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Ambientazioni "gonzo"


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Un certo filone di giochi di ruolo ha ambientazioni dal sapore "gonzo". Per chi non conoscesse il termine, nel contesto di letteratura, animazione e giochi di ruolo, con gonzo ci si riferisce alla presenza di elementi estranei o incongrui tra loro, con un effetto bizzarro o stravagante. Per esempio, immaginate un'ambientazione con dinosauri, cowboys, mutanti e cyborg ninja che in qualche modo coesistono nella stessa ambientazione.

Nel contesto dei giochi di ruolo ambientazioni di questo tipo non sono rare: l'esempio piu' tipico e' senz'altro Rifts; un altro esempio potrebbe essere Gamma World. D&D, specialmente alle origini, aveva elementi gonzo che si sono un po' persi nel corso della sua evoluzione - ce lo ricordano avventure come Expedition to the Barrier Peaks o Tegel Manor. L'OSR (che riprende il D&D delle origini) ha molto spesso elementi gonzo (vedi per esempio Anomalous Subsurface Enviroment, etc). Lo science-fantasy (genere molto caro a @SilentWolf) in un certo senso puo' essere pensato come un subset del gonzo.

Personalmente ho sempre storto un po' il naso di fronte ad ambientazioni gonzo - mi sono sempre piaciute le ambientazioni "coerenti" o comunque "omogenee". Se giochiamo in una ambientazione pseudomedioevale fantasy, mi va bene che ci siano maghi, draghi, orchi e castelli ma non mi piace l'idea che ci siano alieni, astronavi e cyborg. Se giochiamo ad un gioco sci-fi voglio alieni, astronavi, cyborg e pistole laser, ma l'idea che ci siano vampiri spaziali o draghi mi fa un po' storcere il naso.

Tuttavia, negli ultimi giorni mi sono ritrovato, per svariati motivi, a riflettere o ripensare a vari prodotti che hanno segnato la mia infanzia o adolescenza e che adoro, e mi sono reso conto di quanto in realta' fossero gonzo - il che mi ha fatto un po' rivalutare il mio atteggiamento nei confronti dei giochi di ruolo con elementi gonzo.

Un esempio e' la saga di Dragonball. Non ci ho mai riflettuto molto, ma Dragonball e' super gonzo. Abbiamo, nella stessa ambientazione, esperti di arti marziali, animali antropomorfi, magia, divinita', personaggi che viaggiano nell'aldila', viaggi nel tempo, alieni, cloni, cyborg, etc. Se uno ci pensa, tutti questi elementi dovrebbero stridere tra di loro - eppure non ho mai avuto questo effetto guardando Dragonball!  

Un altro esempio potrebbe essere Final Fantasy VIII, uno dei videogiochi che ha segnato la mia infanzia: abbiamo un'ambientazione futuristica con citta' volanti, streghe, magia, mostri, viaggi nello spazio e nel tempo!

Voi cosa ne pensate? Vi piacciono le ambientazioni gonzo nei giochi di ruolo? Se no - ripensando a videogames/anime/fumetti/libri che amavate da piccoli, ci ritrovate elementi gonzo che potrebbero farvi rivalutare il genere?

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3 ore fa, Maxwell Monster ha scritto:

se l ' ambientazione ha elementi che reggono ,

senza esser (troppo) incoerenti ,

ben venga .

Concordo; l'importante è che i vari elementi siano in armonia tra loro (i citati Dragonball, Final Fantasy, Rifts... ma anche roba come He-Man, Bravestar, Starfinder, eccetera); se c'è questo, il fatto di avere elementi fantasy e di fantascienza insieme non stona.

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17 ore fa, MattoMatteo ha scritto:

Concordo; l'importante è che i vari elementi siano in armonia tra loro (i citati Dragonball, Final Fantasy, Rifts... ma anche roba come He-Man, Bravestar, Starfinder, eccetera); se c'è questo, il fatto di avere elementi fantasy e di fantascienza insieme non stona.

su questi in particolare ,

spero che il futuro GDR dei MOTU ,

permetta di ricreare i MiniComic di Alcala ,

o i ThunderCats 2011

(in cui la magia è comune , e la tecnologia un mito perduto , riesumato archeologicamente) .

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Di base no. Anzi proprio no. Non mi piace una misticazio di cose tra loro incoerenti e non giocherei ad un gioco del genere, per quanto il riferimento a Dragonball mi ha colpito. Mi ha sempre dato un po’ fastidio qualcosa e ora capisco che era questo, per quanto era un fastidio assolutamente incomparabile al piacere del manga/cartone. Quindi chiaramente possono piacermi. Anche se non ci giocherei comunque volentieri. Mi da fastidio anche il cyberpunk e il lo steampunk anche se ci sto lavorando 🙂

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@Lord Danarc @Bille Boo Mi sembra che D&D 5E stia un po' ritornando alle origini "gonzo" di D&D, inserendo qualche elemento in questo senso qua e la'. Per esempio, Icewind Dale: Rime of the Frostmaiden (spoiler alert)

Spoiler

contiene un nautiloide/astronave crashato ad Icewind Dale, con tanto di possibilita' per i giocatori di recuperare pistole e fucili laser!

.

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Il 25/4/2021 alle 21:56, greymatter ha scritto:

@Lord Danarc @Bille Boo Mi sembra che D&D 5E stia un po' ritornando alle origini "gonzo" di D&D, inserendo qualche elemento in questo senso qua e la'. Per esempio, Icewind Dale: Rime of the Frostmaiden (spoiler alert)

  Contenuti nascosti

contiene un nautiloide/astronave crashato ad Icewind Dale, con tanto di possibilita' per i giocatori di recuperare pistole e fucili laser!

 

è un'ottima cosa che non usi avventure prefatte allora. In ogni caso qualora dovessi usarle quelle parti non ci sarebbero e se fossi giocatore chiederei al master di non usarle. Sono stato sempre lontano da spelljammer e da qualsiasi cosa in grado di "rovinare" l'ambientazione fantasy, come le armi da fuoco opzionali tanto in 3e quanto in 5e. (Il che non significa che tutti debbano aderire al mio pensiero, ma io mi tengo mooooolto lontano da sta roba).

Spoiler

Pistole e fucili laser nei Forgotten. Caghiamo direttamente sulla casa di Elminster. Chissà che ne pensa Ed G (probabilmente finché pagano le royalties gli va bene).

 

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  • 4 settimane dopo...

Be', quella voglia di selezione è un istinto tipico degli artisti. Pure incominciare a chiudere un occhio, più che una concessione ai ricordi, secondo me fa parte di un percorso di gusto abbastanza comune. Serve molta energia per mantenere il purismo, soprattutto quando trovi troppo raramente qualcosa di soddisfaciente.

Fa un po' ridere a dirlo, ma il genere fantastico è arte. Io comunque ho più che capito quello che vuoi dire e ti listo una serie di cose che ammortizzano di più quegli accostamenti poco eleganti, quella componente "gonzo" di cui parli. Prima di tutto, in generale, 1) quanti più elementi contiene un'opera, tanto migliore è, specie se questi elementi tendono a fare emergere un effetto complessivo, a prescindere da quanto vengano sintetizzati. Esempi negativi, Attack on Titan: due ottime idee (la sensazione di valut contro i giganti e il combattimento sulle mura) e basta. Alien: lo Xenomorfo è un concentrato (psicoanalisi freudiana, Cthulu, vespe parassite, etc.) ma è incastonato in uno sfondo sci-fi per niente rilevante. Al contrario, tantissime tra le migliori opere sono veri calderoni in cui sono stati riversati tantissimi elementi disparati. Senza scomodare la Divina Commedia, Lucrezio e H. Bosch, pure nel fantastico ci sono molte variazioni di questa scelta, dal circo di oggetti curiosi sparati uno dopo l'altro (Star Wars, Harry Potter, One Piece, un trucco che usa pure Bonolis), al carnevale massimalista (He-Man), all'album di cameo (Ready Player One) e molte altre che cercano un determinato effetto complessivo. Molti elementi di questi calderoni di per se sono incongrui, né vogliono armonizzare su una determinata estetica (per esempio Dune, che usa psichedelia, bioma desertico e feudalesimo europeo tutti per creare un effetto di "misticismo" in uno sci-fi), però sfruttano il "gonzo" come strumento per riprodurre un determinato effetto complessivo. 2) tanto più gli elementi sono sintetizzati, tanto meglio è. È possibile però che la sintesi, pur creando un effetto complessivo, lasci intravedere il fatto che relazioni rimangono bizzarre. Un modo per sintetizzare è creare delle relazioni scientifiche, rinascimentali, tra gli elementi, per esempio costruendo una evoluzione realistica del perché gli elementi si sono intrecciati così. Un'altro modo, e spesso non è facile distinguere tra i due, è quello di creare un campo, uno sfondo comune (tecnologico, architettonico, concept design, di spleen, tematiche sociali, visivo: qualsiasi cosa) capace di legarsi agli elementi. Sarebbe interessante abbozzare un discorso di tassonomia di questi "campi". Esempio di campo: Nativi americani e Neuroscienza sono due cose a tremendo rischio di gonzo. Immaginati una ambientazione in cui gli Indiani combattono contro dei mostri à la Manuale delle Arti Psioniche. Proprio il gonzo di cui parlavi. Invece in Avatar il concept della biosfera di Pandora lega indiani d'america, neuroscienza, ambientalismo olistico, immortalità cyberpunk - il "backup" della coscienza sull'albero delle anime - e neon giapponese e tutto è perfettamente sintetizzato (uno dei trucchi per sintetizzare mi sembra rendere tutto foscorescente e luminoso di luce bianca o azzurra). Oppure, nello Steampunk molti associazioni che sarebbero gonzo di per se vengono sintetizzate semplicemente riconvertendo gli elementi alla tecnologia steam. All'opposto, 3) puoi giocare sull'assenza completa di sintesi per creare una dissonanza che sia in qualche modo artistica: il collage dadaista. Dietro una incoerenza apparente c'è una coerenza di livello più alto, l'arte è effettivamente il modo in cui gli elementi stridono.

Però ovviamente nella maggior parte dei pastiche fantasy non c'è niente di tutto questo, oppure queste strategie sono presenti in maniera marginale. (Ti ho tolto la parte antropologica di come questo derivi dalla cultura statunitense e quella storica dei pastiche dei magazine Pulp anni '30 senza pretese che non si sarebbero vergognati a disegnare Mago Marlino col jetpack che riempiva di shuto uke i Velociraptor vampiri provenienti Alpha centauri)

Modificato da Dyeus
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