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Le Cappe d'Oro: i dolori di un mondo morente.


Tarkus

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10 marzo 1590

I giorni ospiti dei parenti di Pierre passano veloci, tra piani per riprendere la fortezza e per il futuro della dinastia di giorno e ricevimenti e feste di notte per gli ospiti del capostipite Borbone, ma quando siete pronti a ripartire venite fermati da un problema di gigantesche proporzioni: la via per uscire dalla valle è stata ostruita con una frana ed alberi sradicati ed incastrati nel terreno per tenere le rocce in posizione e contadini dai vari borghi corrono dallo zio di Pierre a chiedere aiuto contro le incursioni di giganti delle colline e dei loro schiavi.
 

 

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Sono le otto del mattino quando i dragoni tornano dalla ricognizione, un paio di loro mancanti ed il più di loro e dei loro destrieri feriti; il loro capitano scende da cavallo e prova a farvi un inchino con il braccio sinistro rotto e poi vi spiega cos'ha visto "Abbiamo trovato la caverna da cui sono usciti quei selvaggi, c'erano cadaveri rianimati ed un reietto dell'accademia magica parigina a proteggere l'ingresso... non è una normale incursione. Il resto dei miei uomini sta evacuando i villaggi e proteggendo i civili, ma non possiamo semplicemente chiuderci qui ed aspettare che i bruti si annoino. Dobbiamo agire ed in fretta!"

Modificato da Tarkus
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Ophelia Montoya

Il tempo trascorso come ospite dei parenti di Pierre è stato un bel cambiamento rispetto al duro viaggio per giungere fino a qui. Eppure mi rendo conto, non appena si parla di giganti, che ho già voglia di ripartire all'avventura. 
Quando arrivano i dragoni sopravvissuti metto mano alla spada e mi rivolgo agli altri "Credo che sia giunto il momento di ripagare la brava gente di queste terre per l'ospitalità ricevuta. Mi piacerebbe far visita a queste canaglie, e in particolare a questo fantomatico mago parigino"

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Pierre di Penthiévre

I giorni di riposo e festa sono stati una benedizione per i miei nervi, sempre più tesi per l'avvicinarsi della meta del mio viaggio. Ma presto l'avventura torna a chiamare: i giganti delle colline, di cui avevamo già sentito parlare, sono un problema molto più grosso e ramificato di quanto immaginassimo. Sarà un vero piacere fornirvi la nostra assistenza per fermare gli intenti perniciosi di questo mago. Dico al capitano dei dragoni con un sorriso stampato sul volto, mentre mi sistemo il fodero dello stocco. Questa sarà un'altra storia degna di essere rappresentata nei migliori palchi del mondo. 

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"Ed allora, con permesso, io uscirei di scena..." risponde l'uomo sul tono di Pierre per poi provare a fare un altro inchino formale, girarsi per andare verso la caserma e fare tre passi incerti prima di collassare e venir preso e portato via da due dei sergenti maggiori.

Voi siete nel cortile interno della fortezza e ci sono cavalli a vostra disposizione nelle stalle, veloci e non spaventati dal rumore di spari e dai latrati dei cani ma non addestrati alla battaglia, ed uno degli scout smonta da cavallo e rimane sull'attenti aspettando che decidiate come seguirlo.

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Pierre di Penthiévre

Il capitano cede alle sue ferite, lasciandoci a fronteggiare questa situazione di pericolo. Possiamo prendere in prestito i cavalli, monsieurChiedo all'uomo che è pronto a guidarci: avvicinarsi in carrozza non è propriamente ideale, sebbene possa essere un'entrata in scena memorabile. Per ora direi di puntare a qualcosa di semplice: avviciniamoci il più possibile e studiamo la situazione, poi decideremo il da farsi. Se avessi un modo di avvicinarmi al mago, ad esempio, potrei iniziare a lavorare con lui.

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  • 2 settimane dopo...

Il soldato si volta verso Armos "Vi guiderò io lì, signore... e no, non sono nuove, e non ne conosciamo appieno l'estensione. I giganti sono arrivati dalla profondità della terra, bucando una delle caverne e scavando per collegare le altre questo inverno, non sappiamo quanto abbiano scavato."

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Ophelia Montoya

"Ah, capisco! Una gita fino all'Inferno, dunque? Chissà quanto a fondo si spingono le caverne... personalmente non ho mai viaggiato sotto la crosta terrestre, se non contiamo i tunnel di Roma" le catacombe erano piuttosto estese e profonde, ma sospetto che fossero nulla rispetto a queste caverne. 
"Ditemi, buon soldato, questi giganti combattono da militari o da selvaggi? Portano corazze e spade forgiate, o pelli e clave?" 

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Inviato (modificato)

"Sono giganti delle colline, signora... sono selvaggi, hanno un giustacuore e qualche placca di bronzo e clave rinforzate al più, i più intelligenti hanno imparato a costruirsi fionde invece di lanciare rocce." risponde il soldato "E più che una gita all'Inferno crediamo che siano migrati attraverso dei tunnel nanici abbandonati, od almeno questa è l'unica spiegazione sensata che abbiamo."

Modificato da Tarkus
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"Negativo, ha una tunica nera, una maschera bianca ed uno scettro dell'accademia di Parigi. E' troppo basso per essere un elfo od un mezzelfo, ma per quanto ne sappiamo potrebbero esserci tre goblin a tenere in piedi quella tunica... ma i suoi scheletri sono tutti armati di moschetto e barricati."

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Pierre di Penthièvre

Inferno? E' sinceramente sopravvalutato: la mia breve esperienza sarebbe sotto al monastero sarebbe stata terribile, se non fosse stato per la compagnia. Commento dopo le parole di Ophelia e Armos, ascoltando le informazioni che ci vengono date sui giganti e sul mago. Barricati e armati di moschetto? Questo proprio non ci voleva. E presumo che non conosciate altri ingressi al complesso di caverne. Dico, esponendo ad alta voce le mie riflessioni. Sapete dirci se hanno degli obiettivi particolari nelle loro incursioni? Magari possono aiutarci a comprendere le ragioni di questo mago reietto. 

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Inviato (modificato)

"Conosco un altro ingresso... non è troppo lontano, ma è dove i giganti allevano i loro lupi. Non sarà una passeggiata." risponde il soldato per poi fare una smorfia preoccupata e guardare per un istante verso i campi "Normalmente vanno a razziare i campi e catturare più animali e gente possibile per mangiarla, ma la frana è nuova... e temiamo che il mago sia dietro a questa storia. Non ho idea di cosa bolla in pentola e non ho nessuna intenzione di scoprirlo, fermiamo le loro sr*nzate sul nascere."

Modificato da Tarkus
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Armos

MIseri moschetti commenta Esmeralda le pallottole fanno comunque male, ma onestamente meglio quello dei lupi e chissà quanti giganti. Se passiamo da lontano rischiamo solo di dare tempo al mago di prepararsi e di arrivare da lui già stanchi. Io sarei per andare dove è stato visto il mago. Esploriamo la zona e decidiamo il da farsi. Potremmo anche attirarlo in qualche trappola

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Ophelia

"Per spararci devono vederci! Comunque girando il mondo si scopre sempre che è tutta colpa dei nani... potevano sigillare meglio le loro gallerie abbandonate" sogghigno, la mia antipatia per la gente bassa è ben nota "Comunque partiamo anche ora, io non ho bisogno di prepararmi oltre"

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Inviato (modificato)

"Non esistono vie facili in un assedio, purtroppo. Aprite la via e vi forniremo supporto con lo schifo all'interno."
Detto ciò il soldato corre in armeria e torna con corni di polvere piena e selle per tutti voi mentre Franziska, Maria ed Astrid decidono di andare a sostenere gli sforzi delle truppe locali per proteggere i civili dai giganti, con Astrid in particolare che sembra fin troppo calma e rilassata di fronte ad un pericolo simile
"Come i vecchi tempi... voi andate, io vado a tenere impegnati i giganti in giro ed impedirgli di arrivarvi alle spalle in un brutto momento, voi pensate solo a capire che sta succedendo, uccidere il mago e tornare indietro vivi."

Un'altra che sembra sentirsi meglio con l'aria di guai e violenza nell'aria è Jeanne, subito in sella e con l'arco in pugno che fischietta una marcia mentre uscite e galoppate subito su per i sentieri dei vigneti, la terra sotto gli zoccoli dei vostri cavalli morbida dell'ultima neve sciolta ed il primo sole di primavera, per poi proseguire sui crinali delle colline e da lì nel bosco che porta alle montagne ed alle caverne.
Dopo una decina di minuti seguendo sentieri sempre più stretti e meno battuti vi imbattete in alberi piegati e spezzati, rocce fatte rotolare giù e grandi impronte di piedi nudi e di zampe lupine dirette verso valle impresse nella terra, il sottobosco spazzato via da una primitiva slitta, e nella radura poco più in basso un gigante dalla pelle grigiastra, gobbo, vestito di pelli, mezzo calvo ed intento a colpire con una rudimentale accetta di rame una quercia centenaria che blocca il passaggio alla sua "slitta" (ovvero un tronco scavato con sotto due rami grezzamente lavorati per farla scivolare ed una fune per tirarsela dietro, qualcosa per portarsi via prede o bottino), con due lupi che stanno aspettando che il loro padrone gli dia ordini. Altre orme proseguono a destra e sinistra del grande albero, di altri giganti che hanno deciso di proseguire senza di lui.
Il soldato con voi vi indica la via per proseguire ed attende i vostri ordini.

Modificato da Tarkus
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