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Avventura


Bille Boo

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Dopo aver confabulato brevemente con i compagni, Andross fa un passo avanti ed espone le conclusioni del gruppo.

Parla della refurtiva recuperata, che tutti hanno potuto vedere in piazza. Poi dei sospetti di Aguineschi circa il losco traffico, del suo incontro segreto sul campanile con Moretti, della porta scassinata sul retro del Tempio, e della corrispondenza che Armandi controllava segretamente.

Indica i documenti contabili trovati nell'ufficio di Aguineschi, con le sue annotazioni: madama Ivana e madama dell'Ova li mostrano al Duca. Parla anche dell'arma del delitto; quando tira fuori il pugnale insanguinato, dalla piccola folla dei nobili si levano mormorii di sconcerto, e madama Ivana impallidisce.

Chiama a testimoni Ravanello, che conferma tutto per la parte che li riguarda, e poi il bandito prigioniero, che dapprima si limita a mugugni e monosillabi e solo dopo essere stato sollecitato con una certa brutalità dai guardiani che lo scortano diventa più loquace, ammettendo tutto.

Per tutto il tempo il Duca rimane a fissarvi con espressione grave.

Dopo, rimane per qualche istante in silenzio.

Infine esordisce:

Direi che non ci sono dubbi che il capitano Raghianti è colpevole di alto tradimento e di chissà quanti crimini. La pena dovrà essere esemplare.

Madama dell'Ova annuisce con durezza.

Per la prima volta vedete un segno di vero cedimento sul volto dell'ufficiale, che emette un gemito straziante e crolla prostrato in avanti. Un uomo in armatura lo ritira su di malagrazia.

Il Duca continua, rivolgendosi ad Armandi:

Non può aver fatto tutto da solo. Qualcuno deve aver alterato la contabilità. Tu, Riccardo, potevi farlo. La tua fuga precipitosa, i documenti bruciati in cancelleria... direi che tutto quadra.

Armandi evita il suo sguardo; fissa tristemente il pavimento.

Madama dell'Ova commenta:

Faremo dei controlli basati sulle annotazioni di messer Aguineschi. Ma il risultato è abbastanza scontato. Certo... se avessimo almeno una testimonianza diretta...

Dà un'occhiata di sbieco al capitano Raghianti, che subito sembra rianimarsi:

Che ci guadagno, a parlare?

La siniscalca si irrigidisce:

Viscido verme!

Interviene il Duca, con calma glaciale:

Ci guadagni un rapido e pulito capestro, anziché la pena per alto tradimento riservata ai plebei. Devo ricordarti in cosa consiste? Ti do la mia parola che la farei prolungare a un pomeriggio intero.

L'ufficiale deglutisce. Poi sputa per terra, e ribatte:

E' stato Armandi a ideare tutto! Io prendevo ordini da lui, sono un pesce piccolo!

Armandi ha uno scatto e fa per buttarglisi addosso: sono gli armigeri in armatura a impedirglielo.

Vigliacco! Figlio di un cane! Hai organizzato tu ogni cosa, compreso assoldare quei rubagalline a cui hai affidato la roba! Se li avessi scelti meglio ora non saremmo qui! Scemo io, a fidarmi di te!

Il Duca urla:

Silenzio!

Madama dell'Ova tentenna il capo con un sospiro:

Beh, direi che le cose sono abbastanza chiare, ahimè.

Interviene madama Ivana:

E in merito all'uccisione di mio marito?

La siniscalca si rivolge di nuovo a Raghianti:

Tu hai qualcosa da dire in proposito?

Il capitano scuote il capo freneticamente:

Non c'entro con quella storia! Io ero in piazza, mi hanno visto tutti! Non potete accusarmi anche di quello!

La siniscalca guarda Armandi, ma lui si limita a distogliere lo sguardo.

Il Duca riflette ad alta voce:

Dunque, o è stata quella sbandata, Adele... ma non avrebbe avuto motivo di scassinare la porta. Oppure... beh, Riccardo, tu eri l'unico a conoscenza dell'incontro di Dario e Rolando su quella torre.

Armandi si volta a guardare Moretti, con astio:

E se l'avesse semplicemente ammazzato lui?

Madama Ivana interviene d'impulso:

No! Non l'avrebbe mai fatto!

Poi sembra rendersi conto di aver ecceduto un poco e china il capo, arrossendo.

Con freddezza, guardando Armandi dall'alto in basso, Moretti ribatte:

Anch'io non avrei avuto ragione di forzare la porta. Inoltre la gran sacerdotessa, monsignora Guaglia, mi ha visto uscire dal Tempio prima che il povero Rolando precipitasse.

In realtà c'è una domanda semplice che non vi è stata posta, mio Duca: voi, a differenza mia, eravate sul palco delle autorità durante la serata. Per caso messer Armandi si è allontanato prima del tempo?

Il Duca sembra molto colpito. Si raddrizza sul trono, e riflette a lungo.

Non ricordo bene, però... beh, all'inizio era con me, senz'altro, poi... ricordo che a un certo punto si è scusato ed è sceso dal palco, e poi... beh, poi c'è stato il fattaccio e non abbiamo avuto tempo di pensare. Siamo rientrati in fretta al castello, con la scorta. Di sicuro Riccardo era lì quando abbiamo fatto tirare su il ponte, ma...

Moretti insiste:

Ma prima che il corpo precipitasse non era ancora tornato, giusto?

Il Duca scuote il capo:

Beh, no.

Scruta Armandi molto a lungo, con un'espressione che tradisce un misto di stupore, rabbia e disgusto. Poi si rivolge ad Andross con un gesto imperioso:

Druido! Consegnami la sua borsa!

Una guardia si fa avanti per prenderla e portarla al Duca, che fruga al suo interno, trovando gli arnesi da scasso. Dai presenti si leva un mormorio di indignazione.

Madama dell'Ova commenta:

Strano attrezzo, in verità, per un nobile di palazzo.

Tutti gli sguardi sono puntati su Armandi, che è chino in avanti, in ginocchio, sembra raggrinzito.

Madama Ivana, pallida come un cencio, tremante di rabbia, mormora:

Assassino!

Moretti le si fa vicino e le passa un braccio dietro le spalle per confortarla.

Il Duca guarda Armandi ancora a lungo prima di domandare:

Ma perché, Riccardo? Perché?

Con agli occhi lacrime di rabbia, Armandi raddrizza la testa, e sputa fuori con odio:

Perché sei un vecchio grassone rammollito, che presto tirerà le cuoia! Questo Ducato ha le ore contate! Nessuno dei tuoi rampolli viziati, che hai spedito in giro a prendere lezioni di buone maniere, sarà in grado di governarlo!

Nella fredda sala scende un silenzio tombale.

Poi, con aria triste e tranquilla, il Duca fa spallucce:

Beh, se non altro mi leverò la soddisfazione di farti tirare le cuoia prima di me.

 

Si volge infine verso di voi:

Grazie, stranieri: il vostro aiuto è stato indispensabile. Questo Ducato è in debito con voi. Sarò pure invecchiato e ingrassato, ma non ho dimenticato l'onore della mia casata.

Ditemi: come posso ricompensarvi? Chiedete, e vi sarà dato.

Modificato da Bille Boo
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Obrekt (nano guerriero)

Lo sapevo! penso quando arriva la conferma che l'assassino è Armandi!

Ma non mi importa più nulla; tutta la mia attenzione è catturata dalle parole del duca: 'chiedete e vi sarà dato'

Quelle parole mi risuonano nella testa fin quando non mi decido a parlare:

"Se vostra grazia mi darà la possibilità di dimostrarlo, credo di poter comandare le vostre guardie molto meglio di come faceva lui" dico indicando raghianti e proseguo "sono obrekt del clan torce rosse, sergente in congedo della città di .... [nome], al vostro servizio!" Concludo con un goffo inchino.

Diventare ufficiale, comandante di un'intera guarnigione, magari!

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Andross Liadon (drudo - elfo dei boschi)

La verità, finalmente. A quanto pare i nostri sospetti erano fondati. Faccio un profondo respiro sorridendo in direzione di Moretti e madama Ivana, che finalmente potrà trovare pace per il proprio marito.

L'offerta del Duca è allettante e Obrekt sembra cogliere l'opportunità al volo. Per quanto mi riguarda, non ho scoperto nulla di nuovo durante le indagini circa gli artefatti di mio interesse, ma le poche informazioni in mio possesso mi porteranno in una città piuttosto lontana da qui, quindi perché non provare. Vostra eccellenza, i miei impegni mi condurranno piuttosto lontano. L'unica cosa che posso azzardare a chiederle è un mezzo per raggiungere tale luogo.

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Zasheir

Resto ad ascoltare il tutto, finalmente il nodo viene al pettine!

"Vostra eccellenza, la ringrazio dell'opportunità. In quanto a me, gradirei avere un lasciapassare per le librerie e i centri storici del regno...se possibile" accenno un inchino "riguardo al passaggio, se Andross gradirà, mi unirò a lui sino alla prossima città"

Spoiler

Per me è a posto cosi!

Perdonate il ritardo delle ultime settimane.

Grazie della compagnia e del gioco insieme!

 

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Il Duca rivolge a Obrekt uno sguardo di apprezzamento:

Accipicchia! Approvo la tua ambizione, sergente! Ben detto!

Formalmente dovrà essere il nuovo conestabile (che dovrò scegliere tra i nobili, ancora non so proprio...) a nominare il capitano della guardia cittadina, ma per ora puoi assumere la carica ad interim, e poi farò presente la questione... sono sicuro che non ci saranno obiezioni.

Che gli sia procurata subito una divisa della sua taglia!

ordina. Quindi si rivolge ad Andross e Zasheir, scrutandoli con aria dubbiosa:

Quanto a voi... beh, siete... ammirevolmente parchi nelle vostre richieste. Beh, meglio per me, eheh!

Avrete senz'altro quello che avete chiesto: un salvacondotto per tutto quello che avete detto... e l'occorrente per un comodo viaggio per qualsiasi destinazione.

 

Si fa avanti anche madama Ivana, e con un filo di voce aggiunge:

Il vostro intervento è stato provvidenziale. Grazie a voi, so che l'anima del mio povero marito troverà pace. Pregherò perché vegli su di voi dall'aldilà.

Per voi che vi metterete in viaggio: se in futuro vorrete tornare qui, sarete benvenuti.

 

@tutti:

Spoiler

Seguirà entro qualche giorno un debriefing in un thread apposito, ci tengo molto ai vostri commenti e riscontri. È stata la mia prima avventura in PbF e ne ho scelta una davvero anomala... ma ho imparato tanto. Spero che vi siate divertiti!

 

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