fiction "Il demone di Dio" di Wayne Barlowe
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By MadLuke
Ho voluto leggere questa trilogia su consiglio di un amico, e perché avevo già letto con gran soddisfazione quella del Mare Infranto (anche se pubblicata successivamente). Dopo un poco di delusione nei primissimi capitoli, derivante dall'assistere alla comparsa di personaggi che sembravano piazzati a caso, l'intreccio entra rapidamente nel vivo. I personaggi acquistano rapidamente sia spessore psicologico (anche se non quanto quelli della saga di George Martin, ad eccezione dell'inquisitore Glotka di cui leggiamo anche i pensieri) che ruolo nello svolgimento degli intrighi e guerre che incombono. I colpi di scena si susseguono ma senza mai scadere nell'eccesso, e le scene si tingono di rosso sangue (decisamente più di quanto succeda nella saga di Martin, per fare un ultimo paragone), sia nelle battaglie che nei duelli, resi con grande varietà e nitidezza di dettagli ognuno, sia nelle trame oscure che sottendono alla vita di corte.
Tra i principali meriti dell'opera io ne ho apprezzati principalmente due: senza mai tradire l'ambizione epica, viene costantemente palesato il dubbio di tanti personaggi, molto diversi tra loro, sul senso ultimo delle loro azioni. Su come bene e male siano concetti che si prestano facilmente a intepretazioni relative, mai pienamente sostenibili senza ammantarli con almeno un poco d'ipocrisia, in fin dei conti sempre sostenuta dal nostro ego, dalle piccole ambizioni e meschinità personali. E poi l'opera catartica che svolge la morte, l'unica vera foriera di pace interiore, l'unica in grado di sottrarre gli uomini alla fatica e all'angoscia di vivere, anche di restituirgli un po' di umanità vera o apologetica che sia, mentre chi sopravvive è suo malgrado svelto nel reimmergersi nelle stesse solite abitudine, vizi e debolezze.
Preziosi aforismi sulla bocca dei personaggi, o anche famose citazioni storiche a presentazione delle diverse parti, sintetizzano perfettamente i temi che vanno a svolgersi nei capitoli successivi, e offrono uno spunto di riflessione in più per il lettore.
Voto: 5/5
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By MadLuke
Le descrizioni dei paesaggi sono parecchio minuziose, ma la prosa non è affatto coinvolgente o emozionante, tanto che sembra più di leggere una guida turistica che un romanzo. La prosa incredibilmente pedante, ritorna anche nei combattimenti (che in un romanzo fantasy dovrebbero avere un certo rilievo), invece sono sempre resi da descrizioni brevi e ripetitive. Lo stesso paradigma è applicato poi alla battaglia che si annuncia campale, ma si risolve in pochi brevi paragrafi, come durasse mezzora. Le parti di "corteggiamento" tra i due protagonisti poi, sembrano scritte da un adolescente (ma maschio, non femmina come invece e l'autrice): "lui era bellissimo, lei era splendida, a lui batteva il cuore..." e altre melense banalità. Più in generale tutta la storia è una noiosissima sequela di scene senza spessore. Anche nella parte finale dove mi appare evidente il concitamento della scena, il libro non mi ha coinvolto. Ci sono elementi dell'ambientazione e della vita della protagonista che ho trovato parecchio interessanti, ma rimangono unicamente una promessa, in quanto l'autrice li tradisce abbondandentemente, da una parte con eccessivi sofismi, dall'altra con mancanza di espressioni concrete.
Voto: 1/5
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By Estraneo
Cari amici di Dragons’ Lair,
come qualche anno addietro passo di qui per riunire il popolo dei nerd, così che possa darmi una mano in un mio progetto.
Qualcuno si ricorderà che nel 2016 ho pubblicato un romanzo con Bookabook, un editore milanese che richiede come primo step una campagna di crowdfunding.
Si tratta di un romanzo fantasy, intitolato Verso le Nebbie.
Volevo scrivere una storia con un'ambientazione classica, ma con qualche punto originale: un fantasy senza un oscuro signore o un regno del male, niente profezie e prescelti, ma una storia eroica con un'anima appena un po' gritty. Giuro che non c'è nessuna protagonista mezzelfa con i capelli blu e gli occhi drammaticamente troppo grandi!
Insomma: l'obiettivo era una via di mezzo che potesse portare Il Signore degli Anelli in un'orbita più vicina a Martin o Abercrombie (sia chiaro: penso di aver scritto un bel romanzo, ma ne devo mangiare di cereali sottomarca prima di ritenermi al loro livello #mettolemaniavanti ).
Il libro è stato un buon successo, chi lo ha letto è rimasto piacevolmente sorpreso e io ho avuto la mia dose di nutrimento per l'ego. Per essere un editore minuscolo, devo dire che Bookabook mi ha permesso di essere un minimo riconosciuto per il mio lavoro.
Venerdì scorso è partita la campagna per il seguito, intitolato Oltre il Velo. L'obiettivo è di arrivare a 200 preordini, non importa se di copie digitali o cartacee. Una volta raggiunto il traguardo, il romanzo passa all'editing, viene impaginato, si realizza la copertina e viene distribuito nei canali delle librerie.
Se volete darmi una mano, ecco il link alla campagna:
https://bookabook.it/libri/oltre-il-velo/
Se non avete letto il primo libro, lo trovate a meno di 1€ in formato elettronico qui:
https://bookabook.it/libri/verso-le-nebbie/
Oppure in formato cartaceo qui:
https://www.amazon.it/Verso-nebbie-Lorenzo-Zampieri
Per chi è a Milano, offro naturalmente un autografo sulla vostra copia (anche in forma di post.it da appiccicare al Kindle, nel caso)
Se oltre a partecipare alla campagna avete dei consigli di marketing, sono tutto orecchie. Contrariamente a quanto ci si aspetta, io sono un disastro nella promozione!
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By Aranar
Buongiorno a tutti, nella wikipedia c'è un elenco dei romanzi ambientati nei Forgotten Realms che corrisponde a quelli in mio possesso ma temo di non essere più aggiornato. O sbaglio?
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By ARRY
Buongiorno, vi scrivo per un'informazione, sono un grandissimo appassionato di Tolkien e credo di aver letto praticamente tutti i suoi romanzi tradotti in italiano. Ora vorrei leggere una sua biografia ma ho visto che ne sono state pubblicate e tradotte in italiano varie edizioni e non so quale scegliere. Personalmente cerco un'opera che non sia solo il racconto di una successione di eventi ma un'opera che mi dia anche un punto di vista critico sull'opera del grande scrittore. Come esempio di una biografica "critica" molto ben riuscita personalmente citerei "Io sono vivo, voi siete morti" di Emmanuel Carrèr. Sapreste consigliarmi qualcosa di simile sulla vita di Tolkien?
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