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Giocare con amici vs sconosciuti


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Salve a tutti, nell'ultimo periodo giocando a DnD mi sto accorgendo sempre di più che la maggior parte del divertimento proviene dall'intesa tra giocatori e master e anche tra giocatori stessi. Quest'intesa credo sia possibile grazie all'amicizia che va oltre il gioco. Mi chiedevo come sarebbe giocare con perfetti sconosciuti (sono un master)? Credo che le campagne giocate con gli amici siano impareggiabili ma nel caso si giocasse con sconosciuti quali sono gli stratagemmi per avere anche solo un minimo di intesa?

Modificato da Topolino88
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Ciao! Che bella domanda difficile...

Non credo che esista una soluzione universale. Posso dire solo due piccole cose.

 

Primo, anch'io preferisco di gran lunga giocare con amici o comunque con persone che conosco, ma posso dirti per esperienza personale che giocare con sconosciuti ha i suoi vantaggi: tendenzialmente ci si concentra di più sul gioco in sé, tende a esserci un minor tasso di divagazioni e perdite di tempo, e c'è meno prevedibilità quindi più sorprese, che sono una cosa positiva. Alcuni degli episodi migliori che ricordo di aver masterato erano dovuti a giocatori che non conoscevo di persona.

 

Secondo, l'intesa viene col tempo. Una buona sessione zero, informale, franca e senza preconcetti, sicuramente aiuta, ma poi si tratta solo di avere pazienza e aspettare che l'intesa si formi e si sviluppi, sessione dopo sessione. È meno difficile di quanto sembri: niente unisce le persone come avere uno scopo comune, e il gioco lo è. Naturalmente l'occasionale persona tossica potrà sempre capitare, e bisogna essere capaci di individuarla e scremarla, ma in generale secondo me un minimo di pazienza dà ottimi frutti.

 

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Io ho esperienza con entrambi i mondi. Quando ho iniziato a giocare a D&D anni fa, giocavo con gli amici, poi nel corso degli anni ho iniziato a giocare con sconosciuti (spesso con lo scopo di introdurre ai giochi di ruolo persone nuove) e oggi come oggi per vari motivi gioco quasi esclusivamente online con gruppi di giocatori che recluto "ad hoc" per ogni campagna, e che non conosco prima di iniziare il gioco.

Concordo con quello che ha scritto @Bille Boo

Giocare con gli amici:

  • Sicuramente e' vero che c'e' piu' intesa tra amici, e le sessioni hanno un'atmosfera piu' rilassata e spensierata. In linea di massima, anche io preferisco giocare con gli amici.
  • Pero' e' anche vero come dice @Bille Boo che e' anche piu' facile perdersi in chiacchiere e divagazioni.
  • Inoltre, nella mia esperienza un buon amico non e' necessariamente un buon giocatore di ruolo da avere al tavolo, con la complicazione che puo' essere difficile correggere comportamenti indesiderati perche' c'e' il legame di amicizia di mezzo. Nel senso: immagina di avere il classico giocatore problematico che rovina il divertimento del resto del gruppo (per esempio, non prendendo il gioco sul serio quando tutti gli altri giocatori vogliono una campagna seria, oppure agendo in modo da creare caos nel mondo di gioco, ecc), oppure che arriva sempre in ritardo ecc. ecc. Se e' un tuo caro amico, magari ci parli e gli spieghi che il suo comportamento sta causando problemi - pero' se continua, puo' essere difficile allontanarlo dal tavolo di gioco. Sono sicuro che sia un'esperienza comune quella che, giocando con amici, a volte ti ritrovi a dover giocare tuo malgrado con persone che continui a "portarti dietro" in ogni campagna perche' sono amici, ma che se potessi non inviteresti a giocare perche' sono dei giocatori pessimi con cui non ti diverti.

Giocare con sconosciuti:

  • Magari manca l'affiatamento iniziale, ma nella mia esperienza si crea via via che si gioca insieme
  • Meno chiacchiere e divagazioni - in parte perche' non ci si conosce, in parte perche' mediamente i giocatori sono piu' interessati al gioco
  • Se c'e' un giocatore problematico e' relativamente facile risolvere il problema perche' non c'e' un legame di amicizia di mezzo. Ci parli, se non si risolve non mi faccio troppi problemi ad allontanarlo dal tavolo di gioco.
38 minuti fa, Topolino88 ha scritto:

Credo che le campagne giocate con gli amici siano impareggiabili ma nel caso si giocasse con sconosciuti quali sono gli stratagemmi per avere anche solo un minimo di intesa?

La cosa piu' importante e' fare un reclutamento molto attento dei giocatori e cercare di capire chi hai davanti *prima* di cominciare.

In linea di massima, se cerchi giocatori per giochi diversi da D&D, in genere trovi giocatori decenti senza dover fare grosse selezioni. In pratica c'e' un processo di autoselezione che avviene prima: se sei un giocatore che conosce Apocalypse World e vuole giocarci, prima di tutto vuol dire che probabilmente hai un interesse nei giochi di ruolo superiore alla media visto che AW e' abbastanza sconosciuto al di fuori dell'ambiente, secondariamente probabilmente ti piace un certo tipo di gioco e un certo stile di campagna (es. probabilmente non sei molto interessato a farti la "build"), per cui alla fine e' abbastanza facile trovare giocatori che sono sulla stessa lunghezza d'onda senza fare particolari selezioni.

Per D&D e' l'opposto. Dal momento che D&D e' estremamente popolare e conosciuto, se cerchi giocatori da una parte non avrai nessuna difficolta' a trovarli (se metti un annuncio su FB, trovi facilmente 20-30 potenziali giocatori nello spazio di poche ore o giorni), dall'altra devi necessariamente fare una selezione perche' ti arriveranno proposte da giocatori estremamente diversi (qualcuno direbbe "cani e porci"). Avrai i classici giocatori che equiparano D&D al teatro di improvvisazione (background di 45 pagine, vogliono interpretare qualunque interazione in gioco - anche prendersi un panino al bar - recitando in prima persona, ecc). Poi avrai quello che ti arriva con la build minmaxata e combinazioni improbabili di razze/classi (mezzo-drago mezzo-celestiale vampiro warlock 1/stregone del caos 5/ ambasciatore oscuro 3 ecc ecc). Avrai un altro che fara' il lupo solitario e andra' nella direzione opposta a quella del gruppo aspettandosi che il GM essenzialmente gli faccia un'avventura in single player solo per lui etc. etc.

Al momento, quando recluto online per D&D, metto una descrizione della campagna il piu' dettagliata possibile, chiedo agli aspiranti giocatori di fare domanda tramite un form online (che sembra una cavolata ma in realta' ti permette di scremare un sacco di gente che palesemente non ha nemmeno letto l'annuncio), e poi gioco una o piu' one shot di prova con i giocatori che ho selezionato. Facendo cosi' riesco a trovare regolarmente giocatori con cui mi sono trovato abbastanza bene e non ho avuto enormi problemi.

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Il mio attuale gruppo di gioco è formato da quelli che una volta erano completi sconosciuti (tranne uno, che ha fatto da ponte tra me e i suoi amici, che poi hanno invitato altre persone). Personalmente mi sono divertito fin dalle prime sessioni, senza mettere in campo strategie particolari. Ovviamente essendoci già un mezzo gruppetto di amici il feeling è stato abbastanza facile da creare, ed è rimasto solido quando si sono aggiunti gli amici di X sconosciuti agli altri, quindi non è proprio come giocare a una convention. Credo che @greymatter ti abbia dato consigli preziosi.

6 ore fa, greymatter ha scritto:

quando recluto online per D&D

Cosa usi per reclutare i giocatori?

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12 ore fa, Percio ha scritto:

Cosa usi per reclutare i giocatori?

Ho usato vari siti nel corso degli anni, da gdrplayers.it, a forum come dragonslair, a gruppi facebook. Con i gruppi facebook raggiungi un bacino di utenti potenzialmente molto grande ma diventa assolutamente essenziale fare uno screening. Nella mia esperienza e' assolutamente fondamentale stabilire in anticipo quando si gioca (es. si gioca una volta a settimana, il mercoledi' dalle 20:30 alle 23:30), cosi' eviti situazioni in cui hai reclutato il tuo gruppo ideale ma giocate una sessione al mese a causa di continue difficolta'  a trovare giorni in cui ci siete tutti. 

Per le candidature dei giocatori uso google forms, e cerco di fare domande che mi permettano di fare uno screening iniziale e capire che tipo di giocatore/giocatrice sta rispondendo. E' importante fare domande anche su cose pratiche, es. ce l'hai una webcam che funziona? cuffie e microfono? hai una connessione decente? hai una stanza con privacy sufficiente dove giocare? se intendi usare foundry, chiedi anche che tipo di computer hanno, etc. Tengo aperto il form per qualche giorno, poi lo chiudo ed esamino le risposte. Un buon numero di candidature le puoi scremare rapidamente: un certo numero di persone non avranno letto l'annuncio (es. hai scritto che si gioca il mercoledi' dalle 20:30 alle 23:30, e nel form alla domanda "sei libero/a il mercoledi' dalle 20:30 alle 23:30?" ti rispondono "no, possiamo fare il giovedi'?"), altri si dimenticano di inserire un contatto, o inseriscono un metodo per essere contattati e poi non rispondono ai messaggi/mail (not a good start!). Il resto dei giocatori li selezioni esaminando le risposte e vedendo se ci sono "red flags". Es. una domanda che spesso inserisco e' "durante il gioco hai un disaccordo con il DM. Come ti comporti?" - la risposta ideale e' "ne parliamo come due persone adulte e vediamo di raggiungere un accordo". Se uno ti risponde "mi impunto e fermo il gioco per discutere di questa cosa finche' il DM non mi da' ragione" e' un po' una red flag. Io cerco di chiedere roba tipo: quanto e' stata lunga la campagna piu' lunga che hai giocato (se il giocatore ha partecipato ad una campagna di 3 anni e' un indicatore prognostico positivo, evidentemente si tratta di una persona costante), cosa ti piace del gioco di ruolo (l'idea e' di selezionare persone che abbiano idee simili di cosa li diverte), quali sono secondo te i pro ed i contro di D&D (o del sistema che intendi usare), cosi' ti rendi conto del giocatore che hai davanti, ecc. Quando ho selezionato 4-5 giocatori/giocatrici che non hanno red flags ovvie e mi pare abbiano stili di gioco compatibili, cerco di organizzare una chiacchierata informale o una one shot, e vedo come va.

Modificato da greymatter
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20 ore fa, greymatter ha scritto:

Giocare con sconosciuti:

  • Magari manca l'affiatamento iniziale, ma nella mia esperienza si crea via via che si gioca insieme
  • Meno chiacchiere e divagazioni - in parte perche' non ci si conosce, in parte perche' mediamente i giocatori sono piu' interessati al gioco
  • Se c'e' un giocatore problematico e' relativamente facile risolvere il problema perche' non c'e' un legame di amicizia di mezzo. Ci parli, se non si risolve non mi faccio troppi problemi ad allontanarlo dal tavolo di gioco.

e sottolineo quello che ha detto @Bille Boo il gioco risulta anche meno prevedibile per ambo le parti, nel senso che nessuno può sapere a priori come un certo giocatore affronta determinate situazioni o qual è lo stile del master (esempio stupido e banale png che sembrano tranquilli e inutili che poi si rivelano essere i boss finali).

Poter intuire dove voglia andare a parare il master o cosa prima poi si incontrerà (esempio il master è fissato con i non morti) o il giocatore un pochino rovina il gioco.

Di contro se consoci bene i giocatori puoi aggiungere anche l'affidabilità e puoi sfruttare da master il loro modo di giocare (il pg che sicuramente salverà il png in pericolo o quello che sicuramente si metterà a ficcanasare in ogni pettegolezzo)

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Il 22/12/2021 at 14:50, Topolino88 ha scritto:

Salve a tutti, nell'ultimo periodo giocando a DnD mi sto accorgendo sempre di più che la maggior parte del divertimento proviene dall'intesa tra giocatori e master e anche tra giocatori stessi. Quest'intesa credo sia possibile grazie all'amicizia che va oltre il gioco. Mi chiedevo come sarebbe giocare con perfetti sconosciuti (sono un master)? Credo che le campagne giocate con gli amici siano impareggiabili ma nel caso si giocasse con sconosciuti quali sono gli stratagemmi per avere anche solo un minimo di intesa?

Non ho letto tutti i messaggi, ma my 2cents:

- tutti sono "estranei" finchè non diventano amici (alcuni per lo meno..) --> tradotto fossilizzarsi a giocare sempre e solo con le 4 persone con cui si gioca da x anni può non essere il massimo, perchè restringe (e di molto) il tipo di esperienza che si proverà al tavolo
- gli stratagemmi per giocare con sconosciuti, alla fine della fiera non sono tanto diversi da quelli quando si gioca con amici. La differenza è che con amici in certi casi se ne può fare a meno, o comunque usarli in maniera ridotta, con estranei imo no. Questi strumenti sono:

- comunicazione (ok, non è proprio uno "strumento", ma chissene) -> sempre, sempre, SEMPRE parlare apertamente tra giocatori (ivi incluso il master, che è un giocatore a tutti gli effetti). Ci sono cose che non ci piacciono? Parlatene. Ci sono cose poco chiare? Parlatene etc etc

- DDI -> dichiarazione d'intenti
- Sessione 0
 

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