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Prologo: Il Concilio


Crees

Messaggio consigliato

 

Prologo: Il Concilio.

Grigio Borgo
Inizio inverno - Ventiduesimo giorno di Tregua

La nebbia che solitamente inghiottiva ogni cosa, sembrava essere accorsa altrove, fuggendo dai freddi venti d'inverno, risalendo gole ed abbarbicandosi ai crinali scoscesi nei terreni limitrofi. I muri di roccia si mostravano nel loro antico splendore perfetto, risuonando del passaggio di mille e più persone, in una calca che solo di rado era stata vista fra le vie strette e serpeggianti, i ponti sospesi su acque eteree che dalla sommità della città sacra, si diramavano da per tutto, come il sistema venoso di un grande mostro dormiente.
I colori di decine di araldiche svettavano fra gli edifici e sulla tendopoli senza fine intorno alle mura, dove ogni giorno si aggiungevano rifugiati e dignitari da ogni parte del continente.
Un continente che respirava il suo primo momento di pace da tempo immemore, una pace che però non era altro che un illusione. Il fulgido momento di calma prima di una tempesta ben peggiore di quella si era appena interrotta.
Regni, clan, ordini e razze avevano smesso di combattersi per far fronte comune agli invasori. Spuntati da chissà dove, i Cavalieri Neri erano apparsi alla testa di enormi armate di guerrieri, assaltando la civiltà dai luoghi più estremi ed inesplorati del continente. I loro soldati erano una commistione di genti e razze deformi, deviati e nascosti anch'essi da sinistre armature. Le storie sulla loro assenza di umanità, paura o senso di conservazione si erano già espanse fra le taverne ed i vicoli.
Gli invasori avevano portato una distruzione senza precedenti, fermati solamente da incredibili baluardi di forza, castelli o città fortezza, che non avrebbero retto ancora per molto.
Domani ci sarebbe stato il grande incontro fra i lord, i Re ed i piú grandi comandanti del continente, per decidere il futuro di loro tutti.

Vi trovate a Grigio Borgo, ognuno di voi é arrivato qui seguendo la sua strada, ognuna diversa, ognuna incredibile.  Ma il fato o chi per lui, ama complottare e vi metterà presto l'uno sul cammino dell'altro.

 

 

@CIANAGLIA

Reulus Rahl

Locanda "Stella d'inverno", quartiere centrale - Un ora al tramonto.

Dall'ampia finestra della tua camera la vista è incredibile. Le guglie, i tetti spioventi, gli archi di pietra, i templi ed i tendaggi. Un caleidoscopico connubio di tutto quello che di diverso vi è nel continente riunito in un ecosistema perfetto che riesce in qualche modo ad essere aggraziato e etereo. La città fortezza è un trionfo di perfezione architettonica e mistica senza eguali ed ora che la hai davanti agli occhi comprendi il perché della sua neutralità, del perché nessuno, ne uomo o altro, l'abbia mai attaccata.
Un seme di speranza in un mondo alla deriva.
La taverna della "Stella d'inverno" è la più facoltosa delle locande. I suoi avventori sono i membri delle varie corti meno importanti, cavalieri di prim'ordine e criminali che hanno fatto il grande salto e che ora si fanno chiamare imprenditori. Chiunque possa permettersi il costo vergognosamente alto dei suoi servizi, che comunque sono una spanna sopra tutte le altre attività. Hanno un ottimo cuoco, camere ampie e pulite, una discreta riserva di buon vino, anche qualche bottiglia delle tue parti.
Sei arrivato qualche giorno fa, sfruttando i tuoi numerosi contatti per ottenere l'accesso all'interno delle mura, solitamente permesso soltanto ai Lord, le loro corti ed i cavalieri legati a fil stretto con le casate dei vari regni.
Domani sera vi sarà il grande concilio, aperto soltanto ai regnanti, agli ambasciatori e pochi uomini scelti. Si terrà nel Palazzo della Pietra, un mastodontico edificio scavato nella montagna intorno al quale è sorta la città. Significa che hai questa notte e metà della giornata successiva per trovare un modo per partecipare.
Le strade davanti alla locanda non sono troppo affollate, la maggior parte delle genti sono state lasciate fuori dalle mura, dove una tendopoli senza fine si spande a semicerchio nelle Steppe Infrante. 
Dai piani inferiori senti l'inconfondibile brusio dell'ora del pasto, intervallato dalle note di qualche strumento del bardo di turno. Che cosa fai?

 

 

@Seleyes

Cassandra

Locanda "Stella d'inverno", quartiere centrale - Un ora al tramonto                                                                      

Sei fra i primi arrivati a Grigio Borgo, ben prima che le carovane provenienti da ogni dove portassero nella città eterna i dignitari di regni e razze che fino a quel momento avevi soltanto sentito nominare. Hai visto la sua mistica quiete venir piano piano trasformata, mentre una tendopoli dai colori sgargianti prendeva forma intorno alle mura e le strade silenti cedevano il passo a dame e cavalieri. 
Fra le pietre tipicamente grigie ed i camminamenti sospesi fra edifici che nascono dalla montagna, hai passato del tempo a conoscere ogni anfratto, ogni via. Hai soggiornato in più di una locanda, osservato i riti dei numerosi culti che si sono susseguiti con sempre maggior frequenza mentre le notizie dell'innominabile minaccia ai confini dell'impero rendevano la preghiera un mezzo necessario a superare la paura. 
Il concilio dei governanti si terrà domani sera ed è un evento storico a cui sarebbe un peccato non partecipare. Verranno scritte storie, canzoni e poemi sugli eventi di questi giorni, ed i nomi dei protagonisti e di chi di loro scriverà entreranno probabilmente nel firmamento delle leggende dell'umanità e non solo. Se questo non bastasse a motivarti, verranno prese decisioni per affrontare i Cavalieri Neri ed il loro esercito mostruoso. Decisioni che avranno un impatto su tutti, te compresa.
Oltre a te, vi sono un gran numero di cantori infatti, per un motivo o l'altro. Bardi dall'enorme fama accompagnano condottieri che si avvalgono dei loro servigi per far conoscere le loro gesta, mentre i musicisti al soldo dei lord vanno in giro ostentando le proprie capacità. 
Alla Stella d'Inverno, la locanda che secondo le antiche usanze ti ha permesso di soggiornare senza tirar fuori una moneta (mossa di classe), quella sera è pieno di dignitari importanti. Non così importanti da aver ricevuto una delle residenze private messe a disposizione dei lord, ma abbastanza alto locati da permettersi quel luogo ed i suoi costi. Non ti sei ancora esibita quella sera, hai lasciato spazio ad un giovane rampollo di una delle costosissime accademie del sud. "La corda d'oro" di Rocca Tempesta. Si chiama Saib e suona uno strumento a tasti e pressione che non hai mai visto prima. Sta chiaramente cercando d'ingraziarsi una Dama che da quel che hai sentito sembra sia una cortigiana del Conte Elettore dell'Ovest, Markus Von Klain.
La canzone che canta la conosci, perché parla di una sirena e dei suoi incanti. Terminerà fra un paio di strofe ed un ritornello, giusto il tempo di mangiare qualcosa e prepararti per esibirti se vuoi. Liroi, il cuoco della locanda ha preparato dei pesci in crosta di sale. Te lo ha confermato Mircella, la terza figlia del proprietario della locanda, che ora si trova dietro il lungo banco di legno e pietra, che taglia la sala principale come una lancia. I tavoli sono grandi e rotondi, illuminati da candelabri e lanterne sospese ai muri di pietra dai quali volti di ritratti dai colori accesi osservano con sguardi distratti. Nell'aria, l'odore delle pietanze e dei profumi delle dame si mischia a quello del vino delle botti appena aperte, mentre un sentore erbaceo e speziato si allunga dalla porta della cucina. Oltre le vetrate che danno sulla strada la flebile luce dell'ultimo sole filtra timidamente, l'ora perfetta per una passeggiata nella Città Eterna. 
Che cosa fai?

 

 

@BeastfromtheEast

Calibano

Locanda improvvisata, padiglione commerciale fuori dalle mura - Un ora al tramonto.

Non siete fatti per stare in mezzo a loro. Sono gente debole, che si nascondono dietro le loro prigioni di pietra e legno. Ora che sei arrivato a Grigio Borgo lo puoi dire con ancor più fermezza. La tendopoli si estende per miglia. Una infinita distesa di tessuti e colori che taglia le Steppe Infrante all'ombra dell'unico monte che si erge maestoso e aguzzo. Aggrappata ad esso la città fortezza ti osserva austera. Gli uomini che ti seguono ti guardano come una guida. Come te sono giovani e nel pieno delle loro forze, desiderosi di mostrarsi degni del loro ruolo agli occhi onniscienti dell'Imperatore.
L'Imperatore...
Oltre le mura, nel cuore di edifici imponenti, il creatore del vostro sacro ordine di guardiani, si prepara ad incontrare i reggenti di altri popoli e non solo. I conti elettori che da sempre sono motivo di contrasto nella gerarchia imperiale siederanno intorno al tavolo, vicini all'autoproclamato Re dei Nani, ai Triarchi della Baia delle Città Libere, al Mago Bianco della Torre Aurea, al Capo guerra dei clan degli orchi ed i rappresentanti delle Tribù Nomadi. E tu dove sarai in tutto questo? All'ingresso della città, le guardie ti hanno proibito l'accesso, a te come ad altri membri di ordini o fazioni, che si sono ricavate sezioni della tendopoli, dove le tensioni razziali generate da secoli di guerre sono a stento controllate. Fra di loro trovano spazio poi intere compagnie mercenarie, cavalieri con il loro seguito di scudieri, armaioli e fabbri, rifugiati dei villaggi già saccheggiati dai cavalieri neri, mercanti in cerca di opportunità e criminali di ogni tipo.
I Guardiavia hanno eretto una serie di tende al ridosso del padiglione commerciale, dove una locanda improvvisata occupa diverse centinaia di metri di tendaggio poco al di sotto del muro est. È li che siedi mentre rifletti sul da fare. Ogni tanto senti gli occhi di qualche soldato imperiale di passaggio che scruta te od uno dei tuoi compagni. È normale. Non avete nulla a che spartire con gli altri uomini. I Guardavia sono tutti imponenti, più alti di chiunque, fasciati in armature di un tessuto il cui metodo di creazione è andato perduto secoli addietro. Hanno archi ricurvi dalla fattura esotica, due lame trovano spazio accanto alle faretre di cuoio e lo stemma impresso sulle spille che chiudono i loro manti gli identificano come membri del famigerato ordine di Bel Shaanar. Tu dal canto tuo, hai qualcosa di veramente unico. Un simbolo inconfondibile del tuo legame con la desolazione orientale. (Dimmi quale è il tuo Segno Rivelatore).
Il sole sta scomparendo lentamente, mentre il vociare ubriaco dei soldati ammassati alla locanda si fa sempre più alto, in perfetto contrasto con il silenzio rituale che Grigio Borgo emana.
Che cosa fai?

 

 

@Malias

Lumenia

Tempio del Dogma, quartiere alto - Un ora al tramonto.

É una luce morente quella che filtra dalle vetrate del tempio, accolta dal sacrale silenzio che accompagna quell'ora del giorno, all'interno del Tempio del Dogma. Nell'aria l'odore d'incenso e sali.
Lei è li, seduta sui propri talloni, stretta in un armatura dalla fattura perfetta. I lunghi capelli castani chiaro e vagamente striati di bianco le ricadono sulla schiena, tenuti ordinati da un cerchio argentato che le corona la fronte ed un laccio in cuoio ruvido che chiude una coda lente. Vi è una leggerezza che non sai spiegare nelle sue movenze, nei suoi modi che demandano obbedienza ma con una gentilezza che parla ai lati nascosti del cuore. Non hai mai visto creatura su questa terra toccata dal divino come Lei.
Leodora di Riviera, sarà la prima sorella a diventare Arcidiacono. Non è solo una speranza, ora che anche il Primo Ordine ha dato il suo benestare.
Se l'Impero non si trovasse minacciato da questo nuovo e misterioso nemico la sua consacrazione avrebbe già avuto luogo. 
È stata la tua mentore fin dal primo giorno che hai messo piede a Grigio Borgo e sia te che lei sapete che nulla avviene per caso. Da donna in fuga, ti sei trovata a servire per il più virtuoso fra gli ordini, al seguito della più Santa fra le Sorelle.
I mesi sono passati rapidi, e quando la notizia del Re Nero ed i suoi Cavalieri è arrivata alle porte della Città Eterna, voi eravate già dove dovevate essere. Pronte ad attendere l'arrivo dell'Imperatore.
Leodora sta pregando e ne avrà ancora per alcuni minuti. Tu sei in piedi, a dieci passi da lei, come é tuo dovere. Al tuo fianco l'altra sorella con cui condividi l'onere e l'onore di scortare la guida del vostro ordine. 
Ellie è una ragazza di appena quindici anni ma è al servizio del Dogma da molto prima di te. Nei suoi occhi, verdi come i campi dell'ovest da cui proviene, l'innocenza della fanciullezza non ha posto. Acume e disciplina ardono come doni dell'unico Dio, mentre una vistosa cicatrice ne sfregia la guancia pigmentata da lentiggini leggere. Un ricordo della battaglia di Costemare. 
Alle vostre spalle il grande portale è aperto su una piccola piazza con al centro un pozzo in pietra. 
Il silenzio del tempio viene interrotto da un rumore di vetri rotti che arriva dalla strada.
Che cosa fai?

 

 

Spoiler

Benvenuti. Come vi ho accennato giocheremo questa prima parte dell'avventura come un tutorial per introdurvi al gioco. Vi invito a leggere nuovamente il primo messaggio nel post organizzativo, dove trovate le indicazioni del format di scrittura consigliato e che vi spiega come interpretare i miei grassetti . Proprio per la natura di prova di questa prima parte, buttatevi nel provare le meccaniche di gioco, come le varie mosse a vostra disposizione, che trovate sul manuale che vi ho linkato, oltre a quelle comprensive delle vostre schede. In allegato la mappa che ovviamente verrà aggiornata e completata via via.

Buon gioco.

 

Continente.jpg

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Calibano - Druido Umano

Locanda improvvisata padiglione commerciale  fuori dalle mura  - un ora al tramonto

 

 i miei fratelli sorseggiano con atteggiamento sprezzante un boccale di birra infastiditi dagli sguardi insistenti degli altri commensali. Sono uomini abituati alla vita di frontiera immersi in una natura, tanto bella quarto pericolosa, che stride a confronto con il vociare degli ubriachi e la bruttezza degli uomini logorati da anni di vita cittadina. Io, invece, sono abituato alla sensazione di sentirsi fuori posto. Essere un membro dell’ordine ti rende inevitabilmente diverso e questo è ancora più vero per un Asrai. Infatti, manipolare venti della magia druidica muta il corpo. Per alcuni possono essere le corna di un cervo, per altri capelli lucenti che sembrano un manto erboso, nel mio caso gli spiriti mi hanno benedetto con gli occhi da felino.

Mentre il cielo comincia ad illuminarsi delle luci de tramonto dove spiccano tinte cupe e bagliori che si snodano in pigre sinuosità immateriali, io osservo le mastodontiche mura cittadine sorridendo ripensando all’ingenuità puerile della guardia che ci ha impedito l’ingresso. Rivolgo un cenno ai miei compagni facendogli intendere di attendermi. Le parole tra noi sono superflue e sanno che andrò a raccogliere informazioni per decidere i prossimi passi. Giunto ai confini dell’accampamento inizio ad avvertire una sensazione di calore mentre il mio corpo asseconda la mia volontà ed assume le fattezze di un corvo nero. Mi godo per un momento la sensazione di inebriante libertà che mi provoca tutte le volte lanciarmi in volo e osservo attentamente il borgo che come un’enorme gigante di pietra si prepara per la fine della giornata. Scendo dolcemente una volta oltrepassate le mura scrutando attentamente tra i tetti e le strade indizi sull'ubicazione del luogo  dove si terrà il concilio.

 

 

Spoiler

Mutaforma (SAG) - 4+3 =7

Discernere realtà - 5 + 3 = 8  con questo tiro dovrei avere una domanda se non sbaglio. Quindi, cosa qua è utile e di valore per me?

 

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 Regulus, Ingannatore (Umano)
Locanda "Stella d'inverno", quartiere centrale - Un ora al tramonto.

Mi trovo in piedi, la finestra spalancata e il busto rivolto verso l'esterno mentre sollevo lo sguardo all'orizzonte andando ad osservare le maestose costruzioni che adornano la città di Grigio Borgo. Passo le verdi iridi su ogni singolo profilo beandomi, come di un confortante abbraccio, del tiepido sole rossastro che lentamente sembra volersi celare alla vista del mondo in attesa di un nuovo giorno.

Sorrido, al pensiero di quello che mi attende e lentamente porto alle labbra il bicchiere di vino sorretto nella mandestra "...Lama di Boscoscuro.. niente male. Forse un poco leggero per i miei gusti ma nonostante tutto.. valido..". Lo sguardo passa ancora una volta sugli edifici e mentre inspiro la fresca aria della città i miei pensieri vagano liberi, quasi come fossero le nubi che sto osservando, verso la giovane Karima. "Come al solito è riuscita a trovarmi una più che degna posizione. Ottimo vino, ottime stanze, perfetta compagnia. Dovrò ricordarmi di ringraziarla appena sarà possibile." , traggo un secondo ed ultimo sorso di vino dal bicchiere per poi poggiarlo sul tavolino finemente decorato che si trova di fianco alla finestra, anch'essa ornata di particolari decorazioni simili a quei rosoni presenti nei Templi.

Indosso porto un paio di pantaloni color verde scuro con allamari dorati, la tunica bianca di lino va a coprire il busto e a cingere la vita è presente una cinta di cuoio alla quale si trova agganciata la scarsella ed altre piccole tasche. "Direi che ci siamo quasi.." e mentre penso queste parole tre rapidi colpi vengono dati alla porta.

Mi volto quindi per muovermi in quella direzione e nel farlo completo il mio abbigliamento andando a recuperare lo spolverino nero fumo che si trova agganciato alla parete proprio lì vicino. Un rapido movimento delle braccia e volteggiandolo lo indosso. Quindi apro la porta.
Innanzi a me un giovinetto, capelli biondi e carnagione chiara con gli occhi color del rame. <<Salute a te giovane amico>> porgo un sorriso al ragazzo, il quale senza proferire parola mi passa un foglio di pergamena ed una missiva. Abbasso quindi il capo in segno di saluto ed infilata una mano nella scarsella ne estraggo una moneta da dare al ragazzo <<Aspetta un attimo>>, gli dico. Quindi richiudo la porta e mi posiziono al tavolo.

Scaldo il sigillo di ceralacca con la candela in modo da provare a scioglierlo lievemente, quindi con una lama la passo sotto di esso per aprire la missiva senza romperlo. "La fratellanza sostiene che molte delle persone presenti in questa lussuosa locanda hanno debiti di varia natura, principalmente di gioco. Altri hanno invece segreti che ben poco si sposerebbero con la loro vita politica. Prostituzione, o peggio. Sciocchi. la Fratellanza tutto sa e tutto vede."

Leggo il contenuto della missiva per poi preoccuparmi di risigillarla ed infine passo al foglio di pergamena "Queste informazioni potrebbero sicuramente essermi utili. Ora non resta che pensare ad un piano..." Sorrido mentre continuo a pensare avvicinandomi alla porta "Dopotutto la terza regola del mago parla chiaro: Le passioni governano la ragione. Nel bene e nel male." Mi passo per qualche attimo la mano sul mento, adornato da una corta barba ben curata, e penso alla situazione attuale appena appresa.

Spoiler

Tiro Discernere Realtà: [url=https://dadi.lapo.it/1619008764]1 4[/url] + 0= 5

Dopo qualche attimo mi scosto dal tavolo ed apro nuovamente la porta per consegnare la missiva al ragazzo, ma tengo per me il foglio di pergamena <<Ottimo lavoro, mettila dove l'hai trovata e vedi di non farti scoprire. E' di fondamentale importanza ragazzo.>> e consegno una seconda moneta al giovane che di tutta risposta schizza via di gran carriera. Lo osservo mentre scompare giù per le scale e subito dopo mi volto. La destra afferra il mio bastone, la postura si fa eretta e la concentrazione sale per entrare il più possibile nel personaggio.

Dopo aver dato un'ultima occhiata all'esterno della finestra chiudo la porta e lentamente mi avvio per le scale con l'intenzione di scendere ai piani inferiori della Locanda. Nella sala comune troverò sicuramente qualcosa da bere, da mangiare e forse anche le persone di cui ho bisogno. Mentre i miei passi si susseguono sui gradini, un caldo odore di stufato ed il vociare delle persone inizia a riempire l'aria intorno a me.

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☽ ♫ Cassandra ♬ ☾ 
Scheda Personaggio
 

Locanda "Stella d'inverno", quartiere centrale - Un’ ora al tramonto
 


Poggiandomi al lungo bancone di legno e pietra attiro l’attenzione di Mircella con un delicato, ma altresì visibile, cenno della mano.
Lascio che intraveda il mio volto, rivolgendomi un pizzico più vicina ad una delle candele accese alla mia destra, così che la mia espressione possa farle cogliere la gentilezza dei miei modi.
Fissandola intensamente per una frazione di secondo ecco che lascio un accenno di sorriso affiorarmi in viso e con tono deciso scandisco lentamente le singole parole.
“ La bella Mircella, quale rincuorante visione sa esser sempre ai miei occhi, ristoro per l’animo dopo una lunga giornata in cammino e ricerca... ” una breve pausa durante la quale mi sposto nuovamente, celandomi nell’ombra del cappuccio, ancora a coprirmi il capo “...oserei troppo nel chiederti una porzione di quel pesce in crosta di sale? L’appetito è infine giunto a bussare e a breve un’esibizione vorrei elargire. Animo e corpo saranno entrambi soddisfatti, nutritisi della tua bellezza e del buon cibo frutto delle capacità dell’ abile Liroi. ”

La gentilezza non era d’obbligo ma pur sempre gradita, solitamente equivaleva a porzioni abbondanti e sorrisi in grado di scaldare il più gelido dei cuori, come nel caso di Mircella; ella apprezzava assai i modi garbati, che fossero nel verbale o gestuale.
Nel tempo non mi era risultato difficile comprendere come identificare l’approccio ideale con le diverse figure facenti parte del personale di taverne e corti. Grazie al mio ruolo non era necessario utilizzassi il conio per vitto e alloggio (mossa di classe) ma informazioni, riguardi e, perché no, delizie anche di natura carnale erano tutti suppletivi che potevano significare una certa differenza.

Il giovane rampollo a cui avevo concesso la precedenza nell’esibirsi sta per concludere l’ultimo ripetersi del ritornello, indubbiamente capace e senz’altro scaltro in quel suo puntare alla suddetta cortigiana del Conte Elettore dell'Ovest, Markus Von Klain.
Un sorriso asimmetrico mi nasce spontaneo.
Per noi bardi questa serata di esibizioni si rivelerà cruciale, una sfida di tattiche psicologiche, capacità musicali, abilmente camuffate da canti e strumenti.
In palio l’esser invitati al Concilio dei Governanti.
Devo assicurarmi un posto.

Accarezzo pensierosa la custodia poggiata sulle mie gambe, il cuoio ruvido sotto le dita.
Il ricordo di Lei. Di casa.
“Il momento è giunto” penso con una certa solennità “Mi guiderai, sarai al mio fianco nella conquista dei loro sguardi, delle loro attenzioni?”
Non vi era giorno in cui non lo accordassi.
Doveva esser sempre pronto, in caso l’ora fosse propizia.
Ebbene, quell’ora era giunta.
Una lieve agitazione mi si fa strada da dentro, il dubbio del fallimento, del non esserne degna.
La scaccio con la determinazione che mi aveva portata fin qui. Quella determinazione nata dal miscelarsi d’amore, dolore, vendetta.
 

Sollevo le doppie chiusure a incastro. Espiro. Impugno il violino dal manico ostentando sicurezza mista a un profondo rispetto, aggiungendo poi alla medesima presa l’archetto.

Alzandomi slaccio la mantella, porgendola con un inchino a Mircella, la quale noto arrossire in maniera quasi impercettibile.
Poco prima di scendere nella sala comune avevo deciso di scioglier le trecce, lasciando la lunga chioma ondulata cadermi sugli abiti sgargianti; una pallida cascata lunare a sposarsi romanticamente su quei tessuti color del tramonto.
Riportando il capo in posizione eretta lascio che parte dei capelli si libri in aria per una frazione di secondo, quidata dallo scatto appena fatto con la testa.
Mi incammino, con passo ondeggiante, verso il focolare, ove il fanciullo aveva appena concluso il proprio pezzo.
Uno scambio di sguardi fra me e lui lascia intendere il rispetto reciproco, accompagnato dalla sfida altresì presente nella stanza.

A differenza di lui non ho un obiettivo specifico, li bramo tutti.
Avrei avuto la loro attenzione, avrei attirato il loro desiderio, curiosità, volontà di avermi presente fra loro il giorno seguente.
Sarebbero stati miei.

Una piroetta, un salto.

Che lo spettacolo abbia inizio.

“Un saluto a voi tutti, nella locanda presenti,
Mi espongo ordunque, Cassandra son io.
Confido che il canto vi renda contenti
E vi rechi nell’animo di emozioni un turbinio.
Al Nord il mio sangue appartiene
il cuore invece al continuo viaggiare
Musica da sempre scorre nelle mie vene
quindi lasciate che con essa vi possa allietare.”


Un sorriso compiaciuto mentre li guardo uno ad uno negli occhi.
Poggio lo strumento in posizione, le palpebre socchiuse, lascio che la magia abbia inizio.

Intono le prime note, una melodia dolce sull’iniziare, per poi crescere di ritmo, forte e vivace.
Un brano antico, traboccante passione e sangue, ma anche riposo e pace.
La storia di una combattente unica superstite, figlia della guerra e del dolore; a incrociar la di lei vita Hantore, il Dio del Riposo Eterno, in viaggio sulla terra sotto mentite spoglie, incuriosito dall’umanità e le sue molteplici sfaccettature.

Movimenti sinuosi, di danze ormai dimenticate, accompagnano i momenti strumentali, il violino quasi divenuto un’estensione del mio arto, parte di me.
Quando giungono le parole mi placo, sfumando quel muovermi quasi ipnotico in una posa eretta, il solo movimento delle anche a scandire il tempo insieme all’intonarsi della mia voce.

Eccola infine. L’ultimo ritornello.
L’ultimo passo.
Un profondo inchino a chiudere l’esibizione che avrebbe dato i suoi frutti da lì a breve.
Un invito cartaceo? O per passaparola?
Ero davvero riuscita ad inquadrare quel pubblico estraneo, dando loro ciò che sarebbe risultato nel raggiungere il mio scopo?

La notte è ancora lunga e un po’ di mistero al concludersi di una prova come quella è sempre una scelta manifestante curiosità nello spettatore.

In fondo ero unica nel mio genere.
Non provenivo da scuole pregiate, né famiglie di generazioni e generazioni di cantori di professione.
Avevo un dono e un’origine di luoghi lontani.

Prendo indietro il mio capo da Mircella, regalandole un gesto di gratitudine, una fugace carezza sul dorso della mano.
Per la prima volta l’avevo suonato.
Il violino di mia madre.
E si sa, nulla è casuale a questo mondo.
Mai.

Posatolo nei miei alloggi esco per due passi. Le stelle visibili in cielo mi accompagnano, l’aria fresca sul volto divertito.

Chissà cosa avranno in serbo per me gli Dei oggi? Domani?
Mi districo in quelle piccole vie nascoste, pensierosa, ormai prive di segreti dopo i giorni passati a conoscerne ogni singola crepa, ciottolo, anfratto.

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Lumenia, Paladino - Umano
Tempio, un'ora al tramonto.


Immobile e silenziosa come una statua di sale, alle spalle della sua mentore. I colori, i profumi, tutto sembra distendere i tratti del viso che, seppur spigolosi, si rilassano in un'espressione serena. E' quasi il tramonto, la luce calda del sole lascia spazio a quella più algida della seconda luna. La sua attenzione è rivolta a Leodora, rimane quasi in apnea per non disturbare il suo momento di preghiera, ma è  vigile e in allerta.

Conosce il suo compito, la protezione di colei che per prima diverrà Arcidiacono. Lo sguardo si alterna da Leodora alla sua compagna Ellie, quest'ultima molto più giovane, ma forse più preparata di quello che l'età sembra dimostrare, le ispira fiducia. Lumenia sorride con fare amichevole verso di lei.

Per quanto desideri rimanere concentrata e vigile su quello che è il suo compito di sorella del Dogma, la curiosità la porta a distrarsi per guardarsi attorno. Non le pare di notare altri e quasi come un vezzo di postura appoggia la mano sull'elsa della spada. Non vi è in lei intento minaccioso, per il momento. Solleva il mento con fare quasi solenne nel riprendere la postura concentrata e di referenza verso Leodora. Un sorriso le si dipinge sul volto. <<Lei passerà alla storia>> una sorta di pensiero detto ad alta voce in direzione di Ellie, ma loro saranno lì per vivere quel giorno, se solo non ci fossero tutti i problemi ormai noti, sarebbero ora a festeggiare un pezzo di storia. <<Non bisogna avere fretta>> ma appare impaziente, si morde il labbro inferiore.

Per alcuni istanti che non riesce a definire, l'attenzione si sposta verso il portale che mostra la piazza. Aggrotta la fronte e increspa le labbra dubbiosa. Le iridi scure cercano quelle di Ellie. Il silenzio è totale, ma viene interrotto da rumore di vetri infranti. Inclina lievemente il capo e fessurizza lo sguardo <<lo hai sentito?>> una domanda retorica, lei è certa di averlo sentito e la mano, che prima risultava solo poggiata come postura all'elsa della spada, viene ora stretta con più convinzione.

Il movimento è lento mentre l'arma viene sfoderata, tenta di non fare alcun rumore per non disturbare Leodora. Inspira profondamente <<resta qui, vado a vedere che succede>> un sussurro rivolto verso Ellie.

Spoiler

Io sono la legge: [url=https://dadi.lapo.it/1619380574]1 1[/url] +2

In scheda sono invertiti i valori forza e carisma

La spada è stretta nella mano destra, la lama lievemente ribassata. Non ha una posizione di guardia, cammina con fare prudente, ma non sembra paranoica. <<saranno stati i bambini>> un suo pensiero ovviamente e per tranquillizzare l'altra sorella sfodera un sorriso mostrando denti bianchissimi. Si avvia dunque fino alla zona dal quale pensa di aver udito il rumore, se concesso, giunge in strada e tenta di valutare la situazione, la presenza di vetri infranti, bottiglie e brocche cascate ad ubriachi precoci o magari una finestra colpita dai giochi dei pargoli.

Cerca la presenza di altri oltre lei. Rimane in guardia e spera che Ellie non contravvenga agli ordini. <<mmm, non dovrei allontanarmi da Leodora>> un sospiro, conosce la sua indole, la curiosità avrà sempre un ruolo preponderante nelle sue scelte. Il pozzo in pietra non le da alcun tipo di preoccupazione, ma con passo cadenzato vi si avvicina. <<che faccio? esprimo un desiderio?>> un pizzico di ironia, attenderà ancora di capire da dove provenga il rumore e cosa aspettarsi, ma la paranoia è ben distante dai suoi modi e dunque, se nulla attira oltre la sua attenzione, infodera la spada, ma rimane ancora in strada. In fondo Leodora deve pregare ancora per qualche minuto, magari non si accorgerà della sua assenza. In ogni caso lei ha il compito di difenderla ed è dunque sua intenzione di fare la guardia al Tempio.

 

Spoiler

Fare la guardia: [url=https://dadi.lapo.it/1619380136]3 5[/url] -1 =7

 

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@CIANAGLIA

Reulus Rahl

Locanda "Stella d'inverno", quartiere centrale - Tramonto.

Una serie di nomi della media nobilita ed alcuni funzionari delle varie ambasciate si aprono davanti a te, vergati con un bella ed elegante calligrafia sulla pergamena. Truffe, prostituzioni, gioco d'azzardo, incesti, ma quelli che catturano maggiormente la tua attenzione, sono tre.

Cita

 

Dotto Argus Gariega - Comandante della Guardia Cittadina. Sembra che abbia un incredibile dipendenza da Erba Loras, un potente allucinogeno che difficilmente arriva alle porte della città eterna. Con l'arrivo delle delegazioni in questi giorni, è probabile che vi sia un modo per metterci le mani sopra e magari usarlo per chiedere un favore o per ricattarlo.

Maria Kole - Cortigiana del  Conte Elettore dell'Ovest, Markus Von Klain. Sono amanti, e questo lo sapevi già ovviamente. Ma le righe spese su di lei ti informano dei suoi piatti preferiti, e della particolare preferenza per una serie di vini tagliati con specifiche erbe speziate. Un dettaglio che potrebbe aiutarti a entrare nelle sue grazie.

Louis Du'champ. - Il cavaliere della collina. Famoso per la battaglia dei Fiori. Viaggia  in compagnia di un mercante itinerante. Un nano di Turinterra. Sembra che i due, nonostante le proprie mogli, siano amanti. Uno scandalo importante per un cavaliere tanto rinomato. Come usare questa informazione sta a te.

 

 

Quando scendi, ti ritrovi nel bel mezzo dell'esibizione di un giovane bardo. Una ragazza dall'aspetto delicato e che fra le mani tiene un oggetto meraviglioso. Un violino. La sala intera sembra rapita come per incanto da quella musica e quando lei lascia con disinvoltura la locanda, vedi lo sguardo di molti seguirla oltre l'uscio. Ed altrettanti chiedere informazioni al suo riguardo alla cameriera. Tu stesso senti il desiderio di saperne di piú, ma é un attimo fugace che peró ti sorprende. Che cosa fai?

Spoiler

Segna un punto esperienza. Il fallimento del tuo tiro ti verrà rivelato a tempo debito.

 

 

@Seleyes

Cassandra

Locanda "Stella d'inverno", quartiere centrale - Tramonto                                                                     

Inutile che te lo dica. Sei brava a capire le persone. Donne e uomini che siano. Anticipi i loro desideri, accompagni le loro fantasie. Mircella non fa eccezione. Soffre il tuo fascino, forse vorrebbe essere te. Ti accontenta come può e probabilmente hai un ottima presa su di lei per usarla, se mai ti dovesse servire. Il pesce è buono, anzi, ottimo. Mangiare prima di cantare non è mai una gran mossa, ma per te non sembra essere un problema, sopratutto ora che fra le mani hai un oggetto tanto perfetto. Il violino è freddo al tatto, ma si scalda velocemente quando le tue dita tengono le corde per le note. La ballata sembra prendere vita e trasportare con se tutti i presenti. Lo avevi dichiarato. Li bramavi tutti. Sono tutti tuoi. Quando finisci la tua esibizione senti gli sguardi carichi di desiderio degli uomini, lo spettegolare delle dame. Mentre esci dalla porta senti i passi di qualcuno che si getta per seguirti, le voci di altri che parlano a Mircella. L'aria e fredda ed il sole oramai nascosto manda ultimi sprazzi di arancio e viola nella volta stellata. Senti come un prurito alle dita, se le guardi noti che hai tanti piccoli tagli finissimi sulla mano con cui toccavi le corde, come se loro ti avessero graffiato.

Non hai il tempo di pensarci molto che una mano si allunga su di te alle tue spalle, e poi un altra ed un altra ancora. Sono delicate, ti sfiorano come ad attirare la tua attenzione, oppure come si toccano le statue dei santi. Nel voltarti ti ritrovi quattro uomini davanti a te. Erano seduti ai tavoli più vicini al piccolo palco dove ti sei appena esibita. Hanno occhi sognanti, mentre blaterano su quanto tu sia divina. Ognuno di loro poi ti fa proposte bislacche su ballate che dovresti scrivere per loro, su possedimenti che sono pronti a donarti in cambio di un bacio, in escalation di follia che sale velocemente. Nel loro argomentare finiscono per spingersi l'uno con l'altro. Cosa fai?

 

 

@BeastfromtheEast

Calibano

Sopra la Cittá Fortezza - Un ora al tramonto.

Tu sei la natura. Ogni forma che prendi, una essenza animale che conosci, senti il tuo legame con le energie entropiche del mondo saturare la tua anima. Ti libri in volo come se fosse la cosa più istintiva del mondo. E per te lo é . I tetti, le cupole le strade e le piazze vibrano di vita minuscola sotto di te, mentre esplori. Di cose utili per te ve ne sono molte da vedere in realtà. Dall'alto, il Palazzo della Pietra, l'enorme edificio scavato nella montagna intorno alla quale sorge la città, ti mostra un spiazzo circolare al suo centro, un ampia sala aperto dove sono stati disposti scranni e panche in quantità. Ti è facile intendere che sarà li che si terrà il concilio. Un luogo piuttosto semplice per te da raggiungere. Mentre continui a sorvolare i templi e le case, l'imponente cinta muraria ti rivela esserci più di un canale di scolo che permette alle fogne di far uscire le acque nere. Forse potrebbe essere un modo di accedere non visti per gli uomini con te, se non trovi una via più legale di fargli accedere e se non vuoi separartene. Ovviamente con i rischi del caso se dovessero beccarvi. Oltre a questo nient'altro ti sembra utile per quello che sono le tue intenzioni primarie, ovvero partecipare al concilio, proteggere l'Imperatore. 

Cosa fai?

Spoiler

Forma del Corvo

  • Fuggire volando
  •  Distrarre un nemico 
  • Strappare di mano

Hai due prese. Ricordati che puoi ritrasformarti quando vuoi o rimanere in questa forma tutto il tempo che ritieni utile. Nulla vieta di ritrasformarti e prendere subito le sembianze di un altro animale. Detto questo, puoi fare ciò che vuoi, continuare ad esplorare volando e provando altri tiri per cercare qualcosa, scendere per le strade, esplorare meglio il Palazzo della Pietra, le mura o tornare nella tendopoli. Ti ricordo che puoi parlare con gli animali.

 

 

@Malias

Lumenia

Tempio del Dogma, quartiere alto - Un ora al tramonto.

La tua sorella ti fa un cenno di assenso, mentre rimane rigidamente a guardia della vostra sacra guida. L'aria fredda t'investe e con essa i profumi erbacei trasportati da un vento leggero che smuovono a malapena i tuoi capelli. Nel tuo avvicinarti al pozzo esso palesa le sue forme ricercate. Incisioni antiche, in una lingua sconosciuta, graffiano le pietre del parapetto, mentre la corda che porta al suo interno sembra  essere stata cambiata di recente. Per terra noti alcuni vetri rotti. Una scia di cristalli che muore sul profilo del pozzo, ma che sembra provenire da una casa poco più in là. Una bella costruzione, chiaramente appartenente ad un famiglia benestante. Una delle loro finestre è aperta, all'interno nessuna luce. Che cosa fai? 

Spoiler

C'é stata un po' di confusione sulle mosse, ti scrivo sul gruppo per quello. 

 

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Regulus, Ingannatore (Umano)

Scendendo le scale, fuorchè i tipici odori del luogo, inizio a sentire un ritmato suono a tratti più allegro a tratti meno. Sollevo quindi lo sguardo non appena poggio piede sul pianerottolo e, mentre la sala si apre innanzi a me, muovo le mie verdi iridi sulla giovine ragazza che si stà esibendo in centro sala.

Noto un volto delicato ed una perizia notevole considerato quanto la sala sia presa dall'esibizione in corso e, beandomi di quella musica, sposto lo sguardo sui vari presenti mentre ripenso alle parole vergate sulla pergamena. Tuttavia la mia concentrazione dura poco, anch'essa rapita dal nobile suono dell'amabile strumento. Rimango quindi fermo, poggiando il bastone in terra con un sordo suono, in attesa che la giovine concluda. Un saluto ai presenti ed esce, lasciando tutti a bocca aperta. "Interessante davvero.." inarco un sopracciglio mentre passo la mano libera sul mento lisciando la lieve barba "..Innanzitutto vediamo di risolvere questa faccenda...".

Mi riscuoto infine ritornando ai precedenti pensieri ed avviandomi a grandi passi verso il bancone della Locanda. Quello che sembra essere un'idea inzia a frasi strada nella mia mente e raggiunto l'obiettivo alzo di poco la voce per farmi udire dal proprietario dietro al bancone <<Cactaceo! Che la luce vi guidi..>> lascio qualche secondo all'uomo per capire da dove provenga la voce, poi proseguo <<..Vi trovo sempre in splendida forma, non v'è che dire!>> inclino il capo in segno di saluto e la mandestra poggia la testa del bastone al bancone mentre la sinistra viene poggiata sul banco stesso <<Avrei bisogno di una cortesia, e sono sicuro, che voi possiate aiutarmi>>. Nel mentre un sorriso si apre sul mio volto.

<<Conoscete senz'altro Maria Kole. Dopotutto è difficile che passi inosservata..>> il sorriso si inarca sul lato destro in una sorta di accenno mentre proseguo <<..ecco, avrei la necessità che mi prepariate un tavolo e le consegniate questo invito..>> e gli passo una pergamena precedentemente scritta <<..inoltre...>> e la mano passa a slacciare la scarsella prendendone alcune monete <<Dovrete prepararci e farci servire per cena: anice, zenzero e carvi, glassati con miele accompagnati dall'Ippocrasso di Lancia Ardente; cervo con mirtilli insieme ad una buona bottiglia di Lama di Boscoscuro, e per concludere una torta alle ciliegie con petali di rosa e del Falernum..>> Sollevo quindi la mano con le monete sul tavolo porgendole verso di lui <<questi sono per il vostro disturbo.. Fate come vi dico e ne riceverete altrettanti..>> allontano la mano infine lasciando le monete in vista e posando lo sguardo in quello di lui <<..quindi, tutto chiaro..?>> "probabilmente il Conte Elettore potrebbe anche non essere contento di questo piccolo incontro ma.. non è necessario che il buon Cactaceo venga a saperlo.. Sempre non lo immagini già..."

Spoiler

Mossa di Classe: I pugnali dietro al sorriso (Parlè - Parlamentare)
[url=https://dadi.lapo.it/1619708954]4 5[/url] +2 = 11

Non appena avrò ottenuto le risposte dall'uomo, farò un'ultima domanda al caro Cactaceo <<A proposito.. Sapete nulla a riguardo della giovane fanciulla con il violino che si è esibita poco fa?>>

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☽ ♫ Cassandra ♬ ☾ 
Scheda Personaggio
 

“Bene, bene, bene...un responso così rapido non ero riuscita a prevederlo nemmeno io. Che menti suggestionabili...deboli. Hanno ceduto subito, pare.” penso fra me e me, un sorriso compiaciuto affiora mentre li osservo incuriosita.

“ Oh miei Signori ” intervengo verbalmente con timbro vellutato "...vi prego di non perder la lucidità compiendo gesti sgarbati. Riesco a cogliere il valore elevato d'ognuno anche solo posando su di voi lo sguardo.” avanzo con il tessere la mia tela, delicatamente, senza che se ne accorgano “ Possiate però concedermi il dono della conoscenza dei vostri nomi e titoli, presentatevi assieme alla richiesta che vorreste realizzarsi da parte di quest'umile bardo del Nord.” concludo chinando lievemente il capo, in segno di rispetto.

Tornando in posizione eretta mi rivolgo al primo di loro, partendo dalla mia sinistra. 
Una mano poggiata sul fianco, mentre con l'altra compio un piccolo roteare nella sua direzione.
“ Vogliate cominciar voi, messere, per poi proseguire in successione? ”  le labbra socchiuse, leggermente arcuate, lo sguardo intenso a poggiarsi su di ognuno, nell'ordine che avevo appena proposto.
I miei occhi, scuri come la notte, fissi in quelli di colui che doveva esordire.
L'avrei fatto con ognuno, al proprio turno.
Un gioco che tento sempre all'avvenire di nuovi incontri, un gioco che vinco sempre, tristemente; finivano tutti per distoglierlo, chi prima chi dopo.

Chi di loro sarebbe stato il mio lasciapassare per il giorno seguente? 
Chi il miglior offerente?
Nel mio animo non v'è intenzione alcuna nel cercar compagno, men che mai fra un signorotto di quelle terre. Fragile, vuoto, indegno. Né nutro interesse in gesti fisici, carnali, a prescindere dalla cifra messa sul piatto. Baci, carezze, il semplice toccarsi per me non appartengono alla categoria delle merci di scambio, devono sempre essere una scelta.
Una mia scelta.

Chi fra loro avrebbe avuto al suo fianco, il giorno dopo, Cassandra, il bardo dai capelli di luna?
Su chi avrebbe scritto gesta, intonato canzoni, suonato melodie?
La risposta è proprio qui, di fronte a me, e sono a un passo dal farla emergere.

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@CIANAGLIA

Regulus Rahl

Locanda "Stella d'inverno", quartiere centrale - Tramonto.

La faccia normalmente rubiconda del proprietario della Stella d'inverno, Cactaceo Leviwisky , brillava più' che mai alle  luci delle lanterne che pendevano dal soffitto con le travi a vista, sudata come una rude escrescenza di carni vive strette tra l'orlo delle vesti e del cappello. I suoi occhi lanciavano scintille, i baffi dalle punte unte di cera pizzicavano nell'aria ognuna delle parole lanciate dalla sua energica bocca verso quelli che all'apparenza si trattavano di guardie cittadine.

Cactaceo << Continuano ad arrivare cavalieri da tutti i luoghi e con ogni cavaliere arrivano anche due mercenari a cavallo, tre artigiani, sei armigeri, una dozzina di mercanti, due dozzine di puttane e più' ladri di quanti oso immaginare. Solo la notte scorsa abbiamo avuto un annegamento, una rissa, tre accoltellamenti, uno stupro, due incendi, rapine a non finire e addirittura una corsa di cavalli fra ubriachi lungo la strada che attraversa le steppe infrante. >>

Guardie << Signor Leviwisky lei parla di faccende accadute nella tendopoli all'esterno del perimetro cittadino. Non è proprio di nostra competenza e soprattutto non capisco come la possa riguardare. Dentro le mura è totalmente sicuro, come sempre.>>

Quando arrivi, il buon locandiere sembra felice d'interrompere il suo lamentarsi e così le guardie che riprendono la loro strada per l'esterno della Locanda. 

<< Mio Signore... lei, lei è sempre in splendida e raggiante forma. Sembra che il vino che le abbiamo fatto portare in stanza le abbia donato un colore sano. Ho un paio di barili, roba per intenditori. Locale >> non finisce la frase che le tue richieste e le tue monete vengono accolte da un sorriso sghembo e sornione di chi la sa lunga, o almeno così pensa . << Non dovrete preoccuparvene. Come se tutto fosse già stato predisposto. Per quanto riguarda la ragazza... Non so molto in verità. Gira da queste parti già da un po'. Ha sicuramente un talento più unico che raro. Avete appena sentito immagino. Se posso dire la mia sarebbe un ottimo bardo da avere accanto se si dovessero compiere gesta degne di essere tramandate. Dorme nel solaio.>> Si premura di farti un ammiccamento, mentre corre a dare disquisizioni alla cucina, per poi allungarsi verso la cortigiana. 

La cena viene preparata piuttosto in fretta, ma è Maria Kole a farti aspettare, tanto che per un attimo hai pensato che non sarebbe venuta. La sua bellezza è notevole, nonostante non sia più nel fiore degli anni. Ma ciò che di affascinante ha questa donna è sicuramente il suo acume per gli affari. Se così non fosse, sarebbe stata solo una delle tante altre amanti del Conte Elettore. .

<< Avete sicuramente una mano benedetta per la prosa. >> Ti parla in modo insospettabilmente diretto, senza i convenevoli tipici della nobiltà e delle corti, sedendosi difronte a te e strappando con le dita affilate un pezzetto di carne da uno degli arrosti che già adornano la tavola circolare. Il locandiere ha avuto il buon gusto di prepararvi un tavolo isolato, che affaccia su una finestra dalla vetrata riccamente elaborata con linee che richiamano un fiore. Le lanterne soffuse di quell'area gettano ombre gentili sul suo seno in bella vista, stretto da un vestito verde scuro. Gli occhi grandi e dello stesso colore ti guardano come quelli di una fiera. Che cosa fai?

 

@Seleyes

Cassandra

Strada, quartiere centrale - Tramonto      

 

La tua lingua è velluto. La tua metodologia d'ingaggio precisa e meticolosa come sempre. Essa piega le volontà, trasformando quella compravendita dei tuoi servizi come una sfida fra pretendenti per una sposa. E non è molto diverso quando si parla di un bardo, o sbaglio? È un matrimonio, anche se non altrettanto lungo ne tedioso. Eppure quella volta qualcosa è diverso. Una luce nei loro occhi te lo rivela, un flebile bagliore di caos e pazzia. Ed infatti, un istante dopo che concedi priorità di parola ad uno di loro, il secondo in ordine di successione mette mano ad uno stiletto. Il sangue zampilla ed un rantolo affogato arriva a seguire, decretando la morte dell'uomo colpito alla gola alle spalle. Il suo assassino sorride, con il volto coperto di rosso, facendo un passo verso di te per prender parola. Il terzo, per nulla turbato della scenetta, a sua volta avanza, mettendo la mano sotto la blusa come a voler raggiungere qualcosa. Non sarebbe inverosimile a sto punto che tirasse fuori anche lui un arma.

Sapevi di essere brava, ma non al punto che gli uomini si uccidessero per te. Anche se, a pensarci, sarebbe l'inizio di un ottima ballata. Che cosa fai?

 

 

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Calibano - Druido umano

Sopra la città fortezza - un’ora al tramonto

 

Plano dolcemente sulla guglia della cattedrale che ai miei occhi appare come un mostro di pietra. Un’opera partorita dalla mente umana che suscita in me stupore per la sua grandezza e allo stesso tempo repulsione per quello che rappresenta, ovvero il tentativo dell’uomo di ergersi al di sopra del creatore supremo delle cose terrene: la natura. Riprendo la mia forma umana piegandomi per mantenere l’equilibrio come un vecchio Gargoyle mentre le mie vesti logorate dal lungo viaggio penzolano pigramente a mezz’aria. Mi accarezzo la folta barba nera e valuto cautamente quale sia il migliore corso di azioni da seguire.

Come se la natura avesse anticipato i miei pensieri, scorgo sopra la mia testa uno splendido volatile con un piumaggio di colore bruno scuro con penne dorate sul capo che ricordano una corona. Un aquila reale! Sorrido e richiamo la sua attenzione con un fischio acuto facendole un lieve cenno con il capo di avvicinarsi. Mi rivolgo a lei con la dovuta deferenza, del resto le aquile sono gli uccelli degli dei, incarnazione dei grandi spiriti. Animali maestosi, liberi di volare verso l’altro tra le vette delle montagne, nella vastità del cielo. Le chiedo di volare dai miei compagni all’accampamento e portare un pezzo di stoffa blu che ho tirato fuori dalla bisaccia. La stoffa è un metodo tanto semplice quanto efficace utilizzato nelle terre selvagge per comunicare a grande distanza. Stoffa blu significa attendere ordini, stoffa rossa richiesta di aiuto.

Osservo l’animale librasi nuovamente in volo per poi lanciarmi nel vuoto, riprendere la forma del corvo e riprendere le mie fattezze poco prima di toccare il terreno. Mi tiro sopra la testa il cappuccio cercando di tenere celati i miei occhi la cui natura felina avrebbero rivelato la mia identità. Il fetore della città mi punge le narici e non posso trattenere un espressione disgustata. Tuttavia, desidero passare qualche ora per le vie osservando la città in quanto a differenza dei miei compagni, ho sempre manifestato una vigile curiosità nei confronti dei kurani (termine dispregiativo per coloro che vivono in città).

Modificato da BeastfromtheEast
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@BeastfromtheEast

Calibano

Quartiere centrale - Tramonto

Atterri con passo leggero in un viuzza stretta che porta il nome di un fiore. Nessuno a fatto caso al tuo passaggio ed ora sei all'interno di quelle mura i cui abitanti credono inviolabili. Sciocchi. La stradina si getta in un grande viale di pietra che attraversa tutta la città. Hai potuto vedere dall'alto come esso tagli le due linee di mura, dal cancello principale fino all'imponente struttura che domani ospiterà il concilio. Affacciato su di esso abitazioni, uffici commerciali chiusi e locande. Puoi vedere l'insegna di una di queste ondeggiare sospinta dal vento leggero ad una quindicina di passi da te. Una stella a quattro punte bianca è disegnata sulla superficie lignea, sotto al nome Stella d'inverno. . Oltre al quartiere in cui ti trovi, le strade principali da percorrere sono quattro. La via che porta ai templi ed al Palazzo della Pietra, quella del quartiere commerciale, quella che arriva al parco interno alle mure e quella che porta alla zona della milizia. Fortunatamente sono pochi gli uomini a giro per le strade in quel momento, perché nonostante tu sia riuscito facilmente ad entrare nei confini della città, difficilmente con il tuo aspetto riuscirai a passare inosservato.

Che cosa fai?

 

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☽ ♫ Cassandra ♬ ☾ 
Scheda Personaggio

 

La vista del sangue non mi tocca in alcun modo particolare, la violenza in questo caso non suscita altro che sdegno, in quanto gratuita.

Avevo chiesto, garbatamente, un comportamento consono, e invece eccoci qua.
Fisso con espressione impassibile il volto di quel soggetto così violento.
Non aveva riflettuto nemmeno un secondo prima di togliere la vita al suo rivale di trattativa...chi poteva garantire non avrebbe esercitato azioni similari anche nei miei riguardi? O quanto meno, non ci avrebbe provato?

Noto un altro di quei figuri farsi avanti, con una mano alla ricerca di qualcosa all'interno della sua blusa.

"Ti prego, non un'altra arma. Maledette bestie, togliersi la vita per un bardo. Spero vi sia una motivazione superiore ad aver portato a ciò." penso, infastidita.

Mi metto in posizione eretta, con tono fermo comincio a parlare, prima che qualsivoglia parola fuoriesca dalla bocca di quell'irruento sconosciuto.

"...noto con dispiacere come la mia richiesta sia stata completamente ignorata " volto lo sguardo verso il corpo esanime, la pozza di sangue che si espande fino a quasi toccarmi le calzature, fiumiciattoli purpurei prendono vita fra i ciottoli, diramandosi visibilmente " e ciò non mi aggrada né invoglia in particolar maniera ad offrire i miei servigi. Voi, di cui ignoro il nome, immagino vi siate sentito scaltro nell'eliminare la concorrenza. E voi " mi rivolgo all'uomo che trafficava nei propri abiti " confido non stiate per estrarre un'arma. Vi è già stata una vittima di troppo, questa sera, per il mio personale gusto. Esponete il perché di tali azioni o la mia figura, le mie abilità, mai potranno esser concesse, a nessuno di voi. " concludo, la mente pronta ad ogni possibile esito; nel mio immaginario calcolo le tempistiche necessarie a sfoderare la spada, posizionata sulla mia schiena, fra le scapole in posizione obliqua, sotto la mantella che ne lascia fuoriuscire parte dell'elsa, la sagoma visibile nonostante il tessuto.

Spoiler

   image.png.bab767266d01ee88a799b12890ac28f2.png  Utilizzo Parlamentare [TIRO + CAR]



Attendo.
Altro sangue verrà versato sotto questo splendido cielo?
Altro sangue risultato dal desiderio di uomini stolti e spinti dalla semplice bramosia?

Modificato da Seleyes
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Regulus, Ingannatore (Umano)

Rimango in attesa per qualche attimo. Il bastone è poggiato al tavolo sul mio lato destro e, mentre i miei occhi si muovono per scrutare la sala, la mandestra gioca con il pomolo decorato. "devo ricordarmi di dare qualche moneta aggiuntiva al vecchio Cactaceo. Con così poco preavviso è comunque riuscito a sistemarmi bene..." il pensiero vaga per qualche attimo verso l'oste per poi tornare vigile quando Maria giunge a tavolo. Un sorriso si apre sul mio volto mentre mi alzo per farla accomodare "Eccola.."

Mi risiedo di fronte a lei ed ascolto le sue parole prima di andare a risponderle <<Così come lo è la vostra bellezza mia Signora..>> Inchino lievemente il capo prima di conludere <<..allora è vero ciò che si racconta..>> Il mio sorriso si attenua lievemente mentre sposto lo sguardo in quello di lei <<Sapete, non ho potuto fare a meno di invitarvi a cena quando ho scoperto che l'arguta Maria Kole, alloggiava nella mia stessa Locanda. >> Con la mano destra, ormai libera dal bastone, afferro qualche pezzo di frutta candita e lo porto alle labbra gustandolo per qualche istante <<Si dice in giro che voi abbiate un incredibile fiuto per gli affari..>> gesticolo con le mani per sottolineare il concetto, dapprima più lentamente andando poi ad aumentarne il ritmo sul finire della frase per sottolinearla <<ma prima.. spero questo sia di vostro gradimento..>> ed indico il tavolo per poi andare ad afferrare la caraffa contenente il Falernum e sollevatala sopra il calice di Maria concludo <<Posso..?>>

 

 

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@Seleyes

Cassandra

Strada, quartiere centrale - Tramonto 

<< Perché? perché voi siete la cosa più bella che io abbia mai visto. Il vostro modo di cantare deve essere per me e me soltanto. E quel violino poi, produce le note più perfette che siano mai state suonate. Non potete negarmelo. >> sbotta il primo che interroghi senza apparente bisogno di altre pressioni.

L'altro che stava cercando di estrarre qualcosa si blocca guardandoti. << Promettete di essere mia e nessun sangue verrà versato, neanche una goccia. Mai più. Vi costruirò un palazzo per farvi suonare ed io starò li ad ascoltarvi ogni giorno, ogni notte. >> 

Promesse sconclusionate di chi non ci sta con la testa e che aizzano inevitabilmente l'altro uomo. Lo vedi diventare rosso e sudare ancor di più mentre stringe la mano intorno alla sua arma sporca di sangue. In quel breve momento capisci come ti sia impossibile accontentare entrambi e che promettere qualcosa all'uno o l'altro, addirittura anche la tua semplice attenzione, faccia rovinare quel quadretto nell'ennesimo omicidio. La cosa buona per te, è che non sembri essere in pericolo. O meglio, non finché non neghi completamente i tuoi servizi. A quel punto difficile dire cosa farebbero quei due. Potresti prometterti ad uno dei due e lasciare che risolvano la cosa fra di loro, oppure scappare. La tua lama é pronta e sai di poterla estrarre in tempo se servisse. Una cosa è certa, c'è qualcosa di innaturale nelle loro reazioni così esagerate. 

Che cosa fai?

 

@CIANAGLIA

Regulus Rahl

Locanda "Stella d'inverno", quartiere centrale - Tramonto.

Accenna con il capo che potere servirle da bere, mentre lei si accarezza la collana con la mano. Un pendente di argento ed oro con una grossa pietra verde al centro. Un regalo del Conte Elettore probabilmente. Ti osserva, sicuramente cercando di capire cosa vuoi da lei o comunque studiandoti. Il banchetto è perfetto, il tavolo è perfetto. Tutto sembra essere al posto giusto e le monete che hai promesso al buon locandiere non potrebbero essere più meritate. Il vino scivola delicato nella coppa e poi in bocca alla dama che sorseggia lentamente.

<<Sono gli affari che fanno girare questo nostro vasto mondo. Quindi si, cerco di tenermi un passo avanti in tal senso. E soprattutto sono una donna molto riconoscente con gli "amici". E dopo tutto il vostro impegno per organizzare questa serata mi potrei esporre a chiamarvi tale. Il cibo ed il bere mi mettono sempre di buon umore. A cosa devo quindi questo piacevole svago?>>

Continua a bere e mangiare distrattamente immersa in un reciproco scambio di sguardi. Un rossore sale rapido sulla pelle del collo e poi a macchiarle le guance. Forse non è una gran bevitrice. 

<<Questo vino è ottimo, ma ha un retrogusto familiare ma che non riesco a riconoscere. Anche il cibo così speziato, una rarità interessante. Con cosa mi state facendo la corte? >>

 

 

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Calibano

Quartiere centrale - Tramonto

Dopo essermi calato sopra la testa il cappuccio per coprire le mie fattezze osservo di sottecchi i pochi passanti. L'ottima fattura delle mie vesti, anche se logore, sarebbe stata  sufficiente per rendermi riconoscibile, ma è lo stemma dell'ordine finemente ricamato sul mio pesante mantello verde scuro, un albero di ciliegio, che avrebbe tolto ogni dubbio. Sorrido leggermente alla mia stupidità. 

Continuo a camminare mentre il mio corpo si trasforma. Una folta peluria nera inizia a ricoprirmi il corpo, denti aguzzi e fini come aghi  mi crescono al posto degli incisivi. Velocemente assumo la forma di un gatto nero dagli occhi ambrati. 

Un'insegna di una locanda con sopra vergata una stella a cinque che mi ricorda Aisha, la stella del Nord, attira la mia attenzione. Mi muovo furtivamente in direzione della locanda toccando a malapena i ciottoli della strada. In quel luogo si saranno radunate un gran numero di persone che avrei potuto osservare da vicino per soddisfare la mia curiosità. Balzo agilmente in cima al tetto della casa di fronte alla locanda osservando attentamente se ci sia un punto di accesso oltre alla porta principale.

 

Spoiler

Mutaforma (SAG) - 8+3 =11 - tre prese

Discernere realtà - 3 + 3 = 6- 

 

 

Modificato da BeastfromtheEast
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@BeastfromtheEast

Calibano

Quartiere centrale - Tramonto

 

La tua forma è agile, snella. I tuoi passi felpati si muovono con la grazia e la sicurezza che solo un felino possiede. Anche se fragile e piccolo come un gatto.  Con pochi ed eleganti passi salti sul tetto della dimora difronte. Un edificio elegante, in pietra grigia come quelli accanto. Dalle sue tegole incastrate ad arte osservi la locanda. Finestre aperte ad ogni piano, qualche piccola grata alle fondamenta che forse permette il passaggio delle acque o l'areazione dei magazzini o della cucina. Di modi per entrare ve ne sono a dismisura, non hai bisogno d'indagare per quello. Dalla tua posizione noti anche un altra cosa. Subito oltre la locanda, in una viuzza che si apre su uno dei suoi lati un corpo giace a terra. Una ragazza ed altri due uomini sono lí in piedi che parlano. Non riesci a sentire cosa si stanno dicendo, ma noti che uno di loro è armato. Che cosa fai?

Spoiler

Prese per felidi piccoli addomesticati:

  • Commuovere con occhi languidi. ( Si esattamente come il gatto con gli stivali)
  • Cadere sempre in piedi
  • Graffiare in profonditá 

Per discernere devi fare qualcosa di piú che guardare. O meglio, dipende dalle situazioni. Una vedetta su una torre che usca discernere di fatto guarda e basta, ma dipende come descrivi tale azione. "Osservo il contorno delle ombre per vedere se vi é un irregolaritá con le forme degli alberi da cui sono generate. Indugio sul passaggio per piú di un mero attimo, per vedere se qualcosa si muove, per poi replicare l'azione a qualche metro di distanza.."

Nel tuo caso poteva essere. Guardo dalla distanza e poi salto sul tetto della locanda, controllando il tetto in cerca di aperture, controllando se quel lucernario puó aprirsi....

 

Modificato da Crees
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Regulus, Ingannatore (Umano)

<<Le vostre parole mi lusingano Mia Signora.. anche se, un poco ci speravo>> verbio in risposta alla definizione di "amici" di lei. Verso con delicatezza il Falernum nel bicchiere di lei e poco dopo ne verso anche nel mio, quindi poggio la caraffa e sollevo nuovamente lo sguardo sul di lei volto <<Noto che avete molto più che un ottimo gusto...>> forzo nuovamente un sorriso prima di proseguire <<Ora state bevendo del Falernum, una bevanda molto speziata con mandorla...>> bevo un sorso dal bicchiere <<... zenzero...>> lascio qualche attimo di sospensione tra un ingrediente e l'altro <<..e limone, insieme a qualche altro piccolo gusto pungente..>> strizzo un occhio verso di lei in segno ammiccante.

Poggio poi il bicchiere sul tavolo mentre vado a prendere il coltello ed il cucchiaio da portata ed inizio a sporzionare il cervo alla donna <<Vedete normalmente si beve con il dolce ma dalle mie parti può essere abbinato all'aperitivo>> ed indico con un cenno del capo la frutta candita e glassata che si trova sul lato destro del tavolo. Metto quindi nel piatto di lei il cervo andando poi a versarci sopra la salsa di mirtilli. <<E sentite... il sapore di questo nobile animale..>> Attendo quindi che ella abbia il tempo di mangiare ed assaporare i piatti prima di incalzare <<Gli affari si, sono loro che permettono al nostro mondo di andare avanti. E per l'appunto voi in questi sembrate maestra>> sollevo il vino di Lancia Ardente appena il Falernum della donna termina andando a rimboccarne il calice. <<Si dice che voi siate sempre alla ricerca di nuove proposte ed io ho deciso di cogliere l'occasione per presentarvene una...>

Passo la lingua sulle labbra mentre sollevo il mio calice in segno di brindisi pensando a quello che conosco e posso aver sentito sugli affari della donna. Se è alla ricerca di qualcosa oppure se ama offerte specifiche. Nel mentre prendo tempo <<..ma nel mentre.. agli affari dunque>> brindo, e bevo un sorso.

Spoiler

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@CIANAGLIA

Regulus Rahl

Locanda "Stella d'inverno", quartiere centrale - Tramonto.

Termini la frase riguardo il vino con disinvoltura di chi sa il fatto suo, forte delle informazioni che hai appreso nella lettera. E con la stessa disinvoltura vai a parlare del cervo che stai sporzionando con mano esperta. Continui ad incantare, preparandoti al brindisi e ripesando agli affari della donna di cui hai rimembranze. Il tuo scavare nella memoria ti impedisce di accorgerti di cosa stia succedendo in tempo e quando lo fai è troppo tardi.  L'espressione della donna davanti a te ti allarma. Il sorriso civettuolo di un attimo prima scompare, mentre la bocca si piega in una smorfia che non avresti immaginato poter deturpare un volto tanto bello. I suoi occhi si allargano, mostrando capillari arrossati nella sclera altrimenti bianchissima. Lancia per terra il vino gridando ed attirando inevitabilmente l'attenzione di buona parte della sala.

<< Aiutatemi, costui sta cercando di uccidermi! Aiutatemi vi prego! >>, la sua voce ha perso molto del fascino mentre il rosso della sua pelle avvampa. Si alza, per poi appoggiarsi al tavolo con fatica ed infine scivolare a terra tirandosi vassoi e piatti. Un rantolo arriva dalla sua bocca, le cui labbra sono improvvisamente gonfiate e macchiate da una bava biancastra. È morta. Il panico prende l'intera locanda. I cavalieri presenti e le guardie dei nobili, comprese quella della cortigiana impugnano le armi e ti intimano di fermarti.

C'è ben poco che possiamo fare. Affrontarli non sembra un opzione, anche perché se tu riuscissi a mettere fuori combattimento gli otto uomini armati che si stanno avvinando, dove potresti scappare? Cosa faresti dopo? Cosa ne sarebbe della tua reputazione? Cosa ne sarebbe di me ? Il tuo cervello rettiliano si affanna come solo lui sa fare.

Come è potuto succedere? Che qualcuno abbia avvelenato il cibo? Potrebbe essere stato quel Cactaceo o come si chiama... con i suoi baffi perfetti e quell'aspetto sudaticcio e tutte quelle allusioni al bardo. Sicuramente intendeva che ti sarebbe servito avere un cantastorie dietro le sbarre, per narrare di come sei stato incastrato. Ed avrebbe avuto qualcos'altro di cui lamentarsi con le guardie. Lo avrá fatto per quello...sicuramente. Neanche il limbico se la passa troppo bene. Comincia già a fantasticare.

Eppure la sua reazione alla tua "elegante" spiegazione del menù dovrebbe già averti dato un indizio. No? Guarda il corpo. Pelle arrossata, estremità gonfie, bava.. ancora nulla? Allergia, genio.

Esatto, la Neocorteccia ti viene in soccorso. La lista degli ingredienti preferiti dalla contessa erano in realtá le sue peculiari e rare allergie.

Qualcuno ti ha fregato. Che cosa fai?

Spoiler

Allora per spiegarti tutto. 

  • Il tuo precedente fail riguardo il brillante ed atipico utilizzo di discernere ha portato a farti avere informazioni sbagliate.
  •  Il tuo secondo fail, t'impedisce di vedere in tempo i cambiamenti d'espressione della donna e quindi impedire che attirasse l'attenzione. 
  • Le parti colorate era solo per farmi due risate immaginandomi come avrebbero reagito i tre cervelli di Paul Donald McLean, sull'ottima falsa riga di Disco Esylium

 

Sei circondato. Potresti tentare la fuga, forse. Forse é meglio di no. 

 

Modificato da Crees
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Regulus, Ingannatore (Umano)

Osservo la donna mentre lentamente, o almeno così a me sembra, cambia espressione del volto. Quando ella inizia ad urlare afferro il bastone con la mandestra e mi alzo dal tavolo per tentare di aiutarla. <<Presto, presto! Un medicus! Chiamate un medicus..>> Le mie parole, dapprima urlate, si smorzano all'ultimo quando mi rendo conto che Marie è morta.

La mia mente vaga per qualche istante a cercarne la causa, completamente sordo a qualsivoglia altro movimento della sala intorno a me. "Come è possibile... sono sicuro di aver fatto le cose per bene..." mi osservo intorno, la sala sembra scossa le guardie sono in allerta ed i cavalieri stessi, che prima mi trattavano con deferenza, ora sembrano volermi attaccare da un momento all'altro. Osservo il corpo. "Maledizione, mi hanno fottuto... E di fatto, l'ho avvelenata io... anche se inconsapevolmente...merda!"

Lo sguardo si sposta sulla sala per vagliare le opzioni a mia disposizione "circondarli.. lo escludo.. Fuggire... Anche." Sollevo la schiena e infilo una mano nella tasca interna del mantello quando noto gli uomini avvicinarsi a me <<Fermi! Il mio nome è Luxor Favonius, Duca di Altarupe!>> osservando attentamente la sala il mio sguardo si ferma poi sulle guardie personali della fu Maria, ed a loro mi rivolgo mentre estraggo un modesto foglio bianco di pergamena dal mantello <<Sono stato incaricato dal Conte Elettore in persona, Markus Von Klain, di scortare in incognito questa donna..>> respiro lentamente per fermare la voce mentre tenendo la pergamena per la parte alta, e con il braccio teso parallelo al suolo, essa si srotola per rivelare il contenuto a coloro che sono di fronte a me <<siglato e sigillato da lui stesso in persona, il quale mi concede l'incarico ed il diritto di scortarla anche all'interno del concilio...>> sposto nuovamente lo sguardo sui presenti tenendo ben stretto il foglio ed andando a concludere <<Da tempo si sospettava qualcosa del genere e purtroppo... Par essere accaduto>> Guardo con aria fintamete dispiaciuta il cadavere per qualche attimo prima di alzare il tono di voce in direzione di Cactaceo <<Quanto vi hanno pagato per avvelenare le pietanze eh..? Chi lavora nelle vostre cucine?>> e mentre il mio tono si fa chiaramente accusatorio, un pensiero passa per la mia mente. "Devo fare attenzione.. se quì si trovano persone di alto rango del Conte Elettore le cose si possono complicare ulteriormente..."

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Calibano

Quartiere centrale - Tramonto

 

Sarebbe un azzardo immischiarsi in una situazione del genere. Potrei venire scoperto e potrei compromettere la missione principale. Ma, d'altro canto, non posso ignorare il pericolo che sta correndo la fanciulla. Oltre questo, quegli uomini sembrano solo dei balordi e credo che sarà facile spaventarli. Certamente non in questa forma. Mi lancio dal tetto della casa richiamando le energie dei venti della magia trasmutando nuovamente il mio corpo.

Atterro con un tonfo pesante emergendo dalle ombre del vicolo come un enorme cane-lupo dal pelo lucido e nero come la pece. Sento gli occhi iniettarsi di sangue e la salivazione aumentare mentre l'odore del sangue del cadavere mi penetra le narici. Questa la parte più difficile. Una volta presa la forma animale oltre alle fattezze della bestia, si acquisiscono anche gli istinti e in questo momento sarebbe così facile abbandonarsi a questi istinti primitivi e soddisfare la brama di uccidere. Tuttavia, non voglio creare troppo tumulto e richiamo tutta la mia forza di volontà per controllarmi. Mi avvicino lentamente fermandomi a pochi metri dalla ragazza. Ho solamente intenzione di intimidirli. Pertanto assumo una posa da alpha puntando gli occhi come gocce di sangue ardenti sui tre uomini, rizzando il pelo sulla schiena e emettendo un ringhio profondo come se provenisse dalle recessi più profondi della terra.

Un sorriso bestiale mi si dipinge sul volto attento a cogliere qualsiasi segno di attacco.

Spoiler

Mutaforma (SAG) - 6+3 = - due prese

 

devo fare qualche tiro per intimidire?

 

 

 

 

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