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TdG - La maledizione di Sar Ubhar


Pippomaster92

Messaggio consigliato


Shihab e-Ravaan

L'alfhir non si sbottona troppo, ancora una volta evitando di soddisfare la mia curiosità accademica sul suo popolo. E io, invece, mi occupo di gestire gli affari del casato. Tracciare nuove rotte carovaniere, calcolare gli introiti, aggiornare i libri contabili... Credo abbiate intuito. Rispondo alla domanda di Jalrai, evitando di parlare del mio reale (e noioso) compito. 

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Esaa è un buon padrone di casa e vi lascia chiacchierare e mangiare in tranquillità, praticamente sparendo dalla vista e restando in silenzio. 
Ma il tempo passa e non siete ancora arrivati al punto di condividere proprio tutto quello che sapete con gli altri. E così la discussione comincia a languire e farsi vaga. È a questo punto che l'uomo torna a parlare "Sono davvero lieto che siate riusciti a trovare un accordo. Credo però che ora i nobili e-Ravaan debbano riferire di questo incontro con i loro altri parenti. Forse è il caso di organizzare meglio questa vostra spedizione? Personalmente ho degli amici che sarebbero molto lieti di aiutarvi a raggiungere la vostra destinazione. Quale che sia"

DM

Spoiler

Se non avete altre cose da dirvi manderei alla scena successiva, ovvero l'organizzazione del viaggio verso ovest. 

 

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Ivellos, elfo ranger

Finalmente...

Penso quando torna Esaa e parla di organizzare la spedizione.

"Certamente..."

Dico distrattamente, ansioso di terminare questi lunghissimi convenevoli dove la formulazione sbagliata di un saluto o altro è sempre dietro l'angolo.

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Shihab e-Ravaan

La chiacchierata con gli ospiti è decisamente piacevole, nonostante non fosse partita sotto ai migliori auspici. Ma il dovere ci reclama: Esaa ci interrompe, ricordandoci di avvisare il casato. Hai perfettamente ragione, Esaa. Torneremo a fare rapporto e vi porteremo le notizie che avremo raccolto, come promesso. Dico ai due stranieri, alzandomi e congedandomi con una riverenza. 

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14 donoe, 2498 dell'Endag

Vi separate con l'intento di incontrarvi a breve per organizzare meglio la spedizione. Ma le cose si muovono rapidamente nel palazzo degli e-Ravaan, con le prove per un grandioso matrimonio in atto, e tanti parenti in visita. 
I due stranieri vengono invitati il 13 ad alloggiare in una delle dependance del palazzo, come segno di generosa ospitalità. E mentre questo permette loro di riposarsi per la prima volta da mesi... ecco, è chiaro che la matrona della casa intende al contempo tenerseli vicini mentre il casato è impegnato in altre attività. 

Passa però un solo giorno di ozio, perché già il 14 la donna riunisce tutti in una stanza in cima ad una delle larghe torri del palazzo: qui una grande finestra aperta su un balcone offre una vista meravigliosa sulla città. E vi eleva al di sopra dei rumori della casa e delle strade. 
La donna si presenta come Adela e-Rawat. Una persona molto formale, che veste con eleganza ma senza sprechi. Chi non la conosce indovina subito che si tratta di una donna dal carattere forte, nonché di un capo efficiente e capace. Arriva subito al punto "Altri casati vi avrebbero scacciato, ostacolato o peggio eliminato. Ma immagino abbiate già intuito che gli e-Ravaan agiscono in modo diverso. Noi puntiamo al raggiungimento degli obbiettivi con il minor spreco di risorse possibile. Siamo mercanti e facciamo affari. Questo ci ha permesso di costruire tutto questo, e di alzarci sopra le altre famiglie. Questa faccenda ha dei risvolti spirituali" il suo sguardo si sposta su Darhum "e religiosi. Ma non per questo lo tratteremo con minor attenzione o determinazione. Ciò che offro è semplice: lavorate per noi, con noi, e avrete accesso a tutte le informazioni, e ai nostri mezzi. Se ci sarà un guadagno pecuniario ne otterrete una parte eguale a quelle prese dai membri della famiglia. Se ci sarà una forma di gratitudine da parte dell'Onorato Padre, sarete inclusi. Al contempo da voi si pretende onestà e impegno. Vi pare sufficiente?"

Esaa avrebbe indorato la pillola con dolcetti e té. Adela invece ha fatto accendere un piccolo braciere dove ardono piccoli ciocchi di un profumato legno esotico. Una dimostrazione di potere e ricchezza, forse, ma di certo non è un modo per addolcirvi. L'odore è forte e a tratti aspro, duro. 

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Jalrai e-Ziin

Un giorno di ozio è anche troppo. Apprezzo il riposo dopo così tanto tempo, ma mi aggiro per la stanza come un animale in gabbia. Cosa che, in fin dei conti, non è poi così distante dalla realtà. I padroni di casa sono un "cliente" ostico con cui aver a che fare e ce ne accorgiamo subito non appena (finalmente) veniamo ricevuti da Adela.

Grazie dell'ospitalità concessaci. Saluto con un inchino formale attenendomi allo stile della donna e cercando di trattenere una smorfia per l'odore. E grazie anche per l'opportunità di questa collaborazione. Ne siamo onorati e potete stare tranquilli perchè onestà e impegno sono per noi imprescindibili, soprattutto sul lavoro. Non ho bisogno di cercare lo sguardo di Ivellios per sapere che siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

Accettiamo con piacere e non vediamo l'ora di iniziare. Purtroppo temiamo che la minaccia sia da affrontare il prima possibile e prima cominciamo e meglio sarà. Termino con tono sicuro per mettere bene in chiaro la nostra determinazione.

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Shihab e-Ravaan

Il colloquio con gli stranieri viene organizzato dopo solo due giorni dal nostro primo incontro nella sala da tè, con una celerità che non mi sorprende: mia madre è cauta, ma non si fa mai sfuggire il momento di agire. 

La fretta è d'obbligo, in questo caso. Ciò che abbiamo scoperto merita tutte le nostre attenzioni. Dico ad Adela a sostegno delle parole di Jalrai, lieto però che abbia accettato l'offerta senza discutere troppo. A tal proposito, vorremmo tornare dall'Onorato Padre per provare ad interrogarlo con domande più specifiche: grazie alle informazioni che ci sono state fornite dai nostri ospiti, abbiamo avuto modo di riflettere sulla profezia e trovare dei nomi che potrebbero risvegliare la memoria dell'Onorato Padre. 

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Ivellios,elfo ranger

L'odore dell'incenso mi gratifica più del tè di Esaa.

"Onestà e impegno non sono in discussione, da parte nostra. Non temete.

E le condizioni sono soddisfacenti."

Rispondo alla donna con uno di quegli inchini che tanto piacciono agli uomini del posto.

 

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Adela e-Rawat annuisce una sola volta, ma poi guarda Darhum "Se ritenete sia saggio disturbare ancora l'Antenato" 
Persino lei non è del tutto a suo agio a parlare dell'Onorato Padre. Poi si rivolge ai due "stranieri" "Immagino vi sia già stato detto, ma non avrete accesso al nostro avo. La nostra famiglia segue ancora le tradizioni in questo senso"

All

Spoiler

Breve intermezzo per eventuali risposte, poi volo all'incontro dei tre con l'Onorato Padre. 

 

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Trio e-Ravaan

Spoiler

Il breve tragitto verso la sede dell'Onorato Padre vi porta fino ad una zona povera e desolata della città. Molti estranei si aspetterebbero di trovare il corpo preservato del vostro antenato in qualche ricco mausoleo vicino al palazzo... e sbaglierebbero di grosso. 
L'Onorato Padre è antico, e un tempo le sepolture erano fatte in catacombe di media profondità, scavate nella roccia e chiuse da massi o botole. Ora il quartiere è diventato una specie di slum semi-abbandonato, in una zona cittadina disabitata e lontana da templi e mercati. Nemmeno i senzatetto e i poveracci bazzicano qui, se possono evitarlo. 
Sabbia e polvere coprono la strada e i muri delle case cadenti, e una leggera brezza solleva piccoli sbuffi rossastri. Fa caldo, e non vedete l'ora di raggiungere la fresca ombra della catacomba. 

L'ingresso è ben celato, e Darhum si assicura che nessuno vi stia osservando prima di aprirlo e condurvi dentro. Ci sono alcuni tranelli: un trivio che conduce a due false sepolture, una piccola fessura dalla quale può emergere una lama avvelenata... e un piccolo glifo che ucciderebbe un intruso disattento. 
Ma Darhum conosce bene il posto, e raggiungete così i suoi piccoli alloggi che usa quando resta qui ad interrogare le antiche ossa degli e-Ravaan. Superati anche questi luoghi raggiungete la camera della sepoltura. 

Poiché l'Onorato Padre sapeva cosa gli riservava la morte, la camera non assomiglia ad un sepolcro vero e proprio. Molto piccola, consiste in uno spazio di un paio di metri di raggio con una nicchia verticale prospiciente alla porta. Su un basso e largo cippo di pietra ci sono gli strumenti che Darhum usa per trascrivere le rarissime parole dell'antenato. 

E l'Onorato Padre si trova proprio lì, nella nicchia. Bende di pregiata seta verde avvolgono vecchie ossa sbiancate con la calce, tenute assieme con cura. La pelle ormai è del tutto scomparsa, ma sul volto è posata una maschera funeraria di lucido oro rosso, coperta parzialmente da un velo della stessa seta delle bende. Le braccia di traverso sul petto culminano una con una mano rattrappita, l'altra con un moncherino coperto di spirali dorate. Si dice che l'antenato abbia perso la mano combattendo contro un altro incantatore. 
Il corpo sembra a tutti gli effetti un cadavere, eppure il leggero scricchiolio e un indistinto sospiro vi indicano che non è così. Impercettibilmente le ossa si assestano e si spostano, la maschera si è girata di qualche millimetro verso di voi quando siete entrati. Ora che siete qui, le costole si alzano e abbassano in una grottesca parodia di un respiro.  

 

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Shihab e-Raavan

I tre e-Raavan

Spoiler

Non è la prima volta che mi reco al cospetto dell'Onorato Padre, ma non è comunque un'esperienza a cui ci si può abituare. La città stessa sembra farsi silenziosa mentre ci rechiamo al suo cospetto, come se fosse consapevole della sacralità del luogo in cui stiamo entrando. 
Saluto l'Onorato Padre con un rispettoso inchino, un rito necessario nonostante non sia ancora sicuro che possa vederci e apprezzare queste forme di riverenza. Onorato Padre, ci scusiamo per aver disturbato il tuo giusto sonno. Abbiamo però bisogno della tua guida per risolvere una faccenda della massima importanza. Dico, evitando di fissare troppo a lungo la maschera funeraria: nonostante tutto, mi mette ancora a disagio. Onorato Padre, il nome Sar Ubhar ti ricorda qualcosa? E' forse lui il ladro di conoscenze che ci hai chiesto di punire? Concludo andando dritto al punto, lasciando che sia Darhum ad abbellire la mia domanda con gesti di riverenza e ulteriori informazioni. 

 

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