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Capitolo 1. Prigionieri dei Drow


AndreaP

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Il primo ad essere catturato dai Drow fu Darren, un paladino di Helm mezzorco: venne trascinato nel sottosuolo insieme ad un compagno; quest'ultimo morì per una ferita il giorno dopo.

Dopo tre lunghi giorni passati a camminare per cunicoli i Drow si allontanarono lasciando solo due di loro a sorvegliare il prigioniero, per poi tornare dopo alcune ore con un nuovo prigioniero: un monaco mezzelfo di nome Dorevan. Il gruppo si fermò li ancora due giorni in cui gli elfi scuri continuarono ad allontanarsi per fare altre razzie e tornare con nuovo bottino ed altri prigionieri: il primo giorno arrivarono con Fenton un mago umano insieme a Tre Dita, un mezzorco barbaro, mentre il secondo giorno Damocle un mezzelfo ladro

Da lì il cammino riprese, in stretti passaggi che salivano e scendevano, intersecando cunicoli e guadando torrenti percorrendo cunicoli nascosti che solo gli Drow parevano conoscere
Dopo altri tre giorni il gruppo incontrò altri due Elfi scuri che portavano altro bottino e una prigioniera di nome Yifrey, una guerriera umana, e che si aggregarono a loro.

Da quel momento i drow con i prigionieri iniziarono una discesa attraverso un dedalo di passaggi e di spelonche con la sola luce prodotta da delle strane lanterne che contenevano funghi fosforescenti portate dagli elfi.

Finché al decimo giorno da quando Darren era stato catturato il gruppo giunse a quella che capì essere la loro meta
 

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10° giorno di prigionia - verso l'ora del sonno

Giunti all'interno di un'enorme caverna, costituita in parte da un fiume sotterraneo alimentato da una cascata, i prigionieri vennero issati, tre a tre, in una cassa sollevata da un argano: questa salendo per più di trenta metri superava un finto controsoffitto costituito da ragnatele  fino ad un'area in cui gli elfi avevano costruito delle piattaforme in uno strano legno collegate da scale di corda per poter accedere a delle grotte, alcune nella parete della caverna altre nelle gigantesche stalattiti che scendevano dalla volta. L'atmosfera era umida e calda.

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Lì ad attenderli vi erano un'elfa vestita in abiti di seta che doveva essere il loro capo, affiancata da due guerrieri uno dei quali con un'estesa cicatrice lungo la faccia e il collo.

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"Benvenuti a Velkynvelve" disse con voce chiara nella lingua comune mentre teneva fra le mani un flagello "io sono la Signora Ilvara della Casa Mizzrym, e questa è la mia fortezza. Accettate il vostro fato: la vostra vita mi appartiene. Imparate ad obbire e potrete sopravvivere."

Detto questo gli elfi spogliarono i prigionieri, oltre che del loro equipaggiamento anche degli abiti e delle calzature lasciandogli solo con indumenti intimi. Quindi gli misero collari da schiavo di ferro e manette collegate a cinture di ferro da un breve tratto di catena e li condussero fino ad una caverna chiusa da una grata in ferro: fattili entrare ve li rinchiusero.

La caverna era debolmente illuminata da due lanterne contenente i soliti funghi fosforescenti.

Il pavimento era ricoperto di erba essiccata e vi era odore di escrementi. Gli unici oggetti nella stanza erano due secchi con coperchio.

Appoggiati alle pareti vi erano altri prigionieri, anch'essi incatenati.

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Erano un elfo scuro, una nana, uno gnomo delle profondità, una strana creatura bestiale, una specie di pesce umanoide e una creatura che pareva un fungo. Fu la nana ad alzarsi in piedi e rivolgersi ai nuovi venuti  in tono amichevole "Benvenuti all'inferno. Io sono Eldeth, Eldeth Feldrun" 

Intanto in sottofondo il suono della cascata riempiva l'aria

@all

Spoiler

 

Nel primo post ognuno di voi può descrivere liberamente come è stato catturato: Fenton e Tre Dita possono decidere di essere stati catturati in una vicenda comune.

I pg non hanno più oggetti: ho messo un asterisco affianco ai vostri oggetti sulle schede per indicare che non li avete. Ovviamente non avete neanche kit vari, simboli sacri, libri di magia ecc.

Alcuni pg ha indicato 1 oggetto senza asterisco: questo è riuscito a salvarlo, o fra i suoi possessi o trovato mentre vi muovevate, e se l'è tenuto nascosto addosso.

Vista laterale di Velkynvelve
https://drive.google.com/open?id=1ER-Rv5eOZKbHz0eNbah6JXO8dbhon3jH

Mappa di Velkynvelve
https://drive.google.com/open?id=16IDRmWvCMY6My_qd4JaNcfPSaXsthb2_

 

 

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Damocle (Mezz'elfo Ladro) 

Catturato come un fesso qualunque e trascinato per giorni lungo cunicoli oscuri. Decisamente un cambiamento di vita di cui si farebbe volentieri a meno. 

Per tutto il tempo cerco di starmene tranquillo e comunico il meno possibile con gli altri ma cercando sempre di individuare un'occasione per darmela a gambe ma questa non si presenta mai e infine arriviamo a quella che pare la nostra destinazione ultima. 

All'incontro con la signora cerco di osservare lei e i suoi tirapiedi senza farmi notare. 

Infine veniamo scaricati in malo modo in una cella puzzolente con un altro gruppo di relitti dal triste destino dei quali solo la nana pare interessata a comunicare. O in grado di farlo per quel che ne so. 

Niente di personale ma avrei fatto volentieri a meno di fare la tua conoscenza, per lo meno in queste circostanze. Per quel che può importare, comunque, io sono Damocle.

Parlo mentre cerco di dare registrare con lo sguardo il maggior numero di informazioni sul luogo in cui ci troviamo. 

@AndreaP

Spoiler

Se possibile percezione a ruota per notare qualsiasi dettaglio possa tornare utile. Numero di guardie, percorso fatto, layout delle zone che attraversiamo ecc. 

 

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Wifrey Widetail (umana guerriera)

Non ricordo cos'è successo. Credo di essere stata presa mentre dormivo, il sonno reso pesante dall'alcol. Di recente le cose non mi sono andate bene, e sembrano solo peggiorare. 

Incespico spinta e tirata da questi strani elfi dalla pelle scura, guardandomi attorno tutto il tempo per capire dove mi trovo, dove mi stanno portando. Mi tolgono tutto quello che ho, compresa l'arma che mi porto dietro da anni. La spada di mio padre!

Ma ovviamente a loro non importa nulla di me, e mi sbattono in una specie di cella piena di mostri. Orchi, un rospo-pesce gigante, un altro elfo dalla pelle nera, una specie di fungo, un orso... altri umani, o qualcosa di simile... e una nana. Lei si presenta, e la guardo con gratitudine: almeno parla la mia lingua.

"Io sono Wifrey. Che posto è questo? Dove ci troviamo? Che ne faranno di noi?" di solito non mi piacerebbe mostrarmi così debole e insicura, ma sono mezza nuda, in un buco sotto terra e non ho la minima idea di che posto sia questo. Se non mi controllo subito, rischio di fare del male a qualcuno, e non voglio. 

Solo in questo momento mi rendo conto di stringere qualcosa nel pugno; sbircio con discrezione l'oggetto prima di nasconderlo nella fascia che mi cinge la vita. 

DM

Spoiler

Percezione +1 durante il viaggio, per capire dove mi trovo.
Sulla pietra che ho con me, Percezione +1 e/o Natura(?) +2 per capire che cos'è. 

 

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  • Supermoderatore

Fenton

Sia subito dopo la cattura, che durante il viaggio sono rimasto in stato praticamente catatonico, reagendo a malapena agli stimoli esterni. Vedo di non essere l'unico, ma non faccio grandi sforzi per comunicare. Registro a malapena l'arrivo nella cittadina drow e l'incontro con la nobildonna drow di cui siamo diventati gli schiavi.

Quando siamo sbattuti in cella con degli altri prigionieri mi rifugio in un angolino, mi prendo la testa tra le ginocchia e comincio a dondolare mormorando è tutto un sogno, è tutto un brutto sogno, è tutto un sogno...

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Tre Dita

Dalle stelle alle stalle, come si suol dire. Non ho mai capito cosa significasse fino ad oggi. Certo, non nascondo che in una stalla mi troverei comunque bene...ma non qui, nudo dei miei averi, nudo delle mie armi...nudo e basta. Questi maledetti insetti dalla pelle nera: piccoli, gracili ed insignificanti, che fanno del numero la loro forza. Già, il numero: ho imparato a contare fino a Tre dopo aver perso due dita di una mano con quel famoso orso. Quando i drou, mi pare si chiamino così, mi hanno assalito, erano mooolti più di tre. Forse tre volte tre, o anche tre volte tre più altre tre. Ne ho abbattuti alcuni, ma alla fine mi hanno sopraffatto...e cosa ancor più grave, non mi hanno fatto riscuotere la paga della giornata, ovvero idromele e cinghiale a volontà. Maledetti ficcanaso. E poi che vogliono da me? Un pelleverde menomato che serve una comunità in cambio di cibo. Sarà troppo tardi quando lo capirò.

Ci hanno portato al cospetto di una femmina dalla pelle scura. La vostra vita mi appartiene, ci ha detto. Tsk. La mia vita appartiene solo a me, è solo questione di tempo prima che...prima che cosa? Boh, qualcosa mi inventerò sul momento.

Ad ogni modo ora sono in quella che comunemente viene chiamata prigione. Ci sono altri tipi insieme a me, alcuni veramente strani. C'è pure un altro come me, lo saluto con un cenno del capo. A braccia conserte, in piedi in tutta la mia statuaria figura, mi appoggio ad una delle pareti, abbassando lo sguardo. Tre Dita. muovo la mano menomata a mezz'aria, così da far capire a tutto il perché di quel nomignolo. La mia voce è baritona, profonda, suona nel mio petto come la cassa di un tamburo. Beh, qualsiasi sia il motivo. Non marcirò qui dentro. bofonchio. Fuggirò. Appena capirò come fare. tiro su con il naso. magari spezzerò uno ad uno quei piccoli marmocchi...sciolgo le braccia e stringo tra loro le mani, come se dovessi spezzare un pezzo di legno. Le dita scricchiolano per la pressione, gli avambracci si gonfiano. Scuoto la testa, con la mente sono già andato avanti. Come vi hanno preso? domando alla fine puntando i miei occhi azzurri su ognuno di loro.

 

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Derren Hawkwood (Paladino, Mezzorco)

Dieci giorni. Dieci giorni dall'imboscata dei drow. Dieci giorni da quando, ancora una volta, ho visto morire un mio compagno. Sempre vigili è il nosto motto, ma a volte non basta. Non li abbiamo nemmeno visti arrivare e in un attimo l'allegria e serenità del riposo attorno al falò si era tramutata in terrore. La disperazione per quanto accaduto e per la sorte di Rickard però, era un lusso che non mi potevo permettere di mantenere a lungo. Con il passare dei giorni, altri prigionieri si erano uniti a me, altre persone bisognose del mio aiuto: niente più errori.

Infine, dopo una lunga marcia, veniamo issati sopra al tetto di ragnatele e portati al cospetto di un'elfa, Ilvara della Casa Mizzrym. Registro nome e volto, suo e dei due guerrieri al suo fianco. Ci tolgono tutto. Armi, armature, oggetti e soprattutto il mio simbolo sacro e, come in un orrendo ripetersi del passato, sono di nuovo in catene. Maledetti. Una volta sbattuti nella cella osservo gli altri "abitanti" e faccio loro un leggero cenno di saluto. Derren, piacere. Da quanto tempo siete qui? Nel frattempo mi alzo e vado verso la grata per dare un'occhiata fuori, poi mi accordo di Fenton e mi avvicino. Ehi! Gli dico chinandomi di fronte a lui e appoggiandogli una mano sulla spalla. Coraggio, cerca di reagire! Prima accettiamo tutto questo e prima ne usciremo, d'accordo? Domando calcando bene il plurale nella speranza di farlo sentire meno solo. Qualcuno di voi è ferito? Chiedo infine al resto dei prigionieri.

 

@Descrizione fisica:

Spoiler

Derren è un mezzorco alto e ben piazzato con capelli scuri tagliati corti e una barba anch'essa corta e ben curata. Ciò che attira l'attenzione sono gli occhi: gialli e accesi come due fiaccole, si stagliano sulla carnagione verdastra tipica del suo retaggio, illuminandogli il volto e donandogli uno sguardo vigile e sicuro.

 

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Dorevan, mezz'elfo monaco
 

Non so cosa pensare.. un colpo di fortuna, o un passo verso la fine? Certo, ritrovare il mio caro amico è ciò che voglio da molto tempo più di ogni altra cosa, ma subire la stessa sorte.. Sarà una coincidenza? Potrebbero essere le stesse creature che lo hanno portato via, mi rifiuto di pensare che possa essere soltanto una mera coincidenza...

Rifletto mentre vengo trascinato nell'oscurità, illuminata a malapena soltanto da alcuni vegetali fluorescenti. Avevo risposto all'ennesima richiesta di aiuto, ma ero caduto in'unimboscata. Il villaggio di Ghoran non esisteva, o almeno non si trovava nel punto indicato dal messaggio. Era la stessa identica situazione che aveva portato alla scomparsa di Gerswin.
Durante il cammino attraverso gli stretti cunicoli, cerco di scorgere un segno, anche piccolo, che possa legare questo barbaro rapimento alla sparizione del mio amico.. ma le informazioni sono davvero troppo poche al momento.

Povera illusa, crede davvero di potersi appropriare della vita di un'individuo. Può provarci quanto vuole, ma se fosse un po' più assennata saprebbe che nessuna creatura, anche la più debole, può essere privata della vita stessa e del suo spirito,  borbotto in tono molto basso.

Io sono Dorevan, esclamo una volta giunti in quella che sembra la meta finale, unendo i palmi delle mani e inchinandomi di pochi gradi con gli occhi chiusi.

Rispondo poi, sempre in tono amichevole, tanto pacato quanto deciso, alla domanda del mezz'orco, quello verdastro, raccontandogli come sono caduto nell'imboscata.

Noto anche quell'uomo rannicchiato, e non appena mi muovo per offrire un sostegno, vengo preceduto dall'altro mezz'orco, per cui lascio correre. Mi rivolgo invege all'individuo che più di tutti somiglia agli elfi responsabili della nostra incarcerazione: Non mi aspettavo di trovare uno di loro richiuso nella cella con i prigionieri. Che cosa è successo? Cosa hai fatto per meritarti questa sorte?

Descrizione

Spoiler

Dorevan è un mezz'elfo fisicamente più simile ad un umano, calvo, robusto, ma tutt'altro che impacciato nei movimenti: ogni suo gesto è deciso, veloce, preciso; soltanto osservandolo si può percepire la profonda disciplina che guida la sua mente e il suo fisico. Una caratteristica rendono palese la sua natura ibrida: le orecchie, decisamente troppo a punto per appartenere ad un umano. Al contrario di molte creature che vagano per queste terre, Dorevan non indossa protezioni robuste e non porta con se armi particolarmente pesanti e voluminose, bensì predilige armi più piccole, rapide, e ricopre alcune parti del suo corpo con dei vistosi bendaggi oltre ad indossare dei semplici vestiti tenuti insieme da una fascia come cintura.

 

 

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Tre Dita

Il mio sguardo saetta sui presenti, alternandosi su ognuno di loro quando prendono la parola. E' solo il dire di Dorevan che mi fa accorgere della presenza di un drou proprio lì, insieme a noi, nella prigione. Certo, non posso prendermela con lui per quello che hanno combinato i suoi simili, ma all'inizio non posso fare a meno di guardarlo con malcelata diffidenza. Scuoto la testa, cercando di abbandonare tali pensieri. Già. faccio eco a Dorevan con il mio vocione. E soprattutto, tu che li conosci, potrai dirci i loro punti deboli. tiro su con il naso, guardando gli altri. Credo che dovremo unire le forze. Altrimenti non riusciremo mai a fuggire da qui.

descrizione

Spoiler

A vederlo sembrerebbe più un orco che un sangue misto. Il volto ha chiaramente tutti i tratti tipici dei suoi più ferali antenati: muso porcino, zanne prominenti, orecchie puntute e fronte perennemente accigliata. E' un solo particolare a tradire il suo retaggio, a fugare ogni dubbio sul suo essere un mezzo: gli occhi, seppur piccoli, sono di un intenso color azzurro, eredità della sua controparte umana. Non bada molto alla cura della sua peluria: un'ispida barba nera come la pece si congiunge ad una folta cascata di capelli sporchi ed unti, che di consueto tiene legata in un crocchio dietro la nuca. Ninnoli di poco valore decorano il suo tremendo faccione: sul sopracciglio destro e sull'orecchio dello stesso lato sono incastrati anelli metallici, niente più che patacche. Notevole è pure la sua stazza: una montagna, un ammasso di muscoli, esageratamente grosso pure per quelli della sua razza. Gira quasi sempre senza armatura e non si vergogna né delle cicatrici, né dei tatuaggi tribali come quello sulla sua spalla sinistra.

 

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Inviato (modificato)

10° giorno di prigionia - verso l'ora del sonno

@Damocle

Spoiler

Damocle si rese subito conto che era impossibile ricostruire il percorso fatto. Nell'insediamento dove ora erano rinchiusi aveva contato almeno 8 drow oltre alla Signora e a i due che la affiancavano che dovevano essere i suoi luogotenenti. Aveva infine memorizzato il luogo dove avevano abbandonato i loro averi: la camera ricavata dalla stalattite attraversata dai ponti di corde, appena precedente alla loro prigione. Fuori al momento non vi erano Drow di guardia anche se ogni tanto ne passava uno davanti alla cella.

Osservò le manette: queste si poteva tentare di sfilarsele o romperle, mentre il collare non si poteva in alcun modo sfilare. La porta della cella aveva invece una serratura.

@Wifrey

Spoiler

Winfrey aveva provato a memorizzare il percorso fatto ma senza successo. Non doveva essere molto lontano da Everlund. Guardò poi la pietra che aveva trovato: era una gemma corniola con alcune imperfezioni; nel mondo di superficie sarebbe stata venduta per non più di 10 pezzi d'oro

"Questa è una prigione temporanea." rispose Eldeth a Wilfrey"e sinceramente non so dove ci troviamo esattamente. Qui vengono condotti i prigionieri delle scorribande e veniamo fatti lavorare qui finché non arriva una spedizione da Menzobberrazan per portarci via. Verremo tutti portati alla capitali dei maledetti Drow e li venduti come schiavi..."

Poi rivoltasi a TreDita e Darren "Tutti noi siamo stati catturati, io ad esempio sono una scout da Gauntlgrym, e mi hanno presa due settimane fa quando stavo conducendo i miei compagni nell'esplorazione di una miniera. Tutti tranne lui" aggiunse rivolta a drow prigioniero "Sarith Kzekarit: è stato accusato di aver ucciso un suo compagno guerriero. Lui dice di non ricordarsi della cosa e che lo hanno incastrato."

Poi aggiunse "Comunque inutile tentare di parlargli. Parla solo in undercommon come la maggior parte della gente qui."

Intanto lo gnomo si era alzato ed avvicinato a Fenton "Ci avrei scommesso che non lo conoscevi" disse "E' un myconid sprout, una specie di fungo senziente che vive in profondità, e si chiama Stool" gli disse "lui è quello che fa parlare tutti noi. E' capace di farci mettere in comunicazione telepatica. Ma prima va rassicurato: è molto spaventato e passa il tempo a piagnucolare che vuole tornare a casa."

" A proposito io sono Jimjar. E scommetto che tu sei un qualche genere di mago" 

Modificato da AndreaP
aggiunta descrizione per Alabaster
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Damocle (Mezz'elfo Ladro) 

Mentre viene fatto un bel giro di presentazioni che nemmeno fossimo in una taverna, studio le nostre catene e la serratura della cella.

Forse si può fare qualcosa...

Mormoro.

Mi metto quindi a studiare il passaggio della guardia davanti alla cella nel tentativo di stabilire se avviene ad intervalli regolari o casuali. 

Solo dopo essermi fatto un'idea mi rivolgo alla nana

Hai detto che sei qui da 2 settimane e che ogni tanto portano i prigionieri in questo posto di cui non ho ben capito il nome. Sai se lo fanno ad intervalli regolari e ogni quanto in caso?

Non ho grandi speranze in merito ma vale la pena chiedere.

 

Modificato da Alabaster
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Tre Dita

Ascolto attentamente le parole della nana, solo di sfuggita quelle dello gnomo. Quest'ultimo parla di qualcosa di tala...tele...boh, non ho ben capito. Piuttosto è il mezzo-orecchie a punta a suggerire qualcosa di interessante. Se ti serve qualcuno per sfondare la porta...beh, potrei provarci. mi gratto il mento con le mie tre dita su cui spuntano lunghe unghie. Ma dubito di poterlo fare...in silenzio. mi accorgo solo ora del fatto che, alzando una mano, devo alzare per forza anche l'altra: sono legate con una sorta di pezzi di metallo, simili a bracciali. Scuoto la testa. Hey aspetta. faccio a Damocle. Dice che prima di trasferirci ci fanno lavorare. Che tipo di lavoro? gesticolo con le mani, di nuovo quella sensazione di doverle muovere entrambe allo stesso modo. Alzo lo sguardo, visibilmente scocciato. Ci fanno usare strumenti? Tipo, che ne so, grossi picconi? Perché sono buoni per...spaccare teste. sogghigno malevolo indicando con un dito la mia testa. Ancora una volta, l'ennesima, le mani si muovono simultaneamente. Ora basta! tuono. Queste cose...indico quei bracciali. mi hanno stufato. mi concentro, sforzo i muscoli delle mie braccia che si gonfiano a dismisura e ringhiando più come un animale che come un essere pensante tento di frantumarle una volta per tutte.

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Le parole di Eldeth alimentano la mia curiosità in merito al trascorso del Drow, e prima ancora che la nana loquace finisca di parlare, cerco di avviare una discussione con l'elfo, a bassa voce per non disturbare la conversazione parallela.
Non sono solito discutere in undercommon, ma la biblioteca del monastero in cui sono cresciuto, (all'interno della quale  passavo un buon 70% delle mie giornate), fortunatamente era ben fornita, e in questa situazione la mia esperienza potrebbe tornare molto utile, se non altro per avere un quadro più chiaro della situazione e dei nostri compagni di cella. Dopo una buona manciata di secondi spesi a riordinare nella mia mente i vocaboli e le espressioni necessarie, mi lancio sperando di essere compreso al primo tentativo:

Drow (in undercommon)
 

Spoiler

Ehi, sono Dorevan, riesci a capirmi? Tu sei Sarith, giusto? Puoi spiegarmi che cosa ti è successo e come mai sei stato chiuso qua dentro dalla tua gente?

 

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Wifrey

Annuisco meditabonda. La situazione è come me la immaginavo, ma forse peggiore. Se nessuno qui da come tornare indietro e gli altri prigionieri sono tutti abitanti del mondo sotterraneo... Siamo perduti. Improvvisamente il balbettare del ragazzo umano non mi sembra più così insensato.

"Se pensate ad una fuga, dobbiamo prima di tutto pensare a cosa fare subito dopo. Possiamo magari aprire le gabbie o accoppare una guardia, ma poi? Siamo senza cibo, senza torce e senza armi. Non vedo molte vie di fuga" ripenso ai ponti di legno, tesi su corde "ma forse un bel volo di sotto sarebbe meglio che essere schiavi di questi elfi"

 

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Damocle (mezz'elfo ladro)

Cercando di parlare a bassa voce

Ehi ehi ehi piano grand'uomo, cerchiamo di non fare troppo rumore. Fatemi capire ogni quanto passa una guardia, non vorrei che ci beccasse mentre stiamo trafficando con serrature e catene. Non penso gradirebbe.

Io so dove sono le nostre cose se non le hanno spostate, ma non credo. La mia idea è questa: cerchiamo di liberarci, aspettiamo che passi una guardia, la mettiamo fuori combattimento in fretta e cerchiamo di non far scattare allarmi, recuperiamo le nostre armi e ce la filiamo. Se va tutto a rotoli almeno ci abbiamo provato.

Facendo un sorriso furbo alla guerriera.

Che ne dici pensatore, ce la fai ad aspettare il tempo necessario a farci un'idea delle ronde?

Rivolgendomi ora al grosso mezz'orco.

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  • Supermoderatore

Fenton

Allo spiegazione dello gnomo provo ad avvicinarmi a Stool, vedendo come reagisce. Gli mostro le mani per fargli capire che non ho intenzioni ostili e, se me lo permette mi siedo vicino a lui, rimanendo in silenzio e riprendendo a piangere sommessamente.

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Derren Hawkwood

Vedo Fenton alzarsi e andare vicino al fungo. Mi alzo anche io e, vendendo che le mie parole non hanno avuto il minimo effetto su di lui, decido di lasciarlo a sè stesso almeno per un altro po' e mi rivolgo agli altri. Sono d'accordo con loro due. indico Wifrey e Damocle Prima di agire sarà bene avere un minimo di idea di cosa fare dopo. Perchè altrimenti finiamo di nuovo qui in men che non si dica...o peggio. Mi rivolgo al mezzelfo Damocle, giusto? Sei riuscito a farti un'idea anche del resto di questo posto? O hai solo visto dove hanno messo la nostra roba?  Mi avvicino quindi anche io alla grata per guardare fuori. Se vuoi posso provare a darti una mano con la ronda..

@DM

Spoiler

Eventuale Perception +0 per aiutare Damocle a capire i tempi della ronda.

 

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