Vai al contenuto

GdR e filosofia


Messaggio consigliato

Ciao a tutti,
    nella mia campagna, soprattutto all'inizio, ho cercato di applicare alcune conoscenze della mia cultura filosofica amatoriale. Mi piacerebbe qualcuno ben più preparato di me scrivesse qualcosa a riguardo, anche se temo debba aspettare invano. Vorrei provare quindi a elencare alcuni spunti su cui poi innestare dei ragionamenti più complessi ed esaustivi.
Innanzitutto per "filosofia in gioco" intendo dire che ci sono degli elementi che esemplificano le diverse dottrine filosofiche sorte nel corso della storia dell'umanità. Gli elementi che ho ipotizzato sono quindi questi:
- stati/città/società/etnie: certamente il più prevedibile, ossia luoghi in cui gli abitanti (comuni) come massa praticano gli insegnamenti di una particolare dottrina.;
- oggetti magici: un oggetto magico compulsivo impone un certo tipo di comportamento;
- luogo: un dungeon che per essere superato impone i personaggi si comportino in una certa maniera (un po' come diversi film hanno già esemplificato);
- PnG: personaggi potenti che per favorire i PG (o anche solo non ucciderli) richiedono un certo comportamento, oppure PnG deboli/pari che chiedono ai PG di seguire un certo comportamento.

Alcuni esempi dalla mia campagna:
- le tribù barbare da cui provengono i PG, oltre a essere analfabete, aborriscono proprio la scrittura, perché, spiegano gli sciamani, gli spiriti ne verrebbero impriogionati, e invece le parole devono volare, essere libere e gli spiriti agire a proprio piacimento (Socrate);
- la civiltà evoluta padroneggia la magia elementale del fuoco, questo gli ha fatto abbandonare la religione e sono tutti atei (Dio è morto);
- sempre nella suddetta civiltà chi ha conoscenza tecnica del fuoco campa bene, gli altri vivono di stenti (la cultura non è un hobby dei ricchi, è lo strumento invece);
- in un'altra civiltà barbara sono estremamente religiosi/superstiziosi e comandano le matriarche, perché le donne hanno maggiore predisposizione verso il sacro, l'oscuro, i loro riti orgiastici, mentre gli uomini sono deputati all'assetto militare.
- i nani onorano profondamente i loro campioni defunti, erigono luoghi commemorativi e si tramandano i loro aforismi (culto degli antenati di Confucio).

Ne avrei anche altri ma mi fermo qui, se qualcuno volesse condividere la propria esperienza o aggiungere altri spunti di riflessione...

Ciao, MadLuke.

 

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao!

Premetto che anch'io adoro inserire un po' di filosofia nelle mie campagne, quindi trovo la tua un'ottima idea.

Non sono un cultore della disciplina, ma ho dato alcuni esami universitari sull'argomento e ho avuto modo di approfondire le principali correnti filosofiche di ogni epoca, dall'antichità fino all'epoca contemporanea.

Come giustamente hai sottolineato, la filosofia è stata, per moltissimi secoli, un vero e proprio insieme di regole comportamentali, con lo scopo ultimo di migliorare la vita dell'uomo e perseguire la vera felicità. 

Hai scritto cose molto sensate e coerenti. L'unica cosa che mi lascia perplesso sono le tribù barbariche da cui proverranno i PG, volutamente analfabete. La scrittura è stato uno strumento a dir poco fondamentale per il progresso delle civiltà umane, per l'aumento di intelligenza dell'essere umano ed è ciò che ha permesso la piena realizzazione delle sue capacità intellettive. 

Trovo assurdo che una comunità umana scelga coscientemente di rinunciare a uno strumento tanto eccezionale come la scrittura; per quando possano motivare questa loro scelta con considerazioni di carattere spirituale e religioso.

La filosofia era sì una disciplina che spesso sconfinava nella speculazione metafisica, ma è sempre partita, nelle più svariate dottrine, dall'analisi del reale, del tangibile, del pratico. 

Una filosofia così terribilmente controproducente mi appare, nella migliore delle ipotesi, destinata ad estinguersi in pochissimo tempo.

Modificato da Le Fantome
Link al commento
Condividi su altri siti

Hai mai letto il libro Dungeons & Dragons and Philosophy?

https://g.co/kgs/SsPwZz

Non so quanto sia in tema perché fa un po' il percorso inverso, cioè è un saggio che parte da D&D per illustrare vari concetti di filosofia, invece che essere un master che prende dei concetti di filosofia e li fa apparire nel gioco.

Io, comunque, l'ho trovato estremamente interessante.

Link al commento
Condividi su altri siti

I filosofi sono sempre stati considerati delle personalità particolari e di grande potere. Sono quindi perfetti per essere presi come esempio per maghi e similari. Mi sono preso qualche libertà ma assicuro che per lo più è tutto "vero"!

Si dice che Talete avesse deviato il corso di un fiume che impediva all'esercito di Creso di continuare la marcia, e che avesse dato importanti consigli politici alle città della ionia.

Si dice che Anassimandro fosse capace di prevedere i terremoti; era anche convinto che i primi esseri umani fossero nati dai pesci (non evoluti, proprio nati - già adulti - dai pesci). Tienilo a mente la prossima volta che pensi a qualche avventura fluviale o marina.

Senofane ha criticato l'antropomorfizzazione degli dei, puntando il dito contro i poeti che avevano diffuso false nozioni religiose e facendosi promotore di una concezione panteista del divino. Un potente chierico potrebbe spuntare dal nulla e, mettendo in mostra i propri poteri divini, dar vita a una guerra contro i falsi Chierici. E come fanno questi ultimi a lanciare Incantesimi? Perché, senza saperlo, adorano un aspetto dell'unico dio. Ovviamente gli incantesimi del nuovo culto sono più potenti, tranne quelli di divinazione (visto che Senofane non credeva fosse possibile) che hanno sempre e soltanto raccontato balle. Il nuovo culto pretende per sè il potere; se dovesse riuscire a conquistarlo bandirebbe i poeti, il lusso, le attività sportive (sostituite con le gare di erudizione), i giochi che hanno a che fare con il "caso" (nella cultura greca antica il caso era visto come segno di elezione degli dèi) e gli empi. 

Si dice che Pitagora fosse praticamente onniscente. Parla con gli dèi, ha il dono dell'ubiquità, fa varie previsioni, quando i serpenti velenosi lo mordono muoiono (giuro! Altro che Chuck Norris!), viaggia nell'Ade, parla con i le anime dei defunti, ammalia gli animali. Era letteralmente considerato uno stregone. Quindi noi lo considereremo un mago. E visto che la magia vanciana ha una base matematica, e Pitagora è considerato il fondatore della matematica come scienza,  direi che il tutto torna. In effetti Pitagora credeva che i numeri fossero i principi fondamentali della realtà; gli incantesimi permettono così di intervenire su questa trama matematica a proprio piacimento. Ogni incantesimo permette di fare qualcosa di specifico, come una formula matematica permette di risolvere i vari problemi matematici.

Pitagora è così saggio perché vive da secoli. È l'unico "uomo" a ricordare le proprie vite precedenti. Perché l'anima è immortale, e alla morte del corpo si reincarna in altre forme di vita (umane, animali o erboree). Pitagora può farti ricordare le tue vite precedenti, ovviamente a un certo prezzo. Pitagora ha ragione. Ma non è quello che pensano i chierici, convinti - sbagliando - che esista un al di là. Perciò i chierici perseguitano i pitagorici. Cosa accade quando qualcuno viene resuscitato? La sua anima torna nel corpo, uccidendo la forma di vita che la stava ospitando in quel momento. 

La sapienza di Pitagora ha attirato discepoli da tutto il mondo conosciuto. Alcuni parlano di più di 600 pitagorici! Uomini e donne. Per i primi 5 anni gli adepti devono seguire i precetti etici dati dal maestro (rispetto dell'autorità e delle leggi, dieta vegetariana, aiutare gli altri membri del culto sempre e comunque, a qualunque costo); trascorso questo tempo i più meritevoli possono accedere all'insegnamento del maestro, per poi collaborare con lui alla ricerca di nuovi Incantesimi. Vietatissimo diffondere il sapere ottenuto fuori dalla setta, pena la morte. Motivo per cui anche i testi sono scritti in codice.

Problema: un giorno verrà un certo Cilone, persona ricca ma dal pessimo carattere, cui sarà rifiutato l'accesso al culto; usando la propria influenza scatenerà una guerra contro i pitagorici, alleandosi con i familiari degli affiliati (cui è stato sottratto il patrimonio, ora di proprietà della setta), con i sostenitori della democrazia (gli allievi di Pitagora hanno conquistato il potere in molte città, esercitandolo in maniera dittatoriale) e con i pitagorici scontenti. 

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...