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Addio Claudio


Chiavix

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Salve a tutti io mi sono iscritto appena un quarto d' ora fà, preso dalla ricerca costante di conoscere disegnatori per i miei gruppi d' illustratori, avrei voluto persino postare qualke mia tavola.. Quando all' occhio mi è saltato fuori questo topic.. Vorrei, per quanto estraneo e anke molto giovane, esporre a tutti il mio dispiacere sull' accaduto; ho testato sulla mia pelle la perdita di tutte le persone a me più care; mi dispiace davvero molto Claudio, forse avremmo potuto condividere molto insieme oltre alla passione dell' illustrare... Anke se mai conosciuti, il fatto ke sei stato strappato alla vita in così giovane età non può ke arrecare danno persino al mio interno visto ke si accomuna molto ad una vicenda ke da poco ho vissuto...Le mie più sincere condolianze a tutti i tuoi cari... ciao e ke il tuo viaggio possa essere piacevole... Gabriel

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Alle 2 ho spento il pc dopo una nottata in chat dove,con una tenerezza che ha dell'incredibile,ci consolavamo a vicenda...commoventi silenzi si mischiavano a dolci parole di conforto,mai una chat è stata così toccante,le distanze sparivano e ci si poteva quasi toccare...

Il meraviglioso ricordo di Gid ha unito tante anime in un legame difficile da spezzare...

Ma dopo aver spento,guardavo il buio,con gli occhi gonfi...

Stamattina avevo un colloquio...è stato brutto...la testa vuota,la faccia spenta...ho cercato di non pensarci...ma era difficile...ho dovuto sorridere...dio mio...

E' tutto così...senza senso...

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L'unica cosa che accenna a farmi sorridere è il pensiero che, facendolo, io possa in qualche modo rispondere ai suoi infiniti sorrisi, immancabili...che in qualche modo lui sia con me quando lo faccio...

Scusate, continuo a scrivere in questo topic, penso per sentirlo ancora vicino, sentire ancora le risate sulla pubblicità della "pompa per gonfiare i palloni" ..

...e e so che sarà sempre così..

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mio dio....

non ci credevo proprio mentre leggevo...

non ho avuto la possibilità di conoscerlo a fondo, ma sicuramente era il migliore tra tutti noi...

non ho mai avuto la possibilità di conoscerlo, ma quel poco che mi ha dato me lo terrò caro, perchè ancora più importante...

spero che il viaggio verso la tua ultima avventura sia fantastico come le belle cose che ci regalavi...

Danyel

:thumbsup: sei sempre il migliore :thumbsup:

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Sono andato a "dormire" dopo essere rimasto in chat il più possibile, ma non ci sono riuscito granchè. Continuavo a ripensare ai bei momenti passati insieme, alle cose dette, al primo incontro allo stand DL. Non so se alla fine mi sono addormentato o ho semplicemente perso i sensi, la testa mi scoppiava da ore.

Oggi non è stato un bel risveglio, ma ogni tanto riesco a sorridere. Lo faccio ogni volta che rivedo il video in piscina e ti sento dire "aspetta! ho l'acqua nelle orecchie!", ogni volta che ripenso a qualche boiata sparata tra noi e le risate che ne seguivano, ogni volta che riguardo una foto e vedo i quadri di Lucca, la tua pizza al plutonio e d20, i Cungiraduni.

Ogni volta sorrido, e forse, come dice Kyran, è un modo per rispondere ai tuoi, di sorrisi. Quelli che non mancavano mai.

A presto, Claudio.

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Ho lasciato sedimentare un po’ l’accaduto. Troppo poco, oppure troppo. Non lo so ancora: è come se questi ultimi giorni si dividessero in due, da una parte il sogno e dall’altra l’incubo. Da una parte i bei giorni passati assieme e dall’altra l’incubo di ciò che è avvenuto sulla via del ritorno.

Su questo ha pienamente ragione Pharn, che ieri sul treno, lo sguardo fisso e triste, commentava con me: “Siamo partiti in tre e torniamo in due”.

Ed io lo sguardo ce l’avevo sul sedile vuoto davanti a me, partendo da Forlì, il sedile dove avrebbe dovuto esserci Claudio, chissà magari a commentare che bisognava prepararsi per Lucca, perché accidenti bisognava che lo Stand della DL ci fosse quest’anno a Lucca.

Lo conoscevo da 16 anni, mi pare dal secondo anno delle superiori (che erroneamente sul giornale hanno definito Istituto d’Arte, mentre invece era il Liceo Scientifico Marinelli). Non mi ricordo più molto di quegli anni, ma sono sicuro che fossimo diventati amici quasi subito, spontaneamente. E proprio in quegli anni arrivava in classe e mostrava i disegni dei Cavalieri dello Zodiaco (il suo cartone animato preferito) colorati a pastello e pennarello, che davano l’effetto della carta patinata e ci lasciavano esterrefatti. Già allora, tra noi suoi amici sapevamo che avrebbe sfondato come disegnatore. Perché Claudio che cos’altro avrebbe potuto fare nella vita se non quello? Era il suo futuro ed il suo talento.

Il mio ultimo anno delle superiori (Claudio era rimasto indietro un anno, ma pur non essendo più in classe insieme, restammo amici) ci trovammo insieme redattori del giornale d’istituto.

Lui era IL disegnatore, mentre io cominciavo a scrivere i primi racconti. Fu lui ad illustrare il mio primo racconto e lo fece a modo suo, lasciandomi basito per come aveva saputo cogliere in una sola semplice immagine tutto quello che avevo voluto descrivere.

Fu merito suo se quell’anno il giornalino divenne un gruppo: contro la censura della Preside, contro il disinteresse latente, contro un’unica uscita in un anno. L’anno dopo (il suo ultimo anno delle superiori) rimase da solo a fare il redattore del giornalino, ma seppe fare anche di meglio (quattro o cinque uscite in un solo anno). Aveva idee vincenti, poco da dire.

Più o meno in quegli anni con Claudio frequentai il primo party di GdR (Advanced D&D) e da allora continuammo a giocare a fasi alterne. Durante l’università litigai con lui pesantemente, al limite del rompere l’amicizia. Quando cercai di riallacciare i rapporti e di sanare una rottura pesante la sua risposta fu, in concetto, che gli occorreva del tempo per perdonare certi sgarbi fatti. Il suo carattere era opposto al mio e spesso ci si trovava su fronti opposti, in aperto scontro.

Anni dopo quel litigio venne dimenticato, o messo da parte. Non so. So soltanto che mi trovai con lui ad avere nuovamente un rapporto di amicizia. Nonostante l’università, impegni spesso diversi ed altro era uno dei pochi amici con i quali erano tali e tanti gli anni condivisi che si faceva gruppo e si usciva il sabato sera. Negli anni la sua passione per il disegno si era associata al Gioco di Ruolo. Fu lui a parlarmi di questo forum, fu grazie alla sua passione che mi feci prendere anch’io in questo vortice. Ed imparai con il tempo il significato di certe cose. Le idee erano contrapposte magari a volte, ma i concetti erano condivisi. E così, a volte Claudio mi diceva che si stupiva di come molte nostre comune amicizie fossero scomparse, mentre noi continuavamo a sentirci in forum.

Con gli anni il suo talento era cresciuto sempre più. Ma lui non era sicuro. Si scandalizzò due anni fa a Lucca di disegnatori che vendevano sgorbietti a 200 euro, dicendomi che non sarebbe mai stato in grado di vendere i propri disegni. Aveva un talento incommensurabile ma non era mai convinto di essere all’altezza, quando chiunque sarebbe rimasto impressionato e sbalordito dalle sue opere.

La settimana scorsa , il sabato sera prima del raduno, mi telefonò due volte. Due chiamate perse. Voleva parlarmi della mattina della partenza per mettersi d’accordo.

Lo richiamai e gli “imposi” di uscire con gli altri a bere qualcosa; dicendogli semplicemente “ti vengo a prendere che andiamo a bere qualcosa con gli altri.” Lo sentii dire poi che lo avevo trascinato fuori casa. E sorrisi per questo dentro di me. Era il suo modo per dire che era contento di essere uscito e di aver passato la serata assieme con la compagnia di amici.

Quando lo lasciai davanti a casa mi disse che avrebbe fatto fatica a dormire prima di partire per il Cungi. Ed io non stentai a prenderlo in parola.

In treno, durante il tragitto per Bologna, mi descriveva parte del suo grande progetto, la sua ambientazione, Esilio. Ed era capace di appassionare per ciò che descriveva in quanto ci metteva il cuore in quelle cose. Più o meno il cuore lo metteva in tutto ciò che faceva con risultati evidenti e con un’umiltà paradossale.

Ieri sera, dopo aver lasciato Pharn in stazione ad aspettarmi mentre prendevo la macchina, salgo nell’abitacolo ed accendo il motore. Parte la canzone di un album degli U2: “One Tree Hill” ed allora ho capito che da questo momento in poi non riuscirò più a sentirla senza pensare che la casualità degli eventi l’abbia associata al suo ultimo viaggio. Quello dal quale lui non è più tornato.

Ora, dopo un simile ritorno, pregherei soltanto una cosa, se c’è un Dio che ascolta lassù (e personalmente lo credo), vorrei che quando verrà il mio giorno, indipendentemente dalla mia destinazione mi sia dato di vederlo un’ultima volta. Lassù, sulla sua nuvoletta e contornato da cartelle piene zeppe di disegni potrebbe dirmi: “Sai ho finito Esilio alla fine, c’era una cosa che non mi tornava, ma l’ho risolta.”- e giù con un discorso infinito sulle Lune, sulle razze, sugli dei... sulle rovine delle città fantastiche. Ed allora mi rimarranno due possibilità: o scoppierò a piangere come ora (scusate ma non posso evitare di scriverlo perché per me scrivere è sempre stato un modo di sfogarmi), oppure gli allungherò un plico di fogli scritti e gli dirò io: “Hai tempo di leggere questo, ora? Mi avevi promesso di illustrarmi la copertina.”. Forse anche in questo caso non tratterrò le lacrime, ma almeno sarà un pianto liberatorio perché saprò che dopotutto non ha sofferto.

Ps. Scusatemi se ho centrato il post sul rapporto che avevo con lui. Ho cercato di non essere irrimediabilmente vanesio, ma forse senza riuscirci.

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Le parole in questi casi sono inutili.

Le uniche da spendere forse sono per assicurarti riguardo i versi della canzone, quella speranza, forse quel timore che avevi che nessuno si ricordasse di te.

Beh Gid la realtà è che ognuno di noi si porterà dentro un ricordo di te e tre colonne sul messaggero stanno a significarti anche che forse non solo noi..

A me piace pensare che in realtà da lassù tu possa avere una visuale migliore, una perfetta panoramica per incantarci ancor di più con la tua arte.

Ciao Gid.

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Strike grazie di cuore

anche e soprattutto per il sostegno che mi hai dato quando avrei dovuto essere io a sostenere te, grazie per l'abbraccio che mi hai dato davanti al pronto soccorso, grazie veramente scusa ma non trovo parole migliori ma per qualsiasi cosa sono a tua disposizione

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