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La legge nei mondi fantasy


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A me sembra che la questione morale centri molto poco.

il giocatore non ha deciso deliberatamente di uccidere un bambino e neanche un ladro. Ha pensato fosse un nemico magari la spia che l’inseguiva da tempo e che era più abile di lui e l’ha attaccata. In D&D un attacco singolo non porta praticamente mai alla morte di un’avversario.

Poi mi chiederei perché il personaggio non ha notato che il ladro era un bambino. Era buio? Era coperto da un mantello? Il pg ha fallito una prova di percezione?

Tutto quello che viene dopo mi sembra una discussione di quelle che accadono quando non ci si intende. Col giocatore che difende la sua linea un po’ offeso e il master che non si rende conto di averlo messo in una situazione ingannevole perché diversa dall’atteso nel sistema di gioco.

Se la scena fosse stata:

- noti un monello che allunga le mani nelle vostre provviste.

- lo colpisco finché non muore.

Allora avreste un problema etico e morale.

Ma se la scena è stata:

- Noti un ladro di taglia piccola che armeggia con il vostro carro.

- lo attacco.

- peccato no ti sei accorto che era un bambino con 1 pf è morto.

Allora forse hai messo il tuo giocatore in difficoltà senza accorgertene.

Se avete trovato un accordo meglio, ma prova a ripassare i passaggi che avete fatto e a capire se magari alcune cose dette non siano scaturite da una situazione iniziale equivoca. 

Posso chiederti l’età media del gruppo e il livello dei pg?

 

Edit:

Sulla questione “come continuare e che pena dare” condannarli tutti a morte per impiccagione e poi dagli la possibilità di fuggire di prigione e lasciare il paese.

Se l’avventura è tutta in paese, condannali a morte e poi dagli una seconda opportunità per uscirne. Qualcosa del tipo: non ci sono altri avventurieri e il paese ha bisogno del loro aiuto” o simili. Il tuo compito come master è creare gioco non simulare il medioevo in modo credibile.

Modificato da savaborg
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Il 19/5/2022 at 08:43, savaborg ha scritto:

A me sembra che la questione morale centri molto poco.

il giocatore non ha deciso deliberatamente di uccidere un bambino e neanche un ladro. Ha pensato fosse un nemico magari la spia che l’inseguiva da tempo e che era più abile di lui e l’ha attaccata. In D&D un attacco singolo non porta praticamente mai alla morte di un’avversario.

Poi mi chiederei perché il personaggio non ha notato che il ladro era un bambino. Era buio? Era coperto da un mantello? Il pg ha fallito una prova di percezione?

Tutto quello che viene dopo mi sembra una discussione di quelle che accadono quando non ci si intende. Col giocatore che difende la sua linea un po’ offeso e il master che non si rende conto di averlo messo in una situazione ingannevole perché diversa dall’atteso nel sistema di gioco.

Se la scena fosse stata:

- noti un monello che allunga le mani nelle vostre provviste.

- lo colpisco finché non muore.

Allora avreste un problema etico e morale.

Ma se la scena è stata:

- Noti un ladro di taglia piccola che armeggia con il vostro carro.

- lo attacco.

- peccato no ti sei accorto che era un bambino con 1 pf è morto.

Allora forse hai messo il tuo giocatore in difficoltà senza accorgertene.

Se avete trovato un accordo meglio, ma prova a ripassare i passaggi che avete fatto e a capire se magari alcune cose dette non siano scaturite da una situazione iniziale equivoca. 

Posso chiederti l’età media del gruppo e il livello dei pg?

 

Edit:

Sulla questione “come continuare e che pena dare” condannarli tutti a morte per impiccagione e poi dagli la possibilità di fuggire di prigione e lasciare il paese.

Se l’avventura è tutta in paese, condannali a morte e poi dagli una seconda opportunità per uscirne. Qualcosa del tipo: non ci sono altri avventurieri e il paese ha bisogno del loro aiuto” o simili. Il tuo compito come master è creare gioco non simulare il medioevo in modo credibile.

Sulla questione "simulare medioevo" la penso come te ma spesso sono per primi i giocatori a cercare il "realismo" e a puntualizzare quando ci sono elementi fantasy che rendono il tutto più leggero e godibile.

Mentre sulla questione dei dettagli ammetto che a volte do per scontato un troppi elementi per pigrizia ma anche perché conoscendo il gruppo so che immagazzinano davvero poche info, all'inizio appositamente mettevo indizi utili per avvenimenti futuri ma per una qualsivoglia ragione se li scordavano.

Sono tutti pg di livello 4 e siamo un gruppo dai 18 fino ai 22 anni

Modificato da Topolino88
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Di discussioni morali che in realtà partivano da equivoci tecnici ne abbiamo fatte decine alla vostra età. 
molto simili tra l’altro. 
Il mio primissimo consiglio è di abbandonare gli allineamenti e compilare bene la parte dei BG con i legami, le debolezze  e le particolarità del carattere dei PG.

Poi direi che anche rifare una mezza sessione 0 sul tipo di gioco che volete fare ci sta bene. Se hai due pg molto lontani da condotte buone e rispettose della legge e altri sul fronte opposto va bene ma i giocatori devono elaborare una specie di bg di gruppo per spiegare perché i loro pg non vanno a cercarsi un’altro gruppo e restano insieme. Tenere insieme il gruppo è compito loro non tuo. E per la mia esperienza è meglio che sia fatto fuori dal gioco perché interpretando senza essersi messi d’accordo finisce spesso male (ovviamente se va bene a tutti cista anche quelli, io ho ucciso almeno tre compagni di gruppo negli anni, uno con una Vorpal Proprio quando avevo 20 anni o giù di li).

Ora ci siamo stancati dei conflitti e ci almeno la direzione del gruppo la decidiamo prima.

Poi se non giocate insieme da tantissimo conta anche che a volte ci si fraintende. Se il ladro dice “lo avrei fatto anche io” magari non intende “ucidere un bambino” ma solo sparare a uno che mi fruga nel carro se penso che sia una spia”. E il fatto che fosse minuto in un gioco con elfi, halfling e gnomi è irrilevante.

Detto questo come master tieni sempre le cose in movimento. Come loro improvvisano le reazioni dei loro pg tu devi improvvisare le situazioni che ne conseguono. Non ti chiedere cosa sarebbe corretto in quel momento chiediti cosa sarebbe divertente. Anche perché chi comanda il paese potrebbe essere pazzo o incompetente o malvagio e così via dicendo e non seguire minimamente quello sarebbe il “normale” svolgimento di una questione legale medioevale.

EDIT:

Soprattutto cerca di non decidere mai tu se una cosa è giusta o sbagliata perché in quel modo entrate in un conflitto di morale reale. Stai sempre dietro ai tuoi png, è il borgomastro che la vede così e magari sbaglia ma no sta a te deciderlo.

Più i tuoi png sono grotteschi, bislacchi o rappresentano degli stereotipi letterari più sono divertenti e ti liberano dal dover dire tu cosa è giusto o sbagliato. Descrivi il borgomastro:  ha perso un figlio di recente e li condanna a morte; normalmente mette in prigione i figli di chi no paga le tasse e quindi offre un lavoro al gruppo; odia i mendicanti e da un premio ai pg.

Modificato da savaborg
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Il 19/5/2022 at 08:43, savaborg ha scritto:

Ma se la scena è stata:

- Noti un ladro di taglia piccola che armeggia con il vostro carro.

- lo attacco.

- peccato no ti sei accorto che era un bambino con 1 pf è morto.

Non sono d'accordo sulla questione del master "ingannevole".

Il sistema di gioco prevede i punti ferita, ma essendo il sistema un'astrazione questo non dovrebbe motivare nessun giocatore ad attaccare un PNG con l'idea "il DM mi ha messo davanti questo PNG, è sicuramente più o meno una sfida, non morirà con il primo attacco perché avrà un po' di PF per assorbire il colpo".

  • Grazie 1
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4 ore fa, Vackoff ha scritto:

Il sistema di gioco prevede i punti ferita

Se è per questo il sistema di gioco, in teoria, non prevede che un bambino possa passare, a prima vista, come qualcosa di diverso da un bambino, a meno che non si camuffi intenzionalmente come tale (così come un PG elfo non può sembrare un umano a meno che il suo giocatore non dica esplicitamente che si traveste da umano, un PG uomo non può sembrare una donna a meno che il suo giocatore non dica esplicitamente che si traveste da donna, e così via).

 

6 ore fa, savaborg ha scritto:

due pg molto lontani da condotte buone e rispettose della legge e altri sul fronte opposto va bene ma i giocatori devono elaborare una specie di bg di gruppo per spiegare perché i loro pg non vanno a cercarsi un altro gruppo e restano insieme. Tenere insieme il gruppo è compito loro non tuo. E per la mia esperienza è meglio che sia fatto fuori dal gioco perché interpretando senza essersi messi d’accordo finisce spesso male

This! Grazie @savaborg! E mi permetto di aggiungere: il modo migliore per "tenere insieme" il gruppo accordandosi fuori dal gioco è accordarsi su un obiettivo comune che il gruppo ha, perché è questo che, generalmente, definisce i gruppi come tali (specie se eterogenei), sia nelle storie che nella realtà.

Ti ringrazio perché queste parole così chiare mi avrebbero fatto comodo in un certo altro thread...

 

6 ore fa, savaborg ha scritto:

Soprattutto cerca di non decidere mai tu se una cosa è giusta o sbagliata perché in quel modo entrate in un conflitto di morale reale. Stai sempre dietro ai tuoi png, è il borgomastro che la vede così e magari sbaglia ma no sta a te deciderlo.

Più i tuoi png sono grotteschi, bislacchi o rappresentano degli stereotipi letterari più sono divertenti e ti liberano dal dover dire tu cosa è giusto o sbagliato. Descrivi il borgomastro:  ha perso un figlio di recente e li condanna a morte; normalmente mette in prigione i figli di chi no paga le tasse e quindi offre un lavoro al gruppo; odia i mendicanti e da un premio ai pg.

Giustissimo anche questo, complimenti!

Naturalmente, se invece proprio non ci si intende sul piano morale con certi giocatori, a tal punto che come master si inizia a provare disagio nel giocare, c'è sempre l'alternativa di non giocare più con loro.

 

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  • 3 mesi dopo...

Siccome sono in astinenza gioco causa vacanze, leggevo i vecchi post e ho trovato questo molto interessante.

 

Prima di tutto credo esistano giocatori (anche adulti e con esperienza) che voglio essere padroni di tutto quello che fanno.
E finché si tratta delle azioni dei loro personaggi ok, ma quando poi si tratta anche delle conseguenze delle loro azioni, non va bene.

In alcuni casi io ho provato a parlare loro, ma non sempre funziona. Però una contestualizzazione di una situazione può avere senso. Anche fermando il personaggio da compiere una determinata azione già dichiarata.

 

Faccio un esempio che metto sotto spoiler solo per non allungare visivamente il messaggio:
 

Spoiler

La compagnia entra in un paese alla ricerca di informazioni su un qualcosa di talmente antico da avere poche speranze di trovarne. Ma in questo paese sembra viva un elfo vecchissimo, così decidono di cercarlo.
Lo trovano in locanda. L'elfo è ormai come uno di quei vecchi di paese che cominciano a bere grappa alle 10 di mattina e passa tutto il suo tempo in locanda da anni.
Il Warlock (sempre loro) femmina decide di avvicinarlo e di puntare tutto sulla sua avvenenza. Non funziona, il vecchio è ubriaco e, banalmente, non è in grado di sostenere una conversazione importante.
Lei allora lo minaccia togliendogli il vino.
Ora, non è niente di grave, ma lui ovviamente se la prende e comincia a sbraitare. L'oste (mezzorco) decide così di buttare fuori dalla locanda il Warlock. Non c'è rissa, ma lo fa in malo modo.

Il warlock, indispettito, la sera esce dall'alloggio del gruppo e raggiunge la locanda per vendicarsi e bruciarla.

Qua intervengo io (master) e fermo la giocatrice per contestualizzare.
Premettendo che se alla fine vorrà comunque bruciare tutto sarà libera di farlo, le faccio notare che fondamentalmente lei era una forestiera che ha minacciato un vecchio e storico avventore di un locale e che essere buttata fuori in difesa del vecchio è stata una cosa ragionevole.
Che bruciare la locanda non sarà utile nella loro ricerca di informazioni (anzi) e che il locandiere l'ha sì buttata fuori, ma ha anche aiutato un membro del loro gruppo a nascondersi dai nemici mettendo se stesso in serio pericolo.

Allora ci ha ripensato.

Ora so che un master non deve scegliere per i giocatori, ma ci sono momenti in cui un giocatore non ragiona, è distratto, non ha capito bene la situazione fa cavolate. Ecco, in quel caso secondo me ha senso fare un po' da grillo parlante,

Nel tuo caso io avrei detto "ok, vedi una piccola figura che ruba dal tuo carro e ti viene istintivo castare contro di lui, ma per un attimo ti balena in mente l'idea che sei in un paese straniero, con molti testimoni e che in effetti la tua azione potrebbe avere effetti sproporzionati rispetto ai fatti che stanno accadendo. Tanto più che la giustizia sommaria è comunque mal vista e punita".
Detto questo, magari il warlock ha qualche elemento in più per ragionare.

Per quanto riguarda la legge io ho trovato molto interessante leggere i Promessi Sposi e valutare come fosse solo un sistema di più forte che comanda sul più debole.
Per le caste più basse vige una legge alquanto standard: rubi, uccidi o fai cose contro la legge di quel mondo? Vieni arrestato, fustigato, multato, ucciso, mutilato, torturato ecc.
Per le caste superiori invece c'è una certa immunità. Ma anche in quei casi bisogna salvare le apparenze.
Altre volte invece i potenti fanno proprio come vogliono.
Ne I Promessi Sposi, Don Rodrigo prende sotto la sua protezione un criminale chiamato il Griso.
Essendo potente può semplicemente permetterselo e, inoltre, dà volutamente un messaggio su come lui possa essere al di sopra della legge assolvendo e assumendo un criminale.

Ma ogni volta che fa di queste cose, cerca di assicurarsi che tali azioni non escano dai confini delle sue terre (finendo magari sotto gli occhi di persone più potenti di lui che potrebbero punirlo o ricattarlo).

Nel tuo caso il signore del paese poteva trovare interessante la dimostrazione di potere del Warlock e assolverlo a patto che si mettesse al suo servizio, magari dando il via a una bella side quest minore.

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  • 2 settimane dopo...

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