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I guadi del Celduin


L_Oscuro

Messaggio consigliato

@brunno, @Athanatos, @Pyros88, @Ghal Maraz

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Tornate a Valle dopo una lunga, lunghissima assenza.

Novembre sta per giungere al termine, e il freddo comincia a farsi sentire, anche se non è ancora un ostacolo per una compagnia come la vostra.

Mentre vi avvicinate a Valle notate carovane ed un passaggio dei più disparati viaggiatori: elfi silvani, hobbit, nani, uomini selvaggi e uomini del sud. Perfino qualche elfo alto, in gruppi poco numerosi, percorre la strada per Valle.

Inizialmente restate perplessi, ma impiegate poco a fare due più due. 

Cinque anni fa, proprio sul finire di novembre, si è tenuta la famosa Battaglia dei Cinque eserciti, e quest'anno c'è la prima grande commemorazione di quel grandioso evento!

Spoiler

Scusate, mi sono perso un attimo nel novero degli anni.

È il 2946, o ci siamo attardati nelle avventure precedenti? Nel caso correggo...

Scusate.

Una volta a Valle, capite subito che un incontro con Re Bard è impossibile al momento, sarà difficile anche solo prendere parte ai vari eventi, spettacoli e fiere in città.

E capite anche che la presenza di Lifstan nel gruppo vi darà la possibilità di avere un tetto sulla testa!

Infatti, le locande sono tutte piene, e più di un viaggiatore abbandona gli edifici sconsolato. Sentite dire da qualcuno che una notte in locanda arriva a costare un soldo d'oro, quando ancora disponibile.

La casa familiare di Lifstan, d'altra parte, è grande abbastanza da ospitarvi tutti...

@Azog il ProfanatoreP

 

Spoiler

Sotto una sapiente guida di un elfo esperto delle terre selvagge, e protetti da un gruppo di valenti combattenti elfici sotto il tuo comando come protezione, la delegazione elfica giunge a Valle sul finire di novembre, in tempo per le celebrazioni dei cinque anni dalla Battaglia dei Cinque Eserciti.

A Valle i posti sono tutti occupati da tempo, ma la delegazione elfica ha con sé tutto l'occorrente montare un grande accampamento poco fuori la città, ed in mezza giornata avete il più nell'inserimento della zona.

Almeno secondo i gusti elfici.

Infatti, puoi notare accampamenti di Nani tirati su con mattoni e malta, buchi Hobbit improvvisati, e accampamenti di Uomini dei Boschi con tende di pelli tese su bastoni di legno.

Qui e lì noti anche qualche viaggiatore solitario accampato con una tenda e un fuoco a scaldare la notte.

Una volta assicurato che la delegazione è sistemata, puoi ritenerti sollevato dai tuoi compiti, e l'elfo a capo della delegazione dice a te e alle altre guardie di sentirvi liberi di fare come più vi aggrada, e visitare Valle se volete.

@tutti

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Nuovo capitolo, arrivate la campanella, che fa tanto you tuber, e segnatevi un punto ispirazione di inizio avventura!

 

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Beli

@vecchio gruppoo

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Valle è in un periodo di festa, non dissimile dalla festa di Bard pochi anni fa. Grazie dell'ospitalità. Dico a Lifstan. Altrimenti qua si finiva a dormire per strada. Ci faccio una risata su.

Allora, che si fa? Ci facciamo un giro per le feste? Batte stare ad aspettare che Bard si liberi dagli impegni.

 

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Lifstan (bardiano guerriero)

Gruppo

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"Vi ringrazio, sono molti mesi che non li rivedo. Venite, sarete miei ospiti. Magari non potrò offrire una singola stanza per ognuno di voi, ma nella mia casa c'è abbastanza spazio e letti approntabili da farvi stare più che comodi, per non parlare dell'accoglienza." dico in tono più gioviale del solito, un bel sorriso stampato sul volto in genere assai più serio, soprattutto dopo le ultime avventure. "Ovviamente la stanza degli ospiti sarà tutta per voi, Caranthiel." mi affretto ad aggiungere con tono più garbo e gentile.

Giungiamo quindi alla dimora della mia famiglia; un bell'edificio in pietra di cui è evidente la ricostruzione a partire dalle rovine di un'altro, probabilmente della vecchia Valle prima della devastazione Smaug. L'edificio ha una pianta a parallelepipeda che si sviluppa su tre lati mentre il quarto è occupato da un muro al centro del quale vi è il portone a due ante che funge da ingresso. Il portone è socchiuso e non appena aperto si entra nel cortile interno, abbracciato dal corpo centrale e dalle due ali perpendicolari ad esso. Su questi tre lati, il cortile è delimitato da un loggiato ad archi che sostiene parte del piano superiore, il quale appare essere quello adibito a spazio abitativo per via della maggiore presenza e grandezza delle finestre. Sul lato sinistro di questo loggiato sembra aprirsi un'area adibita a stalla mentre dal lato vedete una fucina da fabbro fome testimoniato dal rumore del martello che riampie l'aria così come dall'odore del metallo rovente.

Soltanto dopo che alcune persone affaccendate nel cortile mi hanno riconosciuto, mostrando grande gioia e sorpresa nel rivedermi, il rumore del maglio si ferma e dalla fucina esce un robusto uomo barbuto, oltre la mezza età, tutto sporco di fuliggine e polvere di ferro. Mentre ci avviciniamo l'un l'altro con passo regolare, l'espressione dell'uomo resta indecifrabile a causa dell'ampia barba grigiastra che gli nasconde il volto. Poi la barba si piega in un ampio e folto sorriso e le muscolose braccia dell'uomo si aprono per accogliere il proprio figlio. Io mi stringo a lui con gioia ma senza scompormi così come lui. Ci scambiamo alcune parole fra noi, felici di rivederci, poi mi giro verso i miei compagni e gli dico: "Padre caro, questi sono i miei amici; se sono qui di fronte a te è anche merito loro. Ti chiedo la cortesia di accoglierli nella tua dimora, il viaggio è stato lungo e le locande sono tutte piene."

L'uomo indugia un attimo più a lungo con lo sguardo sul nano e l'elfa: "Il mio nome è Leiknir; mio figlio mi ha parlato di voi in questi anni. Siete i benvenuti e grazie per avercelo riportato vivo.". Il tono è caloroso e gioviale e vi fa cenno di accomodarvi seguendolo. Poi si gira verso il piano superiore e con voce potente grida: "Heidi, abbiamo ospiti!". A quel punto torna a guardarvi come per riprendere il discorso ma si ferma subito ed aggiunge sembre a gran voce: "Ah, è tornato Lifstan! È tutto intero!".

 

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Germonth, il sognatore 

Gruppo

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Per la prima volta in vita mia vedo una città vera. Piena di persone, pochi animali e soprattutto poche piante.

Mi sento strano, quasi fuori luogo in quel grandissimo vociare di persone e quella miriade di sentieri che si incrociano peggio dei fili di una ragnatela.

La foresta è sicuramente più semplice da esplorare e mi sento veramente spaesato, soprattutto dalla quantità di parole, discorsi, urla e imprecazioni che sento attorno a me.

Decido quindi di lasciare la guida del gruppo a chi conosce questo luogo e mi metto dietro al gruppo con fare meravigliato e un po' confuso.

Arriviamo alla casa di Lifstan e, per quanto lui ne parli in modo molto umile mi rendo conto che è una reggia comparata alla mia! Addirittura ha una fucina al suo interno! Mi guardo attorno un po' spaesato ma è la figura del padre e l'abbraccio tra loro due a riportarmi indietro e a farmi riprendere un po'. Quel gesto di umanità lo riconosco.

Così, col sorriso di chi si sente un ospite benvenuto, saluto il padre di Lifstan. È un piacere conoscere colui che non solo ha dato i natali ma ha pure cresciuto un uomo e un combattente del genere che ha salvato la nostra vita più volte. Il mio nome è Germonth, Thane di re Beorn. 

 

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Beli

@Gruppo

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Lifstan ci da il benvenuto in una grandiosa dimora degna di un nobile. Mi sento quasi in soggezione all'improvviso.

Il padre di Lifstan ci accoglie e sembra un brav'uomo, un fabbro chiaramente rinomato dalla sua gente.

Mi presento con riverenza all'uomo, lusingato dalle gentili parole con cui Lifstan ci ha presentati.

Beli, figlio di Blàin. E se è vero che Lifstan è qui grazie a noi, l'opposto è anche vero. Sono lieto di chiamare vostro figlio mio amico e sono onorato di conoscervi finalmente.

 

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@Gruppo

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Il fabbro è quasi impacciato nel salutare il figlio, mentre la madre ha un atteggiamento più caloroso.

Leiknir osserva con cura professionale l'equipaggiamento di Lifstan, scuotendo il capo.

"Devi avere più cura della tua  armatura! Ed anche i tuoi amici!"

Borbotta, sebbene ai vostri occhi sembri tutto a posto.

Heidi vi prega di disfarvi di armi e bagagli, e di accomodarvi nelle stanze a voi riservate.

"Vi faccio preparare un bagno caldo, nel frattempo mangiate qualcosa. Dovete essere in forze per la cerimonia di stasera!"

@Azog il Profanatore

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Ti aggiri per la città di Valle, in fermento per la cerimonia di apertura, meravigliato di tante bancarelle e oggetti di squisita fattura nanica.

Attirano la tua attenzione delle maschere in legno finemente decorate.

Ascoltando qua e là, ti pare di capire che è una moda proveniente dal Dorwinion, e che la sera in molti ne avrebbero indossata una.

Ne osservi una, chiedendoti se sia il caso di acquistarla o meno, quando la tua attenzione viene attirata da un palchetto dove diversi individui dall'aria saggia e navigata si stanno sfidando ad una gara di indovinelli.

 

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Robur Mithraelin, del  Reame Boscoso

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Osservo le maschere, passando le dita su una che mi ha attirato particolarmente. E' la maschera di una ghiandaia, uccello a cui sono molto legato, chiedo quando costa al venditore, poi mi volto rapido verso il gruppetto. 
Sembrerebbero bravi, così a occhio. 
Aspetto la risposta del venditore, per poi avvicinarmi silenzioso.

 

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Caranthiel

 

Gruppo 

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"Vi ringrazio molto, gentili signori. È un onore viaggiare con vostro figlio ed è un onore ancora più grande essere vostri ospiti. Il mio nome è Caranthiel, figlia del Reame Boscoso", saluto, a mia volta, con un inchino di sincera riconoscenza: la prospettiva di un bagno e di una buona cena sono il dono migliore che mi si potesse fare. 

"Spero, in qualche modo, di poter ricambiare la vostra preziosa ospitalità".

 

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Beli

@Gruppo

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Il commento sull'armatura mi prende alla sprovvista. Questa è di fattura nanica e certo, è stata in posto per niente invidiabili. Ma sentire un umano parlarne male colpisce un orgoglio profondo.

Quando torno ad Erebor la faccio lavorare con cui, poi vediamo se ha altro da ridire!

 

Sentire menzione di un bagno, ma soprattutto di cibo, mi fa rinsavire l'umore.

 

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Lifstan (bardiano guerriero)

Gruppo

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Mia madre esce quasi caracollando dalla casa, tirando su un poco la gonna la veste per meglio correre, seguita da mia sorella Berit. Il viso rubicondo e aggraziatanente paffuto della signora è incorniaciato da una folta e riccioluta chioma, ormai grigia, raccolta da un nastro bianco L'indumento è coperto anteriormente da un grembiule bianco da cucina sporco di macchie fresche di cibo le quali fanno pandant con l'alone di farina sulla guancia di sinistra e con le mani sporche di impasto. Gli occhi neri sprizzando gioia e commozione per il mio arrivo mentre si solleva per abbraciarlo calorosamente, senza però stringerlo con le mani sporche di impasto, a livello del mio petto da che tanta è la differenza di altezza fra di noi. 

Discorso diverso pe la mia sorellina, che ormai si è fatta una giovanissima donna, che pur con lasso affrettato cerca di mantenere i modi ed il contegno che le sono stati insegnati per anni dalla tutrice incaricata dell'istruzione che si conviene ad un membro di una famiglia di rilievo come la nostra. Ben più alta di mia madre, la sua liscia e lucente chioma castana,  che quasi non si muove da quanto è leggero il suo passo. La ragazza mi guarda con una felicità genuina ma senza lasciarsi andare all'esuberanza come nostra madre. Berita aspetta che Heidi si stacchi per lasciare che io e lei ci scambiamo un gentile e composto abbraccio per poi fare un accenno di inchino di saluto agli altri miei compagni di viaggio. Anch'ella indossa un grembiule sopra l'elegante, ma dal taglio pratico, vestito verde che indossa ma non sembra essersi occupata molto della cucina dato quanto sono linde le sue mani e pulito il grembiule. Probabilmente è stata a guardare

Mio padre a quel punto se ne esce con uno dei suoi soliti commenti da esperto artigiano redarguendomi per le condizioni dell'armatura da lui prodotta. In effetti la pesante armatura ha incassato parecchi colpi dalle violente armi degli orchi così come da quelle aguzze dei goblin, salvandomi più volte da morte certa. Tornata dal proprio creatore, mostra il pesante tributo versato con diversi anelli rotti, alcuni strappi ed una diffusa usura a causa dell'utilizzo e delle condizioni a cui è stata sottoposta. Mio padre però ne ha per tutti, non soltanto per me, e già sento l'inbarazzo ed il possibile rancore che potrebbe generare in Beli, un nano, al sentirsi criticarr da un umano della sua stessa età se non più giovane. Per fortuna il nano non sembra prendersela particolarmente, forse grazie alla sua mente aperta ed all'esperienza nell'aver a che fare con gli essere umani oppure soltanto per via della amicizia che ci lega.

 

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Beli

Gruppo

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Conosciamo il resto della famiglia di Lifstan, sembrano molto felici insieme. Immagino sia stato difficile per lui abbandonarli quando ha scelto di mettersi in viaggio per conto di Bard. Questa è una vita che ti tiene lontano dagli affetti.

Non posso evitare di pensare alla mia famiglia. Ancora, dopo tutti questi anni, non ho fatto progressi nello scoprire dove sia morto mio padre. Rovine antiche. L'unico indizio che ho avuto.

Mai ho scordato cosa mi ha spinto a viaggiare nelle terre selvagge. Eppure ora sembra un pensiero distante. Così tante responsabilità si sono accumulate nel tempo. Lo spettro malvagio che dobbiamo fermare, la politica tra gli uomini della montagna e il mio popolo. Più mi ritrovo coinvolto in queste faccende, meno riesco a dedicare alla mia vera ricerca.

Ma non mi arrenderò. Un giorno scoprirò la verità.

 

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Gruppo

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Dopo esservi rifocillati e sistemati, decidete di attendere la sera e la cerimonia di apertura che darà inizio alle celebrazioni in città.

Valle è rifiorita da quando era chiamata La desolazione di Smaug, il flusso di denaro è corposo e costante, e a giudicare dalle molte botteghe e bancarelle, i nani della montagna solitaria sono i destinatari ultimi di questi soldi, considerando che la maggior parte dell'artigianato è di origine nanica.

Ma non mancano merci e gingilli da altre parti delle terre libere. Come alcune maschere che vi dicono provenire dal Dorwinion, una moda che ha

Spoiler

Spoiler aperto per errore e da Cellulare non so come toglierlo

preso piede a Valle da un annetto. Da quello che capite, stasera in molti indosseranno una maschera del genere.

Siete vicini ad una di queste bancarelle, quando la vostra attenzione viene attirata da un palchetto dove alcune persone si stanno sfidando ad una gara di indovinelli.

@Ghal MarazM

Spoiler

Noti tra gli spettatori un elfo vestito alla moda di Bosco Atro. Incustosito dalla possibilità di incontrare un conoscente, resti sbigottita quando riconosci tuo cugino Mithraelin.

Non lo vede da tantissimo tempo, un'altra vita.

Avete percorso strade diverse, tu quella dello studio, mentre tuo cugino è sempre stato attirato dall'arte del combattimento, ma in gioventù eravate molto uniti, ed avete condiviso avventure e disavventure.

Sei intenta a riprenderti dalla meraviglia di aver ritrovato tuo cugino, quando questo si gira e ti vede, riconoscendoti.

 

@Azog il Profanatore

Spoiler

Concordate un cifra consona, tu ed il venditore di maschere, e impieghi qualche secondo per provarla, per poi riporla in un sacchetto che hai alla cintura.

Ascolti interessato gli indovinelli proposti, affascinanti e misteriosi.

Scopri che è una vera e propria gara, con tanto di premio in palio e scommesse.

Stai pensando se scommettere a tua volta, o magari partecipare addirittura, quando tra la folla noti un'elfa abbigliata alla moda di Bosco Atro.

E ti meravigli fortemente quando riconosci tua cugina Caranthiel, che non vedi da quasi una vita degli umani.

Ci scambiate uno sguardo, riconoscendovi vicendevolmente.

@tutti

Spoiler

I prissimi post potete non metterli in spoiler

 

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Beli

Ammiro la città rispendente di Dale. L'ho vista di passaggio negli ultimi anni, quindi non avevo osservato come fosse cambiata da quando Bard ha riunito i popoli liberi qui.

La moda delle maschere è strana, cosa hanno da nascondere queste genti che vogliono comprare maschere?

Notiamo anche della gente che sembra fare una gara di indovinelli. Ne è passato di tempo da quando li ho indugiati, ma in giovenitù mi piaceva questa pratica. Decido di unirmi a loro per vedere quanto mi ricordo.

@dm

Spoiler

Metto in uso il mio +7 in riddle.

 

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Robur Mithraelin

Con un cenno altezzoso saluto mia cugina. Le nostre strade si incrociano di nuovo, dico. Non sorrido, ma mi mostro freddo. La guerra mi ha reso distaccato, con un cuore di pietra. Vedo che sei giunta a questa festa. Motivi di studio? O altro? domando. Non ho mai appoggiato completamente la sua scelta di intraprendere la via degli studi piuttosto che quella della guerra. Passo le dita sulla spilla argentata che ho appuntata alla divisa. Raffigura una ghiandaia, che tiene nel becco una freccia. Mockinjay.jpg.956bd00b6b350ed10287bf0a28ea1afb.jpg

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Caranthiel

"Vedo che sei sempre di ottimo umore, cugino! Gli anni trascorsi ad addestrarti ti hanno certo giovato!", commento, decidendo di affrontare il muro della sua scorza marziale con l'ironia. 

"Io studio sempre, lo sai. Ma oggi sono qui per accompagnare i miei amici: Robur, ti presento Lifstan di Valle, Beli della Montagna Solitaria e Germonth della gente di Beorn. Amici miei, questo è Robur Mithraendir del Reame Boscoso, un mio cugino che non incontravo da tempo".

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Germonth, il sognatore 

Ci avventuriamo nella festa, tantissima gente. Forse troppa. Mai vista così tanta gente assieme in così poco spazio nemmeno alla corte di re Beorn.

I mercanti vendono maschere e la cosa mi piace pochissimo. Le maschere non le ho mai apprezzate.

Incontriamo ad una gara di indovinelli un elfo guerriero. Deglutisco al pensiero che Caranthiel è considerata solo una studiosa per loro quando l'ho vista più volte fare da sola man bassa di nemici fortissimi.

Decido quindi di salutare con rispetto questo cugino con il saluto del mio popolo. Sono Germonth detto il sognatore tra la mia gente. Thane di re Beorn e uomo dedicato allo sterminio degli esseri che si dedicano all'ombra. Conoscendo le capacità letali di Caranthiel contro i nemici del popolo libero, sono felice di incontrare persone del tuo popolo il cui valore è indiscutibile. 

Descrizione fisica

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Uomo alto e robusto dai capelli e la barba castana indossa un armatura abbastanza semplice coperta da un mantello in pelliccia di orso, simbolo del suo popolo.

Sul suo viso è ben visibile una cicatrice mentre i suoi occhii paiono un po' scavati e incorniciati da delle occhiaie.

Il suo nome di "sognatore" non è sicuramente legato al suo modo di vivere in quanto si vede molto bene che è un uomo dedito alla battaglia.

Porta con se svariate armi e uno zaino pieno stracolmo di oggetti.

Pic

Spoiler

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Robur

Ignoro la battuta di Caranthiel, e mi volgo verso i suoi compagni. Con un cenno del capo ricambio il saluto di Germonth. Fisso i miei freddi occhi grigi sul Nano. Poi guardo Caranthiel con disapprovazione. Robur Mithraelin, del Reame Boscoso. Forse mia cugina non vi ha mai parlato di me, in ogni caso, sono... contento di vedere che tutti i popoli fanno la loro parte per difendere questa Terra. 

Descrizione

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Robur è un Elfo molto alto, capelli neri, occhi grigi e inespressivi. Sembra indossare perennemente una maschera sul volto. Orgoglioso, molto attaccato ai valori del suo popolo, vede con diffidenza i Nani, detesta la loro avidità. Indossa una nera armatura a placche, che gli consentono agilità e di diventare tutt'uno con le ombre (questo è da vedersi😄). A prima vista sembrerebbe un grande guerriero. Non gli piacciono i Nani, ma gli Orchi li odia ancora di più😈.

 

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Beli

@descrizione

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Beli è un nano abbastanza giovane, seppure possa essere facilmente scambiato per più anziano per via della folta barba e del viso indurito. Beli ha capelli castani e barba castano grigia e per nulla curata che sembra più lunga della sua intera faccia.

Anche i capelli sono sciolti ed incolti, con l'unica eccezione di due piccole trecce che scendono timidamente al fianco delle guance, come due basette. Una fascia dello stesso colore della capigliatura gli copre la fronte, forse dando l'aria che abbia una fronte meno alta.

Beli indossa abiti marroni da viaggio, una cotta di maglia che si adatta alla sua corporatura non troppo sottile, sopra di essa porta un mantello verde con un fermaglio che sembra dorato, ma che potrebbe essere anche un trucco dei maestri nani.

Oltre a questo porta con se una spada corta ed un borsellino che sembra risuonare di monete quando lo agita.

Chi lo conosce sa che gli ultimi anni hanno temperato il suo atteggiamento burbero e reso molto più aperto a culture diverse dalla sua.

Stavo per introdurmi al gruppo che giocava ad indovinelli quando un elfo si avvicina e riconosce Caranthiel. Si presenta come suo cugino e noto subito lo sguardo di diffidenza, che non ricambio con ostilità. Invece mi presento neutralmente come sono solito fare al primo incontro.

Sono Beli, figlio di Blàin, della montagna solitaria. Ed hai ragione, non ho mai sentito di te. Gli rispondo.

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