Vai al contenuto

Mr. Ais Ti


Shar

Messaggio consigliato

E' sempre un piacere leggere i tuoi racconti, ben scritti, sia da un punto di vista linguistico che di costruzione della trama.

Inoltre si vede che il tuo stile è già ben formato, che non saltelli da una tipologia di racconto all'altra nel tentativo di trovarlo (e ogni riferimento è puramente casuale! :mrgreen:).

Ti ringrazio: non ti sei limitata a dirmi "Wow che bello...", ma hai argomentato.

Questa è un genere di critica che mi piace, lontano da quel sentore di "Siamo tutti bravi" di cui ti accennavo...

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...

  • 2 mesi dopo...

Alle soglie del 2008, ho deciso di dare il via a un nuovo progetto...

Per ora ci trovate soltanto un'introduzione piuttosto barcollante, ma conto di iniziare presto...

http://lospacciastorie.blogspot.com/

;-)

Scusate il doppiopostoppio, ma a breve arriverà la terza parte del primo racconto sul nuovo blog.

Come sempre, se voleste passare e dare una letta mi farebbe piacere... Specie se seguissero critiche cocenti. ;-)

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 4 settimane dopo...

Finalmente ho finito questo racconto. Riportarlo qui mi richiederebbe un cinque minuti di minima re-impaginazione, onde rimediare ai problemi intrinsechi del copia-incolla (corsivo dove serve, "a capo" quando è il caso...).

Per ora segnalo che potete trovarlo qui, e che come al solito gradirei molto critiche anche pesantissime.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 anni dopo...

Uei veccio, carino anche questo: leggero, sottile, e tre o quattro immagini di quelle giuste.... Sempre un piacere.... Senti, non è che potresti postare anche quello sulla fine del liceo, che non mi funzia più la pagina? Appropinquandomici anch'io, mi piacerebbe vedere cosa suscita.

cia

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 7 mesi dopo...

Scusate il post doppio. A seguito della pubblicazione su un altro sito, mi sembra fattibile postare anche qui come preannunciato.

Con questa cosa (per la verità non troppo convincente, mi pare) sono arrivato secondo al premio nazionale di Poesia Fulvio Nuvolone (Sezione Giovani).

Gradirei critiche costruttive e distruttive, anzi nel caso a qualcuno facesse piacere una discussione sarei molto contento: da sempre come alcuni di voi sapranno sono molto titubante sui complimenti di chi mi conosce di persona, perché temo l'effetto indulgenza.

Purtroppo la pubblicazione online non favorisce il layout, sorry.

Matrioska

(Tre viste della stessa lignea sposa)

S'alza la nebbia

da questa tazza scura.

Foglie sul fondo.

Scruto e mi specchio, leggero m'appaio

in una finestra chiusa:

frecce a rilento contro il cielo rosso

fuggono alla rinfusa.

Vorrei seguirle, vorrei ma non posso

volgere il volto al suolo

staccando le suole, spiccando il volo

anch'io in quel ciel vermiglio.

Dentro al mio petto un'ansia s'è schiusa

ch'eliminar non voglio.

Come una tigre in gabbia rinchiusa,

lento, gira il cucchiaio.

Vento di sale,

s'avanza nel mattino.

Scia di delfini.

Corre la nave, gridano i gabbiani,

sputa l'Egeo che sbuffa,

scivolan via scogliere ed altopiani.

Nei nostri cuori resta

delle campane il suono che si tuffa

dai campanili in festa.

Viaggia la nave, cantano i gabbiani,

noi si scavalca l'onda,

sempre più forte finché sia domani,

finché si perda il senso

della misura in ciò che ci circonda,

questo catino immenso.

È sola nel buio

la foglia che non cade.

Il nulla attorno.

Viaggio con lento ma costante moto,

volo ben oltre il cielo

per sollevare anche questo velo

da ciò ch'è ancora ignoto.

È immensa la pianura delle stelle,

attorno tutto tace,

eppure ancor adesso non ha pace

la spinta mia ribelle.

Viaggio su viaggio, viaggio di mia sponte

sempre più in là il confine

dell'ambizione mia che non ha fine:

toccare l'Orizzonte.

Tu Uomo, cui il vagabondar s'addice,

di questo ed altri mondi dio infelice,

mai t'arrestar, e svela senza posa

ciò che la bambola ti cela silenziosa.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Aspetto la prossima settimana per sapere il piazzamento definitivo nel concorso del Laboratorio Gutenberg per racconti brevi, del quale sono stato ammesso alla fase finale. Una volta saputi i risultati (sui quali non nutro grosse speranze, in verità si tratta di un racconto molto buttato lì) se il racconto dovesse essere reso pubblico dagli organizzatori lo posterò anche qui.

Nel frattempo, da un vecchissimo folder quasi perduto nei meandri del tempo, ho ripescato una cosa molto piccola che mi ero dimenticato. A dirla tutta, ho ripescato diverse cose, ma per ora posto questa.

Si tratta di un esperimento, un racconto "sms" con cui avrei dovuto partecipare a un concorso una volta ma poi mi pare di aver desistito. L'idea è estremizzare la sintesi contenendo (suggerendo) una storia in circa 160 caratteri. Qui sforo leggermente (contando il titolo sforo molto) ma rileggerla mi ha fatto ricordare esattamente il perché l'avessi scritta e quindi la incollo qui:

Bucolica

Camilla si sdraiò all'ombra del ciliegio, nelle cuffie un vecchio pezzo dei Blue Öyster Cult. Attorno, l'Apocalisse sferzava anime: ora avrebbe potuto leggere in pace.

Link al commento
Condividi su altri siti

Attorno, l'Apocalisse sferzava anime: ora avrebbe potuto leggere in pace.

Posso chiedere la parafrasi o è una di quelle immagini lampo che creano effetti di straniamento costringendo il lettore a rileggere il componimento convinto di aver tralasciato qualcosa?

è un'effetto strano, che ho apprezzato molto, ma ora sono curioso.

Link al commento
Condividi su altri siti

Non saprei... mi ci sono avvicinato con l'attitudine di un perfetto estraneo, accettando ciò che succedeva come dato di fatto, immutabile ed impenetrabile. Qualcosa di simile a Walter Moers, se lo conosci. Scrittore bizzarro assai.

Detto questo, ovviamente il lettore non sa chi, cosa, o chissà quale altro avverbio è 'Apocalisse'. Lo 'sferzare anime' mi suggerisce immagini strane e poco attinenti ad 'ombre di ciliegi': parlo soprattutto di 'Dante's Inferno', per capirci. in alternativa, può anche darsi che stia avvenendo l'armageddon, ipotesi nella quale il placido adagiarsi di Camilla acquisisce un ombroso senso...

Se volevi spiazzare i lettori, ci sei riuscito :mrgreen:

Link al commento
Condividi su altri siti

Ti dirò, io tendo di solito a buttare il sasso e nascondere la mano, ovvero mi capita spesso che se faccio leggere qualcosa a qualcuno questo mi chieda "Ma c'è un seguito?" o "Ma alla fine perché così e non colì?". Questo mi fa molto piacere, perché mi piace innanzitutto che chi legge sia libero di fantasticare per conto suo, e secondariamente (o meglio, in alcuni casi) perché si tratta di varie storie ambientate nello stesso "mondo", quindi sono contento che si avverta la necessità di avere spiegazioni.

Questo minuscolo raccontino appartiene al primo gruppo, quello dei "leggili se ti va e poi immaginati da solo quello che non ti mostro io". ;-)

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 4 settimane dopo...

Uppo la discussione perché ho appreso stasera di figurare nell'antologia composta dai testi dei finalisti di un concorso di cui onestamente avevo dimenticato l'esistenza (visto che non mi era mai giunta conferma dell'ammissibilità della poesia in questione).

Già che il pdf della raccolta si trova qui pubblico anche su D'L il mio piccolo componimento, pensato più o meno come una "lode"/raffigurazione del sesso clandestino.

Agave

Ach, alles ereignet sich einmal nur,

aber einmal muß alles geschehen

(Michael Ende)

La notte stringe in bocca un'illusione

che il mattino con violenza strapperà,

come un foglio di quel povero giornale

abbandonato sull'orlo del sofà.

La pioggia contro il vetro sta a guardare,

fuori tutti fanno a meno di noi.

Tu sorridi e sai che il senso di un errore

è il rifiuto di un rimpianto che non vuoi.

Mi costringo ad inghiottire una folata

di promesse che non posso mantenere,

non mi scordo che è stupenda la tua vita

con un altro, che non dovrà sapere.

Questa notte è solo il giro di una danza,

la Ragione ci dividerà al mattino:

tu e i tuoi dubbi rimarrete in questa stanza,

io da solo mi rimetterò in cammino.

Col respiro ti catturo avidamente,

la vaniglia veglia in forma di vapore

sul tuo corpo, che mi imprimo nella mente

indugiando, sfiorandone il candore.

Ticchettando fugge il breve paradosso,

fragilissimo mantello di momenti

che giocando ci siam cuciti addosso,

rassegnandoci ad essere sospinti

da una brezza così forte e così lieve.

Questa nostra unica notte è così breve...

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...