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Creazione dell'ambientazione


Ian Morgenvelt

Messaggio consigliato

Mentre aspettiamo che Ghal e Pietro finiscano di scrivere i loro Volti (a tal proposito, non preoccupatevi: non c'è nessuna fretta), inizio a farvi qualche domanda sulla campagna. Tenete conto che sono ancora idee generali, dato che baseró buona parte della trama su quello che uscirà durante la creazione dei PG.

-Che genere di campagna preferireste? Più investigativa, con puzzle/enigmi e misteri da risolvere, più d'azione...

-Ci sono dei temi delicati che non vorreste vedere (tenendo conto che, in ogni caso, eviterò di scendere nello specifico quando si tratterà di narrare scene scabrose)? 

-Avete delle preferenze per la città di partenza? Potremmo potenzialmente ambientarla in tutto il mondo, vista l'ambientazione. 

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19 minuti fa, Ian Morgenvelt ha scritto:

-Che genere di campagna preferireste? Più investigativa, con puzzle/enigmi e misteri da risolvere, più d'azione...

Per quello che sta venendo fuori non mi dispiacerebbe investigativa con un po' d'azione in mezzo.

20 minuti fa, Ian Morgenvelt ha scritto:

-Avete delle preferenze per la città di partenza? Potremmo potenzialmente ambientarla in tutto il mondo, vista l'ambientazione. 

Ho visto che già prima del mio volto molti dei nomi erano inglesi, quindi immagino facciamo da qualche parte nel mondo anglofono? Non ho particolari preferenze al riguardo.

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1) Direi un buon mix di investigazione ed azione... e soprattutto poca fretta. Voglio godermi il mondo di gioco, non correre da una crisi all'altra (ed a proposito: grazie Pippo per aver messo un veto sul mio tema che inavvertitamente puntava a quello).

2) Nulla che non sia stato già messo sul tavolo.

3) I Volti che abbiamo votato fin ora sono europei e nulla ci impedisce di viaggiare durante la campagna, anzi, sarebbe interessante viaggiare. Un inizio nel Regno Unito non sarebbe male, vero, ma propongo di iniziare da qualche parte in Irlanda o Scozia.

Modificato da Tarkus
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1 hour ago, Pippomaster92 said:

Direi che non ho alcuna richiesta o preferenza in merito a questi tre punti. Penso che in particolar modo il primo e il terzo dipenderanno moltissimo dai personaggi. Il secondo dipenderà dal personaggio di @Cronos89.

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Quote

-Che genere di campagna preferireste? Più investigativa, con puzzle/enigmi e misteri da risolvere, più d'azione...

Un buon mix non fa mai male. In aggiunta da quanto detto da Tarkus.
Non correre da una crisi mondiale all'altra, ma nemmeno "Salve avventurieri, dei ratti infestano la mia cantina, potete aiutarmi?"

Quote

-Ci sono dei temi delicati che non vorreste vedere (tenendo conto che, in ogni caso, eviterò di scendere nello specifico quando si tratterà di narrare scene scabrose)? 

Nessun veto

Quote

-Avete delle preferenze per la città di partenza? Potremmo potenzialmente ambientarla in tutto il mondo, vista l'ambientazione.

 Nessuna, il mio volto l'ho pensato come americano, ma niente viete di farlo girare per il mondo o spostarlo.

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Io ho proposto "Il fiuto di Sherlock Holmes", quindi la risposta dovrebbe essere scontata. 😉 

All'atto pratico nelle investigative mi sono trovato con diversi gruppi ad arenarmi per aver 'mancato' di cogliere un passaggio o un indizio, per tiri di dado o per altri motivi ( @Zellos ho gradito quella puntata del podcast!).
Dopo un po' che si girava in tondo abbiamo quasi rimpianto il 'railroad' dei dungeon. 

Però la speranza è l'ultima a morire, l'investigazione mi piace e non ho ancora visto @Ian Morgenvelt cimentarsi con questo tipo di narrazione.
Per cui viva Sherlock Holmes, per quanto mi riguarda.

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Il 11/6/2021 alle 13:36, Zellos ha scritto:

Helena Kylesson

Detective della Omicidi

Entrare nel corpo di polizia non è stato affatto facile: Helena da piccola era gracile ed aveva un poco di asma e quindi le prove fisiche sono sempre state per lei un dramma, a differenza dei test e delle prove scritte. Cresciuta da due genitori amorevoli, di origine islandese, la Kylesson ha fatto passi da giganti con numerosi corsi di autodifesa, palestra intensiva, un pizzico di aiuto chimico ( ma legale) ed uno studio matto e disperatissimo. Superato a pieni voti l’esame per entrare in polizia, ha trascorso gli allenamenti massacranti e le routine snervanti senza battere ciglio, come ogni agente dovrebbe fare. 
Il giorno del diploma si è concessa una lacrima mentre salutava i suoi genitori durante la cerimonia in cui veniva dichiarata la prima del corso e le veniva confermato un posto a Chicago, nell’intelligence del settimo distretto.

Preparata al meglio si presentò dal suo nuovo capo, che le presentò tutti gli altri candidati…in una cella frigorifera e con un proiettile in testa. Quando sentì il grilletto, rimase immobile, non mosse un muscolo. Non era pietrificata dal terrore è che, molto semplicemente…qualcosa le diceva che era giusto così. Anche perché, a differenza degli altri, aveva già iniziato a capire che la mancanza di appetito, la facilità con cui tratteneva il fiato per sparare…erano già inumane. Molti giovani promettenti all’accademia vengono uccisi e resi morti viventi affinché possano essere controllati da necromanti compiacenti al momento opportuno in modo che la Grande Mascherata continui. Kylesson è una grande promessa della Polizia, una detective dal grande fiuto e dalle immense capacità. Non invecchierà più e dovrà servire per sempre…ma poteva andar peggio: avrebbe portato essere bocciata od espulsa dalla Scuola di Polizia o dal distretto, no?

Lukas Reborn (alias Luca Bennato)

Luca aveva sperato di evitare il destino dei Bennato, quando aveva visto i due fratelli maggiori entrare in polizia e onorare la tradizione di famiglia. Due figli potevano essere abbastanza, come ennesimo tributo alla sicurezza della città da parte di un 'clan' che vi si dedicava da quattro generazioni.

La sua passione, invece, era il Decathlon: dieci prove in cui far valere velocità, salto, lancio o resistenza. Se la cavava bene, era già nel mirino di qualche squadra blasonata, non avrebbe avuto problemi a diventare un professionista con propri sponsor. Lo aspettava un futuro radioso, di slancio! Il suo allenatore concordava.

Il giudizio del padre, invece, era stato tutt'altro. Era entrato in polizia, con la madre che lo consolava "Entrerai a far parte della rappresentanza sportiva, vedrai!". Intanto, però, gli toccava fare il corso reclute. Che aveva almeno un piccolo bonus di consolazione: una tipetta di origini islandesi piccola e gracile ma intelligente e molto determinata. L'aveva adocchiata e ammirata fin quasi a sentire qualcosa per lei. Era destinata a Chicago... meglio non perderla di vista. Chiese di essere assegnato in quella città, in attesa di essere convocato dalla squadra sportiva, tanto poteva allenarsi in qualsiasi stadio. 

Quando lo fecero entrare in quella stanza, non capì. Tutti quei cadaveri, in uniforme da recluta simile alla sua. C'era stata una strage? Volevano metterlo in guardia su un qualche serial killer di novellini?

Il risveglio non fu doloroso quanto prendere coscienza di quel che gli era accaduto. Gli avevano sparato... ma perchè diamine era sopravvissuto? Si rese conto di essere diverso da prima. Scoprì presto quanto diverso era diventato. Scelse di adottare uno pseudonimo, poiché era 'rinato'. Sarebbe stato Reborn, anche per rinnegare le proprie origini, tanto a Chicago solo in pochi lo conoscevano come Bennato.

E quei pochi l'avrebbero pagata. 

Modificato da PietroD
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2 ore fa, PietroD ha scritto:

Io ho proposto "Il fiuto di Sherlock Holmes", quindi la risposta dovrebbe essere scontata. 😉 

All'atto pratico nelle investigative mi sono trovato con diversi gruppi ad arenarmi per aver 'mancato' di cogliere un passaggio o un indizio, per tiri di dado o per altri motivi ( @Zellos ho gradito quella puntata del podcast!).
Dopo un po' che si girava in tondo abbiamo quasi rimpianto il 'railroad' dei dungeon. 

Però la speranza è l'ultima a morire, l'investigazione mi piace e non ho ancora visto @Ian Morgenvelt cimentarsi con questo tipo di narrazione.
Per cui viva Sherlock Holmes, per quanto mi riguarda.

Il mio approccio alle campagne investigative, di base, è quello di GUMSHOE: gli indizi vengono trovati da chiunque abbia una abilità adatta senza bisogno di tirare un dado. I tiri servono solo a stabilire se gli indizi vengono trovati senza costi/conseguenze (in caso possano essere interessanti) e la loro "qualità", ossia quanto possano rivelarvi. 

2 ore fa, Pippomaster92 ha scritto:

Io giusto ieri ho finito una quadri-shot investigativa usando il sistema di The Alexandrian, e devo dire che funziona molto molto bene. Siccome si può applicare ad ogni sistema, potremmo eventualmente prenderlo in considerazione. 

Intendi questo? Non ho mai letto l'intero articolo, posso informarmi. 

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Eileen O'Rilley

Il mondo razionale non è fatto per ospitare i personaggi delle storie. I racconti, le fiabe, le leggende, i miti sono il tessuto mutevole della fantasia, ma rischiano di danneggiare le leggi della natura. Eileen lo sa bene. 

Perché Eileen lo ha visto accadere fin da bambina, nel suo piccolo villaggio irlandese, sperduto nel verde. Ogni Samhain, ogni Beltane... sempre la stessa storia. La gente non ci crede più, ma quei pochi che sanno leggere nello spazio bianco tra le righe sono ancora in grado di riconoscere i segni. 

Eileen non ha nulla contro i personaggi, in sé. Nemmeno contro i cattivi, gli antagonisti, i malvagi, i mostri. Eileen conosce perfettamente la struttura del racconto, la modulazione della affabulazione, i topoi della narrazione. Li ha studiati, ricercati, memorizzati. Sa che il negativo dell'eroe è indispensabile all'eroe stesso ed al procedere della trama. Eileen sa tutto ciò, fin troppo benché. 

Diamine, Eileen ama le storie! Ma ritiene che il loro posto non stia nel mondo sensibile: tutto qui. La fantasia si deve cibare della sua propria essenza, alimentando poi i sogni e le ambizioni degli uomini, non dando loro forma, per quanto invisibile e sublimata.

Forse, basterebbe trovare un sistema per togliere ai Personaggi ed agli Archetipi la loro presa sulla Realtà, ricacciandoli nel Mondo delle Fiabe: armata di Propp e dei Grimm, strabordante di Razionalità e dotata di - appena! - un briciolo di Buon Senso, ora Eileen è impegnata nella più grande Caccia al Tesoro della storia. 

Il Tesoro è molto semplice e, allo stesso tempo, irraggiungibile: capire il momento, il luogo ed il modo in cui il Racconto è diventato parte delle Vita Vera. Armata di questa conoscenza, Eileen è sicura che potrebbe anche scoprire un modo per riuscire nel suo intento di mettere ogni cosa al suo posto.

Un Vero Lieto Fine per tutti, insomma. 

E quindi, ormai da un paio di anni, Eileen sta spremendo i suoi sostanziosi risparmi in questa strana, folle, inspiegabile impresa. Sostanziosi risparmi, va detto, ottenuti,  quasi paradossalmente, come scrittrice di best-seller fantastici: una specie di Ouroboros, la nostra Eileen.

(Se Eileen ha davvero un grosso difetto, comunque, è quel suo esagerare con le lettere maiuscole per enfatizzare i concetti. Anzi: i Concetti.

Ecco, appunto).

 

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Per quanto riguarda lo stile dell'avventura, quanto proposto finora mi va bene. 

Anche per l'ambientazione fisica mi vanno bene le possibilità proposte: mondo anglosassone o Europa mi sembrano molto adatti ad una campagna simile (come anche, a dire il vero, i vicoli di una qualche metropoli).

Riguardo i temi delicati, mi fido del buon gusto del Master. 

 

(Assalito improvvisamente da un sublime senso delľorrido, tra il regolamento Fate e la campagna urban-fantasy, non posso però non farmi venire in mente questa cosa...

).

🥰

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3 ore fa, Ian Morgenvelt ha scritto:

Il mio approccio alle campagne investigative, di base, è quello di GUMSHOE: gli indizi vengono trovati da chiunque abbia una abilità adatta senza bisogno di tirare un dado. I tiri servono solo a stabilire se gli indizi vengono trovati senza costi/conseguenze (in caso possano essere interessanti) e la loro "qualità", ossia quanto possano rivelarvi. 

Approccio molto interessante. Non ci avevo mai pensato molto a come rendere le investigazioni meno legate alla necessità di successi coi dati.

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In questo momento, Athanatos ha scritto:

Approccio molto interessante. Non ci avevo mai pensato molto a come rendere le investigazioni meno legate alla necessità di successi coi dati.

Il GUMSHOE ha fatto scuola. Tanto che, persino la Chaosium, con la settima edizione del Richiamo di Cthulhu, ha incamerato parte della lezione (anche facilitata in questo, probabilmente, dal fatto che Trail of Cthulhu è su licenza Chaosium...).

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5 minuti fa, Ghal Maraz ha scritto:

Il GUMSHOE ha fatto scuola. Tanto che, persino la Chaosium, con la settima edizione del Richiamo di Cthulhu, ha incamerato parte della lezione (anche facilitata in questo, probabilmente, dal fatto che Trail of Cthulhu è su licenza Chaosium...).

Anche i giochi narrativi e il fail forward (successo con condizione al posto di un fallimento) hanno avuto tantissima influenza. 

49 minuti fa, Ghal Maraz ha scritto:

 

(Assalito improvvisamente da un sublime senso delľorrido, tra il regolamento Fate e la campagna urban-fantasy, non posso però non farmi venire in mente questa cosa...

).

🥰

Il forum non ha la reazione "Disgustato", ma questi paragoni mi fanno capire quanto possa servire. 

A questo punto abbiamo tutti i Volti. In serata apro il TdS, così iniziamo a discutere della creazione dei PG e io inizio a raccontarvi qualcosa del sistema. 

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1 hour ago, Ghal Maraz said:

Per quanto riguarda lo stile dell'avventura, quanto proposto finora mi va bene. 

Anche per l'ambientazione fisica mi vanno bene le possibilità proposte: mondo anglosassone o Europa mi sembrano molto adatti ad una campagna simile (come anche, a dire il vero, i vicoli di una qualche metropoli).

Riguardo i temi delicati, mi fido del buon gusto del Master. 

 

(Assalito improvvisamente da un sublime senso delľorrido, tra il regolamento Fate e la campagna urban-fantasy, non posso però non farmi venire in mente questa cosa...

).

🥰

Questa è cattiveria....

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