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TdG - Il Villaggio di Stila


Pippomaster92

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Jalrai El'Ziin

Non passa molto tempo prima che la donna sulla porta si avvicini a noi. Buona giornata a lei, Belit. La saluto alzandomi e facendole un piccolo inchino. Il mio nome è Jalrai e sì, confermo sorrido voltandomi a guardare i miei tre compagni ci servirebbe proprio un posto dove alloggiare.

Quanto ci verrebbe a costare una stanza qui al Piccone Dorato? Chiedo.

Per quanto riguarda invece il "qualcosa di rinfrescante", stavamo giusto giusto dicendo poco fa che una tazza di cha freddo è l'ideale per questa giornata. Indico la caraffa sul tavolo. Ci siamo intanto permessi di accomodarci per chiedere un po' di informazioni sul villaggio. Sorrido affabile ai tre al tavolo come a rimarcare il fatto che sono ancora interessato a sentire le loro risposte alle nostre domande.

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La donna conta rapidamente toccandosi le nocche della sinistra con l'indice della destra.

"Abbiamo camere separate o al massimo per due persone. Comprendendo due pasti e una brocca di cha al giorno a testa fanno... 13 falci di luna* a testa. 5 pezzi d'oro in totale per tutti e quattro, al giorno. Potete pagare giorno per giorno. I posti li ho, e come potete immaginare non molte camere sono occupate."

Prendendo spunto dal suo ultimo commento l'uomo più anziano risponde alle vostre domande di prima "Ecco, non si riesce più a combinare mezzo affare. La gente del posto è diventata strana dopo l'incidente. Non si capisce bene chi, ma ci sono alcuni che ostacolano i lavori. Hanno bruciato un magazzino pieno di attrezzi e zolfo, e bloccano spesso la strada. Chi vive qui non si fida più nemmeno del vicino... E gli stranieri come noi, che vengono qui per gestire i soldi dello zolfo, sono visti pure peggio" scuote il capo e si carezza la barba. 

Belit ne approfitta per aggiungere "C'è ancora speranza per Stila, però. Basterebbe occuparsi di questa faccenda e cacciare la gente disonesta. Gli altri vivrebbero meglio e poi si riuscirebbe a tornare alla miniera senza paura di sabotaggi e incidenti. Voi siete qui per lo zolfo, immagino" vi chiede malcelando la sua curiosità. In particolare sembra osservare con attenzione sia Krud che Ivellos, sebbene del secondo non si riesca a vedere molto. 

* Nota

Spoiler

Falci di luna = monete d'argento. Vi fa uno sconto comitiva che abbuona 2ag al gruppo (50ag invece che 52). Dallo stile della locanda direste che il prezzo è giusto: è una sistemazione di tipo "confortevole".

 

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Ivellos elfo ranger

Ringrazio per il cha, ma non lo bevo. Non bevo mai da una bottiglia che non sia chiusa.

"Quindi la struttura bruciata era un magazzino... Pare che qualcuno abbia un interesse ad ostacolare il mercato dello zolfo."

La notizia è interessante, la archivio nella mia mente, lanciando uno sguardo a Jalrai. Potrebbe essere collegato alla nostra ricerca, come anche no.

"Siamo qui per doversi motivi, in realtà, e non sappiamo se sono legati o meno al commercio di zolfo. Non ancora, per lo meno."

 

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"Si, da quando c'è stato l'incidente alla miniera le cose non sono più tornate normali. Ci sono stati alcuni atti di sabotaggio. Non si capisce bene chi sia stato. E molti se ne sono andati. Hanno venduto tutto e preso le famiglie e sono partiti. Lo zolfo venderebbe ancora a prezzi molto buoni, peccato però che non interessi più molto occuparsene" risponde amareggiata la donna. Segue un coro di assenso da parte dei quattro avventori. 

Il giovane che stava per andarsene aggiunge, per buona misura "E la legge non fa niente. Diamine, nemmeno l'hakimé fa qualcosa. Ci sono grosse somme di denaro in ballo, e non si muove un dito. Io, per conto mio, tempo due esamane e me ne vado"

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Jalrai El'Ziin

Molto interessante. Penso mentre rispondo allo sguardo di Ivellos. Un'occhiata al magazzino direi che sia d'obbligo. 

Prezzo più che accettabile. Direi che intanto per un giorno le prendiamo.  Annuisco con un sorriso alla locandiera mentre tiro fuori la mia quota. Ivellos, dividiamo una stanza? Domando poi all'elfo valutando possa esserci utile per l'indagine condividere la camera. 

Capisco. La situazione è di certo...sgradevoleCommento dopo le varie spiegazioni, poi indico Ivellos. Come giustamente detto, siamo qui per altri motivi, ma chissà... Lascio la frase a metà. 

Dall'hakimé è possibile andare liberamente? O dobbiamo chiedere udienza? Chiedo infine cominciando mentalmente a pianificare le prossime mosse. 

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Ivellos elfo ranger

Annuisco alla proposta di Jalrai, mettendo sul tavolo la mia quota.

"Soldi in gioco"? Potrebbe essere una buona fonte di guadagno, finito il lavoretto della Gazza Ladra, occuparci di questa storia dello zolfo. Pare che il mio collega abbia pensato alla stessa cosa, dato che fa le giuste domande.

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"Non serve chiedere udienza, ma bisogna vedere se vi accoglierà o meno. Specie negli ultimi tempi è diventato ombroso, e si fa vedere sempre meno" risponde Belit, scrollando i capelli arrossati dall'henné. 
L'uomo anziano cerca di rendersi utile "Magari provate prima dal sadat* Rusen. Lui la gente l'ascolta. Certo senza gli ordini dell'hakimé non può fare molto, ma ci mette buona volontà. Sapete, lui qui ha famiglia. Ci tiene"

 

 

*sadat: equivalente dello sceriffo/capo delle guardie

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Gregor

rimango in silenzio tutto il tempo. In realtà per tre volte ho cercato di intromettermi, ma la balbuzie ha preso il sopravvento, facendomi mancare ogni volta i tempi per esprimermi. Avrei da fare delle domande alla signora, ma mi blocco alle parole di Jalrai "Q-q-quindi...d-d-divido la stanza con lui?" e indico il mezzorco. "N-n-nessun problema!" chi sa che non possa essere proficuo farsi amico un individuo apparentemente tanto forte.

"M-m-mia signora, mi permetta una domanda...I-i-indiscreta. C-c-ci sono leggende riguardo la miniera di zolfo? Q-q-qualcosa di ambiguo o sospettoso, che potrebbe alimentare le storie riguardo l'i-i-incidente? I-i-in ogni caso, mi sta bene fare delle indagini in giro, vi seguo v-v-volentieri"

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"Ci hanno trovato dell'argento, e parecchio. Metallo strano, già fuso in stampi. Non si sa se erano gioielli, monete o che altro. Ne ho ancora qualcuno, mi hanno pagato da mangiare. Alla fine è sempre argento, no?" Belit, chiaramente propensa ad attirare i clienti, entra e riesce poco dopo con in mano tre placchette di metallo.

Sono d'argento, lunghe circa 6cm, larghe 2 e spesse mezzo. Hanno un lato liscio, e uno con impresso un simbolo a forma di fiammella. Sono tutte e tre identiche, chiaramente tratte da uno stampo unico. "Per un po' alcuni hanno provato a cercarne delle altre, ma non sembra ci fosse un ordine o un punto specifico: le si trovano in mezzo alla terra o allo zolfo. Poi comunque i curiosi stavano troppo tra i piedi dei minatori, e sono stati... eh, scacciati" 

Una volta finito di prendere accordi per le camere, e versata la prima giornata di pagamento, fate un giro di Stila. Non è esattamente una metropoli, e potete percorrerla tutta in pochi minuti. Ciò non vuol dire che sia del tutto priva di misteri o segreti... ci sono molti sguardi ostili, diverse case vuote, persone interessanti... Stila non mostra subito tutta sé stessa ai visitatori. 

Informazioni ottenute durante il giro per Stila

Spoiler

Ve le fornisco tutte assieme, in ordine, eccetto per la visita dentro al tempio e al sadat, che magari volete ruolare. 

  • Il magazzino bruciato è stato dato alle fiamme da diverso tempo, e non resta più molto. Era stato costruito in terra battuta e legno e ora si ergono solo alcune porzioni di muro. Il legno meglio conservato è stato portato via, e sono rimasti solo i pezzi resi fragili dal calore. All'interno delle mura ci sono dei nomi scritti con pezzetti di carbone. Sono nomi di uomini e donne, ma dalla grafia si tratta di bambini, ragazzi o semi-illetterati. Forse è diventato una specie di gioco, una sfida, scrivere il nome dentro la casa bruciata?
    Fortunatamente il magazzino non era molto vicino agli altri edifici e i danni non si sono estesi ad essi. 
  • Il Tempio di Yesna è un grande edificio, il più grande del villaggio. Esso è circondato da alberi e da un basso muro di terra, coperto da una cupola di bronzo. Quando ci passate davanti il portone è aperto e potete sbirciare nel cortiletto interno. Qui due uomini anziani stanno preparando un vitello, lavandolo e decorandolo con un impasto rossiccio. Lavorano sotto lo sguardo vigile di un uomo un po' più giovane, di chiara origine teanica. Indossa una tunica rossa e bianca e impugna un randello cerimoniale, che palleggia in una mano. Non ci vuole un altro chierico per capire che il vitello è un qualche tipo di offerta a Yesna. 
  • L'Emporio è aperto. Sembra vendere un po' di tutto, con una certa propensione per attrezzi da minatore: pale, picconi, corde, lanterne, "borse asciutte per lo zolfo", elmetti. Ha anche una gabbietta con una decina di uccellini vivi, che hanno però visto giorni migliori. Vende anche il necessario per viaggiare, e poi cibo, stoffe, cesti e contenitori di vario tipo, qualche abito semplice, diversi simboli sacri di scarso valore. In una vetrinetta espone cinque pezzi d'argento con disegni simili a quelli già visti sulle monete; questi però sembrano bracciali (o parti di bracciali, non ce n'è uno intero). L'uomo dietro al bancone si presenta come Ulban e anche lui è un uomo dai tratti malke. Vi saluta e controlla ciò che fate, ma non è molto insistente con gli acquisti. Chiaramente non ha molti clienti. 
  • Davanti alla casa H vedete un simbolo, o meglio uno stemma. Si tratta delle stelle chiare su fondo color tramonto degli Zensall, i nobili che tecnicamente controllano questa regione. Lo stemma è barrato di verde, segno che appartiene ad una casata bastarda, riconosciuta ma non del ramo principale. Lo stemma è appeso sopra la porta e di fianco ad essa è poggiata una guardia che si ripara dal sole usando un cappello dalle falde larghe, di paglia, che copre l'elmetto. L'uomo vi guarda passare masticando pigramente una spiga. 
  • La casa è decorata alla maniera samudh, e come molte delle dimore mercantili di quelle terre ha metà del pianterreno dedicato ad un'attività commerciale, aperta anche ora. Sbirciando da fuori indovinate che si tratta un secondo emporio, con una grande esposizione di gioielli e oggetti preziosi. 
    Sentite dall'interno due voci femminili intente in un litigio. Cogliete solo poche parole qui e là, si parla di soldi, di perdite e di decidere se "restare" o "andare via". 

 

  • Grazie 1
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Ivellor, elfo ranger

Osservo incuriosito le piastre d'argento, soffermandomi sul disegno. Cerco di farne anche uno schizzo.

Spoiler

Non so se devo fare una prova di caratteristica o meno, dimmi tu.

Il giro della città è interessante, ma non rivela troppo. Ci vorrà un po' di lavoro per scoprirne i segreti.

"Direi di passare dal sadat. Capire un po' questa problematica delle miniere di zolfo, che magri siamo fortunati ed è collegata a qualcuna delle nostre missioni. Che ne dite?"

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Jalrai El'Ziin

Guardo anche io le placche d'argento con interesse, approvando silenziosamente l'idea di Ivellos di annotarsi il simbolo. Grazie mille, Belit. Dico alla locandiera, poi faccio un cenno di ringraziamento anche ai quattro avventori prima di immetterci nelle strade di Stila. Per un giro, a dire il vero, non molto lungo.

Di quando in quando estraggo un foglio e appunto qualcosa e, come al solito, il mio tatuaggio magico si rivela utile per il mio lavoro. Scrivo direttamente con la punta dell'indice destro senza bisogno di penne o inchiostro: il semplice tocco sul foglio è sufficiente. Non è molto, ma difficilmente lo è all'inizio. Penso mentre termino anche l'ultimo appunto.

Buona idea. Annuisco all'elfo mettendo via il foglio. Farei però anche un giro dentro al Tempio dopo. Mi volto verso Gregor e Krud. Che ne dite?

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Gregor

Osservo i miei compagni prendere appunti e studiare le placche d'argento. Ovviamente sono su di giri, chissà a chi appartenevano e cosa ci fanno li! Sicuramente indizi su ciò che cerco e che presumo si nasconda sotto le miniere.

"M-m-mia signora, quanto vale una di queste placche? P-p-potrei proporle uno scambio? L-l-le offro il compenso in oro per la placca. S-s-sono un archeologo, e potrebbe interessarmi decifrare ciò che rappresenta"

@dm

Spoiler

Dimmi pure quanto costa, sono disposto a spendere anche qualcosa in più per ottenerla. 

Se ci metto le mani sopra la esamino immediatamente (durante il giro turistico sarò poco presente col gruppo, concentrandomi su questa). 

Arcana, storia, religione +5. Investigare o natura +3

 Il giro si rivela interessante, ma meno proficuo di quanto immaginassi. 

Potrei fare quella cosa...ma non me la sento davanti a tutti, non voglio che pensino male di me.

"Uh cosa?" Rispondo all'elfo "ah. E-e-ecco, anche io ho interesse al tempio, m-m-magari girano voci su q-q-qualcosa di strano riguarso le miniere. D-d-di solito, si lega sempre alla spiritualità ciò che non si comprende. Ma andiamo prima dal Sadat"

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Belit si separa da una di queste placche d'argento per una moneta d'oro. Lo scambio tutto sommato è onesto: l'oggetto ha all'incirca il peso di una mezza dozzina di monete d'argento. 

Ivellor

Spoiler

Il disegno è semplice, riesci a farne una copia senza difficoltà.

Gregor

Spoiler

L'oggetto probabilmente è parte di un qualche tipo di rito legato ad un culto del fuoco. Può appartenere ad un culto di Yesna, oppure di Moloch. O di qualche spirito del fuoco minore. 

Erano, a tuo avviso, usati come offerte o decorazioni per un altare. 
Non puoi dirlo con certezza, ma dal tipo di fusione fatta (argento colato dentro uno stampo) e dalla purezza del metallo puoi immaginare che questo oggetto risalga ad almeno due secoli fa. 
Lo stile è samudhi, con pochi influssi dalle genti del deserto che un tempo erano più attive in questa regione. 

 

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Al termine del vostro giro vi recate dal sadat, che trovate in effetti in una piccola casa vicino al lago (L). Un edificio non dimesso, ma di certo non ben tenuto. Sul lato rivolto verso l'acqua sono cresciute alcune pianticelle, e nessuno le ha potate o estirpate. Anche qui campeggia sulla facciata il simbolo degli Zensall, ma questa volta quello ufficiale, canonico, senza sbarre. 

Bussate e una voce maschile vi risponde "Entrate, è aperto"

L'interno è praticamente un piccolo ufficio con una gabbia di metallo in un angolo, abbastanza alta da arrivare al soffitto e larga da contenere tre persone. Ora è vuota. 
Direttamente davanti a voi però c'è una sorta di desco con una sedia per voi e una dall'altro lato, occupata da un malke di mezza età intento scrutarvi. Ha la barba ben rasata ed è pulito, contrasta un po' con lo squallore dell'ufficio. Si alza in piedi e vi fa un cenno con il capo "Glend Rusen lo scerif- eh, il sadat, qui. Prego, accomodatevi ed esponetemi il motivo della vostra visita"

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Jalrai El'Ziin

Rimango un po' deluso dall'incuria: mi aspettavo qualcosa di meglio dall'ufficio del sadat. E' sempre stato così questo posto o è anche lui "vittima" degli eventi recenti? Non posso fare a meno di chiedermi mentre mi guardo un po' attorno. 

Jalrai El'Ziin, piacere. Mi presento una volta entrati. Tendo la mano verso Rusen e sostengo lo sguardo. Chiedo scusa per il disturbo e cercheremo di non portarle via troppo tempo. Sorrido e mi accomodo su una delle sedie, sistemando per bene turbante e mantello. Siamo appena arrivati a Stila insieme ad una delle, ahimè ultimamente poche, carovane e dopo una breve sosta in locanda, ci è stato suggerito di passare qui da lei per avere risposte ad alcune curiosità sul villaggio. Faccio una breve pausa cercando di studiare le reazioni dell'uomo di fronte a noi, poi riprendo.

Non abbiamo potuto fare a meno di notare una certa scontrosità nei nostri confronti da parte degli abitanti...anche se non ci volevano grosse doti da investigatore per quello. Sorrido. Ci è stata raccontata a grandi linee la situazione qui a Stila e ne abbiamo potuto vedere alcuni aspetti noi stessi di persona: dalla strada bloccata, alla casa bruciata... Altra piccola pausa. ...c'è qualcosa che possiamo fare per aiutare? Domando andando dritto al punto. Qualcosa che possa richiedere un aiuto, diciamo...esterno?

@DM

Spoiler

Se possibile vorrei fare una prova di Insight per il dialogo con Rusen in generale: vorrei capire se (e quanto) è sincero con noi e un po' i suoi sentimenti su tutta la situazione di Stila.

 

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Gregor

Mi guardo intorno, cercando di capire il motivo dell'incuria, anche se le informazioni ottenute parlano da sole a riguardo. Pongo non troppa attenzione alla zona, ancora intento a seguire i compagni ma con la testa altrove, immaginandomi di tutto pensando alla placca d'argento e alla cultura a cui doveva appartenere. 

Una volta entrati Jalrai prende subito parola. Sembra un leader naturale...non riuscirei proprio a prendere parola in modo cosi deciso!

Il Sadat mi da una bella impressione, sembra un tipo a posto...

"G-g-gregor Dyer, archeologo. È un p-p-piacere"

Lascio poi parlare chi piu bravo di me, concentrandomi su cosa viene detto e come viene detto.

@dm

Spoiler

Insight +1 

Percezione +3

 

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Il sadat si siede di nuovo, e vi squadra con maggior attenzione. Siete un gruppetto che attira l'attenzione, indubbiamente. 

"Certamente Stila non versa in buone acque, di recente. Abbiamo avuto dei problemi, tutti collegati all'incidente in miniera. Niente zolfo, niente denaro. Niente denaro... beh, alcuni se ne sono andati. Chi ha investito tutto per venire fino a qui si è ritrovato con in tasca solo il pezzo di terra dove sorge la casa. E null'altro" posa le mani aperte sul tavolo, i palmi verso l'alto ad indicare quanto resta ai cittadini di Stila: niente. 

"Temo che non ci sia molto da fare. La miniera non riaprirà, non presto almeno. Ma ditemi, voi altri: cosa ci fate qui? In altri tempi la presenza di stranieri sarebbe sembrata normale, ma adesso... adesso la vostra presenza si fa notare. Avete affari qui? O siete di passaggio?" si volta verso Gregor "Messer Dyer, siete qui per via del vostro mestiere?"

Gregor e Jalrai

Spoiler

Ad entrambi sembra che il sadat sia relativamente tranquillo in merito alla situazione di Stila. Forse non prende sul serio lo stato in cui versa il villaggio, o forse non gli importa. Chiaramente non è di queste parti, e probabilmente è qui solo per ordine degli Zensall. 
Sembra però sinceramente incuriosito dalla vostra presenza. 

 

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Gregor

"S-s-si, Sadat" 

mostro la placca ottenuta da Belit "S-s-sono venuto a sapere dei fatti sinistri che vergono intorno alla miniera di Zolfo e credo che essa nasconda qualcosa. F-f-forse qualcosa di antico, o forse solo zolfo! E m-m-mio dovere tuttavia accertarmi. di tutto ciò...p-p-potrebbe celarsi una grande scoperta!"

 

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Jalrai El'Ziin

Capisco. Rispondo. In effetti per il villaggio e i suoi abitanti non è per niente una bella situazione. 

Mi prendo un attimo di tempo per ragionare. Quello che vedo e sento parlando col sadat, contrasta un po' con quanto ci ha detto l'anziano alla locanda. Non sembri tenerci poi così tanto. Sono io che ho interpretato male le tue parole, o c'è dell'altro? Penso più incuriosito che preoccupato.

Mentre è distratto a parlare con Gregor, noto con la coda dell'occhio lo sguardo interrogativo di Ivellos. Potremmo rivelare già il motivo della nostra presenza, ma qualcosa mi frena. Approfitto di un momento in cui il nostro interlocutore è distratto e faccio un piccolo cenno negativo all'elfo. Non ancora.

Ce ne siamo accorti. Dico con un sorriso riferendomi al fatto di "esserci fatti notare". Beh, io e lui indico Ivellos siamo in viaggio insieme da un po' e ci siamo uniti alla carovana per Stila dove abbiamo conosciuto gli altri due. Faccio un cenno verso Krud e Gregor, soffermandomi soprattutto su quest'ultimo. Ci ha parlato del motivo del suo viaggio qui a Stila e abbiamo pensato che potesse essere buona cosa dargli una mano. Racconto cercando di fare l'equilibrista tra verità e menzogna. Come sempre. La miniera è dunque visitabile liberamente?

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