che essendo prigionieri non possano comunque abbandonare io sottosuolo a piacere. Potrebbero "scioperare" e morire di fame.

    Nei parchi (dove cresce solo una pianta rossa, per dirmi prima che nel castello più grande del mondo cresce solo una pianta con foglie nere) trovi un casino di "uomini barbuti" che si lamentano del tempo (chissà da dove ha preso l'idea...), fermo restando che in un luogo dove da sempre piove di continuo i vecchi starebbero a casa e non si lamenterebbero di una normalità.

    Nei parchi ci sono piante rosse. Nel castello, che è un luogo separato da "i numerosi parchi urbani" ci sono piante nere. Ha pure senso, la famiglia reale tiene piante rare come status symbol. 

    Le iene come animali domestici sono l'idea più assurda che io possa concepire, anche perché vivono nelle savane e se abitano un clima freddo umido forse forse non sono iene ma altri animali. Sono proprio questioni metaboliche, tanto valeva inventarsi un'altra creatura.

    Le 4 specie di iene che vivono tutt'oggi sulla terra coprono ORA un areale notevole. Sicuramente secoli fa si trovavano in luoghi ancora più disparati, ma sono state scacciate direttamente o meno dall'uomo. Nel pleistocene le iene vivevano in Europa e in nord America, in climi rigidi. La iena striata è più villosa di quella maculata. In Africa l'addestramento delle iene è un fenomeno dato, ma presso alcune culture è comunque noto. Sono animali sociali con complesse relazioni personali all'interno del branco. Hanno una struttura più complessa di quella di un branco di lupi, e non è una cattiva premessa per l'allevamento. Sempre in materia di allevamento, non c'è scritto da nessuna parte che le iene di Noth se la passino bene. Pensa alle tigri negli allevamenti privati in America, o a chi tiene un husky in Italia...

    Non è che mi fa schifo la fantasia, ma se sviluppi una cultura si intende che essa abbia dei presupposti. Una cosa del genere semplicemente non si svilupperebbe (il che non significa che non si possa,  con vero genio, creare roba interessante E credibile).

    Come una civiltà di pluricentenari barbuti con un feticismo per la pietra probabilmente non si svilupperebbe a mo' di clan scozzesi, eppure è lo standard per i nani del fantasy classico.

     

     

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    20 ore fa, Pippomaster92 ha scritto:

    Comunque non solo si possono addomesticare le iene, ma queste possono benissimo vivere in un clima mite

    Anni fa vidi una iena al guinzaglio. Ero a Sankt Moritz 1822m sul livello del mare, e "l'animaletto" era sceso da una macchina con targa svizzera.

    mod quark on

    Le iene sono diffuse in tutta l'africa (ad eccezione di Sudan e Congo)ma si trovano anche nella penisola arabica. Inoltre in passato un'altra forma di iena, la iena-cane colonizzo di fatto tutto il globo arrivando anche nel nord America. Sono stati inoltre trovati resti di iene in Siberia.

    Purtroppo anche gli stessi documentari danno spesso una visione errata di alcuni animali. Esempio i leoni. Tutti sanno che nei leoni, i maschi non fanno nulla, cacciano solo le femmine e attaccano principalmente le gazzelle. Sì... questo succede solo in un clan di leoni del Serengheti (parco kruger se non ricordo male), e caso vuole che sia anche il clan su cui si basa circa il 99% dei documentari. Nel resto dell'Africa a cacciare sono anche i maschi, in quanto sono gli unici che hanno la forza di abbattere gnu, ippopotami, bufali e  giovani elefanti. D'altronde quanti sono convinti che i lemming si suicidino? E' un falso creato dalla Disney per un suo documentario.

    mod quark off

    Modificato da Albedo
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    Ho sempre amato discutere di nerdate accademiche e sono della fazione che non sopporta il "ma nel mondo reale non ci sono i Draghi" come scusa per ovviare alle richieste di verosimiglianza parlando di un libro o una ambientazione. Credo anzi che in un fantasy ci debba essere più attenzione alla verosimiglianza piuttosto che in altri generi, non meno: la sospensione dell'incredulità è già in difficoltà ad accettare l'ipotesi fantastica. Detto questo, c'è un bilanciamento tra favorire la sospensione dell'incredulità e l'eccesso di spiegazione di ogni passaggio che sfocia nel noioso. Io scrittore devo fare attenzione a non mettere troppo alla prova la tua sospensione dell'incredulità, tu lettore però devi fare uno sforzo per applicarla quella sospensione! Devi cercare di intendere ogni paragrafo nella luce più ragionevole possibile, e non il viceversa. L'alternativa è che per ogni paragrafo ti devo spiegare i dettagli filogenetici degli animali discussi e la loro morfologia, non usare nomi comuni, eliminare ogni punto di riferimento e ricostruire da zero.

    In un mondo fantasy non c'è motivo per cui esistano i cavalli esattamente uguali ai nostri, le mucche esattamente uguali alle nostre, etc etc. Il percorso evolutivo è ovviamente frutto del caso, e se anche rifacessi partire l'universo da capo le probabilità di ottenere gli stessi cavalli è zero. Figuriamoci in un mondo con tantissime condizioni iniziali diverse, la magia, e le creature magiche che occupano varie nicchie ecologiche! Ci sono varie spiegazioni per questo fenomeno comune nel fantasy, ma la spiegazione più ovvia del perché ci siano i cavalli è lasciare punti di riferimento al lettore. Se dico "cavallo" chi legge capisce al volo, senza dover descrivere l'animale: posso evitare lunghe e noiose descrizioni. Se Goblinpunch dice che ci sono le iene in un clima leggermente diverso dalla savana, non ho particolari problemi ad accettare una razza di iena adattata al freddo (come effettivamente sono esistite nella storia evolutiva, come sono esistite tigri e elefanti adattati al freddo: a volte biologicamente razze della stessa specie, a volte specie diverse; a volte usando lo stesso termine, a volte usando un termine diverso).

    Trovo che l'estremo opposto della accettazione di ogni cavolata nel fantasy "perché è fantasy" sia proprio il non considerare che determinate relazioni che noi osserviamo nel mondo reale siano contingenti e non necessarie. Il concetto di "schiavo" o di "iena"  includono oggetti abbastanza diversi da poter giustificare situazioni variopinte. Goblinpunch è sicuramente su un estremo più vicino al brainstorming che ad uno sforzo di giustificazione ecologica, ma non mi sembra tra i casi peggiori di illogicità se si vuole approcciare con un atteggiamento positivo. Considerando la grana grossa con cui dipinge la scena, e il suo esplicito tentativo di sovversione di ogni cosa che lui trovi contingente, lo trovo sorprendentemente ragionevole rispetto alla media di ambientazioni fantasy per GdR.

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    18 ore fa, bobon123 ha scritto:

    Trovo che l'estremo opposto della accettazione di ogni cavolata nel fantasy "perché è fantasy" sia proprio il non considerare che determinate relazioni che noi osserviamo nel mondo reale siano contingenti e non necessarie.

    Hai mai letto (l'ormai defunto) blog gamberi Fantasy? L'autrice -Gamberetta- ti farebbe un applauso.

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    Il 15/10/2021 alle 09:53, Albedo ha scritto:

    (l'ormai defunto) blog gamberi Fantasy? L'autrice -Gamberetta- 

     

    Marta adesso è all'ospedale Niguarda e aiuta persone dopo psychic breakdown (sicuramente meno di quando faceva leggere insulti spassosi)

    Prima di tutto quello che scriveva verebbe completamente bannato e considerato, boh, fascista o roba del genere, qua dentro. Risparmiamoci le cavolate sul contesto. 

    Marta era allucinantemente ignorante su tutto meno che sui manuali da mestieranti di stilistica in prosa, tanto che la maggior parte parametri della sua matrice di giudizio, per esempio sull'originalità di un concept, facevano una tenerezza infinita. Metà delle sue critiche erano appicazioni di quella scuola - il suo idolo era Mark Twain -... vaglielo a dire a García Márquez (prosa poetica) Musil (prosa-saggio), etc. di non usare aggettivi o di mostrare, non descrivere. L'altra metà erano applicazioni del suo palesissimo cervello da quant (pesante; era appassionata di scacchi e di programmazione; teneva a mente un casino di elementi - tutti inutili -  che gli facevano smontare passaggi narrativi o di realisticità quando faceva la verosimilista, etc.) che gli bloccava qualsiasi possibilità di intepretazione non letterale, logica e lineare di passaggi sintattici, terminologici, associativi etc. che nessuna persona normale avrebbe difficoltà a capire e la rendeva ottusa, cioè stùpida. Due cose completamente irrilevanti. 

    La verità è che quello non è né un sito di critica, né di divulgazione di tecniche letterarie. Ma c'è una cosa in cui era veramente brillante: quello è un sito comico, e Gamberetta era una insult comedian geniale.

     

    @Severance... è troppo lungo quello che ti volevo scrivere, compreso un piccolo modellino "elastico", a caricamento e scaricamento, dei dark triadist, e compreso il consiglio di legarti a qualche teoria e che il tipo di critica più ambiziosa è quella revisionista, non quella genealogica o verosimilista.  

    Ti scrivo in mezza frase solo la cosa a maggior valore aggiunto: sulla verosomiglianza, guarda che questo Goblin Punch ha cercato di creare una congiuntura verosimile per il successo di un impero bellicoso. Il legalismo (Qin, gli Umayyad, i Romani, etc.) è realistico, la mobilità sociale è un altro fattore realistico di successo sociale, quella cosa che non avevi proprio capito sul fatto che uno mantiene il suo lavoro sembra una teoria sua, etc. Visto fare raramente tentativi di verosimiglianza nella congiuntura geopolitica, sociale ed economica. Giusto per dirne bene arbitrariamente, eh. 

    Forse la cosa peggiore di come scrive è che si vede troppo che legge in serendipità discipline variegate o curiosità e ce le butta dentro. Non ho capito da cosa ma si vede troppo, e se ne sono accorti tutti. 

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    Il 14/10/2021 alle 15:20, bobon123 ha scritto:

    Trovo che l'estremo opposto della accettazione di ogni cavolata nel fantasy "perché è fantasy" sia proprio il non considerare che determinate relazioni che noi osserviamo nel mondo reale siano contingenti e non necessarie

    Questa affermazione, benché logicamente plausibile, siamo sicuri sia vera? Mi spiego: l'Universo avrebbe davvero potuto produrre una Terra diversa da quella che osserviamo oggi? Oppure ciclicamente lo stesso scenario si ripresenta infinite volte? Quello che voglio dire è: la contingenza è reale e insita nell'universo, oppure è solo emergente e frutto della nostra ignoranza sul moto delle (pressoché) infinite particelle che compongono l'Universo? 

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    2 hours ago, Le Fantome said:

    Questa affermazione, benché logicamente plausibile, siamo sicuri sia vera? Mi spiego: l'Universo avrebbe davvero potuto produrre una Terra diversa da quella che osserviamo oggi? Oppure ciclicamente lo stesso scenario si ripresenta infinite volte? Quello che voglio dire è: la contingenza è reale e insita nell'universo, oppure è solo emergente e frutto della nostra ignoranza sul moto delle (pressoché) infinite particelle che compongono l'Universo? 

    Si va molto OT, ed è ovviamente ininfluente per la creazione di un mondo fantasy dove le condizioni iniziali sono completamente diverse: è difficile sovrastimare la differenza evolutiva che farebbe l'esistenza della magia.

    Solo brevemente, perché da nerd e da fisico teorico è difficile non rispondere (ma non rispondo ulteriormente! In caso apriamo un thread apposito nella sezione corretta) secondo i modelli fisici attuali è contingente. Ovviamente la chiave del discorso è nella precisazione "secondo i modelli fisici attuali". È chiaro che non possiamo escludere che il nostro universo sia in realtà una simulazione che gira su una macchina con eventi pseudorandomici a seed iniziale fissato. O che tutto faccia parte del disegno Divino, o del Destino, e gli eventi casuali diversi ridarebbero comunque vita ai cavalli. Possiamo escludere però l'ipotesi che il fatto che lo crediamo contingente sia frutto della nostra ignoranza sulle condizioni iniziali di tutte le particelle, che era la domanda.

    Modificato da bobon123
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    15 minuti fa, bobon123 ha scritto:

    Si va molto OT, ed è ovviamente ininfluente per la creazione di un mondo fantasy dove le condizioni iniziali sono completamente diverse: è difficile sovrastimare la differenza evolutiva che farebbe l'esistenza della magia.

    Solo brevemente, perché da nerd e da fisico teorico è difficile non rispondere (ma non rispondo ulteriormente! In caso apriamo un thread apposito nella sezione corretta😞 secondo i modelli fisici attuali è contingente. Ovviamente la chiave del discorso è nella precisazione "secondo i modelli fisici attuali". È chiaro che non possiamo escludere che il nostro universo sia in realtà una simulazione che gira su una macchina con eventi pseudorandomici a seed iniziale fissato. O che tutto faccia parte del disegno Divino, o del Destino, e gli eventi casuali diversi ridarebbero comunque vita ai cavalli. Possiamo escludere però l'ipotesi che il fatto che lo crediamo contingente sia frutto della nostra ignoranza sulle condizioni iniziali di tutte le particelle, che era la domanda.

    Ti ringrazio per la risposta, anche se la mia domanda non partiva dal presupposto che vi fosse un qualche essere Divino o che fossimo tutti frutto di una simulazione cosmica. Era più che altro un dubbio che nasceva dal fatto che so che esistono interpretazioni della meccanica quantica che sono rigorosamente deterministiche; oltre al fatto che la fisica è comunque un insieme di metodi che abbiamo sviluppato per studiare l'Universo, non l'Universo in quanto tale (vi è quindi "uno scarto" fra i nostri modelli e la realtà, ma quanto sia marcato non è facile stabilirlo e, non essendo un fisico, non mi azzardo certo io a tracciare la linea di demarcazione). 

    Comunque, tornando in tema col topic, ovviamente l'esistenza della magia, razionalmente parlando, produrrebbe un universo drasticamente diverso.

    Anche perché la magia, da un punto di vista "scientifico", può essere interpretata come un insieme di fenomeni fisici nuovi, bizzarri, che nella realtà non esistono.

    In soldoni, è ovvio aspettarsi che un universo con leggi fisiche diverse produca una Terra profondamente diversa con caratteristiche estremamente diverse. Quanto diverse? Penso che ognuno dovrebbe sbizzarrirsi. Però è curiosa l'onnipresenza degli essere umani :'D

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    37 minuti fa, Le Fantome ha scritto:

    In soldoni, è ovvio aspettarsi che un universo con leggi fisiche diverse produca una Terra profondamente diversa con caratteristiche estremamente diverse. Quanto diverse? Penso che ognuno dovrebbe sbizzarrirsi. Però è curiosa l'onnipresenza degli essere umani :'D

    Caratteristiche diverse creano l'ambiente in cui poi sorge la vita e pongono problemi e ostacoli a cui le forme di vita devono far fronte. E' naturale pensare che a problemi diversi si sviluppino risposte diverse, in un certo senso potrebbe essere considerato come l'opposto della convergenza evolutiva: pesci, rettili e mammiferi hanno affrontato il "problema" vivere in mare, gli ultimi due, provenendo da mondi diversi da quello marino hanno dato una risposta straordinariamente simile: l'ittiosauro e il delfino. Per cui sì risposte diverse, ma molto simili se le problematiche sono simili.

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    5 minutes ago, Le Fantome said:

    Era più che altro un dubbio che nasceva dal fatto che so che esistono interpretazioni della meccanica quantica che sono rigorosamente deterministiche;

    Rendi molto difficile rimanere sulla mia posizione di non rispondere ulteriormente, ma tengo botta!

    5 minutes ago, Le Fantome said:

    In soldoni, è ovvio aspettarsi che un universo con leggi fisiche diverse produca una Terra profondamente diversa con caratteristiche estremamente diverse. Quanto diverse? Penso che ognuno dovrebbe sbizzarrirsi. Però è curiosa l'onnipresenza degli essere umani :'D

    Esatto. Ma appunto è un caso di comodo e non di razionale: dire "umano" è utile, dire "cavallo" è utile, dire "iena" è utile. Ci sono ambientazioni senza umani "standard", in cui ci sono solo diversi semiumani, ma sono sempre definiti a partire dagli umani: gli elfi sono umani con le orecchie a punta che vivono molto, i nani sono umani bassi e tozzi, etc etc. Perché permette a chi legge di immedesimarsi, non perché gli umani siano necessari. È difficile per noi immaginarci qualcosa che non sia definito a partire dall'umano. È difficile scrivere storie che non abbiano concetti come figlio, madre, re, patria, e siano allo stesso tempo avvincenti per il lettore (che, di solito, è umano 🙂 ).

    Se, come nell'esempio di @Albedo, nel mio mare ci sono creature adattate in modo simile ai delfini, che a tutti gli effetti nella ambientazione si comportano in modo simile ai delfini ma sono di colore rosso, anche se non sono tecnicamente conspecifici con i delfini li chiamo delfini rossi e non invento un termine nuovo: 1) risparmio una pagina a descrivere un animale simile a sufficienza al delfino per tutto tranne il fatto che sia rosso, che il lettore alla fine interpreterà comunque solo come "ah, il delfino rosso", 2) non obbligo il lettore a ricordarsi un termine nuovo che tanto non aggiunge nulla, e 3) posso usare immediatamente tutte le immagini mentali che il delfino crea nel lettore, senza doverle ricreare da zero per la mia nuova creatura.

    Goblinpunch usa molto questa cosa per spingerla al massimo. Posso avere una ambientazione stile Goblinpunch in cui i delfini fanno le uova, e io posso obbiettare che non possano essere allora delfini. Ma l'autore poteva descriverli ugualmente come ittiosauri con il collo tozzo. Quale tra due prodotti del mondo reale si sceglie per descrivere in modo sommario quello che non è comunque né l'uno né l'altro non è importante.

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    52 minuti fa, bobon123 ha scritto:

    È difficile per noi immaginarci qualcosa che non sia definito a partire dall'umano. È difficile scrivere storie che non abbiano concetti come figlio, madre, re, patria, e siano allo stesso tempo avvincenti per il lettore

    Infatti. Tempo fa su questo sito apparve un articolo di un gdr dove la "razza" giocante derivava dai ragni, scrissi un commento agli autori in cui facevo notare che di "ragno" avevano ben poco essendo più simili agli uomini che agli aracnidi. La loro risposta fu "è vero, ma così il giocatore riesce ad immedesimarsi più facilmente che non con una razza con 8 zampe e 8 occhi"

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