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Ottimizzazione* e GDR**


Messaggio consigliato

@Ermenegildo2, hai detto una cosa molto sensata.

Come ho detto nel primissimo commento, non c'è niente di male nel ricercare l'ottimizzazione e neppure nel trarre da essa una parte preponderante della propria gratificazione. GdR in cui questa componente di (potenziale) ottimizzazione è molto esaltata hanno semplicemente la tendenza ad attrarre, e far giocare, anche persone con questo tipo di gusti; ma non impediscono di giocare a chi ha gusti diversi.

Aggiungo che spesso le persone si inventano una storia contorta per giustificare le loro scelte di ottimizzazione anche perché si sentono "in dovere" di farlo. Per evitarlo basterebbe rassicurarli che si può ridurre la backstory al minimo e che non sono tenuti a giustificare ogni scelta per paura che il DM usi la backstory come pretesto per bocciargliela. Se una "combo" è troppo forte il DM dovrebbe dire, semplicemente, "è troppo forte"; appellarsi a questioni narrative non fa altro che propagare la confusione tra i due piani.

Per il resto, se si lascia perdere la backstory e si inizia a giocare, non è affatto detto che l'ottimizzatore giochi peggio o interpreti peggio (sempre che sia possibile definire un "meglio" e un "peggio" in questo ambito, cosa di cui dubito).

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Come sempre la questione secondo me ritorna alle persone che si hanno al tavolo. La situazione da cui parto io per dire che qualcuno cerca di "fare il furbo" è riassumibile così (provo a spiegarmi meglio): si fa sessione zero e si mettono giù i desiderata di tutti. Ci si accorda per un certo tipo di stile di gioco e tutti si dicono d'accordo. Alla prima sessione arriva tizio che - nonostante si sia deciso X e Y (taglio corto, ma ci capiamo spero) - ha fatto Z e ha scritto una pagina o due di roba per giustificare perché ha fatto Z invece che X e Y. Questo secondo me è "fare il furbo".

Se ci siamo tutti accordati per giocare sfruttando al massimo della system mastery dove sta il problema? Se ci siamo accordati in un altro modo e uno non è disposto a scendere a compromessi ma fa finta di starci e poi fa quello che gli pare è un altro discorso. Il gioco di ruolo si basa su una sorta di patto sociale fra i giocatori al tavolo e stare a quel patto è il minimo sindacale per giocare tutti sereni e divertirsi tutti. Se non ci si vuole stare lo si dice e finisce lì, mica ci siamo giurati amore eterno. La sessione zero - una grande invenzione imho - serve apposta a vedere se c'è un compromesso che va bene a tutti e a chiarire le cose.

Ma chissà perché, nella mia esperienza limitata ma comunque abbastanza ampia, quelli che volevano fare i furbi erano sempre gli ottimizzatori spinti. E poi iniziavano discussioni infinite perché si era deciso di giocare in un modo e lui voleva (esempio) il talento X dal manuale di ambientazione Z mentre noi si stava giocando all'ambientazione Y e si era deciso tutti assieme di rimanere rigorosamente legati ai manuali dell'ambientazione Y. Se si fosse detto durante la sessione zero "prendiamo quello che ci pare e facciamo reskin per adattarlo all'ambientazione che abbiamo deciso" forse era più onesto e creava meno conflitto, non trovate?

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Domanda: Ci potrebbe essere una terza ipotesi dove chi "fa il furbo" è un giocatore "forgiato" in un tavolo abituato a quel gioco e per lui "fare X" vuole dire questo (quindi per sua concezione sta facendo giusto)?

Sicuramente, come evidenziato da tutti, questo è nato con il D20 system e il D&D sia l'unico gioco a soffrire di questo problema.
per fare un altro esempio di terza ipotesi:
Come chi inizia a giocare ad un grd usando D&D 5 edizione e al tavolo di gioco vengono usate miniature e caselle come per le edizioni precedenti (dove erano indispensabili). Per lui giocare usando le miniature sarà essenziale.*

*spero che l'esempio non sia troppo off.

La cosa che mi stupisce è perchè la 4ed (di cui la 5 prende a mani basse) non abbia avuto riscontro, visto che è il D&D migliore ( al livello di regole ) per chi vuole giocare con un role leggero e un system mastery forte. 

*parole come giusto o corretto le utilizzo solo per spiegare, avendo giocato in entrambi i modi, sono tutti validi, ma è essenziale essere chiari, come si diceva, quando si approda ad un nuovo tavolo di gioco.

Modificato da nolavocals
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@nolavocals, ho difficoltà a capire la domanda. (A parte che dissento sul fatto che il d20 system sia l'unico gioco a soffrire del problema.)

Se ci sono degli accordi espliciti al tavolo per fare in un certo modo (es. non usare miniature), e un giocatore, per le sue passate esperienze, è convinto di non poter giocare senza miniature, quel giocatore lo farà presente e se non si trova il compromesso andrà a giocare altrove. Se il giocatore accetta l'accordo esplicito ma poi non si adegua e cerca di forzarlo in qualche modo a runtime, sta "facendo il furbo" secondo la definizione di @Muso.

A prescindere da questo, la mentalità di ogni giocatore (come gli piace giocare, come crede che sia meglio giocare, quali aspetti del gioco gli danno più gratificazione) è una combinazione, naturalmente, delle sue inclinazioni individuali e di quello che ha appreso nel tempo.

Mi sembra però che ci si stia allontanando dal tema originario, che era il rapporto tra ottimizzazione e altri aspetti del GdR. La conclusione, per me, è che sono aspetti indipendenti. Magari un giocatore è convinto che per giocare siano necessarie le miniature e la griglia (e sbaglia - non era vero nemmeno in 3.5). Ma questo non lo rende un giocatore di ruolo peggiore sotto gli altri aspetti. Magari un giocatore preferisce le miniature e ama il combattimento tattico sulla griglia. Ma questo non lo rende un giocatore di ruolo peggiore sotto gli altri aspetti. Ottimizzazione / densità di regole / d20 system / system mastery / griglia / combattimento tattico non sono cose in contrasto con il role. Sono indipendenti.

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11 hours ago, Muso said:

Provo a spiegarmi in questo altro modo: la fregatura è che la system mastery o lo sbilanciamento che c'era in AD&D* vengono usate in un gioco che si chiama "gioco di ruolo".

Questo è il punto dove non ti seguo più. Tu dici che questi sbilanciamenti creino problemi maggiori in giochi in cui il cuore sia l'interpretazione, ma abbiamo visto come il problema sarebbe molto più ampio in giochi in cui l'interpretazione non esiste proprio. Wow o LoL sono molto più bilanciati di qualsiasi GdR, proprio perché ogni sbilanciamento meccanico sarebbe un problema per il loro Core business. Di contro in Ars Magica i personaggi sono completamente sbilanciati, ma questo non crea nessun problema, perché appunto lo scopo è narrare una storia e non c'è niente di male a essere meno potente in una storia: il protagonista del Signore degli Anelli non è decisamente il più forte combattente.

Gli sbilanciamenti di AD&D e 3E non sono la stessa cosa nella nostra discussione. Gli sbilanciamenti di AD&D creano un vero trade off tra GdR e Ottimizzazione: se ti comporti in modo banale e fai il paladino buono o il barbaro scemo, hai un bonus numerico quantificabile. Gli sbilanciamenti causati dalla system mastery estrema di 3E creano invece un problema di ottimizzazione che rovina il divertimento a chi è interessato all'aspetto ludico, non crea un trade off con l'interpretazione. Puoi interpretare Pun Pun con le motivazioni che più ti piacciono, può essere un gran personaggio con una storia profonda e interessante di rivincita dei coboldi e risveglio delle loro origini draconiche, una storia migliore di quella di mille paladini LG uguali. Il problema di Pun Pun è che non permetta di giocare divertendosi a chi è interessato all'aspetto strategico del gioco, non che non sia interessante da interpretare.

L'unico che sta rovinando il GdR in molte delle situazioni descritte è il master che si lamenta di chi "fa il furbo", di chi sceglie una combinazione meccanica più forte ma ignorando il background delle classi. Sta tentando di reintrodurre i trade off tra GdR e Ottimizzazione che c'erano in AD&D con la scusa che esista un trade off tra GdR e Ottimizzazione.

11 hours ago, Muso said:

La terza edizione di D&D recuperò molti giocatori fra la generazione Magic

Questo potrebbe essere parte del problema che viene percepito, che è diverso dal problema reale.

Se scrivessi un'opera lirica sulla AS Roma il pubblico che verrebbe sarà sicuramente meno interessato all'opera lirica come arte rispetto alla media del pubblico delle opere. Ma non perché vi sia un trade off tra scrivere libretti per l'opera e parlare della Magica - l'opera lirica nasce come prodotto popolare - o perché sia meno probabile che chi si interessa di opera si interessi anche di calcio (forse sì, ma non è rilevante): semplicemente perché il pubblico sarà più vasto, e l'intersezione di due insiemi è più piccola della loro unione.

Può essere che la 3E abbia portato a giocare di ruolo persone poco interessate all'interpretazione, non lo so, non mi stupirebbe: ha portato a giocare di ruolo tantissima gente. Ma questo non ci dice che ci sia un trade off tra le due cose.

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Per come vedo le cose, se uno vuol farsi una build di qualsivoglia livello (ottimizzata o meno) con un bg sintetico in stile "il mio pg soffre di un'amnesia alla Jason Bourne, Wolverine/Logan o altri, del suo passato rammenta solo x e attualmente vive a x nel regno di x e si guadagna da vivere facendo x " , condito da una manciata di note e hint al volo e interpretarsela di conseguenza (accettando anche che un bg così da un'autostrada di carta bianca al master su parenti, mentori, vecchi nemici, conoscenti, location, sorprese ecc) magari vuol davvero giocarsi un pg che soffre di amnesia. Se la build è gestibile e non crea problem a tutti, non gli sto certo a dire che vuol fare il furbo per questa o quell'altra ragione, né lo invito a riscrivere tutto daccapo e tornare quando avrà un bg "serio".

È un bg anche quello e offre altrettante possibilità giocose dei classici bg romanzati alla "ho x fratelli x sorelle, ero povero/mediamente ricco/ricco sfondato ma mi hanno diseredato, ho studiato da/mi ha addestrato tizio/ero l'apprendista di" seguito da wall of text di gioie e dolori.

 

 

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5 ore fa, Nyxator ha scritto:

Se la build è gestibile e non crea problem a tutti, non gli sto certo a dire che vuol fare il furbo per questa o quell'altra ragione, né lo invito a riscrivere tutto daccapo e tornare quando avrà un bg "serio".

Spesso, è più "gestibile" una build fatta di numeri di un background fatto di parole che fanno parte della storia. E da quello che vedo a moltissimi capita che il giocatore crei il suo background senza la "presenza" del master e questo se si vuole fare role è un  problema. è come avere un attore che interpreta un personaggio senza che il regista abbia idea di cosa sia.

Modificato da nolavocals
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@bobon123 mi sa che nella nostra discussione sto andando fuori strada io e penso sia perché non afferro completamente cosa intendi per trade off (oltre al fatto che il messaggio di ieri sera l'ho scritto da veramente stanco, quindi capisco che forse sono andato fuori tema). In ogni modo, potresti provare a riformulare in un altro modo?

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Credo che intendano che si ha un trade off quando per interpretare qualcosa di interessante paghi in termini di efficacia del personaggio. 

Ecco questo non esiste in 3e e nemmeno in 5e. In AD&D invece in alcuni casi esisteva (il limite degli oggetti magici del paladino, i limiti di livello razziali ecc)

Non esistendo un trade off interpretazione e ottimizzazione sono scollegate e possono quindi esistere diverse situazioni:
- giocatore ottimizzatore che interpreta bene (XX)
- giocatore ottimizzatore che interpreta male o non interpreta (XO)
- giocatore non ottimizzatore che interpreta bene (OX)
- giocatore non ottimizzatore che interpreta male o non interpreta (OO)

Per il semplice fatto che appunto le due cose non sono in conflitto. Concordo con quanti sostengono questa cosa, io sono un esempio della prima. 😄

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Adesso mi è molto più chiaro e penso di aver capito cosa stavo fraintendendo del discosco di bobon123.

bobon123 sostiene che interpretazione e ottimizzazione sono completamente scorrelate in 5E (prendiamo D&D 5E come riferimento per semplificarci la vita, è il regolamento che viene pubblicato oggi), quindi ci possono essere tranquillamente i quattro casi elencanti da Lord Danarc senza creare problemi di sorta.

Quindi, correggimi se sbaglio, se traduco:

3 ore fa, bobon123 ha scritto:

L'unico che sta rovinando il GdR in molte delle situazioni descritte è il master che si lamenta di chi "fa il furbo", di chi sceglie una combinazione meccanica più forte ma ignorando il background delle classi. Sta tentando di reintrodurre i trade off tra GdR e Ottimizzazione che c'erano in AD&D con la scusa che esista un trade off tra GdR e Ottimizzazione.

Con:

"L'unico che sta rovinando il GdR in molte delle situazioni descritte è il master che si lamenta di chi "fa il furbo", di chi sceglie una combinazione meccanica più forte ma ignorando il background delle classi. Sta tentando di reintrodurre il legame / la correlazione tra GdR e Ottimizzazione che c'erano in AD&D con la scusa che esista un legame /corrleazione tra GdR e Ottimizzazione."

Corretto?

Se è corretto, io in realtà mi lamento di altro come ho cercato di scrivere qui in un post precedente. Cioè, mi lamento di chi, nonostante si siano presi degli accordi di un certo tipo fa come gli pare. Cioè riprendo quello che diceva bobon123 (ormai mi sono un po' perso, penso fosse lui), quando diceva che il problema sono le persone che non sanno stare ai compromessi che trova il tavolo per giocare assieme. Nella mia esperienza personale (che non fa statistica per carità, ne ho viste parecchie in vari anni di gioco, ma non pretendo di aver visto un campione statistico serio) la stragrande maggioranza di quelli che causavano questo genere di problema erano i "giocatore ottimizzatore che interpreta male o non interpreta (XO)" (usando la nomenclatura di Lord Danarc).

 

P.S. OT: Per curiosità mia, trade off in che ambito si usa? Se ho letto bene cercando rapidamente, è un termine che si usa abitualmente in ambito economico, ma è un termine che non uso e quindi a questo punto tanto vale capire.

 

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Credo che l'argomento della discussione sia chiaro come lo da @nolavocals nel primo post:

"discussione sulla meccanica portata dal d20 system per la creazione del personaggio, avendo notato quanto l'Ottimizzazione possa intaccare il GdR" (aggiustata e pulita un po' per prendere la parte saliente).

Quindi che l'Ottimizzazione possa intaccare il GdR, cioè che vi sia appunto un trade off tra le due: visto che Ottimizzi, fai meno GdR. Questo è il punto che stavo dicutendo. Sostengo di no. Tradurre trade off con correlazione non è corretto, visto che correlazione non implica un meccanismo di causalità, mentre il trade off sì. La altezza correla con la salute, ma non vi è un trade off tra essere alti e malati.

1 minute ago, Muso said:

Se è corretto, io in realtà mi lamento di altro come ho cercato di scrivere qui in un post precedente. Cioè, mi lamento di chi, nonostante si siano presi degli accordi di un certo tipo fa come gli pare.

Chiaramente questo è un punto diverso: se tutti siamo d'accordo nel fare A, e abbiamo deciso tutti insieme di fare A, a prescindere dal fatto che A sia o meno una buona idea chi non vuole fare A è un problema.

Non vedo però come sia qualcosa di legato in particolare a Ottimizzazione vs GdR. È una questione di non aver parlato chiaramente nelle sessione zero, che non credo sia qualcosa di specifico dell'Ottimizzazione vs GdR. Puoi aver osservato che spesso i giocatori che non si interessano molto di GdR sono fan dell'ottimizzazione, ma questo non è un'indicazione del fatto che l'Ottimizzazione intacchi il GdR (correlazione non implica causalità).

1 minute ago, Muso said:

P.S. OT: Per curiosità mia, trade off in che ambito si usa? Se ho letto bene cercando rapidamente, è un termine che si usa abitualmente in ambito economico, ma è un termine che non uso e quindi a questo punto tanto vale capire.

Si usa in economia e ingegneria soprattutto, e in tutti i casi in cui hai a che fare con l'ottimizzazione di risorse limitate. Hai un trade off tra andare veloce e risparmiare soldi. Hai un trade off tra rischio e rendimento atteso di un investimento. Purtroppo non vivo in Italia da molti anni e può essere che stia un po' perdendo il vocabolario (sicuramente la grammatica), ma non credo esistano parole esattamente equivalenti in Italiano, forse compensazione è la più simile ma non rende completamente il senso del termine in ogni contesto. E ho difficoltà probabilmente a percepire quanto diffuso sia un termine che io uso spesso nel linguaggio comune in Italia, pensavo di averlo letto spesso sui giornali.

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Sono ingegnere e posso confermare a @bobon123 che, in ambito tecnico, il termine trade off è diffuso anche in Italia.

@Muso, si ha un trade off tra A e B quando non puoi avere sia A che B, o meglio, non puoi averli entrambi al massimo livello, perché per aumentare A devi ridurre B e per aumentare B devi ridurre A; quindi il massimo che puoi fare è trovare un compromesso.

Modificato da Bille Boo
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Se la vogliamo mettere dal punto di vista matematico nel trade off del GDR avremo un'iperbole equilatera in cui nell'asse delle ascisse ci sarà l'interpretazione e in quello delle ordinate l'ottimizzazione. Ovviamente non si sfugge alla correlazione esistente in quel caso.

nel caso sostenuto da @bobon123invece è meramente una situazione che funziona come l'ereditarietà del gruppo sanguigno. Credo sia il quadrato di punnett.

Concordo ovviamente con quanto sostenuto nel momento in cui si dice:

1 ora fa, Muso ha scritto:

mi lamento di chi, nonostante si siano presi degli accordi di un certo tipo fa come gli pare. Cioè riprendo quello che diceva bobon123 (ormai mi sono un po' perso, penso fosse lui), quando diceva che il problema sono le persone che non sanno stare ai compromessi che trova il tavolo per giocare assieme.

perchè se qualcuno gioca indipendentemente dal gruppo per il proprio divertimento fa male al gruppo e al gioco. 

È anche comprensibile che una buona parte appartengano al gruppo XO (ottimizzatori non interpretatori), ma in realtà esistono anche molti appartenenti al gruppo XX e OX (ottimizzatori e non ottimizzatori che sono interpretatori) che possono rovinare il gioco nello stesso modo in cui lo rovinano gli ottimizzatori. 

Sono i giocatori alpha. Quelli che anche se il gruppo intende percorrere una via si impongono a livello interpretativo e non (o non solo) numerico/meccanico.

Sarebbe comunque interessante capire come avviene questo, verrebbe fuori un bello studio sociologico.

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OK, sempre più chiaro. Concordo nel dire che ottimizzazione e interpretazione non cozzano e non si escludono. Noto però che i giocatori che tendono ad avere il loro focus sull'ottimizzazione sono quelli che prevalentemente tendono a non accettare il patto sociale della sessione zero (per quanto chiaramente si possa aver parlato). La ragione non la so. Posso solo fare delle ipotesi.

4 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

È anche comprensibile che una buona parte appartengano al gruppo XO (ottimizzatori non interpretatori), ma in realtà esistono anche molti appartenenti al gruppo XX e OX (ottimizzatori e non ottimizzatori che sono interpretatori) che possono rovinare il gioco nello stesso modo in cui lo rovinano gli ottimizzatori. 

Concordo pienamente.

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37 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

È anche comprensibile che una buona parte appartengano al gruppo XO (ottimizzatori non interpretatori), ma in realtà esistono anche molti appartenenti al gruppo XX e OX (ottimizzatori e non ottimizzatori che sono interpretatori) che possono rovinare il gioco nello stesso modo in cui lo rovinano gli ottimizzatori. 

Sono i giocatori alpha. Quelli che anche se il gruppo intende percorrere una via si impongono a livello interpretativo e non (o non solo) numerico/meccanico.

"Sindrome dell'unico eroe"... così l'avevo definita in una discussione che postai anni fà (non ricordo nemmeno più se quì o sul defunto forum di GdrItalia).
Quando un giocatore vuole che il suo pg sia l'eroe principale della storia, e vede gli altri pg come semplici "comparse"; questo genere di persone è quasi sempre un'ottimizzatore (che interpreti bene o no), ma solo perchè un pg ottimizzato ha in genenre più possibilità di "brillare" ed essere al centro della storia.

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25 minutes ago, Muso said:

Noto però che i giocatori che tendono ad avere il loro focus sull'ottimizzazione sono quelli che prevalentemente tendono a non accettare il patto sociale della sessione zero (per quanto chiaramente si possa aver parlato). La ragione non la so. Posso solo fare delle ipotesi.

Non ho avuto la stessa esperienza*, ma sicuramente mi è successo. Una spiegazione che ho provato a dare per la correlazione - che non vuol dire causalità - che si osserva è quella dell'opera lirica sulla Roma.

Provo a riesprimere lo stesso concetto prendendo in prestito la notazione di @Lord Danarc, a cui basta aggiungere un'assunzione: se sei un giocatore OO, non interessato né a interpretare né a ottimizzare, probabilmente non vieni proprio a giocare di ruolo ma vai a fare altro che ti interessa di più. Basta questa assunzione per spiagare quello che osservi. Infatti se stai giocando e osservi che il giocatore non è interessato a ottimizzare (giocatore O?), probabilmente è interessato a interpretare (OX), perché OO non sarebbe al tavolo. Se invece è interessato a ottimizzare (giocatore X?), trovi tutte le possibilità, quindi anche chi non è interessato a interpretare.

Questo è un esempio esplicito (costruttivo) in cui osservi una correlazione tra due comportamenti anche se non vi è nessuna causalità, i due comportamenti sono completamente indipendenti ma sono legati da "bias di selezione": non osservi tutti i possibili eventi con uguale probabilità, e in particolare non osservi i giocatori non interessati né a interpretare né a ottimizzare perché non giocano.

*probabilmente il mio problema principale per quanto riguarda chi non rispettava la sessione zero è stato storicamente chi in qualsiasi ambientazione voleva fare più o meno lo stesso personaggio, e quando ero più giovane chi voleva fare sempre qualcosa di giapponesizzante in campagne con ambientazioni lontane dall'oriente.

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Sono concorde con tutto quello che dite ed è (almeno per me) interessante leggere. Solo un dubbio/postilla. Nel suddividere i giocatori per OX OO XX XO si usa la parola interpretare. Ho notato che spesso è il come si intende "interpretare" a creare confusione. il giocatore XX ad un tavolo potrebbe esser considerato XO. Sono conscio che questa sia un aggiunta alla discussione. Ma volevo chiedervi se anche voi avete percepito/vissuto questo.

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1 ora fa, nolavocals ha scritto:

Sono concorde con tutto quello che dite ed è (almeno per me) interessante leggere. Solo un dubbio/postilla. Nel suddividere i giocatori per OX OO XX XO si usa la parola interpretare. Ho notato che spesso è il come si intende "interpretare" a creare confusione. il giocatore XX ad un tavolo potrebbe esser considerato XO. Sono conscio che questa sia un aggiunta alla discussione. Ma volevo chiedervi se anche voi avete percepito/vissuto questo.

non credo di aver ben capito cosa intendi.

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1 hour ago, nolavocals said:

Ho notato che spesso è il come si intende "interpretare" a creare confusione. il giocatore XX ad un tavolo potrebbe esser considerato XO. Sono conscio che questa sia un aggiunta alla discussione. Ma volevo chiedervi se anche voi avete percepito/vissuto questo.

Indubbiamente è possibile (che diversi gruppi abbiano diversi concetti di cosa sia "interpretare", o meglio, di cosa sia "interpretare bene" e "interpretare male").

Per esempio, la mia definizione di interpretare è tale che in pratica i giocatori XO non esistono 😉.

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In questo thread si parla troppo di game design e troppo poco di psicologia (e sociologia, quoto Muso quando dice che sarebbe bello farci un'analisi sociologica). 

 

Il 23/2/2021 alle 02:45, bobon123 ha scritto:

Perché allora spesso viene posto come un trade-off tra ottimizzazione e GdR?

Perché il Rollplay (minmax, powerplay, system mastery) 3.x è uno stato mentale estremamente diverso da quello del Roleplay, palesemente agonista, di base più piacevole, che in gioco sottrae l'attenzione al Roleplay perché pressa all'applicazione del filtro gamista.

Non è tanto una questione di ottimizzazione della build (anche se colpisce già da lì), quanto una distrazione continua in game. Ogni problema e ogni stimolo, se entri nel tunnel del Rollplay, lo vedi in termini di possibilità o possibilità mancate per la tua build, fai sempre riferimento ai constraint che hai avuto, fai critica della struttura di game design, e mille altre situazioni che possono essere riassunte nell'espressione "filtro gamista"

Chiaramente il discorso intreccia psicologia e sociologia oltre a a game design (e storia del game design, e game design comparato), quindi è di una complessità inusitata: ripeto, più piacevole di base

Spoiler

Tra le variabili, per esempio:

  • Sesso: asimmetria sessuale (mai visto una donna accanita di minmax) 
  • Età: è un tipo di piacere più giovanile, serve quel tipo di energia giovanile ("immaturità")
  • Nerditudine: è più piacevole per un nerd medio e non per un giocatore casuale
  • Esperienze pregresse con i Gdr: i giocatori che avevano giocato per anni forse hanno resistito molto meglio alla distrazione perché erano abituati a divertirsi ruolando
  • Esperienza pregressa con lo stesso Rollplay 3.5: molti giocatori intelligenti hanno piano piano diminuito seguendo quell'etica (che io condivido) che non va bene giocare ad un videogioco. Ovviamente dopo aver fatto una scorpacciata durata anni di minmax.
  • e così via all'infinito 

Forse il divertimento da Rollplay è solo più facile e immediato (si tratta di aritmetica, e non rapporti umani) ed è questo il motivo per cui in media, ceteris paribus, nel nerd medio scalza il Roleplay (che peraltro per realizzarlo serve un contesto che si verifica sicuramente meno volte del quasi 100% delle volte in cui è bello fare Rollplay, basti pensare a quanto raro sia trovare un gruppo di gioco completamente soddisfacente), forse è una questione di tempo di carburazione e fragilità, il divertimento da Roleplay è molto meno veloce e "stabile" di quello da Rollplay. 

Sicuramente moltissimi giocatori intelligenti ottimizzano e poi switchano lo stato mentale (cosa peraltro molto dispersiva, alcuni sono più bravi, etc.). Poi solo perché ottimizzano si sentono accusati di non essere di ruolare (cioè, dal loro punto di vista, di non aver intenzione di switchare) e Stormwind Fallacy ha avuto un grande successo "politico".

Ma il Rollplay distrae dal Roleplay, questo è poco ma sicuro. 

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