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Capitolo 3 - Dragons of Hope


AndreaP

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Hunt Day 29 Harvest Home 351 A.C. - Sera [Tempesta - Inizio autunno]

Il sole sparì presto dietro le montagne. I polmoni facevano male respirando l'aria fredda e amara. Una forte nevicata offuscava i monti Kharolis su entrambi i lati. 
Alle spalle dei compagni vi era il malvagio esercito dei draghi. Intorno a loro quasi 300 le famiglie appena liberate dalla fortezza di Pax Tharkas.

Dopo essere fuggiti dal pianoro antistante le miniere, il gruppo aveva iniziato a risalire l'altipiano provando a mettere fra di loro e i loro nemici più spazio possibile.
Canyon inesplorati di roccia a strapiombo ricoperti di neve formavano un labirinto davanti a loro mentre la continua sensazione che le truppe dei draconici li stessero seguendo li aveva spinti a proseguire nonostante l'inizio di una tempeste di neve.

La neve soffiata violentemente dal vento sferzava gli 800 sopravvissuti che arrecavano attraverso il passo di montagna. 
Era stato un sollievo per i compagni ritrovare Laurana, Gilthanas rimasto pesantemente ferito dal soffio del drago, ed Elistan. Tuttavia la priorità in quel momento era trovare un luogo sicuro per la notte mentre il buio avanzava

I profughi si muovevano lentamente, trascinandosi nella neve e nel ghiaccio con i pochi beni che erano riusciti a salvare.

Finalmente davanti gli amici videro una grossa caverna: con un ultimo sforzo condussero i sopravvissuti al suo ingresso. La gente sciamò all'interno 

La caverna, ampia ma molto bassa, era umida ma teneva il freddo della tempesta all'esterno. 

La gente iniziò a riunirsi in piccoli gruppi, mettendo in comune il poco salvato, cibo e qualcuno previdente rami o legna. Dei fuochi vennero accesi e lentamente il pianto dei bambini scemò

Anche i compagni si ritrovarono insieme con Laurana che si prendeva cura del fratello.

Il piano era riuscito: la fuga era andata a buon fine. Ora bisognava pensare a dove portare i prigionieri affinché non venissero trovati.

La strada che stavano percorrendo attraversava le Kharolis Mountain, grandi montagne un tempo abitate dai nani: era la strada che prima del cataclisma congiungeva Qualinesti a Thorbardin, il regno dei Nani delle montagne, segno dell'alleanza fra i nani e gli elfi

Il cataclisma aveva posto fine a quell'alleanza e ora nessuno sapeva più come raggiungere Thorbardin.

Stare sul tracciato dell'antica strada poteva essere pericoloso e le valli laterali potevano rappresentare una possibile via di salvezza dai Draconici. Lì forse avrebbero potuto trovare una valle abbastanza accogliente e protetta per accogliere i profughi. Oppure avrebbero potuto provare a ritrovare l'ingresso al regno dei nani e chiedere loro accoglienza. Più a sud infine prima del cataclisma vi era il grandissimo porto di Tarsis: forse raggiungendolo avrebbero potuto essere abbastanza distanti dalle dragon arrise

Intanto dovevano pensare alla sopravvivenza di quegli 800: ogni notte un posto caldo e cibo. Molti di loro erano uomini della pianure, abili nella raccolta e nella ricerca di cibo

Il gruppo aveva anche il problema di Riverwind: il barbaro non era in pericolo di vita ma aveva perso un braccio

Infine il bottino: il Caramon aveva portato via dalla sala del trono di Verminaar molti oggetti. Potevano ora decidere come usarli

@all

Spoiler

 

Oggetti trovati (vi evito l'identificazione)

two +3 daggers (balanced for throwing; one is Small sized, one Medium); 

a pair of gloves of swimming and climbing that are in surprisingly good condition; 

Fistandantilus’s spellbook in night-blue binding containing the spells arcane: lock, chill touch, invisibility, knock, slow and lightning bolt;

+1 heavy steel shield.

boots of elvenkind, 
cloak of elvenkind, 
gloves of dexterity 1, 

Charm of Animal Transformation (fox) When worn as an amulet, this charm transforms animal form, she must make a Will save (DC 14). If
its wearer into a specific animal form. She gains the animal’s Strength, Dexterity, and Constitution scores but retains her own Intelligence, Wisdom, and Charisma. She gains all the characteristics of the animal but loses her own (spellcasting, low-light vision, etc). The wearer’s type and subtype change to the new form.
Upon changing, the subject regains lost hit points as if she had rested for the night (though this does not restore temporary ability damage or provide any other benefits of resting, except ability damage caused by the spell; see below). Each hour she remains in
she fails, she suffers 1d4 points of Intelligence damage as her memories begin to slip away. Once she reaches an Intelligence of 3, the damage ceases, and she is permanently trapped in animal form.
Unless the wearer is trapped in animal form, the effect lasts for a maximum of 3 hours or until she removes the charm (which only she can see while in animal form).
Weak transmutation; CL 3rd; 

Riporto anche gli oggetti trovati da Raistlin in precedenza
Wand of invisibility (15 charges)
Cloak of charisma +1

 

 

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Tanis

Quando ebbero sistemato le faccende più urgenti e dato le disposizioni affinchè gli uomini abili procurassero cibo e legna da ardere, Tanis riunì i suoi compagni più fidati insieme a Laurana e Gilthanas per discutere il da farsi.
Conoscete le opzioni che abbiamo a disposizione e non sono molte. Dubito che potremo muovere 800 anime a lungo senza essere notati. Molte di queste persone non possono reggere marce forzate a lungo, tantomeno con questo tempo. Ma muoversi dobbiamo: restare fermi in un luogo significa che prima o poi i draghi ci troveranno.
Attese quindi le opinioni di ciascuno di loro.

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Raistlin

Con la mente totalmente concentrata sul libro degli incantesimi di Fistandantilus, quasi non sento le parole di Tanis e ho bisogno di sbattere le palpebre un paio di volte prima di capire che il Mezzelfo sta parlando E dove andremo, Mezzelfo? Qui sulle montagne non abbiamo scampo, non con 800 persone al seguito. E dubito che i nani ci lasceranno entrare a Thorbadin

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Hunt Day 29 Harvest Home 351 A.C. - Sera [Tempesta - Inizio autunno]

@Tass

Spoiler

Tass frugò nella propria borsa dove conservava mappe raccolte negli anni e finalmente trovò qualcosa che poteva essere utile almeno in parte. Un'antica mappa del mondo dell'epoca prima del cataclisma: ora il mondo era però diverso. Xak Tsaroth era una città in riva al mare e le grandi strade erano distrutte

Gilthanas, parlando a fatica per il dolore delle ferite, rispose a Tanis "Tanis, noi dobbiamo pensare non solo a questa gente ma anche alla guerra e al nostro popolo. Finché si muoveranno attireranno dietro di se parte delle truppe nemiche. Verminaard se è ancora vivo vorrà riprenderli, non fosse altro per avere vendetta. Facciamoli muovere, sempre"

Laurana dopo aver asciugato il sudore del fratello che soffriva anche solo a parlare aggiunse "Io penso che dobbiamo anche ascoltarli: tra loro ci sono persone intelligenti, che vorranno dire la loro. Noi possiamo proporre delle strade, ma anche loro potranno dire la loro."

"E poi c'è Riverwind" intervenne Tika guardando il barbaro ferito "dobbiamo fare qualcosa per aiutarlo. Con la vostra magia non potete fare nulla " chiese rivolta a Raistlin e Goldmoon

@Flint

Spoiler

Flint ricordò le storie che sentiva da bambino. I nani delle montagne di Thorbardim: loro si diceva fossero in grado di costruire arti che si animavano, con la suprema capacità di lavoro del metallo che li contraddistingueva. 

@all

 

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Goldmoon

Dal ritrovamento di Riverwind, Goldmoon non lo aveva lasciato per più di una manciata di secondi, e solo per estrema necessità.

Cambiava le bende, teneva la ferita pulita, e cercava di consolarlo come poteva, ma sapeva la gravità che assumeva per il suo amato l'aver perso un braccio. 

Quando le venme chiesto in modo per ripristinare il braccio di Riverwind, calde lacrime scorsero sulle sue guance, per congelarsi all'altezza del mento.

"Un modo c'è. So per certo che un modo c'è. Potentissimi incantesimi di guarigione permettono di riportare in vita i morti, nelle giuste condizioni. Rigenerare un braccio è nulla, per un guaritore esperto nella magia divina.

Ma non sono io il guaritore in grado di effettuare tali prodigi. Troppo inesperta, troppo... debole."

La sua incapacità bruciava più delle fiamme del drago.

"Forse... Potremmo cercare qualche incantesimo lasciato dai tempi antichi, una pergamena, un qualche oggetto magico che racchiuda abbastanza potere da..."

Guardò Raistlin, certamente più indicato per quel genere di conoscenza.

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Raistlin

Il mago lanciò un'occhiata a Laurana, l'unica bellezza che la sua vista maledetta non vedeva sfiorire, poi spostò lo sguardo su Goldmoon

Se questi potenti oggetti benedetti dagli Dei esistono ancora, noi maghi non ne sappiamo niente. Non saprei dove potrebbero giacere, ammesso che esistano ancora.. Forse nella perduta città di Istar ma, ripeto, non ne ho idea..

E se non avessi letto sui Dischi di Mishakal che quello che diceva Goldmoon corrisponde a verità, non ci crederai neanche

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Tasslehoff Burfoot 

Il kender passò il tempo a spulciare tra gli oggetti che i compagni avevano recuperato. Provo' gli stivali ma andavano troppo grandi, guanti e mantelli invece erano adattabili ma non si sapeva decidere. Il libro era troppo voluminoso mentre la bacchetta restava una grossa tentazione, mitigata solo da quella volta in cui Raistlin gli aveva detto che a toccare roba magica senza permesso poteva cadergli il naso. Guardò di soppiatto il mago, sembrava distratto ma chi poteva dirlo con certezza?

Prese in mano i pugnali luccicanti ascoltando di sfuggita i discorsi degli amici. Se volevano spostarsi ancora doveva avere una mappa della zona da qualche parte; era vecchia ma magari riportava ancora qualche strada o passaggio percorribile. Estrasse la mappa stendendola tra loro e rimise nel mucchio il pugnale luccicoso afferrando l'amuleto della volpe per guardarlo meglio.

Spoiler

Lascio scivolare il pugnale taglia piccola nella mia sacca.

 

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Riverwind (umano barbaro)

Il risveglio di Riverwind fu molto tormentato. In un primo momento non badò molto al dolore, tanta era la sorpresa e gioia di essere ancora vivo e percependo accanto la voce e la figura della sua amata Goldmoon, un po' di dolore era il minimo dopo essersi salvato dal soffio di un drago. Quel dolore era però presto diventato insopportabile ed i suoi occhi, ancora annebbiati dal risveglio, si strinsero e riempirono di lacrime per poi volgersi verso il proprio braccio sinistro ed in quel momento egli capì la ragione di tutto quel dolore, aveva perso il braccio sinistro. Osservava quel moncherino come se non fosse parte di sé, come se non potesse essere vero, gli era inconcepibile ed inaccettabile, si aspettava ad ogni battito di palpebre che quella visione temenda sparisse e tornasse a vedere il suo braccio al suo posto, intero. Dovette presto arrendersi all'evidenza che i suoi occhi non lo stavano ingannando, aveva davvero perso un braccio. Dentro di sé qualcosa si spezzò, aveva affrontato mille pericoli, era riuscito a conquistare il diritto di chiedere in sposa Goldmoon, l'aveva protetta da ogni avversità ed aveva prestato la propria forza ed il proprio coraggio ai compagni a cui si erano uniti. Ma ora, senza un braccio, che cosa poteva mai fare? Non sarebbe più stato il guerriero capace di prima, non avrebbe più impugnato la propria spada lunga con entrambe le mani, né l'avrebbe maneggiata in coppia con la spada più corta, non avrebbe più potuto fare tante cose che necessitano di entrambe le mani o comunque le avrebbe fatte con enorme difficoltà. Di sicuro non avrebbe più potuto stringere fra le sue braccia Goldmoon.

La sua amata gli era stata accanto fin da subito e lui lo apprezzava davvero, ma in questo momento il suo sguardo amorevole ma preoccupato, le sue attenzioni e cure non facevano altro che metterlo dolorosamente di fronte alla sua inutilità e l'essere diventato un peso per lei e per il resto del gruppo. Strinse i denti e cercò di non dare a vedere il proprio dolore, la pena sia fisica che interiore, il senso di smarrimento, lo doveva alla sua amata e lo doveva ai suoi compagni che si erano tanto dati da fare per salvarlo dalle prigioni in cui era finito e dall'ancora più tremendo destino che lo avrebbe atteso fino ad una sofferta morte. Quasi subito i discorsi della compagnia virarono anche su come restituire il suo braccio, il che rendeva ancora più chiaro al barbaro delle pianure come egli fosse considerato irrimediabilmente menomato ed inutile agli occhi di tutti. La loro preoccupazione e fretta era certamente simbolo di quanto volessero bene a lui e di come ci tenessero a guarirlo, prima fra tutti l'amata Goldmoon, ma il suo umore cuoo e depresso vedeva tutto questo come motivo di vergogna e risentimento per la propria misera condizione. Trovare però una magia così potente da potergli ridare il braccio sembrava qualcosa di impossibile, un potere perduto da tempo o perlomeno sperduto chissà dove ma senza alcuna idea di come scoprirlo. I suoi amici stavano per imbarcarsi in un compito talmente incerto, arduo e pericoloso, tutto per lui. Probabilmente non ne valeva la pena, avrebbe rischiato inutilmente la loro vita ed avrebbero perso tempo verso gli obbiettivi che li avevano portati ad unirsi e combattere assieme. Rimase in silenzio, lo sguardo perso verso il terreno sotto di sé, come se non guardasse nulla o guardasse qualcosa chissà quanto in profondità, oltre la superficie. Forse avrebbe dovuto dire qualcosa, partecipare alla conversazione, ma non aveva nulla dire, o meglio non ne era affatto sicuro. Meglio tacere.

 

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Flint

Il nano aveva riflettutto sulle possibili soluzioni alla sorte di Riverwind. Aveva fortemente serato che dal bastone di Goldmoon la magia divina potesse agire per trarre un nuovo braccio per il babaro come le lucertole si procuravano una nuova coda dopo averla persa.

La soluzione era nei suoi ricordi da bambino, ma esitava a proporla, perchè erano solo storie. Ascoltate per  tramandare l'acredine per i cugini dei sei 'clan sotto la montagna', che avevano chiuso le porte in faccia agli umani e costretto il clan cui personalmente apparteneva a colonizzare delle semplici colline.

Ma doveva rimangiare l'orgoglio, perché l'unica speranza per Riverwind era in quelle aule profonde, in quelle forge antiche.

Inghiottì fiele prima di parlare "I nani delle montagne di Thorbardim: si dice siano in grado di costruire arti che si animano, metallo che pare vivo. Possiamo cercare asilo presso di loro, anche se una volta l'hanno rifiutato, i tempi sono cambiati. E' una speranza."

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Tanis

Il mezzelfo scoccò un'occhiataccia a Raistlin. A parte le lamentele, hai delle proposte?
Vedere Riverwind in quelle condizioni e Goldmoon in tale pena per lui lo rendeva irritabile di fronte all'indifferenza eterna del mago. Ancora si chiedeva perché fosse con loro, e se li stesse soltanto usando. Raistlin non era più la persona che avevano conosciuto.
Forse trovare Thorbardim è davvero la soluzione giusta: un rifugio nascosto, una protezione solida, e una speranza per tutti.
Il punto è: come trovarli? Che io sappia, sono nascosti da tempo e nessuno conosce la via.

Quindi chiese a Laurana Vediamo se tra queste persone c'è qualcuno che ha qualche informazione. Se hanno dei rappresentanti, o dei suggerimenti, che li mandino da noi.
Infine rispose a Gilthanas In questo modo finchè i draconici saranno impegnati a cercare noi, saranno meno propensi ad aggredire Qualinost in massa.
Sperava davvero di aver trovato la quadra di quella situazione. Le altre opzioni gli suonavano tutte terribilmente disperate.
 

Modificato da Dmitrij
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Flint

Osservando gli oggetti ritrovati dal gruppo che aveva recuperato Riverwind, il nano notò una sorta di grosso pugnale, quasi delle dimensioni di una daga, che pareva bilanciato molto meglio delle asce degli elfi. *Non è roba da elfi costruire asce, difatti!*

Lo prese per sè, disponendolo in modo che fosse facile impugnarlo per lanciarlo. Non era stato molto abile a colpire a distanza, da che aveva cominciato a provarci, ma era sicuramente colpa delle armi.

Quando apprese del funzionamento dell'amuleto che era nel bottino, guardò Tass e gli vide luccicare gli occhi. "Questo lo custodisco io. Sarà utile a tutti, specialmente per ricognizioni rapide trasformati in animali volanti o per superare le mura di un castello indossandolo a turno." Già si immaginava tutti loro indossare a turno il ciondolo per diventare pipistrelli, salire sulle mura, lasciar cadere il medaglione a quelli in attesa dabbasso perché un altro si trasformasse, e così via ciclicamente 800 volte, cioè quanti erano i profughi insieme a loro.

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Caramon

Il guerriero aveva affrontato la fuga con la furiosa battaglia di draghi alle loro spalle assorto in un meravigliato silenzio. Durante il viaggio aveva già imbracciato lo scudo ritrovato, portarlo in altro modo sarebbe stato troppo scomodo ma a detta del fratello valeva ben di più di quello in suo possesso.

Tutto il resto lo lasciò a terra una volta accampati. Osservò Riverwind e solo in quel momento si scosse realmente "Non fare quella faccia barbaro. Non hai solo la qualità di saper menare duro come un troll con quella grande arma." alzò le spalle "Inoltre uniremo l'utile a te all'utile a tutti noi. Se quei nani sapranno cosa ci è successo e cosa abbiamo visto forse usciranno dalle loro montagne e si uniranno alla battaglia... dalla parte giusta."

Le ultime parole le dedicò a Tanis che aveva apostrofato Raist "Mi sembra di aver sentito un consiglio. Lo ritieni impossibile da seguire?"

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Sturm

"Perdere un braccio per salvare delle vite, guardando negli occhi i tuoi nemici, sotto lo sguardo di un drago delle leggende...", fece Sturm, poggiando una mano sulla spalla sana di Riverwind: "...questo significa che hai trovato molto più di ciò che hai l'impressione di avere perduto. Il tuo cuore è pieno di amore e generosità, figlio delle pianure, ed il tuo coraggio supera quello di molti eroi leggendari.

La tua promessa sposa non ti ama di meno, perché sei senza un braccio. Guarda nei suoi occhi e vedrai la verità.

Ora riposati, ché abbiamo ancora bisogno di te: resti il nostro migliore scout, oltre che il più coraggioso di tutti".

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Hunt Day 29 Harvest Home 351 A.C. - Sera [Tempesta - Inizio autunno]

@Raistlin

Spoiler

 

Raistlin conosceva gli eventi citati da Flint sulla storia di Thorbardim, quando aseguito del cataclisma i nani delle colline e gli uomini delle regioni di Xak Tsaroth fuggirono verso sud cercando rifugio nel regno dei nani delle montagne: Questo regno, il regno di Thorbardin, non poteva sostenere le centinaia di migliaia di profughi, e così chiuse le porte contro di loro. Disorganizzati e senza guida, i rifugiati non si dimostrarono all'altezza delle forze organizzate e motivate di Thorbardin. e furono respinti.

Ma Raistlin sapeva che la storia non finiva qui
Poi venne Fistandantilus.

Fistandantilus era un antico stregone dell'Età del Potere che precedette il Cataclisma. La magia a quel tempo era disprezzata come una professione "impura". I maghi, grandi e piccoli, divennero reietti. Eppure Fistandantio prevedeva un tempo in cui i maghi sarebbero stati di nuovo importanti a Krynn. Non sapeva quando ... ma quando sarebbe arrivato il momento, lui era certo che ci sarebbe stato. E Fistandantilus usò mezzi magici per prolungare la sua vita. 
Finché venne il Cataclisma. E quando vide i profughi scacciati da Thorbardin lui vide anche la sua possibilità di riconquistare il potere.
Costruì una fortezza magica formò un grande esercito per prendere Thorbardin. 
La battaglia infuriò in tutta la valle. 
E, quando la sua sconfitta parvea certa, la sua voglia di vendetta non conobbe limiti. Scatenò la magia più potente che conosceva, e sia gli eserciti del suo nemico che i suoi ne furono consumati. La sua fortezza di montagna fu distrutta fino a quando rimane solo la forma in frantumi di un teschio gigante: Skullcap.

Skullcap era la base di Fistandntilus, e lì tra i molti segreti che ancora custodiva vi era sicuramente anche la via per entrare a Thorbardim. 
E Skullcap non era lontana: doveva essere in quelle valli, nel luogo della battagli vicino  a Thorbardim

 

Mentre i compagni discutevano tra di loro Goldmoon giunse accompagnata da Elistan

"Goldmoon mi ha detto che volete sentire il nostro parere" disse il sacerdote convertito al culto di Paladine "in effetti ci avete preceduti. Alcuni di noi, scelti fra la gente come loro rappresentanti vorrebbero parlarvi"

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Goldmoon

La barbara delle praterie si era concentrata quasi esclusivamente sulle cure di Riverwind.

Ebbe in moto di gratitudine nei confronti dei suoi compagni quando cercarono di consolarlo.

Ma dovevano pensare anche al da farsi, quindi, portò Elistan ai suoi compagni per far sì che si esprimessero.

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Raistlin

Lancio un'occhiata di disprezzo in direzione di Tanis Lamentele? Ho solo detto quello che so sulle antiche magie dei potenti sacerdoti che vivevano nell'Era della Potenza Mezzelfo

Quindi mi appoggio al mio bastone ed infilo le mani dentro le ampie maniche della mia tunica Io conosco delle storie locali e so dove potremmo trovare indicazioni su come trovare ed entrare a Thorbadin dico al resto del gruppo ma puntando il mio sguardo penetrante su Tanis, lascio quindi passare un pò di tempo, giusto per creare aspettativa nei miei interlocutori Skullcap dico semplicemente Li troveremo quello che ci serve

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Hunt Day 29 Harvest Home 351 A.C. - Sera [Tempesta - Inizio autunno]

"Non so cosa sia questo Skullcap" disse Elistan "ma per prima cosa vi chiedo di incontrarci. Abbiamo creato quello che abbiamo chiamato il Consiglio dei Liberi, con i rappresentanti dei sopravvissuti."

"Ora vado a chiamarli" detto questo Elistan si allontanò tornando fra profughi

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Riverwind (umano barbaro)

Il barbaro apprezzò le parole del buon Caramon. Molti dei suoi compagni si stavano dimostrando interessati alla sua condizione e cercavano di esprimergli il proprio sostegno e vicinanza per la sua sfortunata condizione. Era felice di avere compagni così, ma si sentiva ugualmente in difetto, una risorsa inutile. Che poteva farsene del coraggio se non poteva metterlo in gioco nel momento del pericolo o del bisogno? Certo poteva ancora combattere con ol suo braccio dominante, ma avrebbe dovuto sicuramente imparare a muoversi e a colpire diversamente non potendo più contare sul braccio sinistro per contobilanciate i movimenti ed il pesp del braccio destro in azione e non potendo più usare la mano libera per delle prese sull'avversario o per altri tipo di movimento così come non poteva più imbracciare uno scudo. Avrebbe dovuto imparare a combattere in maniera molto più prudente, date le circostanze. "Grazie, Caramon. Speriamo che i nani capiscano e che siano in grado di aiutarmi. Non ho molto oro con me però, potrei forse impegnare le mie armi magiche pur di riavere il mio braccio; spero bastino a ripagarli."

Riverwind avrebbe voluto mettersi già in quel momento ad allenarsi, a saggiare il proprio corpo monco e le proprie capacità menomate, ma ancora sentiva troppo dolore, la ferita necessitava di tempo per guarire o rischiava di riaprirla e rischiare di nuovo la vita. Non che ora fosse al sicuro, poteva sempre infettarsi, ed i loro nemici li stavano sicuramente cercando per farla pagare loro. Se sono fossero riusciti ad uccidere Verminaard, sarebbe stato un risultato clamoroso, ma dovevano accontentarsi di aver eliminato almeno quel viscido di un Toede.

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