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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]


Messaggio aggiunto da Alonewolf87,

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30 minuti fa, Enaluxeme ha scritto:

Secondo me porta una grossa dissonanza descrivere un personaggio come intelligente se poi ogni volta che deve cercare di fare qualcosa per cui serve l'intelligenza fallisce. Una dissonanza talmente ridicola da detrarre attivamente dall'esperienza di gioco.

Nessuno mi obbliga col fucile a metter un punteggio di intelligenza alto, ma se voglio giocare un personaggio intelligente e metto 8 a intelligenza quello scemo non è solo il personaggio, sono io.

@Enaluxemeok, ma non perdere il filo del discorso:

l'autore si "preoccupava" di come interpretare pg con intelligenza alta e, in alcuni, abbiamo cercato di fargli capire che, quando sarà posto davanti a delle scelte, non dovrà sentirsi vincolato al valore alto di intelligenza che di fatto è soltanto un modificatore (si preoccupava anche di come evidenziare il cambio di interpretazione per passare da int 16 a 18).

tu ( @Enaluxeme ) che differenza interpretativa gli diresti di intraprendere nel passaggio tra 16 a 18?

 

si era anche paventato di leggersi dei wikipedia, Va bene, ma non lo vedo come necessario: sono cose facoltative lasciate alla "sensibilità" del giocatore.

quelli dati sono tutti consigli validi, ma volevo solo rimarcare che sono opzioni facoltative perchè il giocatore non deve sentirsi "stretto" da un valore di caratteristica quando vuole interpretare un pg.

tutto qui (IMHO)

 

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48 minutes ago, Enaluxeme said:

Secondo me porta una grossa dissonanza descrivere un personaggio come intelligente se poi ogni volta che deve cercare di fare qualcosa per cui serve l'intelligenza fallisce. Una dissonanza talmente ridicola da detrarre attivamente dall'esperienza di gioco.

Nessuno mi obbliga col fucile a metter un punteggio di intelligenza alto, ma se voglio giocare un personaggio intelligente e metto 8 a intelligenza quello scemo non è solo il personaggio, sono io.

Dipende tutto dalla definizione di "intelligente" e di "scemo".

Cosa intendiamo con intelligente?

Se intelligente = "che ha Int alta", o intelligente = "che ha molto spesso successo nei task basati su Int", allora un personaggio con Int 8 non sarà mai intelligente, proprio per costruzione, e a prescindere da come lo interpreto, attenzione bene.

Se intelligente = "che prende certe decisioni piuttosto che altre", allora semplicemente il punteggio di Int è scorrelato da questo, e non c'è nessuna dissonanza, se non per chi ce la vuole vedere.

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Ma magari il mio personaggio con int 8 riesce anche a trovare le risposte agli indovinelli, ma se mi metto a descrivere che per farlo si mette a studiare tutto logicamente poi più avanti quando dovrà fare un tiro di investigazione non ce la fa neanche per miracolo quella è una dissonanza.

Se il personaggio con int 8 dico che si ricorda tutto poi ogni volta che deve fare un tiro di storia fallisce quella è una dissonanza.

Stessa cosa per il personaggio "forte" con forza 8 che con i pugni fa il solletico, non salta tre metri neanche in corsa e non riesce a camminare se indossa un'armatura.

Lo trovo assolutamente ridicolo e proprio non riesco a capirvi quando sostenete il contrario.

EDIT: e citare JoJo non aiuta, essendo una serie volutamente strampalata.

Modificato da Enaluxeme
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13 ore fa, Nyxator ha scritto:

Volendo può anche essere divertente interpretare/far emergere i limiti, i difetti ecc dei personaggi. 

Assolutamente d'accordo, ma deve essere una scelta, non un obbligo. Il problema di dare un significato alle caratteristiche sta nel fatto che quei punteggi sono meccanica ed i giochi moderni cercano più o meno velatamente di disaccoppiarle dal flavour.

Come diceva @savaborg così si torna a giocare sempre i soliti 4 archetipi fantasy che conosciamo tutti. Se ho intenzione giocare un personaggio diverso non voglio dover essere obbligato ad essere penalizzato meccanicamente.

Torno a citare l'esempio del barbaro di prima: volevo giocare un personaggio insolito, un guerriero forte e selvaggio ma che ricorre alla violenza solo come ultima risorsa. Dalla morale forte, che si ponesse domande filosoficamente profonde. Meccanicamente ha INT 8 e mi sta bene così, non me lo immagino stupido e non voglio interpretarlo come un'idiota.

Ho usato gli strumenti che la 5e mi mette a disposizione per definirlo (Tratti Caratteriali, Legami, Ideali e Difetti) e ne è venuto fuori un PG più interessante del barbaro scemo che sa solo adoperare un'ascia. Io giocatore sono contento, ho comunicato al DM quello che voglio vedere in gioco e non ho rovinato il divertimento di nessuno.

Modificato da Knefröd
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1 ora fa, Casa ha scritto:

E viceversa l'int 3 non ti deve impedire a priori di poter studiare un meccanismo. Se decidi tu di non farlo è una scelta tua, ma non puoi impedire a me di farlo.

Appunto quel che dicevo: a me sembra più un ricorrere al diritto sul pg in off per giustificare il poter fare tutto col tiro di dado e una botta di fortuna. 

(anche se francamente dubito basti salire sullo shuttle e dire studio il quadro comandi, lo faccio partire e tutto il resto fino all'atterraggio)

 

 

 

 

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4 minuti fa, Knefröd ha scritto:

Assolutamente d'accordo, ma deve essere una scelta, non un obbligo. Il problema di dare un significato alle caratteristiche sta nel fatto che quei punteggi sono meccanica ed i giochi moderni cercano più o meno velatamente di disaccoppiarle dal flavour.

Come diceva @savaborg così si torna a giocare sempre i soliti 4 archetipi fantasy che conosciamo tutti. Se voglio giocare un personaggio diverso non voglio dover essere obbligato ad essere penalizzato meccanicamente.

Torno a citare l'esempio del barbaro di prima: volevo giocare un personaggio insolito, un guerriero forte e selvaggio ma che ricorre alla violenza solo come ultima risorsa. Dalla morale forte, che si ponesse domande filosoficamente profonde. Meccanicamente ha INT 8 e mi sta bene così, non me lo immagino stupido e non voglio interpretarlo come un'idiota.

Ho usato gli strumenti che la 5e mi mette a disposizione per definirlo (Tratti Caratteriali, Legami, Ideali e Difetti) e ne è venuto fuori un PG più interessante del barbaro scemo che sa solo adoperare un'ascia. Io giocatore sono contento, ho comunicato al DM quello che voglio vedere in gioco e non ho rovinato il divertimento di nessuno.

Non vedo nulla in questo esempio che mi faccia pensare all'intelligenza quindi non capisco il punto dell'esempio.

Diversamente sarebbe un personaggio scienziato che descrivo come molto analitico e dalla memoria di ferro... con int 8.

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1 minuto fa, Enaluxeme ha scritto:

Non vedo nulla in questo esempio che mi faccia pensare all'intelligenza quindi non capisco il punto dell'esempio.

Opinabile, altro limite delle caratteristiche: non descrivono un personaggio in modo oggettivo e univoco.

In ogni caso le altre caratteristiche mentali sono WIS 10 e CHA 10.

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In realtà il tiro di dado rappresenta proprio quello.

Un PG con int 3, anche ruolato stupido, sale sullo Shuttle e dice: "provo a sforzarmi di capire come si accende questo coso prima di spaccare tutto!". Tira 20 la cd era 15 e il master: "Non hai idea di come funzioni ma noti una serie di pulsanti a cui è stata data più importanza di altri e anche se non ne sei sicuro al 100% pensi cha accendendoli in sequenza potrebbe partire." Se tira 20 ma la cd è 25 il master: "Non capisci nulla, che fai spacchi tutto?"

Un PG con int 18, anche ruolato stupido, sale sullo Shuttle e dice: "credo di apere come si accende questo coso!". Tira 20 la cd era 15 e il master: "Noti una serie di pulsanti a cui è stata data più importanza di altri e pensi cha accendendoli in sequenza potrebbe partire." Se tira 20 ma la cd è 30 il master: "Non capisci nulla, avresti bisogno delle istruzioni?"

Edit: quello che cambia è solo la probabilità.

Modificato da savaborg
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45 minutes ago, Enaluxeme said:

Ma magari il mio personaggio con int 8 riesce anche a trovare le risposte agli indovinelli, ma se mi metto a descrivere che per farlo si mette a studiare tutto logicamente poi più avanti quando dovrà fare un tiro di investigazione non ce la fa neanche per miracolo quella è una dissonanza.

Se il personaggio con int 8 dico che si ricorda tutto poi ogni volta che deve fare un tiro di storia fallisce quella è una dissonanza.

Stessa cosa per il personaggio "forte" con forza 8 che con i pugni fa il solletico, non salta tre metri neanche in corsa e non riesce a camminare se indossa un'armatura.

Lo trovo assolutamente ridicolo e proprio non riesco a capirvi quando sostenete il contrario.

Il punto è che, perlomeno in D&D e negli altri GdR con approccio analogo, non è tuo compito di giocatore descrivere cosa il personaggio fa, bensì che cosa vuole fare o cerca di fare.

Se descrivi il tuo personaggio che tenta di studiare e di fare deduzioni logiche, e poi il dado (basato su Int) decreta un insuccesso, non c'è nessuna dissonanza bensì proprio una dimostrazione effettiva, nella realtà di gioco, della sua bassa Int. Naturalmente se tu imposti la descrizione in partenza come se lui riuscisse, poi quando fallisce c'è dissonanza, ma questo avviene ogni volta che si imposti una descrizione dando per scontato il successo: se descrivo il colpo di spada del mio guerriero come se andasse a segno e sbudellasse l'avversario, e poi esce 1 naturale, sono io che ho sbagliato a descrivere perché il mio compito, pre-dado, era solo descrivere cosa il guerriero cercava di fare.

Allo stesso modo, puoi descrivere il tuo personaggio con Int 8 come uno che si sforza di ricordare tutto. Ma se viene fuori che non ci riesce, bisogna prenderne atto.

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1 minuto fa, Bille Boo ha scritto:

Allo stesso modo, puoi descrivere il tuo personaggio con Int 8 come uno che si sforza di ricordare tutto. Ma se viene fuori che non ci riesce, bisogna prenderne atto.

Questo è ciò che continuo a sostenere, e non mi sembra sia ciò che sostenete voi.

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27 minutes ago, Enaluxeme said:

Questo è ciò che continuo a sostenere, e non mi sembra sia ciò che sostenete voi.

Allora devo essermi spiegato proprio male.

Mi sembrava di aver chiarito che i punteggi di caratteristica non devono incidere sull'interpretazione del personaggio, cioè sulle decisioni che il giocatore fa prendere al suo personaggio, se non nella misura in cui il giocatore, consapevole dell'effetto meccanico di quei punteggi, ne tiene logicamente conto (se vuole) nel prendere tale decisione.

 

Esempio: consideriamo il giocatore Angelo, che interpreta il ladro Bartolomeus, con Int 8.

 

Situazione 1.

Angelo: Bartolomeus cerca di capire come funziona il congegno meccanico e se c'è un pulsante per spegnerlo.

DM: fai una prova di Int.

Angelo: ehm... 4.

DM: non ci capisce un tubo.

Tutto regolare e nessuno ha sbagliato niente.

 

Situazione 2.

Angelo: (consapevole che, data la sua Int bassa, studiare il congegno probabilmente non porterebbe a nulla) Bartolomeus decide di prendere a mazzate il congegno meccanico con la forza bruta.

DM: fai una prova di For.

Angelo: 14!

DM: il colpo di Bartolomeus manda il congegno in mille pezzi.

Tutto regolare e nessuno ha sbagliato niente.

 

Situazione 3.

Angelo: Bartolomeus è uno studioso appassionato di congegni meccanici quandi lo studia e capisce come funziona.

DM: non è detto che ci riesca: fai una prova di Int.

Angelo: ehm... 4.

DM: te l'avevo detto, non ci capisce un tubo.

Qui Angelo ha sbagliato perché nella sua descrizione ha anticipato l'esito del tentativo, che invece spettava al DM giudicare.

 

Situazione 4.

Angelo: Bartolomeus è uno studioso appassionato di congegni meccanici, quindi cerca di capire come funziona il congegno e se c'è un pulsante per spegnerlo.

DM: fai una prova di Int.

Angelo: ehm... 4.

DM: non ci capisce un tubo.

Tutto regolare e nessuno ha sbagliato niente. Proclamare Bartolomeus come uno studioso di congegni è una nota di colore senza effetti meccanici (a meno che al tavolo non si sia deciso che esiste la competenza in congegni, o qualcosa del genere, nel qual caso Bartolomeus dovrà averla per potersi proclamare studioso; la competenza, però, non la Int alta). La descrizione fila liscia e il fallimento di Bartolomeus non fa che confermarne la scarsa Int, in modo perfettamente coerente e senza dissonanze.

Modificato da Bille Boo
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32 minuti fa, Enaluxeme ha scritto:

 

Al tuo personaggio puoi dare il carattere che ti pare. Essere intelligente, o forte, non è un carattere, sono aggettivi che descrivono effettive capacità che un personaggio con intelligenza o forza 8 semplicemente non ha.

quello che dici ricade in quest'altro che è stato detto:

1 ora fa, Bille Boo ha scritto:

Dipende tutto dalla definizione di "intelligente" e di "scemo".

Cosa intendiamo con intelligente?

Se intelligente = "che ha Int alta", o intelligente = "che ha molto spesso successo nei task basati su Int", allora un personaggio con Int 8 non sarà mai intelligente, proprio per costruzione, e a prescindere da come lo interpreto, attenzione bene.

Se intelligente = "che prende certe decisioni piuttosto che altre", allora semplicemente il punteggio di Int è scorrelato da questo, e non c'è nessuna dissonanza, se non per chi ce la vuole vedere.

Avere 8 in intelligenza non mi deve a priori impedire di tentare di fare cose intelligenti; sono cose scorrelate che uno è liberissimo di collegare ma non obbligato a farlo.

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24 minuti fa, Bille Boo ha scritto:

i punteggi di caratteristica non devono incidere sull'interpretazione del personaggio

Allora dipende da cosa intendi per "interpretazione del personaggio". Per me non si tratta delle sole decisioni prese dal personaggio ma anche da come si comporta a tutto tondo per metterle in atto.

Tornando all'esempio di prima della sveglia e del bottone, un personaggio con int 8 che decide di studiare per un po' l'oggetto per cercare di capire come fare per farlo star zitto senza doverlo distruggere non mi da alcun problema. Ci sta benissimo che per il suo carattere tenti di capire la situazione prima di passare a decisioni più drastiche.

La differenza fra un int 8 e un int 20 sta nel fatto che il personaggio con int 8 il più delle volte non ce la farà, quindi interpretarlo in modo che faccia grande affidamento su doti deduttive che non ha per me è una dissonanza, quindi va al più giustificata con "non si rende conto che quando ci azzecca è per pura fortuna" o "sa che di solito non riesce in queste cose ma pensa valga la pena provare comunque".

Se poi descrivo che il personaggio è uno Sherlock Holmes intelligentissimo e poi non riesce non solo a completare un cubo di Rubick ma nemmeno a capire come funziona c'è qualcosa che non va.

Se il tuo Bartolomeus dice di essere uno studioso di congegni meccanici ma ha 8 in int va anche bene... Ma spero che tu riconosca che è un pessimo studioso di congegni meccanici se ha 8 in Int e tutti i check legati ai congegni meccanici si basano su Int. Magari Bartolomeus stesso non lo riconosce ma sta di fatto che è così.

Modificato da Enaluxeme
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1 minute ago, Enaluxeme said:

Allora dipende da cosa intendi per "interpretazione del personaggio". Per me non si tratta delle sole decisioni prese dal personaggio ma anche da come si comporta a tutto tondo per metterle in atto.

"Come si comporta" per me è l'insieme delle decisioni prese (giocatore) e dei loro esiti (regole, dadi).

Ma credo che tu qui voglia riferirti a come viene descritto. Ho capito bene? L'insieme degli aggettivi appropriati per riferirsi al personaggio all'interno del mondo di gioco, per così dire.

5 minutes ago, Casa said:

Avere 8 in intelligenza non mi deve a priori impedire di tentare di fare cose intelligenti; sono cose scorrelate che uno è liberissimo di collegare ma non obbligato a farlo.

Appunto, concordo, è quello che ho detto più volte.

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9 minuti fa, Enaluxeme ha scritto:

Questo è ciò che continuo a sostenere, e non mi sembra sia ciò che sostenete voi.

La situazione è complessa, dipende da tanti fattori, uno dei quali è che qual è il contesto da uno Skill Check, quanto spesso e quando si tirano i dadi per risolvere una prova di abilità; D&D non propone nessuna procedura e lascia il controllo alla sensibilità del DM (cito dalla DMG 5e, Running the Game):

Cita

Some DMs rely on die rolls for almost everything. When a character attempts a task, the DM calls for a check and picks a DC. [...] One approach is to use dice as rarely as possible. Some DMs use them only during combat. [...] Many DMs find that using a combination of the two approaches works best.

Le uniche linee guida che fornisce sono:

Cita

When a player wants to do something, it's often appropriate to let the attempt succeed without a roll or a reference to the character's ability scores. For example, a character doesn't normally need to make a Dexterity check to walk across an empty room or a Charisma check to order a mug of ale. Only call for a roll if there is a meaningful consequence for failure. When deciding whether to use a roll, ask yourself two questions:

  • Is a task so easy and so free of conflict and stress that there should be no chance of failure?
  • Is a task so inappropriate or impossible-such as hitting the moon with an arrow-that it can't work?

If the answer to both of these questions is no, some kind of roll is appropriate

Il mio punto è perché non posso descrivere il mio barbaro INT 8 come intelligente (o un mago INT 20 come stupido), se è quello che voglio?

INT 8 mi dice soltanto che avrò meno possibilità di succedere in una azione che non triviale O conflittuale/stressante O impossibile (peraltro, visto che la differenza tra i bonus di un PG molto competente ed uno incompetente in 5e non è abissale e data la grande varianza del tiro di d20, questa differenza è piuttosto piccola), tutto il resto è soggetto ad interpretazione e così va trattato.

Posso dire che ho fallito per sfortuna più che per incompetenza? Si, è quello che tu faresti per un PG con INT 20 che tira un 1 su un d20, succede solo un pò più spesso. Il DM può sfruttare anche altre tecniche per descrivere un tiro fallito (es. Fail Forward).

 

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6 minuti fa, Knefröd ha scritto:

Il mio punto è perché non posso descrivere il mio barbaro INT 8 come intelligente (o un mago INT 20 come stupido), se è quello che voglio?

Potresti farmi un esempio di "descrivere il mio barbaro INT 8 come intelligente"? Così capisco meglio se siamo in disaccordo o no.

Secondo me stiamo usando solo definizioni diverse di "intelligente".

Sono diventato un po' troppo aggressivo nel descrivere le mie opinioni da quando si è parlato della forza invece che dell'intelligenza, e della parola "forza" sono abbastanza certo che tutti possano concordare sul significato.

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Non so se stiamo andando un pochino OT, ma provo a rispondere a @Enaluxeme riguardo al legame tra descrizione del personaggio e punteggi di caratteristica.

 

Con descrizione possiamo intendere:

  • L'insieme degli attributi, degli aggettivi, delle formule con cui il personaggio descriverebbe se stesso nel mondo immaginario.
  • L'insieme degli attributi, degli aggettivi, delle formule con cui il resto del mondo immaginario descriverebbe il personaggio.
  • L'insieme degli attributi, degli aggettivi, delle formule atti a descrivere com'è realmente il personaggio nel mondo immaginario, cioè quelli con cui lo descriverebbe un narratore onnisciente, se esiste.

Esulano dall'ambito descrizione, invece:

  • Le decisioni che il giocatore prende per il personaggio, o riguardo al personaggio, nell'ambito del gioco: queste sono, come ho detto, assolutamente libere e scorrelate dai punteggi di caratteristica, se non nella misura in cui il giocatore li conosce, ne conosce la meccanica, e quindi può decidere di tenerne conto.
  • Le conseguenze di tali decisioni, inclusi gli eventuali successi o fallimenti: queste dipendono dalla meccanica di gioco.

 

Premessa: personalmente sono convinto che la descrizione in quanto tale sia un aspetto molto marginale, fumoso e soggettivo, su cui è meglio non soffermarsi troppo. Penso che la sua incidenza effettiva sul gioco sia minima, se non nulla, e che la sua incidenza sull'esperienza di gioco delle persone sia decisamente sopravvalutata. Ma queste sono opinioni mie.

 

Fatta questa premessa, il punto chiave è che l'ambito della descrizione è quello della narrazione / fiction, quindi i termini non hanno lo stesso significato che hanno nel linguaggio tecnico della meccanica di gioco.

Consideriamo il termine "forza". In fisica, "forza" ha un significato ben preciso che si inserisce all'interno di leggi e princìpi, è oggettivo e non si può fraintendere. Ma quando nella vita di tutti i giorni parliamo di "forza" questa parola può avere mille altri significati e mille altre sfumature, che raramente coincidono con il significato che ha in fisica.

Ebbene, nel regolamento di D&D Forza è un termine tecnico con un significato oggettivo e preciso. Ma nell'ambito della narrazione / fiction, che cosa significa dire che un personaggio "è forte"? Può voler dire molte cose diverse, e ben difficilmente coincideranno esattamente con la Forza in senso tecnico, essendo quella un qualcosa di cui i personaggi, all'interno della fiction, non sono consapevoli.

Finché rimaniamo nell'ambito oggettivo e concreto di quello che il personaggio può fare (di come, cioè, può agire influenzando praticamente il mondo intorno a lui) è lampante che si tratta di aspetti regolati più o meno fortemente dalla meccanica di gioco, e quindi dai punteggi di caratteristica. Se un personaggio con For 8 non può sollevare 100 kg, non può farlo e basta. Innegabile e oggettivo.

Quindi, il personaggio Chuck con For 8 non descriverebbe se stesso come "uno in grado di sollevare 100 kg", a meno che non stia mentendo, magari anche a se stesso. Se altri (PG o PNG) descrivessero Chuck come "uno in grado di sollevare 100 kg", sbaglierebbero senza dubbio. E un ipotetico narratore onnisciente di sicuro non lo descriverebbe così.

Tuttavia: Chuck può essere descritto come "forte" (o "robusto" o "muscoloso")? Risposta: dipende dal significato che si dà al termine.

Chuck potrebbe definire se stesso "forte" facendo riferimento ad aspetti che esulano dalla sua capacità di sollevare un peso. Potrebbe alludere al suo fisico scolpito, frutto di una fortunata predisposizione. Potrebbe alludere al suo addestramento (competenza in Atletica e in varie armi eccetera) che lo rende in grado, secondo lui, di competere sul piano fisico con chi è più dotato ma meno allenato. Potrebbe perfino, come hanno detto altri in questa chat, disporre davvero di una notevole forza fisica ma essere incapace di sfruttarla nel modo giusto quando si tratta di intraprendere un'azione pratica.

Sul piano estetico, Chuck può avere muscoli guizzanti e tartaruga addominale? Sì, niente lo vieta, fermo restando che non solleverà 100 kg.

Sul piano sociale, Chuck può avere la fama di "forzuto"? Questo non spetta al giocatore deciderlo: il giocatore può dire cosa Chuck pensa di se stesso, mentre quello che il mondo pensa di lui verrà gestito dal DM e sarà forgiato dalle azioni di Chuck, dalla sua interazione dinamica con il mondo.

 

Analogamente:

30 minutes ago, Enaluxeme said:

Se poi descrivo che il personaggio è uno Sherlock Holmes intelligentissimo e poi non riesce non solo a completare un cubo di Rubick ma nemmeno a capire come funziona c'è qualcosa che non va.

Consideriamo il personaggio: Dave, investigatore, Int 8.

Dave può risolvere un cubo di Rubick? Il regolamento non lo indica. Se il DM stabilisce che per quel compito serve, che so, Int 13+, allora no, non può risolverlo.

Il giocatore può descrivere Dave come "intelligentissimo"? Dipende da cose intende con quel termine. Se io fossi il DM non avrei problemi a permetterglielo, purché sia consapevole che no, non può risolvere quel cubo di Rubick.

Dave può ritenere di essere "intelligentissimo"? Certo, quello sempre.

La gente intorno a Dave lo definirà "intelligentissimo"? Non si sa, dipende da come va il gioco. Può dipendere da molte cose, a prescindere dalla risoluzione di un cubo di Rubick.

Un narratore onnisciente lo definirebbe "intelligentissimo"? Dipende dalla definizione del termine. Nella lingua della narrazione / fiction, intelligente vuol dire tantissime cose che non necessariamente coincidono con il punteggio di Int. In effetti, perfino nel nostro mondo definire in cosa consista precisamente l'intelligenza non è tanto facile... ma qui divago.

Il giocatore può descrivere Dave con una serie di aspetti, attributi, atteggiamenti che normalmente associamo a un investigatore intelligente alla Sherlock Holmes, come: meditabondo, logico, attento, metodico, e così via? Non vedo perché no, fintanto che non si sconfina nel campo di quello che Dave effettivamente può fare con quegli attributi (questo è determinato dalle regole).

 

Soprattutto: il giocatore può prendere decisioni per Dave in un modo che noi, dall'esterno, guardando il tavolo giocare, definiremmo un modo intelligente? , certo che sì.

Le conseguenze di tali decisioni saranno poi arbitrate dal DM in base alle regole, il che potrebbe coinvolgere delle prove di Int.

Se i ripetuti fallimenti in simili prove indurranno il giocatore a prendere, in seguito, decisioni diverse per Dave... ecco il miracolo: il sistema avrà ripristinato automaticamente la coerenza in base alle nostre aspettative. Perché la coerenza deriva da questo: il mondo reagisce in un certo modo alle mie decisioni, io quindi modifico le mie decisioni future di conseguenza.

 

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Un giocatore può descrivere il suo personaggio come fortissimo quanto vuole, ma se non apre una porta chiusa manco con la chiave (for 8 ) le continue affermazioni di forza lo rendono solo ridicolo, un po' come quello che al bar sostiene di aver capito tutto e in realtà non sa fare una somma manco con la calcolatrice. Continuando a dire di saper fare le equazioni si rende solo ridicolo. 

Allo stesso modo i PG.

In ogni caso continuate a non tenere in considerazione che nel manuale c'è scritto 

Cita

Un personaggio è muscoloso e intuitivo? Geniale e affascinante? Agile e tenace? I punteggi di caratteristica definiscono tutte queste abilitá, delineando le risorse di una creatura ma anche le sue debolezze (MDG pag. 173).

 

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